☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 4 2012

Trattoria Ricciomania due – Cagliari

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Ricciomania 2 - Interno

Ricciomania 2 – Interno

 

Ichnusa, ichnos, echinos.

Dall’abisso, sul fondo del mare,
i Re portano temuta corona, la luce e gli sguardi allontanano, finché il nemico arriva feroce, strappa loro alla fiera dimora e li condanna ad uno sventurato, squisito supplizio. Arroccati nel loro castello, sobri e fieri custodi di un generoso e sconfinato regno, attendono sereni il fatale destino, nella deliziosa perversione di potere, un giorno, per fato e legittimo contrappasso, incrociare l’avverso ichnos e il familiare echinos, al culmine di una guerra che ha soli vincitori e mai vinti.
 

Ricciomania 2 - Ricci di mare

Ricciomania 2 – Ricci di mare

 

Sulle orme e per la fierezza della Natura, elogiamo quest’oggi, in occasione della ciccionata novantanove del Donkey Challenge, l’indiscusso Re del nostro mare, l’inarrivabile prezioso frutto, il nettare delle nostre tavole, espressione imponderabile della sardità più autentica, trasfigurata nel mordace acume esteriore e nella celata, passionale, docilità della propria essenza.
Sacerdoti di quest’ultima liturgia della tavola, espressa e consumata sull’altare del gusto, sono i tre Triumviri ufficiali – Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu – accompagnati da un quarto gradito e occasionale ospite: l’ing.V.O.
 

Ricciomania 2 - Ostriche

Ricciomania 2 – Ostriche

 

Sabato mattina. Alle ore 13.28, condotto dal rovinoso auriga Jesus, al volante della 150 cv presidenziale – quest’oggi sottoposta a ordinaria manutenzione in previsione della ciccionata C -, un primo gruppo di burricchi raggiungeva  il Santuario del gusto, loro destinazione: ristorante trattoria
Ricciomania due, nel celeberrimo Viale Poetto, In Cagliari. Un secondo monolitico raggruppamento di Donkeys, costituito invero dal solo Ing.Marrocu – sfoggiante un invidiabile look post lavoro con zainetto “Piquadro” sulle spalle – , arrivava sincronicamente e sincreticamente allineato al primo, giusto in fronte alla struttura della ristorante. Formalizzati i convenevoli di rito, la ciccionata poteva avere inizio.
 

Ricciomaria 2 - Seppiette, Polpo, Gamberi

Ricciomaria 2 – Seppiette, Polpo, Gamberi

 

Il ristorante è architettonicamente collocato in un anonimo condominio di nuova costruzione, giusto nei pressi della caserma “Monfenera”. Per raggiungere l’ingresso, è neccessario aggirare lateralmente l’edificio, finché non si incontra un dozzinale uscio senza insegne, affacciato su uno cortile urbano adibito a parcheggio.
Varcata la soglia del locale, ci si immette in una piccola sala nella quale, un primo limitato raggruppamento di tavoli, divide gli spazi con la zona cassa, l’ingresso della cucina e il suggestivo “scannatoio” dei ricci di mare.
Proseguendo poco oltre, si arriva nella sala principale, caratterizzata da un allestimento pittoresco ed essenziale; una ventina di tavoli squadrati, predisposti con tovaglie di carta dalle tonalità azzurro mare, sono sapientemente stipati in un ambiente chiassoso e “alla mano”, impreziosito da taluni simpatici elementi di arredo, quali le caratteristiche plafoniere a forma di animale marino. Un TV LCD 40 pollici, svetta infine sulle pareti color giallo paglierino, riproducendo le mirabolanti performance degli “amici” di
Maria de Filippi.
 

Ricciomania 2 - Tonno, Pesce spada, Burrida

Ricciomania 2 – Tonno, Pesce spada, Burrida

 

Il personale in sala è doverosamente numeroso, per gestire l’abnorme quantità di clienti della trattoria. Un giovane e simpatico caposala (molto probabilmente uno dei soci) coordina e gestisce le ordinazioni tramite palmare, mentre i restanti camerieri si alternano nell’interrogare (ripetutamente e con poco spazio concesso alla discrezione) ciascheduna comitiva, su quali pietanze i commensali stiano attendendo. Nonostante l’apparente caotica frenesia, possiamo considerare il servizio sufficientemente efficace ma condizionato, più che altro, da tempi della cucina non rapidissimi, in relazione al sesquipedale carico di lavoro che su di essa, inevitabilmente, grava.
 

Ricciomania 2 - Spaghetti al granchione

Ricciomania 2 – Spaghetti al granchione

Ricciomania 2 - Spaghetti ai ricci

Ricciomania 2 – Spaghetti ai ricci

 

Quello che è assolutamente ineccepibile da “Ricciomania 2″, è la straordinaria freschezza e qualità delle pietanze proposte, che si articolano nella più squisita e familiare declinazione della cucina di mare cagliaritana.
I Donkeys non potevano quindi non offire alle loro fauci, le più preziose prerogative alimentari del ristorante e, dopo aver scelto un ottimo vermentino
“Is Argiolas” come nettare per il pranzo, si facevano condurre dal cameriere nella (quasi obbligata) scelta degli antipasti.
 

Ricciomania 2 - Grigliata mista

Ricciomania 2 – Grigliata mista

 

Si iniziava con una dozzina di meravigliosi ricci di mare (paracentrotus lividus) cadaburriccu, accompagnata da un assaggio di deliziose ostriche crude. Seguivano poi: ottima insalata di tonno con fagiolini, carote e patate, carpaccio di pesce spada con marmellata di pomodoro fresco, delicata burrida di pesce persico, gustose seppiette alla diavola, notevole polpo marinato all’aceto balsamico, spettacolari gamberi in salsa d’arancia, per concludere con un piatto di cozze calde marinate, ahimè non documentate, per un non accidentale difetto di sobrietà da parte di Jesus.
I primi piatti confermavano la qualità delle entrée: ottimi spaghetti a ricci, ma ancor più sublimi spaghetti al granchione. Eccellenti!
 

Ricciomania 2 - Is Argiolas, Sorbetto

Ricciomania 2 – Is Argiolas, Sorbetto

 

Disorientati tra la pressione di uno strisciante mal di testa, l’estrema opulenza del piatti fin lì consumati e la voracità dell’Ing.Marrocu, si è reso a questo punto necessario mediare tra due contrapposte fazioni, che intendevano diversamente procedere verso il termine del pasto. La soluzione di compromesso è stata quella di contrattare una piccola grigliata mista, composta da un’orata, qualche seppietta e due gamberi, tanto da ricevere i non velati dileggi del titolare, sul modesto computo delle porzioni. Ad ogni modo, una delle migliori grigliate mai presentate al cospetto dei Donkey!
Il pranzo terminava quindi con dei buoni sorbetti al limone e tre caffè. Costo complessivo, 45€ cadauno, da ritenersi adeguato per la qualità e quantità di pietanze e bottiglie singolarmente consumate, un po’ meno se consideriamo ambientazione e servizio nel loro complesso.
Un ambiente spartano, caotico, e un servizio non particolarmente rapido, sono quindi i difetti che dobbiamo oggettivamente rilevare per “Ricciomania 2″. Imperfezioni, che risultano ad ogni modo totalmente trascurabili, se valutate in relazione alla genuina maestà delle pietanze proposte, e comunque sempre commisurate alla non dissimulata filosofia della trattoria. Una destinazione irrinunciabile per chi vuole assaporare, senza ricercati orpelli, le più veraci prelibatezze della cucina cagliaritana. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Ricciomania due”: Tre Burricchi.
Trattoria Ricciomania due Indirizzo: Viale Poetto 82, Cagliari
Telefono: 3497743794    [mostra in google maps]
 

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dic 4 2011

Ristorante Balena – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Balena - Ingresso

Balena – Ingresso

 

Sabato 3 dicembre 2011, ore 21:00 via Santa Gilla, periferia del capoluogo, in cui la movida degli affollati locali di tendenza cede il passo all’economia che ruota intorno alla lussuria dietro compenso, il tonno-filosofo Jesus e mastro GeppEttore, ormai abbandonati dalla Fata PGina, attendono l’intervento del pluri-titolato Ing. Marrocchio per sottrarsi al triste destino di essere assimilati dall’asmatico cetaceo, ma il nostro burattino-eroe, che proprio grazie all’intervento della citata Wink di Capoterra era appena stato liberato dall’incantesimo che lo aveva trasformato in un somaro, tarda senza un’apparente spiegazione, insinuando il dubbio di diversi scenari possibili, tra i quali riportiamo l’arruolamento del medesimo nel Pequod, la romanzesca baleniera di Nantucket, al pari di un maggiormente probabile rapimento da quella che un noto scrittore definisce vascello de lo dimonio.
Questo lo scenario, o meglio le storie evocate da un locale che ha scritto la Storia della ristorazione cagliaritana: Balena.
 

Balena - Interno

Balena – Interno

 

La sbiadita insegna luminosa all’ingresso, e l’arredamento non influenzato dalle rivoluzioni tecnologiche e di stile dei nostri giorni, riportano i Donkeys indietro nel tempo ai mitici anni ’80, all’epoca in cui si andava nelle trattorie per gustare i sapori genuini del proprio mare e per ascoltare la cronaca della squadra del cuore. Il locale prevede un disimpegno all’ingresso che separa le cucine dall’unica sala. Gli arredi sono semplici: tavoli in legno massello rivestiti di semplici tovaglie gialle, protette a loro volta da colorate tovaglie di carta, e sedie con ripiani in plastica intrecciata, in linea con il resto. Di fronte alla disposizione dei tavoli dominano due variopinti banchi-frigo. I muri bianchi sono abbelliti con una serie di quadri di diversa natura e dal filo conduttore ancora da interpretare e con oggetti
tipici della pesca d’alto mare e, al centro delle pareti domina un cartello con il motto del locale: NON CUCINAIMO PASTA, NON PULIAMO PESCI, NON ABBRUSTOLIAMO PANE, NON SI FANNO CAFFE’. Un’intera parete è occupata da una vetrata che offre il panorama della via Santa Gilla, mentre dal soffitto una batteria di ventilatori, uniti ai primi modelli di climatizzatore degli anni ’80, assicurano il tepore alla clientela nei mesi più caldi. Il servizio in sala è assicurato da due giovani camerieri di diversa corporatura e capigliatura, simpatici e schietti, capaci di accontentare le più svariate richieste della clientela, a patto che non siano infrante le regole sopra citate.
 

Balena - Antipasti

Balena – Antipasti

 


La scelta del vino, anzichè premiare il classico bianco della casa, come da copione nelle migliori trattorie di mare, ricade su un semplice Segolaj (uva vermentino + nuragus) della cantina Trexenta, servito senza il rito dell’assaggio.
Ci viene subito proposta la scelta di antipasti, condivisa in toto dal Triumvirato: insalata di polpo marinato, dadi di tonno alla catalana con cipolle, bocconi alla cagliaritana, piatto di cozze e arselle bollite e un’ottima burrida, molto delicata, anche per il sottoscritto che non ama tanto questo classico cagliaritano.
 

Balena - Bocconi di mare

Balena – Bocconi di mare

 


La prima impressione è una straordinaria genuinità degli ingredienti, nonostante ricette molto semplici, ma che esaltano i veri sapori del mare spesso tanto ricercati.

Per un locale che non contempla i primi nell’offerta ci si aspetterebbe una sorta di compensazione in un assortimento molto più variegato della scelta degli antipasti.
Una nota particolare meritano i bocconi, ottimi, come l’Ing. Marrocchio potrà confermare, forte del copioso campione consumato a scapito degli altri onesti commensali che si son dovuti accontentare di quel che la voracità del nostro meno attivo burriccu ha risparmiato.
 

Balena - Grigliata di pesce

Balena – Grigliata di pesce

 

Terminati gli antipasti, essendo impossibilitati, ma anche rassegnati, a non assaporare un buon primo, la scelta per il proseguo della maratona alimentare cade su una splendida grigliata mista, comprendente sparlotte, sarago, orate, muggine e spigola.
L’assenza di aromi ha esaltato la tracotanza dei sapori dei migliori pesci del golfo e la mano del perfetto arrostitore, il re del pesce arrosto così come recitano i sottotitoli all’insegna del locale, che ha saputo regalare il perfetto compromesso tra sale, cottura e sapore ai propri clienti.
La pulizia del pesce, altro tabù della trattoria è stata affidata all’esperta mano del buon GeppEttore, che non ha però potuto evitare l’intervento maldestro del tonno-filosofo Jesus, troppo impaziente per aspettare che i commensali consumassero un pesce alla volta, nonostante fosse reduce un pranzo più che abbondante, che ha trasformato il vassoio in una fossa comune.
 

Balena - Pecorino

Balena – Pecorino

Balena - Mandaranci

Balena – Mandaranci

 

Arriva poi il momento del dessert. Le avide menti dei burricchi pregustano squisitezze tipiche nostrae come seadas, dolci sardi di varia natura, ma nel tavolo limitrofo si assiste ad un evidentemente usuale teatrino nel quale diverse signore di mezza età richiedono a turno diverse varietà di dolci sardi, ricevendo in cambio la mesesima risposta dal sorridente, ma convincente, cameriere: mandaranci ne vuole?!
I tre burricchi decidono quindi all’unanimità di optare per delle clementine… tottu pisu!!..
 

Balena - Avviso ai naviganti

Balena – Avviso ai naviganti

 

La cena si conclude con un assaggio di formaggio pecorino semi-stagionato, decisamente buono, e con del mirto di produzione casereccia di conoscenti della gestione.
Il corrispettivo pagato per la ciccionata è stato di 26,33€ cad. burriccu, da ritenersi adeguato a quanto consumato.
L’assenza dell’offerta dei primi piatti, dei dessert e del caffè, se da un lato potrebbe lasciare un senso di incompletezza al nuovo cliente dopo il pasto, d’altra parte si configura in una tipicità del locale estremamente rara, al punto di non cedere alle facili imitazioni della concorrenza che più si è adeguata alle evoluzioni dell’ultimo trentennio, costituendo così un format talmente talmente originale da rendere Balena una meta irrinunciabile soprattutto per il turista alla ricerca dei sapori tipici. La cucina semplice esalta inoltre la genuinità dei sapori del nostro straordinario patrimonio ittico e vale una menzione speciale per il locale che ha decisamente superato la prova Burricchi con una sufficienza piena.
 


VALUTAZIONE “Balena”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Balena Indirizzo: Via Santa Gilla 125, Cagliari
Telefono: 070288415    [mostra in google maps]
 

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ago 29 2011

Trattoria Da Zio Tore – Monserrato

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Da Zio Tore - Ingresso

Da Zio Tore – Ingresso

 

L’effetto cremisi, di una luce mal filtrata e digitalmente impressa nella memoria dell’iPhone presidenziale, parimenti alla non dimestichezza del suo possessore nel gestire, con opportuna docilità, le inarrivabili meraviglie della post elaborazione via software open-source, apre, come “felice” ritorno dalle lunghe ferie, un nuovo capitolo del voluminoso tomo asinino, dedicato alla saga delle balneari ciccionate di questa Estate. Per l’occasione, ospite della triade ufficiale in formazione tipo – Jesus, Raschione Ettore (sfoggiante i suoi nuovi Rayban con lenti dinamiche ZEISS Transitions 6 da 400€), Ing. Marrocu – è il sempre apprezzato e stimato collega SLM, noto Ingegnere e compositore musicale.

Da Zio Tore - Interno

Da Zio Tore – Interno


Condizione di innesco dell’invito al succitato architetto e teorico del suono, la recente composizione di un panegirico su pentagramma, commissionato in onore e in solenne celebrazione del vostro amato Jesus, che di buon grado ha così assunto e sussunto la maestosa opera a suo personale inno patriottico, nella delirante trasfigurazione del suo modesto e misurato Ego, in organizzazione transnazionale e potenza economica di dimensioni planetarie, i cui confini risultano attualmente riprodotti, a mo’ di maculate ustioni di secondo grado, sulla delicata epidermide del medesimo, in conseguenza della malriposta fiducia sulle capacità della donna del presidente, BM, nel distribuire in maniera uniforme una, altrimenti efficace, crema solare, protezione 50 ♥.
Potrete di certo deliziare i vostri appetiti musicali, cliccando qui. Insulti, minacce, azioni legali intentate per plagio o vilipendio della religione, sono sempre graditi e bene accetti nei confronti dell’autore.

Da Zio Tore - Antipasti

Da Zio Tore – Antipasti


Dimora stabilita per il rinnovarsi dell’ultima cena – che a pensarci bene è sempre l’ultima, finché una nuova crapula settimanale irrompe a sottrarle l’attributo considerato – è la celeberrima Trattoria Da Zio Tore, sita nella poco accessibile – in ragione della limitata disponibilità di parcheggi nel suo intorno – Via San Gavino Monreale, in Monserrato.
Apparentemente indecifrabile la scelta della location da parte del Raschione, che probabilmente si è prodotto nel più felice approccio di risoluzione razionale del problema: «Scelgo il primo ristorante a caso che mi risponde al telefono!»

Da Zio Tore - Spaghetti Arselle Bottarga

Da Zio Tore – Spaghetti Arselle Bottarga


Alle ore 21.05 di Domenica sera, Jesus, il Raschione Ettore e SLM varcavano la soglia della trattoria, in attesa di esser raggiunti dal venerabile Ingegner Marrocu, che di lì a poco sarebbe sopraggiunto da quel di Elmas, origine geografica della propria attività lavorativa.
Il locale si presentava subito per quello che è: una disordinata e frenetica pizzeria da asporto, con integrata una più discreta sala ristorante, arredata con mobilia e decori pragmaticamente semplici. Una decina di comodi tavoli, strategicamente distribuiti per apprezzare un rumoroso TV Color 40 pollici ed ammirare il lavoro dei pizzaioli, sul balcone all’ingresso.
Inutilizzati i sottostimati strumenti di condizionamento d’aria, la gradevolezza dell’ambiente era affidata a qualche ventilatore da soffitto, che nella circostanza riuscivano a compiere discretamente il loro lavoro, ma che non sappiamo se ritenere adeguati nel caso di serate particolarmente afose.

Da Zio Tore - Zuppa di cozze

Da Zio Tore – Zuppa di cozze


Puntigliosamente sbrigativa, ma carina, gentile e alla mano, la cameriera che ci accoglie, ci fa accomodare, e ci propone subito il vino della casa, prontamente scartato in luogo di una più adeguata bottiglia di Vermentino Costamolino, delle cantine Argiolas, unico disponibile alla sensibilità enologica dei più raffinati avventori.
Finalmente pervenuto l’Ing.Marrocu, la cena poteva procedere con l’assaggio di antipasti di mare assortiti; la presentazione non concedeva nulla al lato estetico ma, nonostante sembrassero arrivare direttamente da un qualche vasetto in confezione industriale, possiamo giudicarli abbastanza buoni.
Come supplemento agli antipasti, espressamente richiesto dal Marrocu, veniva comandata una abbondante zuppa di cozze (ottime ma decisamente, troppo salate) che comunque, tempisticamente parlando, non riuscivano ad incastrarsi correttamente tra gli antipasti base e i primi piatti, perché questi ultimi risultavano di già in preparazione al momento della estemporanea comanda.

Da Zio Tore - Calamari fritti

Da Zio Tore – Calamari fritti


Primi piatti che possiamo giudicare, al pari delle cozze, infelicemente contraddittori: spaghetti arselle bottarga – in realtà la bottarga veniva presentata a  parte come condimento “alla bisogna” – particolarmente buoni, ma con un eccesso di salatura dalle conseguenze nefaste per l’appetito, in funzione della necessità di assorbire una quantità rilevante di liquidi analcolici.
Il secondo piatto – calamari fritti – veniva invece comandato, con e per non dissimulata protervia, dal Raschione Ettore, che lanciava così una irridente disfida nei confronti dell’Ingegner Marrocu, fin lì decisamente inappetente e spocchioso rispetto alle notevoli porzioni di pietanze distribuite agli altri commensali.
Qualità e gusto dei calamari, decisamente discutibili.
La cena si è quindi conclusa – dopo ripetuti e molesti solleciti da parte del Marrocu, causa l’antelucana levata dell’indomani – con tre sorbetti, un mirto per Jesus e una eccellente Liquirizia per l’Ingegnere.
Costo complessivo del pasto, 35€ cadauno, da ritenersi approssimativamente adeguato, limabile forse per difetto.
La trattoria “Da Zio Tore” è da giudicarsi, in conclusione, un luogo dove poter mangiare dignitosamente e senza grosse pretese di qualità; dobbiamo tuttavia riconoscere – per qualche frangente della cena – di aver potuto apprezzare il piacere di una cucina semplice e genuina, arginata da qualche sbavatura di troppo in fase di preparazione e presentazione. Valutazione conclusiva, che oscillava tra il primo e il secondo burriccu, condizionata dalla nottata passata da Jesus con la bottiglia (d’acqua) in mano.



VALUTAZIONE “Da Zio Tore: Un Burriccu.
Trattoria Da Zio Tore Indirizzo: Via San Gavino Monreale 7, Monserrato
Telefono: 0705838687    [mostra in google maps]
 

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lug 30 2011

Trattoria Deidda – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Trattoria Deidda – Interno

 

Sabato di fine Luglio. La mattinata non è assolatissima e il risveglio di Jesus, prematuramente destato dagli indecifrabili SMS della donna del presidente (per maggiori dettagli potete vedere qui), è uno psicodramma a cavallo tra la metamorfosi kafkiana e il meno letterariamente nobile: «chi sono, dove mi trovo? cosa tutto avrò bevuto ieri … ?!?».
Ore 12.45. Il Raschione Ettore, nell’ombra ed al fresco della sua dimora, dopo essersi dedicato alla soluzione delle equazioni di Maxwell al contorno della propria toilette, ed aver speso parecchie energie per trovare un onorevole compromesso sui problemi di politica internazionale, si propone di affrontare un ben più alto e gravoso impegno: identificare un ristorante pronto ad accogliere i Triumviri ufficiali, manchevoli del terzo significativo elemento, l’Ing. Marrocu che preferiva, nell’occasione, difettarsi dall’insindacabile dovere primario di burriccu e dedicarsi a più effimere e ludiche attività estive. Da escludere inoltre il “contorno” di qualsivoglia satellite della galassia àinina, per effetto di una improvvisa e globalizzante politica di strisciante, pestilenziale susunkaggine.

Trattoria Deidda – Antipasti di mare


«Pronto? Salve, è possibile prenotare un tavolo per due? … Sì a nome di Marrocu, Ing. Marrocu … verso le 13.30».

«Ma a pranzo? Ahah, no siamo chiusi, dal 28 Luglio apriamo solo per cena».

«Ah bene, mi dica se ho ben compreso. Arriva l’alta stagione, il centro è pieno di turisti affamati e voi chiudete tutti i giorni a pranzo ??? Scienziati! Arrivederci! … tu tu tuuu».

Senza voler tornare su una polemica e una battaglia combattuta più volte su queste pagine, consigliamo vivamente al giovane neo sindaco della municipalità di Cagliari – presunta e sedicente città turistica – di prendersi qualche giorno di ferie al fine di visitare, come tanti suoi coetanei, il seducente capoluogo catalano di Barcellona, con l’intendimento di verificare personalmente se in questo periodo dell’anno, a qualsiasi ora del giorno o della notte, sia possibile individuare un solo locale con le saracinesche abbassate, onde prendere spunto sui criteri di assegnazione e di revoca delle licenze ai dinamici ristoratori di casa nostra.

Trattoria Deidda – Zuppa di Cozze, Polpo


Ore  13.05. Non essendo stato possibile bloccare telefonicamente un tavolo in alcun ristorante del cagliaritano, Jesus si presenta comunque di fronte all’abitazione del Raschione con la sua 150 cavalli. Destinazione la via Sardegna, unico, inestimabile e inesauribile serbatoio di piccoli accoglienti ristoranti – generalmente aperti – della città.
Dopo un breve camminare longo la via, la scelta è compiuta. Trattoria Deidda, locale ormai storico del quartiere della Marina, non distante dall’esteticamente discutibile sede della Regione Sardegna.
L’interno della trattoria si presenta, architettonicamente parlando, con un oblungo corridoio, esteso tra l’ingresso e la zona cucina; “a vista”, non per effetto di un’ampia vetrina ma per la porta di accesso, perennemente e fastidiosamente aperta.

Trattoria Deidda – Orecchiette arselle bottarga


Splendide arcate in pietra, sapienti rifiniture di probabile recente fattura, punti luce ottimamente studiati, renderebbero l’ambiente finanche raffinato e romantico a dispetto dell’appellativo di “trattoria”, se non fosse per alcuni elementi di distorsione quali: appariscente frigorifero delle bevande in bella vista, bancone da latteria utilizzato come ripostiglio al centro della sala e colore delle tovaglie, decisamente in contrapposizione caco-cromatica rispetto alle eleganti tonalità delle pareti. Parallelamente alla sala principale, un ampio corridoio gemello rende le capacità ricettive della trattoria particolarmente invitanti, anche per occasionali numerose tavolate.
Pochi gli avventori presenti – tutti probabilmente abituali – il servizio in sala è garantito da un’unica graziosa cameriera, particolarmente gentile e alla mano, anche se a tratti piuttosto sbrigativa.

Trattoria Deidda – Orata e seppiette arrosto


I due Biumviri superstiti ordinavano quindi gli antipasti di mare misti. Dalla esigua cantina del ristorante, sceglievano un vermentino di Gallura DOCG Aristana, particolarmente buono ma purtroppo servito eccessivamente caldo – nonostante una preventiva quanto azzardata latenza nel congelatore – data l’impossibilità di disporre di un semplice cestello del ghiaccio.
Ottima e degna di nota invece la qualità degli antipasti.
Gustosissimi granchi bolliti, salmone a tranci preparato alla catalana con olio e cipolle, gianchetti fritti su salsina di pomodori secchi,  polpo marinato (meno convincente), ed infine una eccellente zuppa di cozze, con scarpetta finale sul superbo e salatissimo sughetto di fondo. Assolutamente ineccepibile quindi la genuinità e la qualità delle pietanze, meno encomiabili invece abbondanza e presentazione estetica dei piatti, evidentemente … da trattoria.

Trattoria Deidda – Sebada al miele


Sulla falsariga degli antipasti, è il primo piatto, scelto dai burricchi: due ottime e ben presentate porzioni di orecchiette arselle e bottarga, la cui unica rimarcabile lacuna, potrebbe essere individuata nella difettante quantità dell’olio impiegato per il condimento, apparso buonissimo ma forse eccessivamente asciutto.
Eccellente la qualità delle seppiette arrosto e dell’orata, che hanno rappresentato l’inevitabile coronamento del pranzo degli affamati Biunviri, che anzi avrebbero ben gradito la presenza di una seconda orata, anziché dover dividere e divisare competitivamente la medesima.
Il pasto si concludeva con una sebada al miele (di media qualità) per il Raschione e un (pessimo) sorbetto al limone per Jesus.
Con l’appendice di caffè e liquore alla liquirizia per Ettore, terminavano quindi le ostilità.
Costo complessivo cadauno 38€, per l’occasione interamente finanziato dal  Raschione Ettore – al fine di compensare e contrastare le recenti ed eclatanti attività sperequative di Jesus -, da ritenersi un 10-15% superiore rispetto al giusto dovuto.
Chi volesse provare la cucina della Trattoria Deidda, stia pur certo di trovare un ambiente gradevole e conviviale e finanche alcuni piatti di pregevole fattura, con particolare riferimento alla genuinità e alla qualità degli ingredienti. Meno consigliato, per chi invece dovesse ritenersi un amante degli ambienti raffinati, dei piatti ben presentati o esiga, da parte del servizio, una maniacale attenzione per i dettagli.



VALUTAZIONE “Trattoria Deidda”: Due Burricchi.
Trattoria Deidda Indirizzo: Via Sardegna 100, Cagliari
Telefono: 070663668    [mostra in google maps]
 

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gen 15 2011

Trattoria Da Zaira – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Da Zaira – Interni (b/n)

 

Per narrare l’ennesima vicenda di quella gloriosa e interminata saga che è il Donkey Challenge, voglio per quest’oggi invitare i nostri lettori cagliaritani, in particolar modo quelli meno giovani, a vagheggiare per un minuto con il proprio pensiero e la propria memoria, nell’intento di rivivere mentalmente la vecchia Cagliari della metà del secolo scorso, attingendo dal mare sbiadito dei ricordi, immagini in bianco e nero di una città che, almeno fino ad oggi, pensavamo non esistesse più.
Immaginatevi intenti a percorrere la celeberrima Via Sassari, magari sotto il sole di un caldo pomeriggio estivo, immersi nei profumi e nei rumori di un tempo, senza il fastidioso fragore del traffico urbano e, dopo poco, a varcare la soglia di un quasi anonimo portone al numero 52, che tutto sembrerebbe tranne che l’atrio di una trattoria, se non fosse per l’insegna che discretamente vi capeggia sopra, senza l’ardire di evocare il nome dello stesso locale che vorrebbe figurare: Trattoria Da Zaira.

Da Zaira – Bruschette all'olio


E’ appunto l’ingresso della trattoria che ha segnato, nell’insana mente e nei non ricordi (per questioni di età) del vostro amato Jesus, il punto liminale, sospeso tra la Cagliari che conosciamo oggi e un luogo dove il tempo sembra essersi fermato a 40/50 anni fa.
Il locale, non troppo ampio con un’unica sala e una decina di tavoli, ha le fattezze di un vecchio BAR di quegli anni, con le altissime pareti bianche, decorate alla base con rivestimento in finto mogano, le arcate ampie in muratura semplice, le luminose finestre che danno sulla strada e lasciano filtrare la luce attraverso le vecchie ventole di areazione; lungo una parete, tra l’ingresso e la cucina a vista, domina la sala un ampio bancone, dietro il quale, quando non è intenta a servire i clienti o a discutere con loro delle vicende sentimentali della propria famiglia, potete trovare la simpatica (e cagliaritanamente gentile) proprietaria, la signora Zaira, parimenti al (forse) marito cuoco Edoardo (ma di questo dettaglio non possiamo essere certi).

Da Zaira – Polpo alla marinara


Confessiamo che il primo impatto con la trattoria, piuttosto spartana e popolare, è stato di colpevole perplessità, tanto da determinare la frettolosa e subitanea condanna del Triumviro Ettore per la scelta del luogo di convergenza – invero abbastanza obbligata, in virtù della chiusura (sa prossim’otta zerria!) della nostra prima destinazione e della premura contingente dell’Ing. Marrocu, piacevolmente presente anche quest’oggi, ma con forti e imminenti obblighi istituzionali – fino ad un certo fastidioso atteggiamento di sufficienza, manifestato al momento di proferire le ordinazioni, concordate rispetto al non variegato menu: polpo marinato  come antipasto, spaghetti cozze arselle come primo piatto, secondi incerti. Ebbene, nonostante i Triumviri siano abituati ad assaporare antipasti a profusione, durante le loro ciccionate, e nonostante la preparazione del polpo non sembrasse a prima vista eccezionale, dobbiamo ritenerlo senza ombra dubbio e con il conforto nel giudizio del Raschione Ettore e dell’Ing.Marrocu, il più buono che abbiamo mai mangiato. Questo si traduce, olisticamente parlando, nell’attribuzione al/agli antipasto/i , di un giudizio di merito più che eccellente.

Da Zaira – Spaghetti cozze arselle


Altrettanto eccellenti le bruschette all’olio, dapprima negate per problematiche di cottura, poi presentate al cospetto dell’Ing.Marrocu che ne aveva fatto richiesta; buono anche il vino novello della casa, servito in fresche brocche da 1/2 litro. 
Gli spaghetti che sono seguiti, dalla quantità sproporzionata e dalla splendida presentazione, non raggiungevano il livello qualitativo dell’antipasto sovracitato, ma possiamo sicuramente ritenerli all’altezza della cucina dei migliori ristoranti fin qui visitati: ottimi!
Inutile dire che, alla fine, sul piatto da portata non è rimasto il benché minimo frammento di spaghetto, e anzi Jesus ha potuto assistere a una mal contenuta quanto indecorosa diatriba tra i suoi due commensali, in merito alle ultime porzioni auto-distribuite.

Da Zaira – Orata arrosto


La perplessità, questa volta e a questo proposito, è stata manifestata dalla signora Zaira, che ha strabuzzato occhi ed orecchie nel vedere i sovrabbondanti spaghetti così facilmente trangugiati, e congiuntamente sentirsi richiedere un secondo piatto; perplessità questa, sublimata in un simpatico discorso con il sempre teatrante Jesus:

«Ma lei l’ho già vista, è venuto altre volte?»
«No, ma forse mi ha visto in TV.»
«No creu!»

Dopo essere stati informati, come sopra accennato, delle disavventure sentimentali di alcune nipoti della empatica proprietaria, ecco arrivare i secondi piatti richiesti: orate arrosto per tutti e tre i commensali.
Il giudizio, per tali prelibatezze del nostro mare, è decisamente in linea con le pietanze che le hanno precedute: eccellenti! Sicuramente tra le più buone mai assaggiate nel nostro lungo pellegrinare culinario.

Da Zaira – Torta radicchio pinoli


A questo punto del desinare dobbiamo registrare, ahinoi, la dipartita dello stimato Ing. Marrocu, per cause prettamente professionali. Non ha potuto quindi, il caro ingegnere, assaporare il dolce richiesto e presentatoci: una squisita quanto originale torta al radicchio e pinoli, il cui indice di appetibilità è possibile misurare dalla non integralità con cui riportiamo le due fette di torta nel resoconto fotografico; le mandibole a volte sono più rapide dell’otturatore digitale!
Il pasto, non essendo prevista la possibilità di caffè, si concludeva con due bicchieri di liquore: crema di limone per il Raschione Ettore, buonissimo Mirto della casa per Jesus.


Il costo del pranzo è stato di 37€ cadauno che, nonostante gli apprezzamenti per l’eccellente cucina palesati fino ad ora (usando come unico parametro di giudizio la qualità del mangiato sarebbero stati adeguati) ,  dobbiamo ritenere un 20-25% eccessivi rispetto ad un compendio ideale, che tenesse conto della varietà del menu a disposizione e della qualità generale del servizio, marcatamente casalingo.
Il giudizio complessivo tiene comunque inevitabilmente conto delle immagini e delle atmosfere che la Trattoria è riuscita a trasfigurare nella nostra immaginazione, della prorompente empatia profusa dalla signora Zaira, in particolar modo nei confronti di Jesus – despota più che monarca illuminato di questo spazio – ,che impone d’imperio la sua personale ed istintuale valutazione finale, nonostante i toni e gli entusiasmi più contenuti dell’Ing. Marrocu il quale, lo segnaliamo per onore di cronaca, eccepiva per un incomprensibile (dal suo punto di vista) eccesso di generosità. Sta a voi ora, giudicare.


VALUTAZIONE “Da Zaira”: Tre Burricchi.
Trattoria Da Zaira Indirizzo: Via Sassari 52, Cagliari
Telefono: 070 668991 ‎    [mostra in google maps]
 

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