☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
giu 23 2012

Ristorante Hype – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Hype - Panorama

Hype – Panorama

 

Nei circa quattro minuti e trenta secondi, impiegati per identificare tutte le numerose sfumature – di carattere gergale o meno – attribuibili al termine che compare a oggetto di questa recensione, per poi offrirle come puntuale servizio di erudizione ai nostri equi-ignoranti (come noi ignoranti e come noi equidi burricchi) lettori, un baluginante principio di egoismo mediatico, si faceva strada nella mente irrequieta e inesatta del sovra-eccitato, sovra-divertente, sovra-stratega del marketing, Jesus.
Motivo per il quale, quest’oggi, il tradizionale principio di elaborazione certosina degli articoli, verrà derubricato in un meno prestigioso: «C’è caldo, non ho voglia di fare un c… , ho dormito male, in questo momento vorrei essere con la tipa in una spiaggia di honolulu, prendetevelo come viene!»
 

Hype - Ingresso

Hype – Ingresso

 

Venerdì sera, ore 20.30. Un affrettato Ettore e uno stordito Jesus, procedono speditamente, nell’auto multicolore del Raschione, verso il centro storico di Cagliari. Lo stato di sobrietà del vostro amato, parte quest’oggi da una condizione di equilibrio meta-stabile, per l’effetto di un peccaminoso «vuoi qualcosa da bere?», troppo ingenuamente interpretato come «vuoi un bicchier d’acqua?», rivelatosi, invero, l’offerta di una sesquipedale alchimia super-alcolica.
La direzione è quella della centralissima e sopraelevata Piazza Palazzo, per raggiungere la quale, partendo dal Viale Regina Elena – dopo aver alloggiato l’autoveicolo nel comodo parcheggio custodito – i due Triumviri usufruiscono del suggestivo ascensore panoramico che, molto opportunamente, sostiene cittadini e turisti nell’ascesa del colle; un impagabile assaggio scenico, di quello che avrebbero vissuto qualche minuto più tardi.
 

Hype - Antipasti di mare

Hype – Antipasti di mare

 

Nonostante un sensibile ritardo sulla tabella di marcia, i due burricchi arrivavano, come ovvio, prima del terzo traballante Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, di ritorno dalla sua vacanza turca, quest’oggi accompagnato da una piacevole conoscenza dei Donkeys – Michela P. –, a cavallo di una rombante due ruote, fin dentro la ZTL cagliaritana. Confidiamo  sul fatto che i dispositivi automatici di rilevamento delle targhe, compiano correttamente il loro lavoro e, in caso contrario, garantiamo fin d’ora la nostra più totale disponibilità, a fornire ogni dettaglio e generalità sul soggetto, richieste dalle autorità sanzionanti.
Terminati quindi i pletorici convenevoli di rito, i quattro commensali convergevano in Piazza Palazzo, nei pressi dell’elegante atrio del Ristorante-Lounge Bar “Hype”. Nella stagione calda, il bar usufruisce degli spazi all’aperto del locale, mentre la zona ristorante viene adibita nella confinante piazzetta “Mercede Mundula”, che offre un panorama e una vista spledidi sullo stagno di Molentargius, sul mare e tutta la parte Sud della città. L’incantevole ambientazione offre di per sé ragione sufficiente per decidere di condurre da “Hype” le vostre ottimistiche cene all’insegna del “con questo me la darà di sicuro”. Inoltre, quasi incredibilmente, non registriamo quasi alcun problema di aggressività entomologica, per effetto dei piccoli ma potenti fari che attiravano a sé gli insetti.
 

Hype - Fritturina di verdure e calamari

Hype – Fritturina di verdure e calamari

 

L’impatto con il personale è stato all’inizio abbastanza positivo: dopo esserci accomodati in graziosi tavolini chiari, sormontati da funzionali ed eleganti tendaggi, ci veniva offerto uno spumante brut di benvenuto. Il servizio era garantito da due pragmatici camerieri, mentre le ordinazioni sono state prese in carico dal cuoco (vagamente somigliante a Michael Duglas) che, con vibrante slancio empatico, si accomodava personalmente al nostro tavolo, esibendo un evidente tatuaggio con la dicitura CHEF: «Vedo che la sua passione per la cucina, è arrivata fin sulla sua epidermide!».
Nonostante lo scetticismo sulla possibilità di arrivare a fine pasto consumando antipasti, primi, secondi e dolci, e il conseguente consiglio di fermarsi ai primi, i Burricchi proseguivano per la loro strada, articolando la cena nei termini delle scelte di mare. Intelligente e intrigante la proposta del sommelier di non procedere con un unica etichetta di vino, per abbinare ciascheduna portata a un diverso calice, ma condotta in maniera perlomeno inopportuna: il vino è stato servito – oltreché sistematicamente in ritardo, rispetto all’arrivo delle pietanze – sempre nel medesimo bicchiere, cosa tollerabile nel passaggio tra il primo e secondo nettare (molto simili), ma censurabile nell’ulteriore divenire, anche in funzione di una esplicita richiesta di sostituzione, da parte di Jesus.
 

Hype - Spaghetti al cartoccio di mare

Hype – Spaghetti al cartoccio di mare in bellavista

 

Ad ogni modo, trattavasi dapprima di un Sauvignon friulano DOC delle cantine “La Tunella” (leggi Travaglione!!!), molto aromatizzato e deliziosamente abbinato con gli antipasti, per poi proseguire con un Chardonnay della medesima cantina e concludere, infine, con un sardissimo Vermentino di Gallura DOCG “Juannisolu” delle vigne Surrau, forse il meno brillante dei tre.
Particolarmente buono l’esordio con gli antipasti, originali, ben dosati e adatti alla calda serata: spicchi di spianatina con ricotta, salmone affumicato e rucola, eccellenti frittelline di bottarga e ottima insalata di sedano, pomodori, bottarga.
Più contraddittoria la seconda portata, una ottima tempura di verdure (zucchine, peperoni, melanzane, cavolo) abbinata a dei maldestri calamari fritti, che probabilmente difettavano per la qualità dell’olio di cottura.
 

Hype - Cernia allo zafferano, Trancio di tonno

Hype – Cernia allo zafferano, Trancio di tonno

 

Complessivamente ottimo il primo piatto: spaghetti al cartoccio di mare in bellavista, con cozze, arselle, gamberi, astice e (non sappiamo perché ce l’abbiano messi, visto che il resto del condimento era assolutamente eccellente) dozzinali gamberetti, probabilmente surgelati!
Meno accattivante e ben riuscito il secondo piatto, anch’esso comune a tutti i commensali – arrivato al tavolo dopo una non brevissima attesa – : discreta cernia allo zafferano, accostata ad un assolutamente anonimo, trancio di tonno arrostito e marinato.
Il giudizio del Marrocu, lamentatosi praticamente per tutte le portate in funzione di un pranzo luculliano che gli aveva cagionato sensibili assuefazione e irritabilità, qui coincideva con quello più oggettivo dei colleghi Donkeys e della loro gentile ospite.
 

Hype - Dolcetti pere e ricotta

Hype – Dolcetti pere e ricotta

 

Veramente succulento, invero, il dolce: dei particolarissimi fagottini (straccetti involtini, o come volete chiamarli) di ricotta e pere, accompagnate da salsine di caramello, zabaione e da una crema preparata con qualcosa di buonissimo e impercettibile, probabilmente alcolico.
Temporaneamente non a disposizione i liquori alla liquirizia, la serata terminava quindi con due caffè (acqua) e due grappe barricate per Jesus e per Michela, che nel frattempo si faceva immortalare in più di una posa ricordo.
Costo complessivo della cena 50€ cadauno, da giudicarsi un 25% eccessivo rispetto al giusto dovuto.


L’ambientazione è splendida, l’approccio del personale empatico e positivo, la cucina accattivante e (nonostante le sbavature denunciate) potenzialmente ottima. Quelli che indichiamo come elementi di massima stonatura, per il ristorante “Hype”, e da rivedere nell’ottica della ricerca dell’eccellenza, sono le disattenzioni e i tempi del servizio. La cura del dettaglio, come ad esempio il servire primariamente le gentili signore presenti, piuttosto che un burriccu che si guarda la partita sull’iPhone, sono quelle piccole accortezze e accorgimenti, semplici da mettere in pratica, che possono fare la differenza tra un ristorante qualunque e un locale di prestigio.
A malincuore, il nostro giudizio è di due burricchi, con menzione speciale per la location.

 

VALUTAZIONE “Hype”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Hype Indirizzo: Piazza Palazzo, Cagliari
Telefono: 070666796    [mostra in google maps]

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feb 4 2012

Birreria Brasserie Palinka – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Palinka - Ingresso

Palinka – Ingresso

 
«Unius linguae, uniusque moris regnum, imbecille et fragile est».

Con il celebre insegnamento di integrazione e tolleranza attribuito a Stefano I d’Ungheria, poi venerato e reso Santo dai popoli cristiani che egli stesso ebbe, mille anni or sono, a convertire – così contravvenendo alla sua medesima prescrizione politico/morale -, esordiamo il resoconto dell’ultima attesa ciccionata che coincide, nell’infinito turbinio della Storia, nel frenetico incastrarsi di nuove e lontane vicissitudini, con un evento che lascerà indelebile traccia nella pur mutevole memoria della terrena Umanità: il compleanno del Raschione Ettore!
 

Palinka - Interno Ing.censured

Palinka – Interno Ing.censured

 

Una Terra, un fiero popolo senza mare che, imprigionato tra l’austero rigore delle sue montagne e l’implacabile disciplina del Generale Inverno, trovava secoli più tardi la sua nobile e imperiale rivincita, nell’esercizio di una nuova pragmatica contraddizione: l’Ausgleich, il compromesso.
Per  d’obbligo onorare l’asinina festività, nella fredda serata di Venerdì, i Triumviri ufficiali Jesus, Raschione Ettore, Ingegner Marrocu, sceglievano di avvicinare i loro inflessibili vezzi culinari, ad un meno vissuto costume alimentare di stampo filo-magiaro. Censura grave per chi (leggesi Burriccu Pg, Dottor Melis & Co.), inquinato e dissuaso dalle tenebre della susunkaggine, declinava con sufficienza l’invito, rendendo imperdonabile offesa alla nobile figura del Raschione Ettore, all’alto valore del sentimento di amicizia, e disonorando il senso di appartenenza di presunti e sedicenti dotti: burriccusu!
 

Palinka - Is Arenas Salsine

Palinka – Is Arenas Salsine

 

Luogo prescelto per il rito, la birreria, brasserie “Palinka”, raffinato e ricercato locale che, nel cuore della Cagliari vecchia
– poco distante dal Bastione di San Remy – , propone ai suoi avventori uno straordinario menu di piatti di estrazione austro-ungarica, integrati da più cosmopolite pietanze di origine centro e nord europea, una ristretta e selezionata carta dei vini, e una ragguardevole cantina con birre e grappe di diversa, ben ponderata estrazione.
L’uscio di ingresso della brasserie si affaccia discretamente sulla centrale Via Costituzione, e si presenta con un’ampia porta/vetrina in legno chiaro, misuratamente addobbata per la triste ricorrenza di S.Valentino, sormontata da una piccola lanterna in ferro, e infine affiancata da uno scenografico cavalletto porta menù, che di per sé costituisce un ottimo elemento d’arredo esterno, oltre che pratico strumento di informazione.
 

Palinka - Crostini rustici

Palinka – Crostini rustici

Palinka - Tagliere salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

 

L’interno del “Palinka” è costituito da un’unica ampia sala che, forse a simbolo e ricordo dell’influenza sovietica nel secolo scorso, si sviluppa percorrendo, in senso antiorario, lo stretto bancone del bar, articolandosi poi in diversi e non disuniti ambienti, esteticamente apprezzabili per una mobilia minimalista in legno chiaro, pareti color crema pallido, e per uno splendido controsoffitto in travi brune, entro il quale vengono sapientemente mimetizzati l’impianto di condizionamento e riproduzione acustica.
 

Palinka - Zuppa di farro

Palinka – Zuppa Tirolese

 

Il personale è puntigliosamente attento, professionale, gentile e ben organizzato.
Al nostro tavolo hanno avuto modo di alternarsi, con efficiente discrezione, una austera e materna sommelier, una garbatissima e amorevole cameriera, una dinamica e premurosa signorina e, infine, un empatico caposala, che ci ha brevemente illuminati sulla natura e il valore delle grappe in menù.
Dalla cucina della brasserie si possono quindi apprezzare vari piatti della tradizione popolare e contadina austro-ungarica, non certo particolarmente elaborati, ma di ineccepibile qualità e ricercatezza, in termini di ingredienti e preparazione finale.
 

Palinka - Zuppa di castagne

Palinka – Zuppa di castagne

 

A partire dall’ottimo pane integrale fatto in casa – che i burricchi hanno potuto di buon grado condire con le salse, il burro e le variopinte mostarde presenti in tavola -, la cena è stata scandita da una serie di ben misurati ed appaganti accostamenti di sapori, a tratti inusuali a tratti più familiari, che determinavano, nella loro sintesi, un pieno godimento e soddisfazione del palato.
Vino scelto per la serata, un carignano superiore del Sulcis, “Is Arenas” Sardus Pater, tre bicchieri Gambero rosso 2007.
Rituale dell’assaggio colpevolmente disatteso dall’Ing.Marrocu, impegnato in poco limpide conversazioni telefoniche, oltreché dedito a ingenerose critiche sullo spessore etico delle recensioni di Jesus, e sull’impiego interessato della propria immagine che, come potete notare, in questa occasione è stata opportunamente censurata con parziale vessillo prussiano, a mo’ di impudico scatto amatoriale.
 

Palinka - Carpaccio di manzo

Palinka – Carpaccio di manzo

 

Come introduzione alla cena, gli impazienti burricchi sceglievano due tra gli accattivanti antipasti presenti in menù. Il primo era un assortimento di crostini rustici, caratterizzati da: speck e fontina valdostana, prosciutto arrosto e taleggio, toscano con fegatini, guanciale, pâté di fegato, gorgonzola e noci.
Il secondo antipasto, uno splendido tagliere di salumi e formaggi, pur essendo concettualmente semplice, veniva accompagnato da alcune deliziose mostarde di pere e di fichi che producevano, con la ricercata simbiosi dolce/salato, una impagabile apoteosi di sapori: speck tirolese IGP, guanciale, salame di Norcia, taleggio DOP, salame Lyoner alle olive, brie, formaggio edelpilz bavarese, fontina.
 

Palinka - Angus irlandese

Palinka – Angus irlandese

Palinka - Goulash ungherese

Goulash ungherese

 

I primi piatti scelti, richiamano alla memoria le pietanze povere e nutrienti della tradizione contadina europea: zuppa tirolese con orzo, farro, speck, patate e carote per Marrocu, zuppa di castagne e fagiolini bianchi per Jesus e il Raschione Ettore, condite su richiesta con abbondante olio d’oliva e una spruzzata di eccellente pepe nero.
Secondi piatti differenziati per i tre commensali: ottimo carpaccio di manzo (pezza crua!)  con verdure fresche, noci e salsa vinaigrette per il transilvanico Jesus, corposissimo goulash ungherese con spätzli, patate, polenta e canederli (knödel) scelto dal festeggiato, controfiletto di angus irlandese con verdure grigliate per l’appagato Ingegnere.
 

Palinka - Torta di compleanno

Palinka – Torta di compleanno

 

Il dominio del dolce veniva invece contraddistinto dal chiaroscuro della sorpresa. Jesus e l’Ing.Marrocu, all’insaputa del Raschione, avevano preventivamente organizzato, con la complicità del personale, l’ingresso della torta di compleanno, vanificando in questo modo le ripetute richieste del Raschione di poter assaggiare, in luogo della pur apprezzata delizia di panna, crema pasticciera e torroncino, una rinomata prelibatezza della casa.
L’assaggio della torta è stato accompagnato da un moscato di pantelleria, consumato dall’Ing.Marrocu e dal celeberrimo distillato ungherese (nella accezione anglosassone brandy) di albicocche: il “Palinka”.
In pratica, essenza di piricocco, in linea con la filosofia aìnina e con la gradevolezza estetica di talune non distanti avventrici.
Costo della cena, 36€ cadauno, da ritenersi più che adeguato.
Piatti non particolarmente elaborati ma di elevata qualità e impatto emotivo, caratterizzano la cucina della brasserie “Palinka”. La felice ambientazione e un servizio inappuntabile, rendono il locale una irrinunciabile destinazione per chi voglia provare nuove piacevoli sensazioni, lontane dagli abituali canoni mediterranei. Tre burricchi con menzione speciale per ambientazione e servizio.

 

VALUTAZIONE “Palinka”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Birreria Brasserie Palinka Indirizzo: Via Costituzione 20, Cagliari
Telefono: 070680460    [mostra in google maps]

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lug 11 2011

Ristorante Il Bastione – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Il Bastione – Interno

 

Esistono a Cagliari dei luoghi in cui è ancora possibile vivere e riscoprire i sapori, i profumi e le sensazioni della città di un tempo, della cagliaritanità più autentica e genuina, che resiste al veloce rincorrersi della monotona e monotòna modernità, rivivendo nella gestualità, nella empatia più calorosa e strabordante e perfino – cosa a noi molto gradita – in alcune pittoresche abitudini quali, ad esempio, non sottrarsi alla tentazione di fare il classico “colletto” agli occasionali, opulenti o apparentemente sprovveduti avventori.
Uno di questi luoghi è il Ristorante, Bar, Pizzeria “Il Bastione” , storico locale situato all’inizio di Viale Regina Elena, giusto in fronte al Bastione di St.Remy.

Il Bastione - Bruschette

Il Bastione – Bruschette


Con una punta di non dissimulato scetticismo, Jesus e il Raschione Ettore, poco dopo le ore 21 di Domenica sera, varcavano la soglia del locale. Assente per improrogabili impegni professionali, il sempre stimato – e oggi ahimè scornato per ragioni sportive (vedi qui) – Ing.Marrocu.
Ad accoglierli una gentile signora tuttofare, un prezioso ed autentico cagliaritano “verace”, ed un gruppo di oriundi quanto efficientissimi e gentilissimi camerieri.
L’interno del ristorante – o forse sarebbe più preciso dire del bar – ha l’aspetto di uno spartano locale degli anni 70, dove la sopraccitata modernità è rimasta ben fuori dalla porta. Dietro al bancone in stile retrò, supellettili vari,  scaffali con una fornita cantina, un forno elettrico per le pizze; davanti invece, una decina di piccoli tavoli, alcuni dei quali piu’ appartati ai margini della sala.

Il Bastione - Zuppa cozze Insalata polpo

Il Bastione – Zuppa cozze Insalata polpo


Un pratico ventilatore a colonna multispeed, fornisce la refrigerazione (pitticca sa basca!) a tutta la sala che invero mostra, visibilmente sulle pareti tinteggiate in bianco-fragola, l’accenno di un vecchio impianto di ventilazione da soffitto il quale, presumibilmente, avrebbe garantito all’ambiente un aspetto ben più affascinante, caratteristico e, soprattutto, fresco.
Un vecchio TV crt dotato di decoder DTV, completa infine gli arredi.
Ci accomodiamo quindi in uno dei tavoli nello spazio più appartato al quale, generosamente, viene dato l’inappropriato appellativo di “saletta”.
Date cotali premesse ambientali, e date le abitudini di alto lignaggio dei due viziatissimi Donkey, sarebbe stato più che lecito un sano ed altero pregiudizio sul trattamento alimentare che avrebbero di lì a poco ricevuto.

Il Bastione - Spaghetti alla bottarga

Il Bastione – Spaghetti alla bottarga


Il malevolo scetticismo, invero, iniziava a vacillare allorquando, in attesa degli ordinati antipasti di mare, arrivava un sorprendente cesto di bruschette all’olio, condite con l’origano: poco di meno che entusiasmanti! E’ stato difficile imporsi di non terminarle tutte, per evitare di perdere anzitempo l’appetito.
Gli antipasti confermavano quanto appena intuito: una straordinaria zuppa di cozze e arselle, il cui genuino sapore di mare  si fondeva superbamente con il sugo piccante, di cui erano imbevute alcune bruschette sul fondo. In particolare, il sapore delle arselle era veramente eccezionale.
Altrettanto degna di lodi l’insalata di polpo, il cui gustosissimo condimento di limone ne fa di sicuro una delle migliori mai mangiate.

Il Bastione – Spaghetti allo scoglio


Infelice, al contrario, la scelta del vino dei due disattenti burricchi che, in assenza del sommelier Marrocu, indugiavano il loro sguardo e  le loro aspirazioni su un anonimo quanto scialbo vermentino “Gambero” delle cantine Meloni, risultato del tutto inadeguato. Mea culpa!
Ben più positiva l’esperienza degli abbondanti ed eccellenti primi piatti: spaghetti alla bottarga, preparati con un prodigioso condimento di olio, acciughe e salvia per Jesus, spaghetti allo scoglio con  seppie, polpo, arselle, cozze, gamberi e pomodorini freschi per Ettore. Entrambi divorati con voracità fuori dal comune in pochi minuti: fantastici!

Il Bastione – Orata arrosto


A dir poco spettacolare il secondo piatto, a quel punto irrinunciabile dato l’evolversi alimentare della cena: freschissime e gustosissime orate arrosto, cotte “a sa casteddaia” (senza rimuovere “sa mazza”), condite con foglie di alloro e accompagnate da una insalatina di lattuga e pomodori. Superbe!
Essendo il ristorante fornito esclusivamente di dessert assortiti, e non avendo a disposizione gli unici graditi ai due commensali, il pasto e’ terminato con un semplice distillato al finocchietto selvatico, dal sapore molto gradevole.

Costo della cena, 55€ cadauno, di almeno 15€ superiore rispetto al giusto dovuto, in funzione della eccellente qualità delle pietanze consumate, contrapposta ad una ambientazione priva di qualsiasi indizio di eleganza, raffinatezza o gradevolezza ambientale.
Pur tuttavia, a parte il sopraccitato “colletto”, grazie al quale i simpatici ristoratori vivranno più serenamente le settimane di chiusura estiva del locale – e che comunque non scalfisce, ma anzi diverte
i ben navigati Triumviri – c’è da sottolineare il fatto che la cucina de “Il Bastione” si propone come indubbio riferimento per chi volesse sperimentare l’eccellenza della più genuina tradizione gastronomica/sociale cagliaritana. Un diverso modo di concepire la tavola, che velocemente scompare nella proposta generale della ristorazione cittadina, a parte talune rare eccezioni. Quindi, affrettatevi!


VALUTAZIONE “Il Bastione”: Tre Burricchi.
Ristorante Il Bastione Indirizzo: Viale Regina Elena 3, Cagliari
Telefono: 070660372 [mostra in google maps]

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gen 29 2011

Ristorante Su Zaffaranu – Assemini

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Su Zaffaranu - Karmis

Su Zaffaranu – Ing. Marrocu, Karmis

 

«Su molenti ki no cannosci su zaffaranu».
Il somaro che non conosce lo zafferano.
Più prezioso dell’oro, più carezzevole della seta, più inebriante del fiore di papavero, è per quest’oggi, la spezia principe della coltivazioni sarde, al centro dell’attenzione dei “molenti” Triumviri e del Raschione Ettore in particolare, il quale, in procinto di varcar la soglia del Ristorante che porta il suo nome, solennemente proferiva a mo’ di salmo, la rituale liturgia del famoso ed assennato motto di origine popolare.
Ecco quindi di nuovo riuniti i Triumviri ufficiali, Jesus, Ettore e l’Ingegner Marrocu, poco dopo le tredici, al tavolo del Ristorante su Zaffaranu, per scrivere l’ennesimo capitolo dell’ormai interminabile opera che ci vede, più o meno consapevolmente e più o meno coscientemente, coinvolti nel precipuo proponimento di saggiare le infinite possibilità e sfumature che la cucina sarda può offrire agli amanti della gastronomia nostrana.

Su Zaffaranu - Insalata mare Pesce Spada

Su Zaffaranu – Insalata mare Pesce Spada


Luogo dell’incontro è Assemini, in fronte ai ruderi postmoderni del famoso punto di ritrovo giovanile degli anni ’90, la discoteca K2. Poco distante, compare l’Hotel Argentina, di cui “Su Zaffaranu” è l’annesso ristorante, disponibile per i disgiunti e occasionali avventori.
L’ampia sala del locale è di evidente nuova ristrutturazione. Lo stile moderno ed elegante propone un’ambiente confortevole e dalla prorompente luminosità, cromaticamente dosata sul tema del fuoco e, ovviamente, del giallo zafferano, tanto da riflettere la sua condizionata natura su tavoli e pietanze, al punto da indurre il disattento Jesus a pensare che la pasta de “su coccoi” propostoci in tavola, fosse stata preparata anch’essa con l’aggiunta di zafferano.

Su Zaffaranu - Scabecciu, Polpo marinato

Su Zaffaranu – Scabecciu, Polpo marinato


Gli spazi del ristorante sono dominati dalla presenza di una non ingombrante isola centrale, dedicata alla mescita delle bevande e alle transazioni finanziarie, che divide idealmente la sala in due zone distinte, la più ampia delle quali viene occasionalmente destinata (come quest’oggi) ad accogliere imponenti cerimonie pubbliche. Abbiamo potuto notare, inoltre, una più ristretta saletta privata, adornata di tendaggi e decori di più elegante fattura.
Il personale del ristorante è numeroso, gentilissimo, attento, ed ottimamente preparato. In particolare ci sentiamo e premuriamo di elogiare la inarrivabile professionalità della cameriera “Francy” la quale, per suo stesso dire, professava passione ed impegno assoluto nel proprio lavoro, tanto da percepire e anticipare, quasi telepaticamente, ogni richiesta da parte dei Tre commensali burricchi, foss’anche questa trattenuta o pudicamente circoscritta. Encomiabile!

Su Zaffaranu - Polpo alla diavola

Su Zaffaranu – Polpo alla diavola


E’ stato semplice e naturale quindi, per i Triumviri, affidarsi in toto alle proposte culinarie suggerite con perentoria sicurezza dalla gentile cameriera: antipasti misti di mare, spaghetti “Su zaffaranu” della casa, pesce capone alla catalana come secondo; il tutto accompagnato da un’ottima bottiglia di vino bianco Karmis del 2009 IGT della Valle del Tirso, di cui abbiamo già più volte tessuto le lodi.
Come sempre, estrema ammirazione per la componente scenica dell’assaggio critico della bottiglia, condotto con gestuale sussiego dall’ottimo Ingegner Marrocu:

«Oltre a essere Ingegnere è anche sommelier??»
«No, in realtà non ci capisce niente di vino, ma è sempre un piacere da vedere!»

Spaghetti su Zaffaranu

Spaghetti su Zaffaranu


Per quanto riguarda la qualità degli antipasti, dobbiamo comunque onestamente rilevare che non sono stati pienamente all’altezza del servizio. Si è esordito con una discreta insalata di mare, un mediocre antipasto di pesce spada carote e olive, buone melanzane sott’olio al sugo, anonimo polpo marinato e dell’improbabile pesce a scabecciu, servito eccessivamente freddo (seppure arrivasse direttamente dal frigorifero, perché non scaldarlo trenta secondi al microonde?). Ottimo invece il polpo alla diavola, unica portata servita calda, per la quale Jesus e l’Ingegner Marrocu, si sono lasciati andare ad un’ennesima significativa scarpetta.
Ineccepibile invece la presentazione del primo piatto comune ai tre commensali: spaghetti “Su zaffaranu”, conditi da uno speciale sugo ricco di scampi, gamberi, seppiette, cozze, arselle, e una ben dosata componente di zafferano: ottimi!

Su Zaffaranu - Capone alla catalana

Su Zaffaranu – Capone alla catalana


Citiamo a questo proposito un contenuto quanto gustoso alterco, pervenuto tra il Raschione Ettore e l’Ing. Marrocu quando, nonostante la cameriera avesse giustamente predisposto tre piatti adatti a riporre i gusci di crostacei e molluschi del condimento, rigorosamente sulla sinistra di ciascun commensale, come il galateo impone, il Raschione divisava il condividere la stessa stoviglia dell’Ingegnere! Aspettiamo un suo commento per una giustificazione adeguata!
Arriviamo quindi al secondo piatto. Splendido nella presentazione, eccellente per il gusto piacevole e delicato, ci veniva presentato un originale capone (o cappone) alla catalana, in sugo di limone, olio e cipolle, ornato da buoni pomodori, lattuga, radicchio e accattivanti spicchi di limone isolano. Eccellente!

Su Zaffaranu - Semifreddo fragole vaniglia

Su Zaffaranu – Semifreddo fragole vaniglia


Giunti a questo punto della ciccionata, pressato dall’approssimarsi di improrogabili impegni di lavoro, l’Ing.Marrocu premeva consumare velocemente il dessert, ed ordinava quindi un sorbetto al limone ed un liquore alla liquirizia, per poi congedarsi in anticipo dai suoi meno impegnati commensali. Questi ultimi, con meno apprensione, si concedevano ancora qualche minuto, per consumare un ottimo semifreddo alla vaniglia su letto di crema di fragole, un buon caffè e due relativi ammazzacaffè: mirto nella norma per Jesus, liquirizia per il Raschine.

50€ Cadauno il costo del pasto, di certo commisurato se considerassimo la sola eccellente qualità del servizio, del tutto eccessivo se rapportato all’apprezzamento medio delle pietanze consumate. 
Rileviamo infatti che la qualità degli antipasti proposti dalla cucina si discostava considerevolmente da tutte le altre pietanze, nonché dalla estrema puntualità e professionalità del personale.
Sebbene possiamo immaginare che questo elemento negativo possa essere in qualche modo attribuibile all’occasionale presenza di un pranzo matrimoniale, che inevitabilmente gravava la cucina di maggiori impegnative incombenze, non possiamo non tenerne conto nel nostro giudizio complessivo, che sarebbe altrimenti potuto essere ben diverso. Ovviamente menzione speciale, per l’eccellente servizio.



VALUTAZIONE “Su Zaffaranu”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Su Zaffaranu Indirizzo: Via Coghinas 1, Assemini – Cagliari
Telefono: 070 941146    [mostra in google maps]
 

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