☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
nov 17 2012

Ristorante L’Assommoir – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Assommoir - Interno

Assommoir – Interno

 

«Ça ne promet pas beaucoup de bonheur» dit Gervaise lorsque ensemble, avec Coupeau, ils annoncent leur mariage aux Lorilleux.

Qu’est-ce que le bonheur? Et pouvez-vous le voir dans la vérité, mais avec la misère et la faim?
E riuscireste voi a trovarla – la felicità -, con lo stomaco vuoto, nel delirio angosciante di una bottiglia di vino, o tra le sudicie mura di uno scannatoio sociale? Il decoro e la serenità appartengono a pochi, per tutti gli altri c’è una piccola stanza, chiusa nella propria penombra, una benda nera da stringersi agli occhi, e una botola di legno, spalancata verso l’oblio. Persi e costretti fra le pungenti righe del romanzo di Émile Zola, diamo ora inizio all’ennesimo atteso episodio, dell’ancora interminata saga del Donkey Challenge. Mettetevi comodi, buon ascolto.
 

Assommoir - Flan di caprino

Assommoir – Flan di caprino

 

Venerdì sera, ore 20.30 circa. Romba il motore della 150cv, che impudica ed inpunita, sfreccia molesta, per le trafficate arterie della città di Cagliari. Con poco salda mano al volante, un irrequieto e lamentoso Jesus, recrimina sul congestionante usufrutto dei distributori di carburante low cost, e sulle interminabili code che si prolungano, pericolosamente, fino alla carreggiata: «levatevi dai c…., susunki!»
Seguendo le indicazioni del Raschione, raggiunto il Viale Fra’Ignazio, i due Burricchi accomodano il bolide per poi dirigersi, pedibus calcantibus, alla non prossima destinazione: «Oh Raschione, ma là che potevamo parcheggiare molto più vicino, mi devi proprio far camminare: burriccu!?!». Allorquando, durante il tragitto, i malfidati Donkeys, già si interrogavano su quanto sarebbe stato consistente il ritardo dell’Ingegner Marrocu, eccoli incrociare, ex-abrupto, il passo spedito dell’ipo-tricotico Triumviro, anch’egli diretto verso la Via Porto Scalas, nei pressi del vicino corso Vittorio Emanuele II.
 

Assommoir - Antipasti

Assommoir – Antipasti

 

Il circolo privato “l’Assommoir”, si affaccia discretamente sulla suddetta Via, con un piccolo e disimpegnato vestibolo d’ingresso, che introduce ad un solido uscio di legno grezzo, privatamente tutelato da un piccolo dispositivo elettrico per la sollecitazione acustica volontaria, da parte di avventori all’esterno: sostanzialmente, il campanello! Suoniamo. Al suo interno, il locale si presenta con un’unica piccola sala, disegnata con le fattezze di una vecchia taverna, o di un suggestivo rudere campestre, dominato da un meraviglioso tetto in Zinnibiri (ginepro) e da solide pareti di pietra a vista, intervallate da una pur discutibile crosta di colore ocra. I rustici arredi in legno scuro, il bel parquet, le stampe in stile bohémienne e vari suppellettili della vita contadina – tra i quali, si eleva e domina una vecchia falce di ferro – disegnano un’atmosfera di certo intima e accattivante, supportata da una indovinata musica di sottofondo, almeno per il pur breve periodo in cui il ristorante non si è saturato degli schiamazzi di taluni sguaiati ed importuni clienti, nella tavolata affianco: «justizia si scallidi!»
 

Assommoir - Spiedini di gamberi e ananas

Assommoir – Spiedini di gamberi e ananas

 

Un angolo della sala, nei pressi dell’ingresso alle cucine, è dedicato alla zona “crêperie”. In effetti, questa piacevole peculiarità alimentare, è determinata ed indotta dalla proprietà e gestione del ristorante, legata al “Chez Victor”, storico locale del quartiere Stampace. Accomodati al nostro tavolo, veniamo subito introdotti alle costumanze ed incombenze del locale; apprendiamo così, dell’esigenza di apporre le nostre firme di presenza al circolo, attività che Jesus e il Raschione producono con salvaguardia dell’asinino anonimato. Invero, l’Ing.Marrocu, sospinto da un irrinunciabile spirito di ricerca della verità zoliana, rischia subitamente di far saltare la nostra copertura!
Molto gradita e professionale, l’anamnesi preventiva da parte del personale, circa nostre possibili allergie o intolleranze alimentari, che sarebbe opportuno fosse sistematica abitudine da parte di ciaschedun ristoratore.
 

Assommoir - Zuppa di porri e farro

Assommoir – Zuppa di porri e farro

 

Per imponderabili ragioni, che non abbiamo avuto pazienza e occasione di approfondire, la cucina dell’”Assommoir” è uno stupefacente esempio di rivisitazione della cucina popolare francese – bretone in particolare – sulla base dei prodotti tipici della nostra terra. Le crêpe, le zuppe, e le galette salate sono alla base del menù del ristorante mentre, per fiducia e apprezzamento nei confronti degli inarrivabili vini nostrani, la cantina è provvista maggiormente di etichette sarde, in luogo di importati nettari d’oltralpe. Rifiutiamo gentilmente, il proposto menù degustazione a 19€, e ci facciamo volentieri introdurre nell’excursus indicato dal giovane maître, supportati dapprima da un eccellente Nuragus DOC “Pedraia” della Cantina Santadi («ma ve l’ho detto che dobbiamo rischiare ogni tanto, abbiamo fatto il primo anno di solo “Costamolino”!» cit. Marrocu), e accompagnati poi da un prestigioso Carignano del Sulcis DOC Riserva “Rocca Rubia”, della medesima provenienza: ottimo.
 

Assommoir - Galette radicchio e formaggio

Galette al radicchio

Assommoir - Galette ai funghi porcini

Galette funghi porcini

 

Ora, in onore alla sintesi e alla sobria chiarezza, non mi dilungherò nel ricercare i doverosi superlativi, che le straordinarie portate assaporate pur meriterebbero, e che ci consentono di decretare la cucina dell’”Assommoir”, come una delle più apprezzabili, incontrate nella nostra lunga e scostumata carriera di pseudo-recensori.
Per dovere di cronaca, invero, dobbiamo pur registrare e segnalare alcuni banali quanto clamorosi difetti, in ordine al servizio in sala; servizio, che si è purtroppo dimostrato non all’altezza di una preparazione e presentazione, a dir poco commovente, dei piatti. In particolare, non ci riferiamo ad alcuni anche comprensibili rallentamenti, cagionati dall’affollamento del Venerdì sera, ma a fastidiosi e ingiustificabili dettagli, quali l’aver evitato di cambiare posate e stoviglie durante tutto l’incedere della cena, l’aver tentato di servire il vino rosso nello stesso calice utilizzato per quello bianco e, “dulcis” in fundo, una volta richiesta la sostituzione dei bicchieri, l’aver provveduto a risciacquarli approssimativamente in cucina, restituendoli alla tavola ancora sgocciolanti e in difetto di certezza del proprietario! Tale incredibile superficialità, manifestata da personale con esperienza – che in diverse circostanze avrebbe ingenerato l’umiliante mutilazione dell’orecchio in sede di giudizio -, sollecita e rende ormai improrogabile, lo sviluppo del progetto “La guida del somaro“: un decalogo di semplici “banalità” a costo zero, che apra gli occhi dei ristoratori su alcuni sistematici dettagli e piccoli comportamenti da mettere in pratica in cucina e nella sala da pranzo, per imboccare la non tortuosa strada della qualità.
 

Assommoir - Crêpe castagne cioccolato

Assommoir – Crêpe castagne cioccolato

 

Detto questo, ecco, nel dettaglio, la deliziosa cronaca delle pietanze assaporate.
Entrée. Flan di caprino su crema al radicchio e spaghetti fritti; involtini di melanzane, cipolle e pomodori secchi su letto di pane carasau; cestinetti in pasta brisè con pecorino, cipolle, pomodorini, melanzane e zucchine; hamburger di orata e gamberi (Jesus:« ma secondo me ha sapore di maiale!») in emulsione di formaggio, servito su foglie di lattuga e frittura di melanzane, e accompagnato da salsa allo yogurt; delizie di caprino con marmellata dolce di peperoncino, servite su letto di carasau; spiedini di gamberi e ananas con decoro di aceto balsamico, chicchi di melograno, e un piccolo cachi; zuppa di porri e farro, impreziosita da ramoscelli di mirto e accompagnata da bruschette di pane “civraxu” e da piccoli spirali di pane fritto. Una delle più buone sequenze di antipasti mai assaporate, chapeau!
Plate principal. Entra qui in gioco la crêperie, con due diverse espressioni di un piatto tipico della Bretagna: la galette, che Jesus, invero, ricordava (La galette des rois) in pastella più rigida, ma che in effetti, nella rivisitazione dell’”Assommoir” è risultata assolutamente notevole: galette con cipolle e funghi porcini, seguita dal medesimo tortino, declinato con un ripieno di formaggio e radicchio: ari-chapeau!
Dessert. Crêpe alla crema di castagne e cioccolato fondente: sublime! La serata si è quindi conclusa con una grappa barricata ed un caffè per Jesus, e con una sola barricata per il Raschione. Il Marrocu, non conquistato da null’altra proposta, saltava quest’ultima delizia. Costo complessivo della cena, meno di 27€ cadauno, probabilmente calmierato dal particolare regime fiscale a cui sono sottoposti i circoli privati, e da giudicare assolutamente ridicoli rispetto alla soddisfazione alimentare ricevuta.

Con un’ambientazione suggestiva e intrigante, ed una cucina assolutamente di primissimo livello, quello che manca a l’”Assommoir”, per entrare nell’olimpo della ristorazione sarda – e quindi della nostra classifica – è la cura dei dettagli in ordine al servizio; dettagli che, con un minimo di impegno, potranno senz’altro essere sanati ma che, hic et nunc, fanno la differenza. Tre burricchi. Il quarto burriccu, e l’altrimenti meritatissima menzione speciale, vengono vanificati dall’episodio del vino, che con una qualità delle pietanze di minore livello, avrebbe comportato la mozzatura dell’orecchio. Peccato!

 
CONCORSO: ricordiamo a tutti i nostri lettori, che ancora per tutto Novembre 2012, è possibile partecipare al concorso VINCI UNA GIORNATA DA BURRICCU, che consente a tutti gli utenti Facebook di vincere una cena e presenziare ad una ciccionata ufficiale dei Burricchi! Per maggiori informazioni [leggere qui]
 


VALUTAZIONE “L’Assommoir: Tre Burricchi.
Ristorante L’Assommoir Indirizzo: Via Porto Scalas 25, Cagliari
Telefono: 3928935726    [mostra in google maps]
 

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mag 13 2012

Ristorante Is Paulis – Serdiana

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Is Paulis - Interno

Is Paulis – Interno

 

In quel di Pauli, al calar della sera, nell’avvolgente profumo del primo crepuscolo dal sapore estivo, si predisponevano, questo secondo Venerdì di Maggio, i paramenti dell’ultima consumanda celebrazione aìnina.
Vestibolo del pre-rituale, organizzato per convergenza di intenti e debolezze, di abitudini ed ambizioni, di cinico disincanto e stralunata consapevolezza, è lo spazio dedicato alla custodia dei Sepolcri paulesi
(i parcheggi del cimitero di Monserrato).
In tale mistico domicilio, esordivano sei consumati e delegati sacerdoti della liturgia, nell’indossare le proprie vesti cerimoniali.
 

Is Paulis - Christina Jones Corrias

Christina Jones Corrias, coach Donkey Team

 

Le indossa il Raschione Ettore, ostentando la sua polo Lacoste e i suoi costosissimi accessori alla moda. Le indossa il vostro amato Jesus, con la sua consueta tenuta simil-pedduzzone, valorizzata dall’inseparabile cappellino vintage. Le indossava il Burriccu Orione – alla sua seconda esperienza da Donkey – , esibendo un rigore stilistico da consumato venditore d’auto. Le indossava il burriccu Sollai, in tenuta da “lasciate che le zanzare vengano a me”, impreziosita da ricercati elementi di tendenza, quali dozzinali ciabattine infradito. Elegantemente le indossava, infine, il nostro nuovo graditissimo ospite X, la adorata fondatrice del gruppo facebook “Frastimiamo e lodiamo i vari locali e ristoranti di Cagliari“, la presidentessa Christina Jones Corrias che – vi anticipiamo sin d’ora – al terzo bicchiere di vino nasco si lasciava coinvolgere e convincere nell’intraprendere una nuova e sconsiderata carriera sportiva:
prossimamente allenare la squadra del Donkey Team. Benvenuta Mister CJC!!!
 

Is Paulis - Tagliere di terra

Is Paulis – Tagliere di terra

 

Per i più avvezzi all’arte del contare, siamo in obbligo di segnalare il sesto sacerdote della serata. Sorprendentemente in ritardo, il non onnipresente Ingegner Marrocu, veniva subitamente cazziato dal suo nuovo allenatore, ma risultava concomitantemente meritevole, per averci concesso l’occasione di apprezzare, negli impertinenti minuti dell’attesa, un meraviglioso ossimoro: il luogo deputato al mesto culto formale del trapasso, diviene sostanziale territorio per lascive e scostumate attività amorose, esibite ed ostentate alla luce del sole.
Come si suol dire, l’amore trionfa sempre, in ogni sua forma :-P !
Infine riunitasi la bizzarra coventicola, guidati dalla carrozza imperiale del Sollai, e supportati dalla 150cv di Jesus, il gruppo si dirigeva speditamente verso la destinazione prescelta: ristorante Is Paulis, Serdiana.
 

Is Paulis - Bresaola rucola e grana

Is Paulis – Bresaola rucola e grana padano

Is Paulis - Insalata di mare

Is Paulis – Insalata di mare

Is Paulis - Frittelle di cavolfiore, Tortini salati

Is Paulis – Frittelle di cavolfiore, Tortini salati


 
Il Ristorante si raggiunge percorrendo la SS387, immettendosi in una stradina sterrata, che incrocia la carreggiata giusto prima di una curva (!), poco oltre i comuni di Serdiana e Dolianova. Speriamo le indicazioni predisposte dal Raschione, che trovate nella scheda in fondo alla pagina, possano essere utili per individuare agevolmente la location.

 

Is Paulis - Polpetti alla diavola

Polpetti alla diavola

Is Paulis - Zuppa di cozze

Is Paulis – Zuppa di cozze

Is Paulis - Focaccia

Is Paulis – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Is Paulis - Spaghetti alle arselle

Is Paulis – Spaghetti alle arselle

 

“Is Paulis”, non è semplicemente un ristorante/pizzeria, ubicato nella splendida ambientazione delle campagne di Serdiana, ma un imponente complesso architettonico, che offre una serie di opportunità e servizi, quali l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti di nozze, finanche attività sportive quali il calcetto, l’equitazione e il paracadutismo.
Per la parte che a noi interessa – quella ristorativa – individuiamo uno splendido gazebo all’aperto più due ampie sale interne, dominate da composizioni di colori caldi, dalla prorompenza lignea del soffitto a volta, e da un allestimento essenziale ma ben curato. Sebbene Jesus non sia particolarmente amante degli spazi volumetricamente estesi, ma preferisca altresì una ambientazione più intima e misurata, il contesto in cui siamo accolti non difetta per suggestione o per giusto grado di eleganza.
 

Is Paulis - Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis – Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis - Tagliolini gamberi e broccoli

Is Paulis – Tagliolini gamberi e broccoli

 

I commensali si dispongono quindi nella tavola rotonda loro assegnata e attendono, per un non breve periodo, l’intervento del personale. Il servizio è garantito da due giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza, piuttosto gentili e volenterosi, ma non particolarmente incisivi, in riferimento alla tempistica e a talune ricercate attenzioni, quali il proporre l’assaggio della bottiglia di vino, prima che questa venga servita. Negata quindi all’Ing.Marrocu, la possibilità di esibirsi nello scenografico rituale dell’assaggio, in favore degli asinini commensali, e della sua neo coach/allenatrice Dottoressa Jones Corrias.
 

Is Paulis - Fritto misto

Is Paulis – Fritto misto

Is Paulis - Brasato di vitello

Is Paulis – Brasato di vitello

 

Ad ogni modo, la cernita del nettare poteva ricadere – tra la non amplissima scelta di bianchi proposti -, su di un eccezionale vino bianco autoctono “Iselis”, delle cantine Argiolas, prodotto prevalentemente con uvaggi di Nasco e, in minima parte, da Vermentino: buonissimo (e probabilmente la nota più gradita della serata)!
Si procedeva quindi, concordando con il cameriere un menù che prevedesse l’esordio con i tradizionali antipasti di mare e di terra, preceduti e seguiti da pane e bruschette non particolarmente condite, e da un’ottima focaccia calda.
 

Is Paulis - Tiramisù

Is Paulis – Tiramisù

 

Arrivavano quindi nell’ordine: bresaola con rucola e grana, buona (anche se forse servita eccessivamente fredda) insalata di mare, composita di polpo, gamberi, seppie, sedano, carote e olio d’oliva, tagliere di terra con pecorino stagionato, salsiccia sarda e prosciutto crudo, ottime frittelle di cavolfiore e tortino salato di carciofi e piselli.
Gli astanti, potevano successivamente assaggiare un discutibile piatto di polpetti alla diavola, dosatamente piccanti ma scriteriatamente affogati – nella loro dissimulata ristrettezza – in un oceano di sugo, che li faceva apparire come sfortunati naufraghi in un mare di solitaria disperazione. Anche la zuppa di cozze, a seguire, non appariva di particolare gusto e qualità, tanto da meritare menzioni particolari.
 

Is Paulis - Sorbetti

Is Paulis – Sorbetti

 

Ugualmente contraddittori apparivano i primi piatti: ottimi ravioli artigianali con ripieno di formaggio e funghi porcini, conditi con burro e salvia per Il Burriccu Orione, il Burriccu Sollai e la presidentessa/team leader Corrias, meno convincenti tagliolini con broccoli e gamberi richiesti dal Raschione Ettore e dall’Ingegner Marrocu. Riguardo gli spaghetti con arselle scelti da Jesus questi, seppur di discreta fattura, risultavano in buona misura corrotti da un eccesso di sabbia avvertita nelle arselle.
Secondo piatto costituito per 5/6 da un fritto misto con calamari e ghiozzi; dignitosi i calamari, totalmente insapore i ghiozzi. Il sesto/sesto citato, è il brasato di vitello richiesto – fuori dal contesto – dal Burriccu Sollai, che si distingueva anche nella scelta del dolce: tiramisù della casa con panna e spruzzata di cacao per lui, semplice sorbetto al limone per gli altri commensali; sanza ‘nfamia e sanza lodo!
Da segnalare l’impossibilità di gustare dessert più elaborati per l’improvvisa diserzione del cuoco, all’approssimarsi della mezzanotte. Per questo, tenderei a non colpevolizzare lo chef, ma bensì a mettere l’accento sulla dismisura nella lentezza complessiva del servizio, che ha prodotto (tenuta conto la riconosciuta propensione di Orione, a consumare fin l’ultima briciola di pietanze pagate, prima di alzarsi da tavola) una cena di oltre tre ore: 10 anni!

Is Paulis - Amari e sprite

Is Paulis – Amari e sprite

 

La cena – salvo la sopracitata nevrosi compulsiva del Burriccu Orione – poteva quindi concludersi, con i caffè e gli amari. I caffè, ad onor del vero, sono risultati sostanzialmente imbevibili, collocandosi al top dei peggiori mai assaggiati nella lunga carriera di Jesus. Buoni i liquori alla liqurizia “Silvio Carta”, ordinati dal Raschione, da Marrocu e dalla Jones, il montenegro di Orione e la grappa barricata di Jesus. Il Buon Sollai, ancora sugli scudi in merito all’originalità, concludeva – non sappiamo se per esigenze di digestione – con una modesta lattina di “Sprite”!
Costo della cena, 34€ cadauno che, considerate le due prestigiose bottiglie di bianco (di cui una scontata, come i secondi), può considerarsi adeguato e finanche particolarmente economico.
Il ristorante “Is Paulis”, è sicuramente una fantastica location per prevedere eventi e banchetti cerimoniali, ma non risulta particolarmente brillante – a parte qualche piacevole spunto positivo – nella declinazione di ristorante alla carta, per il servizio e per la qualità della cucina, che a tratti non sono risultati all’altezza della situazione. Ad ogni modo, se giusto foste di strada, vi suggeriamo di farci un salto, almeno una volta. Due burricchi meno meno.
 


VALUTAZIONE “Is Paulis”: Due Burricchi.
Ristorante Is Paulis Indirizzo: SS.397 Km 22.900, Serdiana
Telefono: 070741494    [mostra in google maps]
 

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