☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 3 2014

Ristorante Vecchia Cagliari – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Vecchia Cagliari - Interno

Vecchia Cagliari – Interno

 

Vecchia Cagliari canuta e bianca, di bianco nulla hai da mostrare, giammai i tuoi lunghi capelli, tinti con la pioggia dei più caldi Inverni. Scura città della notte, i colori nascosti dietro silenziosi anfratti, le voci dell’Estate celate al di là di indecifrati ricordi, il calore dei passanti trattenuto nell’attesa della gioia che verrà.
Uno dopo l’altro i passi sulla Via sono rubati alla vita, sospesi alla incertezza, consapevoli che non è ora il loro tempo. Ogni tua strada conduce all’attesa: vecchia nascerai nuova, bella diverrai splendente, pudica ti ritroverai puttana, per offrirti a noi tutti con il calore che conosciamo, che da te non ci lascia scappar via.
Questa tediosa circonlocuzione, giusto per sottolineare il fatto che la pioggia ha un po’ rotto i coglioni.
 

Vecchia Cagliari - Pescato del giorno

Vecchia Cagliari – Pescato del giorno

 

Il puntore è, che lo si voglia o meno, il leitmotiv di queste settimane. Jesus starnutisce, tossisce, impreca, gira la faccia, impreca nuovamente, maledice i meccanismi alla base della retro-trascrizione dei retrovirus, pensa al suo genoma, alla sua salute di ferro, agli inverni passati per metà in maglietta a maniche corte, e per un’altra metà a letto, imbottito di paracetamolo. Assunto per via orale, si intende (vedi wazobia food)! Ma chi me lo fa fare, ma chi mi costringe e cosa mi costringe a ciccionare sempre è comunque? Sarà abitudine, sarà desiderio di gloria, sarà incoscienza, sarà callonaggine? Ai posteri l’ardua sentenza.
 

Vecchia Cagliari - Antipasti

Vecchia Cagliari – Antipasti

 

E’ il Raschione a condurre Jesus verso l’ultima meta. Di Sabato, a bordo della – una volta multicolore – utilitaria che il burriccu già pensa di aggiornare entro fine l’anno, per competere con la tracotanza della 150cv. Puntualissimi all’appuntamento, i due donkeys attendono l’arrivo del terzo Triumviro ufficiale, l’Ing.Marrocu, rimpatriato il giorno prima dall’altro capo del mondo (la Malesia, e altri paradisi che non ci è dato modo di sapere per la proverbiale riservatezza dell’ingegnere), e totalmente, incommensurabilmente stordito per effetto del Jet lag: «pronto scusate, mi sono svegliato dieci minuti or sono, arrivo con un po’ in ritardo».
 

Vecchia Cagliari - Zuppetta cozze e arselle

Vecchia Cagliari – Zuppetta cozze e arselle

 

Nella mezz’ora di ritardo che il vagabondo ingegnere ha accumulato, prima di presentarsi in quel di Viale Sant’Aventrace, in Cagliari, i suoi colleghi commensali hanno avuto modo di valutare alcuni tratti caratteristici del “Vecchia Cagliari”. Architettonicamente, il ristorante si presenta composto e austero. Gli ambienti sono distribuiti su due piani, il secondo dei quali non abbiamo avuto modo di visionare, se non dal punto di vista acustico, a causa di occasionali frastuoni che arrivavano dalla sala superiore. La sala al piano terra, invero, è sobriamente arredata in stile rustico, con pavimentazione simil-cotto, sovra-tovagliame scuro in contrasto con le pareti bianco latte; queste ultime sono impreziosite da nicchie ad arco, stampe in tema cittadino, e da alcuni comuni suppellettili, tipici della vita contadina. Accattivante e scenografica la vetrina del pesce fresco, che con opulenza accoglie il visitatore all’ingresso.
 

Vecchia Cagliari - Spaghetti ai ricci

Vecchia Cagliari – Spaghetti ai ricci

 

Meno positiva, dal nostro punto di vista, l’efficacia di esordio del servizio, colpevole di disattenzione – nonostante ripetute sollecitazioni – nei confronti dei due burricchi, per tutto il tempo di assenza dell’Ing.Marrocu. La giustificazione sul fatto che attendessimo un terzo commensale non regge al rimprovero di Jesus: «siamo qui mezz’ora, almeno una bottiglia d’acqua avremmo voluta averla» e alla celerità e reverenza con cui le richieste al tavolo vicino sono state soddisfatte: per quanto abbiamo potuto intuire, con tutta probabilità amici del cameriere. Le scuse del maître sono state comunque accettate, in virtù della gentilezza con cui il medesimo ha fatto ammenda. Da questo punto in poi, solo due appunti possiamo muovere al servizio medesimo: l’approssimazione con cui è stato mesciuto il vino (DOCG Vermentino superiore di Gallura “Canayli” della Cantina Gallura, Tempio Pausania) e la diacronia di presentazione del dolci, in riferimento al loro arrivo al tavolo.
 

Vecchia Cagliari - Risotto alla pescatora

Vecchia Cagliari – Risotto alla pescatora

 

Permalosamente stizziti per l’esordio non felice, dopo l’ordine di antipasti e primi, attendevamo con pregiudizio l’arrivo delle pietanze. In realtà ci siamo dovuti ricredere; a parte la presentazione, la qualità delle materie prime e la preparazione in sé risultavano mediamente più che soddisfacenti. Gli antipasti erano composti da otto portate, nel solco della più genuina tradizione cagliaritana: polpi alla diavola, insalata di polpo con patate, bocconi di mare (murici), burrida di gattuccio, scabecciu di cernia in bianco, cozze primavera con sedano e pomodori, frittelle di bianchetti, zuppa di cozze e arselle.
 

Vecchia Cagliari - Sebada al miele

Vecchia Cagliari – Sebada al miele

 

Notevoli i primi: abbondantemente condita pasta ai ricci di mare per Jesus e per il Raschione Ettore, risotto alla pescatora, con cozze arselle e gamberi, per l’Ing.Marrocu. Quest’ultimo, c’è da dire, ha manifestato meno entusiasmo rispetto ai commensali, ma il suo giudizio potrebbe essere stato turbato dalla condizione psicofisica alterata.
Scendiamo di livello con i dolci, come detto arrivati al tavolo in istanti differenti: sorbetto al limone per Jesus e Marrocu, seada al miele (dozzinale millefiori) per il Raschione. La cena si concludeva quindi con due caffè e, in considerazione della non appetibilità della cantina, senza amari. Costo complessivo, 28 euro cadauno, da ritenersi limabile di qualche euro al ribasso, rispetto al giusto dovuto.

Con una cucina di discreto livello, il ristorante “Vecchia Cagliari” difetta però di attenzione e cura dei particolari, in ordine alla presentazione delle pietanze, alla originalità dei piatti, e alla assistenza nei confronti del cliente. Nonostante si sia rischiato il burriccu senza un orecchio, assegnamo il giudizio di due burricchi, meno meno meno.

 


VALUTAZIONE “Vecchia Cagliari”: Due Burricchi.
Ristorante Vecchia Cagliari Indirizzo: Viale Sant’Avendrace 216, Cagliari
Telefono: 0702087140    [mostra in google maps]
 

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lug 24 2013

Ristorante Il Caminetto – Cabras

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Caminetto - Interno

Caminetto – Interno

 


Capita di trovarsi un giorno, più casualmente che con certezza, indeterminazione che coscienza, in strade che percorrere non avremmo immaginato il giorno prima; spiagge e orizzonti ammirare, che un tempo avevamo divisato di raggiungere, ma che ora ci appaiono un temporaneo e indesiderato intermezzo tra noi e un nostro agognato ritorno a casa. E la sua amata casa Jesus un giorno divisava di riconquistare, in una calda mattinata di lavoro, soffocata da sa basca che fino ad allora l’aveva accompagnato nel viaggio e nella sosta istituzionale, in quel di Nuraxinieddu, nei pressi di Oristano.
 

Caminetto - Antipasti al buffet

Caminetto – Antipasti al buffet

 

Dunque arrivò, in quel dì di metà Luglio, l’ora del temporaneo congedo, in coincidenza dello Zenit del sole sopra la mia testa, e sopra le teste delle mie colleghe, giust’appena salvaguardate dalla rigida capotte di una utilitaria Renault, per nostra fortuna recentemente rinnovata in ordine all’ormai indispensabile impianto di climatizzazione.
Necessità volle, a quell’ora del primo pomeriggio, di sostenere alimentarmente il nostro motore energetico, tanto da rendere necessario investire lo stesso Jesus dell’onere di ricercare un luogo, nelle immediate vicinanze, adatto al naturale rifornimento. Furbescamente Jesus delegava tale incombenza al proprio navigatore, integrato sul Pureview da 41 Megapixel, che sì aveva il suo bel dire in fatto di fotocamera, ma come cellulare in sé incespicava da tanti punti di vista.
 

Caminetto - Scabecciu

Caminetto – Scabecciu

Caminetto - Moscardini

Caminetto – Moscardini

 

Fatto sta che, anche in funzione di un non ottimale sistema di cartellonistica verticale nella zona, anziché venire condotti presso un ittiturismo in riva allo stagno, come inizialmente avevano sperato, i tre colleghi (non parliamo qui del Triumvirato ma di una strana conventicola guidata dal reduce Jesus) si ritrovavano presto fagocitati dal centro cittadino di Cabras, in fronte al ristorante “Il Caminetto”.
 

Caminetto - Insalata

Caminetto – Insalata

 

Il Ristorante si trova inserito in una anonima palazzina, nella centrale Via Battisti, a pochi passi da due delle chiese principali della città, una delle quali, presumibilmente (pagu gana di approfondire!) è quella di Maria Vergine Assunta, che citiamo perché i nostri lettori cerexini potranno ritrovarla, almeno trasposta nella assonanza, in quel del loro Paese. Detto questo, il locale è al suo interno piuttosto carino. Superato un breve vestibolo di ingresso, in cui è presente la cassa – dotata di POS, particolare che in quel contingente contesto ci ha consentito di non restare digiuni – ci si immette nella sala principale che, aggirato il piccolo caminetto in muratura e pietra calcarea, si estende più avanti verso altri spazi. Le pareti sono di color paglierino mentre, i bei candelabri a goccia e le sedie in legno e tessuto blu danno un tono di sobria eleganza all’ambiente.
 

Caminetto - Fregola

Caminetto – Fregola

 

Il personale è abbastanza numeroso, gentile e preparato, anche se durante il nostro pranzo si è perso in qualche dettaglio come nella mescita del vino – un pur ottimo e indigeno IGT di Tharros, Karmis della cantina “Contini”, scelto da Jesus in versione 375 cl  – mai accomodato in un giusto supporto refrigerante. Dobbiamo dire che, a parte la carta dei vini, il menù non si offre all’avventore, in maniera netta e totalizzante, con sapori e caratteristiche proprie della penisola del Sinis, tanto che non notiamo particolari differenze con quello che avremmo mangiato in un ristorante del cagliaritano.
 

Caminetto - Ravioli

Caminetto – Ravioli

 

Dal menù, Jesus e L. sceglievano quindi un assaggio di antipasti in due che, per questioni di allergie, P. non avrebbe ahimè mai potuto digerire. Gli antipasti “al buffet” – se la non presente memoria del Raschione non ci inganna -, si articolavano in: insalata di polpo, cozze gratinate, salmone affumicato, burrida, moscardini in umido e scabecciu di (verosimilmente) dentice. Nonostante apparentemente siano stati usati ingredienti di buona qualità, il nostro giudizio si deve purtroppo fermare alla indeterminatezza dei sapori: anonimi! P. lamentava inoltre, al di là della bella presentazione, una insalata mista di bassa appetibilità, con riferimento particolare al gusto dei pomodori.
 

Caminetto - Dolcetti

Caminetto – Dolcetti

 

Il Canovaccio si ripropone con i ravioli al sugo di P. e la fregola con arselle e pomodori scelta da Jesus e L.: molto positivo il sapore delle arselle, in luogo di un gusto inesistente della fregola in sé.
Le note positive arrivano invece quando non ci avremmo sperato. Avendo evitato di ordinare i dessert (per la non appetibilità dell’offerta), questi ci vengono comunque consegnati in forma di omaggio al momento di richiedere i caffè. Sia i dolcetti mignon, che i caffè stessi si dimostrano di tutto rispetto e soddisfazione.
Costo complessivo del pranzo, circa 19€ cadauno, da considerarsi adeguati, e sicuramente al di sotto degli standard del Donkey Challenge.

 

Il Ristorante “Il Caminetto” si presenta all’avventore con una ambientazione gradevole e un servizio sufficientemente adeguato. Non ci hanno pienamente soddisfatto, invero, il menù, parimenti alla sua espressione pratica da parte della cucina che, nelle nostre speranzose attese, avrebbe dovuto conquistarci facendoci provare i veri sapori di quel meraviglioso territorio. Un burriccu.

 


VALUTAZIONE “Il Caminetto”: Un Burriccu.
Ristorante Il Caminetto Indirizzo: Via Battisti 8, Cabras – OR
Telefono: 0783391139    [mostra in google maps]
 

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feb 17 2013

Ristorante La nuova Trattoria – Sarroch

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Nuova Trattoria - Interno

Nuova Trattoria – Interno

 

Ma ditemi voi, se ci si può d’impeto lanciare contro il vento, far stridere le gomme, far rombare il motore a tal punto d’aspettarsi d’improvviso una sua tonante sublimazione, per rincorrere insensatamente una nuvola di fumo, una lontana macchia scura all’orizzonte, che solo una cugurra risvegliata dal periodo dell’accoppiamento, bramirebbe di raggiungere così pericolosamente.
Eppure, sapete bene quanto sia facile ricondurre la ragione ad un confine ininterrotto di cieli limpidi, di assolato tepore, di brezze leggere e profumate, che purificano anima e corpo, nel sublime esercizio della ricerca del piacere.
 

Nuova Trattoria - Cruditè di ostriche

Nuova Trattoria – Cruditè di ostriche

 

Allora dimmi tu, caro Raschione, perché spingi ancora il piede sull’acceleratore della scattante utilitaria? Che bisogno c’è di sfidare i limiti della fisica conosciuta, affrontando queste curve quasi avessi tra le mani e sotto il culo il peso di 150cv; perché rincorrere le pulsioni di Thanatos, giacché mai troveremo il lascivo Eros, ad aspettarci oltre quelle alte ciminiere fumanti?
Sabato mattina, ore 12.45. Jesus non ha più insulti da lanciare verso il Raschione Ettore, per indurlo a rallentare la corsa verso quel di Sarroch. In loco non troveremo l’Ing.Marrocu, questa volta giustificato assente per un gravoso impegno extra-cagliaritano, ma un distinto e gradito ospite che orbita nella galassia del Donkey Challenge. Trattasi dello stimato Burriccu Tony che sì, ha onerosamente lasciato il suo alto scranno per seguirci in questa 150a avventura ma, Dio mio, aspetterà pur cinque minuti perché possa questa non diventare l’ultima!?!
 

Nuova Trattoria - Antipasti

Nuova Trattoria – Antipasti

 

E invece no, lo sconsiderato burriccu non vuol sentire ragioni, ed ecco i due asinini condottieri arrivare per tempo sulla “Via al Mare”, nel Paese meglio conosciuto per l’industria petrolchimica, piuttosto che come sede di eccellenza della gastronomia sarda.
Il Burriccu Tony è lì che ci aspetta, giusto in fronte al ristorante pizzeria “La nuova Trattoria”, sede e destinazione di quest’ultima ciccionata.
Diciamo subito che la Trattoria tanto nuova non appare, almeno esternamente. Integrato in una struttura edificata probabilmente negli anni ’70, la facciata del locale ne raccoglie inevitabilmente lo stile essenziale ed asciutto. Una breve rampa bilaterale conduce all’ingresso principale, protetto da una tenda parasole rotondeggiante. Gli infissi sono in dozzinale allumino chiaro, mentre la sbiadita insegna esterna tradisce i segni del tempo che scorre inesorabile. Dopo un breve cincischiare in pressoché inutili convenevoli, i tre burricchi decidono di varcare la soglia del ristorante.
 

Nuova Trattoria - Carpacci fritture

Nuova Trattoria – Carpacci fritture

 

L’interno del locale non risulta complessivamente più accogliente dell’area esterna. La sala principale si estende dal bruno bancone del bar fino alla regione opposta, accrescendo poi lateralmente verso (presumiamo) la zona pizze. Componenti d’arredo moderno, si alternano disorganicamente ad elementi più rustici, mentre alcuni discutibili dettagli – come i frigoriferi a vista e una pila di cartoni da pizza a fianco del nostro tavolo -, lasciano intendere che la ricerca dell’armonia estetica non sia una stringente priorità del ristorante.
Invero, celata al di là del corridoio che porta alle toilette, abbiamo notato una più grande sala, dall’aspetto maggiormente gradevole ed accomodante.
 

Nuova Trattoria - Cozze e arselle marinate

Nuova Trattoria – Cozze e arselle marinate

 

Il servizio è garantito da un unico corpulento cameriere, supportato occasionalmente da un responsabile di sala (il gestore?) più anziano.
Verificata oralmente la nostra prenotazione, il cameriere ci fa accomodare ad un tavolo ben più spazioso per accogliere rispetto alle necessità di tre burricchi. Il Raschione accenna qualcosa su un sesto ospite non pervenuto; a Jesus non tornano i conti, ma considerata l’entropia che agita la sua mente e l’alta filosofia degli Sticazzi a cui affida il suo errare sulla Terra, decisamente non ci fa caso. Dopo qualche minuto, ecco manifestarsi l’origine di queste incongruenze. Con disorientata sorpresa da parte dell’ingenuo quadrupede, in sala facevano ingresso due inaspettate quanto gradite fanciulle che, essendo state invitate per tempo dal Raschione e dal burriccu Tony, si accomodavano felicemente al nostro tavolo. A salvaguardia della loro riservatezza – Sapete quanto io sia irreprensibile su questo tema! -,  ne citerò solo le iniziali: A. e S. Saranno loro, eventualmente, a farsi avanti per svelare la propria identità, così assecondando la curiosità morbosa dei nostri lettori.
 

Nuova Trattora - Spaghetti ai ricci

Nuova Trattora – Spaghetti ai ricci

 

Nonostante l’aspetto rustico e spartano del locale, il cameriere si presenta piuttosto preparato e formale, in particolar modo nella conduzione di cernita e presentazione del vino, salvo poi però perdersi in non veniali distrazioni, come presentarsi con dei calici inadeguati, dopo la sollecitata richiesta si sostituzione, a seguito di un aggiornamento del nettare in uso.
Nella fattispecie, ad accompagnare i comandati antipasti di mare, A. e il Raschione – anche in funzione di qualche difetto di presenze in cantina -, convenivano di optare per un ottimo bianco “Iselis” delle cantine Argiolas, poi seguito da un Vermentino di Sardegna DOC “Giunco” di Mesa.
 

Nuova Trattoria - Grigliata mista

Nuova Trattoria – Grigliata mista

 

Gli antipasti si articolavano in numerose portate (dieci), piuttosto semplici nella preparazione e singolarmente (vedi ad es. lo scabecciu) centellinate per un gruppo così numeroso.
Ad ogni modo, possiamo di certo attribuire alla serie di pietanze un giudizio superiore alla sufficienza, sintesi di piatti molto gustosi, affiancati ad altri meno piacevoli: ottime e traboccanti ostriche crude di Arborea; buonissima insalata di mare (prematuramente e visivamente mal giudicata dai diffidenti commensali) con polpo, seppie e gamberi; pessimo (troppo acido) salmone marinato con cipolle, olio e limone; anonimo scabecciu di cernia; discreti bocconi (murici) di mare, non perfettamente spurgati dalla sabbia. A seguire: buon salmone affumicato, mediocre fritturina di cozze e gamberi; buon pesce spada con purea di pomodoro (invero, il sapore del pesce veniva totalmente coperto, e risultava utile solo per garantire la consistenza dell’insieme); ottime orziadas fritte. Concludeva la serie di antipasti, una zuppa di cozze e arselle marinate di media qualità.
 

Nuova Trattoria - Gamberoni arrosto

Nuova Trattoria – Gamberoni arrosto

 

Dopo una licenziosa esibizione di tatuaggi in corso d’opera, da parte di una delle due ospiti, avendo il burriccu Tony una freudiana avversione per i primi piatti, gli asinini commensali procedevano per richiedere un comune approvvigionamento di spaghetti ai ricci di mare, misurati per le fauci di quattro persone. In realtà questa volta, la quantità presentata risultava praticamente doppia rispetto a quella richiesta, per cui gli spaghetti sono ahimè rimasti per metà nella pirofila, anche in virtù di un sapore che si manteneva entro i limiti della sufficienza. Segnaliamo, inoltre, una spolverata di bottarga da parte di S., con tanto di inorridimento di Jesus e di Tony per il possibile scempio del riccio di mare!
 

Nuova Trattoria - Crema catalana

Crema catalana

Nuova Trattoria - Tiramisù

Tiramisù

 

Spazio c’era ancora per un secondo piatto, concordato in una grigliata mista, con declinazione in seppie calamari e gamberoni arrosto. Qui dobbiamo segnalare un nuovo default da parte del servizio, che proponeva di accompagnare il pesce ad un contorno, solo dopo che questo era già arrivato a tavola. Ad ogni modo, seppur in ritardo, Jesus richiedeva del pinzimonio, accompagnato da salsa vinaigrette (pomodorini, finocchi, carote e sedano) per il quale registriamo un lontano retrogusto di terra da parte di qualche componente. La grigliata risultava gustosa e ben cotta se facciamo riferimento ai calamari e alle seppie, mentre del tutto inadeguata relativamente ai gamberoni (forse extra-territoriali, ma la cosa sarebbe da accertare) degradati da un lontano gusto di amoniaca.
Ottimi invero i dolci: crema catalana per A., Tiramisù per il Raschione e S., buonissimo sorbetto al limone amaro per Jesus. Il pranzo si concludeva con dei buoni caffè, una grappa barricata “903” per il Raschione, una “Animanera” per Tony, e due Cynar per S. e Jesus. Conto finale, 52€ cadauno, poco giustificato rispetto alla qualità complessiva delle pietanze e del servizio, giudicabile un 20-25% in eccesso rispetto al giusto dovuto.

Il Ristorante “La nuova Trattoria” non si distingue forse per raffinatezza e ricercatezza estetica, né riesce ad esprimersi con una cucina particolarmente fantasiosa e brillante. Qualche occasione di piacevolezza alimentare riesce però a regolarla, con piatti di genuina preparazione e con i dolci ottimamente confezionati. Due burricchi.

 


VALUTAZIONE “La nuova Trattoria”: Due Burricchi.
Ristorante La nuova Trattoria Indirizzo: Via al Mare 3, Sarroch
Telefono: 070900420    [mostra in google maps]
 

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nov 24 2012

Locanda Margherita – Cagliari

 Scritto da Ettore | | Commenta

Locanda Margherita - Via Sardegna

Locanda Margherita – Via Sardegna

 

Quale perfetta figura può disegnarsi dalla composizione virtuale di tre coppie di orecchie asinine, secondo una perfetta geometria che accosta il simbolismo del numero perfetto associato al Triumvirato alla disposizione degli elementi a tavola secondo una sorta di burriccu vitruviano, e che prende vita nell’immagine di un fiore, simbolo della bellezza perenne: la margherita.
M’ama o non m’ama?…
Marrocu o non Marrocu?

Ma ecco la voce della beata innocenza che sentenzia.
Ettore: «…avevo prenotato per tre, ma ne abbiamo perso uno…»
Cameriere: «ma… per sempre?»
Ettore: «può essere… Chi può dirlo?!..»
 

Locanda Margherita - Interno

Locanda Margherita – Interno

 

Cagliari, quartiere Marina, venerdi 23 novembre ore 20:50. Dopo aver garantito un adeguato, quanto impegnativo, accomodamento alla tracotante 150CV, anche grazie all’intervento di Ettore park assist che, tra urla e irripetibili improperi, riesce a guidare la manovra dell’ipertricotico, quanto impacciato, burriccu dal sedile del passeggero, lo zoccolo duro del citato Triumvirato si aggira tra i vicoli alla ricerca della designata destinazione, il ristorante Locanda Margherita, nella centralissima via Sardegna.
L’integrità della margherita asinina è in questa serata deturpata dall’ennesima assenza ingiustificata, quanto tardivamente segnalata, dell’indisciplinato Ing. Marrocu, che probabilmente ha ripiegato su una ben più economica pizza margherita.
 

Locanda Margherita - Bruschette antipasti

Locanda Margherita – Bruschette antipasti

 

L’ingresso molto piccolo, quasi un pertugio nella parte più stretta della via che lo ospita, celerà come vedremo, una piacevole realtà gastronomica. Un piccolo disimpegno, che ospita il bancone con la cassa, separa l’accesso ai servizi e alle cucine dalla sala principale, di pianta rettangolare, capace di ospitare poco più di trenta coperti, anche grazie ad una piccola zona ricavata in un grazioso soppalco in legno scuro; materiale, questo, che impreziosisce il soffitto, dominato da travi a vista, mentre nelle pareti sono ricavate diverse nicchie con rifiniture in pietra, in cui trovano alloggiamento libri sulla Sardegna e suppellettili di vario tipo. Il lato più stretto della sala coincide con una poco elegante porta finestra che immette sulla strada; il lato opposto è dominato da una dispensa ricavata da eleganti mensole, eleganza ridimensionata da un inopportuno banco frigo e un colorato frigorifero per le bevande. I tavoli sono lignei quadrati di colore scuro, apparecchiati con tovagliame monouso. La gradevole ambientazione è risultata però lievemente compromessa da inopportuna musica di sottofondo;
Cameriere: «tutto bene?»
Jesus: «benissimo, un unico appunto, Ligabue non si può sentire!»
 

Locanda Margherita - Antipasti freddi e caldi

Locanda Margherita – Antipasti freddi e caldi

 

Veniamo accolti da un gentile cameriere che supponiamo essere uno dei gestori e che si rivelerà molto attento e professionale.
Il locale propone una offerta molto ampia di cucina di mare e di terra. Decidiamo di iniziare le danze con una degustazione di antipasti di mare. L’offerta della cantina non eccelle per assortimento, ma garantisce comunque poche etichette di buona qualità, tra le quali premiamo un buon DOCG S’Eleme 2011 della Cantina del Vermentino di Monti, servito con il consueto rito dell’assaggio, eccezionalmente performato in questa occasione dal burriccu Jesus.
Al tavolo arrivano subito delle eccezionali bruschette di pane carasau con olio (Oleificio Desantis – Bitonto[BA]) e origano, delle quali i due somari abuseranno parecchio durante la serata.
 

Locanda Margherita - Zuppa cozze arselle

Locanda Margherita – Zuppa di cozze e arselle

 

Appena il tempo di brindare all’assenza, temporanea o definitiva, da decidersi, dell’iporticotico burriccu e giungono i primi antipasti: ottimo muggine a scabecciu, gradevoli alici marinate, ottima insalata di polpo e radicchio, straordinari granchietti bolliti con olio d’oliva, buone cozze gratinate e burrida di gattuccio, risultata decisamente gradevole a chi Vi scrive e meno, causa predominanza del gusto dell’aceto, al palato dell’incopetente Jesus.
La carrellata di antipasti freddi, con un costante monitoraggio del tavolo da parte del cameriere/gestore che provvedeva a cambiare stoviglie e posate con perfetta scelta di tempo, lascia il palcoscenico al gran finale: sontuosa zuppa di cozze e arselle ed eccellente frittura di gianchetti. Oltre alle porzioni decisamente abbondanti, e alla puntualità del servizio, emerge subito la straordinaria genuinità delle materie prime, cucinate secondo ricette semplici e classiche, ma di eccezionale rendimento.
 

Locanda Margherita - Linguine ai ricci

Locanda Margherita – Linguine ai ricci di mare

 

Il periodo favorevele per la pesca del nobile frutto, fa cadere la scelta del primo piatto in una scelta unanime: linguine ai ricci di mare. Dopo qualche minuto di fisiologica attesa dei tempi di preparazione, veniamo omaggiati di una delle migliori espressioni del connubio tra la pasta e le gonadi del prezioso echinoide: spettacolo!!
Appagati dal punto di vista nutrizionale, ma stimolati dalla qualità dei piatti in continua crescita, all’iniziale indecisione sull’opportunità di provare i secondi piatti, dirottiamo su un meno impegnativo assaggio di crostini con polpa di riccio, divorati in larga parte dal sottoscritto.
 

Locanda Margherita - Bruschette ai ricci

Locanda Margherita – Bruschette ai ricci

 


Degna di nota l’offerta di dolci della casa, realizzati in gran parte dal cameriere/gestore/pasticcere, fra i quali ci lasciamo attrarre da una torta con crema chantilly e mele cotogne, realizzata con pan di Spagna bagnato con la Sprite (avete capito bene: la Sprite del burriccu Sollai!). Ottimo dessert, non solo per sapore, ma anche per una impensabile leggerezza al palato, nonostante il caloricamente bellicoso aspetto. Un ottimo moscato di produzione artigianale ha accompagnato il momento nel modo migliore.
 

Locanda Margherita - Torta crema chantilly

Locanda Margherita – Torta crema chantilly

 


La cena si è conclusa con un caffè per Jesus e senza ulteriore consumo di alcool nelle sembianze di digestivi vari. Costo dell’esperienza: 30€cad. burriccu, da considerarsi un poco inferiore rispetto alla qualità del servizio offerto.
Locanda Margherita, nonostante la poca appariscenza in una zona della città che brulica di ristoranti e trattorie, unisce ad una straordinaria genuinità delle materie prime, cucinate secondo semplici ricette della cucina classica cagliaritana, un servizio molto attento e puntuale, aspetto questo ahimè non eccessivamente curato in molti locali, ma che contribuisce in buona parte al successo di qualsiasi esperienza gastronomica per il cliente. D’altra parte, qualche sbavatura nella scelta dell’arredamento e una musica di sottofondo, eccessivamente monotematica oltre che poco adeguata, non ci consentono di dare un giudizio ancora più ecclatante: tre somarelli più che meritati e adesivo-rating in arrivo: complimenti!
 


VALUTAZIONE “Locanda Margherita”: Tre Burricchi.
Ristorante Locanda Margherita Indirizzo: Via Sardegna 64, Cagliari
Telefono: 070670486    [mostra in google maps]
 

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set 30 2012

Ristorante Al Cavour – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Al Cavour - Ingresso Via Cavour

Al Cavour – Ingresso Via Cavour

 

Che cosa dire del Camillo di Cavour? Raffinato politico dell’Ottocento, appassionato patriota, fervente anticlericale, monarchico illuminato, primo ministro del Regno di Sardegna ma, soprattutto, quello della targa di Via Cavour, che non so bene chi sia, ma che fa tanto chic e mi piace sentirlo nominare, mentre cammino per le strette vie della Marina in una calda domenica di Settembre, o quando passo davanti a quel Garibaldi della Via Garibaldi, che senza accorgermene mi prosciuga in una serata tutta la paghetta; e allora volto i tacchi, sì che l’erta si volge in declivio, e dopo poco ritrovo la mia “Smart” bianca, che ho lasciato in zona pedonale – che tanto i vigili a quest’ora sono già a cena -, scendo veloce in Via Cavour (quello della targa) e la parcheggio lì, quasi di fronte al “Cavour”, che tanto i vigili adesso stanno tutti a guardare la partita, e poi loro multano quelli coi topini, mica quelli che portano i soldi! E se poi mi mettono la multa, c’è sempre papà che me la fa togliere…
 

Al Cavour - Interno

Al Cavour – Interno

 

Che bella sa essere la Cagliari di fine Settembre: calde serate senza afa, profumi di festa, disinvolti turisti che si insinuano, ordinati e attenti, negli angiporto più accoglienti e suggestivi della città, senza l’oppressione della fastidiosa ed invivibile calca estiva. I tavolini nei vicoli della “Marina”, stanno ancora lì, dove stavano all’inizio della bella stagione, così come si avvertono ancora la frenesia e il desiderio dell’Estate; e se non fosse che è la fine e non l’inizio, sarebbe ancora Estate: “com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire.”
Sabato sera, due losche figure asinine, rinchiuse in una rombante, ma – a dire la verità, date le piogge dei giorni scorsi – poco luccicante 150cv, scorrazzano veloci per le arterie cittadine, discutendo sulla zona più opportuna dove parcheggiare, arrivando dallo scorrevolissimo Viale Colombo.
 

Al Cavour - Bruschette all'olio

Bruschette all’olio

Al Cavour - Cruditè di cozze

Cruditè di cozze

 

Jesus: «Secondo me è meglio fermarci al molo “Ichnusa” e fare una breve passeggiata.
Raschione: «Cosa dici, entriamo nel porto che facciamo molto prima!»
Jesus: «Sarà… so già che, come tutte le cose che non decido io di persona, si rivelerà certamente una cazzata!»
Dopo aver percorso tutta via Roma lato mare, viale La Plaia, aver aggirato (magistralmente) un ingorgo ed essersi imbucati diligentemente nel porto, i due riescono a trovare per colpo di c… fortuna, una zona di sosta, decisamente più distante rispetto a quella indicata da Jesus dieci minuti prima. Come volevasi dimostrare, su giru de su molenti: burriccu!!!
 

Al Cavour - Gamberetti, diavola, scabecciu

Al Cavour – Gamberetti, diavola, scabecciu

 

Se non altro, il breve periodo di indugio accumulato, non è stato consumato nell’attesa dell’Ing.Marrocu, lui sì in forte ritardo, per effetto del traffico caotico del weekend, e della difficoltà nel trovare un parcheggio… in moto!
Grazie al consueto disallineamento temporale dell’ingegnere, abbiamo comunque avuto modo di assistere ad un signorile diverbio, poco fuori dal locale, tra il gestore/cameriere del “Cavour”, e un pittoresco personaggio con zainetto e bicicletta sgangherata, frequentatore storico del quartiere.
Alle ore 21.12, dopo i convenevoli di rito, i tre burricchi varcavano la soglia del Ristorante.
 

Al Cavour - Salmone, tonno, polpo

Al Cavour – Salmone, tonno, polpo

 

Il locale, al suo interno, si presenta elegante, accogliente e ben curato nei dettagli. Dall’ingresso di Via Cavour, si accede ad una prima piccola sala, in cui dominano una suggestiva volta ad arco e un bel bancone da bar color arancio striato, impreziosito da alcune piante ornamentali. La struttura si compone poi di altre due piccole sale, con pareti color ocra – sapientemente decorate con pietre di tufo chiaro -, in cui fanno bella mostra gli infissi e la mobilia dalle tonalità bruno antiche, uno splendido tetto con assi di legno, e il pavimento color ardesia; su quest’ultimo, sono disposti efficaci punti luce d’atmosfera, ed alcuni piccoli tavoli quadrati, dalla fisionomia e dall’impronta più moderne, ma bene innestati nell’architettura generale. Il ristorante inoltre, fa angolo con una viuzza laterale, nella quale vengono occasionalmente alloggiati i tavolini esterni, ad usufrutto di avventori forestieri ed indigeni. Unico appunto da muovere all’allestimento estetico del “Cavour”, è l’abuso dei diffusori acustici, veicolati da un moderno personal computer, che gracchiano molestamente sulle note di “Radio Sintony”. Giustamente l’Ing.Marrocu, ha prontamente richiesto la cessazione delle trasmissioni.
 

Al Cavour - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

Al Cavour - Ricotta miele bottarga

Ricotta miele bottarga

 

Il servizio in sala veniva garantito, in prevalenza, da una giovane e gentile cameriera. Servizio che, invero, si è dimostrato abbastanza disattento e approssimativo in taluni frangenti. Dal menu à la carte (presenti anche quelli “turistici”), scegliamo un assaggio di antipasti, con integrazione di cruditè di cozze (spavaldamente consumate, quasi per intero, da Jesus: «spereusu beni»!).
 

Al Cavour - Fregola con arselle

Al Cavour – Fregola con arselle

 

Soverchiando le velleità autolesionistiche del Raschione – forse intuendo dalle parole della cameriera la possibile entità delle porzioni -, Jesus e il Marrocu chiedevano di limitare a due soli coperti la misura degli antipasti. Nonostante questo, abbiamo avuto qualche difficoltà a terminare senza sforzi la serie di antipasti, proposti in forma numerosa ed abbondante. Più difficoltoso è stato l’ordinare il vino, poiché il personale sembrava non avere ben chiaro, oltre al nettare della casa, cosa vi fosse effettivamente in cantina. Ad ogni modo, la scelta è ricaduta su un evergreen: vermentino DOC “Costamolino”, delle cantine Argiolas che, nonostante fosse da noi ricordato per alcune annate non particolarmente brillanti, questa volta si è dimostrato, insperabilmente, eccellente!
 

Al Cavour - Spaghetti ai crostacei

Al Cavour – Spaghetti ai crostacei

 

Oltre alle cozze crude, e a delle deliziose bruschette salate all’olio (espressamente richieste), al tavolo dei donkeys sono stati presentati: insalata di gamberi, surimi, sedano e carote; gamberi in salsa rosa e sedano su letto di radicchio; gattuccio di mare a “scabecciu”; polpo alla diavola; carpaccio di salmone su letto di radicchio; salmone affumicato, noci e aceto balsamico su letto di verdure; insalata di polpo; tonno alla catalana con cipolle e pomodori; ricotta affumicata con miele e bottarga; guazzetto di cozze marinate con pepe nero (Raschione rivolto ai due voraci commensali: «mi avete lasciato quelle peggiori, disonesti!!!»).
Possiamo considerare gli antipasti di buon livello, con riferimento specifico alla qualità delle materie prime, con qualche punta di lodevole originalità (come la ricotta con miele e bottarga o il salmone con le noci e l’aceto balsamico, delizioso) ma di meno brillante implementazione tecnica e presentazione pratica (ad esempio lo “scabecciu” è stato servito eccessivamente freddo).
 

Al Cavour - Seada al miele

Sebada al miele

Al Cavour - Pannacotta al caramello

Pannacotta al caramello

 

Nell’attesa dei primi piatti, Jesus e il Marrocu,  decidevano di prendersi una “Passad’i acqua” per andare a comprare le sigarette. Al loro ritorno, una quasi amara sorpresa: oltre alla buona fregola con arselle aromatizzata con alloro e pomodori secchi – ordinata dal Raschione -, compariva sul tavolo un unico piatto di Spaghetti ai crostacei (in realtà spaghetti ai gamberi!). Poco male: considerata l’abbondanza del piatto, i due burricchi decidevano di condividerlo, piuttosto che ordinarne uno nuovo; spaghetti apprezzati da Jesus, meno dal Marrocu, ortodosso estremista de “sa gambera”.
Si decideva dunque, di passare direttamente ai dolci, che però si sono rivelati non all’altezza: sebada al miele per il Raschione («da discount!»), pannacotta al caramello, eccessivamente solida e stopposa, per Jesus e il Marrocu. La cena si concludeva qui, senza ulteriori orpelli. Il costo finale, di 23€ cadauno, è risultato piuttosto inferiore alla media delle nostre ciccionate, ma per il quale va contestualizzata l’assenza di secondi e amari e l’ordine – escludendo i dolci – di porzioni riferibili a due commensali anziché tre.
Il Ristorante “Cavour”, si presenta un ambiente accogliente e caratteristico. La sua cucina è semplice, ma basata su materie prime di buon livello; numerosissimi (menzione speciale) ed abbondanti gli antipasti. Più discutibili risultano essere il servizio, la dotazione della cantina, e la qualità dei dessert. Due Burricchi con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Al Cavour”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Al Cavour Indirizzo: Via Cavour 48, Cagliari
Telefono: 070680313    [mostra in google maps]

 
 

Appendice. La serata si è conclusa con una degustazione di ottime e ricercate grappe, gentilmente offerte da un altro ristoratore della zona: Tony Frau, titolare de “La Tavernetta“, pochi metri più avanti, nella stessa via Cavour. Nel medesimo locale erano presenti il burriccu Orione – con un gruppo di amici -, e altri amici dell’Ing.Marrocu (come è piccolo il mondo!), con il quale l’ingegnere non si è sottratto (facendoci attendere 10 anni!) dal fare il figo! Grazie per la bella serata :D.


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