☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
feb 4 2012

Birreria Brasserie Palinka – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Palinka - Ingresso

Palinka – Ingresso

 
«Unius linguae, uniusque moris regnum, imbecille et fragile est».

Con il celebre insegnamento di integrazione e tolleranza attribuito a Stefano I d’Ungheria, poi venerato e reso Santo dai popoli cristiani che egli stesso ebbe, mille anni or sono, a convertire – così contravvenendo alla sua medesima prescrizione politico/morale -, esordiamo il resoconto dell’ultima attesa ciccionata che coincide, nell’infinito turbinio della Storia, nel frenetico incastrarsi di nuove e lontane vicissitudini, con un evento che lascerà indelebile traccia nella pur mutevole memoria della terrena Umanità: il compleanno del Raschione Ettore!
 

Palinka - Interno Ing.censured

Palinka – Interno Ing.censured

 

Una Terra, un fiero popolo senza mare che, imprigionato tra l’austero rigore delle sue montagne e l’implacabile disciplina del Generale Inverno, trovava secoli più tardi la sua nobile e imperiale rivincita, nell’esercizio di una nuova pragmatica contraddizione: l’Ausgleich, il compromesso.
Per  d’obbligo onorare l’asinina festività, nella fredda serata di Venerdì, i Triumviri ufficiali Jesus, Raschione Ettore, Ingegner Marrocu, sceglievano di avvicinare i loro inflessibili vezzi culinari, ad un meno vissuto costume alimentare di stampo filo-magiaro. Censura grave per chi (leggesi Burriccu Pg, Dottor Melis & Co.), inquinato e dissuaso dalle tenebre della susunkaggine, declinava con sufficienza l’invito, rendendo imperdonabile offesa alla nobile figura del Raschione Ettore, all’alto valore del sentimento di amicizia, e disonorando il senso di appartenenza di presunti e sedicenti dotti: burriccusu!
 

Palinka - Is Arenas Salsine

Palinka – Is Arenas Salsine

 

Luogo prescelto per il rito, la birreria, brasserie “Palinka”, raffinato e ricercato locale che, nel cuore della Cagliari vecchia
– poco distante dal Bastione di San Remy – , propone ai suoi avventori uno straordinario menu di piatti di estrazione austro-ungarica, integrati da più cosmopolite pietanze di origine centro e nord europea, una ristretta e selezionata carta dei vini, e una ragguardevole cantina con birre e grappe di diversa, ben ponderata estrazione.
L’uscio di ingresso della brasserie si affaccia discretamente sulla centrale Via Costituzione, e si presenta con un’ampia porta/vetrina in legno chiaro, misuratamente addobbata per la triste ricorrenza di S.Valentino, sormontata da una piccola lanterna in ferro, e infine affiancata da uno scenografico cavalletto porta menù, che di per sé costituisce un ottimo elemento d’arredo esterno, oltre che pratico strumento di informazione.
 

Palinka - Crostini rustici

Palinka – Crostini rustici

Palinka - Tagliere salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

 

L’interno del “Palinka” è costituito da un’unica ampia sala che, forse a simbolo e ricordo dell’influenza sovietica nel secolo scorso, si sviluppa percorrendo, in senso antiorario, lo stretto bancone del bar, articolandosi poi in diversi e non disuniti ambienti, esteticamente apprezzabili per una mobilia minimalista in legno chiaro, pareti color crema pallido, e per uno splendido controsoffitto in travi brune, entro il quale vengono sapientemente mimetizzati l’impianto di condizionamento e riproduzione acustica.
 

Palinka - Zuppa di farro

Palinka – Zuppa Tirolese

 

Il personale è puntigliosamente attento, professionale, gentile e ben organizzato.
Al nostro tavolo hanno avuto modo di alternarsi, con efficiente discrezione, una austera e materna sommelier, una garbatissima e amorevole cameriera, una dinamica e premurosa signorina e, infine, un empatico caposala, che ci ha brevemente illuminati sulla natura e il valore delle grappe in menù.
Dalla cucina della brasserie si possono quindi apprezzare vari piatti della tradizione popolare e contadina austro-ungarica, non certo particolarmente elaborati, ma di ineccepibile qualità e ricercatezza, in termini di ingredienti e preparazione finale.
 

Palinka - Zuppa di castagne

Palinka – Zuppa di castagne

 

A partire dall’ottimo pane integrale fatto in casa – che i burricchi hanno potuto di buon grado condire con le salse, il burro e le variopinte mostarde presenti in tavola -, la cena è stata scandita da una serie di ben misurati ed appaganti accostamenti di sapori, a tratti inusuali a tratti più familiari, che determinavano, nella loro sintesi, un pieno godimento e soddisfazione del palato.
Vino scelto per la serata, un carignano superiore del Sulcis, “Is Arenas” Sardus Pater, tre bicchieri Gambero rosso 2007.
Rituale dell’assaggio colpevolmente disatteso dall’Ing.Marrocu, impegnato in poco limpide conversazioni telefoniche, oltreché dedito a ingenerose critiche sullo spessore etico delle recensioni di Jesus, e sull’impiego interessato della propria immagine che, come potete notare, in questa occasione è stata opportunamente censurata con parziale vessillo prussiano, a mo’ di impudico scatto amatoriale.
 

Palinka - Carpaccio di manzo

Palinka – Carpaccio di manzo

 

Come introduzione alla cena, gli impazienti burricchi sceglievano due tra gli accattivanti antipasti presenti in menù. Il primo era un assortimento di crostini rustici, caratterizzati da: speck e fontina valdostana, prosciutto arrosto e taleggio, toscano con fegatini, guanciale, pâté di fegato, gorgonzola e noci.
Il secondo antipasto, uno splendido tagliere di salumi e formaggi, pur essendo concettualmente semplice, veniva accompagnato da alcune deliziose mostarde di pere e di fichi che producevano, con la ricercata simbiosi dolce/salato, una impagabile apoteosi di sapori: speck tirolese IGP, guanciale, salame di Norcia, taleggio DOP, salame Lyoner alle olive, brie, formaggio edelpilz bavarese, fontina.
 

Palinka - Angus irlandese

Palinka – Angus irlandese

Palinka - Goulash ungherese

Goulash ungherese

 

I primi piatti scelti, richiamano alla memoria le pietanze povere e nutrienti della tradizione contadina europea: zuppa tirolese con orzo, farro, speck, patate e carote per Marrocu, zuppa di castagne e fagiolini bianchi per Jesus e il Raschione Ettore, condite su richiesta con abbondante olio d’oliva e una spruzzata di eccellente pepe nero.
Secondi piatti differenziati per i tre commensali: ottimo carpaccio di manzo (pezza crua!)  con verdure fresche, noci e salsa vinaigrette per il transilvanico Jesus, corposissimo goulash ungherese con spätzli, patate, polenta e canederli (knödel) scelto dal festeggiato, controfiletto di angus irlandese con verdure grigliate per l’appagato Ingegnere.
 

Palinka - Torta di compleanno

Palinka – Torta di compleanno

 

Il dominio del dolce veniva invece contraddistinto dal chiaroscuro della sorpresa. Jesus e l’Ing.Marrocu, all’insaputa del Raschione, avevano preventivamente organizzato, con la complicità del personale, l’ingresso della torta di compleanno, vanificando in questo modo le ripetute richieste del Raschione di poter assaggiare, in luogo della pur apprezzata delizia di panna, crema pasticciera e torroncino, una rinomata prelibatezza della casa.
L’assaggio della torta è stato accompagnato da un moscato di pantelleria, consumato dall’Ing.Marrocu e dal celeberrimo distillato ungherese (nella accezione anglosassone brandy) di albicocche: il “Palinka”.
In pratica, essenza di piricocco, in linea con la filosofia aìnina e con la gradevolezza estetica di talune non distanti avventrici.
Costo della cena, 36€ cadauno, da ritenersi più che adeguato.
Piatti non particolarmente elaborati ma di elevata qualità e impatto emotivo, caratterizzano la cucina della brasserie “Palinka”. La felice ambientazione e un servizio inappuntabile, rendono il locale una irrinunciabile destinazione per chi voglia provare nuove piacevoli sensazioni, lontane dagli abituali canoni mediterranei. Tre burricchi con menzione speciale per ambientazione e servizio.

 

VALUTAZIONE “Palinka”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Birreria Brasserie Palinka Indirizzo: Via Costituzione 20, Cagliari
Telefono: 070680460    [mostra in google maps]

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gen 14 2012

Ristorante steak house Jope – Quartu Sant’Elena

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Jope - Ingresso

Jope – Ingresso

 

Trattenendo per pochi istanti la nostra irreprensibile e istintuale sardità, per intuire e discernere sentimenti ed emozioni lontani alle nostre radicate consuetudini, potremmo con la mente vagare, per qui giustamente onorare, con velleità visionarie, questo ultimo, ormai passato, Venerdì tredici.
Non sarebbe difficile allora, immaginarsi dall’altro capo del Mondo conosciuto, nella calda Australia in una frenetica Sidney primaverile, ed osservare tre indistinte e spigliate giovinette, interagire con un idioma ed uno slang ai più incomprensibile, mentre varcano la soglia del “Jope’s steak-house”, così concedendosi una giusta meritata pausa, dopo i dietetici rigori della settimana.
 

Jope - Interno

Jope – Interno

 

A ottomila miglia di distanza, in una assolata San Diego, alcuni distinti colleghi di lavoro – dai visi pallidi e spenti -, avanzano con cautela sulla Parsimony Street, ben attenti a non voler sfidare un ricorrenza che, seppur raziocinio imporrebbe di irridere, riesce a far sentire i suoi melliflui, malefici influssi, finanche verso ben saldi uomini di scienza. Destinazione finale ultima: una bistecca da Mr.Jope.
Più presso a noi, infine, ecco due aitanti hombres catalani, sfrecciare per le strade di Barcellona sulla loro possente ciento cincuenta caballos – diretti verso un nuovo alimentare approdo -, impattare una fangosa pozzanghera d’acqua piovana, tanto da inondare lo stesso sfortunato e non tricotico passante, che poche ore prima aveva declinato, adducendo risibili motivazioni, il loro rituale invito: «Jope! hilos de $!@!!!!»
 

Jope - Insalata di gamberi

Jope – Insalata di gamberi

 

Delegando al Raschione Ettore l’onore e l’onere di descrivere le ragioni (con i relativi insulti) per le quali non possiamo quest’oggi narrare di una ciccionata a tre, avendo dovuto rinunciare alla sempre gradita compagnia dell’Ing.Marrocu – che Jesus, con tutta probabilità, avrà modo di incontrare nel prossimo fine settimana, mentre sarà impegnato nell’esercizio delle sue funzioni in quel di Elmas -, procediamo ad introdurre il ristorante/bisteccheria che quest’oggi aveva la (s)fortuna di ospitarci.
Quartu, Via Polonia, sotto un ampio ma freddo porticato di probabile recente costruzione, si affaccia il quasi anonimo ingresso del locale.
 

Jope - Affettati misti

Jope – Affettati misti

 

A parte la copertura superiore, discretamente composta ma vagamente dozzinale, l’interno del ristorante è piuttosto curato. Un piccolo bancone in legno accoglie i visitatori e li introduce nell’unica (crediamo) non amplissima sala, con una decina di tavoli squadrati, pareti colore paglierino, decori in pietra, eleganti separè in tela, mensole con prestigiose bottiglie di vino in bella mostra, punti luce d’atmosfera, che difettano però per l’impianto elettrico poco decorosamente a vista. L’arredamento potrebbe di per sé garantire un sufficiente impatto di raffinatezza e romanticismo, alimentato dalla ben calibrata musica di sottofondo, se non fosse per i quasi irritanti brusio e chiassosità ambientale, gradualmente manifestatisi con il progredire del pasto, che non sappiamo se attribuire a una strutturale compromissione acustica, o alle moleste abitudini degli avventori il Venerdì sera.
 

Jope - Trofiette porri tartufo porcini

Jope – Trofiette porri tartufo porcini

 

Il servizio in sala veniva garantito da tre gentili, frenetiche ed efficienti cameriere, che non davano però l’impressione di essere o venire rigorosamente coordinate, in una pur risoluta anarchia generale.
Come i nostri lettori potranno dedurre dal prefisso al nome del ristorante, il “Jope” propone una cucina quasi esclusivamente di terra e, in virtù dello stupore percepito alla comanda, immaginiamo non siano molti i clienti che scelgono di articolare il loro pasto in termini di antipasti, primi secondi e dolce, anziché la comune bistecca con contorno e birra. Pur tuttavia, ad eccezione dei secondi piatti interamente dedicati alla carne, possiamo giudicare il menù alla carta sufficientemente distinto e adeguato.
 

Jope - Angus argentino

Jope – Angus argentino

 

I due burricchi commensali, sceglievano quindi di esordire con gli antipasti, declinati in un misurato binomio terra mare: affettati misti con prosciutto crudo, speck, salsiccia sarda, mortadella, coppa e pecorino stagionato, più una insalata di gamberetti rucola e pomodori. Abbondanza e presentazione degli antipasti apprezzabile, ma qualità e composizione assolutamente mediocri! Censurabile in particolar modo il valore dei gamberi surgelati, dal gusto e consistenza pressoché impalpabili. Il tutto era comunque accompagnato da un ottimo vino rosso: carignano del Sulcis DOC, “Rocca Rubia”, della cantina Santadi, scelto dal Raschione e servito colpevolmente in ritardo, dopo l’arrivo delle entrée.
 

Jope - Rocca rubia, sorbetto

Jope – Rocca rubia, sorbetto

 

Decisamente di tutt’altro spessore il primo piatto, comune a Jesus ed Ettore, che, pur non rappresentando un picco di eleva scuola culinaria, riusciva ad avere un degno impatto emotivo, nell’ottica di un caldo pasto invernale: trofiette ai porri, funghi porcini e tartufo d’alba. Discreto.
Ovviamente il piatto forte della serata doveva essere quello di carne.
Esclusa per Jesus la possibilità di gustare un filetto al cannonau (che a dire della cameriera nei fine settimana non si prepara!?), la scelta ricadeva su un Angus argentino, rivelatosi poi di eccellente qualità e di superba cottura.
Considerata l’abbondanza delle porzioni, si sceglieva quindi di terminare la cena con un semplice ma ottimo sorbetto al limone, senza degustare i proposti dessert della casa o – terminata la amata liquirizia – richiedere l’assaggio di ulteriori alcolici.
Costo effettivo della cena, 46€ cadauno, da ritenersi un 15-20% in eccesso rispetto alla qualità media delle portate proposte, al servizio approssimativo e a una non raggiunta gradevolezza ambientale.

La sintesi e la valutazione complessiva del ristorante “Jope”, che centellinando i nostri ben collaudati indici misureremmo in un burriccu e mezzo, per divina misericordia e in considerazione dell’eccellenza proposta nell’ambito della natura propria della steakhouse, viene arrotondata e mitigata in una più onorevole: due burricchi meno meno.


VALUTAZIONE “Jope”: Due Burricchi.
Ristorante Bisteccheria Jope Indirizzo: Via Polonia 123, Quartu S.E.
Telefono: 070861497    [mostra in google maps]
 

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mag 21 2011

Ristorante Sa ‘ide e s’ollia – Quartu S.E.

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Sa 'ide e s'ollia - Interno

Sa 'ide e s'ollia – Interno

 

All’apogeo dello splendente sole della casta dei Donkeys Triumviri, depositari della più alta e nobile liturgia della tavola, non possono che trovarsi, distanti e non distanti, le incerte figure di due già spente o mai luminescenti stelle, qui trasfigurabili dall’ombra composita del burriccone Pg
– al tempo Triumviro ufficiale, oggi tristemente degradato al ruolo di adiposa gigante rossa – nonché dalla occasionale presenza del Dott.Melis, recentemente scornato – per questioni sportive -, confuso ed evanescente satellite della galassia dei più scintillanti Burricchi.
All’apogeo del grigio barlume della luna metropolitana, sbiadita e affogata nell’impetuoso fiume del cemento urbano, dove appena timidamente riesce a riflettersi, derubata del suo naturale e mistico albedo, non possono che trovarsi, vicine e lontane, le immagini sbiadite dei frutti genuini della nostra terra, naufragati nella primordiale via lattea delle nostre campagne.

Sa 'ide e s'ollia - gamberi fritti, cipolle ripiene, polpettine, pizzette

Gamberi fritti, cipolle ripiene, polpettine, pizzette


La semiosi di questo altrettanto mistico sincretismo, che si trasduce nella contrapposizione/unione tra terra e cielo, così come le antiche civiltà ci insegnano, è governata dai simboli eccelsi della nostra civiltà contadina: l’uva e l’oliva,
sa bide e s’ollia.
Il Raschione Ettore da un lato, l’albedico Dott. Melis al suo opposto. Il tagliente Ing.Marrocu alla sinistra, lo sferoidale Burriccu Pg alla destra; Jesus ovviamente in medium, a chiudere e guidare gli imperscrutabili equilibri e le inarrivabili leggi del nostro Universo, confinato, per questa ennesima anomala ciccionata By Night, negli spazi e tra le mura del ristorante “Sa ‘ide e s’ollia“, sito in un’anonima stretta stradina della cittadina di Quartu Sant’Elena,  poco distante dal regno e dalla dimora di un sesto apprezzato ingegnere. Old System.

Sa 'ide e s'ollia - piatto medioevale, pomodori ripieni, carpaccio, tartine

Piatto medioevale, pomodori ripieni, carpaccio, tartine


Il Ristorante si affaccia sulla via Cagliari con un discreto ma suggestivo ingresso, dominato da graziose lanterne di colore azzurro. Altrettanto suggestiva è la sala interna: pareti in ocra pallido, archi rifiniti in pietra, luci soffuse sapientemente dosate, lumi di candela su una quindicina di tavoli ben apparecchiati, rendono l’atmosfera calda e romantica. Certamente un locale più adatto alle serate vis à vis, piuttosto che alla rumorosa gozzoviglia di cinque impenitenti burricchi ciccioni.
Forse unica nota stonata: la non adeguata musica di sottofondo, in sala.
Il servizio è particolarmente efficiente e viene alternativamente garantito da una acerba giovinetta, da un simpatico signore di mezza età, e da una energica e gentile signora, che prende subito il controllo della situazione e ci preannuncia che lì non avremmo potuto trovare la solita zuppetta “cozze e arselle”, ma una raffinata rivisitazione dei sapori tradizionali. Così è stato.

Sa 'ide e s'ollia - Raviolini di pesce

Sa 'ide e s'ollia – Raviolini di pesce


Ci facciamo quindi, volentieri guidare e trascinare dalla saggezza alimentare del personale, seguendo di buon grado il consiglio del menu degustazione “a sorpresa”. Veniamo messi in guardia sul fatto che il percorso sarebbe stato lungo e articolato, ma che per noi non ci sarebbero stati problemi di sovradosaggio, dato che le porzioni non avrebbero ecceduto in quantità. Colto nell’orgoglio, Jesus trasecola: «No, no, abbondate pure: siamo dei professionisti!»
La scelta del vino, come sarà tutto il resto, è per noi anomala. Ci viene suggerito un rosso “Buonasera” delle cantine Argiolas, vitigno Carignano del Sulcis, “poco strutturato ma amabile e fruttato” (grazie al somelier Ettore per la disamina enologica, ndr.). Ottimo!
Inizia quindi una serie incredibile di eccellenti antipasti, del tutto fuori dal comune, non di mare né di terra ma qualcosa che non si allontana dal loro più sublime componimento.

Sa 'ide e s'ollia - Chicchette ai profumi d'autunno

Sa 'ide e s'ollia – Chicchette ai profumi d'autunno


Vediamo pervenire al nostro tavolo, una interminabile successione di portate, accompagnate dal veloce eloquio della docente cameriera. Solo la strabiliante memoria dell’attento Raschione Ettore
– contrapposta a quella aracnidea dell’Ing. Marrocu, che a metà pasto non si ricordava già più il nome del vino – ci consente di riportarvi pedissequamente i dettagli particolari della doverosa cronaca.
Iniziamo ordunque con una frittura di gamberi e aceto balsamico, cipolle ripiene con ragu di tonno, polpettine fritte con polpa di granchio – servite in un’originale scrigno ligneo -, pizzette sfoglie con formaggio e bottarga, carpaccio di polpo marinato con limone, un pasticcio di origine medioevale, fatto con carne di maiale e cozze triturati, pomodori arrosto ripieni di crema di tonno e formaggio, carpaccio di salmone con crema di pecorino e rucola, tartine di formaggio con mele fresche. Tutto sublime!

Sa 'ide e s'ollia - Triglia in letto di patate, controfiletto di manzo

Sa 'ide e s'ollia – Triglia in letto di patate, controfilettoIl


Altrettanto originale la presentazione dei primi piatti.
Si inizia con un assaggio di eccellenti Raviolini di pesce con crema di orziadas, per poi passare a delle spettacolari “Chicchette ai profumi di autunno”, con funghi, carciofi, asparagi, serviti dentro una forma cava di pecorino stagionato, alle pareti della quale era possibile attingere, con un cucchiaio, per divisare un ulteriore eccellente condimento. Che Iddio li abbia in gloria!
Un minimo di difetto troviamo invece nella composizione e nell’assaggio dei secondi piatti; la buonissima triglia, servita su un letto finissimo di patate arrosto e pancetta, era invero affiancata da un non eccellente
– probabilmente per una accidentale ma non esemplare qualità della carne – controfiletto di manzo, con crema di formaggio e cacao amaro.
Il tutto, comunque, splendidamente decorato con un fiore di verdure e stelo di cioccolato.
Immancabili i dolci: crema catalana per l’Ing.Marrocu, torta di ricotta e pere per il Raschione e il Buriccu Pg, eccellente sorbetto alla pesca e mandarino per Jesus e il Dott. Melis. Il tutto accompagnato da vari amari e un caffè per Jesus, per questo rimasto in piedi fino alle quattro del mattino!
Conto finale, 34€ cadauno, 10-15€ al di sotto di quanto ci saremmo aspettati, per la gioia e il sollievo del Dott.Melis, il quale, in virtù della sua ben sperimentata indole di burriccu sensibile all’impegno finanziario, veniva continuamente stimolato da fantascientifiche proiezioni di spesa da parte del sadico Jesus. Ovviamente, alla fine, ben meritata e abbondante mancia (da parte di Jesus Ettore e il Burriccu Pg, ovviamente).
Il Ristorante è eccellente, anche se ha manifestato qualche minimo difetto, che pensiamo essere facilmente arginabile. Jesus è stato fino all’ultimo in dubbio se concedere l’onore del quarto Burriccu ma, come si sa, Egli è misericordioso!

Nota: Il Ristorante ha chiuso, ed al suo posto è stato aperto “Su Ziru Mannu“, già visitato e recensito dai Burricchi.



VALUTAZIONE “Sa ‘ide e s’ollia”: Quattro Burricchi.
Ristorante Sa ‘ide e s’ollia Indirizzo: Via Cagliari 167, Quartu Sant’Elena
Telefono: 070881297    [mostra in google maps]
 

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apr 23 2011

Ristorante El Sabor Argentino – Cagliari

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

El Sabor Argentino - Interno

El Sabor Argentino – Interno

 

Se non fossimo consapevoli che innanzi agli occhi dei nostri attenti lettori compare, qui accanto e per nostra scelta, l’ormai ovoidale figura del Burriccu Pg – il quale, nella sua forzata posa, ogni alto e nobile pensiero interdice -, volentieri guideremmo ciascuno di loro nel chiudere gli occhi, per trovarsi immersi negli sconfinati spazi verdi delle Pampas argentine, circondati dagli odori della natura, accarezzati dall’impetuoso e genuino tramestio del galoppare di gauchos a cavallo, fino a raggiungere col pensiero l’uscio di una tipica magione del luogo, pronta ad accogliere con alimentare benevolenza, l’affamata richiesta di ospitalità,  proferita da quattro occasionali gringos burricchi.

Provoleta, Empanadas criollas

El Sabor Argentino – Provoleta, Empanadas criollas


I quattro gringos, per questa occasionale ed anomala ciccionata “By Night”, sono i Biumviri ufficiali Jesus e Raschione Ettore, il già citato burriccone Pg e lo stimato Ing.Melis; quest’ultimo, catturato e trascinato nella nuova entusiasmante avventura culinaria, dalle seducenti bolas del Raschione Ettore,  che con astuti ed empi paralogismi sulla Passione di Jesus, riusciva capziosamente ad accendere l’idea che potesse trattarsi di una serata “tottupagau”.
La passione è invece arrivata per il burricone Pg, che ha visto – complice la buona cerveza argentina – tramutare il naturale disforico malumore di Jesus crocifisso, in altèra appercezione, con conseguente glorificazione propria, degna dei più folli precetti di Erasmo da Rotterdam.

El Sabor Argentino - Chorizo criollo

El Sabor Argentino – Chorizo criollo


Il ristorante è esteticamente ben curato ed invitante; un’unica sala non troppo estesa alloggia una decina di tavoli dallo stile sobrio ed essenziale.
Il sapiente utilizzo di colori dalle tonalità fulve e il soffitto in legno rendono l’atmosfera calda ed accogliente, così come ci si aspetterebbe nella lontana, affascinante America del Sud.
Completano l’arredo minimalista alcune piccole stampe e semplici mensole alle pareti, sostegno di numerose bottiglie di vino rosso argentino. Segnaliamo inoltre, ad integrazione del piacevole quadro estetico generale, un ben percettibile muliebre contributo, determinato – non sappiamo quanto accidentalmente, ma è comunque una buona ragione per ulteriori verifiche – dalle appariscenti avventrici, presenti in sala.

El Sabor Argentino - Parillada

El Sabor Argentino – Parillada

Ci accomodiamo ad un ampio e comodo tavolo squadrato, adagiato sulla parete. Siamo serviti da una graziosa e gentile cameriera, solertemente prodiga nel dettagliarci sulle caratteristiche delle varie pietanze presenti in menu – alle quali, per ovvie ragioni antropologiche, non siamo avvezzi – anche se forse, un indice di profusione parole/minuto meno performante avrebbe maggiormente facilitato la nostra comprensione.
Sulla tavola era già presente, anticipatamente stappata, una bottiglia di buon vino rosso (ovviamente argentino), da considerarsi come auspicabile bevanda di default. Non sappiamo se questa sia una consuetudine dei locali sudamericani, ma il Dottor Melis e Jesus decidevano l’overriding del suggerimento, con la scelta di un’ottima cerveza (birra) Quilmes. Il Raschione ed il Burriccu Pg optavano invece per un un singolo calice di vino, non essendo per loro due proponibile la tracanna di un’intera bottiglia.

El Sabor Argentino - Papas fritas a caballo

El Sabor Argentino – Papas fritas a caballo


I quattro burricchi scelgono di esordire nella cena, con un trittico di tipici antipasti argentini, a base di carne e formaggio.
Si inizia con una Provoleta, ossia una eccellente provola fondente alla griglia, condita con origano e servita in tegame. Alla Provoleta seguiva un piatto di Empanadas criollas, cioè fagottini di carne macinata, leggermente speziata, scenograficamente accomodati da una sorta di cappuccio di carta nera. Chiudeva infine il trittico il Chorizo criollo, della buona salamella, da condirsi con il cosiddetto “chimichurri“, una salsina speziata agrodolce preparata con olio, peperoncino, prezzemolo e aglio, ma non eccessivamente invasiva dal punto di vista del gusto.

El Sabor Argentino - Papas al horno

El Sabor Argentino – Papas al horno


Primo ed unico grande piatto della serata, è stata la splendida e caratteristica “Parillada” di carne: una grigliata mista di filetto, controfiletto ed entrecote di angus, rigorosamente argentino. Il tutto servito al tavolo, direttamente sulla funzionale e scenografica griglia di cottura in acciaio, con la brace ancora viva al suo interno. La qualità della carne assaggiata, dobbiamo dirlo, era a dir poco eccezionale in termini di tenerezza e gusto, oggettivamente di un’altra dimensione rispetto ai bovini dei pascoli nostrani.
Per accompagnare tali prelibatezze, i commensali si affidavano alle Papas al horno (patate al forno) per quanto riguarda Pg, Ettore e il Dottor Melis, mentre Jesus sceglieva di darsi il colpo di grazia con le Papas fritas a caballo, una sesquipedale porzione di patatine fritte cavalcate da un uovo al tegamino. Colesterolo allo stato puro!

El Sabor Argentino - Panqueques

El Sabor Argentino – Panqueques


Non paghi delle dissolute frivolezze, fino ad allora condotte contro i propri inermi trigliceridi, i burricchi non volevano comunque rinunciare al rito dei Postres (dolci). Mentre il Dottor Melis optava per delle Panqueques con dulce de leche (Crepes al dolce di latte), il vecchio gruppo storico Triumviro veniva semioticamente accomunato dal “Don Pedro“, un opulento gelato alla vaniglia, letteralmente affogato nel whisky ed espressamente decorato con due stilizzate orecchie da burriccu. ../
Senza ulteriori fronzoli, la cena terminava con i dolci.
Costo complessivo affrontato: 37 € cadauno, che giudichiamo un 10-15% al di sopra della soglia ideale, anche se non ci è naturalmente possibile identificare esaustivi termini di paragone rispetto alla cucina locale.

El Sabor Argentino - Don Pedro

El Sabor Argentino – Don Pedro

Il ristorante “El Sabor Argentino” è dunque un posto irrinunciabile per gli amanti della carne e delle atmosfere calde e conviviali. Degno di nota il mastodontico cuoco/gestore, che tra un’attività ai fornelli e un’altra, si faceva intravedere al tavolo dei divertiti avventori, sempre accompagnato da un’altrettanto maestosa caraffa di birra in mano.
Gli antipasti si sono dimostrati buoni ma non trascendentali, mentre la grigliata e i “contorni” fenomenali. Manchevole in qualche circostanza il servizio. Il non aver concesso a Jesus la possibilità di cambiare le posate a cavallo tra gli Antipastos e  la grigliata di carne, vale di per sé un burriccu in meno. Comunque, di certo, ristorante assolutamente da provare! Consigliamo di prenotare per tempo.

 

 

VALUTAZIONE “El Sabor Argentino”: Due Burricchi.
Ristorante El Sabor Argentino Indirizzo: Via Pola 16, Cagliari
Telefono: 070652600    [mostra in google maps]

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