☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 29 2012

Ristorante Kilometro Zero – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Kilometro zero - Interno

Kilometro zero – Interno

 

Con centouno, mille e oltre chilometri alle sue spalle il somaro, paziente e instancabile, incede per la sua strada, senza mai affrettarsi, né alcunché dietro di lui rimirare. Non indugia, non medita sulla rettitudine del suo passo o sulla virtù della destinazione che l’attende; solamente avanza, lento e mansueto, risoluto e vigile, fin su lungo il costone della montagna, con cura proseguendo sulle strette ceglie rocciose, con prudenza discendendo verso valli assolate, generosi frutteti, accesi paesaggi di mare, per poi ancora risalire polverosi e penitenti sentieri, infine raggiungendo l’inaccessibile vetta di una proba impercettibile volontà.
 

Kilometro zero - Antipasti misti

Kilometro zero – Antipasti misti

 

Seguendo il medesimo flemmatico avanzare, Il gruppo storico del Donkey Challenge, dopo anni di lento e inesorabile pellegrinaggio lungo le mulattiere e gli impervi sentieri del gusto – senza una stella polare che benignamente loro accompagnasse -, hanno infine raggiunto la vetta della centesima ciccionata, proseguendo poi senza indugio o tentennamento alcuno la loro strada, alla ricerca di nuove sfide e nuovi orizzonti da superare.
Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, eccoci nuovamente qui con voi, a discutere e narrarvi della ennesima, mirabolante culinaria avventura, così come fosse la prima volta, così come fossimo ancora al chilometro zero della nostra avventura!
 

Kilometro zero - Foglie di bottarga

Kilometro zero – Foglie di bottarga

 

Il Ristorante Kilometro Zero, è dunque la tappa, la destinazione di quest’oggi, il nuovo accogliente anfratto, che per qualche ora sarà il nostro confortevole rifugio.
Il locale è sito nella Via Grazia Deledda, a pochi passi dalla centralissima Piazza Repubblica, in Cagliari.
L’ambiente principale si estende, con architettura rigida ed essenziale, dalla vetrata di ingresso – che assume il ruolo di piccolo vestibolo -, fino al suggestivo bancone in fondo alla sala, virando poi lateralmente verso un nuovo corridoio, che alloggia qualche tavolo più appartato. Le tonalità e i decori sono caratterizzati dal ricercato contrasto tra il grigio color intonaco e il viola pallido, mentre le nicchie che spuntano in rilievo sulle pareti, accomodano numerose bottiglie di particolarissima provenienza e forniscono – di fatto -, tutta l’illuminazione necessaria, tanto da rendere pleonastici i lampadari argento pallido, che piovono dal soffitto. L’ambientazione è perciò moderna e ben curata, senza invero raggiunge un elevato grado di gusto e raffinatezza superiore.
 

Kilometro zero - Fagottino di verza

Kilometro zero – Fagottino di verza

L’accoglienza, da parte del giovane proprietario del locale, è calorosa e cordiale, anche perché, come non di rado capita (carramba che sorpresa!), scopriamo essere un vecchio compagno di scuola dell’Ing.Marrocu.
A questo punto il giusto sottofondo di correttezza e obiettività della valutazione ne risulterebbe compromesso, se non fosse per il fatto che il personale si presentava amichevole e conviviale con ciascheduno degli avventori presenti, quasi sottintendendo la consuetudine di ospitare una clientela fidelizzata ed assidua, a dispetto della recentissima apertura.
Ad ogni buon conto, l’impressione che si ha, scambiando le prime misurate parole con il titolare Diego, è quella di avere di fronte una persona freneticamente attenta, che svolge il proprio lavoro con passione e dedizione sincera.
 

Kilometro zero - Carbonata di mare

Kilometro zero – Carbonata di mare

 

Il servizio in sala è inoltre garantito da un elegante giovinetto dal look rasta, una gentilissima cameriera dell’Est europeo oltre che, sul finire della serata, dalle baluginanti incursioni di un cuoco dalla stazza considerevole.
Il menù di Kilometro Zero viene giornalmente rivisto per accondiscendere alle bizzarrie di «quei pazzi della cucina!», ma può essere comunque declinato in convenzionali antipasti di terra e di mare, tre/quattro primi del giorno e vari secondi di pesce o di carne. Procediamo quindi con il nostro consueto protocollo: assaggio di antipasti misti, due assaggi di primo (che in realtà saranno due piatti abbondanti), un eventuale secondo più i dessert.
 

Kilometro zero - Tagliatelle moscardini e cozze

Kilometro zero – Tagliatelle moscardini e cozze

 

Nella cernita del vino, accogliamo il consiglio di sperimentare etichette non propriamente convenzionali, nell’ottica della tradizione gastronomica sarda, ma attinte dal pur vasto bacino enologico nazionale: si inizia con un buon Müller Thurgau Weindorf dell’Alto Adige, per poi proseguire con un ottimo e semanticamente inquietante Falerio dei colli ascolani, Oris Ciù Ciù, derivato da uve di Trebbiano, unitamente a vitigni autoctoni “Pecorino” e “Passerina”. Ogni ulteriore commento risulta superfluo.
Gli antipasti misti si articolavano in nove pietanze, di semplice fattura ma di più che meritevole preparazione. Ricordiamo quindi: capponata di melanzane e peperoni, seppiette in umido con piselli, insalata di farro con vellutata di basilico, insalata di ceci con pomodoro, rucola e aceto balsamico, polpettine di manzo in umido, seppiette arrosto con sedano e pomodori, polpo all’algherese, petali di bottarga su letto di sedano, fagottino di verza con ripieno di purea di patate, prosciutto e formaggio.
 

Kilometro zero - Zuppa inglese

Kilometro zero – Zuppa inglese

Kilometro zero - Torta della nonna

Kilometro zero – Torta della nonna

 

Per quanto riguarda i primi piatti, ottima – anche se forse con un pelo di sale in eccesso –  la “carbonara di mare”; ricetta che prevedeva cernia affumicata in luogo della più proverbiale pancetta, e piuttosto buone anche le taglietelle, condite con sugo di moscardini e cozze, risultate giustamente e dosatamente piccanti.
A questo punto, la serata, nonostante la pienezza cagionata dalle abbondanti prelibatezze sino ad allora ingurgitate, poteva procedere con la richiesta di secondi piatti non particolarmente impegnativi.
 

Kilometro zero - Ciù ciù

Kilometro zero – Ciù ciù

 

La scelta è quindi ricaduta su un’ottima orata di mare arrosto, e su una “bistecca” di cernia in padella, condivisa, in termini di singola porzione, dal Raschione Ettore e dall’Ing.Marrocu.
Di tali pietanze non possiamo, ahimè, fornire alcuna riproduzione fotografica, a seguito di un difetto di sobrietà da parte di Jesus, accompagnato da un’insanabile eccedenza d’appetito, scaturiti nella più banale negligenza in merito al consueto immortalare
– prima di procedere con la rituale razzia -, qualsiasi leccornia servita in tavola.
Da questa sciagurata vicissitudine, restano salvi però i buonissimi dessert: una zuppa inglese per l’Ing. Marrocu, torta della nonna con pinoli e crema di limone per il Raschione, sorbetto al limone per Jesus. Quest’ultimo, arrivato solo successivamente al tavolo dei Burricchi, unica perdonabile disattenzione da parte del pur attento personale, durante la serata. Conclusione con un esclusivo liquore alla liquirizia per Marrocu. Prezzo della cena, 30€ cadauno, da ritenere pressoché promozionale e ben al di sotto dei reali valori prodotti.

Il Ristorante Kilometro Zero, che porta nel nome l’ideale filosofia del biologico (aspetto che non abbiamo avuto modo di approfondire), si presenta come un locale elegante ed accogliente, ritrovo ideale per cene romantiche o formali e conviviali conventicole.
Seppure la cucina non elargisca particolari e ricercate eccellenze, le pietanze proposte si distinguono per ingredienti genuini e per un’ottima qualità generale, mentre il servizio risulta di assoluto livello. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Kilometro Zero”: Tre Burricchi.
Ristorante Kilometro Zero Indirizzo: Via Grazia Deledda 68, Cagliari
Telefono: 070668901 [mostra in google maps]

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nov 27 2011

Ristorante Non Rispondere – Selargius

 Scritto da Jesus | 51 commenti | Commenta

Non Rispondere - Interno

Non Rispondere – Interno

 

Non vedo, non sento, non rispondo.

Non rispondere Ettore, figlio di Priamo, al periglioso richiamo del sangue.
Non rispondere, temerario guerriero, al disperato grido dell’invincibile Achille, alla sua sete di vendetta, all’incendiato dolore per il destino dell’amato Patroclo.
Non rispondere Achille, figlio di Peleo, alla voce della battaglia; non rispondere all’eco vibrante dei corni da guerra, al perverso delirio dell’onore, allo strepitio dei cavalli al galoppo, al picchiar del vento sulle imponenti vele, sospinte verso una guerra che non ti appartiene.
Non rispondete voi, coraggiosi Donkey, al superbo peso della vostra fama, all’echeggiare del vostro ego, pervaso dal lamentoso appello del più debole fratello di soma. Tenete chiuso, a voi d’innanzi, il maestoso rifugio delle porte scee, non cedete alle sirene della vana gloria. Il coraggio, infine, non paga!
 

Non Rispondere - Antipasti di mare

Non Rispondere – Antipasti di mare

 

Giusto prima di narrare come degli asini guerrieri, una volta di più condotti dall’auriga Jesus, abbiano ceduto alle sirene della gloria, e se tale “coraggio” abbia infine loro pagato, consentitemi di rendere l’onore delle armi a dei veri combattenti della cucina, degli impavidi soldati della ristorazione :  il personale del ristorante
Sa Piola
, che nelle ore antecedenti l’ultima recensendo ciccionata, vedevano combusto quel superbo talamo di prelibatezze che è il loro locale, da personaggi che indubbiamente volevano riproporre la storia de ‘l superbo Ilïòn, ma che, in realtà, poco consapevolmente, trascuravano l’ipotesi di essere, essi stessi, dei FIGLI DI TROIA!
 

Non Rispondere - Insalata di polpo

Insalata di polpo

Non Rispondere - Bocconi di mare

Bocconi di mare

 

La scelta del campo di battaglia odierno, è determinato da una percepita richiesta, profusa da numerosi amanti della buona tavola, di conoscere le fattezze e le abitudini alimentari del ristorante “Non Rispondere”, sito in una nuova lottizzazione della cittadina di Selargius, che per la sua (immaginiamo) recente apertura, non aveva finora prodotto alcun resoconto di valutazione, positivo o meno.
 

Non Rispondere - Zuppa cozze arselle

Zuppa cozze arselle

Non Rispondere - Scaglie di bottarga

Scaglie di bottarga

 

Motivo per il quale, i coraggiosi Donkey, meditavano e divisavano il loro estremo “sacrificio”, lanciandosi in avanscoperta per mettersi al servizio della pubblica utilità.
Ecco quindi, nel buio pesto di una notte senza luna, tre elementi circospetti, aggirarsi per la non illuminata Via delle Viole, alla ricerca del totalmente anonimo ingresso del ristorante.
 

Non Rispondere - Fregola rana pescatrice

Non Rispondere – Fregola rana pescatrice

 

Il locale risulta integrato in un nuovissimo complesso di discutibile gusto architettonico, affacciato su una strada totalmente priva (almeno nella nottata di ieri) di illuminazione urbana; all’interno, si propone con un’amplissima sala con parecchie decine di coperti, ordinata e discreta negli arredi.
Trascurato qualche isolato suppellettile, le pareti sono piuttosto spoglie, e i decori in color marrone legno non sembrano sufficienti a proporre un ambiente caloroso e accogliente. Il problema principale del ristorante è senza dubbio l’acustica: a fine serata l’eco e gli schiamazzi dei numerosi avventori, rendevano il dialogo tra i commensali pressoché ardimentoso.
 

Non Rispondere - Spaghetti gamberi funghi porcini

Non Rispondere – Spaghetti gamberi funghi porcini

 

Il servizio, affidato a due quasi-giovani camerieri più un frenetico signore di mezza età, è all’inizio particolarmente rapido e attento, mentre si fa progressivamente lento ed eccepibile con il riempirsi della sala, tanto da far considerare audace la scelta di tenere a mente le ordinazioni, o di proporsi in lunghi dialoghi ai tavoli degli amici, piuttosto che prendere in considerazione le numerose e accorate richieste di uno spazientito Ing.Marrocu: «Aspetti un minuto!». Nulla di più adatto al goliardico ed apodittico logo, che capeggia sulla testa di Jesus e determina, irriverentemente, il nome del ristorante: “mangia, bevi, paga, ehh… non rispondere!”
 

Non Rispondere - Profiterol

Non Rispondere – Profiterol

 

Non ci viene presentato un menù, ma proposto di iniziare la cena con degli antipasti, che scegliamo, come da nostra consuetudine, di mare. Il vino richiesto è un ottimo vermentino Is Argiolas DOC, delle cantine Argiolas, sbrigativamente servito a temperatura eccessivamente fredda.
Gli antipasti proposti sono risultati quantitativamente adeguati, ma piuttosto mediocri in termini di fantasia e qualità media complessiva: pesce a scabecciu, seppiette in umido con piselli, salmone sbollentato con olio e limone, gattuccio alla catalana, insalata di polpo, bocconi di mare (questi ottimi), zuppa di cozze e arselle (buone) e scaglie di bottarga (discreta).

Non Rispondere - Insegna interna

Non Rispondere – Insegna interna

 

Da segnalare, invece, le ottime olive servite come stuzzichino di inizio pasto e il buon olio d’oliva presente in tavola.
I primi piatti non sono risultati invero di qualità superiore, nonostante l’apparente altisonanza: dozzinale fregola con rana pescatrice per Ettore, eccessivamente acquosi spaghetti con gamberi (questi singolarmente buoni) e funghi porcini per Jesus e Marrocu.
A quel punto i tre sceglievano di non proseguire oltre, passando direttamente al dessert: profiterol nero per Ettore, due ottimi sorbetti al limone (arrivati dopo numerose sollecitazioni) per i restanti commensali.  La cena terminava qui, senza caffè o ulteriori amari di sorta.
Costo complessivo cada-burriccu, 37€, da giudicarsi almeno un 30% superiore rispetto al giusto dovuto, in funzione di una ambientazione poco accattivante, un servizio a tratti inadatto, e una qualità media della cucina poco brillante. Consigliato a chi è amante delle serate allegre e chiassose, senza particolari pretese di qualità.
 


VALUTAZIONE “Non Rispondere”: Un Burriccu.
Ristorante Non Rispondere Indirizzo: Prolung. Via delle Viole 162, Selargius
Telefono: 3314786651    [mostra in google maps]
 

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set 11 2011

Ristorante La Tana del Gusto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 37 commenti | Commenta

La Tana del Gusto - Interno

La Tana del Gusto – Interno

 

Batte feroce il sole, nella mattina inoltrata di Sabato, sulle accaldate teste dei cagliaritani, che assaporano le ultime non docili carezze di una lunga, inarrendevole Estate.
Arriva dall’alto il riverbero della luce, sull’oscuro strapiombo dei ricordi della recente storia del Donkey Challenge, quivi ripropostovi nella sua veste originale: un abbondante e improvvisato pranzo pre-domenicale.
Irrompe dall’alto il languido chiarore del cielo, a riscaldare e accendere l’animo forte dell’omni-presente Raschione Ettore, ed alleviare così il tenebroso pensiero di una ciccionata che, di lì a poco, si sarebbe consumata senza l’amabile supporto scenico dell’ormai impegnatissimo (non è ben chiaro per cosa) Ing. Marrocu, nell’occorrenza rivelatosi – dobbiamo denunciarlo – assente ingiustificato.

La Tana del Gusto - Antipasti di mare

La Tana del Gusto – Antipasti di mare

 

Piove dall’alto (rain down from a great height) la luce che irradia la sala del ristorante “La Tana del gusto”, ricettacolo e taumaturgico altare per l’ebdomadario rito di quest’oggi, condotto e celebrato da un Jesus ottenebrato dalla fatica, per effetto di una transitoria quanto indesiderata mutazione dal suo status di illuminato ciccionatore della Domenica, verso quello di improvvisato manorba del Sabato, suo malgrado antelucanamente destato da un iperattivo parente tuttofare: «non li voglio i tuoi cento euro per pagarmi un operaio»!
L’ampio e squadrato lucernario sul soffitto, parzialmente colorato con sfumature tenui, è la caratteristica, il cuore pulsante del ristorante, e ne conduce, inevitabilmente  e radicalmente, lo stile.

La Tana del Gusto - Antipasti

La Tana del Gusto – Antipasti

 

Superato un piccolo vestibolo d’ingresso, a cui si accede direttamente dalla centralissima Via Pergolesi in Cagliari, ci si accomoda nella sala principale, il cui impatto espressivo si colloca nell’idea di un piccolo cortile chiuso, tinteggiato sulle tonalità del bianco e dell’oro, circondato da raffinate colonne decorative in gesso e impreziosito da numerosi palmizi ornamentali.
Meno grazioso (e fuori dal contesto) è il rumoroso TV LCD 42 pollici, mentre risulta del tutto assente un adeguato impianto di riproduzione acustica che possa creare una giusta atmosfera.
L’arredo in arte povera è completato  da una appariscente ed ampia credenza di colore scuro, collocata sul lato Sud-Est della sala.

La Tana del Gusto - Spaghetti arselle bottarga

La Tana del Gusto – Spaghetti arselle bottarga

La Tana del Gusto - Fregola con arselle

La Tana del Gusto – Fregola con arselle

 

Al nostro arrivo sono pochi gli avventori che si intrattengono nel desinare. Una gentile ed esteticamente apprezzabile cameriera ci fa accomodare e ci mette da subito a nostro agio, con toni cortesi e informali. Il Raschione Ettore ordina il vino: vermentino Is Argiolas D.O.C di Selegas.
Scelta irrinunciabile dal menu per i Donkey, l’assaggio di antipasti di mare assortiti, che venivano di lì a poco serviti nel seguente ordine: seppiette in umido con olive, pesce a scabecciu, burrida (molto delicata, eccellente!), cozze con pomodorini, ottimo carpaccio di pescespada con limone. Seguivano, poi: baccalà scaloppato con limone, bocconi di mare, baccalà in umido con aglio e prezzemolo, aringhe affumicate.

La Tana del Gusto - Grigliata mista

La Tana del Gusto – Grigliata mista

 

In merito alla seconda serie degli – complessivamente numerosi – antipasti, dobbiamo registrare una spiccata propensione da parte del cuoco all’utilizzo del limone, ma una altresì eccessiva generosità nel dosaggio del condimento.
Ci riferiamo in particolar modo alle aringhe affumicate, la cui salinità potremmo senza enfasi ritenere prossima a quella del Mar Rosso. Sebbene buon senso avrebbe dovuto interdire Jesus dal procedere oltre un primo esplorativo assaggio, l’effetto pratico, in conseguenza della sua innata barrosaggine, è quello di una progressione geometrica nel consumo delle bevande analcoliche, tanto da comportare un fastidioso sovraccarico in senso metabolico.

La Tana del Gusto - Torta al formaggio

La Tana del Gusto – Torta al formaggio

 

Discreti i primi piatti scelti: fregola con arselle per il Raschione, spaghetti arselle bottarga per Jesus.
Secondo piatto comune per i due, una appariscente grigliata mista composta da gamberoni, seppiette, spigola e orata.
Da segnalare, a questo punto due gustosi episodi. Dapprima l’irruzione in sala da parte del cuoco, che con attitudine da Alì Babà, riusciva a trascinare lateralmente una parete per accedere all’esterno, con l’intenzione di movimentare una manopola del gas; secondo episodio, legato all’attitudine di Jesus nel riuscire ad imbrattare qualsiasi capo di abbigliamento indossi durante il pasto.

La Tana del Gusto - Is Argiolas

La Tana del Gusto – Is Argiolas


Nell’occasione, la colpa è da attribuirsi al naturale ripieno di una dispettosa ed eversiva seppietta arrosto. Inconveniente risolto, grazie al profuso utilizzo di uno smacchiatore spray, messo in precedenza a disposizione dalla cameriera, in conseguenza di un altro evento della medesima natura.
Il pranzo poteva quindi concludersi con il dessert: un buon sorbetto al limone per Jesus, non terminato a causa dell’eccesso di liquidi fin lì assimilati, e una sublime torta al formaggio con crema di pere, per un entusiasta Raschione.
Conclusione finale con due caffè  e un buon liquore di liquirizia “arregolizia” per Ettore. Costo complessivo del pasto 35€, complessivamente equilibrato, e volutamente rimpinguato con 10€ di mancia, in ringraziamento della gentilezza del personale.
L’ambientazione de “La Tana del Gusto” è certamente particolare e suggestiva – almeno di giorno – per effetto della luce particolare che filtra dal lucernario, anche se dobbiamo dire che potrebbe esser meglio valorizzata.

La cucina del ristorante è da giudicarsi invece mediamente discreta, con una eccellenza nei dessert e nella gentilezza del personale. Comunque, di certo, un ambiente piacevolmente accogliente per ogni conviviale occasione.


VALUTAZIONE “La Tana del Gusto”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Tana del Gusto Indirizzo: Via Pergolesi 1/B, Cagliari
Telefono: 0707543153    [mostra in google maps]
 

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lug 24 2011

Ristorante Da Monica e Ahmed – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Da Monica e Ahmed – Interno

 

Africa ipsa parens illa Sardiniae.

Due mari è un solo mare. Due soli è un solo sole. Divisi e uniti, distanti ma abbracciati, inconsapevolmente e silenziosamente, fin dalla origini dei tempi, nella storia. Civiltà “etterne”, che danno lustro e gloria al seme di un popolo cresciuto con l’ostinazione di se stesso, piegatosi solo alla forza e all’impazienza del proprio vento.
Da Cartagine all’Etruria, dalla Sardegna punica a quella romana, spazio c’è per ritrovare ancora, se ben le si cerca, le tracce del lontano comune passato; gli umani costumi, i profumi, le abitudini dei millenni andati di cui, violentemente e ingiustificatamente,  si è persa memoria.

Da Monica e Ahmed – Polpo Gamberi Salmone


Ed ecco perché si fa largo, nel veloce incedere di tre quasi inconsci burricchi, per il centrale Corso Vittorio Emanuele in Cagliari, un’improvvisa remota reminiscenza. Una subitanea consapevolezza, che prende il posto dei più disordinati ed affamati ainini pensieri, per tralignare verso una più profonda, intensa, apodittica semenza.
Varcando la soglia del ristorante “Da Monica e Ahmed”, si ha subito l’impressione di quello che sarebbe accaduto se la storia sarda avesse preso, ventidue secoli fà, una diversa ed emozionante piega.
Il locale è espressione, già a partire  dallo stesso nome – per proseguire nell’atmosfera e negli arredi – ,  del migliore esempio di riuscito effetto sincretico, tra la cultura e le abitudini culinarie nostrane e le atmosfere che si potrebbero vivere sull’altra sponda del mar Mediterraneo.
L’accogliente piccola sala del ristorante riesce a rivisitare la più classica architettura indigena, espressa con spesse pareti ed ampie arcate divisorie, con il felice abbandono alle più accese e solari colorazioni di stampo magrebino.
Splendidi narghilè, ricami da “mille e una notte”, stampe in tema saraceno, si accostano splendidamente a suppellettili ed arredi della tradizione locale, annichilendo nei fatti qualsiasi supposta antinomia culturale.

Da Monica e Ahmed – Seppiette Tonno Pesce spada


Ad accogliere amichevolmente gli ormai affamati – data l’ora, le 14.00 – Triumviri ufficiali in formazione tipo, Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu, è la padrona di casa del ristorante, la signora Monica, che si preoccupa anche in prima persona di servire i non numerosissimi clienti. Per dovere di cronaca e per onestà intellettuale nell’esercizio della nostra recensione, dobbiamo invero sottolineare come l’Ing.Marrocu – per l’occasione vestito con la divisa ufficiale da depositario della sicurezza e tranquillità aeroportuale – ben conosceva la signora Monica, tanto da essere da lei accolto con particolare empatia e trasporto; quest’ultima sembra essere, pur tuttavia, un’abitudine ben sperimentata del locale e, a parte alcune graziose signorine dall’accento francese, il resto degli avventori erano con tutta probabilità frequentatori abituali della sala. Questo in generale può di certo rappresentare un segnale di buon auspicio.

Pesce a scabecciu, Nero di seppia


Il cuoco del ristorante, Ahmed, è il responsabile e padrone della cucina, separata dalla sala principale da una sorta di elegante “rota degli esposti”, dal quale la signora Monica attinge le pietanze ordinate dai clienti.
A dispetto di quanto si possa pensare, nonostante le chiare origini nord-africane,  la cucina di Ahmed è strettamente orientata alle specialità sarde, cagliaritane in particolare, preparate  – possiamo di certo anticipare – con estrema cura e diligente ortodossia, occasionalmente declinata e valorizzata da influenze alimentari magrebine.
Dopo aver ordinato gli antipasti di mare e deciso che  il vino per il pranzo sarebbe stato l’ormai a voi noto bianco Igt Karmis, delle cantine Contini di Cabras, si sono velocemente presentate, al cospetto degli speranzosi burricchi, una lunga serie di deliziose, abbondanti ed a tratti originalissime pietanze: cubetti di salmone in salsina di olio e limone con ananas e amarene, polpo marinato, gamberetti in salsa piccante ai (presumiamo) peperoni, spettacolari seppiette alla crema di yogurt, tonno alla catalana con cipolle, zucchine e olive, pesce spada con noci e carote, tradizionale pesce a scabecciu, seppiette in umido al nero di seppia. Interminabili ed eccellenti!

Da Monica e Ahmed - Linguine all'Astice

Da Monica e Ahmed – Linguine all'Astice


Primo piatto. Nonostante l’esperienza abbia a Jesus insegnato, quanto sia difficile la preparazione di un piatto quale le “Linguine all’astice”, e come spesso ci si ritrovi di fronte ad un semplice accenno di crostaceo ad adornare la pietanza – come la stessa signora Monica ammetteva nel citare taluni colleghi ristoratori – i Triumviri si facevano tentare dall’altisonanza della portata, rassicurati ed entusiasmati dalla presentazione a tavola, dell’intero astice che sarebbe stato utilizzato per la preparazione successiva.
Il risultato, dobbiamo dirlo, è stato formidabile:  un sesquipedale vassoio di linguine, sufficienti a sfamare finanche sei commensali, abbondantemente condite da squisiti tranci di astice, chele comprese. Indiscutibilmente e non casualmente, superbe!

Da Monica e Ahmed - Dolcetti assortiti

Da Monica e Ahmed – Dolcetti assortiti


In virtù dell’estrema abbondanza delle linguine, che potevano benissimo servire da primo e secondo piatto, i tre non se la son sentita di proseguire oltre nella loro progressione alimentare.
Sono stati quindi sufficienti tre ottimi sorbetti al limone (preparati con spumante brut), e i dolcetti offerti dalla casa per concludere degnamente il pasto.
Appendice alla conclusione, gli immancabili caffè di rito, due liquori alla liquirizia per Ettore e l’Ing.Marrocu e una grappa barricata per Jesus, servita in un pittoresco bicchiere bi-becco.
Costo complessivo del pranzo, 35€ cadauno, da giudicare finanche inferiori alla qualità e all’abbondanza di quanto mangiato.

Indiscutibilmente “Da Monica e Ahmed”, è un ristorante adatto per ogni occasione: per una cena romantica, per un incontro conviviale, per passare una serata immersi in un ambiente cordiale e dal sapore esotico lontano. Certamente, ideale e irrinunciabile per chi è abituato a mangiar bene.


VALUTAZIONE “Da Monica e Ahmed”: Tre Burricchi.
Ristorante Da Monica e Ahmed Indirizzo: Corso V.Emanuele II 119, Cagliari
Telefono: 0706402045 [mostra in google maps]

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