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apr 17 2012

Ristorante Antica casa Marini – Assemini

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Antica casa Marini – Esterno

 

«Beati a voi che avete la testa fresca!».

Per istintuale e romantica nostalgia, scelgo di esordire in quest’ultima sciagurata recensione, con la illuminante prorompenza delle parole del verenando Anziainu, nostro inesplorato Padre spirituale; parole che egli non ha giammai mancato, in passato ora et semper, di elargire, come sintesi ed esegesi per qualsivoglia avvenimento e situazione che abbia i vostri “amati” Burricchi, coinvolto e riguardato.
Benché non tutti, ben capisco, riusciranno a cogliere la formidabile portata di una tale didascalica analisi, al cospetto del fermo immagine della nostra esistenza, è mia intenzione riproporre siffatto ammonimento, per chiunque riesca, in un senso o nell’altro, a prendersi cura di noi e delle nostre vicissitudini, oltre la misura di una sana ragionevolezza, senza altresì curarsi, nell’ammirare o disprezzare le fronde di questa quercia divenuta ormai secolare, da dove, in fondo, essa tragga nutrimento, ed in dove le sue radici affonda: una gigantesta, colossale, smisurata montagna di pura ed inarrivabile follia!

Antica casa Marini – Interno

 

Con equipollente, disincantata ammirazione, voglio invero elogiare la leggerezza d’animo e di pensiero, di uno stralunato e inconsapevole Ing.Marrocu – quest’oggi figliuol prodigo nell’ovile dell’asinino pastore – , ben lontano dal brusio e dalla molesta frenesia che questi giorni ci accompagna, e il cui sprovveduto estraniamento,  i paterni Triumviri protettivamente – a loro modo – preservano. Talmente candido appariva il suo pensare, la sera dell’ultima recensendo ciccionata, che in luogo di insinuati malaffari, riusciva unicamente a teorizzare la fondazione di una società di capitali, con la precipua ed insensata finalità del risparmiare l’IVA sulle nostre ricevute. Beata parsimonia!
Chiunque avesse interesse nella quotazione in borsa del Donkey Challenge, è pregato di contattare il nostro venerabile tesoriere B/Del sito.

Antica casa Marini – Zuppetta cozze arselle

 

Domenica sera, località Cuccuru Mereu. Confusi nella penombra della notte e accompagnati dallo scivolare delle stelle lungo la strada per Macchiareddu, Jesus e il Raschione Ettore si dirigono verso il luogo di incontro stabilito con il redivivo Ingegner Marrocu: “Antica casa Marini”, splendido complesso architettonico inserito in un’area verde del comune di Assemini, prossima alle zone umide dello stagno di Cagliari.
La non comune struttura del complesso, integra un ristorante/pizzeria, una sala ricevimenti da circa seicento coperti e gli alloggi di un pratico Bed&Breakfast.
I locali del ristorante si articolano in vari ambienti, alcuni dei quali caratterizzati da una raffinata e suggestiva eleganza, per certi aspetti ahimè sfigurata da taluni inspiegabili difetti, ai quali tra breve presteremo attenzione.

Antica casa Marini - Antipasti di mare

Antipasti di mare

Burrida Insalata mare

 

La sala che ci ospita è di per sé splendida: pareti chiare, decori in pietra, arredi eleganti ed aristocratici, tetto spiovente in legno, infissi che seguono i contorni irregolari dei rami d’un albero, finanche la bocca di un piccolo camino, che sbadiglia spezzando la discreta monotonia di un’ampia parete. A tutto questo si aggiunge, invero, la presenza incomprensibile e scellerata di un esteso ed antiestetico impianto di riproduzione acustica; nondimeno, un altrettanto sgradevole maxi-schermo al plasma, che il facilmente irritabile Jesus intimava, subitamente e cortesemente, di tenere spento.

Antica casa Marini – Fritturina mista

 

Il servizio è garantito da un unico cameriere – probabilmente reduce da un pranzo di matrimonio svoltosi nel pomeriggio -, che conduce il pasto in maniera empatica ed informale, ma con attenzione e professionalità assolutamente ineccepibili.
Sul momento ignoriamo il menù (per inciso, una simile ambientazione meriterebbe un supporto cartaceo di maggior prestigio!) e ci affidiamo alle proposte della casa. La scelta iniziale ricade sulla familiare carrellata di antipasti di mare, seguita da due differenti primi, mentre il vino viene commissionato dal Raschione Ettore e testato, con la consueta plateale gestualità, dall’Ingegner Marrocu, che riceveva le – non sappiamo quanto sincere o condizionate – lusinghe dello stesso cameriere, in merito alla sua presunta abilità di sommelier: vermentino “Is Argiolas” DOC dei vitigni Argiolas di Selegas.

Antica casa Marini – Tagliatelle ricci asparagi

 

Già presenti in tavola delle buonissime olive sarde e strepitose bruschette con olio e aglio, gli antipasti iniziavano con una imperiale zuppetta di cozze e arselle su letto di pane carasau, forse troppo frettolosamente distratta dal solerte cameriere, che non consentiva così di procedere ad una licenziosa quanto godibilissima “scarpetta”. Seguivano poi: burrida di gattuccio, delicatissima insalata di mare con polpo, seppiette, cozze, arselle, olive e peperoni, scabbecciu di seppiette con cipolle, insalata di polpo marinato, moscardini alla diavola, carpaccio di salmone marinato (con un segnalato eccesso di limone), cozze primavera (queste invero abbastanza anonime) con pomodori freschi e basilico, per finire con una abbondante (servita poco salata, ma gustosissima una volta condita) fritturina mista con spiedini di salmone, ghiozzetti di scoglio e calamari. La qualità e genuinità degli antipasti risultavano piuttosto elevate, sebbene dobbiamo altresì segnalare, un congenito difetto nella ricercatezza estetica e nell’originalità della portate.
 

Antica casa Marini – Tagliolini al ragù di dentice

 

Complessivamente più incerti i primi piatti (serviti in quantità che definirei industriali), almeno per quanto concerne la pietanza scelta da Jesus: tagliatelle con asparagi e ricci di mare, il cui sapore veniva ahimè distorto da un amarognolo eccesso di vegetale.
Ben più gustosi risultavano, per buona sorte, i tagliolini al ragù di dentice e scampi, con condimento di pomodorini, arselle, cozze e basilico, ordinati dal Raschione e dall’Ingegner Marrocu.
A quel punto, in considerazione delle segnalate sesquipedali porzioni, spazio rimaneva esclusivamente per i dessert: delizioso e scenografico creme caramel con condimento di panna montata per Jesus, goduriosa macedonia di frutta con decoro di panna e amarene per il Raschione (a dir la verità, da lui non troppo apprezzata), macedonia semplice per il sobrio Ingegner Marrocu.

 

Creme caramel

Macedonia alla Panna

 

La cena si concludeva quindi con due liquori alla liquirizia, più una grappa barricata per Jesus e con il sincero, ospitale disappunto del cameriere, che vedeva respinta la sua proposta di offrire, ai tre ormai saturi Burricchi, un ulteriore giro di amari.
Non ci das femmu prusu! Costo finale, 40€ cadauno, da ritenersi adeguato, ed integrato da una cospicua mancia.

La splendida ambientazione della “Antica Casa Marini”,  fa da contorno ad una cucina semplice ma di certo valore. Dando più spazio alla creatività dello chef, e con una migliore attenzione per alcuni dettagli estetici, riteniamo che il ristorante possa ambire a raggiungere ben più alti traguardi nella nostra personale classifica. Per ora, tre burricchi quasi pieni.

 

VALUTAZIONE “Antica casa Marini”: Tre Burricchi.
Ristorante Antica casa Marini Indirizzo: Via Piemonte 11, Assemini
Telefono: 070247038 [mostra in google maps]

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gen 7 2012

La locanda di Baccalamanza – Capoterra

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

La locanda di Baccalamanza – Viale

 

‘Eπιφάνια. Epifania. «Seu deu!»
Sono io, sono qui per voi, e per voi mi manifesto. Sentite la mia voce: è il vento che sferza le vostre valli, è la tormenta che si abbatte sulle vostre montagne, sono le disperate strida che si confondono e soffocano per mano della bufera.
Non sono per questo Mondo le mie parole, e non verga la terra il mio passo, perché non possiate mai seminare e cogliere il frutto della mia essenza.
Non cercatemi dentro di voi, non elevate gli occhi al cielo, ma solo digiunate di pensieri, di buio purificate le vostre passioni, di luce penetrate la vostra mente finché, allora, sarò io a trovarvi.

La locanda di Baccalamanza – Interno

 

Un solo giorno ti concedo, una notte sola sarà tua eppure, di nuovo ancora, qui tu non mi vedrai.
Non sai chi sei e Non sai parlare, ma avverti che tutto io lascio scorrere; nulla sento il bisogno di narrarti, nulla ti dirò che è certo, ma solo che tutto quello che ho è qui per te.
Gelide feste e gelida fine; giorni di silenziosi tormenti, consumate in una notte di vera, epocale burrasca. Tormenti di pensieri per Jesus, tormenti di ingordigia per il Raschione Ettore, tormentata insonnia per l’Ing.Marrocu, alle prese con i malfermi infissi della sua dimora, asserviti al melodioso fiato di un iracondo Eolo.

La locanda di Baccalamanza – Antipasti

 


Con la gelida mattinata che seguiva la tormenta, un nuovo impegnativo risveglio, attendeva fatale gli spirituali Triumviri.
In questa occasione di festa, abbigliati con gli sfarzosi costumi dei Mangi, i tre burricchi si apprestavano a risalire in sella per concludere il lungo cammino ispirato e guidato dalla luce della cometa alimentare.
Cammino che, iniziato in una notte d’Autunno, sulla soglia raffinata e regale del “Castello di greta“, – innalzato nel tempo perduto fin su, a toccare il cielo -, doveva culminarsi nella riscoperta del terreno, della vera origine e natura di noi stessi:  «Polvere eravate e polvere ritornerete».

La locanda di Baccalamanza – Lasagnette ricci carciofi

 

Ma il tortuoso viaggio verso il terminale approdo, esigeva d’improvviso interrompersi, per assecondare un lontano, apocrifo desiderio. L’incontro dei regali quadrupedi con il quarto Mangio, di cui antica leggenda narra : « io vengo separatamente dagli altri santi Re che ti hanno reso omaggio e di cui tu hai ricevuto i doni».
Non più un Re, ma una Regina invero, non più la Greta salvata dai principi burricchi, ma la bella Michela, collega del Magio Marrocu e nostra gradita ospite in questa fortunata occasione.
Destinazione: “La locanda di Baccalamanza”, che prende il nome della località che l’accoglie e che viene condotta, per l’appunto, dalla stessa gestione del “Greta’s”.

La locanda di Baccalamanza – Tortelli di zucca

 

Immergendosi nelle campagne di Capoterra, percorrendo le non tortuose stradine che verso i monti sfuggono al mare, si trova un’oasi di terrena lussuria: sono le vigne, gli orti, gli uliveti della “Locanda di Baccalamanza”.
La “Locanda” non è di certo un ristorante convenzionale, né un agriturismo o una semplice struttura adibita per accogliere ricevimenti ed eventi non lontano dalla città, ma piuttosto uno splendido complesso ctonio, intimamente legato alle tradizioni agricole e al fascino delle coltivazioni di una ben custodita proprietà terriera.
La componente “ristorativa” della locanda, si articola in numerosi locali, architetturalmente indipendenti, dedicati a differenti tipologie, e diversamente numerabili aggregazioni di ospiti.

La locanda di Baccalamanza – Spizzula e ghetta

 

Tralasciando le componenti deputate ad ospitare matrimoni e grosse convention (potete per questo fare riferimento al loro sito internet) dedichiamoci qui, all’accoglienza riservata agli avventori convenzionali. Percorso un breve viale e un giardino particolarmente curato, dopo aver seguito le indicazioni di un energico (pensiamo) agricoltore dall’accento oriundo, ci introduciamo nella sala da pranzo principale del ristorante. L’ambientazione interna è relativamente semplice, e richiama alla mente l’idea di un suggestivo rifugio di montagna: alte pareti rosse senza particolari ornamenti, maestoso tetto sporgente in legno, infissi di color verde, che per la gioia dell’Ing.Marrocu lasciavano invero penetrare dei fastidiosi spifferi di vento. Tavole rotonde ben imbandite e posate d’argento ai posti tavola. Più caratteristiche ed accoglienti, alcune salette interne, caratterizzate da decori in pietra, caminetto tradizionale, dettagli ed arredi più puntigliosamente curati.

La locanda di Baccalamanza – Tagliatelle olive astice porcini

 

Il personale e il servizio è quello del Greta’s, per cui non possiamo che riconfermarlo come ineccepibile. Accoglienza calorosa riservata ai Burricchi perché, nonostante la convinzione del Raschione di non venire riconosciuti malgrado le nostra recente esperienza in quel di castello (Jesus per questa ragione era scettico su un così repentino ripresentarsi), e nonostante la premura con cui era stata mantenuta segreta fino all’ultimo la destinazione, le prime parole proferite dalla giovane cameriera sono state: «Oh, i burricchi!!».
Censura grave per il Raschione! Aspetto positivo della vicenda:  i Triumviri hanno potuto felicemente trascurare ogni principio di prudenza, producendosi nei più appassionati, liberi e vicendevoli insulti, senza risparmiarsi e assecondando così la loro ainina natura, per il divertimento della loro ospite.

La locanda di Baccalamanza – Astice letto di avocado

 

Benché la itinerante cucina della “Locanda” sia la medesima della Greta’s, il menù viene periodicamente aggiornato, motivo per il quale i Burricchi hanno potuto apprezzare piatti assolutamente difformi dalla passata esperienza, comunque preparati con la medesima inopinabile maestria. Dopo un piacevole brindisi di benvenuto, sostenuto da pane carasau, condito con patè di salmone e olive nere buonissimi, i quattro commensali ordinavano gli antipasti e sceglievano il vino di giornata. Ecco quindi il riproporsi del “famigerato” Bianco della Locanda, nuragus particolarmente leggero, prodotto dai vigneti del ristorante e insignito anch’esso, parimenti al suo gemello cremisi, dell’ancestrale simbolo del femminino profano, emblema distintivo dell’azienda; terminata la bottiglia, la scelta ricadeva su un altrettanto buon nuragus “Selegas” della cantine Argiolas.

La locanda di Baccalamanza – Frittura calamari gamberoni

 

Quattro, finalmente, gli antipasti scelti dai burricchi: petali di bottarga in crema di sedano su letto di verdure, fritturina mista dell’orto in cestino di carasau, superbo baccalà fritto con purea di melanzane e cialdine di polenta, fagottini marinari alla ricotta e finocchietto con crema di legumi. Impagabili per preparazione e presentazione, ed accompagnati da un olio extravergine d’oliva, anch’esso di genuina produzione autoctona.
I primi piatti sono risultati, anch’essi, all’altezza delle aspettative: gran tortelli di zucca gialla con pesto di rucola, mandorle e pistacchi tostati per Jesus, “Spizzula e ghetta” con julienne di calamari, pistacchi e scorzette di limone per Michela, tagliatelle alle olive nere, astice e funghi porcini divorate da Marrocu, lasagnette con ricci e carciofi e condimento di pistacchi per il Raschione. Buonissimi! A questo punto i commensali raggiungevano un compromesso che mediava tra la saggia intenzione di terminare subitamente le ostilità, manifestata dall’Ing.Marrocu e dalla nostra ospite, e i più bellicosi proponimenti di Ettore e Jesus.

Crema al torroncino

Strudel di mele

 

I quattro ordinavano quindi una porzione di astice con cipolle, limone e letto di avocado, e una spettacolare frittura di calamari e gamberoni “in camicia”, su letto di patate fritte. Tutto da dividere in quattro misurate porzioni.
Portate intere, invero per i dolci: Crema al torroncino in scodellina di cioccolato fondente aromatizzato al cognac per il Raschione e l’Ingegnere, più tradizionale strudel di mele con gelato alla vaniglia per i restanti commensali. Unico appunto da muovere al personale, nell’incedere del luculliano pasto, è quello di non aver proposto un adeguato moscatino (magari di produzione locale) come giusto accompagnamento per i dessert.
Il pranzo terminava quindi con i caffè, liquori alla liqurizia (“eclisse”, eccellente!) e una grappa barricata per Jesus.
Di 55€ il conto cada-burriccu finale, giustamente sostenuto per due quote dall’Ing.Marrocu, e da giudicarsi assolutamente adeguato alla qualità della cucina, come era facile aspettarsi.
Gradevole appendice al pranzo, le divertenti discussioni con il personale e il rinnovarsi della proposta, da parte dell’Ing.Marrocu, di farsi assumere come tuttofare, durante la visita alle sesquipedali e modernissime cucine.
Partendo dal saldo ormeggio della cucina, non è nostra intenzione fare dei paragoni tra questa esperienza è quella del “Greta’s”, che per la propensione di Jesus a divisare il cielo, rappresenta comunque l’ideale estetica elevazione, per tali piaceri dei sensi. La madre Terra, non può comunque essere meno meritevole: quattro burricchi.


VALUTAZIONE “La locanda di Baccalamanza”: Quattro Burricchi.
Rist. La locanda di Baccalamanza Indirizzo: Località Baccalamanza, Capoterra
Telefono: 070728321    [mostra in google maps]
 

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set 11 2011

Ristorante La Tana del Gusto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 37 commenti | Commenta

La Tana del Gusto - Interno

La Tana del Gusto – Interno

 

Batte feroce il sole, nella mattina inoltrata di Sabato, sulle accaldate teste dei cagliaritani, che assaporano le ultime non docili carezze di una lunga, inarrendevole Estate.
Arriva dall’alto il riverbero della luce, sull’oscuro strapiombo dei ricordi della recente storia del Donkey Challenge, quivi ripropostovi nella sua veste originale: un abbondante e improvvisato pranzo pre-domenicale.
Irrompe dall’alto il languido chiarore del cielo, a riscaldare e accendere l’animo forte dell’omni-presente Raschione Ettore, ed alleviare così il tenebroso pensiero di una ciccionata che, di lì a poco, si sarebbe consumata senza l’amabile supporto scenico dell’ormai impegnatissimo (non è ben chiaro per cosa) Ing. Marrocu, nell’occorrenza rivelatosi – dobbiamo denunciarlo – assente ingiustificato.

La Tana del Gusto - Antipasti di mare

La Tana del Gusto – Antipasti di mare

 

Piove dall’alto (rain down from a great height) la luce che irradia la sala del ristorante “La Tana del gusto”, ricettacolo e taumaturgico altare per l’ebdomadario rito di quest’oggi, condotto e celebrato da un Jesus ottenebrato dalla fatica, per effetto di una transitoria quanto indesiderata mutazione dal suo status di illuminato ciccionatore della Domenica, verso quello di improvvisato manorba del Sabato, suo malgrado antelucanamente destato da un iperattivo parente tuttofare: «non li voglio i tuoi cento euro per pagarmi un operaio»!
L’ampio e squadrato lucernario sul soffitto, parzialmente colorato con sfumature tenui, è la caratteristica, il cuore pulsante del ristorante, e ne conduce, inevitabilmente  e radicalmente, lo stile.

La Tana del Gusto - Antipasti

La Tana del Gusto – Antipasti

 

Superato un piccolo vestibolo d’ingresso, a cui si accede direttamente dalla centralissima Via Pergolesi in Cagliari, ci si accomoda nella sala principale, il cui impatto espressivo si colloca nell’idea di un piccolo cortile chiuso, tinteggiato sulle tonalità del bianco e dell’oro, circondato da raffinate colonne decorative in gesso e impreziosito da numerosi palmizi ornamentali.
Meno grazioso (e fuori dal contesto) è il rumoroso TV LCD 42 pollici, mentre risulta del tutto assente un adeguato impianto di riproduzione acustica che possa creare una giusta atmosfera.
L’arredo in arte povera è completato  da una appariscente ed ampia credenza di colore scuro, collocata sul lato Sud-Est della sala.

La Tana del Gusto - Spaghetti arselle bottarga

La Tana del Gusto – Spaghetti arselle bottarga

La Tana del Gusto - Fregola con arselle

La Tana del Gusto – Fregola con arselle

 

Al nostro arrivo sono pochi gli avventori che si intrattengono nel desinare. Una gentile ed esteticamente apprezzabile cameriera ci fa accomodare e ci mette da subito a nostro agio, con toni cortesi e informali. Il Raschione Ettore ordina il vino: vermentino Is Argiolas D.O.C di Selegas.
Scelta irrinunciabile dal menu per i Donkey, l’assaggio di antipasti di mare assortiti, che venivano di lì a poco serviti nel seguente ordine: seppiette in umido con olive, pesce a scabecciu, burrida (molto delicata, eccellente!), cozze con pomodorini, ottimo carpaccio di pescespada con limone. Seguivano, poi: baccalà scaloppato con limone, bocconi di mare, baccalà in umido con aglio e prezzemolo, aringhe affumicate.

La Tana del Gusto - Grigliata mista

La Tana del Gusto – Grigliata mista

 

In merito alla seconda serie degli – complessivamente numerosi – antipasti, dobbiamo registrare una spiccata propensione da parte del cuoco all’utilizzo del limone, ma una altresì eccessiva generosità nel dosaggio del condimento.
Ci riferiamo in particolar modo alle aringhe affumicate, la cui salinità potremmo senza enfasi ritenere prossima a quella del Mar Rosso. Sebbene buon senso avrebbe dovuto interdire Jesus dal procedere oltre un primo esplorativo assaggio, l’effetto pratico, in conseguenza della sua innata barrosaggine, è quello di una progressione geometrica nel consumo delle bevande analcoliche, tanto da comportare un fastidioso sovraccarico in senso metabolico.

La Tana del Gusto - Torta al formaggio

La Tana del Gusto – Torta al formaggio

 

Discreti i primi piatti scelti: fregola con arselle per il Raschione, spaghetti arselle bottarga per Jesus.
Secondo piatto comune per i due, una appariscente grigliata mista composta da gamberoni, seppiette, spigola e orata.
Da segnalare, a questo punto due gustosi episodi. Dapprima l’irruzione in sala da parte del cuoco, che con attitudine da Alì Babà, riusciva a trascinare lateralmente una parete per accedere all’esterno, con l’intenzione di movimentare una manopola del gas; secondo episodio, legato all’attitudine di Jesus nel riuscire ad imbrattare qualsiasi capo di abbigliamento indossi durante il pasto.

La Tana del Gusto - Is Argiolas

La Tana del Gusto – Is Argiolas


Nell’occasione, la colpa è da attribuirsi al naturale ripieno di una dispettosa ed eversiva seppietta arrosto. Inconveniente risolto, grazie al profuso utilizzo di uno smacchiatore spray, messo in precedenza a disposizione dalla cameriera, in conseguenza di un altro evento della medesima natura.
Il pranzo poteva quindi concludersi con il dessert: un buon sorbetto al limone per Jesus, non terminato a causa dell’eccesso di liquidi fin lì assimilati, e una sublime torta al formaggio con crema di pere, per un entusiasta Raschione.
Conclusione finale con due caffè  e un buon liquore di liquirizia “arregolizia” per Ettore. Costo complessivo del pasto 35€, complessivamente equilibrato, e volutamente rimpinguato con 10€ di mancia, in ringraziamento della gentilezza del personale.
L’ambientazione de “La Tana del Gusto” è certamente particolare e suggestiva – almeno di giorno – per effetto della luce particolare che filtra dal lucernario, anche se dobbiamo dire che potrebbe esser meglio valorizzata.

La cucina del ristorante è da giudicarsi invece mediamente discreta, con una eccellenza nei dessert e nella gentilezza del personale. Comunque, di certo, un ambiente piacevolmente accogliente per ogni conviviale occasione.


VALUTAZIONE “La Tana del Gusto”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Tana del Gusto Indirizzo: Via Pergolesi 1/B, Cagliari
Telefono: 0707543153    [mostra in google maps]
 

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