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apr 25 2012

Ristorante dal Pescatore – Sarroch

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

Dal Pescatore - Interno

Dal Pescatore – Interno

 

Il cielo è pregno di vino, Nut ha messo al mondo sua figlia luce dell’alba, io mi levo altissimo … la mia terza è Sothis“.

L’ombra di un non ultimo sole; i celati raggi del Ra, così come in questo deserto appaiano, sono in realtà gli amorevoli sguardi del nostro padre Osiris, dal Nilo Celeste in cielo, che veglia sulla prosperità delle nostre terre.
E’ il mistero di Orione*, l’Horus della rinascita, il frutto dell’incestuosa unione con Isis-Sothis che, dopo ogni termine, dona nuova vita, nuovo vento alle ali della fenice, mirabilmente tracciato e dipinto dall’eretico saggio dell’Ingegner Bauval.
 

Dal Pescatore - Antipasti

Dal Pescatore – Antipasti

 

Come in cielo, così in Terra“.

E’ il biblico insegnamento che a voi Jesus ha lasciato, ma che un’antica e inarrivabile civiltà, tremila anni prima, aveva di già assunto e vissuto.
E’ Osiride defunto, ucciso dal vile Seth qui sulla Terra, è lo splendente Orione in cielo. E’ Iside incarnata nel nostro Mondo, è Sirio nel Duat celeste, che si ricongiunge al suo sangue per generare l’Horus il quale, a sua volta, un giorno si leverà luce di stella, nell’infinito circolo della fertilità umana.
Vivrete con noi quest’oggi, un parimenti mistico sincretismo, generato e sospinto dalla tormenta di sabbia, che da sempre infuria nella mente del vostro amato Jesus.
 

Dal Pescatore - Tranci di muggine

Dal Pescatore – Tranci di muggine

 

Martedì notte, 24 Aprile, giorno pre-festivo.
Seguendo il buio e malcerto tracciato della pedemontana in località Balloi, una pittoresca quanto insolita coventicola, ascendeva verso il cielo stellato di Sarroch.
Destinazione, il loro – per quest’oggi – Duat sulla Terra, eletto nel Ristorante “Dal Pescatore” o “Il Pescatore”, a seconda di differenti possibili interpretazioni.
Jesus e il Raschione Ettore sono, come loro abitudine e orgoglio, i grandi cerimonieri del rituale; defunto e mummificato è invero l’ormai ex Ra (Ra, per questioni di albedo congenito) Ing.Marrocu, nuovamente assente, e da decretarsi prossimo al mitologico annegamento.
 

Dal Pescatore - Lattuminada

Dal Pescatore – Lattuminada

 

E’ il Marrocu sulla sponde del Nilo (o se volete, del viale verso Elmas), è l’Orione (Antonio) nel Donkey Celeste, che dell’inconsapevole ingegnere trasfigura taluni tratti somatici, alcune insalubri abitudini e, di certo, l’attenzione alle faccende economiche, come avremo modo di apprezzare in seguito.
E’ Il mordace Raschione sulla piana di Giza, è il pungente Burriccu Sollai (che a breve potrebbe ricoprire il ruolo di Seth, anche se non siamo certi che apprezzerebbe la conclusione della leggendaria vicenda) nell’Oltremondo. E’ Jesus che si improvvisa saggio Imhotep sui tetti di Saqqara, è il misurato e formale giurista Pisano (Piero), che cerca di delineare il confine tra il dileggio e l’amore per la verità, nell’indecifrabile Universo del Maat.
 

Dal Pescatore - Cuscus

Dal Pescatore – Cuscus alle verdure, Cozze e pesto

 

Il nostro Duat è un ristorante atipico, nelle abitudini e nella collocazione. Nelle abitudini perché, fatto salvo qualche occasionale collaboratore, è custodito e gestito interamente da un ex pescatore  (l’Anubi, signor Antonio Palmas) che, su precorsa prenotazione, accoglie un numero (non) limitato di avventori, per offrire loro i piatti della sua cucina, composti con ingredienti probabilmente acquistati ad-hoc, in giornata.
Sebbene questo possa dar luogo di pensare ad una proposta improvvisata e approssimativa, anticipiamo i tempi, affermando che, in realtà, stiamo parlando di prelibatezze di assoluta qualità ed eccellenza; il servizio, inoltre, sebbene il signor Palmas sia conosciuto nell’ambiente come uomo verace e di non ricercata arte diplomatica, nulla ha da invidiare, per gentilezza e attenzioni, a quelli convenzionalmente apprezzabili, in locali di maggior nome e prestigio.
 

Dal Pescatore - Nero di seppia

Nero di seppia

Dal Pescatore - Spaghetti alle uova di spigola

Spaghetti uova di spigola

 

Il Ristorante è alloggiato in una bella villa degli anni sessanta, edificata al culmine di una collina, circondata da pinacee, dalla quale è possibile ammirare il mare. All’ampia sala principale, si accede da una splendida terrazza coperta esposta a Sud, panoramico riparo estivo, per le tavolate di accaldati clienti.
L’allestimento interno è un meraviglioso esempio di filosofia Kitsh, con decine di suppellettili, ornamenti, elementi d’arredo della più varia e stravagante natura; si passa dai quadri e le stampe di differenti ed improbabili tematiche (e.g.: il medesimo proprietario) a rari manufatti di tassidermia marina, da un elegante grammofono in ottone accomodato su una credenza in legno povero, al poster di una squadra di calcio degli anni ’70. L’effetto finale è comunque tutt’altro che inelegante o grottesco; inoltre, il prezioso contributo dell’alto tetto spiovente in muratura, rende l’acustica della sala per certi versi miracolosa, tanto da far percepire come rilassante e avvolgente, il lontano strepitio di una dozzinale radiolina accesa.
 

Dal Pescatore - Spigola al forno

Dal Pescatore – Spigola al forno

 

Non esistendo ovviamente un menù alla carta, le pietanze disponibili sono tutte e sole quelle preparate in giornata dal Sig.Palmas, frequentemente variabili a seconda della circostanza e occasione. Accomodati in un’ampio tavolo rettangolare, i cinque Burricchi potevano iniziare ad apprezzare le ottime olive marinate e lo strepitoso pane carasau, serviti come stuzzichini iniziale e accompagnamento della cena, parimenti a due caraffe di vino (bianco e rosso) della casa, apprezzabili dal secondo bicchiere in su. Segnaliamo ad ogni buon conto che, data la presenza di una piccolo mobile portabottiglie ai margini dell’arredo, con tutta probabilità, sarebbe stato possibile ordinare un nettare maggiormente qualificato, ma di questo non possiamo averne assoluta certezza.
 

Dal Pescatore - Frutta affogata

Dal Pescatore – Frutta affogata nel mirto

 

Già dai primi antipasti proposti, la cucina del “Pescatore” si delineava come frutto di una solida e vicendevole contaminazione tra le tradizioni cagliaritana e tabarchina, magistralmente espressa con arte ed esperienza: carpaccio di palmita su letto di arance, sardine marinate, sarago “incavolato”, con cavolo nero, uova di spigola con casu axedu e pomodori, tranci di muggine al vapore su letto di foglie di mirto, meraviglioso (è da solo un valido motivo per visitare il ristorante) pasticcio di lattuminada di pesce san pietro, impreziosito da petali di carote e bacche di lentisco, couscous di verdure con piselli e pomodori, accompagnato da cozze al pesto.
A parte qualche personale e sindacabile distinguo (leggi Orione) per un paio di portate, dobbiamo giudicare questa carrellata di antipasti assolutamente strepitosa in termini di preparazione, gusto, presentazione, e dosaggio delle quantità, tra l’altro ben predisposte per essere agevolmente distribuite fra i cinque competitivi commensali.
 

Dal Pescatore - Dolcetti sardi

Dal Pescatore – Dolcetti sardi

 

Altrettanto strepitosi i primi piatti, piuttosto semplici ma tra i più succulenti mai recensiti: eccellenti spaghetti alle uova di spigola, favolosi tagliolini al nero di seppia con crema di bottarga e piccoli scampi. Gesù!
Dopo un intermezzo di ottima cruditè di ravanelli e finocchi, come secondo piatto il sig.Palmas procedeva a cucinare una notevole (per dimensioni, anche se la riproduzione visiva non le rende onore) spigola al forno di ben oltre un chilogrammo, il cui sughetto salato poteva apparire invero leggermente aggressivo, ma dalla freschezza e dalla bontà impagabili!
La cena si avviava quindi alla conclusione, dapprima con un buonissimo carpaccio di frutta (arance, fragole e acini d’uva) affogata nel mirto, seguita poi da dolcetti tipici sardi (da una bottiglia di mirto accompagnati), dei quali registriamo l’eccellenza dei celeberrimi gattò (croccanti) alle mandorle. Finale con tre caffè. Costo complessivo dell’operazione 36€ cadauno subito arrotondati a 40, in onoranza del sublime cibo consumato. A tal proposito, registriamo un impagabile sussulto di parsimonia da parte del dottor Orione che, indotto dalle pressioni dei burricchi commensali, al non spontaneo atto dell’elargizione, si incollava successivamente alla bottiglia di mirto, per riuscire a consumare in qualche modo i 4€ di differenza, così degnamente trasfigurandosi nel ruolo di incorreggibile susunku, finora onorato in Terra dall’evanescente Ing.Marrocu.
Messo da parte il possibile iniziale scetticismo, il ristorante “dal Pescatore”, è l’esempio più fulgido e mirabile di come, una cucina di stampo familiare e casalingo possa, con l’intelligenza e la passione, elevarsi al cielo, fino a brillare nel firmamento della ristorazione nostrana. Quattro Burricchi.
 


VALUTAZIONE “dal Pescatore”: Quattro Burricchi.
Ristorante dal Pescatore Indirizzo: Strada Pedemontana località Balloi, Sarroch
Telefono: 3470565187    [mostra in google maps]
 

 
(*) Il mistero di Orione, R.Bauval, A.Gilbert, Edizioni TEA pp.290.


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set 5 2010

Ristorante Antica Hostaria – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Antica Hostaria – Vicoli di Cagliari

 

Cagliari, Sabato, ore 13 ca. Quartiere “La Marina”.
I Biumviri incedono tra le strette viuzze, i pittoreschi vicoli della città turistica, accompagnati dai profumi delle essenze di mare, conditi dai forti odori di cucina etnica provenienti da qualche abitazione di stranieri, ospiti della comunità locale.
Il nobile amore per l’armonia estetica del luogo cede presto il passo ad un più primordiale richiamo alimentare, rendendo il passo quindi più spedito: «pitticcu su famini»! 
La direzione è quella della “Antica Hostaria”, storico ristorante cagliaritano, sito nella centralissima via Cavour, poco distante dal porto.
A dire la verità la tappa settimanale sarebbe dovuta inizialmente essere ben diversa; i due burricchi avevano preparato con cura la visita ad una trattoria, il cui nome e la logistica parevano decisamente affascinanti. Purtroppo ci si è dovuti scontrare una volta di più con il frequente atteggiamento nonditenguganistico del personale:  «siamo al completo (alle 12.00 ndr.) – tu tu tuuu!».

Antica Hostaria – Locale


Ed eccoci quindi entrare, accolti con garbo ed estrema efficacia, nella sala pranzo dell’Hostaria, e accomodati ad una tavola finemente apparecchiata con tanto di posate d’argento e sottopiatto ornato da un grazioso centrino.
Immediatamente riconosciamo alcuni tratti caratteristici di un altro ristorante, visitato dai Biumviri alcune settimane fà, la cui proprietà – e/o gestione – è la medesima: il Saint Remy.
Se si deve fare un paragone, diciamo subito che l’”Antica Hosteria” si presenta con ambienti più essenziali, meno raffinati e d’atmosfera, seppure comunque ben curati.

Antica Hostaria – Ostriche



Volendo ragionare su alcuni aspetti di carattere architettonico/ambientale, potremmo suggerire lo sfoltimento dell’eccesso di suppellettili alle pareti, l’addolcimento degli angoli della sala con semplici decorazioni in pietra (simil Saint Remy) e, soprattutto, sturaindi cussa radio!

Proseguendo con i paragoni, il servizio appare decisamente meno attento, ma l’estrema simpatia ed indaffarata empatia che il proprietario (almeno pensiamo fosse lui in sala) naturalmente emana, al pari del resto del personale, rendono l’ambiente indiscutibilmente più rilassato e familiare. La gentilezza, inoltre, è a dir poco squisita, tanto che verrebbe da contraddirci immediatamente: evitate di seguire i nostri consigli e lasciate tutto così che è molto meglio!

Antica Hostaria - Gamberi e Kiwi

Antica Hostaria – Gamberi e Kiwi

Con la gentilezza di cui sopra, ci viene offerto in esordio un bicchiere di buon spumante, accompagnato da stuzzichini costituiti da olive grissini e pane. Il menu è del tutto simile a quello del St.Remy, così come la cantina; scegliamo, come d’abitudine e con buona pace dell’innominabile ex-triumviro, una bottiglia di ottimo “Costamolino DOC”, elegantemente riposto sul suo piedistallo nel cestello del ghiaccio.
Antipasti di mare. Un esordio di deliziose ostriche crude – in quantità forse troppo limitata rispetto al gusto che ne alimentava fortemente il desiderio – seguiti da un eccezionale accostamento di gamberi e kiwi su un letto di rucola e basilico: avverto l’istinto di mangiarmi il monitor del mio macbook-pro nel rivederne l’immagine riprodotta!

Antica Hostaria - Polpo fritto

Antica Hostaria – Polpo fritto


Ed ecco arrivare il fantastico “polpo fritto” con pomodori e insalata rossa, già apprezzato al St.Remy. Sublime!
Da notare come, anche qui, ogni portata di antipasti era accompagnata con le proprie posate d’argento, per evitare contaminazioni di gusto tra un piatto ed il successivo, salvaguardando così il certosino lavoro di amalgama dei componenti da parte dello chef. Faceva capolino, a questo punto, un piatto di polpo marinato, estremamente morbido ma dal gusto non particolarmente degno di nota.
Infine, gli antipasti si concludevano con una pietanza alla quale, per esigenze documentali, dobbiamo prestare particolare attenzione.

Antica Hostaria – Carpaccio di orata con patè di olive


Parliamo di un particolarissimo piatto che all’apparenza veniva presentato come un dolce decorato col cioccolato; alla prova del gusto risultava assomigliare ad una buonissima burrida, dal sapore particolarmente acceso, ma al contempo delicato. In realtà trattavasi di orate (anzichè gattuccio di mare) condite con una salsa (mesi dopo individuato come patè di olive, ndr.) di natura sconosciuta.
A questo punto il Raschione, affascinato dall’enigma, chiedeva numi alla graziosa cameriera, che con aria un po’ rassegnata rispondeva:
«Vi prego, non chiedetemi cosa sia perché non ne ho idea. Il cuoco se ne inventa una nuova ogni giorno!»

Antica Hostaria – Bavette carciofi porcini frutti di mare


Tale spiegazione veniva accolta dai Biumviri con un misto di divertimento ed ammirazione: màestro!
Ed eccoci quindi arrivare al primo piatto, consigliato dallo stesso chef: particolarissime bavette con carciofi, funghi porcini e frutti di mare. Nonostante la sua particolarità anche il Raschione Ettore si univa volentieri al progressista Jesus nella originale scelta; non rimaneva deluso. Un tripudio di sapori che si accendevano sempre diversi, con una trama di fondo però ben definita, ogni forchettata che arrivava alla bocca. Forchettata dopo forchettata, assaggio dopo assaggio alla ricerca di un nuovo gusto particolare, le bavette erano presto terminate, nonostante le porzioni non si potessero certo considerare esigue.

Antica Hostaria – Orata ai Funghi Porcini


Non potendo ordinare il bis per ovvie ragioni di opportunità, i due Biumviri si lasciavono affascinare dall’effetto visivo prodotto poco distante, da uno splendido carrello del pesce fresco, che straripava di orate, spigole cernie, pesci san pietro ecc. ecc.
Individuata la loro preda e concordata con il titolare la modalità con cui sarebbe dovuta essere trattata, questi la afferrava prontamente con le mani per consegnarla personalmente alle cucine.
Ed ecco, dopo un adeguato tempo di preparazione durante il quale i triumviri si sono intrattenuti osservando la passerella di splendidi piatti di pesce destinati agli altri avventori, arrivare la loro buonissima – a dir poco – orata arrosto condita con una salsina carica di funghi porcini; altro accostamento tanto originale quanto efficace  in termini di gusto finale.

Antica Hostaria – Millesfoglie crema chantilly


Arrivava infine il momento di scegliere il dolce. Anche in questa occasione il Raschione ci stupisce per non essersi fatto tentare dal richiedere una Sebada, che sarebbe arrivata corposa e gravida di gusto, come l’invitante aspetto di quella ordinata da una bella avventrice mediorientale lasciava trasparire; la sua scelta invece è stata la medesima di quella manifestata in occasione del pranzo al “Saint Remy”: millesfoglie con crema chantilly, buona a suo dire, ma sicuramente non all’altezza nel confronto estetico con la prima .
Il buon Jesus, ormai ben più che satollo, si “accontentava” invece di un sorbetto al limone alcolico (non pensavamo ce ne fosse una versione differente, come l’appunto della cameriera sulla richiesta lasciava intendere).

Il caffè (in questa occasione piuttosto buono) senza il supporto di ulteriori alcolici ha infine concluso il pranzo.
Il costo finale é stato di 45€ cadauno, che vale appieno la qualità eccellente del cibo; meno la sua presentazione e l’ambientazione del locale. Se ritorniamo al paragone con il ristorante gemello, un conto limato in difetto sarebbe risultato meglio adeguato.
Pur tuttavia, considerata la qualità, l’accoglienza gentile e la piacevolezza familiare dell’atmosfera nel suo complesso, i Biumviri non hanno esitato ad arrotondare ai 100€ il costo complessivo, includendo una meritata mancia. La valutazione finale, non può che essere la sintesi delle qualità e dei difetti sopra riportati (menzione speciale attribuita successivamente, in funzione delle nuove positive, personali esperienze).


VALUTAZIONE “Antica Hostaria”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Antica Hostaria Indirizzo: Viale Cavour 60, Cagliari
Telefono: 070665870 [mostra in google maps]

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