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mar 3 2014

Ristorante Vecchia Cagliari – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Vecchia Cagliari - Interno

Vecchia Cagliari – Interno

 

Vecchia Cagliari canuta e bianca, di bianco nulla hai da mostrare, giammai i tuoi lunghi capelli, tinti con la pioggia dei più caldi Inverni. Scura città della notte, i colori nascosti dietro silenziosi anfratti, le voci dell’Estate celate al di là di indecifrati ricordi, il calore dei passanti trattenuto nell’attesa della gioia che verrà.
Uno dopo l’altro i passi sulla Via sono rubati alla vita, sospesi alla incertezza, consapevoli che non è ora il loro tempo. Ogni tua strada conduce all’attesa: vecchia nascerai nuova, bella diverrai splendente, pudica ti ritroverai puttana, per offrirti a noi tutti con il calore che conosciamo, che da te non ci lascia scappar via.
Questa tediosa circonlocuzione, giusto per sottolineare il fatto che la pioggia ha un po’ rotto i coglioni.
 

Vecchia Cagliari - Pescato del giorno

Vecchia Cagliari – Pescato del giorno

 

Il puntore è, che lo si voglia o meno, il leitmotiv di queste settimane. Jesus starnutisce, tossisce, impreca, gira la faccia, impreca nuovamente, maledice i meccanismi alla base della retro-trascrizione dei retrovirus, pensa al suo genoma, alla sua salute di ferro, agli inverni passati per metà in maglietta a maniche corte, e per un’altra metà a letto, imbottito di paracetamolo. Assunto per via orale, si intende (vedi wazobia food)! Ma chi me lo fa fare, ma chi mi costringe e cosa mi costringe a ciccionare sempre è comunque? Sarà abitudine, sarà desiderio di gloria, sarà incoscienza, sarà callonaggine? Ai posteri l’ardua sentenza.
 

Vecchia Cagliari - Antipasti

Vecchia Cagliari – Antipasti

 

E’ il Raschione a condurre Jesus verso l’ultima meta. Di Sabato, a bordo della – una volta multicolore – utilitaria che il burriccu già pensa di aggiornare entro fine l’anno, per competere con la tracotanza della 150cv. Puntualissimi all’appuntamento, i due donkeys attendono l’arrivo del terzo Triumviro ufficiale, l’Ing.Marrocu, rimpatriato il giorno prima dall’altro capo del mondo (la Malesia, e altri paradisi che non ci è dato modo di sapere per la proverbiale riservatezza dell’ingegnere), e totalmente, incommensurabilmente stordito per effetto del Jet lag: «pronto scusate, mi sono svegliato dieci minuti or sono, arrivo con un po’ in ritardo».
 

Vecchia Cagliari - Zuppetta cozze e arselle

Vecchia Cagliari – Zuppetta cozze e arselle

 

Nella mezz’ora di ritardo che il vagabondo ingegnere ha accumulato, prima di presentarsi in quel di Viale Sant’Aventrace, in Cagliari, i suoi colleghi commensali hanno avuto modo di valutare alcuni tratti caratteristici del “Vecchia Cagliari”. Architettonicamente, il ristorante si presenta composto e austero. Gli ambienti sono distribuiti su due piani, il secondo dei quali non abbiamo avuto modo di visionare, se non dal punto di vista acustico, a causa di occasionali frastuoni che arrivavano dalla sala superiore. La sala al piano terra, invero, è sobriamente arredata in stile rustico, con pavimentazione simil-cotto, sovra-tovagliame scuro in contrasto con le pareti bianco latte; queste ultime sono impreziosite da nicchie ad arco, stampe in tema cittadino, e da alcuni comuni suppellettili, tipici della vita contadina. Accattivante e scenografica la vetrina del pesce fresco, che con opulenza accoglie il visitatore all’ingresso.
 

Vecchia Cagliari - Spaghetti ai ricci

Vecchia Cagliari – Spaghetti ai ricci

 

Meno positiva, dal nostro punto di vista, l’efficacia di esordio del servizio, colpevole di disattenzione – nonostante ripetute sollecitazioni – nei confronti dei due burricchi, per tutto il tempo di assenza dell’Ing.Marrocu. La giustificazione sul fatto che attendessimo un terzo commensale non regge al rimprovero di Jesus: «siamo qui mezz’ora, almeno una bottiglia d’acqua avremmo voluta averla» e alla celerità e reverenza con cui le richieste al tavolo vicino sono state soddisfatte: per quanto abbiamo potuto intuire, con tutta probabilità amici del cameriere. Le scuse del maître sono state comunque accettate, in virtù della gentilezza con cui il medesimo ha fatto ammenda. Da questo punto in poi, solo due appunti possiamo muovere al servizio medesimo: l’approssimazione con cui è stato mesciuto il vino (DOCG Vermentino superiore di Gallura “Canayli” della Cantina Gallura, Tempio Pausania) e la diacronia di presentazione del dolci, in riferimento al loro arrivo al tavolo.
 

Vecchia Cagliari - Risotto alla pescatora

Vecchia Cagliari – Risotto alla pescatora

 

Permalosamente stizziti per l’esordio non felice, dopo l’ordine di antipasti e primi, attendevamo con pregiudizio l’arrivo delle pietanze. In realtà ci siamo dovuti ricredere; a parte la presentazione, la qualità delle materie prime e la preparazione in sé risultavano mediamente più che soddisfacenti. Gli antipasti erano composti da otto portate, nel solco della più genuina tradizione cagliaritana: polpi alla diavola, insalata di polpo con patate, bocconi di mare (murici), burrida di gattuccio, scabecciu di cernia in bianco, cozze primavera con sedano e pomodori, frittelle di bianchetti, zuppa di cozze e arselle.
 

Vecchia Cagliari - Sebada al miele

Vecchia Cagliari – Sebada al miele

 

Notevoli i primi: abbondantemente condita pasta ai ricci di mare per Jesus e per il Raschione Ettore, risotto alla pescatora, con cozze arselle e gamberi, per l’Ing.Marrocu. Quest’ultimo, c’è da dire, ha manifestato meno entusiasmo rispetto ai commensali, ma il suo giudizio potrebbe essere stato turbato dalla condizione psicofisica alterata.
Scendiamo di livello con i dolci, come detto arrivati al tavolo in istanti differenti: sorbetto al limone per Jesus e Marrocu, seada al miele (dozzinale millefiori) per il Raschione. La cena si concludeva quindi con due caffè e, in considerazione della non appetibilità della cantina, senza amari. Costo complessivo, 28 euro cadauno, da ritenersi limabile di qualche euro al ribasso, rispetto al giusto dovuto.

Con una cucina di discreto livello, il ristorante “Vecchia Cagliari” difetta però di attenzione e cura dei particolari, in ordine alla presentazione delle pietanze, alla originalità dei piatti, e alla assistenza nei confronti del cliente. Nonostante si sia rischiato il burriccu senza un orecchio, assegnamo il giudizio di due burricchi, meno meno meno.

 


VALUTAZIONE “Vecchia Cagliari”: Due Burricchi.
Ristorante Vecchia Cagliari Indirizzo: Viale Sant’Avendrace 216, Cagliari
Telefono: 0702087140    [mostra in google maps]
 

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ott 9 2011

Ristorante S’Arcunieri – Cagliari

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

S'Arcunieri – Ettore Ing.Marrocu

 

Si leva alta la tela del cielo, sopra l’orizzonte dei primi veri freddi giorni d’autunno.
Entro la cornice dorata delle emozionanti Romanze firmate Donkey Challege, una nuova pioggia di tempere colorate, tratteggia l’avventura pomeridiana di un Sabato d’Ottobre ricco di proponimenti e aspettative.
Ricco come la bianca luce del sole – solenne e mistico simbolo della vita nel fecondo dominio della Dea Madre -, si eleva alto verso il luminoso Sud, il fiammeggiate carro del Dio Apollo, dispensando senza parsimonia alcuna (o se volete, senza susunkaggine) l’interminato calore dell’esistenza umana.

S'Arcunieri – Interno


E’ calore di passione, di dissoluta lussuria, consumata nella sintesi dell’iride, nella ipostatica concupiscenza per Iris, messaggera degli Dei, mitologica amante dalle splendide ali dorate.
Albedica, scostumata passione, capace di dissolversi, nell’infinito riverbero dell’arcobaleno, per un sol breve e geloso piangere della tormentata Terra in cielo.
Di questa antica passione parliamo oggi, partendo dal quasi anonimo ingresso del  Ristorante “S’Arcunieri” (l’arcobaleno, nel dialetto di Escolca), sito in Cagliari nell’ampia e centralissima Via Sant’Avendrace.

S'Arcunieri – Antipasti di mare


Sono le costose “polo” Lacoste dello ieratico Ing.Marrocu e dell’impaziente Raschione Ettore a sottrarsi per prime, di fronte allo stilizzato simbolo del locale, al normalizzante e passionale abbraccio dei due amanti, esprimendo una individualità cromatica che solo l’insana sensibilità del
– come ormai spesso, parsimoniosamente assente – Burriccu Pg, riuscirebbe a descrivere con adeguata efficacia.
All’interno del ristorante, splendide pareti accese da fulve tonalità del giallo e dell’arancio, istoriano, con polisemiche rappresentazioni del greco Helios (Ἥλιος), l’improvvisata leggenda che vi abbiamo fin qui narrato.

S'Arcunieri - Polpette Gamberi Bottarga Cozze

S'Arcunieri – Polpette Gamberi Bottarga Cozze


L’aedo Jesus, accompagnato una volta di più dal gradito ospite auriga, Ing. VO, Il Raschione Ettore e l’Ing. Marrocu, si accomodavano quindi, sul morire della mattinata di Sabato – e venti minuti in anticipo rispetto alla prenotazione -, nelle imponenti sedie in legno massiccio del locale. La luminosa atmosfera, nel suo complesso, era sostenuta dal sapiente e distribuito utilizzo di eleganti punti luce, adornati da piccole plafoniere, garbatamente personalizzate.
Molto ben esteticamente integrati, ma non altrettanto contestualizzabili, fan bella mostra di sé alcuni riferimenti artistici alla lontana terra africana.

S'Arcunieri – Spaghetti al nero di seppia e ricci


Il servizio in sala era garantito da un unico gentile, preparato ed attentissimo, cameriere di origini venete – che il sempre perspicace Jesus riconosceva come romagnolo! – il quale, appena preso possesso del nostro tavolo, ci intratteneva con l’assaggio della prima delizia della giornata: pane carasau, accompagnato da salsetta con olio e pomodori ciliegini tritati. Talmente squisita nella sua semplicità, da poter affermare che possa valer la pena visitare “S’Arcunieri” esclusivamente per assaporare tale primizia!
Dopo la scelta del vino, un ineccepibile vermentino superiore IGT Colli del Limbara “Ruinas”, delle cantine Depperu, potevano arrivare i primi concordati antipasti di mare, serviti, come del resto tutte le altre pietanze, su signorili maioliche color nero lucido, in ricercato e antitetico contraltare con l’iridescente filosofia del ristorante. Che classe!

S'Arcunieri – Risotto al profumo di mare


Gli antipasti, dosatamente abbondanti, di ottima fattura e indiscussa originalità, si articolavano quindi in: culurgiones fritti con spruzzata di bottarga, polpi alla diavola, pesce spada con croccante fritto, polpette fritte di salmone, insalata di gamberi, rucola, pomodorini e aceto balsamico, sfoglie di bottarga con pomodoro, zuppa piccante di cozze.
A questo punto dobbiamo rilevare un incidente formale e sostanziale, da parte della cucina, nel presentare il primo piatto, comune ai quattro asinini commensali: spaghetti al nero di seppia e ricci di mare, che sarebbero apparsi di certo superbi, se non fossero stati conditi con una fastidiosa
– e presumiamo accidentale – generosità di sale. Se questo non ha impedito a Jesus, al Raschione Ettore e il V.O. di divorare comunque, e con voracità, gli spaghetti, il raffinato palato del querulo Ing.Marrocu è stato irremovibile.

S'Arcunieri – Turbante di spigola ai gamberi


Informato della questione, il mortificato cameriere ha provveduto a compensare velocemente l’accaduto, presentando (a tutti gli astanti!) uno straordinario “Risotto al profumo di mare”, con gamberi, cozze, arselle seppie, tanto da riuscire a strappare, al tronfio ingegnere, la suggestiva metafora calcistica: «cosa si può dire a un calciatore che, dopo aver fatto autogol, dribbla tutta la difesa avversaria e segna un gol spettacolare all’incrocio dei pali?!»
Lineare ed imponente, invero, la presentazione del secondo piatto: turbante di spigola su vellutata di zucchine, gamberi e crema di ricci. Favoloso!
Il più che abbondante pranzo, articolatosi quindi in antipasti, due primi piatti e un secondo,  poteva concludersi con un dessert leggero – eccezionale crema di limone per Ettore, sorbetto per l’Ing.Marrocu -, vari caffè e iper-alcolico mirto della casa.
Costo conclusivo, 42€ cadauno, da ritenersi più che adeguato, anche in funzione delle due prestigiose bottiglie di vino stappate e consumate nel corso del pranzo.
E’ quindi facile la sinossi della esperienza ora riportata. Il ristorante “S’Arcunieri” è senza dubbio una piacevole e raffinata destinazione per chi vuole sperimentare una cucina di alto livello, originale ma ancorata alle lontane tradizioni isolane, in un ambiente luminoso ed accogliente. Veramente ottimo il servizio. L’unica pecca della serata, magistralmente superata dal personale, ci impedisce, nostro malgrado, di andar oltre nel nostro giudizio sintetico, che rimane comunque di primissimo ordine.


VALUTAZIONE “S’Arcunieri”: Tre Burricchi.
Ristorante S’Arcunieri Indirizzo: Via Sant’Avendrace 124, Cagliari
Telefono: 0707342706    [mostra in google maps]
 

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