☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ott 27 2011

Ristorante Sa Domu Sarda – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Sa Domu Sarda - Insegna

Sa Domu Sarda – Insegna

 

Arriva l’Autunno, vestito di gelido tepore. Arriva l’Autunno, accarezzato dalla disattenta premura degli affaccendati cagliaritani, insensibili al piacere umido della nuova stagione, pronti a trascinare e confondere nell’oblio ogni voce ed ogni volto del lor pur breve passato, aggrappati al veloce sfumar dell’asfalto, nell’ipnotico piacere dell’attesa di casa.

Arriva spedita l’auto bicolore del Raschione Ettore, incidentalmente incontrando il caotico tramestio della Piazza Yenner, unione e diaspora, poco dopo l’imbrunire di un insolito martedì di Ottobre – insolito per le burricche abitudini, come i nostri più attenti lettori potranno notare -, di cento anime e di mille diffusi bagliori, mal amalgamati, nell’entropico e quasi erotico delirio di quell’aura sanza tempo tinta. Qui e adesso!

Sa Domu Sarda - Interno

Sa Domu Sarda – Interno

 

Arrivan quindi Jesus ed il Raschione, persuasi e piegati anch’essi all’irrinunciabile vortice della alimentare passione, nell’attesa di conquistar l’alta magione che li attende, nel pieno sereno vivere di un non inatteso tumulto cittadino:

«ma si bogais de mesu tutti quanti, che dobbiamo andare a mangiare… rispetta lo stop, carognaaaa!».

Allorquando infine, fortunosamente accomodata la variopinta utilitaria e raggiunta la poco distante Via Sassari, sopraggiungeva l’Ingegner Marrocu il quale, mettendo in pratica i suoi non più recentissimi studi, decretava che i 4 metri della sua navigata autovettura, non erano probabilisticamente alloggiabili nei 360 centimetri del parcheggio libero, giusto in fronte al ristorante scelto per la serata, una nuova ciccionata avrebbe, di lì a poco, avuto inizio.

Sa Domu Sarda - Antipasti di terra

Sa Domu Sarda – Antipasti di terra

 

Sa Domu Sarda. La casa sarda; accogliente rifugio, rassicurante Tempio del focolare che, varcata la soglia, il periglioso fuori disperde.
Scompariva allora il periglioso fuori, per i tre Triumviri ufficiali, in quel di Cagliari verso le nove della sera. Ad accoglierli, pochi istanti prima, era stata la targa del ristorante, saldamente fissata sulla facciata di via Sassari che, con giustificato orgoglio, ostentava il felice distinguersi del locale, nella guida “Osterie d’Italia 2011″.
Il primo impatto estetico che ci regala “Sa Domu Sarda”, è di certo quello di un’elegante abitazione rurale dei primi decenni secolo scorso.

 

Sa Domu Sarda - Fregola ai sizzigorrus

Sa Domu Sarda – Fregola ai sizzigorrus

 

Oltre l’uscio d’ingresso, l’avventore è accolto in una piccola sala con una ventina di coperti, arredata in stile spartano/rustico: soffitto in legno, pavimento di colore bruno, tavoli e sedie in arte povera, splendida credenza del ’900, caratteristiche damigiane di varie dimensioni costipate di tappi in sughero, mensole, suppellettili e attrezzi di estrazione spiccatamente contadina.
Più all’interno, troviamo una ben più ampia ma meno caratteristica sala, sormontata da splendidi archi a volta in pietra ed impreziosita con l’esibizione di alcuni costumi del folklore nostrano. Complessivamente l’ambiente appare gradevole e familiare.

 

Sa Domu Sarda - Fregola carciofi pecorino

Sa Domu Sarda – Fregola carciofi pecorino

 

Il servizio in sala, senza particolari pretese di puntualità e sollecitudine, è garantito da due giovinetti. Una graziosa e frenetica signorina, e un ben più rilassato ragazzo, sulla ventina.

Accomodati al loro tavolo, prima di procedere con le ordinazioni, gli ainini commensali potevano amabilmente disquisire sulle mirabolanti avventure dell’Ingegner Marrocu, recentemente protagonista di una annunciata e consumata escursione per alcune celeberrime città a vocazione turistica, nella parte più occidentale della vecchia ed amata Europa (escursione conclusasi il giorno prima).

 

Sa Domu Sarda - Culurgiones noci e pinoli

Sa Domu Sarda – Culurgiones noci e pinoli

 

Mirabolanti avventure, che invero non potranno essere comprovate da alcun supporto di natura fotografica, a causa di un concomitante quanto singolare inconveniente, occorso alla memoria SD della macchina digitale dello stimato Triumviro.
Il ristorante “Sa Domu Sarda” ha un menu essenzialmente di terra, particolarmente invitante in uggiose serate autunnali quali quella della ciccionata in esame. Imprescindibile nettare scelto per l’occasione, un inebriante e corposo vino rosso: cannonau Nepente DOC della cantina sociale di Oliena, stappato e servito, a dire il vero, con non adeguata e rituale attenzione.

 

Sa Domu Sarda - Stufato di Asino

Sa Domu Sarda – Stufato di Asino

 

Gli antipasti misti, ordinati come esordio dell’abbondante cena, sono stati piuttosto positivi e in linea con l’ortodossia della tradizione contadina sarda: tagliere di salumi (salamino stagionato e prosciutto crudo), ricotta affumicata, eccellente crema di pecorino piccate, buona salsiccia con cavoli, melanzane alla “carrettonera” con peperoni, mediocre favata con guanciale di maiale e, per concludere, spettacolari sizzigorrus (lumache) al sugo, espressamente richiesti come supplemento ai penta-antipasti di base. Da menzionare, infine, le ottime bruschette all’olio d’oliva, che accompagnavano felicemente il tutto.

 

Sa Domu Sarda - Panna cotta

Sa Domu Sarda – Panna cotta

 

Sottolineiamo, a questo punto, che sarebbe potuta essere conveniente e gradita, nel contesto della presentazione degli antipasti, una didascalica esemplificazione dei piatti, per erudire i curiosi ed ainini commensali sulla origine e provenienza delle varie pietanze assaggiate. Attenzione questa che, ahimè, non v’è stata.
Primi piatti differenziati per ciascheduno dei commensali, e così distribuiti: Culurgiones artigianali con noci e pinoli per Jesus (un po’ troppo al dente), Fregola allo zafferano, carciofi e pecorino per Ettore, Fregola a is sizzigorrus per l’Ingegner Marrocu. Complessivamente buoni, ma al di sotto di quello che ci si sarebbe aspettato in virtù dell’altisonanza della preparazione.

Sa Domu Sarda - Sebada

Sa Domu Sarda – Sebada

Sa Domu Sarda - Crema catalana

Crema catalana

 

Sacrilega e imperdonabile la scelta e l’esecuzione del secondo piatto, inteso come breve assaggio dopo le abbondanti libagioni che l’avevan preceduto. Imperdonabile per i Triumviri dal punto di vista etico, perché scientemente oltrepassava la soglia del cannibalismo:  carne di burriccu a “succhittu” (stufato). Imperdonabile per il cuoco che, con un fastidiosissimo eccesso di salatura del condimento, ha reso vano e intollerabile l’equide, fraterno sacrificio. Bruceremo tutti tra le fiamme de su forru!

Sa Domu Sarda - Nepente D'Annunzio

Sa Domu Sarda – Nepente D'Annunzio

 

Infine i dolci, anch’essi articolati in tre differenti scelte da parte dei burricchi, concludevano dignitosamente la cena e possono essere considerati complessivamente di buona fattura, anche se arrivati al tavolo con eccessivo ritardo. Crema catalana per l’Ingegner Marrocu, sebada al miele per il Raschione Ettore, panna cotta al creme caramel per Jesus, non assaporata con la giusta concentrazione per effetto del fastidioso – almeno per lui – aroma, che sopraggiungeva dal miele caldo, condimento della sebada del Raschione. Il rude Jesus, non ama in effetti i gusti e gli aromi che possano ricondurre a un minimo ipotetico sentore di dolcezza, reale o metaforica.
La cena si concludeva qui. Costo complessivo della serata, 38€ cada/burriccu, da giudicarsi adeguato.
Sa Domu Sarda, è senza dubbio un punto di riferimento per chi vuole assaporare l’atmosfera e i sapori dell’antica tradizione sarda. Il menù è piuttosto ampio e, nonostante questo, contempla rarità culinarie non facilmente disponibili alle cucine di altri ristoranti.
Purtroppo invero, un servizio non sempre all’altezza e qualche disattenzione di troppo nella preparazione delle pietanze, ci impediscono di ascendere il locale, alla gloria della nostra benevolenza.


VALUTAZIONE “Sa Domu Sarda”: Due Burricchi.
Ristorante Sa Domu Sarda Indirizzo: Via Sassari 51, Cagliari
Telefono: 070653400    [mostra in google maps]
 

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lug 11 2011

Ristorante Il Bastione – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Il Bastione – Interno

 

Esistono a Cagliari dei luoghi in cui è ancora possibile vivere e riscoprire i sapori, i profumi e le sensazioni della città di un tempo, della cagliaritanità più autentica e genuina, che resiste al veloce rincorrersi della monotona e monotòna modernità, rivivendo nella gestualità, nella empatia più calorosa e strabordante e perfino – cosa a noi molto gradita – in alcune pittoresche abitudini quali, ad esempio, non sottrarsi alla tentazione di fare il classico “colletto” agli occasionali, opulenti o apparentemente sprovveduti avventori.
Uno di questi luoghi è il Ristorante, Bar, Pizzeria “Il Bastione” , storico locale situato all’inizio di Viale Regina Elena, giusto in fronte al Bastione di St.Remy.

Il Bastione - Bruschette

Il Bastione – Bruschette


Con una punta di non dissimulato scetticismo, Jesus e il Raschione Ettore, poco dopo le ore 21 di Domenica sera, varcavano la soglia del locale. Assente per improrogabili impegni professionali, il sempre stimato – e oggi ahimè scornato per ragioni sportive (vedi qui) – Ing.Marrocu.
Ad accoglierli una gentile signora tuttofare, un prezioso ed autentico cagliaritano “verace”, ed un gruppo di oriundi quanto efficientissimi e gentilissimi camerieri.
L’interno del ristorante – o forse sarebbe più preciso dire del bar – ha l’aspetto di uno spartano locale degli anni 70, dove la sopraccitata modernità è rimasta ben fuori dalla porta. Dietro al bancone in stile retrò, supellettili vari,  scaffali con una fornita cantina, un forno elettrico per le pizze; davanti invece, una decina di piccoli tavoli, alcuni dei quali piu’ appartati ai margini della sala.

Il Bastione - Zuppa cozze Insalata polpo

Il Bastione – Zuppa cozze Insalata polpo


Un pratico ventilatore a colonna multispeed, fornisce la refrigerazione (pitticca sa basca!) a tutta la sala che invero mostra, visibilmente sulle pareti tinteggiate in bianco-fragola, l’accenno di un vecchio impianto di ventilazione da soffitto il quale, presumibilmente, avrebbe garantito all’ambiente un aspetto ben più affascinante, caratteristico e, soprattutto, fresco.
Un vecchio TV crt dotato di decoder DTV, completa infine gli arredi.
Ci accomodiamo quindi in uno dei tavoli nello spazio più appartato al quale, generosamente, viene dato l’inappropriato appellativo di “saletta”.
Date cotali premesse ambientali, e date le abitudini di alto lignaggio dei due viziatissimi Donkey, sarebbe stato più che lecito un sano ed altero pregiudizio sul trattamento alimentare che avrebbero di lì a poco ricevuto.

Il Bastione - Spaghetti alla bottarga

Il Bastione – Spaghetti alla bottarga


Il malevolo scetticismo, invero, iniziava a vacillare allorquando, in attesa degli ordinati antipasti di mare, arrivava un sorprendente cesto di bruschette all’olio, condite con l’origano: poco di meno che entusiasmanti! E’ stato difficile imporsi di non terminarle tutte, per evitare di perdere anzitempo l’appetito.
Gli antipasti confermavano quanto appena intuito: una straordinaria zuppa di cozze e arselle, il cui genuino sapore di mare  si fondeva superbamente con il sugo piccante, di cui erano imbevute alcune bruschette sul fondo. In particolare, il sapore delle arselle era veramente eccezionale.
Altrettanto degna di lodi l’insalata di polpo, il cui gustosissimo condimento di limone ne fa di sicuro una delle migliori mai mangiate.

Il Bastione – Spaghetti allo scoglio


Infelice, al contrario, la scelta del vino dei due disattenti burricchi che, in assenza del sommelier Marrocu, indugiavano il loro sguardo e  le loro aspirazioni su un anonimo quanto scialbo vermentino “Gambero” delle cantine Meloni, risultato del tutto inadeguato. Mea culpa!
Ben più positiva l’esperienza degli abbondanti ed eccellenti primi piatti: spaghetti alla bottarga, preparati con un prodigioso condimento di olio, acciughe e salvia per Jesus, spaghetti allo scoglio con  seppie, polpo, arselle, cozze, gamberi e pomodorini freschi per Ettore. Entrambi divorati con voracità fuori dal comune in pochi minuti: fantastici!

Il Bastione – Orata arrosto


A dir poco spettacolare il secondo piatto, a quel punto irrinunciabile dato l’evolversi alimentare della cena: freschissime e gustosissime orate arrosto, cotte “a sa casteddaia” (senza rimuovere “sa mazza”), condite con foglie di alloro e accompagnate da una insalatina di lattuga e pomodori. Superbe!
Essendo il ristorante fornito esclusivamente di dessert assortiti, e non avendo a disposizione gli unici graditi ai due commensali, il pasto e’ terminato con un semplice distillato al finocchietto selvatico, dal sapore molto gradevole.

Costo della cena, 55€ cadauno, di almeno 15€ superiore rispetto al giusto dovuto, in funzione della eccellente qualità delle pietanze consumate, contrapposta ad una ambientazione priva di qualsiasi indizio di eleganza, raffinatezza o gradevolezza ambientale.
Pur tuttavia, a parte il sopraccitato “colletto”, grazie al quale i simpatici ristoratori vivranno più serenamente le settimane di chiusura estiva del locale – e che comunque non scalfisce, ma anzi diverte
i ben navigati Triumviri – c’è da sottolineare il fatto che la cucina de “Il Bastione” si propone come indubbio riferimento per chi volesse sperimentare l’eccellenza della più genuina tradizione gastronomica/sociale cagliaritana. Un diverso modo di concepire la tavola, che velocemente scompare nella proposta generale della ristorazione cittadina, a parte talune rare eccezioni. Quindi, affrettatevi!


VALUTAZIONE “Il Bastione”: Tre Burricchi.
Ristorante Il Bastione Indirizzo: Viale Regina Elena 3, Cagliari
Telefono: 070660372 [mostra in google maps]

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mar 13 2011

Ristorante Sa Schironada – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Sa Schironada - Ingresso

Sa Schironada – Ingresso

 

Inconsapevole, ingenuo Jesus… Freddo Sabato di Marzo. La primavera sembra lontana, il vento è fortissimo; scompaiono le voci della città e tutt’attorno ululano confusi e inarrivabili presagi, trasportati dal respiro di uno scirocco, inconsuetamente gelido. Saranno, per quest’oggi, presagi di felice, inaspettata ventura.
I Burricchi Jesus ed Ettore attendono il terzo Triumviro ufficiale, Dott.Ing.Marrocu, giusto in fronte al luogo dell’incontro. Ristorante Sa Schironada, letteralmente “la spiedata”; nessun riferimento ambiguo e sconveniente, intendiamoci: trattasi di cucina sarda. L’inquietudine arriva con le parole dell’Ing. Marrocu, che si presenta qualche minuto più tardi: «Scusate, ma ero un po’ in anticipo e ne ho approfittato per recarmi all’armeria qui vicino!». La scelta di quest’oggi ha origine proprio dal lungimirante ingegnere, ma al momento decidiamo di sospendere qualunque eventuale giudizio critico.

Sa Schironada - Interno

Sa Schironada – Interno

 

Ancora vento, quasi piove; varchiamo la soglia del ristorante e veniamo accolti in un unico grande ambiente dalle ampie murature a volta e arredi in arte povera. In fondo alla sala c’è il nostro tavolo, sormontato da un piccolo tetto in legno, da uno splendido lucernanio in ferro battuto e da due altrettanto caratteristici lampadari. La gentile ed efficiente cameriera domanda cosa vogliamo bere: «Vino bianco» è la risposta di Jesus. Sarà, ovviamente vino della casa, piuttosto mediocre. Il menù è pressoché fisso, ma non ce ne lamentiamo e aspettiamo fiduciosi. Gli antipasti – di solo mare, come richiesto – arrivano accompagnati da buone bruschette all’olio.

Sa Schironada - Polpo Bruschette

Sa Schironada – Polpo Bruschette

 

L’esordio, a dire il vero, sarebbe potuto essere migliore: un piatto di freschissimo polpo marinato, ottimamente cotto e dallo spiccato gusto di mare, il cui sapore complessivo veniva in buona parte devastato da una inopportuna sovrabbondanza di sale. Peccato, sarebbe stato squisito! Il resto degli antipasti, invero, è da considerarsi più che buono. Ottime scaglie di bottarga con pomodorini e sedano, carpaccio di salmone e cernia su un letto di pane carasau, zuppa di cozze, zuppetta di arselle e, infine un piatto particolare con spigola a tranci condita con olio pomodori secchi e alloro. Decisamente tutto apprezzabile!

Sa Schironada - Bottarga, carpaccio

Sa Schironada – Bottarga, carpaccio

Sa Schironada - Cozze arselle spigola

Sa Schironada – Cozze arselle spigola

Sa Schironada - Fregola all'astice Ravioli

Sa Schironada – Fregola all'astice Ravioli

Le quantità degli antipasti si sono dimostrate giustamente abbondanti mentre, nello specifico, i piatti sono risultati caratterizzati da una gradevole impronta casalinga accompagnata da una distinguibile attenzione professionale. Più che buona la qualità degli ingredienti. Riguardo i primi piatti – serviti su un pittoresco vassoio di sughero, protetto da un semplice strato di carta stagnola – mentre il raschione Ettore e l’Ing. Marrocu si proiettavano con decisione verso una altisonante fregola all’astice, Jesus si lasciava sedurre dalla cameriera, che consigliava una più salomonica accoppiata delle due pietanze previste nel menu del giorno: la fregola, appunto, veramente ottima e generosa di un non celato gusto d’astice, e degli ottimi ravioli di ricotta al sugo di pomodoro, particolarmente semplice ma di sicuro effetto.

Sa Schironada - Grigliata Mista

Sa Schironada – Grigliata Mista

 

Spettacolare, oserei dire, almeno nella presentazione, la grigliata mista proposta ai Donkey come secondo piatto – preceduta invero da un ottimo intermezzo di verdure fresche, pinzimonio, sedano, ravanelli, finocchio – servita anch’essa sull’immancabile vassoio di sughero. Eccellenti le seppiette arrosto, i gamberi, le spigole, le orate e le triglie; meno buone le anguille, risultate in una qualche misura non cotte alla perfezione.
A questo punto, nonostante e soprattutto, a causa della ottima impressione ricevuta fino a quel punto, faceva specie la mancanza di una adeguata scelta di dolci, che invece potevano esclusivamente articolarsi in tre sorbetti al limone (piuttosto buoni) e alcuni dolcetti sardi assortiti, accompagnati da un moscato non del tutto all’altezza.

Jesus - Regalo rosa

Jesus – Regalo rosa

 

I tre concludevano così il pranzo, scegliendo di consumare il caffè in un bar della Via Roma, di lì poco distante. Da segnalare in questa occasione, l’inaspettato quanto repentino difetto dello sfuggente ingegner Marrocu, che senza preavviso né comunicazione alcuna, ex abrupto, scompariva dal campo visito dei colleghi Triumviri, giusto un momento prima di pagare il conto del bar. Susunkaggine? Troppa malizia! Semplicemente il generoso ingegnere, volendo lui stesso saldare il contingente debito, e avendo realizzato di non aver più a disposizione il proprio portafogli, ratto s’involava verso il ristorante appena valutato per ricuperare l’oggetto, senza preoccuparsi di secondarie superflue manifestazioni.
La cucina de “Sa Schironada” ha offerto di certo, ottime impressioni e spunti positivi. Epperò, dobbiamo dirlo, alcune disattenzioni, un servizio non sempre all’altezza, la mancanza di dolci e coperti piuttosto spartani, non consentono di dare il terzo burriccu, che la qualità di quanto assaggiato, per lunghi tratti, avrebbe meritato. Costo del pranzo 35€ cadauno, un 15% superiore a quanto pensiamo adeguato.

Prima di conchiudere, permettetemi di ringraziare pubblicamente i miei cari colleghi e amici che, senza che il vostro amato ne avesse avuto sentore, hanno organizzato – sotto la regia dell’attento Raschione – un incontro a sorpresa in uno storico locale della zona, per la consegna di un gradito presente – che siamo sicuro il burriccu Pg non mancherà di elogiare come commento a questo articolo – in occasione di una recente felice mutazione di status: Burriccu piedibus calcantibus –> Alfista tamarro.


VALUTAZIONE “Sa Schironada”: Due Burricchi.
Ristorante Sa Schironada Indirizzo: Via Bayle 39, Cagliari
Telefono: 0704510771    [mostra in google maps]
 

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feb 6 2011

Ristorante Da Cesare (Caesar’s Hotel) – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Da Cesare - Winner

Da Cesare – Samuele, the Winner

 

Ecco a voi di nuovo gli amati/odiati Donkeys, che in questa attesissima giornata di particolare sincretismo, prodottosi tra l’ebdomadario appuntamento culinario dei Triumviri – ahimè, una volta di più declinati nel succedaneo “Biumviri” per la sfortunata defezione dell’Ing. Marrocu – e il felice epilogo del grande concorso “Il pranzo è servito, una giornata da burriccu!“, ha visto il tangibile concretizzarsi del singolare guiderdone (che il senso sia benevolo o meno, ci sarebbe da discutere) assicurato al fortunato vincitore. Diamo quindi il benvenuto al “Donkey per un giorno”, il nostro assiduo lettore e fan Samuele, che più volte si è distinto nel segnalare ai redattori di questo sito, locali di eccellente e indubbio interesse alimentare, e non solo. Very Welcome to Donkey Challenge Samuele!

Da Cesare - Interno

Da Cesare – Interno


Ad accompagnare il vincitore, in questa leggendaria avventura, un personaggio ben sperimentato alla severa magniloquenza della nostra cronaca. Trattasi dell’ex-Triumviro, oramai esclusivamente emerito, Burriccu Pg, per i quali i nostri fan più attenti porteranno un nostalgico ed acceso ricordo. 
I destini del Burriccu Pg si intrecciano inevitabilmente con la figura terza, ospite della giornata, la dottoressa Brunetti, il cui volto e l’araldico richiamo potrebbe non destare particolari reminiscenze a parecchi di voi («machinic…esti?!»), ma dalla quale possiamo assicurare il provenire di un incidentale e pesantissimo contributo al fatale realizzarsi degli avvenimenti di questo Blog. E si noti come sia facile passare dal superlativo “pesantissimo” al sostantivo “Zavorra”.

Da Cesare - Petali di Salmone

Da Cesare – Petali di Salmone


Il ristorante scelto per l’incontro è il celeberrimo “Da Cesare”, locale piacevolmente integrato nel complesso architettonico dell’altrettanto noto (che classe) Hotel Caesar’s ★★★★, a sua volta meno piacevolmente integrato in una struttura che dall’esterno appare similare a quella di un anonimo centro commerciale, mentre al suo interno potremmo definire luminosamente accattivante.
All’ingresso del ristorante il gentilissimo personale ci fa accomodare in una delle varie sale interne, il cui tema marinaresco è trasfigurato nel raffinato (a proposito di questo giudizio segnalo la discordanza di opinione tra i vari ospiti, ma si sa che è quella di Jesus che conta!) utilizzo del colore azzurro  per  la parete principale, impreziosita da alcune tele, risaltate con raffinatezza da un sistema di illuminazione ad-hoc.

Da Cesare - Gran misto mare

Da Cesare – Gran misto mare


Il nostro tavolo, discretamente spazioso e di splendida forma circolare, appariva da subito, come tutti i coperti della sala, elegantemente ed ottimamente apparecchiato. Potevano finanche notare degli splendidi candelieri a tre fiamme in stile inglese, disposti su una lunga tavolata che di lì a poco avrebbe accolto una compagnia di coloriti e rumorosi avventori.
Il personale del ristorante è numeroso, attento, composto, preparato, gentilissimo e, a dir poco, professionalmente ineccepibile!
Appena accomodati, dopo aver diligentemente sistemato i nostri soprabiti nel guardaroba, ci venivano offerti degli stuzzichini composti da bruschette all’olio, pane carasau e un trittico di squisite salsine: ai ricci di mare, ai pomodori secchi e casu axedu, alle patate, pecorino e burro. Il tutto accompagnato dal brindisi proposto con un ottimo e gradito spumante di benvenuto. Bravi!

Da Cesare - Antipasto vegetariano

Da Cesare – Antipasto vegetariano


Oltre alla notevole preparazione del personale, rimarchiamo subito la encomiabile e non comune attenzione del ristorante “Da Cesare”, nei confronti degli avventori che mostrano una qualche sorta di intolleranza alimentare. Lo stesso menu cartaceo si presenta con una serie di immediate indicazioni stilizzate, ad evidenziare quali possano essere le pietanze controindicate per persone celiache, intolleranti al lattosio, e via discorrendo. Ugualmente, le bruschette per gli stuzzichini e il pane in generale, vengono preparati a parte se serviti ai commensali con problemi di questa natura.
Esordendo con tali ineccepibili premesse, non ci saremmo aspettati per questa ciccionata, nulla di meno che un pasto di fattura regale. Ed infatti così è avvenuto.

Da Cesare - Risotto cannonau zabaione

Da Cesare – Risotto cannonau zabaione


Raccolti i consigli del meticoloso cameriere, in merito ad un incedere del nostro pasto sullo stesso tema della sala che ci accoglieva, I tre ex Triumviri ufficiali, Jesus, Raschione e Pg, ricondotti ad una reminiscente singolare armonia, ordinavano il medesimo Gran misto mare. Il neo Donkey Samuele sceglieva invero un meno variopinto e più salutare antipasto tiepido “vegetariano”, mentre la Dottoressa Brunetti si lasciava rapire da un maestoso piatto di “Petali di salmone marinato, con ovaline di bufala e scaglie di bottarga di muggine”.
Nella fattispecie il Gran misto mare si articolava, topologicamente distribuito sui quattro quadranti di uno splendido cristallo rettangolare (equilatero ed equiangolo), in una gustosa e delicatissima cernia preparata in agrodolce (simil scabecciu), un assaggio di gamberi su un letto di ceci rucola e aceto balsamico (sublimi!),

Da Cesare - Trofiette ricci bottarga

Da Cesare – Trofiette ricci bottarga


del tonno tabarchino fresco accostato a bianche cipolle sottaceto (per Jesus il meno significativo dei quadranti, ma de gustibus…), e una splendida insalata di polpo, gamberi e seppiette. Buonissima!
L’antipasto tiepido vegetariano si componeva – verosimilmente – di un ottimo tortino conoidale con melanzane spinaci e piselli accompagnato da rucola fresca, assaggio di rotolo con prosciutto e melanzane, una sorta di melanzane panate su un letto di radicchio trevigiano, un non meglio identificato tortino di verdure e, dulcis in fundo, un assaggio di pomodori freschi impreziosito da pesto alla genovese e decorato con foglie di basilico.
Potendo definire auto-esegetica la titolatura dei “petali di salmone” prima citati, scelti come antipasto dalla D.ssa Brunetti, non ci resta che sottolineare l’estrema cura con cui le varie portate sono state presentate agli ammirati commensali.

Da Cesare - Gnocchetti all'acqua bianca

Da Cesare – Gnocchetti all'acqua bianca


Da segnalare inoltre il vino consigliato e scelto grazie all’esperto Samuele, per guidare gli antipasti e tutti i piatti successivi: Tuvaoes, vermentino di Sardegna D.O.C. delle cantine vinicole di Giovanni Cherchi, Usini (SS), il cui gusto secco e il retrogusto amarognolo si sposavano splendidamente con la natura dei sapori di mare sovrintesi; rimarchiamo inoltre, qualora ve ne fosse necessità, l’estrema cura ed elegante maestria con le quali l’esperto sommelier si è diligentemente profuso, nella presentazione e apertura di due identiche successive bottiglie, consumate dai crescentemente avvinazzati burricchi: che classe!
Conclusasi questa prima ottima ondata di pietanze, dopo una salutare e non fastidiosa attesa, addolcita dalle adeguate melodie del sottofondo soft-jazz diffuso in sala, i sei (vedi commento di Samuele, ndr.) commensali potevano dedicarsi ai primi piatti scelti.

Da Cesare - Risotto nero di seppia e Cozze

Da Cesare – Risotto nero di seppia e Cozze


Partiamo dall’originalissimo Risotto al cannonau e zabaione al parmigiano scelto dal Donkey Samuele, per il quale Jesus non si è sottratto ad un incuriosito frugale assaggio. A dir poco, ottimo. 
Il Raschione Ettore e il Burriccu Pg si dedicavano invece a delle Trofiette ai ricci di mare e bottarga, la cui qualità possiamo ricondurre alla medesima armonia di sapori della sublime salsina assaggiata nell’esordio del pranzo: spettacolo!
Ineccepibili gli Gnocchetti all’acqua bianca, con pecorino ricotta e bottarga scelti da Jesus, mentre una incontentabile Dr.ssa Brunetti riusciva a lamentarsi di un buonissimo Risotto al nero di seppia e cozze, perché, a suo dire, la sfumatura cromatica non appariva in linea con lo stereotipato immaginario comune, salvo poi venire “redarguita” dall’erudito cameriere, che improvvisava una breve ed esplicativa lezione sulle differenti gradazioni e dosaggio del nero, al fine di pesare e armonizzare la sinossi di sapori del piatto finale.

Da Cesare - Dessert Esageriamo

Da Cesare – Dessert Esagerazione


Esclusa la possibilità di frapporre un secondo piatto tra il primo e i dolci di fine pranzo, anche in virtù di un serale culinario/sportivo appuntamento dei due Biumviri ufficiali, in compagnia della bella e telegenica V. (leggi vuppuntato), congiuntamente e senza indugi i sei ordinavano il “Dessert Esagerazione” della casa; una serie di abbondanti e buonissimi assaggi di vari dolci: tartufo con cuore di cioccolato, gelato alla fragola con cioccolato bianco, gelato di mascarpone, semifreddo passito con noci e caffè, crème brulée, semifreddo con crema di cioccolato. Una delizia per il palato!
Caffè (manco a dirlo ottimamente servito e presentato) e ammazzacaffè vari (acquavite per Jesus, liquore di liquirizia per il Raschione e Pg) hanno concluso il sontuoso e fiero pasto.


Naturalmente, in questa particolare circostanza, in cui veniva idealmente premiata l’affettuosa partecipazione di tutti i nostri fan alle iniziative del Donkey Challenge,  il costo complessivo della iniziativa è stato interamente sostenuto dalla matrigna compartecipazione della
SeuDeu™ Productions (www.seudeu.com).
Motivo per il quale, non sveleremo come nostro solito il prezzo risultante cadauno.
Possiamo dirvi però, per dovere di cronaca, che quanto pagato è assolutamente proporzionato alla eccellente qualità di quanto propostoci e del servizio ricevuto, e anzi ben inferiore a quanto elargito in meno positive circostanze o al costo che ci si aspetterebbe per un ristorante rinomato e di gran classe come “Da Cesare.”.
Ovviamente ai vertici della nostra personale classifica.



VALUTAZIONE “Da Cesare”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Da Cesare Indirizzo: Via Darwin 2/4, Cagliari
Telefono: 070340750    [mostra in google maps]
 

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gen 22 2011

Ristorante il Fanà – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Il Fanà Interni

 

Con ancora presenti, nel veloce scorrere del proprio sangue, le deliziose tossine della buona acquavite da poco assimilata (evidentemente non per via endovenosa) il vostro amato Jesus si appresta a scrivere e descrivere, ragionare e vergare, sulla nuova ennesima ciccionata, consumatasi con buon uso e abuso dell’ancestrale Rituale, in questo freddo Sabato di Gennaio, col felice supporto dei suoi fedeli compagni d’ainina avventura: il Raschione Ettore, lo stimatissimo e ormai celeberrimo ai nostri fan, Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu.
Questa volta i Tre hanno avuto modo di perseguire il proprio intento con efficacia pressoché scontata, diretti e indirizzati dalle indicazioni di un informatore più che affidabile, di cui non possiamo rivelarvi alcunché, se non che il proprio riferimento di telefonia mobile, inizia con 335 e termina con 431.

Il Fanà – Acciughe, Tonno con fagioli, Cernia


Luogo dell’incontro, il Ristorante “Il Fanà”, nel Corso Vittorio Emanuele II, che si presentava subito positivamente, già prima di varcar la soglia del locale, per effetto della pronta risposta del personale al momento della prenotazione. Sembra un dettaglio inutile, ma non capita spesso…
La sala principale (principale e unica) del Ristorante, appare topologicamente non dissimile rispetto a parecchi altri locali del Corso Vittorio: distribuzione allungata degli spazi, a mo’ di largo corridoio, cucina e servizi in fondo alla sala, tavoli disposti lungo le pareti. Gli arredi sono di raffinata eleganza; il soffitto a volta è sostenuto da una serie di architravi di pregiata fattura, sapientemente impreziositi da laterizi in tufo e malte di colore chiaro (ringraziamo l’Ing. Marrocu per la consulenza di ordine massonico).
Unica nota stonata, il voluminoso sistema di condizionamento e di areazione della cucina, che suggeriamo di voler mimetizzare adeguatamente, con una opportuna sovrastruttura in legno. Eccellente invece la scelta della musica di sottofondo, elegantemente d’atmosfera.

Il Fanà – Polpo marinato


Eccellente anche l’accomodamento e l’accoglienza ricevuta da parte dell’unica gentilissima ed empatica cameriera, che durante tutto l’articolarsi del pranzo ha voluto assicurarsi, con atteggiamento al contempo informale e rigoroso, che tutto fosse di nostro gradimento e ci venisse presentato con puntualità ed efficienza. Ottimo l’esordio di saporitissime bruschette all’olio, e ben fornita la carta dei vini, da cui abbiamo potuto scegliere una delle nostre bottiglie preferite: vermentino Karmis, I.G.T. della valle del Tirso, medaglia d’oro al Vinitaly 2009 e menzione speciale nel 2010, che si è sposato in maniera eccellente con gli antipasti di mare, subito suggeritici.

Il Fanà – Gamberi in crosta


Eccellente è quindi l’aggettivo che intenderei utilizzare, a rischio d’inelegante ripetizione formale, per definire sinotticamente il complesso degli antipasti propostici, originali ed abbondanti.
Si è iniziato con una ottima e molto delicata insalata di polpo marinato, impreziosita con gamberi e seppiette sott’olio, tranci di tonno tabarchino con fagioli neri e cipolle, insalata di cernia e ottimo pesce a scabecciu (che non riportiamo visivamente per questioni di spazio); seguivano, infine, un particolare ed encomiabile piatto di acciughe, marinate con melanzane sott’olio e abbondante pepe nero, ed una singolare portata di gamberi in crosta di pane, accompagnati da una deliziosa salsetta di burro, capperi e peperoncino: sublime!
A proposito di questo ultimo piatto, non possiamo non elogiare il raffinato palato dell’Ing.Marrocu, che ha potuto cogliere prontamente la preziosa e ben celata composizione del ripieno del gambero, nonostante le manifeste perplessità (più che altro lo scherno) degli scettici commensali.

Agli abbondanti antipasti, seguivano quindi i primi piatti, tutti di diversa estrazione, per ciascuno dei burricchi Triumviri, che hanno così voluto mettere alla prova prontezza ed efficacia del personale della cucina, che solitamente all’ora di pranzo non si presenta in forze, pronto ad accogliere qualsiasi richiesta dei capricciosi clienti.

Il Fanà – Linguine all'astice

Spaghetti ai ricci di mare


Fregola cozze arselle


Invero la cucina ha ben superato la prova, presentando con il giusto tempismo, dei primi piatti di pregevole fattura, per i quali comunque dobbiamo declinare alcuni distinguo…

Il Fanà – Assaggio di Dolci


…Il primo è relativo alle Linguine all’Astice, richieste dall’Ingegner Marrocu, che forse per effetto della quantità di pietanze assimilate in precedenza, forse per l’abbondante colazione consumata in tarda mattinata, non è riuscito a terminare più della metà della pasta, tanto da ricevere una quasi mortificata richiesta di chiosa da parte della cameriera, preoccupata per il fatto che l’Ingegnere potesse non aver gradito pienamente quanto ad Egli proposto.
Buoni invece gli spaghetti ai ricci di mare di Jesus, che però deve onestamente rilevare di averne mangiati di più lodevoli.
Per finire giudizio più che positivo per la Fregola cozze arselle, provata da Ettore, e apprezzata in particolar modo per la quasi totale assenza di brodosità (in sardo: callada!).

Fuori discussione la possibilità di poter ingurgitare ulteriori portate, anche in prospettiva di un nuovo appuntamento alimentare organizzato per la serata, i Tre sono passati direttamente al dolce, facendosi con buon intuito catturare da un’allettante proposta: assaggio di dolci proposti dalla casa.
Scelta sicuramente felice, perché ci sono stati presentati un fantasioso assortimento di creme, torte, mousse, tutte sulla base dei sapori di arancia amara, vaniglia e nocciola. Veramente originali e notevoli!
Il pasto si è concluso con il caffè (come spesso accade non apprezzato dall’esigente Ing.Marrocu), un’acquavite per Jesus e due liquori alla liquirizia (anche questo non particolarmente gradito all’ingegnere) per i restanti burricchi.
E’ di 36€ cadaburriccu, il costo complessivo del pranzo, che riteniamo pienamente giustificato, tant’è che Jesus, in segno di approvazione, aggiungeva di sua sponte 10€ di meritata mancia.
Il giudizio finale è quindi presto fatto: ambientazione elegante e romantica (purtroppo non si è potuto immortalare l’Ingegner Marrocu nella prospettiva delle rose naturali che decoravano i tavoli, in causa di pesanti minacce di strascichi legali), personale di gentilezza e professionalità estrema, tanto da meritare una menzione speciale, pietanze mediamente ottime.
Unico appunto da fare, in considerazione del fatto che sul finale del pranzo i tempi di attesa sono sensibilmente aumentati, riteniamo che la presenza di una sola, se pure parecchio efficiente, cameriera, inizi ad apparire insufficiente per accogliere il registrato numero di, seppur pomeridiani, avventori.


VALUTAZIONE “Il Fanà”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Il Fanà Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II 161, Cagliari
Telefono: 070680326    [mostra in google maps]

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