☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
feb 17 2013

Ristorante La nuova Trattoria – Sarroch

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Nuova Trattoria - Interno

Nuova Trattoria – Interno

 

Ma ditemi voi, se ci si può d’impeto lanciare contro il vento, far stridere le gomme, far rombare il motore a tal punto d’aspettarsi d’improvviso una sua tonante sublimazione, per rincorrere insensatamente una nuvola di fumo, una lontana macchia scura all’orizzonte, che solo una cugurra risvegliata dal periodo dell’accoppiamento, bramirebbe di raggiungere così pericolosamente.
Eppure, sapete bene quanto sia facile ricondurre la ragione ad un confine ininterrotto di cieli limpidi, di assolato tepore, di brezze leggere e profumate, che purificano anima e corpo, nel sublime esercizio della ricerca del piacere.
 

Nuova Trattoria - Cruditè di ostriche

Nuova Trattoria – Cruditè di ostriche

 

Allora dimmi tu, caro Raschione, perché spingi ancora il piede sull’acceleratore della scattante utilitaria? Che bisogno c’è di sfidare i limiti della fisica conosciuta, affrontando queste curve quasi avessi tra le mani e sotto il culo il peso di 150cv; perché rincorrere le pulsioni di Thanatos, giacché mai troveremo il lascivo Eros, ad aspettarci oltre quelle alte ciminiere fumanti?
Sabato mattina, ore 12.45. Jesus non ha più insulti da lanciare verso il Raschione Ettore, per indurlo a rallentare la corsa verso quel di Sarroch. In loco non troveremo l’Ing.Marrocu, questa volta giustificato assente per un gravoso impegno extra-cagliaritano, ma un distinto e gradito ospite che orbita nella galassia del Donkey Challenge. Trattasi dello stimato Burriccu Tony che sì, ha onerosamente lasciato il suo alto scranno per seguirci in questa 150a avventura ma, Dio mio, aspetterà pur cinque minuti perché possa questa non diventare l’ultima!?!
 

Nuova Trattoria - Antipasti

Nuova Trattoria – Antipasti

 

E invece no, lo sconsiderato burriccu non vuol sentire ragioni, ed ecco i due asinini condottieri arrivare per tempo sulla “Via al Mare”, nel Paese meglio conosciuto per l’industria petrolchimica, piuttosto che come sede di eccellenza della gastronomia sarda.
Il Burriccu Tony è lì che ci aspetta, giusto in fronte al ristorante pizzeria “La nuova Trattoria”, sede e destinazione di quest’ultima ciccionata.
Diciamo subito che la Trattoria tanto nuova non appare, almeno esternamente. Integrato in una struttura edificata probabilmente negli anni ’70, la facciata del locale ne raccoglie inevitabilmente lo stile essenziale ed asciutto. Una breve rampa bilaterale conduce all’ingresso principale, protetto da una tenda parasole rotondeggiante. Gli infissi sono in dozzinale allumino chiaro, mentre la sbiadita insegna esterna tradisce i segni del tempo che scorre inesorabile. Dopo un breve cincischiare in pressoché inutili convenevoli, i tre burricchi decidono di varcare la soglia del ristorante.
 

Nuova Trattoria - Carpacci fritture

Nuova Trattoria – Carpacci fritture

 

L’interno del locale non risulta complessivamente più accogliente dell’area esterna. La sala principale si estende dal bruno bancone del bar fino alla regione opposta, accrescendo poi lateralmente verso (presumiamo) la zona pizze. Componenti d’arredo moderno, si alternano disorganicamente ad elementi più rustici, mentre alcuni discutibili dettagli – come i frigoriferi a vista e una pila di cartoni da pizza a fianco del nostro tavolo -, lasciano intendere che la ricerca dell’armonia estetica non sia una stringente priorità del ristorante.
Invero, celata al di là del corridoio che porta alle toilette, abbiamo notato una più grande sala, dall’aspetto maggiormente gradevole ed accomodante.
 

Nuova Trattoria - Cozze e arselle marinate

Nuova Trattoria – Cozze e arselle marinate

 

Il servizio è garantito da un unico corpulento cameriere, supportato occasionalmente da un responsabile di sala (il gestore?) più anziano.
Verificata oralmente la nostra prenotazione, il cameriere ci fa accomodare ad un tavolo ben più spazioso per accogliere rispetto alle necessità di tre burricchi. Il Raschione accenna qualcosa su un sesto ospite non pervenuto; a Jesus non tornano i conti, ma considerata l’entropia che agita la sua mente e l’alta filosofia degli Sticazzi a cui affida il suo errare sulla Terra, decisamente non ci fa caso. Dopo qualche minuto, ecco manifestarsi l’origine di queste incongruenze. Con disorientata sorpresa da parte dell’ingenuo quadrupede, in sala facevano ingresso due inaspettate quanto gradite fanciulle che, essendo state invitate per tempo dal Raschione e dal burriccu Tony, si accomodavano felicemente al nostro tavolo. A salvaguardia della loro riservatezza – Sapete quanto io sia irreprensibile su questo tema! -,  ne citerò solo le iniziali: A. e S. Saranno loro, eventualmente, a farsi avanti per svelare la propria identità, così assecondando la curiosità morbosa dei nostri lettori.
 

Nuova Trattora - Spaghetti ai ricci

Nuova Trattora – Spaghetti ai ricci

 

Nonostante l’aspetto rustico e spartano del locale, il cameriere si presenta piuttosto preparato e formale, in particolar modo nella conduzione di cernita e presentazione del vino, salvo poi però perdersi in non veniali distrazioni, come presentarsi con dei calici inadeguati, dopo la sollecitata richiesta si sostituzione, a seguito di un aggiornamento del nettare in uso.
Nella fattispecie, ad accompagnare i comandati antipasti di mare, A. e il Raschione – anche in funzione di qualche difetto di presenze in cantina -, convenivano di optare per un ottimo bianco “Iselis” delle cantine Argiolas, poi seguito da un Vermentino di Sardegna DOC “Giunco” di Mesa.
 

Nuova Trattoria - Grigliata mista

Nuova Trattoria – Grigliata mista

 

Gli antipasti si articolavano in numerose portate (dieci), piuttosto semplici nella preparazione e singolarmente (vedi ad es. lo scabecciu) centellinate per un gruppo così numeroso.
Ad ogni modo, possiamo di certo attribuire alla serie di pietanze un giudizio superiore alla sufficienza, sintesi di piatti molto gustosi, affiancati ad altri meno piacevoli: ottime e traboccanti ostriche crude di Arborea; buonissima insalata di mare (prematuramente e visivamente mal giudicata dai diffidenti commensali) con polpo, seppie e gamberi; pessimo (troppo acido) salmone marinato con cipolle, olio e limone; anonimo scabecciu di cernia; discreti bocconi (murici) di mare, non perfettamente spurgati dalla sabbia. A seguire: buon salmone affumicato, mediocre fritturina di cozze e gamberi; buon pesce spada con purea di pomodoro (invero, il sapore del pesce veniva totalmente coperto, e risultava utile solo per garantire la consistenza dell’insieme); ottime orziadas fritte. Concludeva la serie di antipasti, una zuppa di cozze e arselle marinate di media qualità.
 

Nuova Trattoria - Gamberoni arrosto

Nuova Trattoria – Gamberoni arrosto

 

Dopo una licenziosa esibizione di tatuaggi in corso d’opera, da parte di una delle due ospiti, avendo il burriccu Tony una freudiana avversione per i primi piatti, gli asinini commensali procedevano per richiedere un comune approvvigionamento di spaghetti ai ricci di mare, misurati per le fauci di quattro persone. In realtà questa volta, la quantità presentata risultava praticamente doppia rispetto a quella richiesta, per cui gli spaghetti sono ahimè rimasti per metà nella pirofila, anche in virtù di un sapore che si manteneva entro i limiti della sufficienza. Segnaliamo, inoltre, una spolverata di bottarga da parte di S., con tanto di inorridimento di Jesus e di Tony per il possibile scempio del riccio di mare!
 

Nuova Trattoria - Crema catalana

Crema catalana

Nuova Trattoria - Tiramisù

Tiramisù

 

Spazio c’era ancora per un secondo piatto, concordato in una grigliata mista, con declinazione in seppie calamari e gamberoni arrosto. Qui dobbiamo segnalare un nuovo default da parte del servizio, che proponeva di accompagnare il pesce ad un contorno, solo dopo che questo era già arrivato a tavola. Ad ogni modo, seppur in ritardo, Jesus richiedeva del pinzimonio, accompagnato da salsa vinaigrette (pomodorini, finocchi, carote e sedano) per il quale registriamo un lontano retrogusto di terra da parte di qualche componente. La grigliata risultava gustosa e ben cotta se facciamo riferimento ai calamari e alle seppie, mentre del tutto inadeguata relativamente ai gamberoni (forse extra-territoriali, ma la cosa sarebbe da accertare) degradati da un lontano gusto di amoniaca.
Ottimi invero i dolci: crema catalana per A., Tiramisù per il Raschione e S., buonissimo sorbetto al limone amaro per Jesus. Il pranzo si concludeva con dei buoni caffè, una grappa barricata “903” per il Raschione, una “Animanera” per Tony, e due Cynar per S. e Jesus. Conto finale, 52€ cadauno, poco giustificato rispetto alla qualità complessiva delle pietanze e del servizio, giudicabile un 20-25% in eccesso rispetto al giusto dovuto.

Il Ristorante “La nuova Trattoria” non si distingue forse per raffinatezza e ricercatezza estetica, né riesce ad esprimersi con una cucina particolarmente fantasiosa e brillante. Qualche occasione di piacevolezza alimentare riesce però a regolarla, con piatti di genuina preparazione e con i dolci ottimamente confezionati. Due burricchi.

 


VALUTAZIONE “La nuova Trattoria”: Due Burricchi.
Ristorante La nuova Trattoria Indirizzo: Via al Mare 3, Sarroch
Telefono: 070900420    [mostra in google maps]
 

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nov 17 2012

Ristorante L’Assommoir – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Assommoir - Interno

Assommoir – Interno

 

«Ça ne promet pas beaucoup de bonheur» dit Gervaise lorsque ensemble, avec Coupeau, ils annoncent leur mariage aux Lorilleux.

Qu’est-ce que le bonheur? Et pouvez-vous le voir dans la vérité, mais avec la misère et la faim?
E riuscireste voi a trovarla – la felicità -, con lo stomaco vuoto, nel delirio angosciante di una bottiglia di vino, o tra le sudicie mura di uno scannatoio sociale? Il decoro e la serenità appartengono a pochi, per tutti gli altri c’è una piccola stanza, chiusa nella propria penombra, una benda nera da stringersi agli occhi, e una botola di legno, spalancata verso l’oblio. Persi e costretti fra le pungenti righe del romanzo di Émile Zola, diamo ora inizio all’ennesimo atteso episodio, dell’ancora interminata saga del Donkey Challenge. Mettetevi comodi, buon ascolto.
 

Assommoir - Flan di caprino

Assommoir – Flan di caprino

 

Venerdì sera, ore 20.30 circa. Romba il motore della 150cv, che impudica ed inpunita, sfreccia molesta, per le trafficate arterie della città di Cagliari. Con poco salda mano al volante, un irrequieto e lamentoso Jesus, recrimina sul congestionante usufrutto dei distributori di carburante low cost, e sulle interminabili code che si prolungano, pericolosamente, fino alla carreggiata: «levatevi dai c…., susunki!»
Seguendo le indicazioni del Raschione, raggiunto il Viale Fra’Ignazio, i due Burricchi accomodano il bolide per poi dirigersi, pedibus calcantibus, alla non prossima destinazione: «Oh Raschione, ma là che potevamo parcheggiare molto più vicino, mi devi proprio far camminare: burriccu!?!». Allorquando, durante il tragitto, i malfidati Donkeys, già si interrogavano su quanto sarebbe stato consistente il ritardo dell’Ingegner Marrocu, eccoli incrociare, ex-abrupto, il passo spedito dell’ipo-tricotico Triumviro, anch’egli diretto verso la Via Porto Scalas, nei pressi del vicino corso Vittorio Emanuele II.
 

Assommoir - Antipasti

Assommoir – Antipasti

 

Il circolo privato “l’Assommoir”, si affaccia discretamente sulla suddetta Via, con un piccolo e disimpegnato vestibolo d’ingresso, che introduce ad un solido uscio di legno grezzo, privatamente tutelato da un piccolo dispositivo elettrico per la sollecitazione acustica volontaria, da parte di avventori all’esterno: sostanzialmente, il campanello! Suoniamo. Al suo interno, il locale si presenta con un’unica piccola sala, disegnata con le fattezze di una vecchia taverna, o di un suggestivo rudere campestre, dominato da un meraviglioso tetto in Zinnibiri (ginepro) e da solide pareti di pietra a vista, intervallate da una pur discutibile crosta di colore ocra. I rustici arredi in legno scuro, il bel parquet, le stampe in stile bohémienne e vari suppellettili della vita contadina – tra i quali, si eleva e domina una vecchia falce di ferro – disegnano un’atmosfera di certo intima e accattivante, supportata da una indovinata musica di sottofondo, almeno per il pur breve periodo in cui il ristorante non si è saturato degli schiamazzi di taluni sguaiati ed importuni clienti, nella tavolata affianco: «justizia si scallidi!»
 

Assommoir - Spiedini di gamberi e ananas

Assommoir – Spiedini di gamberi e ananas

 

Un angolo della sala, nei pressi dell’ingresso alle cucine, è dedicato alla zona “crêperie”. In effetti, questa piacevole peculiarità alimentare, è determinata ed indotta dalla proprietà e gestione del ristorante, legata al “Chez Victor”, storico locale del quartiere Stampace. Accomodati al nostro tavolo, veniamo subito introdotti alle costumanze ed incombenze del locale; apprendiamo così, dell’esigenza di apporre le nostre firme di presenza al circolo, attività che Jesus e il Raschione producono con salvaguardia dell’asinino anonimato. Invero, l’Ing.Marrocu, sospinto da un irrinunciabile spirito di ricerca della verità zoliana, rischia subitamente di far saltare la nostra copertura!
Molto gradita e professionale, l’anamnesi preventiva da parte del personale, circa nostre possibili allergie o intolleranze alimentari, che sarebbe opportuno fosse sistematica abitudine da parte di ciaschedun ristoratore.
 

Assommoir - Zuppa di porri e farro

Assommoir – Zuppa di porri e farro

 

Per imponderabili ragioni, che non abbiamo avuto pazienza e occasione di approfondire, la cucina dell’”Assommoir” è uno stupefacente esempio di rivisitazione della cucina popolare francese – bretone in particolare – sulla base dei prodotti tipici della nostra terra. Le crêpe, le zuppe, e le galette salate sono alla base del menù del ristorante mentre, per fiducia e apprezzamento nei confronti degli inarrivabili vini nostrani, la cantina è provvista maggiormente di etichette sarde, in luogo di importati nettari d’oltralpe. Rifiutiamo gentilmente, il proposto menù degustazione a 19€, e ci facciamo volentieri introdurre nell’excursus indicato dal giovane maître, supportati dapprima da un eccellente Nuragus DOC “Pedraia” della Cantina Santadi («ma ve l’ho detto che dobbiamo rischiare ogni tanto, abbiamo fatto il primo anno di solo “Costamolino”!» cit. Marrocu), e accompagnati poi da un prestigioso Carignano del Sulcis DOC Riserva “Rocca Rubia”, della medesima provenienza: ottimo.
 

Assommoir - Galette radicchio e formaggio

Galette al radicchio

Assommoir - Galette ai funghi porcini

Galette funghi porcini

 

Ora, in onore alla sintesi e alla sobria chiarezza, non mi dilungherò nel ricercare i doverosi superlativi, che le straordinarie portate assaporate pur meriterebbero, e che ci consentono di decretare la cucina dell’”Assommoir”, come una delle più apprezzabili, incontrate nella nostra lunga e scostumata carriera di pseudo-recensori.
Per dovere di cronaca, invero, dobbiamo pur registrare e segnalare alcuni banali quanto clamorosi difetti, in ordine al servizio in sala; servizio, che si è purtroppo dimostrato non all’altezza di una preparazione e presentazione, a dir poco commovente, dei piatti. In particolare, non ci riferiamo ad alcuni anche comprensibili rallentamenti, cagionati dall’affollamento del Venerdì sera, ma a fastidiosi e ingiustificabili dettagli, quali l’aver evitato di cambiare posate e stoviglie durante tutto l’incedere della cena, l’aver tentato di servire il vino rosso nello stesso calice utilizzato per quello bianco e, “dulcis” in fundo, una volta richiesta la sostituzione dei bicchieri, l’aver provveduto a risciacquarli approssimativamente in cucina, restituendoli alla tavola ancora sgocciolanti e in difetto di certezza del proprietario! Tale incredibile superficialità, manifestata da personale con esperienza – che in diverse circostanze avrebbe ingenerato l’umiliante mutilazione dell’orecchio in sede di giudizio -, sollecita e rende ormai improrogabile, lo sviluppo del progetto “La guida del somaro“: un decalogo di semplici “banalità” a costo zero, che apra gli occhi dei ristoratori su alcuni sistematici dettagli e piccoli comportamenti da mettere in pratica in cucina e nella sala da pranzo, per imboccare la non tortuosa strada della qualità.
 

Assommoir - Crêpe castagne cioccolato

Assommoir – Crêpe castagne cioccolato

 

Detto questo, ecco, nel dettaglio, la deliziosa cronaca delle pietanze assaporate.
Entrée. Flan di caprino su crema al radicchio e spaghetti fritti; involtini di melanzane, cipolle e pomodori secchi su letto di pane carasau; cestinetti in pasta brisè con pecorino, cipolle, pomodorini, melanzane e zucchine; hamburger di orata e gamberi (Jesus:« ma secondo me ha sapore di maiale!») in emulsione di formaggio, servito su foglie di lattuga e frittura di melanzane, e accompagnato da salsa allo yogurt; delizie di caprino con marmellata dolce di peperoncino, servite su letto di carasau; spiedini di gamberi e ananas con decoro di aceto balsamico, chicchi di melograno, e un piccolo cachi; zuppa di porri e farro, impreziosita da ramoscelli di mirto e accompagnata da bruschette di pane “civraxu” e da piccoli spirali di pane fritto. Una delle più buone sequenze di antipasti mai assaporate, chapeau!
Plate principal. Entra qui in gioco la crêperie, con due diverse espressioni di un piatto tipico della Bretagna: la galette, che Jesus, invero, ricordava (La galette des rois) in pastella più rigida, ma che in effetti, nella rivisitazione dell’”Assommoir” è risultata assolutamente notevole: galette con cipolle e funghi porcini, seguita dal medesimo tortino, declinato con un ripieno di formaggio e radicchio: ari-chapeau!
Dessert. Crêpe alla crema di castagne e cioccolato fondente: sublime! La serata si è quindi conclusa con una grappa barricata ed un caffè per Jesus, e con una sola barricata per il Raschione. Il Marrocu, non conquistato da null’altra proposta, saltava quest’ultima delizia. Costo complessivo della cena, meno di 27€ cadauno, probabilmente calmierato dal particolare regime fiscale a cui sono sottoposti i circoli privati, e da giudicare assolutamente ridicoli rispetto alla soddisfazione alimentare ricevuta.

Con un’ambientazione suggestiva e intrigante, ed una cucina assolutamente di primissimo livello, quello che manca a l’”Assommoir”, per entrare nell’olimpo della ristorazione sarda – e quindi della nostra classifica – è la cura dei dettagli in ordine al servizio; dettagli che, con un minimo di impegno, potranno senz’altro essere sanati ma che, hic et nunc, fanno la differenza. Tre burricchi. Il quarto burriccu, e l’altrimenti meritatissima menzione speciale, vengono vanificati dall’episodio del vino, che con una qualità delle pietanze di minore livello, avrebbe comportato la mozzatura dell’orecchio. Peccato!

 
CONCORSO: ricordiamo a tutti i nostri lettori, che ancora per tutto Novembre 2012, è possibile partecipare al concorso VINCI UNA GIORNATA DA BURRICCU, che consente a tutti gli utenti Facebook di vincere una cena e presenziare ad una ciccionata ufficiale dei Burricchi! Per maggiori informazioni [leggere qui]
 


VALUTAZIONE “L’Assommoir: Tre Burricchi.
Ristorante L’Assommoir Indirizzo: Via Porto Scalas 25, Cagliari
Telefono: 3928935726    [mostra in google maps]
 

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gen 7 2012

La locanda di Baccalamanza – Capoterra

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

La locanda di Baccalamanza – Viale

 

‘Eπιφάνια. Epifania. «Seu deu!»
Sono io, sono qui per voi, e per voi mi manifesto. Sentite la mia voce: è il vento che sferza le vostre valli, è la tormenta che si abbatte sulle vostre montagne, sono le disperate strida che si confondono e soffocano per mano della bufera.
Non sono per questo Mondo le mie parole, e non verga la terra il mio passo, perché non possiate mai seminare e cogliere il frutto della mia essenza.
Non cercatemi dentro di voi, non elevate gli occhi al cielo, ma solo digiunate di pensieri, di buio purificate le vostre passioni, di luce penetrate la vostra mente finché, allora, sarò io a trovarvi.

La locanda di Baccalamanza – Interno

 

Un solo giorno ti concedo, una notte sola sarà tua eppure, di nuovo ancora, qui tu non mi vedrai.
Non sai chi sei e Non sai parlare, ma avverti che tutto io lascio scorrere; nulla sento il bisogno di narrarti, nulla ti dirò che è certo, ma solo che tutto quello che ho è qui per te.
Gelide feste e gelida fine; giorni di silenziosi tormenti, consumate in una notte di vera, epocale burrasca. Tormenti di pensieri per Jesus, tormenti di ingordigia per il Raschione Ettore, tormentata insonnia per l’Ing.Marrocu, alle prese con i malfermi infissi della sua dimora, asserviti al melodioso fiato di un iracondo Eolo.

La locanda di Baccalamanza – Antipasti

 


Con la gelida mattinata che seguiva la tormenta, un nuovo impegnativo risveglio, attendeva fatale gli spirituali Triumviri.
In questa occasione di festa, abbigliati con gli sfarzosi costumi dei Mangi, i tre burricchi si apprestavano a risalire in sella per concludere il lungo cammino ispirato e guidato dalla luce della cometa alimentare.
Cammino che, iniziato in una notte d’Autunno, sulla soglia raffinata e regale del “Castello di greta“, – innalzato nel tempo perduto fin su, a toccare il cielo -, doveva culminarsi nella riscoperta del terreno, della vera origine e natura di noi stessi:  «Polvere eravate e polvere ritornerete».

La locanda di Baccalamanza – Lasagnette ricci carciofi

 

Ma il tortuoso viaggio verso il terminale approdo, esigeva d’improvviso interrompersi, per assecondare un lontano, apocrifo desiderio. L’incontro dei regali quadrupedi con il quarto Mangio, di cui antica leggenda narra : « io vengo separatamente dagli altri santi Re che ti hanno reso omaggio e di cui tu hai ricevuto i doni».
Non più un Re, ma una Regina invero, non più la Greta salvata dai principi burricchi, ma la bella Michela, collega del Magio Marrocu e nostra gradita ospite in questa fortunata occasione.
Destinazione: “La locanda di Baccalamanza”, che prende il nome della località che l’accoglie e che viene condotta, per l’appunto, dalla stessa gestione del “Greta’s”.

La locanda di Baccalamanza – Tortelli di zucca

 

Immergendosi nelle campagne di Capoterra, percorrendo le non tortuose stradine che verso i monti sfuggono al mare, si trova un’oasi di terrena lussuria: sono le vigne, gli orti, gli uliveti della “Locanda di Baccalamanza”.
La “Locanda” non è di certo un ristorante convenzionale, né un agriturismo o una semplice struttura adibita per accogliere ricevimenti ed eventi non lontano dalla città, ma piuttosto uno splendido complesso ctonio, intimamente legato alle tradizioni agricole e al fascino delle coltivazioni di una ben custodita proprietà terriera.
La componente “ristorativa” della locanda, si articola in numerosi locali, architetturalmente indipendenti, dedicati a differenti tipologie, e diversamente numerabili aggregazioni di ospiti.

La locanda di Baccalamanza – Spizzula e ghetta

 

Tralasciando le componenti deputate ad ospitare matrimoni e grosse convention (potete per questo fare riferimento al loro sito internet) dedichiamoci qui, all’accoglienza riservata agli avventori convenzionali. Percorso un breve viale e un giardino particolarmente curato, dopo aver seguito le indicazioni di un energico (pensiamo) agricoltore dall’accento oriundo, ci introduciamo nella sala da pranzo principale del ristorante. L’ambientazione interna è relativamente semplice, e richiama alla mente l’idea di un suggestivo rifugio di montagna: alte pareti rosse senza particolari ornamenti, maestoso tetto sporgente in legno, infissi di color verde, che per la gioia dell’Ing.Marrocu lasciavano invero penetrare dei fastidiosi spifferi di vento. Tavole rotonde ben imbandite e posate d’argento ai posti tavola. Più caratteristiche ed accoglienti, alcune salette interne, caratterizzate da decori in pietra, caminetto tradizionale, dettagli ed arredi più puntigliosamente curati.

La locanda di Baccalamanza – Tagliatelle olive astice porcini

 

Il personale e il servizio è quello del Greta’s, per cui non possiamo che riconfermarlo come ineccepibile. Accoglienza calorosa riservata ai Burricchi perché, nonostante la convinzione del Raschione di non venire riconosciuti malgrado le nostra recente esperienza in quel di castello (Jesus per questa ragione era scettico su un così repentino ripresentarsi), e nonostante la premura con cui era stata mantenuta segreta fino all’ultimo la destinazione, le prime parole proferite dalla giovane cameriera sono state: «Oh, i burricchi!!».
Censura grave per il Raschione! Aspetto positivo della vicenda:  i Triumviri hanno potuto felicemente trascurare ogni principio di prudenza, producendosi nei più appassionati, liberi e vicendevoli insulti, senza risparmiarsi e assecondando così la loro ainina natura, per il divertimento della loro ospite.

La locanda di Baccalamanza – Astice letto di avocado

 

Benché la itinerante cucina della “Locanda” sia la medesima della Greta’s, il menù viene periodicamente aggiornato, motivo per il quale i Burricchi hanno potuto apprezzare piatti assolutamente difformi dalla passata esperienza, comunque preparati con la medesima inopinabile maestria. Dopo un piacevole brindisi di benvenuto, sostenuto da pane carasau, condito con patè di salmone e olive nere buonissimi, i quattro commensali ordinavano gli antipasti e sceglievano il vino di giornata. Ecco quindi il riproporsi del “famigerato” Bianco della Locanda, nuragus particolarmente leggero, prodotto dai vigneti del ristorante e insignito anch’esso, parimenti al suo gemello cremisi, dell’ancestrale simbolo del femminino profano, emblema distintivo dell’azienda; terminata la bottiglia, la scelta ricadeva su un altrettanto buon nuragus “Selegas” della cantine Argiolas.

La locanda di Baccalamanza – Frittura calamari gamberoni

 

Quattro, finalmente, gli antipasti scelti dai burricchi: petali di bottarga in crema di sedano su letto di verdure, fritturina mista dell’orto in cestino di carasau, superbo baccalà fritto con purea di melanzane e cialdine di polenta, fagottini marinari alla ricotta e finocchietto con crema di legumi. Impagabili per preparazione e presentazione, ed accompagnati da un olio extravergine d’oliva, anch’esso di genuina produzione autoctona.
I primi piatti sono risultati, anch’essi, all’altezza delle aspettative: gran tortelli di zucca gialla con pesto di rucola, mandorle e pistacchi tostati per Jesus, “Spizzula e ghetta” con julienne di calamari, pistacchi e scorzette di limone per Michela, tagliatelle alle olive nere, astice e funghi porcini divorate da Marrocu, lasagnette con ricci e carciofi e condimento di pistacchi per il Raschione. Buonissimi! A questo punto i commensali raggiungevano un compromesso che mediava tra la saggia intenzione di terminare subitamente le ostilità, manifestata dall’Ing.Marrocu e dalla nostra ospite, e i più bellicosi proponimenti di Ettore e Jesus.

Crema al torroncino

Strudel di mele

 

I quattro ordinavano quindi una porzione di astice con cipolle, limone e letto di avocado, e una spettacolare frittura di calamari e gamberoni “in camicia”, su letto di patate fritte. Tutto da dividere in quattro misurate porzioni.
Portate intere, invero per i dolci: Crema al torroncino in scodellina di cioccolato fondente aromatizzato al cognac per il Raschione e l’Ingegnere, più tradizionale strudel di mele con gelato alla vaniglia per i restanti commensali. Unico appunto da muovere al personale, nell’incedere del luculliano pasto, è quello di non aver proposto un adeguato moscatino (magari di produzione locale) come giusto accompagnamento per i dessert.
Il pranzo terminava quindi con i caffè, liquori alla liqurizia (“eclisse”, eccellente!) e una grappa barricata per Jesus.
Di 55€ il conto cada-burriccu finale, giustamente sostenuto per due quote dall’Ing.Marrocu, e da giudicarsi assolutamente adeguato alla qualità della cucina, come era facile aspettarsi.
Gradevole appendice al pranzo, le divertenti discussioni con il personale e il rinnovarsi della proposta, da parte dell’Ing.Marrocu, di farsi assumere come tuttofare, durante la visita alle sesquipedali e modernissime cucine.
Partendo dal saldo ormeggio della cucina, non è nostra intenzione fare dei paragoni tra questa esperienza è quella del “Greta’s”, che per la propensione di Jesus a divisare il cielo, rappresenta comunque l’ideale estetica elevazione, per tali piaceri dei sensi. La madre Terra, non può comunque essere meno meritevole: quattro burricchi.


VALUTAZIONE “La locanda di Baccalamanza”: Quattro Burricchi.
Rist. La locanda di Baccalamanza Indirizzo: Località Baccalamanza, Capoterra
Telefono: 070728321    [mostra in google maps]
 

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dic 11 2011

Ristorante La Bottega del Mare – Capoterra

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

La Bottega del Mare - Interno

La Bottega del Mare – Interno

 

La Bottega del Mare. Quei che vende, quei che conquista, quei che il mare nelle sue notti attende.
E qual è quei che volentieri acquista, e il suo avere antepone a ciò che piace – che di perse occasioni piange e s’attrista -, tal non fece ai Burricchi sanza pace, che bramando il loro fuoco a poco a poco, raggiungono infine la sospirata brace.
E’ brace di voluttà alimentare, di ricerca di gusto infinito, di multiformi seduzioni da seguire e assecondare, senza inquietudine e senza posa, per ardere ogni impeto di desiderio, fino e oltre la cenere.
 

La Bottega del Mare - Cozze, Ostriche, Polpo

La Bottega del Mare – Cozze, Ostriche, Polpo

 

Sabato sera, ore 21.15. La policroma utilitaria del Raschione Ettore sfreccia veloce sulla Statale 195, direzione Maramura, Capoterra. La strada è un sottile lembo di terra rapito alle sevizie del mare. Lontani e luminosi orizzonti, svelano per gradi la loro melliflua natura: sono le suggestive quanto insane ciminiere che svettano sui cieli di Sarroch, mentre le imponenti montagne che si scorgono più in là, sono ruvide spugne nere che graffiano un cielo gonfio d’acqua e salsedine, pronto a rovinare sul più che appuntarato ed impasticcato Jesus:
«Questa è l’ultima volta che per fare il figo esco fuori in magliettina … etciù! »
 

La Bottega del Mare - Lumache, Frittelle di gianchetti, Cozze

Lumache, Frittelle di gianchetti, Cozze

 

Trapassata la prima ipotesi di destinazione, in virtù di una non pronta risposta in fase di prenotazione telefonica, nei confronti dell’irrequieto e intollerante Raschione, i Burricchi cedevano, in subordine, alla tentazione di verificare personalmente le fattezze e le qualità del ristorante
“La Bottega del Mare”, di cui recentemente avevano avuto occasione di veder discutere – nel bene e nel male – nell’agorà telematica del frastimo e delle lodi sarde:
il gruppo F&L di Facebook, presieduto e capitanato dalla lungimirante, benemerita, e facilmente irritabile, Christina Jones Corrias.

Sempre sia lodata.
 

La Bottega del Mare - Carpaccio di tonno, Cordolinus

La Bottega del Mare – Carpaccio di tonno, Cordolinus

 

Il Ristorante si presenta come una disordinata struttura in muratura, legno e teloni da gazebo, collocata nella suggestiva ambientazione della spiaggia di Maramura, a pochi metri dal mare.
Il solido e discreto corpo centrale viene ampliato da due più estesi saloni; il primo, laterale, collocato a ridosso della spiaggia
– inaccessibile per l’occasione – il secondo disposto a prolungamento strutturale del corpo medesimo, di cui condivide l’imponente tetto spiovente in legno e i piloni portanti decorati in pietra, ma che difetta per l’assenza di muri perimetrali, sostituiti da meno solide pareti in tela e da singolari finestre in polimetilmetacrilato.
Il tutto, possiamo supporre, sia necessario per rispettare le rigide norme edilizie che vincolano gli edifici posti in prossimità della battigia.

La Bottega del Mare - Risotto alla pescatora

Risotto alla pescatora

La Bottega del Mare - Bavette arselle e porcini

Bavette arselle e porcini

 

All’interno della sala che ci accoglie, sono costipate numerose decine di tavoli, tanto da rendere l’ambiente piuttosto frenetico e rumoroso, nonché limitati gli spazi di movimento per clienti e camerieri. Gli arredi eleganti e gli splendidi lampadari sferoidali, costituiti da giunchi intrecciati, non riescono a ripristinare un giusto livello di garbo e raffinatezza scenografica, perciò risolvendosi in un ritrovo ideale per chiassose tavolate, piuttosto che per occasionali incontri romantici.
 

La Bottega del Mare - Grigliata mista

La Bottega del Mare – Grigliata mista


 
Eccellente e inappuntabile il servizio, che per riuscire a gestire con efficienza e velocità un numero così cospicuo di coperti, deve lavorare con metodo e organizzazione teutoniche. Per quanto ci riguarda, non possiamo muovere al personale alcuna critica, a parte la giustificata fretta nello stappare il vino scelto con entusiasmo dall’Ingegner Marrocu, sulla base delle proposte del cameriere, salvo poi verificare telefonicamente che non si trattava della etichetta che aveva in mente: burriccu! Stiamo parlando, ad ogni modo, di un ottimo Vermentino di Sardegna DOC
“Villa Solais” della Cantina di Santadi. Divertente nota di contorno della serata, le disquisizioni dei Triumviri sul nuovo appariscente (pacchiano) dispositivo mobile acquistato dall’oculato Ingegnere, del quale finirà di pagare le relative rate, presumibilmente e all’incirca nel Maggio 2014.

La Bottega del Mare - Mandaranci, Raviolini cioccolato

La Bottega del Mare – Mandaranci, Raviolini cioccolato

 

Gli antipasti di mare, proposti senza la presentazione di un menù alla mano, si articolavano in otto abbondanti portate, non particolarmente elaborate, ma di qualità e gusto encomiabili: assaggio di ostriche crude, buonissime cozze fredde alla catalana con pomodorini e cipolle, superba insalata di polpo, frittelle di gianchetti, deliziosi zizzigorrus (lumache) alla cagliaritana, cozze marinate, eccellente carpaccio di tonno con olio d’oliva e rucola, per finire con un vassoio di inarrivabili cordolinus de pezza (funghi di carne) misuratamente conditi con foglie di prezzemolo. Applausi! Dopo una breve interruzione arrivavano quindi due assaggi di primi piatti.

La Bottega del Mare - Villa Solais

La Bottega del Mare – Villa Solais

 

Trattasi di risotto alla pescatora, con cozze arselle e seppie, e di bavette alle arselle e funghi porcini. Non possiamo invero, manifestare per i primi lo stesso entusiasmo che per gli antipasti: il risotto evidenziava una cottura eccessivamente al dente, mentre le arselle delle bavette – che risultavano comunque ottime di gusto -, non erano state probabilmente spurgate a dovere, producendo la fastidiosa sensazione di presenza di sabbia durante la masticazione.
Dopo un giusto intermezzo di pinzimonio, veniva servito il secondo, condiviso dai tutti i commensali: una maestosa grigliata di pesce arrosto, che però denunciava lo stesso chiaroscuro dei primi: eccellente l’orata, ottime le anguille arrosto, mediocri i gamberi e assolutamente insapore la spigola. La cena si avviava così alla conclusione. Prima dei dessert ci viene offerto un particolare e digestivo sorbetto alla vaniglia, che poteva vagamente ricordare il sapore delle galatine. Quindi arrivava un assaggio di mandaranci (ultimamente ricorrente nelle avventure del Donkey Challenge) e di favolosi raviolini con ripieno di ricotta e cioccolato e decoro di miele. Un’acquavite per Jesus e un mirto per l’Ing.Marrocu (assente l’amatissima liquirizia) concludevano così l’abbondante pasto.
Costo complessivo, 40€ cadauno, da ritenersi più che adeguato, e integrato da una cospicua mancia per il lodevole operato del personale.
L’eccellenza del servizio (menzione speciale) e la genuinità degli ingredienti, sono le qualità che può vantare “La Bottega del Mare”, oltreché la suggestiva ambientazione, apprezzabile alla luce del giorno. L’atmosfera caotica e qualche (speriamo occasionale) difetto nella preparazione dei piatti, sono invece i dati negativi che dobbiamo nostro mal grado segnalare. Di certo, un ristorante che può fare da cornice per piacevoli serate all’insegna dell’opulenza, che possiamo quindi favorevolmente consigliare.

VALUTAZIONE “La Bottega del Mare”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Bottega del Mare Indirizzo: Località Maramura – Capoterra
Telefono: 070710794    [mostra in google maps]

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dic 4 2011

Ristorante Balena – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Balena - Ingresso

Balena – Ingresso

 

Sabato 3 dicembre 2011, ore 21:00 via Santa Gilla, periferia del capoluogo, in cui la movida degli affollati locali di tendenza cede il passo all’economia che ruota intorno alla lussuria dietro compenso, il tonno-filosofo Jesus e mastro GeppEttore, ormai abbandonati dalla Fata PGina, attendono l’intervento del pluri-titolato Ing. Marrocchio per sottrarsi al triste destino di essere assimilati dall’asmatico cetaceo, ma il nostro burattino-eroe, che proprio grazie all’intervento della citata Wink di Capoterra era appena stato liberato dall’incantesimo che lo aveva trasformato in un somaro, tarda senza un’apparente spiegazione, insinuando il dubbio di diversi scenari possibili, tra i quali riportiamo l’arruolamento del medesimo nel Pequod, la romanzesca baleniera di Nantucket, al pari di un maggiormente probabile rapimento da quella che un noto scrittore definisce vascello de lo dimonio.
Questo lo scenario, o meglio le storie evocate da un locale che ha scritto la Storia della ristorazione cagliaritana: Balena.
 

Balena - Interno

Balena – Interno

 

La sbiadita insegna luminosa all’ingresso, e l’arredamento non influenzato dalle rivoluzioni tecnologiche e di stile dei nostri giorni, riportano i Donkeys indietro nel tempo ai mitici anni ’80, all’epoca in cui si andava nelle trattorie per gustare i sapori genuini del proprio mare e per ascoltare la cronaca della squadra del cuore. Il locale prevede un disimpegno all’ingresso che separa le cucine dall’unica sala. Gli arredi sono semplici: tavoli in legno massello rivestiti di semplici tovaglie gialle, protette a loro volta da colorate tovaglie di carta, e sedie con ripiani in plastica intrecciata, in linea con il resto. Di fronte alla disposizione dei tavoli dominano due variopinti banchi-frigo. I muri bianchi sono abbelliti con una serie di quadri di diversa natura e dal filo conduttore ancora da interpretare e con oggetti
tipici della pesca d’alto mare e, al centro delle pareti domina un cartello con il motto del locale: NON CUCINAIMO PASTA, NON PULIAMO PESCI, NON ABBRUSTOLIAMO PANE, NON SI FANNO CAFFE’. Un’intera parete è occupata da una vetrata che offre il panorama della via Santa Gilla, mentre dal soffitto una batteria di ventilatori, uniti ai primi modelli di climatizzatore degli anni ’80, assicurano il tepore alla clientela nei mesi più caldi. Il servizio in sala è assicurato da due giovani camerieri di diversa corporatura e capigliatura, simpatici e schietti, capaci di accontentare le più svariate richieste della clientela, a patto che non siano infrante le regole sopra citate.
 

Balena - Antipasti

Balena – Antipasti

 


La scelta del vino, anzichè premiare il classico bianco della casa, come da copione nelle migliori trattorie di mare, ricade su un semplice Segolaj (uva vermentino + nuragus) della cantina Trexenta, servito senza il rito dell’assaggio.
Ci viene subito proposta la scelta di antipasti, condivisa in toto dal Triumvirato: insalata di polpo marinato, dadi di tonno alla catalana con cipolle, bocconi alla cagliaritana, piatto di cozze e arselle bollite e un’ottima burrida, molto delicata, anche per il sottoscritto che non ama tanto questo classico cagliaritano.
 

Balena - Bocconi di mare

Balena – Bocconi di mare

 


La prima impressione è una straordinaria genuinità degli ingredienti, nonostante ricette molto semplici, ma che esaltano i veri sapori del mare spesso tanto ricercati.

Per un locale che non contempla i primi nell’offerta ci si aspetterebbe una sorta di compensazione in un assortimento molto più variegato della scelta degli antipasti.
Una nota particolare meritano i bocconi, ottimi, come l’Ing. Marrocchio potrà confermare, forte del copioso campione consumato a scapito degli altri onesti commensali che si son dovuti accontentare di quel che la voracità del nostro meno attivo burriccu ha risparmiato.
 

Balena - Grigliata di pesce

Balena – Grigliata di pesce

 

Terminati gli antipasti, essendo impossibilitati, ma anche rassegnati, a non assaporare un buon primo, la scelta per il proseguo della maratona alimentare cade su una splendida grigliata mista, comprendente sparlotte, sarago, orate, muggine e spigola.
L’assenza di aromi ha esaltato la tracotanza dei sapori dei migliori pesci del golfo e la mano del perfetto arrostitore, il re del pesce arrosto così come recitano i sottotitoli all’insegna del locale, che ha saputo regalare il perfetto compromesso tra sale, cottura e sapore ai propri clienti.
La pulizia del pesce, altro tabù della trattoria è stata affidata all’esperta mano del buon GeppEttore, che non ha però potuto evitare l’intervento maldestro del tonno-filosofo Jesus, troppo impaziente per aspettare che i commensali consumassero un pesce alla volta, nonostante fosse reduce un pranzo più che abbondante, che ha trasformato il vassoio in una fossa comune.
 

Balena - Pecorino

Balena – Pecorino

Balena - Mandaranci

Balena – Mandaranci

 

Arriva poi il momento del dessert. Le avide menti dei burricchi pregustano squisitezze tipiche nostrae come seadas, dolci sardi di varia natura, ma nel tavolo limitrofo si assiste ad un evidentemente usuale teatrino nel quale diverse signore di mezza età richiedono a turno diverse varietà di dolci sardi, ricevendo in cambio la mesesima risposta dal sorridente, ma convincente, cameriere: mandaranci ne vuole?!
I tre burricchi decidono quindi all’unanimità di optare per delle clementine… tottu pisu!!..
 

Balena - Avviso ai naviganti

Balena – Avviso ai naviganti

 

La cena si conclude con un assaggio di formaggio pecorino semi-stagionato, decisamente buono, e con del mirto di produzione casereccia di conoscenti della gestione.
Il corrispettivo pagato per la ciccionata è stato di 26,33€ cad. burriccu, da ritenersi adeguato a quanto consumato.
L’assenza dell’offerta dei primi piatti, dei dessert e del caffè, se da un lato potrebbe lasciare un senso di incompletezza al nuovo cliente dopo il pasto, d’altra parte si configura in una tipicità del locale estremamente rara, al punto di non cedere alle facili imitazioni della concorrenza che più si è adeguata alle evoluzioni dell’ultimo trentennio, costituendo così un format talmente talmente originale da rendere Balena una meta irrinunciabile soprattutto per il turista alla ricerca dei sapori tipici. La cucina semplice esalta inoltre la genuinità dei sapori del nostro straordinario patrimonio ittico e vale una menzione speciale per il locale che ha decisamente superato la prova Burricchi con una sufficienza piena.
 


VALUTAZIONE “Balena”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Balena Indirizzo: Via Santa Gilla 125, Cagliari
Telefono: 070288415    [mostra in google maps]
 

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