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Ristorantino Sa Tuedda – Settimo S.Pietro

 Scritto da Jesus il 20 maggio 2012 alle 15:57 13 commenti | Commenta

Sa Tuedda – Interno


 
All’approssimarsi della bella stagione, in una giornata che offre ai figli della Terra il piacere di un luminoso e confortevole sole, può risultare gradevole e non scontato abbandonare i grigi confini della città, per inoltrarsi verso la luce, alla ricerca di più ampi e incontaminati spazi.
Seppure risulti discutibile cosa s’intenda oggi per “incontaminato”, non è difficile regalare al nostro sguardo, il piacere di risolte ma ininterrotte figure di colori, che non concedano – giusto per il breve tempo di un faticoso sogno ad occhi aperti -, nel loro veloce avanzare, alcun onore al cemento, o alle violente stonature della asfissiante modernità.

 

Sa Tuedda - Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda – Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda - Razza bollita con patate e bottarga

Sa Tuedda – Razza bollita con patate e bottarga

 

Risulta facile quindi, percorrendo i pochi chilometri che ci separano dalle campagne, oltre le disordinate cittadine del cagliaritano, trovarsi tra verdi disabitate colline, interminati campi di grano, o irregolari variopinte coltivazioni, che disegnano un paesaggio ed un passaggio, in grado di offrirci l’antico sapore di un lontano, sconfinato orizzonte.
Terminato questo onirico stordimento, nei più miti confini dell’animo umano, si fa però strada un nuovo desiderio di intimità, per retrocedere, dalla vastità del latifondo, alla compostezza dell’aiuola e dell’orto di casa.

Sa Tuedda - Anguilla in sugo con uva sultanina

Sa Tuedda – Anguilla in sugo con uva sultanina

 

Il veloce tratto di strada, che separa la dimora di Jesus dalla cittadina di Settimo S.Pietro, è un breve, disagevole assaggio, dei sentimenti e delle emozioni sopra tracciate, che il vostro amato, nel fine mattinata di Sabato, affrontava in compagnia del Raschione Ettore e dell’ospite, ormai ricorrente, Ing. V-Hot, che i più cari e affezionati fan ben ricorderanno. Assente (questa volta giustificato) il terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, oggi impegnato in gioviali attività e avvenimenti di Casata.
Destinazione dei tre Burricchi, il ristorantino
“Sa Tuedda” (tr.: l’aiuola, il piccolo orto), in quel di Settimo San Pietro, a pochi chilometri dal centro di Cagliari.

 

Sa Tuedda - Zuppetta di cozze

Sa Tuedda – Zuppetta di cozze

 

Il ristorantino (così recita l’insegna), è un piccolo gioiello a conduzione familiare, affacciato, in Settimo, nella esteticamente disimpegnata Via San Salvatore, arteria principale che attraversa longitudinalmente il Paese.
In effetti, l’impatto scenico esterno del locale non è particolarmente efficace, anche per via del temporaneo cantiere, predisposto al piano superiore del piccolo edificio.
L’allestimento interno, è invece gradevole e ben curato. Un’unica piccola sala con pareti dalle tonalità verdognole, è dominata dal suggestivo banconcino in pietra, dotato di una vetrinetta porta bottiglie, e sormontato da una struttura pensile, decorata con piccoli archi in legno e tegole in cotto, che fanno da riparo all’ingresso della cucina.

 

Sa Tuedda - Spaghetti al cartoccio di mare

Sa Tuedda – Spaghetti al cartoccio di mare

 

L’ambientazione, semplice ma di buon gusto, si compone di grandi e piccoli elementi d’arredo, quali quadri, mensole, libri, una bella credenza, e altri misurati decori.
Varcata la soglia del locale, veniamo accorti da un gentile e distinto signore – che poi si rivelerà essere un imprenditore edile occasionalmente prestato alla ristorazione -, che ci fa accomodare su un ampio e comodo tavolo, nei pressi della vetrina che dà sulla strada.
Nel concordare la scelta del menù, veniamo quindi eruditi sulla filosofia e sulle abitudini de “Sa Tuedda”: a parte qualche riconosciuta divagazione tracciata dal menù cartaceo, le pietanze del giorno che si possono gustare, sono quelle preparate dalla cuoca (la signora di casa) per soddisfare, equivalentemente e quotidianamente, le esigenze alimentari degli avventori o dei suoi fortunatissimi familiari.

 

Sa Tuedda - Fritturina di pescato

Sa Tuedda – Fritturina di pescato

 

Questo non significa, invero, che la cucina del ristorante e il servizio siano banali o poco qualificati: tutt’altro!
La richiesta fatta dai tre affamati Burricchi è quella di esordire con degli antipasti di mare, proseguire con un primo piatto, ed eventualmente terminare con un secondo. Il titolare, svelatosi successivamente fine conoscitore di vini – nonché pratico alchimista di sofisticate grappe casalinghe -, ci consiglia, tra le numerose e ricercate etichette della cantina, un vino bianco, vermentino DOCGS Aghiloia di Monti, composito dell’uvaggio fruttato del Funtanaliras, e quello più asciutto del S’Eleme; in quest’ultima annata, eccezionale!

 

Sa Tuedda - Seadinas alla ricotta

Sa Tuedda – Seadinas alla ricotta

 

Dopo aver gustato delle ottime ed invitanti bruschette condite da olio extra-vergine d’oliva dell’oleificio Perra di Dolianova, ci veniva quindi proposto un trittico di semplici, genuini, ma fenomenali antipasti: ali di razza bollita con patate e spolverata di bottarga, tranci di anguilla in sugo, con uva sultanina e prezzemolo, su letto di pane carasau (gustosissima), per finire con una inarrivabile zuppetta di cozze in salsina piccante. Il gusto delle cozze era talmente entusiasmante che Jesus, appena reduce da una personale intossicazione da mitili, capricciosamente pregava di poterne assaggiare una cruda. Quando si dice, su molenti chi non scrammenta mai!

 

Sa Tuedda - Crème brûlée

Sa Tuedda – Crème brûlée

Sa Tuedda - Sebada al miele di cardo

Sebada al miele di cardo

 

Il primo piatto può considerarsi all’altezza, se non superiore, alla squisitezza degli antipasti: spaghetti al cartoccio di mare con gamberi, cozze, calamari e granchione. Semplicemente, come direbbe il Raschione, sontuosi!
A quel punto, riconosciuta la propensione e l’amore per la cucina di mare, da parte degli asinini commensali, l’abile maître proponeva loro una fritturina di pescato di giornata, in luogo di già accennati piatti di terra quali agnello alla vernaccia o carne di pecora, che probabilmente già divisava di consumare lui stesso per intero, anziché condividerli con tre difficili competitor alimentari.

Sa Tuedda - Liquirizia, grappa Poli

Sa Tuedda – Liquirizia, grappa Poli

 

La piccola fritturina, di ottima fattura generale, era composta da calamari, muggine, gallinelle di mare e murena. Prendendo spunto dalle fette di limone poste a decoro, impagabili la discussione e gli aneddoti, relativi all’utilizzo del medesimo.
Concluse le portate principali, si passava quindi all’offerta dei dolci, che venivano accompagnati da uno strepitoso moscato della cantina di Ambrogio Locci, di Monserrato. Si iniziava con un assaggio condiviso di deliziose seadinas di ricotta, impreziosita da abb’e mele (saba di miele), per proseguire con una prima dicotomia di indirizzo: sebada al miele di cardo selvatico per il Raschione e il V.O., ottima Crème brûlée, servita in terrina di cotto per Jesus. Negata la possibilità di un caffè, per via dell’improvviso difetto del sistema di preparazione a cialde, si passava subitamente agli amari: liquore alla liquirizia “Tanca dei pavoni” per Ettore (a suo dire, la migliore mai consumata), grappa barricata “Poli” (tasso alcolico 55°) di Bassano del Grappa per Jesus e il V.O.
Da lì in poi, inizia una disquisizione rispetto ai termini di preparazione delle grappe, che porterà il vostro amato a prendere personalmente “visione”, di alcuni dei preparati alchemici sopra citati, tra cui una strepitosa grappa al miele. Gesù!
Costo finale del pranzo, 30€ cadauno, assolutamente ridicoli, in considerazione della qualità/quantità di quanto mangiato e del servizio che, a parte qualche piccola trascurabile sbavatura, si è rivelato sempre puntuale e attento.
Lontana dall’idea del latifondo della ristorazione, dalla sistematica e industriale organizzazione della cucina, “Sa Tuedda” rappresenta il piccolo orticello familiare, una piccola preziosa aiuola, dalla quale attingere i frutti più prelibati della nostra Terra, quando si abbia voglia di assaporare i veri e genuini sapori dell’intima tradizione culinaria, campidanese e non.
Tre meritati Burricchi, con menzione speciale.
 

VALUTAZIONE “Sa Tuedda”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Sa Tuedda Indirizzo: Via San Salvatore 14, Settimo S.Pietro
Telefono: 3280510511    [mostra in google maps]

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3.5 / 5 stars     

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13 Commenti su “Ristorantino Sa Tuedda – Settimo S.Pietro”

  • Ettore Dice:

    Cagliari, città turistica. Cagliari, capitale del Mediterraneo. Motti che si scontrano ripetutamente con i tentativi da parte di chi Vi scrive di trovare una sistemazione adeguata, quando le situazioni impongono la celebrazione del sacro rito della ciccionata del fine settimana il sabato a pranzo, tentativi che si consumano in telefoni che non rispondono oppure in frasi: A pranzooo?? Apriamo solo a cena, tanto non viene nessuno!!; Da maggio non apriamo più a pranzo, solo a cena. Il risultato è un servizio decisamente carente nell’assortimento dell’offerta, ovviamente per colpa dell’eccessivamente risoluto occasionale avventore che gradisce anche il pranzo come momento in cui usufruire di un servizio di ristorazione.
    Fortunatamente esistono gestori che onorano interamente la concessione della licenza di ristoratore, anteponendo la fornitura del servizio, anche a scapito di un’offerta più limitata di piatti, alla scarsa fiducia in un investimento che potrebbe non rientrare nel giro di una mezza giornata. E’ proprio in una di queste oasi nel deserto delle saracinesche abbassate, che si riuniva la comitiva ainìna, nell’inedita formazione Ettore, Jesus, Ing. V-Hot.
    Assente parzialmente giustificato, per altro tipo di celebrazioni non rinviabili, il sempre (sovra)stimato Ing. Marrocu, che siamo sicuri non mancherà al prossimo appuntamento, soprattutto per evitare i potenziali danni di una ormai sempre più agguerrita scalata per il terzo posto.
    Il servizio in sala, garantito dal gestore in persona, appare subito informale, ma molto attento, capace soprattutto di contrattare l’offerta migliore di piatti a disposizione con gli esigenti clienti, oltre a guidarli in una serie di scelte di contorno, rivelatesi poi più che felici, prima fra tutte lo splendido vino Aghiloia, oltre che l’eccezionale e particolare selezione di amari.
    La cucina di Sa Tuedda si basa su ingredienti semplici, ma di eccezionale genuinità, preparati in maniera superba dalla cuoca e moglie del titolare, che ci ha dato la possibilità di assaggiare per la prima volta prelibatezze come l’anguilla in salsa cun pabassa e la razza su letto di patate, eccezionale.
    Onestamente non abbiamo registrato alcuna flessione nella qualità e nel sapore. Una menzione speciale merita soprattutto la zuppetta di cozze e una attenta selezione di grappe e passiti, parte dei quali prodotti in casa: chapeau!. Tre burricchi con menzione più che meritati per un locale che impone assolutamente una visita, possibilmente non in compagnia di somari con poca dimestichezza nel maneggiare stoviglie e piatti carichi di salse, specialisti nel marchiare l’esperienza nei costosi indumenti dei commensali; leggi Jesus ../

    • Jesus Dice:

      A proposito degli accidentali zampilli di salsa, citati dal Raschione, faccio notare che i medesimi sono stati cagionati dall’irrispettosità delle chele del granchione, nel farsi mordere, e potevano ben essere arginati dalle apposite semi-tovaglie, messe preventivamente a disposizione dal gestore, proprio per evitare spiacevoli inconvenienti. Il loro incauto inutilizzo, rende colpevole, in egual misura, il burriccu che ha subito il danno. ../

      • Ettore Dice:

        faccio notare all’attento Jesus che le apposite semi tovaglie di cui parla al più proteggono chi le indossa dai propri maldestri movimenti nel lato anteriore, mentre poco riescono a proteggere al cospetto della tracotante burriccaggine del vicino che riesce a macchiarti anche sulle spalle… :-/

  • Sa Tuedda Dice:

    A sá fidada, lascio a voi la scelta della traduzione meno impietosa, già dalla sera e ancora ieri msgini di clienti che ci facevano sapere che si parlava di noi su face, precisamente su f&l. Ci complimentiamo con voi per la sorpresa, e ringraziamo della visita, ma non siamo contenti dell’esito della improvvisata, come se in una maratona si faccia gareggiare un pur bravo nuotatore, noi siamo forti sulla terra, e ci sarebbe piaciuto essere valutati su piatti più consoni alla tradizione del nostro locale. Voi ci dite che sappiamo ben nuotare, (e ci fa piacere) ma non é il nostro motivo di orgoglio, nuotiamo (cuciniamo il pesce) per non affogare nel mare dei costi che tutti i locali sostengono per restare a galla, ma noi privilegiamo il nostro menù agrituristico. 
    N.B. Aghiloia é prodotto dalla Cantina del Vermentino di Monti (OT)
    P.s. Abbiamo avuto modo di leggere la vostra graduatoria, siamo commossi di trovarci alla pari con veri ristoranti che amiamo frequentare (li abbiamo visitati quasi tutti da perfetti sconosciuti quali siamo) ma certe posizioni di classifica ci lasciano perplessi!
    Ancora complimenti per la simpatica e piacevole iniziativa, Buona giornata!

    • Ettore Dice:

      A sa fidada è sempre la modalità di assoluto anonimato con cui prepariamo le nostre recensioni. La cucina di mare è sempre una preferenza per noi, ma non disdegniamo quella di terra, qualora non vi fosse altra scelta. In generale valutiamo quello che il locale offre nel complesso (cucina, ambientazione, servizio) secondo un metro abbastanza uniforme che ha portato alla classifica da Lei menzionata e che molti ha fatto discutere. In generale anche stavolta abbiamo valutato bene le potenzialità degli atleti, più volte rimarcate, nel campo da noi scelto (la cucina di mare). Siamo rimasti entusiasti della cucina e ci rammarichiamo di non aver avuto ancora modo di provare la cucina di terra. Un giorno anche questo accadrà.
      Complimenti ancora.
      PS: ci scusiamo per l’equivoco nell’indicazione del vino, vino ottimo ma che evidentemente ancora influenzava le capacità percettive del buon Jesus mentre scriveva :-). Provvederemo a correggere.

      Ettore

    • Jesus Dice:

      Riguardo il vino, nessun equivoco. Jesus purtroppo ha il difetto/pregio di pensare una cosa ma scriverne un’altra. Refuso corretto :D

  • Piero Dice:

    …una delle recensioni più appetitose tra quelle sin’ora lette… sospettavo da vari commenti in zona di avere un piccolo gioiello a pochi km da casa, ma, forse proprio per la breve distanza, la voglia di staccare ed allontanarsi non ha mai permesso di prendere seriamente in considerazione l’idea di metterlo tra le priorità… la galleria fotografica, la recensione “di mare” del Jesus e l’intervento “di terra” dello stesso Mr. “Sa Tuedda” rendono carnale il desiderio di aggiungere un’altra esperienza cicciosa a quelle già esistenti… :-)

  • Vitalino Dice:

    Buona sera, mi permetto di disturbare per chiedere una cortesia, sapendovi gentili penso di essere accontentato, vi chiedo che venga tolto il post riguardante la vostra visita a Sa Tuedda, quello presente nel gruppo di “frastimiamo e lodiamo i locali di Cagliari”, a motivo della spudorata parzialità con cui operano gli amministratori, preferisco l’oblio e restare con i nostri pochissimi clienti “tifosi”. Grazie e ancora complimenti per questo vostro sito interessante e simpaticissimo!

    • Jesus Dice:

      Ciao Vitalino, il senso della tua richiesta è chiaro e condivisibile, per quanto riguarda il desiderio di mantenere una dimensione intima e familiare per il tuo locale, rinunciando al clamore mediatico, meno in funzione delle rimostranze sul gruppo F&L, che non comprendo, ma che mi risulta pure difficile sindacare.
      Come Ponzio Pilato, scarico quindi tutta la responsabilità della questione al Raschione Ettore, autore del post, e quindi unico titolare della possibilità di rimuovere il medesimo, oltre che gli amministratori.
      Ad ogni modo, permanenza della recensione o meno, penso che il danno l’abbiamo già fatto, pubblicizzando il tuo locale anche in altre sedi e situazioni meno tecnologiche :D

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