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apr 20 2013

Hostaria Sa Osa – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Sa Osa - Interno Ing. Marrocu

Sa Osa – Interno. Ing. Marrocu

 

E’ facile e difficile, allo stesso tempo, ricondurre razionalmente il pensiero a qualcosa di non circoscritto, non delimitato da solide geometrie e simbolicamente tracciato nell’immediatezza del segno o dell’allegoria. E’ difficile e facile, al tempo inverso, affermare una propria identità reale nel disordine dell’indefinito, nell’evanescenza dell’indeterminato, nell’olismo del complessivo, che accarezza la cinica prorompenza del nulla.
Adesso che la vedo qui, questa ‘osa, non mi è chiaro se mi sia più semplice scegliere la strada del trascendentale, tracciata dal buon Immanuel – che mai sono riuscito seriamente a dominare – o abbandonarmi alla ricchezza morale della Natura, così come suggerito da Google. Bene, ho deciso che prima mi preoccupo di questo dovere, poi eventualmente ci penso!
 

Sa Osa - Bruschette

Sa Osa – Bruschette

Sa Osa - Pre antipasto

Sa Osa – Pre antipasto

 

E’ già uno sforzo mentale, impegnarsi nel proprio diletto, conoscendo l’incombenza di un gravoso destino. Per questo le prime lodi di stasera vogliamo farle all’Ing.Marrocu che, nonostante gli impegni lavorativi e l’antelucano risveglio del giorno che sarebbe presto arrivato, ha scelto di non mancare al solenne appuntamento alimentare del fine settimana asinino. E auto-elogiamo pure tutti noi, i Burricchi del Donkey Challenge che, indefessamente da anni sostengono l’ebdomadario rito, nonostante la costante e istintuale certezza, che il giorno dopo si risveglieranno comunque Burricchi.
 

Sa Osa - Fritturina

Sa Osa – Fritturina

 

Venerdì sera, ore 20.45. In leggero anticipo per venire incontro agli impegni dell’Ing.Marrocu, il Triumvirato in formazione tipo si riunisce causalmente e casualmente per le vie della “Marina”. Dopo brevi convenevoli di benvenuto, che si accordavano con il passo spedito dei burricchi senza mai comunque interromperlo, i tre giungevano rapidamente alla loro destinazione: l’”Hostaria Sa Osa”; è lo stesso locale che, per un colpevole difetto di programmazione da parte del Raschione, qualche settimana prima aveva loro risolutamente negato asilo. Prima di varcare la soglia del locale, gli intensi profumi dei focolari, sfuggenti il mosaico di angiporto dell’antica Lapola, pervadono i sensi di Jesus, che manifesta tutto il suo apprezzamento per i ritrovati colori della città. Lo stesso Ing.Marrocu sembra lasciarsi cogliere, per un istante, dall’euforico risvegliarsi di una primaverile umanità cittadina, tanto da consigliare al Burriccu una diversa e più intensa destinazione: Istanbul!
 

Sa Osa - Antipasti

Sa Osa – Antipasti

 

L’hostaria “Sa Osa” è il ristorante che sostituisce la gestione del “Al Cavour”, collocato nell’omonima Via in quel del quartiere “Marina”. L’architetura e gli arredi del locale non hanno subito significative ricomposizioni con la nuova proprietà, motivo per il quale vi rimandiamo alla nostra recensione per maggiori dettagli sull’estetica generale. Registriamo e apprezziamo invero, un più accentuato buon gusto nella disposizione di decori e suppellettili in riferimento, ad esempio, al sobrio arazzo che potete notare dietro il malcelato capo dell’Ing.Marrocu, o al significativo e simbolico simulacro dedicato alla Dea Madre, su un davanzale della sala principale, dove ci siamo comodamente alloggiati. Ottima la scelta e la qualità della diffusione musicale in sala, anche se inizialmente ha procurato una richiesta di ridimensionamento dei decibel ambientalmente ingenerati.
 

Sa Osa - Tartare di tonno

Sa Osa – Tartare di tonno

 

Il tavolo a noi riservato era inizialmente diversamente collocato ma il cameriere che ci ha accolto, acutamente intuita una nostra possibile titubanza, ha provveduto subitamente a sistemarci in un migliore accomodo. In effetti il personale, numericamente adeguato, giovanile e alla mano, è risultato appropriatamente preparato ed efficiente, come più in generale – a parte qualche sbavatura che vedremo – lo è stato tutto il servizio. Perfetti, dobbiamo far notare, i tempi della cucina, che ha fatto registrare giusto un piccolo fisiologico rallentamento sul finire della cena, ma che ha gestito in maniera impeccabile i ritmi di presentazione delle differenti portate.
 

Sa Osa - Natalis di Araj ragù di polpo

Sa Osa – Natalis di Araj ragù di polpo

 

Jesus, che per sua abitudine prende in considerazione il menù cartaceo allo stesso modo con cui un maschio medio legge un manuale di istruzioni qualunque, giudica inizialmente piuttosto ordinari i piatti. In realtà verrà presto parzialmente smentito.
Il Raschione concorda con il maître un percorso di antipasti di mare (presente anche un menù di terra), mentre l’Ing.Marrocu rivendica nuovamente un suo presunto ius primae vini, scegliendo dalla «molto ben fornita» cantina un bianco Greco di Tufo DOCG del 2011, “Loggia della Serra” di Montefusco, che verrà proposto ed approvato con la consueta inopportuna teatralizzazione: «E’ solo per perdere tempo, tanto l’esito dell’assaggio è scontato».
In attesa degli antipasti, ci viene presentato un ottimo pre-antipasto composto da pomodorino confit su vellutata di cavolfiore e olive disidratate; delizia questa, che pensiamo sarebbe stato più opportuno accompagnare ad uno spumante di benvenuto, piuttosto che presentare come primo coinvolgimento del Greco di Tufo.
 

Sa Osa - Linguine

Sa Osa – Linguine

 

Gli antipasti, ottimamente presentati in porzioni singole e su stoviglie pre-riscaldate, si articolavano in alcune pietanze di eccellente fattura, accostate ad altre di meno unanime approvazione: fritturina del golfo con verdure “pastellate”, piuttosto buona relativamente a calamari, gamberetti e verdure, da dimenticare considerato nello specifico il gusto dei latterini; polpo in crema di patate tiepida allo zafferano di San Gavino con ornamento di prezzemolo, di cui era molto buona la crema ma non altrettanto ben dosata la cottura del polpo (abbastanza gommoso); eccellente zuppetta di cozze in rosso, con salsa di pomodoro piccante; discutibile insalatina di ceci, gamberi, rucola e pomodori, che sulla carta sarebbero dovuti essere ciliegini, ma che per la loro eccessiva acidità si slegavano totalmente dal gusto complessivo ed erano in antitesi con la riduzione di aceto balsamico; tonno fritto in agrodolce (in carpione) con cipolle, che dubitiamo fossero di Tropea; buona tartare di tonno crudo con salsa citronette (olio sale e limone, senza pepe). Registriamo, relativamente agli antipasti, l’accompagnamento della cena con ottime bruschette all’olio e pane Civraxu mentre, nell’ottica della ricerca dell’eccellenza, consigliamo di sostituire più spesso le posate con l’alternarsi delle varie portate.
 

Sa Osa - Millefoglie

Sa Osa – Millefoglie

 

Nonostante l’altisonanza dei primi piatti e la loro apprezzabile presentazione, il nostro giudizio non può andare molto oltre la sufficienza: Natalis (mezze maniche) di “Araj” al ragù di polpo, con pomodorini ciliegia e olio allo scalogno per il Raschione e l’Ing.Marrocu; linguine de “Sa Osa” allo (verosimilmente) zafferano, con gamberi, asparagi selvatici e pomodori per Jesus.
In funzione di una insospettabile inappetenza dell’Ing.Marrocu e dell’abbondanza dei primi, i Burricchi sceglievano di passare direttamente al dolce: particolarissimo sorbetto al limone fresco (probabilmente spremuto sul momento, e per questo troppo acido) per Jesus, ottimo millesfoglie con crema di zuppa inglese e granella di cioccolato, per i due restanti Triumviri. Considerata la fornitura di liquori – non di primissimo livello se confrontata con quella dei vini -, la cena si concludeva con un “Cynar” e un caffè per Jesus, e una grappa alla vernaccia per il Raschione («è più buono il mio colluttorio»), vampirizzata dal ripensamento del Marrocu, che formalmente dichiarava di voler saltare il giro.
Conto finale di difficile interpretazione: la composizione delle pietanze comandate era in qualche modo riconducibile (ma eccedente) ai menu fissi da 25€, conteggiati quindi in numero di quattro anziché tre, tanto da cagionare una spesa finale di 33€ cadauno, prezzo di certo inferiore alla qualità di quanto assaggiato e al servizio di cui abbiamo goduto.

La nuova “Hostaria Sa Osa” è senza dubbio un ristorante dalla buona impostazione generale, che presenta le sue eccellenze nella qualità del servizio e – ad esclusione dei liquori – nella cantina. La cucina appare a tratti brillante, a volte meno convincente, mentre l’ambientazione e la proposta musicale disegnano per gli avventori un’atmosfera di certo piacevole e rilassante. Ottimi i margini di miglioramento; per ora, tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Hostaria Sa Osa”: Tre Burricchi.
Ristorante Hostaria Sa Hosa Indirizzo: Via Cavour 48, Cagliari
Telefono: 0707568536    [mostra in google maps]
 

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mag 20 2012

Ristorantino Sa Tuedda – Settimo S.Pietro

 Scritto da Jesus | 13 commenti | Commenta

Sa Tuedda – Interno


 
All’approssimarsi della bella stagione, in una giornata che offre ai figli della Terra il piacere di un luminoso e confortevole sole, può risultare gradevole e non scontato abbandonare i grigi confini della città, per inoltrarsi verso la luce, alla ricerca di più ampi e incontaminati spazi.
Seppure risulti discutibile cosa s’intenda oggi per “incontaminato”, non è difficile regalare al nostro sguardo, il piacere di risolte ma ininterrotte figure di colori, che non concedano – giusto per il breve tempo di un faticoso sogno ad occhi aperti -, nel loro veloce avanzare, alcun onore al cemento, o alle violente stonature della asfissiante modernità.

 

Sa Tuedda - Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda – Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda - Razza bollita con patate e bottarga

Sa Tuedda – Razza bollita con patate e bottarga

 

Risulta facile quindi, percorrendo i pochi chilometri che ci separano dalle campagne, oltre le disordinate cittadine del cagliaritano, trovarsi tra verdi disabitate colline, interminati campi di grano, o irregolari variopinte coltivazioni, che disegnano un paesaggio ed un passaggio, in grado di offrirci l’antico sapore di un lontano, sconfinato orizzonte.
Terminato questo onirico stordimento, nei più miti confini dell’animo umano, si fa però strada un nuovo desiderio di intimità, per retrocedere, dalla vastità del latifondo, alla compostezza dell’aiuola e dell’orto di casa.

Sa Tuedda - Anguilla in sugo con uva sultanina

Sa Tuedda – Anguilla in sugo con uva sultanina

 

Il veloce tratto di strada, che separa la dimora di Jesus dalla cittadina di Settimo S.Pietro, è un breve, disagevole assaggio, dei sentimenti e delle emozioni sopra tracciate, che il vostro amato, nel fine mattinata di Sabato, affrontava in compagnia del Raschione Ettore e dell’ospite, ormai ricorrente, Ing. V-Hot, che i più cari e affezionati fan ben ricorderanno. Assente (questa volta giustificato) il terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, oggi impegnato in gioviali attività e avvenimenti di Casata.
Destinazione dei tre Burricchi, il ristorantino
“Sa Tuedda” (tr.: l’aiuola, il piccolo orto), in quel di Settimo San Pietro, a pochi chilometri dal centro di Cagliari.

 

Sa Tuedda - Zuppetta di cozze

Sa Tuedda – Zuppetta di cozze

 

Il ristorantino (così recita l’insegna), è un piccolo gioiello a conduzione familiare, affacciato, in Settimo, nella esteticamente disimpegnata Via San Salvatore, arteria principale che attraversa longitudinalmente il Paese.
In effetti, l’impatto scenico esterno del locale non è particolarmente efficace, anche per via del temporaneo cantiere, predisposto al piano superiore del piccolo edificio.
L’allestimento interno, è invece gradevole e ben curato. Un’unica piccola sala con pareti dalle tonalità verdognole, è dominata dal suggestivo banconcino in pietra, dotato di una vetrinetta porta bottiglie, e sormontato da una struttura pensile, decorata con piccoli archi in legno e tegole in cotto, che fanno da riparo all’ingresso della cucina.

 

Sa Tuedda - Spaghetti al cartoccio di mare

Sa Tuedda – Spaghetti al cartoccio di mare

 

L’ambientazione, semplice ma di buon gusto, si compone di grandi e piccoli elementi d’arredo, quali quadri, mensole, libri, una bella credenza, e altri misurati decori.
Varcata la soglia del locale, veniamo accorti da un gentile e distinto signore – che poi si rivelerà essere un imprenditore edile occasionalmente prestato alla ristorazione -, che ci fa accomodare su un ampio e comodo tavolo, nei pressi della vetrina che dà sulla strada.
Nel concordare la scelta del menù, veniamo quindi eruditi sulla filosofia e sulle abitudini de “Sa Tuedda”: a parte qualche riconosciuta divagazione tracciata dal menù cartaceo, le pietanze del giorno che si possono gustare, sono quelle preparate dalla cuoca (la signora di casa) per soddisfare, equivalentemente e quotidianamente, le esigenze alimentari degli avventori o dei suoi fortunatissimi familiari.

 

Sa Tuedda - Fritturina di pescato

Sa Tuedda – Fritturina di pescato

 

Questo non significa, invero, che la cucina del ristorante e il servizio siano banali o poco qualificati: tutt’altro!
La richiesta fatta dai tre affamati Burricchi è quella di esordire con degli antipasti di mare, proseguire con un primo piatto, ed eventualmente terminare con un secondo. Il titolare, svelatosi successivamente fine conoscitore di vini – nonché pratico alchimista di sofisticate grappe casalinghe -, ci consiglia, tra le numerose e ricercate etichette della cantina, un vino bianco, vermentino DOCGS Aghiloia di Monti, composito dell’uvaggio fruttato del Funtanaliras, e quello più asciutto del S’Eleme; in quest’ultima annata, eccezionale!

 

Sa Tuedda - Seadinas alla ricotta

Sa Tuedda – Seadinas alla ricotta

 

Dopo aver gustato delle ottime ed invitanti bruschette condite da olio extra-vergine d’oliva dell’oleificio Perra di Dolianova, ci veniva quindi proposto un trittico di semplici, genuini, ma fenomenali antipasti: ali di razza bollita con patate e spolverata di bottarga, tranci di anguilla in sugo, con uva sultanina e prezzemolo, su letto di pane carasau (gustosissima), per finire con una inarrivabile zuppetta di cozze in salsina piccante. Il gusto delle cozze era talmente entusiasmante che Jesus, appena reduce da una personale intossicazione da mitili, capricciosamente pregava di poterne assaggiare una cruda. Quando si dice, su molenti chi non scrammenta mai!

 

Sa Tuedda - Crème brûlée

Sa Tuedda – Crème brûlée

Sa Tuedda - Sebada al miele di cardo

Sebada al miele di cardo

 

Il primo piatto può considerarsi all’altezza, se non superiore, alla squisitezza degli antipasti: spaghetti al cartoccio di mare con gamberi, cozze, calamari e granchione. Semplicemente, come direbbe il Raschione, sontuosi!
A quel punto, riconosciuta la propensione e l’amore per la cucina di mare, da parte degli asinini commensali, l’abile maître proponeva loro una fritturina di pescato di giornata, in luogo di già accennati piatti di terra quali agnello alla vernaccia o carne di pecora, che probabilmente già divisava di consumare lui stesso per intero, anziché condividerli con tre difficili competitor alimentari.

Sa Tuedda - Liquirizia, grappa Poli

Sa Tuedda – Liquirizia, grappa Poli

 

La piccola fritturina, di ottima fattura generale, era composta da calamari, muggine, gallinelle di mare e murena. Prendendo spunto dalle fette di limone poste a decoro, impagabili la discussione e gli aneddoti, relativi all’utilizzo del medesimo.
Concluse le portate principali, si passava quindi all’offerta dei dolci, che venivano accompagnati da uno strepitoso moscato della cantina di Ambrogio Locci, di Monserrato. Si iniziava con un assaggio condiviso di deliziose seadinas di ricotta, impreziosita da abb’e mele (saba di miele), per proseguire con una prima dicotomia di indirizzo: sebada al miele di cardo selvatico per il Raschione e il V.O., ottima Crème brûlée, servita in terrina di cotto per Jesus. Negata la possibilità di un caffè, per via dell’improvviso difetto del sistema di preparazione a cialde, si passava subitamente agli amari: liquore alla liquirizia “Tanca dei pavoni” per Ettore (a suo dire, la migliore mai consumata), grappa barricata “Poli” (tasso alcolico 55°) di Bassano del Grappa per Jesus e il V.O.
Da lì in poi, inizia una disquisizione rispetto ai termini di preparazione delle grappe, che porterà il vostro amato a prendere personalmente “visione”, di alcuni dei preparati alchemici sopra citati, tra cui una strepitosa grappa al miele. Gesù!
Costo finale del pranzo, 30€ cadauno, assolutamente ridicoli, in considerazione della qualità/quantità di quanto mangiato e del servizio che, a parte qualche piccola trascurabile sbavatura, si è rivelato sempre puntuale e attento.
Lontana dall’idea del latifondo della ristorazione, dalla sistematica e industriale organizzazione della cucina, “Sa Tuedda” rappresenta il piccolo orticello familiare, una piccola preziosa aiuola, dalla quale attingere i frutti più prelibati della nostra Terra, quando si abbia voglia di assaporare i veri e genuini sapori dell’intima tradizione culinaria, campidanese e non.
Tre meritati Burricchi, con menzione speciale.
 

VALUTAZIONE “Sa Tuedda”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Sa Tuedda Indirizzo: Via San Salvatore 14, Settimo S.Pietro
Telefono: 3280510511    [mostra in google maps]

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mag 13 2012

Ristorante Is Paulis – Serdiana

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Is Paulis - Interno

Is Paulis – Interno

 

In quel di Pauli, al calar della sera, nell’avvolgente profumo del primo crepuscolo dal sapore estivo, si predisponevano, questo secondo Venerdì di Maggio, i paramenti dell’ultima consumanda celebrazione aìnina.
Vestibolo del pre-rituale, organizzato per convergenza di intenti e debolezze, di abitudini ed ambizioni, di cinico disincanto e stralunata consapevolezza, è lo spazio dedicato alla custodia dei Sepolcri paulesi
(i parcheggi del cimitero di Monserrato).
In tale mistico domicilio, esordivano sei consumati e delegati sacerdoti della liturgia, nell’indossare le proprie vesti cerimoniali.
 

Is Paulis - Christina Jones Corrias

Christina Jones Corrias, coach Donkey Team

 

Le indossa il Raschione Ettore, ostentando la sua polo Lacoste e i suoi costosissimi accessori alla moda. Le indossa il vostro amato Jesus, con la sua consueta tenuta simil-pedduzzone, valorizzata dall’inseparabile cappellino vintage. Le indossava il Burriccu Orione – alla sua seconda esperienza da Donkey – , esibendo un rigore stilistico da consumato venditore d’auto. Le indossava il burriccu Sollai, in tenuta da “lasciate che le zanzare vengano a me”, impreziosita da ricercati elementi di tendenza, quali dozzinali ciabattine infradito. Elegantemente le indossava, infine, il nostro nuovo graditissimo ospite X, la adorata fondatrice del gruppo facebook “Frastimiamo e lodiamo i vari locali e ristoranti di Cagliari“, la presidentessa Christina Jones Corrias che – vi anticipiamo sin d’ora – al terzo bicchiere di vino nasco si lasciava coinvolgere e convincere nell’intraprendere una nuova e sconsiderata carriera sportiva:
prossimamente allenare la squadra del Donkey Team. Benvenuta Mister CJC!!!
 

Is Paulis - Tagliere di terra

Is Paulis – Tagliere di terra

 

Per i più avvezzi all’arte del contare, siamo in obbligo di segnalare il sesto sacerdote della serata. Sorprendentemente in ritardo, il non onnipresente Ingegner Marrocu, veniva subitamente cazziato dal suo nuovo allenatore, ma risultava concomitantemente meritevole, per averci concesso l’occasione di apprezzare, negli impertinenti minuti dell’attesa, un meraviglioso ossimoro: il luogo deputato al mesto culto formale del trapasso, diviene sostanziale territorio per lascive e scostumate attività amorose, esibite ed ostentate alla luce del sole.
Come si suol dire, l’amore trionfa sempre, in ogni sua forma :-P !
Infine riunitasi la bizzarra coventicola, guidati dalla carrozza imperiale del Sollai, e supportati dalla 150cv di Jesus, il gruppo si dirigeva speditamente verso la destinazione prescelta: ristorante Is Paulis, Serdiana.
 

Is Paulis - Bresaola rucola e grana

Is Paulis – Bresaola rucola e grana padano

Is Paulis - Insalata di mare

Is Paulis – Insalata di mare

Is Paulis - Frittelle di cavolfiore, Tortini salati

Is Paulis – Frittelle di cavolfiore, Tortini salati


 
Il Ristorante si raggiunge percorrendo la SS387, immettendosi in una stradina sterrata, che incrocia la carreggiata giusto prima di una curva (!), poco oltre i comuni di Serdiana e Dolianova. Speriamo le indicazioni predisposte dal Raschione, che trovate nella scheda in fondo alla pagina, possano essere utili per individuare agevolmente la location.

 

Is Paulis - Polpetti alla diavola

Polpetti alla diavola

Is Paulis - Zuppa di cozze

Is Paulis – Zuppa di cozze

Is Paulis - Focaccia

Is Paulis – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Is Paulis - Spaghetti alle arselle

Is Paulis – Spaghetti alle arselle

 

“Is Paulis”, non è semplicemente un ristorante/pizzeria, ubicato nella splendida ambientazione delle campagne di Serdiana, ma un imponente complesso architettonico, che offre una serie di opportunità e servizi, quali l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti di nozze, finanche attività sportive quali il calcetto, l’equitazione e il paracadutismo.
Per la parte che a noi interessa – quella ristorativa – individuiamo uno splendido gazebo all’aperto più due ampie sale interne, dominate da composizioni di colori caldi, dalla prorompenza lignea del soffitto a volta, e da un allestimento essenziale ma ben curato. Sebbene Jesus non sia particolarmente amante degli spazi volumetricamente estesi, ma preferisca altresì una ambientazione più intima e misurata, il contesto in cui siamo accolti non difetta per suggestione o per giusto grado di eleganza.
 

Is Paulis - Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis – Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis - Tagliolini gamberi e broccoli

Is Paulis – Tagliolini gamberi e broccoli

 

I commensali si dispongono quindi nella tavola rotonda loro assegnata e attendono, per un non breve periodo, l’intervento del personale. Il servizio è garantito da due giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza, piuttosto gentili e volenterosi, ma non particolarmente incisivi, in riferimento alla tempistica e a talune ricercate attenzioni, quali il proporre l’assaggio della bottiglia di vino, prima che questa venga servita. Negata quindi all’Ing.Marrocu, la possibilità di esibirsi nello scenografico rituale dell’assaggio, in favore degli asinini commensali, e della sua neo coach/allenatrice Dottoressa Jones Corrias.
 

Is Paulis - Fritto misto

Is Paulis – Fritto misto

Is Paulis - Brasato di vitello

Is Paulis – Brasato di vitello

 

Ad ogni modo, la cernita del nettare poteva ricadere – tra la non amplissima scelta di bianchi proposti -, su di un eccezionale vino bianco autoctono “Iselis”, delle cantine Argiolas, prodotto prevalentemente con uvaggi di Nasco e, in minima parte, da Vermentino: buonissimo (e probabilmente la nota più gradita della serata)!
Si procedeva quindi, concordando con il cameriere un menù che prevedesse l’esordio con i tradizionali antipasti di mare e di terra, preceduti e seguiti da pane e bruschette non particolarmente condite, e da un’ottima focaccia calda.
 

Is Paulis - Tiramisù

Is Paulis – Tiramisù

 

Arrivavano quindi nell’ordine: bresaola con rucola e grana, buona (anche se forse servita eccessivamente fredda) insalata di mare, composita di polpo, gamberi, seppie, sedano, carote e olio d’oliva, tagliere di terra con pecorino stagionato, salsiccia sarda e prosciutto crudo, ottime frittelle di cavolfiore e tortino salato di carciofi e piselli.
Gli astanti, potevano successivamente assaggiare un discutibile piatto di polpetti alla diavola, dosatamente piccanti ma scriteriatamente affogati – nella loro dissimulata ristrettezza – in un oceano di sugo, che li faceva apparire come sfortunati naufraghi in un mare di solitaria disperazione. Anche la zuppa di cozze, a seguire, non appariva di particolare gusto e qualità, tanto da meritare menzioni particolari.
 

Is Paulis - Sorbetti

Is Paulis – Sorbetti

 

Ugualmente contraddittori apparivano i primi piatti: ottimi ravioli artigianali con ripieno di formaggio e funghi porcini, conditi con burro e salvia per Il Burriccu Orione, il Burriccu Sollai e la presidentessa/team leader Corrias, meno convincenti tagliolini con broccoli e gamberi richiesti dal Raschione Ettore e dall’Ingegner Marrocu. Riguardo gli spaghetti con arselle scelti da Jesus questi, seppur di discreta fattura, risultavano in buona misura corrotti da un eccesso di sabbia avvertita nelle arselle.
Secondo piatto costituito per 5/6 da un fritto misto con calamari e ghiozzi; dignitosi i calamari, totalmente insapore i ghiozzi. Il sesto/sesto citato, è il brasato di vitello richiesto – fuori dal contesto – dal Burriccu Sollai, che si distingueva anche nella scelta del dolce: tiramisù della casa con panna e spruzzata di cacao per lui, semplice sorbetto al limone per gli altri commensali; sanza ‘nfamia e sanza lodo!
Da segnalare l’impossibilità di gustare dessert più elaborati per l’improvvisa diserzione del cuoco, all’approssimarsi della mezzanotte. Per questo, tenderei a non colpevolizzare lo chef, ma bensì a mettere l’accento sulla dismisura nella lentezza complessiva del servizio, che ha prodotto (tenuta conto la riconosciuta propensione di Orione, a consumare fin l’ultima briciola di pietanze pagate, prima di alzarsi da tavola) una cena di oltre tre ore: 10 anni!

Is Paulis - Amari e sprite

Is Paulis – Amari e sprite

 

La cena – salvo la sopracitata nevrosi compulsiva del Burriccu Orione – poteva quindi concludersi, con i caffè e gli amari. I caffè, ad onor del vero, sono risultati sostanzialmente imbevibili, collocandosi al top dei peggiori mai assaggiati nella lunga carriera di Jesus. Buoni i liquori alla liqurizia “Silvio Carta”, ordinati dal Raschione, da Marrocu e dalla Jones, il montenegro di Orione e la grappa barricata di Jesus. Il Buon Sollai, ancora sugli scudi in merito all’originalità, concludeva – non sappiamo se per esigenze di digestione – con una modesta lattina di “Sprite”!
Costo della cena, 34€ cadauno che, considerate le due prestigiose bottiglie di bianco (di cui una scontata, come i secondi), può considerarsi adeguato e finanche particolarmente economico.
Il ristorante “Is Paulis”, è sicuramente una fantastica location per prevedere eventi e banchetti cerimoniali, ma non risulta particolarmente brillante – a parte qualche piacevole spunto positivo – nella declinazione di ristorante alla carta, per il servizio e per la qualità della cucina, che a tratti non sono risultati all’altezza della situazione. Ad ogni modo, se giusto foste di strada, vi suggeriamo di farci un salto, almeno una volta. Due burricchi meno meno.
 


VALUTAZIONE “Is Paulis”: Due Burricchi.
Ristorante Is Paulis Indirizzo: SS.397 Km 22.900, Serdiana
Telefono: 070741494    [mostra in google maps]
 

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mar 29 2012

Ristorante Kilometro Zero – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Kilometro zero - Interno

Kilometro zero – Interno

 

Con centouno, mille e oltre chilometri alle sue spalle il somaro, paziente e instancabile, incede per la sua strada, senza mai affrettarsi, né alcunché dietro di lui rimirare. Non indugia, non medita sulla rettitudine del suo passo o sulla virtù della destinazione che l’attende; solamente avanza, lento e mansueto, risoluto e vigile, fin su lungo il costone della montagna, con cura proseguendo sulle strette ceglie rocciose, con prudenza discendendo verso valli assolate, generosi frutteti, accesi paesaggi di mare, per poi ancora risalire polverosi e penitenti sentieri, infine raggiungendo l’inaccessibile vetta di una proba impercettibile volontà.
 

Kilometro zero - Antipasti misti

Kilometro zero – Antipasti misti

 

Seguendo il medesimo flemmatico avanzare, Il gruppo storico del Donkey Challenge, dopo anni di lento e inesorabile pellegrinaggio lungo le mulattiere e gli impervi sentieri del gusto – senza una stella polare che benignamente loro accompagnasse -, hanno infine raggiunto la vetta della centesima ciccionata, proseguendo poi senza indugio o tentennamento alcuno la loro strada, alla ricerca di nuove sfide e nuovi orizzonti da superare.
Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, eccoci nuovamente qui con voi, a discutere e narrarvi della ennesima, mirabolante culinaria avventura, così come fosse la prima volta, così come fossimo ancora al chilometro zero della nostra avventura!
 

Kilometro zero - Foglie di bottarga

Kilometro zero – Foglie di bottarga

 

Il Ristorante Kilometro Zero, è dunque la tappa, la destinazione di quest’oggi, il nuovo accogliente anfratto, che per qualche ora sarà il nostro confortevole rifugio.
Il locale è sito nella Via Grazia Deledda, a pochi passi dalla centralissima Piazza Repubblica, in Cagliari.
L’ambiente principale si estende, con architettura rigida ed essenziale, dalla vetrata di ingresso – che assume il ruolo di piccolo vestibolo -, fino al suggestivo bancone in fondo alla sala, virando poi lateralmente verso un nuovo corridoio, che alloggia qualche tavolo più appartato. Le tonalità e i decori sono caratterizzati dal ricercato contrasto tra il grigio color intonaco e il viola pallido, mentre le nicchie che spuntano in rilievo sulle pareti, accomodano numerose bottiglie di particolarissima provenienza e forniscono – di fatto -, tutta l’illuminazione necessaria, tanto da rendere pleonastici i lampadari argento pallido, che piovono dal soffitto. L’ambientazione è perciò moderna e ben curata, senza invero raggiunge un elevato grado di gusto e raffinatezza superiore.
 

Kilometro zero - Fagottino di verza

Kilometro zero – Fagottino di verza

L’accoglienza, da parte del giovane proprietario del locale, è calorosa e cordiale, anche perché, come non di rado capita (carramba che sorpresa!), scopriamo essere un vecchio compagno di scuola dell’Ing.Marrocu.
A questo punto il giusto sottofondo di correttezza e obiettività della valutazione ne risulterebbe compromesso, se non fosse per il fatto che il personale si presentava amichevole e conviviale con ciascheduno degli avventori presenti, quasi sottintendendo la consuetudine di ospitare una clientela fidelizzata ed assidua, a dispetto della recentissima apertura.
Ad ogni buon conto, l’impressione che si ha, scambiando le prime misurate parole con il titolare Diego, è quella di avere di fronte una persona freneticamente attenta, che svolge il proprio lavoro con passione e dedizione sincera.
 

Kilometro zero - Carbonata di mare

Kilometro zero – Carbonata di mare

 

Il servizio in sala è inoltre garantito da un elegante giovinetto dal look rasta, una gentilissima cameriera dell’Est europeo oltre che, sul finire della serata, dalle baluginanti incursioni di un cuoco dalla stazza considerevole.
Il menù di Kilometro Zero viene giornalmente rivisto per accondiscendere alle bizzarrie di «quei pazzi della cucina!», ma può essere comunque declinato in convenzionali antipasti di terra e di mare, tre/quattro primi del giorno e vari secondi di pesce o di carne. Procediamo quindi con il nostro consueto protocollo: assaggio di antipasti misti, due assaggi di primo (che in realtà saranno due piatti abbondanti), un eventuale secondo più i dessert.
 

Kilometro zero - Tagliatelle moscardini e cozze

Kilometro zero – Tagliatelle moscardini e cozze

 

Nella cernita del vino, accogliamo il consiglio di sperimentare etichette non propriamente convenzionali, nell’ottica della tradizione gastronomica sarda, ma attinte dal pur vasto bacino enologico nazionale: si inizia con un buon Müller Thurgau Weindorf dell’Alto Adige, per poi proseguire con un ottimo e semanticamente inquietante Falerio dei colli ascolani, Oris Ciù Ciù, derivato da uve di Trebbiano, unitamente a vitigni autoctoni “Pecorino” e “Passerina”. Ogni ulteriore commento risulta superfluo.
Gli antipasti misti si articolavano in nove pietanze, di semplice fattura ma di più che meritevole preparazione. Ricordiamo quindi: capponata di melanzane e peperoni, seppiette in umido con piselli, insalata di farro con vellutata di basilico, insalata di ceci con pomodoro, rucola e aceto balsamico, polpettine di manzo in umido, seppiette arrosto con sedano e pomodori, polpo all’algherese, petali di bottarga su letto di sedano, fagottino di verza con ripieno di purea di patate, prosciutto e formaggio.
 

Kilometro zero - Zuppa inglese

Kilometro zero – Zuppa inglese

Kilometro zero - Torta della nonna

Kilometro zero – Torta della nonna

 

Per quanto riguarda i primi piatti, ottima – anche se forse con un pelo di sale in eccesso –  la “carbonara di mare”; ricetta che prevedeva cernia affumicata in luogo della più proverbiale pancetta, e piuttosto buone anche le taglietelle, condite con sugo di moscardini e cozze, risultate giustamente e dosatamente piccanti.
A questo punto, la serata, nonostante la pienezza cagionata dalle abbondanti prelibatezze sino ad allora ingurgitate, poteva procedere con la richiesta di secondi piatti non particolarmente impegnativi.
 

Kilometro zero - Ciù ciù

Kilometro zero – Ciù ciù

 

La scelta è quindi ricaduta su un’ottima orata di mare arrosto, e su una “bistecca” di cernia in padella, condivisa, in termini di singola porzione, dal Raschione Ettore e dall’Ing.Marrocu.
Di tali pietanze non possiamo, ahimè, fornire alcuna riproduzione fotografica, a seguito di un difetto di sobrietà da parte di Jesus, accompagnato da un’insanabile eccedenza d’appetito, scaturiti nella più banale negligenza in merito al consueto immortalare
– prima di procedere con la rituale razzia -, qualsiasi leccornia servita in tavola.
Da questa sciagurata vicissitudine, restano salvi però i buonissimi dessert: una zuppa inglese per l’Ing. Marrocu, torta della nonna con pinoli e crema di limone per il Raschione, sorbetto al limone per Jesus. Quest’ultimo, arrivato solo successivamente al tavolo dei Burricchi, unica perdonabile disattenzione da parte del pur attento personale, durante la serata. Conclusione con un esclusivo liquore alla liquirizia per Marrocu. Prezzo della cena, 30€ cadauno, da ritenere pressoché promozionale e ben al di sotto dei reali valori prodotti.

Il Ristorante Kilometro Zero, che porta nel nome l’ideale filosofia del biologico (aspetto che non abbiamo avuto modo di approfondire), si presenta come un locale elegante ed accogliente, ritrovo ideale per cene romantiche o formali e conviviali conventicole.
Seppure la cucina non elargisca particolari e ricercate eccellenze, le pietanze proposte si distinguono per ingredienti genuini e per un’ottima qualità generale, mentre il servizio risulta di assoluto livello. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Kilometro Zero”: Tre Burricchi.
Ristorante Kilometro Zero Indirizzo: Via Grazia Deledda 68, Cagliari
Telefono: 070668901 [mostra in google maps]

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