☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
gen 12 2013

Ristorante S’Abbuffara – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

S'Abbuffara - Via Barcellona

S’Abbuffara – Via Barcellona

 

Una lunga e stretta via, con un marcato e molesto declivio, che un poco intimidisce e lascia intendersi come malagevole accomodamento, è una tavola quasi infinita, da bandire e imbandire con mille squisitezze e leccornie: arrosti appetitosi innaffiati da vino rosso, colorati e succulenti frutti di mare accompagnati da deliziose salse agli agrumi, corposa selvaggina in umido condita con spezie e sapori di montagna, energici ed aromatici salumi delle valli, delicate zuppe dal gusto raffinato, piacevoli e generosi condimenti di ogni sorta, guarnitissimi ed opulenti dolciumi, composti e decorati con la maestria di un artista, in un orgiastico tripudio di porcellane e cristalli, ricolmi di inebrianti e seducenti nettari degli Dei.
 

S'Abbuffara - Interno

S’Abbuffara – Interno

 

Di questi lascivi e peccaminosi pensieri sono ricolme – in quel di Cagliari la sera di Venerdì –  le menti monotonali e monotone di Jesus e del Raschione Ettore che, in obbligata formazione PACS e a digiuno da parecchie ore, risalgono la Via Barcellona, percorrendo da parte a parte il quartiere “La Marina”, nel tiepido capoluogo sardo. L’idea della loro nuova destinazione, il ristorante “S’Abbuffara”, s’insinua nei loro distorti meccanismi mentali, trasformando ogni dettaglio dell’arredo urbano, in corrispondenti allucinazioni alimentari: una finestra si trasforma in una torta salata, una lampadina è una pasta di zucchero, una crepa sul muro diviene una fetta di Sacher.
Quando alle 20.45, in netto anticipo rispetto alla prenotazione, il menù esposto fuori dal locale si presentava a Jesus come l’Arcangelo Emanuele (il Màestro!), che gli annunciava la presenza di un maialetto da latte nel suo seno, i Donkeys intuivano che non sarebbe stato il caso di indugiare oltre, e decidevano di varcare la soglia del ristorante.
 

S'Abbuffara - Antipasti

S’Abbuffara – Antipasti

 

Ad accogliere i due affamati Burricchi, è il giovane e sorridente maître/titolare del locale, che con informale gentilezza cagliaritana, li indirizza verso un ampio tavolo (che avrebbe dovuto ospitare anche il diffidato Ing.Marrocu) in un angolo della sala principale. La medesima sala, risulta defilata lateralmente rispetto al vestibolo e all’atrio di ingresso, congiungendosi con quest’ultimo, per mezzo di una spartana apertura rettangolare, che divora la parete bianca per circa un terzo. Il pavimento, appare di una tonalità bruno scura, ben intonandosi con i copri-tovaglie dei tavoli, con il maestoso soffitto in legno grezzo, e con le caratteristiche sedie verde acido, che lo stesso titolare ci dirà provenire dal “Corte noa” di Pula. Anche gli infissi, la mobilia e (intelligentemente) il frigo delle bevande all’ingresso sono in legno, ma suggeriamo di uniformarne le varie sfumature di colore, per evitare un certo disordine cromatico, da noi ben notato.
 

S'Abbuffara - Moscardini e ceci

S’Abbuffara – Moscardini e ceci

 

“S’Abbuffara” è aperto da pochi giorni per cui, in attesa che vengano consegnati i menù cartacei definitivi, il maître si propone di suggerirci lui stesso pietanze e vino, supportato da un canovaccio di fogli A4, che si sviluppava con due diverse tipologie di percorso: di terra e di mare. Come da nostra abitudine ci indirizziamo verso il mare, e scegliamo un “Iselis bianco” di Argiolas, come vino di supporto, tra le etichette della cantina, sufficientemente fornita.
Anche per il numero non eccessivo di clienti, il servizio (il maître era coadiuvato da una premurosa cameriera) e la cucina,  si sono dimostrati da subito rapidissimi, tanto da consentirci di rincasare ben prima della 23, giusto in tempo per seguire il reality dei “Club Dogo” su MTV, e così esorcizzare l’irritante offerta musicale del locale: «Le canzoni di Tiziano Ferro, mi fanno venire in mente il recente lifting di George Clooney!»
 

S'Abbuffara - Fregola

S’Abbuffara – Fregola

 

Gli antipasti di mare si articolavano in cinque differenti portate, presentate in rapida successione e quasi congiuntamente al tavolo, nonostante accortezza imporrebbe di servire verso la fine i piatti caldi, onde evitare possibili raffreddamenti:
buoni (anche se piuttosto freddi) gamberi bolliti, conditi con olio e limone; gustosi moscardini al sugo e ceci; insalata di polpo con aglio e prezzemolo (che «sarebbe stato apprezzato dallo chef Taras» per la ostentata durezza); ottimi carciofi freschi con spolverata di bottarga, forse la cosa più buona assaggiata in serata. Piatti fin qui particolarmente semplici, che non brillavano certo per fantasia ed estetica della composizione, ma che abbiamo avuto modo di apprezzare per la buona qualità degli ingredienti di mare, evidenziata dal gradevole profumo delle pietanze. Molto meno positivo, invero, l’ultimo antipasto della serie, la zuppa di cozze su pane carasau che, oltre a essere composta da mitili che in buona parte risultavano semi-chiusi e insapori, era caratterizzata da un sugo non all’altezza, forse eccessivamente cotto o degenerato da un inopportuno dosaggio degli ingredienti (come ad esempio il prezzemolo).
 

S'Abbuffara - Seppie al vino bianco

S’Abbuffara – Seppie al vino bianco

 

Medesimo discorso deve essere fatto per il primo piatto, comune ai due navigati molentis – fregola ai frutti di mare – che, oltre a basarsi su una pasta palesemente industriale, data l’uniformità dei grani, presentava, ahimè, un evidente difetto nel sugo di preparazione, impostato su un eccesso di acidità di base. Il gusto dei pur buoni frutti di mare (cozze, arselle, moscardini, seppiette) ne risultava quindi inevitabilmente compromesso.
Al contempo, la voce suadente e romantica di Tiziano Ferro avvolgeva la sala, tanto da infondere coraggio ai venditori di rose, che si presentavano al tavolo dei due Burricchi confidando nel riproporsi del mito androgino di Aristofane, e provocando così l’ilarità degli altri avventori: «prende rosa?» … «non mi pare il caso!»
 

S'Abbuffara - Calamari

S’Abbuffara – Calamari e porcini

 

Nel mentre che l’ultimo venditore pakistano, riusciva per sfinimento ad inc… tre euro al Raschione, come contropartita per una dozzinale pila-portachiavi, in luogo dei meravigliosi laser zoomorfi con tanto di effetti sonori (gli mancava solo il burriccu!), potevamo assaporare i secondi piatti, precedentemente ordinati e arrivati anch’essi con estrema celerità: seppie al vino bianco con contorno di pomodoro e radicchio per Jesus; calamari ai funghi porcini e uguale ornamento d’insalata per il Raschione Ettore.
Queste ultime pietanze, rispetto alla fregola precedentemente analizzata, ben si potevano distinguere per qualità, originalità e presentazione (particolarmente efficaci i solidi piatti di vetro), anche se “tottu vizius” Jesus, ha evitato accuratamente di consumare le zampette delle seppie, un pochino troppo abbrustolite.
 

S'Abbuffara - Tiramisu ai frutti di bosco

S’Abbuffara – Tiramisu ai frutti di bosco

 

Il pasto poteva quindi concludersi con i dessert: particolare tiramisù ai frutti di bosco per il Raschione, semplice sorbetto al limone (servito crediamo per scelta senza la usuale cannuccia), per Jesus.
Dopo una breve disquisizione tra il maître ed il Raschione, sulla nomenclatura delle grappe, il Burriccu decide per una grappa barricata “Anghelu Ruju” di Sella e Mosca come ammazzacaffé, mentre il sempre originale Jesus richiede un caffè e una “Vecchia Romagna etichetta nera”, in onore delle atmosfere anni ’80: «a quel punto potevi prendere uno Stock 84, burriccu!».
Costo complessivo della serata, 35€ cadauno, da ritenersi adeguato ed economico, considerati il pasto completo e la bottiglia di Iselis tracannata. Per chi fosse interessato, abbiamo notato esposto, invero, un menù degustazione mare da 25€ e terra da 20.

Di recente apertura, collocato nel cuore della “Marina”, il ristorante “S’Abbuffara” si propone come locale informale e accogliente, per serate non particolarmente impegnative. Buona la qualità del servizio mentre la cucina, semplice e senza particolari elaborazioni, ha accusato qualche difetto (non sappiamo quanto accidentale) nella preparazione dei sughi. Difetti di esperienza, che probabilmente verranno sanati con il tempo. Nel frattempo, la nostra personale valutazione è di due Burricchi.

 


VALUTAZIONE “S’Abbuffara”: Due Burricchi.
Ristorante S’Abbuffara Indirizzo: Via Barcellona 11, Cagliari
Telefono: 3939990612    [mostra in google maps]
 

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dic 22 2012

The Show Kitchen – Cagliari

 Scritto da Ettore | 8 commenti | Commenta

Show Kitchen - Interno

Show Kitchen – Interno

 

Venerdi, 21 dicembre 2012. Profezie legate a maldestre interpretazioni new age del calendario di talune civiltà precolombiane vorrebbero un nuovo capitolo dell’umanità, secondo scenari di radicali trasformazioni, sia spirituali, tramite rivelazione divina a mezzo del profeta Jesus, sia strutturali, a causa di combinazioni eventi più roboanti della prosa del Triumvirato più famoso del Cagliaritano, più catastrofici di una recensione da un burriccu senza orecchio, più imprevedibili delle cugurre di certi ipertrcotici somari. Il problema della conservazione della specie imponeva un’accurata scelta di quadrupedi campione da proteggere e far salire nell’Arca di Noè che, in quella serata, li avrebbbe salvati. Il destino volle che il traghettatore della situazione, da buon democristiano, chiedesse una quota per il viaggio, richiesta non accordata per una parsimoniosa parte della carovana iniziale che preferì soccombere piuttosto che fuggire al proprio inesorabile destino. Ma the show must go on e il viaggio prosegue. A bordo i tre somari titolari e due graditissime ospiti, entrambi concorrenti del concorso Vinci una giornata da burriccu, Marianna e Melissa.

Show Kitchen - Ajoshi

Show Kitchen – Ajoshi

 

In questa ambientazione da Armageddon cagliaritano, manca poco alle 21:00 quando i due burricchi titolari Jesus ed Ettore convergono, secondo una inedita variazione al protocollo logistico che vede l’utilizzo di due vettori distinti, al fine di tutelare la sicurezza di parte delle nostre ospiti dalla maldestra guida di condottieri poco pratici, oltre che l’equilibrio globale della serata da fastidiose pressioni (ahiò movidindi!.. tengu pressi ca…!!), a pochi metri dalla destinazione designata per il consueto show alimentare del fine settimana: The Show Kitchen appunto, nella centralissima via Roma. Ineccepibile la puntualità dell’ottanta percento dei partecipanti, con un Ettore che inganna i pochi minuti di attesa in versione ombrellina da MotoGP per riparare dalla pioggia una delle preziose ospiti, Marianna che cerca di evitare interazioni con un losco individuo dal palese aspetto di pusher navigato che, in realtà, altro non era che Jesus. Il consueto ritardo dell’Ing. Marrocu, a seguito contattato e insultatato per questo a dovere da chi Vi scrive, non ha impedito alla compagnia di entrare e dare inizio alla ciccionata.

Show Kitchen - Tagliere salumi formaggi

Show Kitchen – Tagliere salumi formaggi

 

Straordinario l’impatto ambientale: l’ampia porta a vetri all’ingresso scopre un esclusivo lounge cafè con un lungo bancone nero che percorre in lunghezza l’intera sala, di fronte al quale, lungo la parete, sono alloggiati eleganti tavoli con sgabelli. In fondo alla sala, proprio di fronte all’ingresso delle cucine, una elegante scala conduce alla sala principale del piano superiore, ove veniamo condotti da una gentilissima e sempre sorridente cameriera. Una sensazione di opulenza e cura dei dettagli isinuava subito il dubbio di un consistente impatto economico della serata, con un po’ di rammarico per l’assenza di taluni parsimoniosi e previsti ospiti.

Show Kitchen - Risotto basmati

Risotto basmati

Show Kitchen - Ravioli di cernia

Ravioli di cernia

 

La sala superiore è piuttosto ampia, e qui si concentrano una serie di ampli tavoli di diverse geometrie, elegantemente approntati con tovaglie e sedie color crema, cristalli da vino, ampie lampade sferiformi d’atmosfera. La cornice è si complessivamente raffinata, disegnata con ampie vetrate e pannelli color cremisi ma, secondo il nostro personalissimo gusto, l’accostamento tra il grigio topo e il bianco delle pareti squadrate (senza particolari arricchimenti decorativi di supporto), riconduce l’impressione estetica ad una dimensione non pienamente definita ed espressa, così come, vi anticipiamo, avremo modo di riscontrare nella composizione di talune pietanze che abbiamo assaporato. Degna di nota è la saletta privata, confinata esternamente da un muro di vetro, ed arredata con un sesquipedale televisore al plasma. Lo stesso spazio, è dedicato ad alloggiare il guardaroba del ristorante, particolare che ci pare alquanto curioso e incompatibile con la proposta riservatezza del confino.

Show Kitchen - Salmone in crosta di pistacchi

Show Kitchen – Salmone in crosta di pistacchi

 

Il servizio in sala, che si rivelerà assolutamente impeccabile, è garantito da una maître/sommelier e da altre due giovani cameriere. Veniamo fatti accomodare in un elegante tavolo rotondo, impreziosito dall’illuminazione soffusa di una candela protetta da apposito globo. Sempre nell’attesa del recidivo ritardatorio Ing. Marrocu, ci viene offerto un calice di ottimo prosecco come aperitivo. Dopo quindici minuti (leggi: diecianni!!), con l’arrivo dell’ipotricotico burriccu, possiamo cominciare. L’offerta della cucina è perfettamente in linea con l’impegnativo nome del locale e propone sia interessanti interpretazioni della cucina etnica in chiave nostrana, sia una rivisitazione dei prodotti tipici isolani secondo inusuali e persino bizzarre ricette. Su consiglio dell’esperta Melissa, decidiamo di accompagnare inizialmente il pasto con uno straordinario DOCG Hysony della cantina Pedra Majore di Calangianus, servito con l’immancabile rito dell’assaggio performato dall’ Ing. Marrocu, sotto lo sguardo divertito della sommelier che ne ammirava le maldestre movenze e le frasi insensate.

Show Kitchen - Filetto di tonno

Show Kitchen – Filetto di tonno

 

La scelta degli antipasti è uno strano accostamento tra un tagliere di salumi nostrani, composto da guanciale (impreziosito da una marmellata di frutti di bosco), prosciutto, salsiccia di cinghiale, pecorino con diversi gradi di stagionatura, servito su un letto di pane carasau, decorato con gocce di aceto balsamico, e una interpretazione cagliaritana del soushi chiamato Ajoshi, composto da cubetti di riso con philadelphia, cernia e semi di sesamo, involtino di alga con riso, tonno e zucchine, filetto di tonno crudo, cubetto di tonno con riso e vinaigrette di peperoni, accompagnato da salsa di soia e wasabi. A parte l’inopportuno accostamento, imputabile al nostro bizzarro ipertricotico burriccu, la resa dei piatti ci è sembrata non esaltante, sebbene l’ajoshi risultasse al sottoscritto più gradevole del classico soushi.

Show Kitchen - Gelato al pistacchio cioccolato amarene

Show Kitchen – Gelato al pistacchio, liquore

 

A seguire arrivano i primi piatti: ottimo riso basmati con calamari e gamberi per Marianna e Jesus, ravioli di cernia alla crema di ricci e verdure per i rimanenti commensali, risultati molto meno gradevoli, soprattutto per un palese difetto di temperatura, difetto che ha costretto lo sfacciato Ing. Marrocu a richiedere un ulteriore riscaldamento del piatto; richiesta accolta con sollecitudine dal personale che, in realtà, ha provveduto a far preparare per il nostro indisciplinato burriccu una nuova porzione, con la soddisfazione di tutti i commensali per l’encomiabile gesto, soddisfazione subito rientrata per il ripresentarsi dello stesso difetto segnalato: e torrada!!..

Show Kitchen - Foresta nera con panna e amarene

Foresta nera

Show Kitchen - Panna cotta

Panna cotta

 

Nel frattempo, all’esaurimento della prima bottiglia, si decide di continuare con un vino della stessa cantina, un ottimo DOCG I Graniti, con opportuno cambio dei calici, previa esplicita richiesta dell’attenta sommelier. Nell’attesa per la preparazione dei secondi piatti, Melissa stupisce i compagni con un graditissimo omaggio di dolci preparati da sè artigianalmente: non ci sono parole per descrivere la gioia di tutti, soprattutto per qulalche susunku che ha pensato di sfruttare l’occasione per evitare di aggiungere un dessert al conto finale.

Show Kitchen - Dolcetti preparati da Melissa

Show Kitchen – Dolci preparati da Melissa

 

In poco tempo giungono al tavolo due porzioni di salmone in crosta di pistacchi, accompagnato da una composta di cipolle di Tropea e da melanzane arrosto con aceto balsamico, e tonno al lime e cocco, accompagnato da una insalata di finocchi e arance. In linea con il resto dei piatti, i secondi non soddisfano pienamente le aspettative richiamate dai bizzarri accostamenti. In particolare sembra mancare la giusta continuità tra i diversi sapori, probabilmente ottenibile con trattamenti più elaborati degli ingredienti di base prima della cottura. Non completamente gratificati dal percorso culinario, i commensali provano comunque a scommettere sui dessert. Interessante, come del resto lo è stata per gli altri piatti, la proposta: gelato al pistacchio, cioccolato, amarena per Jesus e Marrocu, selva nera con biscotto, cioccolato, panna, amarene e sciroppo di amarene pe Ettore e Melissa, mentre Marianna, affidandosi a San beta galattosidasi decide per la panna cotta al cioccolato e sciroppo di frutti di bosco. Hanno accompagnato il momento uno straordinario Tokaterra di Cherchi per Ing. Marrocu e Melissa, un ottimo Muscadeddu delle cantine Dettori per chi Vi scrive. La cena si è conclusa con caffè per Jesus, Melissa, Marrocu, un Montenegro per Marianna e un liquore di liquirizia Myrsine per Ettore.
Costo della esperienza: 49,50€ cad. burriccu, da ritenersi complessivamente adeguato alla qualità del servizio offerto, soprattutto per quanto riguarda i vini e i liquori con cui è stata accompagnata la serata.

Una eccellente ambientazione, l’attenzione a molti dettagli come la sala privata insonorizzata, l’eleganza dei servizi igienici (veramente encomiabile in questo caso), arredati, tra l’altro, in sintonia cromatica col maglione del sottoscritto, unite ad un servizio, professionale e puntuale, sebbene ci saremmo aspettati maggiore attenzione nella comunicazione su piatti che avrebbero potuto provocare problemi per particolare intolleranze di qualcuno dei nostri commensali, rappresentano il punto di forza di un locale il cui nome propone di sorprendere, soprattutto con la cucina. Ma è proprio la cucina il punto dolente riscontarto in questa esperienza: ricette bizzarre e interessanti, interpretate però in modo non pienamente soddisfacente. Ciascun piatto è risultato sempre a metà per sapore. Molto Show e poca umiltà: ci chiediamo se la eventuale proposta di ricette più semplici abbia lo stesso impatto. In ogni caso, in virtù delle enormi potenzialità dimostrate, dalla attenzione per i dettagli e la presumibile volontà di correzione dei difetti, mi sento comunque di proferire un giudizio più che sufficiente: tre burricchi – – – (2,60).

VALUTAZIONE “The show kitchen”: Tre Burricchi.
Ristorante The show kitchen Indirizzo: Via Roma 68/D, Cagliari
Telefono: 0706848567 [mostra in google maps]
 

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dic 8 2012

Ristorante Don Pepicu – Sarroch

 Scritto da Melissa | 6 commenti | Commenta

Don Pepicu - Ingresso

Don Pepicu – Ingresso

 



Mi trovo nel mio buen retiro immerso nella ridente campagna, in un luogo ameno e tranquillo nel quale dare tregua al corpo spossato e dedicarsi alla scrittura. La Recensione mi chiama. In verità non faccio altro che fagocitare cibo come un oca da fois gras. Ma rifletto comunque, a pancia piena, sulla ciccionata da me vinta a mani basse con il supporto dei miei aficionados, che ringrazio. Penso ai Burricchi, a quanto sarebbero stati felici di brucare dell’erba così gustosa e fresca in pascoli così incontaminati.
 

Don Pepicu - Interno

Don Pepicu – Interno

 


Ben altri pascoli invece ci sono toccati in sorte venerdì scorso per la ciccionata da me vinta. Ma se vogliamo più che sorte è stata volontà, e in un certo qual modo imposizione del Raschione, dopo lungo braccio di ferro con Jesus, come potrebbe documentare la mia posta di facebook. Jesus infatti si lamentava del fatto che il posto prescelto fosse lontano, sosteneva tra l’altro che la scelta del Raschione non fosse stata casuale dal momento che la vettura che ci avrebbe condotto sarebbe stata appunto la sua 150 CV (o burricchi). Insomma io comunque emozionata per l’entità del premio vinto e per l’opportunità di conoscere tre personalità così importanti mi preparavo per la serata.
 

Don Pepicu - Antipasti

Don Pepicu – Burrida, dentice, pesce spada, seppiette

 

Appuntamento alle 20:30 in centro città. I Burricchi sono stati così gentili infatti da passare a prendermi e così accorti da avere invitato una gentil donzella, burricca anch’essa, che scoprirò poi essere la donna del presidente… della quale non mi è concesso rivelare le generalità, pena la radiazione dalla carica di burricca per un giorno. Puntualissima mi reco all’appuntamento e con il benestare di Carlo Felice che ci osserva dall’alto faccio la conoscenza del Raschione e subito dopo di Jesus e della sua dama. La 150 CV si mette in moto e schizza fuori dalla città senza seguire l’indicazione del povero Carlo Felice,ma prendendo la via del mare. E’ a quel punto mi viene svelata la meta della nostra ciccionata, non prima che la Dama del Presidente abbia verificato che sia libera da miscrospie. Sarroch è la nostra meta, patria della petrolchimica… ma che ci troveremo mai?
 

Don Pepicu - Antipasti2

Don Pepicu – Moscardini, anguilla, murici, orziadas

 

Notizia fresca li ci raggiungerà L’Ing. Marrocu, sottrattosi all’ultimo momento dai doveri lavorativi per festeggiare la vincitrice del concorso. Arrivati davanti al ristorante i due Burricchi eseguono le foto di rito cercando di ostacolarsi reciprocamente. Finito il teatrino decidiamo di entrare benché l’Ing. Marrocu non sia ancora giunto, infatti l’aria fredda e i fumi della vicina raffineria non rappresentano certo uno stimolo a star fuori. L’Oste proprietario del locale ci accoglie con gentilezza dandoci la possibilità di scegliere il tavolo che maggiormente ci aggrada. Piccola parentesi mi chiedo se si tratti di Don Pepicu in persona, e sopratutto questo titolo nobiliare sarà riconducibile a cosa? Noi troviamo solo una vaga somiglianza con il più celebre Grillini… mah!
 

Don Pepicu - Zuppetta cozze arselle

Don Pepicu – Zuppetta cozze arselle

 

L’ambiente è gradevole, tinte arancio sulle pareti, archi in mattoncini rossi, luci abbastanza soffuse,mobilio classico in legno scuro ma con dei pezzi su misura che sfruttano bene l’ambiente. La pizzeria si trova all’ingresso e più avanti nella sala si trova la cucina a vista incorniciata da un grande arco. Giusto il tempo di dare uno sguardo al menù che arriva l’Ing. Marrocu a completare il Triumvirato. Scusatosi del suo leggero ritardo prima con le signore procedere nel accomodarsi a tavola. Ora che la tavolata è al completo passiamo alla scelta del vino, che ricade sul meraviglioso Tuvaoes delle cantine Cherchi di Usini. Un vermentino davvero eccellente che ci viene servito in calici da degustazione adattissimi, ma gran peccato non ci viene data l’opportunità di procedere all’assaggio da parte del Burriccu Marrocu. L’appetito intanto cresce quindi decidiamo di partire con il classico assaggio di antipasti di mare per poi passare ai primi piatti. Sennonché mentre ci accingiamo ad ordinare l’oste esordisce con una frase che semina il terrore tra i commensali: Se qualcosa non dovesse piacervi, ditecelo che lo sostituiamo. Di li a poco avremo capito il motivo di tale improperio che quasi suona come “augurio”.
 

Don Pepicu - Spaghetti all'astice

Spaghetti all’astice

Culurgiones Don Pepicu

Culurgiones Don Pepicu

 

Gli antipasti intanto arrivano abbondanti accompagnati da alcune ottime focacce,pizze bianche,appena sfornate. Antipasti classici di mare niente che possa considerarsi rivoluzionario, però alcuni di questi sono convincenti come le orziadas fritte, i bocconi, la zuppa di cozze e arselle, servita quest’ultima su un fondo di pane carasau, piatto gradito in particolar modo dalla Dama del Presidente. Altri abbastanza nella norma come i polpi alla diavola, che non erano affatto indiavolati anzi, o le seppie con i piselli, o ancora il carpaccio di spada, troppo ricco di limone e di semi di finocchio un po’ fastidiosi (perchè non utilizzare i grani pepe rosa? qui è la cuoca che è in me che parla). Alcuni antipasti invece erano troppo freddi per essere gustati adeguatamente, la burrida per esempio o le anguille “scaloppate”. Poi una “bestemmia culinaria per me, il pasticcio di dentice in salsa di maionese e yogurt. Per inciso… ma come diavolo può venire in mente di oltraggiare in tale maniera un pesce così prestigioso. Devo annotare per correttezza che il Burriccu Ing. Marrocu ha apprezzato questo piatto non prendendo le difese dello sfortunatissimo e nobile dentice. Dopo aver comunque ingurgitato una certa quantità di antipasti accompagno l’Ing. per una breve pausa nella quale ci siamo raccontati un po’ di vicende lavorative: Ah la crisi,certo che mi piacerebbe partire e cambiare aria e Beh si anche a me non voglio sputare sul mio lavoro ma….
 

Don Pepicu - Orata arrosto

Orata arrosto

Don Pepicu - Seppie arrosto

Seppie arrosto

 

Al nostro rientro con grande gioia troviamo una nuova bottiglia ad attenderci. Il Merì delle cantine Argiolas di Serdiana, un vermentino doc stavolta, più secco rispetto al primo ma altrettanto gradevole. Inoltre un gesto non scontato quello dell’Oste che ci cambia il calice. L’insoddisfazione comunque già serpeggia tra i burricchi che vorrebbero comprendere se i primi risolleveranno le sorti della ciccionata: Spaghetti all’astice per Jesus e Marrocu e Culurgiones ogliastrini alla Don Pepicu per me, il Raschione e la Dama del Presidente. Le pietanze abbondanti ci vengono portate a tavola in vassoi in modo da servirci noi stessi, così assaggiamo tutti entrambi i primi. Gli spaghetti all’astice hanno un ottimo aspetto ma dopo averli assaggiati ed essermi confrontata con il mio dirimpettaio L’Ing. giungiamo alla conclusione che il sugo di pomodoro è troppo dolce, Jesus concorda. Probabilmente lo chef ha abbondato con lo zucchero per stemperare l’acidità della salsa di pomodoro. Sulla stessa linea i culurgiones alla Don Pepicu conditi con una salsa ottenuta dal succo dell’arancia, un tantino dolciastri e a tratti nauseabondi, benché il culurgione in sé fosse buono.
 

Don Pepicu - Sorbetto al limone

Don Pepicu – Sorbetto al limone

 

Giunti a questo punto quasi non ci rimaneva che arrenderci ma Jesus propone di dividere una grigliatina di orate e seppie. L’Oste infatti caldeggia la grigliata, forse preoccupato dell’insoddisfazione dovuta ai primi. Così ci vengono servite due orate di mare, a detta dell’Oste, e tre seppiette arrosto. Io mi cimento nella pulitura di un orata così come il Raschione. L’Ing. con occhio attento nota la mia dimestichezza e si offre di dividere il piatto con me,mentre il povero Jesus è costretto a mangiare l’orata stuprata dal Raschione. Una grigliata senza infamia e senza lode, le seppie erano a dirla tutta un po’ durette e l’orata non particolarmente saporita. Decidiamo così di concludere senza dessert, a dirla tutta l’elenco era poco stimolante, quindi sorbetti per tutti. E a seguire due caffè per Marrocu e Jesus, tre liquirizie di Muravera per me, il Raschione e l’Ing. Marrocu e per Jesus una grappa 903.
Devo dire che complessivamente non attribuirei più di due burricchi stiracchiati, da un lato per la qualità del cibo, reso meno buono proprio dal modo in cui è stato cucinato. Poi un altro errore grossolano è stato quello di non distinguere tra antipasti caldi e freddi, servirli in tempi diversi dopo magari aver cambiato il piatto. L’Oste è stato a mio avviso molto gentile anche nel gestire le nostre critiche, più che nostre di Jesus che si è fatto portavoce, ha interpretato i nostri umori.
Non mi rimane che ringraziare i tre Burricchi e la Dama per la piacevole compagnia, sono stata davvero bene… Lunga vita ai Burricchetti!

 
N.D.R. Aggiungiamo il dettaglio del conto economico, non specificato dalla pur abile recensitrice: 39€ per coperto che, non essendo l’autore di questo articolo, lascio voi giudicare. Il corrispettivo è stato poi rimpinguato da una adeguata mancia – finanziata interamente da Ettore e Jesus -, parzialmente riassorbita dalla manchevolezza contributiva del più parsimonioso degli astanti.

 


VALUTAZIONE “Don Pepicu”: Due Burricchi.
Ristorante Don Pepicu Indirizzo: Via al Mare 52/A, Sarroch
Telefono: 070900499    [mostra in google maps]
 

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dic 1 2012

Ristorante Antica Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Antica Cagliari - Ingresso

Antica Cagliari – Ingresso

 

Cessu Cagliari Antica, non so se venirti a trovare, e discendere per il Castello fin giù alla Marina, da Stampace risalire verso il Colle, accarezzando le tue ruvide vie, incontrando mille ruvide voci di mille ruvidi volti, che qui le strade hanno tinto, di sudore e futura nostalgia, di lavoro ed incondizionato amore.
Cessu Antica Cagliari, non so se venirti a trovare, alzarmi dal mio letto di noia, calpestare le tue altezzose vie, incontrare mille rigidi volti, dipinti con mille sorrisi già spenti, per cercare, tra i tuoi infiniti e colorati anfratti, l’ultimo vero caldo piacere, che questo Autunno ancora può  regalarmi. Per favore, non deludermi.
 

Antica Cagliari – Interno

 

I propositi di Jesus, il pomeriggio dell’ultimo Venerdì del mese, nelle ultime ore di votazione del grande concorso “Vinci una giornata da Burriccu“, erano bellicosi. L’auriga della serata sarebbe stato questa volta il Raschione Ettore, e il burriccu già divisava di consumare una razione extra di cibarie e vino, a discapito dei prossimi futuri commensali. L’Ingegner Marrocu aveva già manifestato certezza, nel conferire sulla sua presenza, ma il malfidato Raschione, memore della defezione della settimana prima, ancora attendeva riscontri.
Alle ore 21 in punto, con due terzi dei burricchi già di fronte al locale, partiva la telefonata minatoria: «Ingegnere dove c… si trova???».  «Esattamente dietro di lei!». Espletati i rapidi convenevoli di rito, la ciccionata poteva avere inizio.
 

Antica Cagliari – Antipasti

 

L’”Antica Cagliari” è un ristorante intelligentemente affacciato sulla popolata “Via Sardegna” nel quartiere “La Marina”, punto focale e strategico del turismo cagliaritano. L’accattivante insegna, l’elegante menu a colonna e la pioggia di luci che illumina l’ingresso, invogliano il cliente ad entrare.
L’interno, si presenta come un lindo corridoio rettangole che, dal vestibolo di ingresso, dapprima si allunga con una zona bar laterale, per poi proseguire articolato in due file di piccoli tavoli quadrati, fino a raggiungere una seconda e meno longilinea sala; in questo piacevole anfratto – sapientemente decorato con pareti in pietra -, trovano alloggio una bella credenza rustica, una bandierina tricolore, suppellettili di vario tipo, e la foto celebrativa in bianco e nero, del Cagliari 1969/70. Evidentemente anche questa, è un’antichità da ricordare e preservare! Tutta la copertura superiore del locale, è poi dominata da travi in grezzo legno scuro, disposte alternativamente e trasversalmente lungo il corridoio. Nondimeno possiamo apprezzare, un cromaticamente equilibrato pavimento in finto parquet.
 

Antica Cagliari - Zuppa di cozze

Zuppa di cozze

Tonno alla catalana

 

La seconda sala appare ben più intima ed accogliente, rispetto alla regolare asetticità della prima, mentre, voltando lo sguardo verso l’ingresso,  si può scorgere una lunga scala che porta al piano superiore. Nonostante si possa immaginare che questa conduca ad un ulteriore livello di tavoli, il simpatico signore continentale, che ci ha interpellato dal balconcino che dà sulla strada poco prima del nostro congedo, ha fugato ogni dubbio: «wè, scusate, sapete per caso quanto ha fatto il Milan?»
 

Antica Cagliari - Linguine scampi porcini

Linguine scampi porcini

Antica Cagliari - Fregola ai crostacei

Fregola ai crostacei

Linguine all’astice

 

Al nostro ingresso veniamo accolti da un personale nutrito e gentile, già indaffarato a dimenarsi tra i numerosi avventori presenti e gli aspiranti tali: «mi spiace signori, è tutto esaurito già da ieri!»
La preventiva prenotazione, a nome di un fantomatico sig. X che sempre tutela, inconsapevolmente, il nostro prezioso anonimato, ci garantiva l’accesso alla sala scortati, fino al nostro tavolo, da una giovane e parecchio graziosa cameriera, efficiente perno portante del servizio, che possiamo certamente elogiare come impeccabile e attento. Oltre che dalla gentile signorina – in elegante livrea nera -, siamo stati assistiti da un più sbrigativo giovanotto addetto alle comande, e da quello che presumiamo essere il maître/gestore del locale.
 

Antica Cagliari – Grigliata mista

 

Dopo esserci gozzovigliati con i gustosi panini e “carasau” portati al tavolo, prendiamo visione del menù che, in accordo con il nome e la filosofia del ristorante, presenta un assortimento di pietanze tipiche della cucina cagliaritana, senza lasciare spazio a tralignanti interpretazioni o a fantasie particolari. Velocemente ordiniamo la carrellata di antipasti di mare, arricchiti da una zuppa di cozze in luogo dalla fritturina mista proposta dal cameriere; a seguire, tripartiamo la comanda su tre differenti primi, affidando all’evolversi degli eventi, la possibilità eventuale di consumare poi un secondo piatto. Vino scelto dal Raschione, un superbo IGT “Iselis” delle cantine Argiolas degustato, con il consueto impatto scenico, dall’Ing.Marrocu:
«Chi è l’esperto?» «L’ingegnere. Entrambi le classificazioni sono comunque discutibili!» A seguire, un prolungato quanto insensato “fare il figo” del Raschione, con improbabili domande in stile Trivial Pursuit, buttate sul tavolo ex-abrupto, senza una motivazione apparente: «Lei sa dove si trova la città di Sanah?». Marrocu: «è facile saperlo, dopo che si è guardato “alle falde del kilimangiaro” ieri sera!»
 

Antica Cagliari - Sebada miele arance

Antica Cagliari – Sebada miele arance

 

Gli antipasti arrivano velocemente, forse troppo, tanto da far avanzare l’ipotesi che non siano preparati sul momento. La verifica termica e la qualità non particolarmente brillante delle pietanze, danno credito a questa ipotesi:  insalata di gamberi con carote e cipolle, un po’ troppo fredda; insalata di polpo, buono ma non morbidissimo; dozzinale insalata di mare, con cozze, seppie, polpo e condimento simil-giardiniera particolarmente acido; buone cozze primavera con prezzemolo e pomodorini, anche se troppo ricche di condimento anziché di mitili; tonno alla catalana con cipolle e pomodori, per terminare con una zuppa di cozze nella quale il sapore del frutto di mare veniva irrimediabilmente alterato da un fastidioso eccesso di (ri)cottura, mentre il sugo si manteneva comunque piuttosto gustoso.
 

Panna cotta

Semifreddo al torroncino

 

Ottimi e abbondanti dobbiamo giudicare, invero, i primi piatti, arrivati in tempi più ragionevoli: linguine agli scampi e porcini per il Raschione; fregola (non artigianale) ai crostacei con gamberi e scampi per Jesus; linguine all’astice per l’Ing.Marrocu.
Ancora non paghi e incerti sul giudizio, i burricchi richiedevano una grigliata mista, quantificata in due porzioni da dividere in tre, e articolata in: due gamberi (buoni), due orate (piuttosto anonime) e due seppiette (eccessivamente cotte).
Piuttosto controverso anche il giudizio sul dessert: buona sebada al miele (millefiori) e arance per il Raschione, semifreddo al torroncino e caramello per l’Ing.Marrocu, mediocre panna cotta con caramello per Jesus.
Due caffè, una grappa barricata per Jesus e due liquori alla liquirizia (Eclisse) per gli altri burricchi concludevano la cena. Costo complessivo: 53€ cadauno, assolutamente ingiustificati e in disaccordo con la qualità delle pietanze assaporate, più tollerabili in funzione della professionalità del servizio. Registriamo inoltre, che tale costo non si è ugualmente distribuito sui commensali perché l’ing.Marrocu, volendo pagare con la sua appariscente “American Express”, dopo aver  acquisito le quote dei suoi colleghi, maggiorate della giusta mancia,  ha poi “inspiegabilmente” disatteso di elargire la medesima al pur meritevole personale.

Ambientazione elegante e gradevole, servizio puntuale ed attento; i punti deboli dell’”Antica Cagliari”, sono però la superficialità del menù e la qualità della cucina – solo a tratti interessante -, che mediamente risulta ben lontana dalla eccellenza. Due burricchi con menzione speciale per il servizio.

 


VALUTAZIONE “Antica Cagliari”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Antica Cagliari Indirizzo: Via Sardegna 49, Cagliari
Telefono: 0707340198 [mostra in google maps]
 

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nov 10 2012

Ristorante La Bohème – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Boheme - Interno

Boheme – Interno

 

«Ma che gelida manina» Jesus, fredda di un “puntore” che te lo ricorderai finché campi.
Paonazzo di tosse, corrugato in fronte, ti riesce appena un accenno di parola, che già ti manca il fiato per completarla.
Schivi i dottori e le supposte, ti lasci dominare dalla sorte, ma ancora per questa settimana, sotto il chiarore della luna, al tuo ebdomadario appuntamento con lo scialo, non manchi di recitare.
«Mi mì, è arrivato Jesus!», senti gridare da sopra il palco del tuo magnificente delirio, ma il tuo pubblico e i tuoi attori, oggi subiranno una lirica fatta di germi e  di batteri. Come tuo dire… ‘azzi loro: si declina ogni responsabilità morale e materiale sull’argomento!
 

Boeheme - Zuppetta di cozze

Boeheme – Zuppetta di cozze

 

Giovedì sera. Venti minuti alle venti. Quattro navigati attori della tavola, indossando il loro costume e le orecchie di scena, già fremendo di salir sul palco; sono Jesus, il Raschione Ettore, l’Ingegner Marrocu, e un quarto (poco) misterioso ospite: il burriccu Tony Frau, che – per chi non avvertisse familiare questo nome – probabilmente avrete già notato, immortalato tra le gigantografie all’esterno del mercato di S.Benedetto.
Quando c’è la fama! Il palcoscenico per questa ennesima opulenta rappresentazione del gusto, è il Ristorante “La Bohème”, locale di relativamente recente apertura, ispirato – almeno nel nome – alla celeberrima opera lirica di Puccini e non casualmente ubicato nella via Lai, poco distante dal Teatro Lirico di Cagliari.
 

Boheme - Cavolo e alici

Cavolo e alici

Boheme - Insalata di polpo

Insalata di polpo

 

Il ristorante, al suo interno, è composto da un’unica sala ordinata e geometricamente piuttosto regolare. L’allestimento architettonico, solo brevemente e localmente accenna alle allegorie d’arredo bohémienne, concentrate per lo più su una sorta di comò d’epoca, situato nei pressi dell’ingresso della cucina, impreziosito da una piccola ed elegante specchiera, da alcuni vasi di fiori cremisi, e da uno splendido grammofono color argento. Sul resto della sala – piuttosto spoglia d’arredi, a parte alcune stampe d’epoca alle pareti – domina un più moderno bancone da bar, tinteggiato con tonalità bianche e rosa. Un tempo, era presente in sala un pianoforte, che il titolare-lavapiatti-musicista, si dilettava a suonare per i propri clienti, ma che le signore anziane del quartiere, hanno poi spiacevolmente preteso che tacesse.
 

Boheme - Crostini ai ricci

Boheme – Crostini ai ricci

 

L’inquietante acustica della struttura, viene pesantemente messa alla prova da un fastidiosissimo cicalino elettronico, che accoglie i clienti ad ogni dischiudersi della porta d’ingresso, con un molesto messaggio di benvenuto multilingue. Non dubitiamo che il cicalino non fosse stato previsto da chi ha ideato e predisposto l’arredo (l’illuminata ex del titolare). Suggeriamo al responsabile di valorizzare meglio l’impronta e l’anima del ristorante, per esempio diffondendo in sala la musica di Puccini, piuttosto che arie pop di radio 105: «quella ci serve per coprire le urla che vengono dalla cucina!»
Il servizio in sala viene garantito dal titolare, che con piglio amichevole e con una flemma composta e rilassante, suggerisce e serve i piatti, con fare tempestivo, attento e professionale.
 

Boheme - Calamari fritti

Boheme – Calamari fritti

 

Per una scelta di attenzione e qualità sulle materie prime, l’offerta gastronomica del ristorante viene limitata e condizionata alla spesa di prodotti freschi, acquistati in giornata, tanto che il proprietario suggerisce di indicare eventuali pietanze che si vorrebbero assaporare, già in fase di anticipata prenotazione.
Concordiamo volentieri un assaggio di quattro antipasti di giornata, e sottoponiamo all’istinto casuale del Raschione la cernita del vino, selezionato dalle poche bottiglie disponibili, fisicamente e congiuntamente presentate alla nostra tavola: un apprezzabile Vermentino “Blu” della cantina “Santa Maria la Palma” di Alghero.
 

Boheme - Tagliolini ai ricci e alla boheme

Boheme – Tagliolini ai ricci e alla boheme

 

Sin dalla presentazione degli antipasti – che possiamo giudicare complessivamente di buona fattura – , evinciamo facilmente la buona tecnica della cucina, che riesce a presentare piatti di tutto rispetto, basati sui non tantissimi ingredienti a disposizione. Al nostro cospetto, sono stati presentati: deliziosa zuppetta di cozze e pomodorini, che ha preteso un successivo bis con integrazione di arselle; insalata di cavolo e alici; insalata di polpo (questo invero, abbastanza insapore e forse un po’ troppo duro: «avremmo bisogno di un abbattitore, ma costa troppo»). Gli antipasti terminavano con uno squisito assaggio di crostini ai ricci di mare freschi, buonissimi! Degno di nota anche il pane, servito e costantemente approvvigionato alla nostra tavola.
 

Boheme - Millefoglie al carasau

Boheme – Millefoglie al carasau

 

Durante l’incedere degli antipasti, i burricchi prendevano atto della sciagurata abitudine di Tony Frau, di evitare per principio qualsiasi primo piatto, tanto da vedersi costretti a differenziare la portata successiva, con un binomio primi/secondi serviti all’unisono. Dopo tutto il tempo necessario a produrre una frittura, la divina justitia ha così provveduto ad elargire dei «dozzinali» calamari fritti per il burriccu Tony, mentre i restanti commensali hanno avuto modo di apprezzare due eccellenti porzioni di tagliolini: ai ricci di mare, e alla “bohème”; questi ultimi si componevano di una pasta al nero di seppia, con pomodorini arselle e asparagi. Da registrare che Jesus, al limite fisico della propria già malsana sopravvivenza, ha lasciato praticamente metà dei tagliolini sul piatto, chiedendo in ultimo che gli venisse servita una bombola d’ossigeno!
 

Boheme - Mousse al cioccolato

Boheme – Mousse al cioccolato

 

Data l’abbondanza dei primi piatti, e in virtù dell’istintuale inappetenza di Tony Frau, i burricchi decidevano di passare direttamente al dolce: ottimi sorbetti al limone per Jesus e Marrocu, buonissima mousse al cioccolato e panna per Tony, originalissima Millefoglie con pane carasau, crema chantilly e frutti di bosco per il Raschione. La cena si è conclusa con un liquore alla liquirizia “Maruzzo” per tre, e con una “ispezione” alle cucine, condotta da Marrocu e Jesus, a seguito di un ripetuto “fare il figo” del proprietario, che ne rivendicava l’impeccabile pulizia e lucentezza. In effetti, le cucine hanno superato la prova dei fatti, anche grazie al minuzioso barcamenarsi dello chef tuttofare. Quest’ultimo si presentava esteticamente e comportamentalmente del tutto simile al Marrocu, con cui ha condiviso gli ultimi trenta minuti della serata, a discutere di chissà cosa: «beato a lui!» 
Costo complessivo della cena, 35€ cadauno, da giudicarsi equilibrati in relazione alla qualità del servizio e del mangiato.
Segnaliamo, per terminare, l’insistenza con cui il titolare sosteneva di averci già visto da qualche parte, senza riuscire mai a risolvere il suo facile enigma. Anche lui (come “Zaira” ndr.) non ha creduto a Jesus, quando affermava che lavorava in TV; chissà perché…

Il Ristorante “La Bohème”, si presenta come un gradevole locale a conduzione simil-familiare, in cui qualche stonatura estetica non riesce a compromettere l’intima piacevolezza dell’ambientazione, e dove l’abilità e la fantasia dello chef, riescono abilmente a sopperire alle ristrettezze dell’offerta. Di certo, comunque,  una serata positiva. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “La Bohème”: Tre Burricchi.
Ristorante La Bohème Indirizzo: Via Enrico Lai 48, Cagliari
Telefono: 070482444    [mostra in google maps]
 

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