☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 25 2012

Ristorante dal Pescatore – Sarroch

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta
Dal Pescatore - Interno

Dal Pescatore – Interno

 
Il cielo è pregno di vino, Nut ha messo al mondo sua figlia luce dell’alba, io mi levo altissimo … la mia terza è Sothis“.

L’ombra di un non ultimo sole; i celati raggi del Ra, così come in questo deserto appaiano, sono in realtà gli amorevoli sguardi del nostro padre Osiris, dal Nilo Celeste in cielo, che veglia sulla prosperità delle nostre terre.
E’ il mistero di Orione*, l’Horus della rinascita, il frutto dell’incestuosa unione con Isis-Sothis che, dopo ogni termine, dona nuova vita, nuovo vento alle ali della fenice, mirabilmente tracciati e dipinti dall’eretico saggio dell’Ingegner Bauval.
 

Dal Pescatore - Antipasti

Dal Pescatore – Antipasti

 

Come in cielo, così in Terra“.

E’ il biblico insegnamento che a voi Jesus ha lasciato, ma che un’antica e inarrivabile civiltà, tremila anni prima, aveva di già assunto e vissuto.
E’ Osiride defunto, ucciso dal vile Seth qui sulla Terra, è lo splendente Orione in cielo. E’ Iside incarnata nel nostro Mondo, è Sirio nel Duat celeste, che si ricongiunge al suo sangue per generare l’Horus il quale, a sua volta, un giorno si leverà luce di stella, nell’infinito circolo della fertilità umana.
Vivrete con noi quest’oggi, un parimenti mistico sincretismo, generato e sospinto dalla tormenta di sabbia, che da sempre infuria nella mente del vostro amato Jesus.
 

Dal Pescatore - Tranci di muggine

Dal Pescatore – Tranci di muggine

 

Martedì notte, 24 Aprile, giorno pre-festivo.
Seguendo il buio e malcerto tracciato della pedemontana in località Balloi, una pittoresca quanto insolita coventicola, ascendeva verso il cielo stellato di Sarroch.
Destinazione, il loro – per quest’oggi – Duat sulla Terra, eletto nel Ristorante “Dal Pescatore” o “Il Pescatore”, a seconda di differenti possibili interpretazioni.
Jesus e il Raschione Ettore sono, come loro abitudine e orgoglio, i grandi cerimonieri del rituale; defunto e mummificato è invero l’ormai ex Ra (Ra, per questioni di albedo congenito) Ing.Marrocu, nuovamente assente, e da decretarsi prossimo al mitologico annegamento.
 

Dal Pescatore - Lattuminada

Dal Pescatore – Lattuminada

 

E’ il Marrocu sulla sponde del Nilo (o se volete, del viale verso Elmas), è l’Orione (Antonio) nel Donkey Celeste, che dell’inconsapevole ingegnere trasfigura taluni tratti somatici, alcune insalubri abitudini e, di certo, l’attenzione alle faccende economiche, come avremo modo di apprezzare in seguito.
E’ Il mordace Raschione sulla piana di Giza, è il pungente Burriccu Sollai (che a breve potrebbe ricoprire il ruolo di Seth, anche se non siamo certi che apprezzerebbe la conclusione della leggendaria vicenda) nell’Oltremondo. E’ Jesus che si improvvisa saggio Imhotep sui tetti di Saqqara, è il misurato e formale giurista Pisano (Piero), che cerca di delineare il confine tra il dileggio e l’amore per la verità, nell’indecifrabile Universo del Maat.
 

Dal Pescatore - Cuscus

Dal Pescatore – Cuscus alle verdure, Cozze e pesto

 

Il nostro Duat è un ristorante atipico, nelle abitudini e nella collocazione. Nelle abitudini perché, fatto salvo qualche occasionale collaboratore, è custodito e gestito interamente da un ex pescatore  (l’Anubi, signor Antonio Palmas) che, su precorsa prenotazione, accoglie un numero (non) limitato di avventori, per offrire loro i piatti della sua cucina, composti con ingredienti probabilmente acquistati ad-hoc, in giornata.
Sebbene questo possa dar luogo di pensare ad una proposta improvvisata e approssimativa, anticipiamo i tempi, affermando che, in realtà, stiamo parlando di prelibatezze di assoluta qualità ed eccellenza; il servizio, inoltre, sebbene il signor Palmas sia conosciuto nell’ambiente come uomo verace e di non ricercata arte diplomatica, nulla ha da invidiare, per gentilezza e attenzioni, a quelli convenzionalmente apprezzabili, in locali di maggior nome e prestigio.
 

Dal Pescatore - Nero di seppia

Nero di seppia

Dal Pescatore - Spaghetti alle uova di spigola

Spaghetti uova di spigola

 

Il Ristorante è alloggiato in una bella villa degli anni sessanta, edificata al culmine di una collina, circondata da pinacee, dalla quale è possibile ammirare il mare. All’ampia sala principale, si accede da una splendida terrazza coperta esposta a Sud, panoramico riparo estivo, per le tavolate di accaldati clienti.
L’allestimento interno è un meraviglioso esempio di filosofia Kitsh, con decine di suppellettili, ornamenti, elementi d’arredo della più varia e stravagante natura; si passa dai quadri e le stampe di differenti ed improbabili tematiche (e.g.: il medesimo proprietario) a rari manufatti di tassidermia marina, da un elegante grammofono in ottone accomodato su una credenza in legno povero, al poster di una squadra di calcio degli anni ’70. L’effetto finale è comunque tutt’altro che inelegante o grottesco; inoltre, il prezioso contributo dell’alto tetto spiovente in muratura, rende l’acustica della sala per certi versi miracolosa, tanto da far percepire come rilassante e avvolgente, il lontano strepitio di una dozzinale radiolina accesa.
 

Dal Pescatore - Spigola al forno

Dal Pescatore – Spigola al forno

 

Non esistendo ovviamente un menù alla carta, le pietanze disponibili sono tutte e sole quelle preparate in giornata dal Sig.Palmas, frequentemente variabili a seconda della circostanza e occasione. Accomodati in un’ampio tavolo rettangolare, i cinque Burricchi potevano iniziare ad apprezzare le ottime olive marinate e lo strepitoso pane carasau, serviti come stuzzichini iniziale e accompagnamento della cena, parimenti a due caraffe di vino (bianco e rosso) della casa, apprezzabili dal secondo bicchiere in su. Segnaliamo ad ogni buon conto che, data la presenza di una piccolo mobile portabottiglie ai margini dell’arredo, con tutta probabilità, sarebbe stato possibile ordinare un nettare maggiormente qualificato, ma di questo non possiamo averne assoluta certezza.
 

Dal Pescatore - Frutta affogata

Dal Pescatore – Frutta affogata nel mirto

 

Già dai primi antipasti proposti, la cucina del “Pescatore” si delineava come frutto di una solida e vicendevole contaminazione tra le tradizioni cagliaritana e tabarchina, magistralmente espressa con arte ed esperienza: carpaccio di palmita su letto di arance, sardine marinate, sarago “incavolato”, con cavolo nero, uova di spigola con casu axedu e pomodori, tranci di muggine al vapore su letto di foglie di mirto, meraviglioso (è da solo un valido motivo per visitare il ristorante) pasticcio di lattuminada di pesce san pietro, impreziosito da petali di carote e bacche di lentisco, couscous di verdure con piselli e pomodori, accompagnato da cozze al pesto.
A parte qualche personale e sindacabile distinguo (leggi Orione) per un paio di portate, dobbiamo giudicare questa carrellata di antipasti assolutamente strepitosa in termini di preparazione, gusto, presentazione, e dosaggio delle quantità, tra l’altro ben predisposte per essere agevolmente distribuite fra i cinque competitivi commensali.
 

Dal Pescatore - Dolcetti sardi

Dal Pescatore – Dolcetti sardi

 

Altrettanto strepitosi i primi piatti, piuttosto semplici ma tra i più succulenti mai recensiti: eccellenti spaghetti alle uova di spigola, favolosi tagliolini al nero di seppia con crema di bottarga e piccoli scampi. Gesù!
Dopo un intermezzo di ottima cruditè di ravanelli e finocchi, come secondo piatto il sig.Palmas procedeva a cucinare una notevole (per dimensioni, anche se la riproduzione visiva non le rende onore) spigola al forno di ben oltre un chilogrammo, il cui sughetto salato poteva apparire invero leggermente aggressivo, ma dalla freschezza e dalla bontà impagabili!
La cena si avviava quindi alla conclusione, dapprima con un buonissimo carpaccio di frutta (arance, fragole e acini d’uva) affogata nel mirto, seguita poi da dolcetti tipici sardi (da una bottiglia di mirto accompagnati), dei quali registriamo l’eccellenza dei celeberrimi gattò (croccanti) alle mandorle. Finale con tre caffè. Costo complessivo dell’operazione 36€ cadauno subito arrotondati a 40, in onoranza del sublime cibo consumato. A tal proposito, registriamo un impagabile sussulto di parsimonia da parte del dottor Orione che, indotto dalle pressioni dei burricchi commensali, al non spontaneo atto dell’elargizione, si incollava successivamente alla bottiglia di mirto, per riuscire a consumare in qualche modo i 4€ di differenza, così degnamente trasfigurandosi nel ruolo di incorreggibile susunku, finora onorato in Terra dall’evanescente Ing.Marrocu.
Messo da parte il possibile iniziale scetticismo, il ristorante “dal Pescatore”, è l’esempio più fulgido e mirabile di come, una cucina di stampo familiare e casalingo possa, con l’intelligenza e la passione, elevarsi al cielo, fino a brillare nel firmamento della ristorazione nostrana. Quattro Burricchi.
 


VALUTAZIONE “dal Pescatore”: Quattro Burricchi.
Ristorante dal Pescatore Indirizzo: Strada Pedemontana località Balloi, Sarroch
Telefono: 3470565187    [mostra in google maps]
 

 
(*) Il mistero di Orione, R.Bauval, A.Gilbert, Edizioni TEA pp.290.


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mar 27 2011

Ristorante 51 – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
51 - Panorama - Cagliari

51 – Panorama Cagliari


Percorrendo gli stretti vicoli del “castello di sopra”, che culminano nell’incantevole panorama offerto dal bastione di Santa Croce, si possono dominare, con lo sguardo e con il pensiero, l’antico storico quartiere degli ebrei, la splendida sinagoga sottratta al loro culto in età spagnola – oggi Basilica cristiana – e un buon scorcio della intera città di Cagliari, infino al suggestivo spettacolo dei suoi marittimi approdi.
Imperocché non sia affatto difficile incontrare, discendendo cautamente tra due fila di storiche mura, altère vestigia della opulenta modernità (porsche, bmw e altre simili amabilissime sfacciataggini) non troppo a suo agio trovavasi l’opulento Jesus, suo malgrado approssimativamente accomodato nella seppur comoda utilitaria del Dottor Melis, accidentale quarto ospite quest’oggi, nel tradizionale sinedrio dei burricchi ufficiali Triumviri.

51 - Interno

51 – Interno, Ing.Marrocu Dr.Melis


Cosa abbia spinto lo stimato Dottore ad unirsi, di sua sponte e senza incentivo alcuno, alla ciccionata odierna non ci è ben dato saperlo; fatto sta che il buon Raschione Ettore, appresa la gradita novella, decideva – non poco frettolosamente – di indirizzare la scelta del convitto, verso un locale di facile fruizione per il medesimo, ma che presentava, per svariate ragioni, altissimo rischio di insuccesso logistico.
Sono bastate quindi poche oggettive riflessioni, e parecchi non meditati insulti, per far rinsavire il Triumviro burriccu e ricondurlo alla retta conduzione logica del suo pensiero.
Nella Via Santa Croce, arrivavano quindi, poco prima delle tredici e trenta, il vostro amato Jesus, il Raschione Ettore e, per l’appunto, il Dottor Melis. Destinazione, il Ristorante 51.
L’ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, si trovava già sul luogo ad attendere i suoi di lì a poco commensali, affascinato ed incantato dalla bellezza dell’orizzonte, goduto dalla terrazza del ristorante – il quale parzialmente si allunga sul panoramico bastione – e ben integrato tra gli abbienti “fighetti” della Cagliari bene, per i quali risulta formalmente conveniente lustreggiare per questi calli.

51 - Cannolini tonno formaggio

51 – Cannolini tonno formaggio


Esclusa l’appetibile circostanza di desinare all’aperto – non affatto per il tempo inclemente o per difetto di splendida ambientazione, ma perché la distillata mentalità del Raschione non prevede possibilità alcuna di consumare un pasto per strada – i quattro burricchi si accomodavano nella sala interna del ristorante.
Invero, la prima impressione che Jesus ha avuto all’ingresso è stata affatto positiva. Il vestibolo che fa da anticamera alla sala era accidentalmente in disordine: scatoloni di vivande malriposte sul pavimento e faccende di cucina ben in vista per una porta incautamente aperta. Situazione non comprensibile e tollerabile a quell’ora, in un ristorante di classe.

51 - Antipasti di mare crudi

51 – Antipasti di mare crudi


Purtuttavia, l’impressione architettonica che si avverte, appena varcata la soglia dell’ambiente principale – un’unica sala di abbastanza modeste dimensioni – è quella di un misurato incontro tra l’impronta medievale delle pareti in pietra ed un sobriamente sfarzoso arredo classico, rivisitato in chiave modern-luxury;
finanche le stoviglie e posate sui tavoli, elegantemente seguono questo stile.
Tutto l’ambiente risuterebbe quindi dosatamente raffinato, se non fosse per due elementi di impropria distorsione. In primo luogo le malcelate casse di riproduzione acustica, che esercitavano una non graditissima (almeno in tal contesto) e indebita pressione, sulle sensibilissime orecchie di Jesus.

51 - Frittura mista

51 – Frittura mista


Secondo fattore negativo, forse inevitabile per l’esiguità degli spazi, i servizi igienici – peraltro di gran classe, come segnalato dal Raschione Ettore – ricavati in fondo alla sala e strutturalmente fuori dal contesto.
Il personale del ristorante è eccellentemente preparato, attento e premuroso. Ci serve una gentile giovane cameriera, occasionalmente assistita da un secondo assistente, forse lo stesso direttore.
Nulla viene lasciato al caso, come ad esempio il periodico rifornimento degli ottimi e variegati panini assortiti, letteralmente divorati dagli affamati Donkeys. Per stuzzicare la fame ci vengono serviti dei suggestivi cannolini ripieni al tonno e al (?) casu-axedu. Ottimi!

51 - Quadrati ai ricci gamberi e verdure

51 – Quadrati ai ricci con ripieno di gamberi e verdure


Concordiamo con la cameriera una scelta di antipasti misti che, come lei stesso ha sottolineato, non sono quelli che spesso incontriamo con le incursioni culinarie nei ristoranti cagliaritani. Ci viene servito infatti un gran misto crudo di mare, accompagnato da salsine di soia e citronette, e articolato con il seguente dettaglio:  tartara di dentice e orata, carpaccio di dentice, orata e salmone, carciofi alla bottarga, verdure miste, riso rosa, uno scampo assegnato al dottor Melis e un’ostrica contesa tra Jesus e l’Ing.Marrocu. Il tutto condibile, parimenti dalle salsine, con olio d’oliva, sale rosa dell’Himalaya o sale grigio di Bretagna. Antipasto buonissimo e ben presentato, ma sarebbe stato più appropriato moltiplicare per quattro alcuni elementi, anziché lasciar con l’acquolina in bocca ad alcuno.

51 - Linguine ai crostacei

51 – Linguine ai crostacei


Al gran piatto di crudo, è seguita una altrettanto interessante frittura mista di calamari, gamberi, zucchine e carote. La cottura di tale prelibatezza, pressoché perfetta, ci ha ricordato quella della celeberrima “tempura” giapponese – già citata in una passata occasione su questi spazi – ma dal sapore decisamente più convincente, per lo meno per i nostri gusti, tendenzialmente e tendenziosamente occidentali.
Il vino scelto ad accompagnare gli antipasti, così come il resto delle portate, è stato un ottimo vermentino DOCG “Piras” della Cantina di Gallura, Agro di Luras (Calangianus).

51 - Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori

51 – Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori


Primi piatti. La scelta per il Raschione Ettore è ricaduta su dei Quadrati (ravioli) ai ricci di mare con ripieno di gamberi e verdure, mentre Jesus, il dottor Marrocu e il Dottor Melis hanno ceduto alle lusinghe di Linguine ai crostacei (astice, scampi, aragostine) condite con salsa di pomodoro, basilico e timo citriodoro.

Ora, se possiamo oggettivamente definire buone ma non esaltanti le linguine ai crostacei, c’è da dire che i “Quadrati” ai ricci di mare, scelti con oculatezza dal Raschione, erano a dir poco eccezionali: una squisitezza per la quale varrebbe la pena, già di per sé, visitare il Ristorante 51!

51 - Millesfoglie crema chantilly

51 – Millesfoglie crema chantilly


Il secondo piatto è risultato invece comune a tutti i commensali: Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodorini freschi (dolci), ottimamente pulita, cucinata e scenograficamente ben presentata. Buona!
Inevitabilmente, nonostante le resistenze di alcuni astanti ma di comune accordo, si sceglieva di terminare le fatiche alimentari con il tripudio del dolce.
Questa volta era l’Ing.Marrocu che intendeva particolareggiare la sua scelta, indirizzandosi sun un semifreddo al creme caramel, cioccolato e decoro di fragole, mentre Jesus, il Raschione e il Dottor Melis si sono indirizzati su un sontuoso Tortino Millesfoglie con cioccolato e crema chantilly: glorioso!

Il pasto si è quindi concluso con quattro ottimi caffè palombini – accompagnati da deliziosi dolcetti al cioccolato -, un liquore alla liquirizia per il Raschione e una Grappa Bianca per Jesus.

51 - Semifreddo creme caramel

51 – Semifreddo creme caramel


Costo complessivo totale del pranzo: 50€ cadauno, che non è pienamente giustificato dalla pur ottima espressione del servizio e dalla – per lunghi tratti – eccellente qualità della cucina. Possiamo quindi considerare quanto pagato, un 20% al di sopra della soglia ideale.
Diciamo comunque, a questo proposito, che Jesus ed Ettore hanno ben raggiunto il dilettevole precipuo proponimento  di tenere, per tutta la durata del pranzo, sulle spine il Dottor Melis, di certo poco avvezzo alle ciccionate di un certo spessore – anche economico -, che ha vissuto l’incedere delle prelibatezze, con l’opprimente nebbiosa ricorrenza, di un unico periglioso pensiero: «quanto costerà tutto questo!?».

51 - Melis conto

51 – Melis conto


Tale tipo di sentimento – peraltro parecchio comune – è di certo alimento e motore, quando portato alle estreme conseguenze, di taluni insensati giudizi che si sentono e leggono in rete su vari ristoranti cagliaritani. E’ giusto fare attenzione a quanto pagato, ed è giusto non accettare prepotenti alimentari prevaricazioni, ma se ogni conviviale ristoro deve venire inquinato dalla perpetua angoscia per il conto finale, tanto vale non varcare la soglia di alcun ristorante.
Ovviamente non trattasi del caso del Dottor Melis, che si è simpaticamente prestato a questo tipo di sceneggiata per esigenze di spettacolo, ma vi assicuriamo che simili atteggiamenti sono patologicamente riscontrabili in un gran numero di quasi-insospettabili conoscenti; patologicamente e assiduamente torturati dal buon Jesus, perché patologicamente SUSUNKI!
Vorrei però concludere con una censura grave, nei confronti del buon Raschione Ettore, che nel viaggio del ritorno suggeriva all’autista Melis la strada per lui più breve, non ricordando che per quell’ora e in quel luogo era previsto un corteo anti-nuclearista. Risultato: 10 anni!


VALUTAZIONE “Cinquantuno”: Tre Burricchi.
Ristorante 51 Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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feb 6 2011

Ristorante Da Cesare (Caesar’s Hotel) – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta
Da Cesare - Winner

Da Cesare – Samuele, the Winner


Ecco a voi di nuovo gli amati/odiati Donkeys, che in questa attesissima giornata di particolare sincretismo, prodottosi tra l’ebdomadario appuntamento culinario dei Triumviri – ahimè, una volta di più declinati nel succedaneo “Biumviri” per la sfortunata defezione dell’Ing. Marrocu – e il felice epilogo del grande concorso “Il pranzo è servito, una giornata da burriccu!“, ha visto il tangibile concretizzarsi del singolare guiderdone (che il senso sia benevolo o meno, ci sarebbe da discutere) assicurato al fortunato vincitore. Diamo quindi il benvenuto al “Donkey per un giorno”, il nostro assiduo lettore e fan Samuele, che più volte si è distinto nel segnalare ai redattori di questo sito, locali di eccellente e indubbio interesse alimentare, e non solo. Very Welcome to Donkey Challenge Samuele!

Da Cesare - Interno

Da Cesare – Interno


Ad accompagnare il vincitore, in questa leggendaria avventura, un personaggio ben sperimentato alla severa magniloquenza della nostra cronaca. Trattasi dell’ex-Triumviro, oramai esclusivamente emerito, Burriccu Pg, per i quali i nostri fan più attenti porteranno un nostalgico ed acceso ricordo. 
I destini del Burriccu Pg si intrecciano inevitabilmente con la figura terza, ospite della giornata, la dottoressa Brunetti, il cui volto e l’araldico richiamo potrebbe non destare particolari reminiscenze a parecchi di voi («machinic…esti?!»), ma dalla quale possiamo assicurare il provenire di un incidentale e pesantissimo contributo al fatale realizzarsi degli avvenimenti di questo Blog. E si noti come sia facile passare dal superlativo “pesantissimo” al sostantivo “Zavorra”.

Da Cesare - Petali di Salmone

Da Cesare – Petali di Salmone


Il ristorante scelto per l’incontro è il celeberrimo “Da Cesare”, locale piacevolmente integrato nel complesso architettonico dell’altrettanto noto (che classe) Hotel Caesar’s ★★★★, a sua volta meno piacevolmente integrato in una struttura che dall’esterno appare similare a quella di un anonimo centro commerciale, mentre al suo interno potremmo definire luminosamente accattivante.
All’ingresso del ristorante il gentilissimo personale ci fa accomodare in una delle varie sale interne, il cui tema marinaresco è trasfigurato nel raffinato (a proposito di questo giudizio segnalo la discordanza di opinione tra i vari ospiti, ma si sa che è quella di Jesus che conta!) utilizzo del colore azzurro  per  la parete principale, impreziosita da alcune tele, risaltate con raffinatezza da un sistema di illuminazione ad-hoc.

Da Cesare - Gran misto mare

Da Cesare – Gran misto mare


Il nostro tavolo, discretamente spazioso e di splendida forma circolare, appariva da subito, come tutti i coperti della sala, elegantemente ed ottimamente apparecchiato. Potevano finanche notare degli splendidi candelieri a tre fiamme in stile inglese, disposti su una lunga tavolata che di lì a poco avrebbe accolto una compagnia di coloriti e rumorosi avventori.
Il personale del ristorante è numeroso, attento, composto, preparato, gentilissimo e, a dir poco, professionalmente ineccepibile!
Appena accomodati, dopo aver diligentemente sistemato i nostri soprabiti nel guardaroba, ci venivano offerti degli stuzzichini composti da bruschette all’olio, pane carasau e un trittico di squisite salsine: ai ricci di mare, ai pomodori secchi e casu axedu, alle patate, pecorino e burro. Il tutto accompagnato dal brindisi proposto con un ottimo e gradito spumante di benvenuto. Bravi!

Da Cesare - Antipasto vegetariano

Da Cesare – Antipasto vegetariano


Oltre alla notevole preparazione del personale, rimarchiamo subito la encomiabile e non comune attenzione del ristorante “Da Cesare”, nei confronti degli avventori che mostrano una qualche sorta di intolleranza alimentare. Lo stesso menu cartaceo si presenta con una serie di immediate indicazioni stilizzate, ad evidenziare quali possano essere le pietanze controindicate per persone celiache, intolleranti al lattosio, e via discorrendo. Ugualmente, le bruschette per gli stuzzichini e il pane in generale, vengono preparati a parte se serviti ai commensali con problemi di questa natura.
Esordendo con tali ineccepibili premesse, non ci saremmo aspettati per questa ciccionata, nulla di meno che un pasto di fattura regale. Ed infatti così è avvenuto.

Da Cesare - Risotto cannonau zabaione

Da Cesare – Risotto cannonau zabaione


Raccolti i consigli del meticoloso cameriere, in merito ad un incedere del nostro pasto sullo stesso tema della sala che ci accoglieva, I tre ex Triumviri ufficiali, Jesus, Raschione e Pg, ricondotti ad una reminiscente singolare armonia, ordinavano il medesimo Gran misto mare. Il neo Donkey Samuele sceglieva invero un meno variopinto e più salutare antipasto tiepido “vegetariano”, mentre la Dottoressa Brunetti si lasciava rapire da un maestoso piatto di “Petali di salmone marinato, con ovaline di bufala e scaglie di bottarga di muggine”.
Nella fattispecie il Gran misto mare si articolava, topologicamente distribuito sui quattro quadranti di uno splendido cristallo rettangolare (equilatero ed equiangolo), in una gustosa e delicatissima cernia preparata in agrodolce (simil scabecciu), un assaggio di gamberi su un letto di ceci rucola e aceto balsamico (sublimi!),

Da Cesare - Trofiette ricci bottarga

Da Cesare – Trofiette ricci bottarga


del tonno tabarchino fresco accostato a bianche cipolle sottaceto (per Jesus il meno significativo dei quadranti, ma de gustibus…), e una splendida insalata di polpo, gamberi e seppiette. Buonissima!
L’antipasto tiepido vegetariano si componeva – verosimilmente – di un ottimo tortino conoidale con melanzane spinaci e piselli accompagnato da rucola fresca, assaggio di rotolo con prosciutto e melanzane, una sorta di melanzane panate su un letto di radicchio trevigiano, un non meglio identificato tortino di verdure e, dulcis in fundo, un assaggio di pomodori freschi impreziosito da pesto alla genovese e decorato con foglie di basilico.
Potendo definire auto-esegetica la titolatura dei “petali di salmone” prima citati, scelti come antipasto dalla D.ssa Brunetti, non ci resta che sottolineare l’estrema cura con cui le varie portate sono state presentate agli ammirati commensali.

Da Cesare - Gnocchetti all'acqua bianca

Da Cesare – Gnocchetti all'acqua bianca


Da segnalare inoltre il vino consigliato e scelto grazie all’esperto Samuele, per guidare gli antipasti e tutti i piatti successivi: Tuvaoes, vermentino di Sardegna D.O.C. delle cantine vinicole di Giovanni Cherchi, Usini (SS), il cui gusto secco e il retrogusto amarognolo si sposavano splendidamente con la natura dei sapori di mare sovrintesi; rimarchiamo inoltre, qualora ve ne fosse necessità, l’estrema cura ed elegante maestria con le quali l’esperto sommelier si è diligentemente profuso, nella presentazione e apertura di due identiche successive bottiglie, consumate dai crescentemente avvinazzati burricchi: che classe!
Conclusasi questa prima ottima ondata di pietanze, dopo una salutare e non fastidiosa attesa, addolcita dalle adeguate melodie del sottofondo soft-jazz diffuso in sala, i sei (vedi commento di Samuele, ndr.) commensali potevano dedicarsi ai primi piatti scelti.

Da Cesare - Risotto nero di seppia e Cozze

Da Cesare – Risotto nero di seppia e Cozze


Partiamo dall’originalissimo Risotto al cannonau e zabaione al parmigiano scelto dal Donkey Samuele, per il quale Jesus non si è sottratto ad un incuriosito frugale assaggio. A dir poco, ottimo. 
Il Raschione Ettore e il Burriccu Pg si dedicavano invece a delle Trofiette ai ricci di mare e bottarga, la cui qualità possiamo ricondurre alla medesima armonia di sapori della sublime salsina assaggiata nell’esordio del pranzo: spettacolo!
Ineccepibili gli Gnocchetti all’acqua bianca, con pecorino ricotta e bottarga scelti da Jesus, mentre una incontentabile Dr.ssa Brunetti riusciva a lamentarsi di un buonissimo Risotto al nero di seppia e cozze, perché, a suo dire, la sfumatura cromatica non appariva in linea con lo stereotipato immaginario comune, salvo poi venire “redarguita” dall’erudito cameriere, che improvvisava una breve ed esplicativa lezione sulle differenti gradazioni e dosaggio del nero, al fine di pesare e armonizzare la sinossi di sapori del piatto finale.

Da Cesare - Dessert Esageriamo

Da Cesare – Dessert Esagerazione


Esclusa la possibilità di frapporre un secondo piatto tra il primo e i dolci di fine pranzo, anche in virtù di un serale culinario/sportivo appuntamento dei due Biumviri ufficiali, in compagnia della bella e telegenica V. (leggi vuppuntato), congiuntamente e senza indugi i sei ordinavano il “Dessert Esagerazione” della casa; una serie di abbondanti e buonissimi assaggi di vari dolci: tartufo con cuore di cioccolato, gelato alla fragola con cioccolato bianco, gelato di mascarpone, semifreddo passito con noci e caffè, crème brulée, semifreddo con crema di cioccolato. Una delizia per il palato!
Caffè (manco a dirlo ottimamente servito e presentato) e ammazzacaffè vari (acquavite per Jesus, liquore di liquirizia per il Raschione e Pg) hanno concluso il sontuoso e fiero pasto.


Naturalmente, in questa particolare circostanza, in cui veniva idealmente premiata l’affettuosa partecipazione di tutti i nostri fan alle iniziative del Donkey Challenge,  il costo complessivo della iniziativa è stato interamente sostenuto dalla matrigna compartecipazione della
SeuDeu™ Productions (www.seudeu.com).
Motivo per il quale, non sveleremo come nostro solito il prezzo risultante cadauno.
Possiamo dirvi però, per dovere di cronaca, che quanto pagato è assolutamente proporzionato alla eccellente qualità di quanto propostoci e del servizio ricevuto, e anzi ben inferiore a quanto elargito in meno positive circostanze o al costo che ci si aspetterebbe per un ristorante rinomato e di gran classe come “Da Cesare.”.
Ovviamente ai vertici della nostra personale classifica.



VALUTAZIONE “Da Cesare”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Da Cesare Indirizzo: Via Darwin 2/4, Cagliari
Telefono: 070340750    [mostra in google maps]
 

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nov 27 2010

Ristorante Sa Muskera – Serdiana

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta
Sa Muskera - Ingresso

Sa Muskera – Ingresso


Il nome evoca a Jesus remoti ricordi. Baluminanti immagini di salsicce, appese a disseccarsi lente, nascoste al sole di una primavera lontana.
Erano lì, immobili, vittime della luce verdognola che filtrava rifratta attraverso le maglie di una zanzariera la quale, maldestramente, voleva farne riparo, in attesa di un destino tanto prossimo quanto bramosamente atteso.
Ad attendere oggi il loro destino, bramavano per Jesus e il Raschione le prelibatezze de “Sa Muskera”, pittoresco ristorante di cucina tipica sarda, collocato al centro del paese di Serdiana, poco distante dal capoluogo.

Sa Muskera - Salumi

Sa Muskera – Salumi


Ospitato da una casa di fine ’800, abilmente ed armoniosamente ristrutturata, “Sa Muskera” offre ai propri ospiti un’esperienza gastronomica a cavallo tra l’atmosfera delle antiche osterie e l’accogliente genuinità della cucina familiare.
La giornata è fredda e uggiosa, l’umore proporzionalmente dismesso e sobriamente composto («Raschione, ma che tempo di m…!»).
L’ingresso del locale è in realtà un portone tradizionale, che cela un atrio adibito a parcheggio. Solo una piccola insegna in legno intagliato ci incoraggia ad entrare: “forse questo è l’ingresso di servizio???”. Alla fine dell’atrio si presenta ai nostri occhi una tipica “lolla” campidanese, su cui si affacciano un pittoresco spazio barbecue e un’ampia vetrata ad archi. C’è una porta aperta, entriamo.

Sa Muskera - Olive, Formaggio, Casu Axedu

Sa Muskera – Olive, Formaggi, Casu Axedu


Continuiamo a restare titubanti nel nostro incedere, finché non ci accoglie un cuoco gentile vestito di bianco, che presto scopriremo essere anche il cameriere e l’addetto al barbecue.
Ci invita ad accomodarci dove più ci aggrada. Il Raschione si frappone tra il tavolo rustico in legno e una confortante ma insufficiente stufetta elettrica. Jesus, vestito esattamente come questa estate, si siede allo stesso tavolo e dà un’occhiata intorno. La sala, situata giusto in fronte all’ingresso della cucina – da cui arriva fastidiosa la musica di una radio locale, che più tardi verrà sostituita da una più tradizionale e ossessivamente ripetitiva – non consente l’alloggio di più di sei tavoli. Epperò, celata dalla penombra, notiamo una ben più ampia sala interna, e probabilmente un’altra zona al piano superiore. Gli interni appaiono ristrutturati in chiave rustico-moderna, ma con gusto. Sulle pareti di nuovo lignaggio compaiono degli squarci ben modellati, che rivelano le antiche murature. Una piccola nicchia, delimitata da uno splendido arco a sesto in pietra, sembra fungere da cantina o ripostiglio. Siamo gli unici clienti, ma a breve arriveranno una coppia di sposi e due probabili frequentatori abituali.

Sa Muskera - Pasta ai Funghi

Sa Muskera – Pasta ai Funghi


Il cuoco-cameriere si presenta per prendere le ordinazioni. Ovviamente non c’è un menù. Chiediamo da bere: mezzo litro di rosso della casa, senza preoccuparci di eventuali altre possibilità. Concordiamo antipasti misti di terra, che arriveranno in breve tempo, giusto nel momento in cui il Raschione decideva di andare al bagno (non poteva pensarci prima, 10 anni!).
Ci accorgiamo subito che i sapori saranno di stampo prettamente casalingo. Esordiamo con un piatto di salumi misti: prosciutto crudo, salsiccia, lonza di maiale. Tutto buono, genuino (probabilmente fatto in casa), e dal sapore acceso, ma nessuna eccellenza. E’ molto buono invece il “casu axedu”, che gustiamo spalmato sul pane.

Sa Muskera - Barbecue

Sa Muskera – Barbecue


Le fette di pecorino stagionato erano buone ma non degne di particolari attenzioni, mentre abbiamo apprezzato le olive sarde aromatizzate secondo la ricetta tradizionale e di certa produzione locale, dato che sul cortile abbiamo avuto modo di notare grossi sacchi del frutto appena colto. Più in là, infatti, il cuoco ci proporrà l’assaggio di un gustosissimo olio d’oliva da loro stessi confezionato: eccellente! 
Il primo piatto scelto, tra quelli suggeriti, sono stati gli spaghetti ai funghi, gustosi e non differenti da quelli che avrebbero preparato le nostre madri.
Lascio ai nostri lettori giudicare se quest’ultimo aspetto possa essere considerato positivo o meno.
Il secondo – di cui per evidente qualità del vino rosso assimilato non possiamo fornirvi documentazione visiva – era costituito da bistecchine di maiale e salsiccia cotta, il tutto immancabilmente cucinato, nonostante le «fascine bagnate», sotto i nostri occhi, sul barbecue nel cortile. Cottura perfetta e sapore apprezzabile. Abbiamo concluso il pasto con un caffè alla moka e un ammazzacaffè caratterizzato da liquore alla liquirizia per Ettore e fil’e ferru (acquavite) per Jesus.
Conto finale 30€ cadauno, che nonostante l’impegno del cuoco dobbiamo considerare un 20% eccessivo rispetto alla qualità del servizio e di quanto mangiato.
In effetti siamo andati via da “Sa Muskera”, con una punta di delusione, perché ci saremmo aspettati una possibilità di scelta e un menù meno banali e caratteristici, avendo potuto leggere altre recensioni che facevano riferimento a piatti di ben più marcato spessore (carne di cinghiale, pecora in umido, favette ecc.) .
In realtà possiamo immaginare che tali prelibatezze non sarebbero state compatibili con una cucina gestita da una singola persona, che preparava le pietanze sul momento. Evidentemente la sera, con più personale, il nostro giudizio sarebbe potuto essere ben differente. Non possiamo quindi non cogliere l’aspetto positivo della genuinità dei prodotti e la familiarità dell’ambiente, assegnando al ristorante una menzione speciale.


VALUTAZIONE “Sa Muskera”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante Sa Muskera Indirizzo: Via Regina Margherita 10, Serdiana – CA
Telefono: 070 743687    [mostra in google maps]
 



Vorrei concludere questa recensione con una nota a margine. Dopo il pranzo, ben satolli, i due Biumviri ufficiali si sono recati in un noto centro commerciale del Cagliaritano, dove Jesus ha avuto modo di varcare, con un certo timore referenziale e senza il prezioso supporto dell’esperto in materia (il burriccu Pg), la soglia della femminilissima profumeria “Sephora”. Potete ben immaginare che il suo intento non era quello – come le impeccabili e truccatissime commesse pretendevano di intuire – di richiedere la «fantastica carta fedeltà» o farsi profumare la confezione regalo appena acquistata con la «nuova favolosa fragranza Dolce & Gabbana», ma piuttosto ostentare la sua carta di credito con l’acquisto del presente più costoso che avrebbe potuto trovare in un ambiente così ostile alla mascolinità.

Alla prossima ciccionata.



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