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mar 10 2014

Ristorante Su Carduleu – Abbasanta

 Scritto da Ettore | 10 commenti | Commenta

Su Carduleu - Interno

Su Carduleu – Interno

 

Il signore della festa, uomo e donna al tempo stesso, né femmina né maschio, celato nella enigmatica maschera asinìna di terra cotta, forte del consenso del Gremio dei Maniscalchi, in questa domenica di bagordi è pronto a condurre la corsa più famosa dell’isola. Già durante il solenne rituale della vestizione si capiva che questa volta qualcosa era cambiato: la consueta sobrietà e poca ricercatezza aveva in qualche modo ceduto il passo allo stile, ad una insolita eleganza ed opulenza. Chi si nasconde dietro quella maschera? Chi sarà mai questo somaro invincibile su cui grava la responsabilità del comando? Sarà forse un dono dall’Alto dei Cieli, una testimonianza delle forze del bene che vegliano su di noi? Un profeta mandato dal famoso Patrono dei Ciccioni? Si parlerà a lungo di questa ennesima edizione della corsa a burriccu più famosa dell’isola, quella che ogni weekend porta voraci rivenditori di verbo a trasformare ingenti quantità di cibo e alcool in orecchiabile prosa per lettori esigenti sebbene, per la maggior parte, poco avvezzi a ripercorrere i passi dei propri beniamini.

 

Su Carduleu - Antipasti

Su Carduleu – Antipasti

 

Per la prima volta in contemporanea con la decisamente meno famosa corsa a cavallo (ho detto cavallo??) de Sa Sartiglia, sebbene preferita da talune nostre fan, questa avventura verrà ricordata proprio per la mancanza de su Componidori Jesus, sempre più prossimo a quel Regno dei Cieli già citato, in un travagliato periodo di lungodegenza che gli ha garantito, – tra le altre cose, una certa positività nel bilancio del mese, – ma al tempo stesso probabilmente garante per il risultato di una trasferta che, in principio, sembrava non incontrare il favore degli dei, almeno quelli legiferanti in materia di meteo. Domenica 2 marzo. Sono le 11:35 di una uggiosa mattinata quando i due somari titolari Ettore e Ing. Marrocu si ritrovano nel parcheggio di un noto centro commerciale dell’hinterland cagliaritano al fine di redistribuire il carico asinìno in maniera ecosostenibile per l’imminente trasferta oltre i confini della provincia. Nell’attesa di Miss Parker, in ritardo giustificato e pre annunciato, provano a imprimere qualche stimolo all’economia locale con l’acquisto di accessori elettronici di basso profilo che occuperanno l’attenzione del nostro ipotricotico eroe per i giorni a seguire.

 

Lombetto di coniglio

Lombetto di coniglio

Cervellino fritto

Cervellino fritto

 

Con quasi mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia l’inedito Triumviurato poteva incamminarsi a bordo della teutonica vettura, cercando di recuperare sui tempi con un’andatura adeguata, interrotta soltanto da un pit stop carburante con qualche difficoltà. Destinazione Abbasanta, il paese dell’acqua santa, che ha accompagnato la comitiva per buona parte del tragitto (con il benestare di Jesus), presso il Ristorante “Su Carduleu” nella via Sant’Agostino. Il locale si configura come bar ristorante con il bancone in legno all’ingresso lungo il lato nord, con alcune sedie e tavolini di fronte, a ridosso del disimpegno di separazione con l’unica sala.

 

Su Carduleu - Culurgiones ai gamberi

Su Carduleu – Culurgiones ai gamberi

 

Quest’ultima, cede la parte di nord ovest della pianta rettangolare originale alle cucine; nella zona adiacente a queste, grazie alla presenza di un vistoso pilastro centrale è ricavata una zona più discreta ove sono ospitati alcuni tavoli, immediatamente prima dell’ingresso ai servizi, sul lato ovest; le pareti arancio spugnate presentano una sorta di cornici color crema che delimitano la zona appena descritta e sono riempite con stampe celebrative degli sport equestri, assai vicini alla natura degli avventori; un’ampia vetrata sul lato nord assicura l’illuminazione a giorno, mentre quella artificiale è affidata a eleganti faretti ben adattati al contesto. Ovunque nel perimetro diverse madie fanno da banco espositore per i prodotti del territorio e accessori della tradizione contadina, oltre ad eleganti supporti in legno per etichette isolane e nazionali di raro pregio. Complessivamente la sala può ospitare poco più di trenta coperti, organizzati in tavoli in legno composti da unità di due posti; molto elegante il tovagliame bianco, mentre un sottofondo musicale swing jazz completa la gradevole ambientazione.

 

Tagliatelle al coniglio

Tagliatelle al coniglio

Pizzos de pasta

Pizzos de pasta

 

Il servizio, che si rivelerà assolutamente impeccabile, è garantito da un maître, più o meno coetaneo degli elementi della comitiva, e da una giovane cameriera. Per dovere di cronaca registriamo un momento di incomprensione tra l’Ingegnere e il responsabile di sala all’atto dell’assegnazione del tavolo, che ha comportato il passaggio attraverso più soluzioni, prima del ritorno a quella proposta inizialmente; il tutto unicamente per un inspiegabile, quanto insano, desiderio di vicinanza dell’ipotricotico burriccu a chi Vi scrive – Ettore: Dottore tiri pure a cas**u!!. Dopo una breve presentazione del locale e della cucina, che potremmo collocare nelle fasce più integraliste della filosofia di filiera a kilometro zero, decidiamo di lasciarci guidare dal personale attraverso un percorso misto di mare e di terra che andremo a descrivere.

 

Su Carduleu - Lombo di pecora

Su Carduleu – Lombo di pecora

 

La scelta del vino, operata dal solito sedicente sommelier Marrocu ricade su un eccellente DOC “Barrosu” Riserva 2011 della cantina di Giuseppe Montisci di Mamoiada, prodotto da vitigni Cannonau secondo le tecniche di una volta. Immancabile il rito dell’assaggio con la consueta lenta teatralità delle movenze e il per nulla scontato referto: – Straordinario!.. Durante la fisiologica attesa degli antipasti si consuma il primo approccio con la cucina de Su Carduleu: straordinario pane di semola chivarzu di Paulilatino, servito in bruschette con olio extra vergine d’oliva biologico di Aidomaggiore: poesia pura, ne voglio adesso, portatemene subito!!..
Dopo quest’inizio col botto arrivano al tavolo dei famelici recensori uno squisito crostino di pane chivarzu con lardo dolce di Paulilatino, cardi selvatici e pomodori secchi sott’olio dal gusto impressionante, considerato il fatto che nessuno dei commensali solitamente gradisce simili pietanze, e un superlativo, anzi direi squartarato, lombetto di coniglio riempito con i fegatini, saltato con ortiche insaporite alle alici, e accompagnato da ottima coratella d’agnello, da inchino ed applauso, a concludere la prima manche di antipasti. Nonostante un certo imbarazzo del personale di fronte alla voracità – tipicamente casteddaia – dei burricchi, riconosciamo grande attenzione alla segnalazione di clienti con intolleranze alimentari in fase di prenotazione, che ha garantito una rivisitazione ad personam di alcune prelibatezze proposte.

 

Su Carduleu - Dessert dolci

Su Carduleu – Dessert dolci

 

Seguivano, con tempi perfetti, un’ottima quaglia arrostita con briciole di chivarzu, riduzione di cannonau e cipolla caramellata, una spettacolare frittella di cervellino d’agnello su vellutata di asparagi selvatici con olio d’oliva, per terminare con una semplicissima, ma magistralmente realizzata, “suppa de pis’è cara” (Zuppa di fagioli, di Riola Sardo) con pane bruschettato e olio. Terminati gli antipasti con estrema soddisfazione il percorso gastronomico si divide tra terra e mare per i primi piatti: Miss Parker optava per uno squisito piatto di “pizzos de pasta” al nero di seppia ai frutti di mare e gamberi, chi Vi scrive per sensazionali, quanto scenografici, “culurgiones” alla riduzione di gambero rosso con asparagi selvatici, impreziositi dagli stessi crostacei crudi, mentre l’Ing. Marrocu optava per delle monumentali tagliatelle di farina di castagna al ragù di coniglio e ricotta affumicata. Impossibile stilare una classifica per questa parentesi e distribuire le pietanze sul podio, anche se la scelta di terra ci ha regalato qualche sensazione in più.

 

Su Carduleu - Arresoja personalizzata

Su Carduleu – Arresoja personalizzata

 

Pur avendo superato con abbondanza il fabbisogno calorico giornaliero, i tre avventori non possono esimersi da almeno un assaggio di secondo piatto. Su consiglio del maître ci viene portato un sontuoso filetto (lombata) di pecora appena scottato con sapa di Barbera, servito con antunna (cardoncelli) e patate arrosto, da condire con sale grigio della Bretagna (uno dei pochi ingredienti che non rispettano la territorialità): un nuovo modo di assaporare la pecora, principalmente per la cottura al sangue, sicuramente contaria ai paradigmi dell’arrosto sardo, e per il contrasto col sapore dolce della sapa, entrambi perfettamente raccordati dalla sapiente mano dello chef. Particolarmente caratteristici, oltre che efficaci, i coltelli a serramanico di fabbricazione artigianale forniti ai commensali per questa fase del pasto; alcuni di essi (probabilmente opera di un noto laboratorio artigiano della zona. Santu Lussurgiu ndr.) riportano il logo del locale nella lama. Immancabile il momento dei dolci, per la gioia di grandi, piccini, burricchi e intolleranti: eccellente semifreddo al croccante di mandorle per il nostro ipotricotico burriccu, superba mousse di cioccolato su letto di arancia candita con nocciole perlinate per Ettore, ineccepibile piatto di “parafrittus” e chiacchiere per Miss Parker, arrivate poi ad oltranza come gentile omaggio dello chef Roberto Serra, – intervenuto personalmente per salutare i presenti in sala, approfittando dell’occasione per illustrare agli ormai satolli burricchi la propria carriera e la storia del ristorante di famiglia, – insieme ad un piatto di dolci sardi; il momento veniva accompagnato, per la prima volta dopo esplicita richiesta di chi Vi scrive, da un ottimo “Angialis” delle cantine Argiolas. Il pranzo si concludeva con tre caffè, accompagnati da zuccheri aromatizzati dell’Ecuador, e da un’ottima acquavite di prduzione artigianale della zona. Costo dell’esperienza: 59,70€ cad. burriccu, da ritenersi leggermente sotto dimensionato rispetto all’immensa qualità del servizio registrata.

 
Il ristorante Su Carduleu è sicuramente un’eccellenza a livello isolano e un orgoglio per la ristorazione italiana, che ha il proprio punto di forza nell’esaltazione degli ingredienti del territorio, combinati in maniera sapiente e creativa per offrire al cliente una esperienza enogastronomica fuori dal comune. Una ambientazione gradevole ed un servizio impeccabile – a cui possiamo solo imputare il fatto di essersi fatto precedere dal sottoscritto nella richiesta di un passito per l’accompagnamento dei dolci -, completano un quadro perfetto e una avventura per noi indimenticabile, tanto da scomodare il quinto somarello e la parte più alta della classifica: complimenti!

 


VALUTAZIONE “Su Carduleu”: Cinque Burricchi.
Ristorante Su Carduleu Indirizzo: Via Sant’Agostino 1, Abbasanta (OR)
Telefono: 0785563134    [mostra in google maps]
 

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gen 7 2012

La locanda di Baccalamanza – Capoterra

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

La locanda di Baccalamanza – Viale

 

‘Eπιφάνια. Epifania. «Seu deu!»
Sono io, sono qui per voi, e per voi mi manifesto. Sentite la mia voce: è il vento che sferza le vostre valli, è la tormenta che si abbatte sulle vostre montagne, sono le disperate strida che si confondono e soffocano per mano della bufera.
Non sono per questo Mondo le mie parole, e non verga la terra il mio passo, perché non possiate mai seminare e cogliere il frutto della mia essenza.
Non cercatemi dentro di voi, non elevate gli occhi al cielo, ma solo digiunate di pensieri, di buio purificate le vostre passioni, di luce penetrate la vostra mente finché, allora, sarò io a trovarvi.

La locanda di Baccalamanza – Interno

 

Un solo giorno ti concedo, una notte sola sarà tua eppure, di nuovo ancora, qui tu non mi vedrai.
Non sai chi sei e Non sai parlare, ma avverti che tutto io lascio scorrere; nulla sento il bisogno di narrarti, nulla ti dirò che è certo, ma solo che tutto quello che ho è qui per te.
Gelide feste e gelida fine; giorni di silenziosi tormenti, consumate in una notte di vera, epocale burrasca. Tormenti di pensieri per Jesus, tormenti di ingordigia per il Raschione Ettore, tormentata insonnia per l’Ing.Marrocu, alle prese con i malfermi infissi della sua dimora, asserviti al melodioso fiato di un iracondo Eolo.

La locanda di Baccalamanza – Antipasti

 


Con la gelida mattinata che seguiva la tormenta, un nuovo impegnativo risveglio, attendeva fatale gli spirituali Triumviri.
In questa occasione di festa, abbigliati con gli sfarzosi costumi dei Mangi, i tre burricchi si apprestavano a risalire in sella per concludere il lungo cammino ispirato e guidato dalla luce della cometa alimentare.
Cammino che, iniziato in una notte d’Autunno, sulla soglia raffinata e regale del “Castello di greta“, – innalzato nel tempo perduto fin su, a toccare il cielo -, doveva culminarsi nella riscoperta del terreno, della vera origine e natura di noi stessi:  «Polvere eravate e polvere ritornerete».

La locanda di Baccalamanza – Lasagnette ricci carciofi

 

Ma il tortuoso viaggio verso il terminale approdo, esigeva d’improvviso interrompersi, per assecondare un lontano, apocrifo desiderio. L’incontro dei regali quadrupedi con il quarto Mangio, di cui antica leggenda narra : « io vengo separatamente dagli altri santi Re che ti hanno reso omaggio e di cui tu hai ricevuto i doni».
Non più un Re, ma una Regina invero, non più la Greta salvata dai principi burricchi, ma la bella Michela, collega del Magio Marrocu e nostra gradita ospite in questa fortunata occasione.
Destinazione: “La locanda di Baccalamanza”, che prende il nome della località che l’accoglie e che viene condotta, per l’appunto, dalla stessa gestione del “Greta’s”.

La locanda di Baccalamanza – Tortelli di zucca

 

Immergendosi nelle campagne di Capoterra, percorrendo le non tortuose stradine che verso i monti sfuggono al mare, si trova un’oasi di terrena lussuria: sono le vigne, gli orti, gli uliveti della “Locanda di Baccalamanza”.
La “Locanda” non è di certo un ristorante convenzionale, né un agriturismo o una semplice struttura adibita per accogliere ricevimenti ed eventi non lontano dalla città, ma piuttosto uno splendido complesso ctonio, intimamente legato alle tradizioni agricole e al fascino delle coltivazioni di una ben custodita proprietà terriera.
La componente “ristorativa” della locanda, si articola in numerosi locali, architetturalmente indipendenti, dedicati a differenti tipologie, e diversamente numerabili aggregazioni di ospiti.

La locanda di Baccalamanza – Spizzula e ghetta

 

Tralasciando le componenti deputate ad ospitare matrimoni e grosse convention (potete per questo fare riferimento al loro sito internet) dedichiamoci qui, all’accoglienza riservata agli avventori convenzionali. Percorso un breve viale e un giardino particolarmente curato, dopo aver seguito le indicazioni di un energico (pensiamo) agricoltore dall’accento oriundo, ci introduciamo nella sala da pranzo principale del ristorante. L’ambientazione interna è relativamente semplice, e richiama alla mente l’idea di un suggestivo rifugio di montagna: alte pareti rosse senza particolari ornamenti, maestoso tetto sporgente in legno, infissi di color verde, che per la gioia dell’Ing.Marrocu lasciavano invero penetrare dei fastidiosi spifferi di vento. Tavole rotonde ben imbandite e posate d’argento ai posti tavola. Più caratteristiche ed accoglienti, alcune salette interne, caratterizzate da decori in pietra, caminetto tradizionale, dettagli ed arredi più puntigliosamente curati.

La locanda di Baccalamanza – Tagliatelle olive astice porcini

 

Il personale e il servizio è quello del Greta’s, per cui non possiamo che riconfermarlo come ineccepibile. Accoglienza calorosa riservata ai Burricchi perché, nonostante la convinzione del Raschione di non venire riconosciuti malgrado le nostra recente esperienza in quel di castello (Jesus per questa ragione era scettico su un così repentino ripresentarsi), e nonostante la premura con cui era stata mantenuta segreta fino all’ultimo la destinazione, le prime parole proferite dalla giovane cameriera sono state: «Oh, i burricchi!!».
Censura grave per il Raschione! Aspetto positivo della vicenda:  i Triumviri hanno potuto felicemente trascurare ogni principio di prudenza, producendosi nei più appassionati, liberi e vicendevoli insulti, senza risparmiarsi e assecondando così la loro ainina natura, per il divertimento della loro ospite.

La locanda di Baccalamanza – Astice letto di avocado

 

Benché la itinerante cucina della “Locanda” sia la medesima della Greta’s, il menù viene periodicamente aggiornato, motivo per il quale i Burricchi hanno potuto apprezzare piatti assolutamente difformi dalla passata esperienza, comunque preparati con la medesima inopinabile maestria. Dopo un piacevole brindisi di benvenuto, sostenuto da pane carasau, condito con patè di salmone e olive nere buonissimi, i quattro commensali ordinavano gli antipasti e sceglievano il vino di giornata. Ecco quindi il riproporsi del “famigerato” Bianco della Locanda, nuragus particolarmente leggero, prodotto dai vigneti del ristorante e insignito anch’esso, parimenti al suo gemello cremisi, dell’ancestrale simbolo del femminino profano, emblema distintivo dell’azienda; terminata la bottiglia, la scelta ricadeva su un altrettanto buon nuragus “Selegas” della cantine Argiolas.

La locanda di Baccalamanza – Frittura calamari gamberoni

 

Quattro, finalmente, gli antipasti scelti dai burricchi: petali di bottarga in crema di sedano su letto di verdure, fritturina mista dell’orto in cestino di carasau, superbo baccalà fritto con purea di melanzane e cialdine di polenta, fagottini marinari alla ricotta e finocchietto con crema di legumi. Impagabili per preparazione e presentazione, ed accompagnati da un olio extravergine d’oliva, anch’esso di genuina produzione autoctona.
I primi piatti sono risultati, anch’essi, all’altezza delle aspettative: gran tortelli di zucca gialla con pesto di rucola, mandorle e pistacchi tostati per Jesus, “Spizzula e ghetta” con julienne di calamari, pistacchi e scorzette di limone per Michela, tagliatelle alle olive nere, astice e funghi porcini divorate da Marrocu, lasagnette con ricci e carciofi e condimento di pistacchi per il Raschione. Buonissimi! A questo punto i commensali raggiungevano un compromesso che mediava tra la saggia intenzione di terminare subitamente le ostilità, manifestata dall’Ing.Marrocu e dalla nostra ospite, e i più bellicosi proponimenti di Ettore e Jesus.

Crema al torroncino

Strudel di mele

 

I quattro ordinavano quindi una porzione di astice con cipolle, limone e letto di avocado, e una spettacolare frittura di calamari e gamberoni “in camicia”, su letto di patate fritte. Tutto da dividere in quattro misurate porzioni.
Portate intere, invero per i dolci: Crema al torroncino in scodellina di cioccolato fondente aromatizzato al cognac per il Raschione e l’Ingegnere, più tradizionale strudel di mele con gelato alla vaniglia per i restanti commensali. Unico appunto da muovere al personale, nell’incedere del luculliano pasto, è quello di non aver proposto un adeguato moscatino (magari di produzione locale) come giusto accompagnamento per i dessert.
Il pranzo terminava quindi con i caffè, liquori alla liqurizia (“eclisse”, eccellente!) e una grappa barricata per Jesus.
Di 55€ il conto cada-burriccu finale, giustamente sostenuto per due quote dall’Ing.Marrocu, e da giudicarsi assolutamente adeguato alla qualità della cucina, come era facile aspettarsi.
Gradevole appendice al pranzo, le divertenti discussioni con il personale e il rinnovarsi della proposta, da parte dell’Ing.Marrocu, di farsi assumere come tuttofare, durante la visita alle sesquipedali e modernissime cucine.
Partendo dal saldo ormeggio della cucina, non è nostra intenzione fare dei paragoni tra questa esperienza è quella del “Greta’s”, che per la propensione di Jesus a divisare il cielo, rappresenta comunque l’ideale estetica elevazione, per tali piaceri dei sensi. La madre Terra, non può comunque essere meno meritevole: quattro burricchi.


VALUTAZIONE “La locanda di Baccalamanza”: Quattro Burricchi.
Rist. La locanda di Baccalamanza Indirizzo: Località Baccalamanza, Capoterra
Telefono: 070728321    [mostra in google maps]
 

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