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ago 20 2011

Trattoria del Porto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Trattoria del Porto - Marrocu

Trattoria del Porto – Marrocu, molo Dogana

 

Porto di Cagliari, ore 20.30.
Scivola via, lentamente e rumorosamente, nel frenetico tumulto della sera, una nuova, rovente giornata estiva; il luminoso abbraccio del sole di Sardegna, che annega in un ultimo gemito di sfumature vermiglie, trascinando il giorno appena trascorso nell’impero della notte, è lo spettacolo offerto alla ancestrale liturgia dei pescatori,
i quali, a quest’ora e in ogni parte del Mondo conosciuto,  approntano le loro reti, in attesa di solcare – fermo biologico permettendo – quelle onde perigliose e grate, che da millenni regalano, agli inconsapevoli ma esigenti laici del mare, il piacere di tesori e delizie dal sapore eterno.

Trattoria del Porto - Interno

Trattoria del Porto – Interno


Molo Dogana. Persa nell’incanto di un acquerello di colori riflessi sul mare, l’irsuta sagoma dell’Ing.Marrocu scruta curiosamente gli ormeggi del porto, nel delirio di nuovi velieri e nuovi oceani da navigare. E’ grazie alla sua prosaica richiesta di anticipare l’orario della ciccionata serale odierna – che congiunturalmente coincide con il tramontar del sole – per impegni di lavoro la mattina successiva, che possiamo e potete apprezzare un tale scorcio di impagabile bellezza e atmosfera, assaporando vette di inarrivabile poesia:

«Ehi, scusa, di quanti metri è il natante?»
«Sono trentotto piedi.»
«Sticazzi!»

Trattoria del Porto - Antipasti

Trattoria del Porto – Antipasti


Giusto in fronte agli approdi di velieri e yacht più o meno di lusso, sulla spaziosa banchina del molo “Dogana”, si affaccia la Trattoria del Porto, a cui si accede dopo un breve inerpicarsi su uno scivolo di cemento, fino ad una piccola terrazina esterna, su cui alloggiano alcuni piccoli tavoli.
La sala interna, data per scontata la maestosità della suggestiva atmosfera di contorno, presenta alcune caratteristiche esteticamente apprezzabili ed altre meno positive, che devono essere oggetto di critica. Particolarmente indovinate risultano le tonalità di pareti e drappeggi del locale, che si sposano meravigliosamente con il panorama crepuscolare disegnato sullo sfondo dell’ampia vetrata. Piuttosto inelegante è invece il bancone della caffetteria/ricevitoria, così come il disarmonico frigo delle bevande, tanto da sottrarre alle aspirazioni  del ristorante, una quasi raggiunta ipotesi di raffinatezza ambientale. Le luci e la climatizzazione sono ben dosate, ed azzeccati ci appaiono i suppellettili in stile marinaresco, mentre possiamo licenziare come inopportuna, la presenza di un rumoroso televisore al plasma, in luogo di un conveniente impianto di riproduzione acustica.

Trattoria del Porto - Zuppa cozze arselle

Trattoria del Porto – Zuppa cozze arselle


I tre Burricchi Triumviri in formazione tipo, Jesus, il Raschione Ettore e l’Ing. Marrocu, varcano la soglia della trattoria pochi minuti dopo l’orario stabilito all’atto della prenotazione.
La gestione del locale è di carattere prettamente familiare, e l’accoglienza ai donkey viene prodotta in una forma che azzarderei a definire “inerziale”, per effetto dell’irrinunciabile piacere che il personale provava nel godere delle ultime luci del giorno, sul terrazzino.
Appena accomodati – in un non troppo spazioso tavolino quadrato – , l’Ingegner Marrocu si lasciava rapire dal frigo delle bevande, decretando, di sua sponte, quello che sarebbe stato il vino per la serata: l’ormai a voi celeberrimo e pluridecorato, bianco Karmis IGT della valle del Tirso, servito in approccio fastidiosamente tiepido, e solo successivamente accomodato in un adeguato secchiello del ghiaccio.

Trattoria del Porto - Tagliatelle all'astice

Trattoria del Porto – Tagliatelle all'astice

Trattoria del Porto - Tagliatelle arselle rucola bottarga

Trattoria del Porto – arselle rucola bottarga


I burricchi concordavano quindi, con un serafico e apparentemente parecchio rilassato cameriere, il prossimo susseguirsi delle pietanze: antipastini misti di mare, assaggi di primi piatti ed eventualmente (ignorate pure il non opulento avverbio) secondi piatti e dolce. Diciamo subito che, nonostante la succitata apparente superficialità del servizio, i tempi con cui è stata condotto tutto l’incendere della cena, sono stati a dir poco impeccabili.
Gli antipasti di mare constavano in cinque differenti e gustosissime portate, non particolarmente abbondanti e fantasiose, ma di certo meritevoli di lodi per qualità e genuinità dei prodotti impiegati: ottima insalata di polpo marinato con seppie e gamberetti, buona burrida di gattuccio, sublime tonno alla catalana, eccellente insalata di seppie con sedano e noci, gustosissimi gamberi alla catalana con olio e cipolle.

Trattoria del Porto - Grigliata mista

Trattoria del Porto – Grigliata mista


Ciò che manca agli antipasti standard della Trattoria del Porto, sono probabilmente le classiche pietanze calde della tradizione cagliaritana, che gli ingordi burricchi hanno comunque ordinato a parte: una meravigliosa e squisita zuppa di cozze e arselle, condite in un sughetto di pomodorini freschi. Sapore dei mitili, di un ordine superiore alla norma. Buonissimi!
Il primo piatto di ciaschedun Triumviro si è articolato nell’assaggio di due diverse portate, per effetto di una convenuta salomonica decisione da parte di Jesus, che intendeva mediare tra tre distinte aspirazioni alimentari e un più pratico orientamento alla sintesi da parte della cucina. Alla fine la scelta è stata felice solo al cinquanta per cento: molto buone le tagliatelle fresche all’astice,  che abbondavano del consueto condimento di pomodori freschi; assolutamente anonima e priva di sapore la composizione di arselle rucola e bottarga, che completava gli assaggi dei primi.

Trattoria del Porto - Pannacotta al caramello

Trattoria del Porto – Pannacotta al caramello


Altrettanto negativamente, dobbiamo ahimè giudicare il secondo piatto assaggiato. La scenografica grigliata mista, impreziosita con funzionali spicchi di limone – all’apparenza molto invitante -, si è rivelata apprezzabile esclusivamente in considerazione degli ottimi calamari arrosto. Gamberoni, orate e tranci di pesce spada erano invero privi di qualunque gradevole sapore; le orate, probabilmente perché non cucinate “a sa casteddaia”, cioè private delle interiora prima della cottura.
Il pasto si è quindi concluso con una pannacotta al caramello fatta in casa,  che l’Ing.Marrocu definiva “sublime”, e con due sorbetti al limone per Jesus e il Raschione. Due mediocri liquori alla liquirizia (in realtà anima nera, con tanto di cazziata alla cameriera da parte del Marrocu) e un caffè più mirto per Jesus, concludevano quindi le ostilità.
Costo della serata cadauno, 57 €, su cui incidono due bottiglie di Karmis, più un extra di antipasti, ma che comunque dobbiamo considerare almeno un 25% superiore rispetto al giusto dovuto.
La Trattoria del Porto è senza dubbio un locale in cui si possono ritrovare le piacevoli suggestioni delle atmosfere di mare – per questo menzione speciale -, anche se questa sua intrinseca peculiarità, a parer nostro, potrebbe essere ben meglio valorizzata. Contraddittoria l’esperienza della cucina: alcuni piatti molto positivi, altri insignificanti, mentre il servizio in sala, seppure all’apparenza piuttosto alla mano, si è rivelato – a parte qualche sbavatura – sorprendentemente puntuale ed efficace.
Infine, in favore dei nostri più parsimoniosi lettori (suggerisco al Raschione di discorrere, in sede di commento, sull’ultima performance dell’assente, burriccu Pg), costi non susunku friendly.



VALUTAZIONE “Trattoria del Porto”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Trattoria del Porto Indirizzo: Molo Dogana, Cagliari
Telefono: 070659613    [mostra in google maps]
 

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lug 30 2011

Trattoria Deidda – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Trattoria Deidda – Interno

 

Sabato di fine Luglio. La mattinata non è assolatissima e il risveglio di Jesus, prematuramente destato dagli indecifrabili SMS della donna del presidente (per maggiori dettagli potete vedere qui), è uno psicodramma a cavallo tra la metamorfosi kafkiana e il meno letterariamente nobile: «chi sono, dove mi trovo? cosa tutto avrò bevuto ieri … ?!?».
Ore 12.45. Il Raschione Ettore, nell’ombra ed al fresco della sua dimora, dopo essersi dedicato alla soluzione delle equazioni di Maxwell al contorno della propria toilette, ed aver speso parecchie energie per trovare un onorevole compromesso sui problemi di politica internazionale, si propone di affrontare un ben più alto e gravoso impegno: identificare un ristorante pronto ad accogliere i Triumviri ufficiali, manchevoli del terzo significativo elemento, l’Ing. Marrocu che preferiva, nell’occasione, difettarsi dall’insindacabile dovere primario di burriccu e dedicarsi a più effimere e ludiche attività estive. Da escludere inoltre il “contorno” di qualsivoglia satellite della galassia àinina, per effetto di una improvvisa e globalizzante politica di strisciante, pestilenziale susunkaggine.

Trattoria Deidda – Antipasti di mare


«Pronto? Salve, è possibile prenotare un tavolo per due? … Sì a nome di Marrocu, Ing. Marrocu … verso le 13.30».

«Ma a pranzo? Ahah, no siamo chiusi, dal 28 Luglio apriamo solo per cena».

«Ah bene, mi dica se ho ben compreso. Arriva l’alta stagione, il centro è pieno di turisti affamati e voi chiudete tutti i giorni a pranzo ??? Scienziati! Arrivederci! … tu tu tuuu».

Senza voler tornare su una polemica e una battaglia combattuta più volte su queste pagine, consigliamo vivamente al giovane neo sindaco della municipalità di Cagliari – presunta e sedicente città turistica – di prendersi qualche giorno di ferie al fine di visitare, come tanti suoi coetanei, il seducente capoluogo catalano di Barcellona, con l’intendimento di verificare personalmente se in questo periodo dell’anno, a qualsiasi ora del giorno o della notte, sia possibile individuare un solo locale con le saracinesche abbassate, onde prendere spunto sui criteri di assegnazione e di revoca delle licenze ai dinamici ristoratori di casa nostra.

Trattoria Deidda – Zuppa di Cozze, Polpo


Ore  13.05. Non essendo stato possibile bloccare telefonicamente un tavolo in alcun ristorante del cagliaritano, Jesus si presenta comunque di fronte all’abitazione del Raschione con la sua 150 cavalli. Destinazione la via Sardegna, unico, inestimabile e inesauribile serbatoio di piccoli accoglienti ristoranti – generalmente aperti – della città.
Dopo un breve camminare longo la via, la scelta è compiuta. Trattoria Deidda, locale ormai storico del quartiere della Marina, non distante dall’esteticamente discutibile sede della Regione Sardegna.
L’interno della trattoria si presenta, architettonicamente parlando, con un oblungo corridoio, esteso tra l’ingresso e la zona cucina; “a vista”, non per effetto di un’ampia vetrina ma per la porta di accesso, perennemente e fastidiosamente aperta.

Trattoria Deidda – Orecchiette arselle bottarga


Splendide arcate in pietra, sapienti rifiniture di probabile recente fattura, punti luce ottimamente studiati, renderebbero l’ambiente finanche raffinato e romantico a dispetto dell’appellativo di “trattoria”, se non fosse per alcuni elementi di distorsione quali: appariscente frigorifero delle bevande in bella vista, bancone da latteria utilizzato come ripostiglio al centro della sala e colore delle tovaglie, decisamente in contrapposizione caco-cromatica rispetto alle eleganti tonalità delle pareti. Parallelamente alla sala principale, un ampio corridoio gemello rende le capacità ricettive della trattoria particolarmente invitanti, anche per occasionali numerose tavolate.
Pochi gli avventori presenti – tutti probabilmente abituali – il servizio in sala è garantito da un’unica graziosa cameriera, particolarmente gentile e alla mano, anche se a tratti piuttosto sbrigativa.

Trattoria Deidda – Orata e seppiette arrosto


I due Biumviri superstiti ordinavano quindi gli antipasti di mare misti. Dalla esigua cantina del ristorante, sceglievano un vermentino di Gallura DOCG Aristana, particolarmente buono ma purtroppo servito eccessivamente caldo – nonostante una preventiva quanto azzardata latenza nel congelatore – data l’impossibilità di disporre di un semplice cestello del ghiaccio.
Ottima e degna di nota invece la qualità degli antipasti.
Gustosissimi granchi bolliti, salmone a tranci preparato alla catalana con olio e cipolle, gianchetti fritti su salsina di pomodori secchi,  polpo marinato (meno convincente), ed infine una eccellente zuppa di cozze, con scarpetta finale sul superbo e salatissimo sughetto di fondo. Assolutamente ineccepibile quindi la genuinità e la qualità delle pietanze, meno encomiabili invece abbondanza e presentazione estetica dei piatti, evidentemente … da trattoria.

Trattoria Deidda – Sebada al miele


Sulla falsariga degli antipasti, è il primo piatto, scelto dai burricchi: due ottime e ben presentate porzioni di orecchiette arselle e bottarga, la cui unica rimarcabile lacuna, potrebbe essere individuata nella difettante quantità dell’olio impiegato per il condimento, apparso buonissimo ma forse eccessivamente asciutto.
Eccellente la qualità delle seppiette arrosto e dell’orata, che hanno rappresentato l’inevitabile coronamento del pranzo degli affamati Biunviri, che anzi avrebbero ben gradito la presenza di una seconda orata, anziché dover dividere e divisare competitivamente la medesima.
Il pasto si concludeva con una sebada al miele (di media qualità) per il Raschione e un (pessimo) sorbetto al limone per Jesus.
Con l’appendice di caffè e liquore alla liquirizia per Ettore, terminavano quindi le ostilità.
Costo complessivo cadauno 38€, per l’occasione interamente finanziato dal  Raschione Ettore – al fine di compensare e contrastare le recenti ed eclatanti attività sperequative di Jesus -, da ritenersi un 10-15% superiore rispetto al giusto dovuto.
Chi volesse provare la cucina della Trattoria Deidda, stia pur certo di trovare un ambiente gradevole e conviviale e finanche alcuni piatti di pregevole fattura, con particolare riferimento alla genuinità e alla qualità degli ingredienti. Meno consigliato, per chi invece dovesse ritenersi un amante degli ambienti raffinati, dei piatti ben presentati o esiga, da parte del servizio, una maniacale attenzione per i dettagli.



VALUTAZIONE “Trattoria Deidda”: Due Burricchi.
Trattoria Deidda Indirizzo: Via Sardegna 100, Cagliari
Telefono: 070663668    [mostra in google maps]
 

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