☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
feb 24 2013

Ristorante Milestone – Cagliari

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

Milestone - Interno

Milestone – Interno

 

Quanti pochi passi percorre un cavallo al galoppo, lanciato sulla strada che porta alla cima del monte. E se tanti passi occorrono per raggiungere una pietra miliare, e poi un’altra e dopo un’altra ancora, se ogni pietra è lo scandire di una passione, perché precipitarsi così rapidamente alla meta, per assaggiare solo brevi ed impercettibili istanti di tutto questo? Capite allora perché su cuaddu (ti seduca) che è fiamma che brucia un secondo, tanto invidia al fioco lume del burriccu, che per infiniti lampi, lungo la Via vi accompagna. Prese le bisacce e sellato su molenti, i Triumviri s’incamminano lungo l’irta mulattiera. Raggiunta la collina, seduti sul bordo della strada, ora vi canteranno la loro nuova avventura.
 

Milestone Antipasti

Milestone Antipasti

 

Non saranno tre soli i burricchi, che per quest’ultima peripezia si arrampicheranno in quel di Castello, per portare omaggio a un nuovo e suggestivo altare della ristorazione cagliaritana.
Uno solo sarà però il menestrello che ve ne canterà racconto. Questo menestrello, solo brevemente accennerà a come nuovamente la responsabilità del componimanto sia stata a lui – nonostante la folta combriccola di musicanti – affidata. Oltretutto, in questa circostanza, non potrà contare sull’assistenza del Raschione Ettore («sono incasinato») che ha provveduto a inviare via whatsapp la vera natura dei suoi casini: un piatto di granchietti marinati e una coppa di polpa di ricci di mare accompagnata da pane carasau! Jesus quindi, per protesta, già preannuncia una sua pausa letteraria per la prossima ciccionata. Se non salterà fuori qualche autore di buona volontà, il Donkey challenge si fermerà per una settimana!
 

Milestone - Pettini di mare

Milestone – Pettini di mare

 

Venerdì sera. Jesus e il Raschione, in maniera piuttosto anomala per le loro abitudini, scelgono di convergere, con differenti strumenti di locomozione, ad un medesimo punto di incontro. Passeggiando poi in quel di “Castello”, incrociano il terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu, che li seguirà verso la destinazione finale, il ristorante “Milestone”, nella caratteristica Via Corte d’Appello, in Cagliari. Lì di fronte, in netto anticipo rispetto all’orario stabilito, il Burriccu Sollai e lo chef Taras pazientemente aspettano l’arrivo dei loro prossimi commensali.  All’appello mancavano ancora l’avvocato Pisano e il Burriccu Orione, la cui abitazione non dista più di poche decine di metri dal locale. Alle 21 esatte, ignorando i burricchi ritardatari, la comitiva varcava la soglia d’ingresso del ristorante.
 

Milestone - Ricotta mustia

Milestone – Ricotta mustia, Fainè di ceci

 

L’interno del “Milestone” riprende  il bel tema rustico medioevale di molti locali di Castello. Articolato in vari piccoli ambienti e nicchie, intervallati da brevi dislivelli, si presenta con pareti in roccia viva, lampadari in metallo, arredi minimalisti di discreta e sobria eleganza. L’ampio vestibolo di ingresso accoglie la zona di preparazione delle pizze, mentre risultano più fuori dal contesto le ampie vetrine affacciate sulla Via, che troppo rapidamente riconducono l’impronta estetica, sotto una luce più lineare e moderna.
Presto congiuntisi ai due meno puntuali Burricchi, i membri della conventicola si accomodano in uno spazioso tavolo della sala laterale. Poco più tardi, raggiunti da maître e titolare, possono prendere visione del menù, per poi subitamente deliziarsi con uno spumante di benvenuto (rosè di Valdobbiadene), accompagnato da un pre-antipasto composto da ottime bruschette alla crema di gorgonzola e noci, con spolverata di semi di papavero.
 

Milestone Primi piatti

Milestone Primi piatti

 

Dopo qualche tentennamento, viene scelto il vino che ci accompagnerà durante la serata: Vermentino di Sardegna DOC “Cala Silente” della cantina “Santadi”, ottimo e rapidamente tracannato, anche se servito (l’Ing.Marrocu ha avuto occasione di segnalarlo platealmente alla cameriera durante il rituale dell’assaggio) leggermente troppo caldo rispetto alla temperatura ideale. Oltre che questo e altri difetti di tempistica nel servizio, dobbiamo registrare, durante la serata, un grave deficit di disponibilità delle toilette per un improvviso – ci è stato comunicato – problema idraulico. Nonostante la responsabilità non possa essere attribuita colpevolmente all’efficenza del ristorante, non possiamo non sottolineare il progredire del nostro malessere («tengu sa vescica cummenti una zampogna») durante l’incedere di cena e, soprattutto, delle bevande assorbite. Culmine di questa afflizione, è stata la sfida lanciata dallo chef Taras, di fronte a una “0.30″ chiara: «Scommetto che riesco a berla in meno di quattro secondi». La registrazione video-magnetica della prova verrà pubblicata a tempo debito.
 

Milestone - Pizza nero di seppia rucola e gamberi

Milestone – Pizza nero di seppia rucola gamberi

 

Oltre ai crostini di benvenuto, l’assaggio di antipasti che proponeva il menù, si concentrava su quattro portate assolutamente originali, gustose e, nel complesso, ottimamente preparate: buonissimi pettini di mare (capesante) con caviale di melanzana e crema di peperone rosso; bresaola con rucola e salsa di capino francese; tonno affumicato al pepe rosa con finocchi e spremuta di agrumi cotti al forno; eccezionale ricotta mustia scottata in padella, con fainè di ceci e rucola in salsa mediterranea. Quest’ultimo piatto ha preteso inevitabilmente un bis.
Anche i primi piatti si presentavano di ottima e originale fattura, anche se contaminati da importante gaffe culinaria. Non chiedetemi di specificare esattamente chi dei commensali abbia preso che cosa, perché ero più concentrato sulla mia vescica piuttosto che su altri futili dettagli: ottimi ravioli freschi con cuore di carciofo in crema di castagne e formaggio Asiago; fantastici spaghetti con rana pescatrice, melanzane e pomodori cherry al profumo di maggiorana; trofie al pesto di rucola e gamberi che, a una prima analisi visiva e gustativa, ci sono parsi dozzinali “argentini”. Oltre ai piatti comandati, il lungimirante e analitico Ing.Marrocu, ha preteso di testare l’ultimo primo proposto dal menù, salvo poi abbandonare temporaneamente la sala, dopo averlo appena assaggiato: eccellente zuppa del giorno di patate e carote, con crostini e condimento di formaggio caprino e caviale.
 

Milestone - Pizza fiordilatte lardo miele

Pizza fiordilatte lardo e miele

Milestone - Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

 

A questo punto della cena, di comune accordo i Burricchi decidevano di evitare dei secondi “convenzionali”, per focalizzare la loro attenzione su una delle caratteristiche peculiari del “Milestone”: la pizza! Non si tratta, invero, di pizze di tradizionale fattura, che potete degustare in qualunque locale della zona. Dopo una lunga (forse ingiustificata) attesa, prima che arrivassero le birre richieste come abbeveraggio d’abbinamento, i commensali riuscivano velocemente a divorare: una ottima pizza con salsa al pomodoro, nero di seppia, gamberi, rucola, pomodori cherry e cipolline primavera; pizza con condimento di fior di latte, funghi cardoncello e ricotta mustia; sublime pizza al fior di latte, con lardo di colonnata, rucola, scaglie di pecorino e miele di corbezzolo, una delle più buone mai assaggiate in vita mia!
 

Milestone - Dessert

Milestone – Dessert

 

I dessert sono stata la giusta conclusione della serata: torta di ricotta, mandorle, arance; ottima panna cotta con caramellato al caffè; buonissimo tortino caldo al cioccolato con gelato al pistacchio di Bronte; strepitoso tiramisù in coppa di biscotto croccante. Eccellenti!
Invero, dobbiamo dire che i dolci non sono stati adeguatamente supportati, per mezzo di un passito servitoci eccessivamente caldo.
A questo punto, in assenza di liquori particolarmente appetibili, anche in virtù del livello di saturazione alimentare raggiunto, i commensali concludevano la loro avventura, con dei caffè e una “Fanta” (non disponibile l’adorata “Sprite”) per il Burriccu Sollai. Costo finale dell’esperienza 40€ cadauno, assolutamente commisurata alla qualità di quanto assaggiato, ed integrata a 45, per merito di un magistrale impegno comunicativo dello chef Taras, che ha così arginato sul principio qualsiasi atto di susunkaggine da parte di taluni recidivi astanti.

Il Ristorante “Milestone”, non é assente di qualche difetto organizzativo, che si è manifestato durante l’incedere della serata, e che speriamo possa risolverli durante il rodaggio del locale. Epperò, l’indiscutibile qualità della cucina, associata ad una incredibile originalità delle ricette – con particolare riferimento alle pizze – espresse in un ambiente suggestivo e romantico, lo collocano di certo tra i ristoranti più appetibili nel panorama gastronomico di Cagliari, e del quartiere “Castello” in particolare. Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Milestone”: Quattro Burricchi.
Ristorante Milestone Indirizzo: Via Corte D’Appello 33, Cagliari
Telefono: 0707564335    [mostra in google maps]
 

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lug 22 2012

Ristorante Il Terzo tempo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Terzo tempo - Interno

Terzo tempo – Interno

 

Primo tempo. L’elogio della battaglia, il palpitar del cuore, mentre la penna del desiderio traccia le vesti di una incontrastabile vittoria, mentre il sapore del trionfo si insinua tra le maglie dell’ego e scavalca l’intransigenza del destino.
Secondo tempo. Il sudore e il sangue sulla fronte, i muscoli tesi verso le insormontabili vette della fatica, lo stordimento e l’abbandono ai proprio limiti, la ribellione e l’orgoglio, la vittoria e la disfatta.
Terzo tempo. Il profumo dell’incenso, il sapore del reale, gli onori, la ricompensa della tavola e un pragmatico irrefutabile pensiero: «ma non potevamo iniziare direttamente da qui?!?»

 

Terzo tempo - Salmone

Terzo tempo – Salmone

Terzo tempo - Cozze alla marinara

Cozze alla marinara

Terzo tempo - Focaccia

Terzo tempo – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terzo tempo - Carpaccio di polpo

Terzo tempo – Carpaccio di polpo

 

Gentile e pacato è il tempo, quello meteorologico intendiamo, che a metà Luglio regala a Jesus – Intollerante alla calura estiva – il piacere di qualche serata all’insegna della vivibilità climatica.
Felice condizione, questa, per il rinnovarsi dell’ancestrale rito àsinino, in passato svoltosi e sviluppatosi in disaccordo alla consuetudine istituzionale, tralignante l’essenza e la sintesi del Triumvirato.
Jesus, il Raschione Ettore e l’Ing.Marrocu, si ritrovano invece quest’oggi a onorare la tradizione, insensibili al canto delle sirene di eventi no-cost, che surrettiziamente prorompono dalla calca della spiaggia dei cagliaritani, la sera del penultimo Venerdì del mese.

 

Terzo tempo - Insalata pere bottarga

Terzo tempo – Insalata pere bottarga

 

Ore 21. Jesus e il Raschione sono, come d’abitudine, in anticipo sui tempi del ritardatario Marrocu, e possono ammirare, nella sua composta imponenza, il braciere olimpico che ha accolto la fiamma dei giochi universitari qualche decennio fa, o qualche manifestazione simile, che tre patologici patiti della forchetta trovano difficile ricordare. Ci troviamo all’interno del complesso sportivo del C.U.S., poco distanti dalle facoltà di Lettere e Ingegneria, sull’irto “declivio” della Via Is Mirrionis, in Cagliari; attorno a noi, prorompe la vista di verdi campi da giuoco, palestre per il fitness e tutto quello che Jesus tenterebbe a evitare, se non esistesse, suo malgrado, anche il fattore “donna del presidente”.

 

Terzo Tempo - Mezze maniche pesto gamberi

Terzo Tempo – Mezze maniche pesto gamberi

 

Il ristorante “Il Terzo tempo”, è integrato organicamente nel complesso sportivo.
Se esternamente il suo ingresso non appare più suggestivo di quello di una palestra di fitboxe – eccezion fatta per un pittoresco barbecue urbano allestito in prossimità del locale -, l’interno risulta piuttosto curato, con copertura e travi di legno, pareti giallo paglierino, arredi rustici e una splendida ben fornita vetrina dei vini. La vista che si gode dalle vetrate laterali, è quella delle piste di atletica e dei palazzi del quartiere tutto attorno. Nella parte inferiore dello stesso edificio, sono inoltre alloggiati gli spazi adibiti a pizzeria/bisteccheria, che non abbiamo avuto occasione di visitare.
Arrivato finalmente il Marrocu, ci possiamo accomodare al nostro tavolo, non prima però che lo stesso ingegnere potesse disquisire con il maître del ristorante, nonché suo sosia laterale (identico di profilo, allargato di un fattore due, frontalmente), sul perché sedersi in quel particolare tavolo e non in un altro perfettamente equivalente nei suoi pressi: alta filosofia accidentale!

 

Terzo tempo - Riso Basmati con tonno e verdure

Terzo tempo – Riso Basmati con tonno e verdure

 

Oltre che dal succitato, affabile maître (di certo un ex atleta, dati fisico e tatuaggi), il servizio veniva garantito da un ragazzo più giovane e, occasionalmente, da una accomodante signora. Complessivamente possiamo ritenere buono tale servizio, anche se dobbiamo registrare qualche imperfezione provocata, in parte, da episodici difetti di comunicazione, a noi stessi imputabili.
L’assaggio di antipasti richiesto non comprendeva (come da noi ingenuamente ipotizzato) tutto il menù proposto, ma un trittico di comunque succulente pietanze: insalata di salmone, cipolle, funghi, capperi e olio d’oliva, carpaccio di polpo su letto di rucola, radicchio e finocchi, cozze alla marinara, il tutto anticipato e accompagnato da un assaggio di ottima focaccia alle spezie, prodotta dalla pizzeria interna. Un quarto supplementare e bramatissimo antipasto integrativo, è stato quindi richiesto e servito dopo l’assaggio dei primi: spettacolare accostamento di pere e bottarga di muggine, su letto di insalata e finocchi. Buonissimo!

 

Terzo tempo - Orata al forno con patate

Terzo tempo – Orata al forno con patate

Terzo tempo - Cappone al forno con patate

Terzo tempo – Cappone al forno con patate

 

La seconda incomprensione è stata cagionata, nella preparazione dei primi piatti, da un disequilibrio di comunicazione verbale del Raschione, che sovrapponeva la cernita del suo piatto a quella del Marrocu, conducendo a credere il cameriere, che l’ingegnere avesse cambiato in ultimo la sua scelta. Arrivate in tavola le pietanze, dopo lo sgomento iniziale e un rapido rimescolamento di attribuzione, Jesus e il Raschione potevano assaggiare delle strepitose mezze maniche (forse impropriamente definite “paccheri”) rigate al pesto e gamberi freschi, il Marrocu un parimenti ottimo Risotto Basmati, con verdurine e tocchetti di tonno.

Terzo tempo - Dessert

Terzo tempo – Dessert

 

Secondo piatto comune ai tre commensali in termini di (buonissimo) condimento, differente nella sostanza: cappone e orata al forno con patate, zucchine, peperoni e olive verdi. Se il cappone si dimostrava inappuntabilmente gustoso, meno brillante dobbiamo valutare il sapore dell’orata, per stesso riconoscimento del maître, di allevamento.
In ultimo, la cena si concludeva con una splendida composizione di cruditè di frutta (arance, fragole, kiwi, ananas) con panna cotta, creme caramel, budino al cioccolato, sciroppo di fragole e granella di nocciola: godurioso!
Fine delle ostilità con due caffé, liquore alla liquirizia (“Lik li” calabrese, non particolarmente apprezzata) per Raschione e Marrocu e una grappa barricata per Jesus.
Tutta la cena è stata, invero, accompagnata da un già abbondantemente elogiato bianco IGT del 2012, “Karmis”, delle cantine Contini di Tharros.
Costo complessivo, 44€ cadauno, da giudicarsi all’incirca adeguato, limabile per difetto.
Il “Terzo Tempo”, è senza dubbio un ottimo ristorante, che propone una cucina semplice, con punte di culinaria eccellenza, in ordine alla gustosità dei piatti. L’ambiente interno e il panorama sono di certo accattivanti, ma l’esterno del locale appare piuttosto dozzinale e potrebbe essere certamente migliorato, per esempio dotando il barbecue di una sovrastruttura in legno, o impreziosendo con delle piante invasate la strada d’accesso. Qualcosa andrebbe forse registrata anche in seno al servizio ma, si sa, gestire tre esigenti burricchi non è mai stata una impresa facile. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Il Terzo tempo”: Tre Burricchi.
Ristorante Terzo tempo Indirizzo: Via Is Mirrionis 3, Cagliari
Telefono: 3388785924 [mostra in google maps]

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mag 6 2012

Ristorante Martinelli’s – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Martinelli's - Interno

Martinelli's – Burricchi al lavoro Censured

 

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie’ mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.

Sabato 5 maggio, nel giorno in cui il mondo ricorda il passaggio a miglior vita del grande generale Bonaparte, inizia inesorabile, quanto inconsapevole, il tramonto della carriera di chi più di tutti è stato ai margini della scena, seppur come protagonista, ma che nemmeno come spettatore contribuisce in qualche modo alla causa, allo stesso modo di un altro grande condottiero (non più il Napoleon, ma il Magno Alessandro) greco, dalla vita privata chiacchierata quanto quella di Balotelli che riuscì, in soli dodici anni, a conquistare i territori che dall’Egitto vanno fino all’India, tanto da ispirare una produzione letteraria per cui egli appare come un eroe mitologico al pari di Achille, pose fine ai suoi giorni probabilmente in seguito ad un eccessivo abuso di alcool durante una cena.
 

Martinelli's - Carpaccio di tonno al sale nero

Martinelli's – Carpaccio di tonno al sale nero

 

Non sfuggirà all’attento lettore l’assoluta casualità dei riferimenti storici appena citati, utili solamente per dare colore alle nostre recensioni, e lungi dall’insinuare dubbi o allarmi sull’inevitabile affacciarsi di una nuova era, di nuove avventure, di nuovi personaggi.
Sono le 20:58 quando il telefono di chi Vi scrive squilla perentoriamente; dall’altro capo un irrequieto Ing. marrocu, per l’occasione stranamente in anticipo all’appuntamento.
Ing. M.: “Dottore! dove siete??”
E.: “stiamo girando l’angolo adesso…”
Ing. M.: “non vi vedo…”
E. : “guardi meglio!!..”

Dopo circa ottocento metri e almeno cinque minuti di cammino la Standard and Poor’s asinìna si ritrova al completo, in formazione titolare, presso la soglia alla soglia della nuova destinazione: il ristorante Martinelli’s, nella centralissima via Principe Amedeo.
 

Martinelli's - Carpaccio di salmone con finocchi

Martinelli's – Carpaccio di salmone con finocchi

Martinelli's - Carciofi bottarga, Tortini aringhe

Martinelli's – Carciofi bottarga, Tortini aringhe

 

Il locale è decisamente piccolo ma splendidamente curato ed illuminato. Un piccolo disimpegno separa la porta d’ingresso dalla sala principale, che si sviluppa interamente in lunghezza e nella quale trovano posto una trentina di coperti. Gli arredi nella propria sobrietà risultano elegantissimi: comode sedie rivestite in simil pelle a contorno di tavoli quadrati color noce e piccole tovaglie disposte verticalmente. Fra le pareti chiare e spugnate si aprono graziose decorazioni con mattone sardo e trovano posto diversi mosaici in ceramica che riprendono raffigurazioni Maya. In fondo alla sala una splendida vetrina/cantina nasconde la cassa e l’accesso ai servizi, servizi che, nonostante gli spazi angusti, segnaliamo per raffinatezza e funzionalità. L’illuminazione è garantita da semplici plafoniere in tessuto quadrate con lampade a luce calda.
 

Martinelli's - Pasticcio di gamberi in capasanta

Martinelli's – Pasticcio di gamberi in capasanta

 

Il servizio in sala è garantito da due efficienti e simpatiche cameriere, che dimostrano un approccio abbastanza informale, ma alle quali dovremmo appuntare qualche episodio di distrazione.
Veniamo accolti con un insolito apricena costituito da una porzione di patate fritte, inspiegabilmente non accompagnate da un appropriato prosecco. Decidiamo di iniziare le danze con una carrellata di antipasti di mare misti trascurando, secondo quella che si rivelerà una scelta azzardata, il consiglio della cameriera, che suggeriva porzioni ridotte al fine di arrivare a gustare anche i secondi piatti, rispondendo esclusivamente all’avidità delle nostre fauci.
 

Martinelli's - Tonno con olive

Tonno con olive

Martinelli's - Cernia ai funghi e alle mele

Cernia funghi mele

Martinelli's - Frittelle di gianchetti

Frittelle di gianchetti

Il nettare eletto per la serata è uno splendido Vermentino Lupus in Fabula delle tenute Olbios di Olbia, annata 2011, servito colpevolmente senza un adeguato rito dell’assaggio, rito che premia sempre le raffinate papille gustative dell’Ing. Marrocu e utile per la scenografia piuttosto che per garantire la correttezza della scelta.
L’approccio con la cucina è sensazionale: si inizia con un eccellente carpaccio di tonno rosso, insaporito con sale nero e impreziosito con germogli di porro, seguito da un altrettanto gustoso carpaccio di salmone guarnito con germogli di finocchio.
Si prosegue con un ottimo piatto di carciofi con scaglie di bottarga e degli squisiti tortini di patate e aringhe affumicate: spettacolo!
 

Martinelli's - Spaghetti ai filetti di triglia e zafferano

Martinelli's – Spaghetti ai filetti di triglia e zafferano

 


Si cede poi il passo agli antipasti caldi e i Donkeys rimangono decisamente impressionati da una sinfonia perfetta di sapori, interpretazione fuori dal comune delle ricette e maestria nel dosaggio degli ingredienti: spettacolare pasticcio di code di gamberi, pomodorini e avocado, servito su conchiglia di capasanta, gradevole tonno in umido con olive, ottima cernia con funghi, per arrivare al piatto forte del ristorante, sontuosa cernia con le mele: chapeau! Chiudono gli antipasti, delle delicatissime frittelle di gianchetti.
 

Martinelli's - Tagliolini cernia pomodorini bottarga

Martinelli's – Tagliolini cernia pomodorini bottarga

 

 

Nonostante l’appagamento del gusto, che stimola l’avidità alimentare, fra i Triumviri si affaccia lo spettro di un accenno di saturazione, accenno che diventa poi sentenza inesorabile al cospetto dei primi piatti: tagliolini con pomodoro, dadini di cernia e bottarga per l’Ing. Marrocu e primo del giorno – per questo motivo al di fuori del menu -, per Ettore e Jesus: straordinari spaghetti allo zafferano con pomodirini e filetti di triglia.
I primi piatti si allineano all’eccellenza degli antipasti, ma sono stati serviti in quantità eccessivamente abbondanti, decretando la prossima fine delle ostilità, non prima del passaggio al dessert.

 

 

Martinelli's - Dessert assortiti

Dessert assortiti

Martinelli's - Mousse al cioccolato

Mousse al cioccolato

 

Dopo una sterile discussione con la cameriera sull’offerta dei dolci e sull’abbondanza delle porzioni, si decide per una zuppa inglese per l’Ing. Marrocu, mousse al cioccolato per un (non) amante del genere, Jesus, e con un iperglicemico quanto scenografico vassoio di assaggi per Ettore: tiramisu, zuppa inglese, mousse al cioccolato con panna e sciroppo di frutti di bosco, mousse di frutti di bosco con panna e sciroppo di ciliegie. Dessert ineccepibili come gusto e presentazione. La cena si conclude con dell’ottimo liquore di liquirizia della casa per Ettore e l’Ing. Marrocu e una grappa barricata per Jesus.
Costo della serata: 50€ cad. Burriccu, da ritenersi in linea con la straordinaria qualità della cucina, ma subito rimpinguata da una cospicua mancia finanziata dai soliti noti(due).
Il ristorante Martinelli’s può vantare un’eccellenza nella scelta, preparazione e presentazione dei piatti, sebbene ci sia da appuntare un servizio un po’ distratto, e una carta dei vini bianchi che non include etichette particolarmente prestigiose. Si tratta comunque di difetti di lieve entità, che sicuramente non compromettono l’accesso alla zona Champions della nostra classifica: quattro somarelli più che meritati.


VALUTAZIONE “Martinelli’s”: Quattro Burricchi.
Ristorante Martinelli’s Indirizzo: Via principe Amedeo 18, Cagliari
Telefono: 070654220    [mostra in google maps]
 

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apr 25 2012

Ristorante dal Pescatore – Sarroch

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

Dal Pescatore - Interno

Dal Pescatore – Interno

 

Il cielo è pregno di vino, Nut ha messo al mondo sua figlia luce dell’alba, io mi levo altissimo … la mia terza è Sothis“.

L’ombra di un non ultimo sole; i celati raggi del Ra, così come in questo deserto appaiano, sono in realtà gli amorevoli sguardi del nostro padre Osiris, dal Nilo Celeste in cielo, che veglia sulla prosperità delle nostre terre.
E’ il mistero di Orione*, l’Horus della rinascita, il frutto dell’incestuosa unione con Isis-Sothis che, dopo ogni termine, dona nuova vita, nuovo vento alle ali della fenice, mirabilmente tracciato e dipinto dall’eretico saggio dell’Ingegner Bauval.
 

Dal Pescatore - Antipasti

Dal Pescatore – Antipasti

 

Come in cielo, così in Terra“.

E’ il biblico insegnamento che a voi Jesus ha lasciato, ma che un’antica e inarrivabile civiltà, tremila anni prima, aveva di già assunto e vissuto.
E’ Osiride defunto, ucciso dal vile Seth qui sulla Terra, è lo splendente Orione in cielo. E’ Iside incarnata nel nostro Mondo, è Sirio nel Duat celeste, che si ricongiunge al suo sangue per generare l’Horus il quale, a sua volta, un giorno si leverà luce di stella, nell’infinito circolo della fertilità umana.
Vivrete con noi quest’oggi, un parimenti mistico sincretismo, generato e sospinto dalla tormenta di sabbia, che da sempre infuria nella mente del vostro amato Jesus.
 

Dal Pescatore - Tranci di muggine

Dal Pescatore – Tranci di muggine

 

Martedì notte, 24 Aprile, giorno pre-festivo.
Seguendo il buio e malcerto tracciato della pedemontana in località Balloi, una pittoresca quanto insolita coventicola, ascendeva verso il cielo stellato di Sarroch.
Destinazione, il loro – per quest’oggi – Duat sulla Terra, eletto nel Ristorante “Dal Pescatore” o “Il Pescatore”, a seconda di differenti possibili interpretazioni.
Jesus e il Raschione Ettore sono, come loro abitudine e orgoglio, i grandi cerimonieri del rituale; defunto e mummificato è invero l’ormai ex Ra (Ra, per questioni di albedo congenito) Ing.Marrocu, nuovamente assente, e da decretarsi prossimo al mitologico annegamento.
 

Dal Pescatore - Lattuminada

Dal Pescatore – Lattuminada

 

E’ il Marrocu sulla sponde del Nilo (o se volete, del viale verso Elmas), è l’Orione (Antonio) nel Donkey Celeste, che dell’inconsapevole ingegnere trasfigura taluni tratti somatici, alcune insalubri abitudini e, di certo, l’attenzione alle faccende economiche, come avremo modo di apprezzare in seguito.
E’ Il mordace Raschione sulla piana di Giza, è il pungente Burriccu Sollai (che a breve potrebbe ricoprire il ruolo di Seth, anche se non siamo certi che apprezzerebbe la conclusione della leggendaria vicenda) nell’Oltremondo. E’ Jesus che si improvvisa saggio Imhotep sui tetti di Saqqara, è il misurato e formale giurista Pisano (Piero), che cerca di delineare il confine tra il dileggio e l’amore per la verità, nell’indecifrabile Universo del Maat.
 

Dal Pescatore - Cuscus

Dal Pescatore – Cuscus alle verdure, Cozze e pesto

 

Il nostro Duat è un ristorante atipico, nelle abitudini e nella collocazione. Nelle abitudini perché, fatto salvo qualche occasionale collaboratore, è custodito e gestito interamente da un ex pescatore  (l’Anubi, signor Antonio Palmas) che, su precorsa prenotazione, accoglie un numero (non) limitato di avventori, per offrire loro i piatti della sua cucina, composti con ingredienti probabilmente acquistati ad-hoc, in giornata.
Sebbene questo possa dar luogo di pensare ad una proposta improvvisata e approssimativa, anticipiamo i tempi, affermando che, in realtà, stiamo parlando di prelibatezze di assoluta qualità ed eccellenza; il servizio, inoltre, sebbene il signor Palmas sia conosciuto nell’ambiente come uomo verace e di non ricercata arte diplomatica, nulla ha da invidiare, per gentilezza e attenzioni, a quelli convenzionalmente apprezzabili, in locali di maggior nome e prestigio.
 

Dal Pescatore - Nero di seppia

Nero di seppia

Dal Pescatore - Spaghetti alle uova di spigola

Spaghetti uova di spigola

 

Il Ristorante è alloggiato in una bella villa degli anni sessanta, edificata al culmine di una collina, circondata da pinacee, dalla quale è possibile ammirare il mare. All’ampia sala principale, si accede da una splendida terrazza coperta esposta a Sud, panoramico riparo estivo, per le tavolate di accaldati clienti.
L’allestimento interno è un meraviglioso esempio di filosofia Kitsh, con decine di suppellettili, ornamenti, elementi d’arredo della più varia e stravagante natura; si passa dai quadri e le stampe di differenti ed improbabili tematiche (e.g.: il medesimo proprietario) a rari manufatti di tassidermia marina, da un elegante grammofono in ottone accomodato su una credenza in legno povero, al poster di una squadra di calcio degli anni ’70. L’effetto finale è comunque tutt’altro che inelegante o grottesco; inoltre, il prezioso contributo dell’alto tetto spiovente in muratura, rende l’acustica della sala per certi versi miracolosa, tanto da far percepire come rilassante e avvolgente, il lontano strepitio di una dozzinale radiolina accesa.
 

Dal Pescatore - Spigola al forno

Dal Pescatore – Spigola al forno

 

Non esistendo ovviamente un menù alla carta, le pietanze disponibili sono tutte e sole quelle preparate in giornata dal Sig.Palmas, frequentemente variabili a seconda della circostanza e occasione. Accomodati in un’ampio tavolo rettangolare, i cinque Burricchi potevano iniziare ad apprezzare le ottime olive marinate e lo strepitoso pane carasau, serviti come stuzzichini iniziale e accompagnamento della cena, parimenti a due caraffe di vino (bianco e rosso) della casa, apprezzabili dal secondo bicchiere in su. Segnaliamo ad ogni buon conto che, data la presenza di una piccolo mobile portabottiglie ai margini dell’arredo, con tutta probabilità, sarebbe stato possibile ordinare un nettare maggiormente qualificato, ma di questo non possiamo averne assoluta certezza.
 

Dal Pescatore - Frutta affogata

Dal Pescatore – Frutta affogata nel mirto

 

Già dai primi antipasti proposti, la cucina del “Pescatore” si delineava come frutto di una solida e vicendevole contaminazione tra le tradizioni cagliaritana e tabarchina, magistralmente espressa con arte ed esperienza: carpaccio di palmita su letto di arance, sardine marinate, sarago “incavolato”, con cavolo nero, uova di spigola con casu axedu e pomodori, tranci di muggine al vapore su letto di foglie di mirto, meraviglioso (è da solo un valido motivo per visitare il ristorante) pasticcio di lattuminada di pesce san pietro, impreziosito da petali di carote e bacche di lentisco, couscous di verdure con piselli e pomodori, accompagnato da cozze al pesto.
A parte qualche personale e sindacabile distinguo (leggi Orione) per un paio di portate, dobbiamo giudicare questa carrellata di antipasti assolutamente strepitosa in termini di preparazione, gusto, presentazione, e dosaggio delle quantità, tra l’altro ben predisposte per essere agevolmente distribuite fra i cinque competitivi commensali.
 

Dal Pescatore - Dolcetti sardi

Dal Pescatore – Dolcetti sardi

 

Altrettanto strepitosi i primi piatti, piuttosto semplici ma tra i più succulenti mai recensiti: eccellenti spaghetti alle uova di spigola, favolosi tagliolini al nero di seppia con crema di bottarga e piccoli scampi. Gesù!
Dopo un intermezzo di ottima cruditè di ravanelli e finocchi, come secondo piatto il sig.Palmas procedeva a cucinare una notevole (per dimensioni, anche se la riproduzione visiva non le rende onore) spigola al forno di ben oltre un chilogrammo, il cui sughetto salato poteva apparire invero leggermente aggressivo, ma dalla freschezza e dalla bontà impagabili!
La cena si avviava quindi alla conclusione, dapprima con un buonissimo carpaccio di frutta (arance, fragole e acini d’uva) affogata nel mirto, seguita poi da dolcetti tipici sardi (da una bottiglia di mirto accompagnati), dei quali registriamo l’eccellenza dei celeberrimi gattò (croccanti) alle mandorle. Finale con tre caffè. Costo complessivo dell’operazione 36€ cadauno subito arrotondati a 40, in onoranza del sublime cibo consumato. A tal proposito, registriamo un impagabile sussulto di parsimonia da parte del dottor Orione che, indotto dalle pressioni dei burricchi commensali, al non spontaneo atto dell’elargizione, si incollava successivamente alla bottiglia di mirto, per riuscire a consumare in qualche modo i 4€ di differenza, così degnamente trasfigurandosi nel ruolo di incorreggibile susunku, finora onorato in Terra dall’evanescente Ing.Marrocu.
Messo da parte il possibile iniziale scetticismo, il ristorante “dal Pescatore”, è l’esempio più fulgido e mirabile di come, una cucina di stampo familiare e casalingo possa, con l’intelligenza e la passione, elevarsi al cielo, fino a brillare nel firmamento della ristorazione nostrana. Quattro Burricchi.
 


VALUTAZIONE “dal Pescatore”: Quattro Burricchi.
Ristorante dal Pescatore Indirizzo: Strada Pedemontana località Balloi, Sarroch
Telefono: 3470565187    [mostra in google maps]
 

 
(*) Il mistero di Orione, R.Bauval, A.Gilbert, Edizioni TEA pp.290.


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nov 3 2011

Ristorante Lapola – Cagliari

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Lapola – Pavone di mare

 

Arriva dal buio remoto, oltrepassa l’orizzonte, naviga sul mare scansando e cavalcando le onde di maestrale, che irridono, sputano addosso la salata spuma nel vano esercizio di ricacciar lontano chiunque sfidi la loro passione. Calpesta la luna e i riflessi che dal porto si scagliano sul suo passo pesante, guidato da un sentiero che sembra un ricamo di luce. Infine lo raggiunge, si fa strada tra le barche dei pescatori, si arrampica sulle banchine e dopo questo si scosta, con impeto sovrumano,  le spinose gocce che l’avevan ferito, come un cane rabbioso dopo l’inatteso bagno d’acqua gelida, irrispettoso per tutto quello che lo circonda e indifferente agli occhi di chiunque l’osservi.

Lapola – Antipasti Zuppa di Cozze

 

Affretta il passo, supera la strada, raggiunge un primo fiordo di case, ci affonda dentro. Profumi di mare, ebbrezze d’oriente, colori di vita, rumori di festa. E’ il cuore di Cagliari, è la Marina, è Lapola, il suo antico nome storico.
Si appropinquano Jesus e il Raschione Ettore, la sera di Martedì, a calpestare i ciottoli lucidi del quartiere. Pochi minuti prima un parcheggio del Raschione in piazza Yenne, ai confini della realtà e delle pressioni termo-convettive della meccanica classica, aveva garantito ai due Triumviri storici un accomodamento adeguato e nei limiti dei rigori di legge. Un nuovo ebdomadario appuntamento li attende anche per questa prima tiepida serata di Novembre.

Lapola – Tris di mare e terra

 


Inquietante invero, l’esordio e l’impronta che l’Ingegner Marrocu riusciva ad imprimere alla serata, già prima di presentarsi di fronte all’ingresso del Ristorante Lapola, in Cagliari, quartiere Marina:

«Mi scusi Raschione, ma dove si trova esattamente il locale?»
«Ingegnere, ma si rende conto che ce l’ha indicato e suggerito lei, per strada, la settimana scorsa????»
«Ha ragione, ma sa che il mio buffer di memoria è limitato a venti millisecondi!»

 

Lapola – Antipasti

 

Il Ristorante Lapola è una piccola taverna, felicemente integrata tra le mura del pittoresco Vico Barcellona, poco distante dal Tempio monumentale dedicato a Sant’Antonio abate.
Già dall’esterno, l’impressione è quella di un ritrovo conviviale ed accogliente: alcune sedie in legno fuori dalla porta di ingresso costituiscono piacevole ricovero per le terga di sconsiderati avventori, avvezzi a pratiche auto-lesionistico-polmonari, o più semplicemente graditi strumenti di intrattenimento per due impazienti burricchi, nell’attesa del terzo poco diligente ingegnere. La cucina “a vista”, sul vicolo, è poi di per sé garanzia e ostentazione dei certi rigore e operato del personale.

Lapola - Cruditè di cozze

Lapola – Cruditè di cozze

 

L’interno è un rifugio altrettanto piacevole. Una decina di pur spaziosi tavoli in legno, sono ben distribuiti nella piccola sala, intervallati di tanto in tanto da pratici tavolini rettangolari, deputati all’accomodamento delle vivande e di alcuni suggestivi lumi di cera.
I colori caldi delle pareti, decori ed inserti in legno, suppellettili vari della tradizione sarda, completano la morfologia estetica del ristorante, che sarebbe di grazia e romanticismo gravido, se non fosse per il moderno televisore al plasma che, rumorosamente, trasmette le sintesi dell’ultimo turno di champions: «a me subito lo scettro del potere! (il telecomando visto dal Marrocu ndr.) .»

Lapola – Spaghetti agli scampi

 

Puntiglioso, attento e ineccepibile il servizio in sala. Due efficientissime e graziose cameriere si prodigano nel presentare le portate, subitamente eliminare le ceramiche in eccesso, rifornire gli avventori di pane, posate, tovaglioli puliti, salviette umidificate e tutto quello che occorre per mantenere alto il decoro e la gradevolezza ai tavoli. A dir poco strabordante l’empatia del titolare Damiano, che  non lesina descrizioni sulle preparazioni dei piatti, massime sulla moralità delle buone pratiche commerciali, e riflessioni sulle difficoltà nel gestire correttamente e serenamente un locale come il suo, costantemente alle prese con disposizioni e accertamenti di ogni tipo.

Lapola – Fusilli al ragu di cernia

 

Al “Lapola”, come indicato dal Sig.Damiano, il menù è  giornalmente variabile, subordinatamente alla disponibilità dei prodotti approvvigionati in giornata da pescatori e fornitori di fiducia. Su nostra iniziativa e suo suggerimento, ordiniamo i consueti antipasti di mare e di terra, accompagnati da un ottimo vermentino imbottigliato della casa, produzione dei vigneti di Dolianova.
In linea con la più stretta tradizione della cucina cagliaritana e senza particolari sofismi estetici e alimentari, gli antipasti sono risultati ottimi, dal punto di vista del sapore e della qualità delle materie prime, nonché sesquipedali in termini di abbondanza quantitativa.

Lapola – Orata arrosto

 

Conteggiamo complessivamente dodici – più una – portate: esordio di bruschette con pomodorini e olio, zuppetta “Lapola” con gamberi, cozze seppie e finocchi, capponata, tonno alla catalana con fagioli e cipolle, carciofi sott’olio, maestosa zuppa di cozze in salsa piccante, frittelle di melanzane con bottarga, carpaccio di tonno su base di finocchi, capesante gratinate al forno, saporitissime trigliette fritte, carpaccio di polpo, per finire con una sontusa civiedda di cozze crude su letto di ghiaccio tritato. Spettacolo! Il tredicesimo antipasto – degli eccellenti scampi crudi – arrivavano come campione dimostrativo per il condimento del primo piatto che sarebbe seguito: spaghetti agli scampi e carciofi. Buonissimi!

Lapola – Dessert

 

Meno entusiasmante invero, il secondo assaggio di primo: fusilli al ragu di cernia, così come le tre orate arrosto con contorno di patate fritte, richieste come comune secondo piatto. Certamente buone, ma tralignanti la perfetta cottura. Spettacolare invece la presentazione del dessert, in realtà non ancora comandato ma misticamente in linea con i desideri attuali dei soddisfatti Triumviri: sorbetto alla mela verde, interrato su una scenografica collina di ghiaccio – decorata da guscio di capasanta e rametti di mirto – e accompagnato da un eccellente liquore di produzione familiare. Encomiabile! La cena si concludeva così.
Costo complessivo cadauno 36€, decisamente al di sotto del giusto dovuto, considerando qualità e quantità delle pietanze annichilite dalle mandibole àinine, subito limati a 40€, in costituzione di un adeguato fondo mancia.
Il Ristorante Lapola si presenta dunque come ottima destinazione per piacevoli serate all’insegna dell’allegria e dell’ingordigia alimentare. A parte qualche -speriamo- accidentale difetto, il locale è in grado di offrire una cucina semplice ma di ottimo impatto emozionale. Encomiabile, inoltre, l’attenzione per le esigenze e la comodità del cliente.

 


VALUTAZIONE “Lapola”: Tre Burricchi.
Ristorante Lapola Indirizzo: Vico Barcellona 10, Cagliari
Telefono: 070650604    [mostra in google maps]
 

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