☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
feb 24 2013

Ristorante Milestone – Cagliari

 Scritto da Jesus | 11 commenti | Commenta

Milestone - Interno

Milestone – Interno

 

Quanti pochi passi percorre un cavallo al galoppo, lanciato sulla strada che porta alla cima del monte. E se tanti passi occorrono per raggiungere una pietra miliare, e poi un’altra e dopo un’altra ancora, se ogni pietra è lo scandire di una passione, perché precipitarsi così rapidamente alla meta, per assaggiare solo brevi ed impercettibili istanti di tutto questo? Capite allora perché su cuaddu (ti seduca) che è fiamma che brucia un secondo, tanto invidia al fioco lume del burriccu, che per infiniti lampi, lungo la Via vi accompagna. Prese le bisacce e sellato su molenti, i Triumviri s’incamminano lungo l’irta mulattiera. Raggiunta la collina, seduti sul bordo della strada, ora vi canteranno la loro nuova avventura.
 

Milestone Antipasti

Milestone Antipasti

 

Non saranno tre soli i burricchi, che per quest’ultima peripezia si arrampicheranno in quel di Castello, per portare omaggio a un nuovo e suggestivo altare della ristorazione cagliaritana.
Uno solo sarà però il menestrello che ve ne canterà racconto. Questo menestrello, solo brevemente accennerà a come nuovamente la responsabilità del componimanto sia stata a lui – nonostante la folta combriccola di musicanti – affidata. Oltretutto, in questa circostanza, non potrà contare sull’assistenza del Raschione Ettore («sono incasinato») che ha provveduto a inviare via whatsapp la vera natura dei suoi casini: un piatto di granchietti marinati e una coppa di polpa di ricci di mare accompagnata da pane carasau! Jesus quindi, per protesta, già preannuncia una sua pausa letteraria per la prossima ciccionata. Se non salterà fuori qualche autore di buona volontà, il Donkey challenge si fermerà per una settimana!
 

Milestone - Pettini di mare

Milestone – Pettini di mare

 

Venerdì sera. Jesus e il Raschione, in maniera piuttosto anomala per le loro abitudini, scelgono di convergere, con differenti strumenti di locomozione, ad un medesimo punto di incontro. Passeggiando poi in quel di “Castello”, incrociano il terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu, che li seguirà verso la destinazione finale, il ristorante “Milestone”, nella caratteristica Via Corte d’Appello, in Cagliari. Lì di fronte, in netto anticipo rispetto all’orario stabilito, il Burriccu Sollai e lo chef Taras pazientemente aspettano l’arrivo dei loro prossimi commensali.  All’appello mancavano ancora l’avvocato Pisano e il Burriccu Orione, la cui abitazione non dista più di poche decine di metri dal locale. Alle 21 esatte, ignorando i burricchi ritardatari, la comitiva varcava la soglia d’ingresso del ristorante.
 

Milestone - Ricotta mustia

Milestone – Ricotta mustia, Fainè di ceci

 

L’interno del “Milestone” riprende  il bel tema rustico medioevale di molti locali di Castello. Articolato in vari piccoli ambienti e nicchie, intervallati da brevi dislivelli, si presenta con pareti in roccia viva, lampadari in metallo, arredi minimalisti di discreta e sobria eleganza. L’ampio vestibolo di ingresso accoglie la zona di preparazione delle pizze, mentre risultano più fuori dal contesto le ampie vetrine affacciate sulla Via, che troppo rapidamente riconducono l’impronta estetica, sotto una luce più lineare e moderna.
Presto congiuntisi ai due meno puntuali Burricchi, i membri della conventicola si accomodano in uno spazioso tavolo della sala laterale. Poco più tardi, raggiunti da maître e titolare, possono prendere visione del menù, per poi subitamente deliziarsi con uno spumante di benvenuto (rosè di Valdobbiadene), accompagnato da un pre-antipasto composto da ottime bruschette alla crema di gorgonzola e noci, con spolverata di semi di papavero.
 

Milestone Primi piatti

Milestone Primi piatti

 

Dopo qualche tentennamento, viene scelto il vino che ci accompagnerà durante la serata: Vermentino di Sardegna DOC “Cala Silente” della cantina “Santadi”, ottimo e rapidamente tracannato, anche se servito (l’Ing.Marrocu ha avuto occasione di segnalarlo platealmente alla cameriera durante il rituale dell’assaggio) leggermente troppo caldo rispetto alla temperatura ideale. Oltre che questo e altri difetti di tempistica nel servizio, dobbiamo registrare, durante la serata, un grave deficit di disponibilità delle toilette per un improvviso – ci è stato comunicato – problema idraulico. Nonostante la responsabilità non possa essere attribuita colpevolmente all’efficenza del ristorante, non possiamo non sottolineare il progredire del nostro malessere («tengu sa vescica cummenti una zampogna») durante l’incedere di cena e, soprattutto, delle bevande assorbite. Culmine di questa afflizione, è stata la sfida lanciata dallo chef Taras, di fronte a una “0.30” chiara: «Scommetto che riesco a berla in meno di quattro secondi». La registrazione video-magnetica della prova verrà pubblicata a tempo debito.
 

Milestone - Pizza nero di seppia rucola e gamberi

Milestone – Pizza nero di seppia rucola gamberi

 

Oltre ai crostini di benvenuto, l’assaggio di antipasti che proponeva il menù, si concentrava su quattro portate assolutamente originali, gustose e, nel complesso, ottimamente preparate: buonissimi pettini di mare (capesante) con caviale di melanzana e crema di peperone rosso; bresaola con rucola e salsa di capino francese; tonno affumicato al pepe rosa con finocchi e spremuta di agrumi cotti al forno; eccezionale ricotta mustia scottata in padella, con fainè di ceci e rucola in salsa mediterranea. Quest’ultimo piatto ha preteso inevitabilmente un bis.
Anche i primi piatti si presentavano di ottima e originale fattura, anche se contaminati da importante gaffe culinaria. Non chiedetemi di specificare esattamente chi dei commensali abbia preso che cosa, perché ero più concentrato sulla mia vescica piuttosto che su altri futili dettagli: ottimi ravioli freschi con cuore di carciofo in crema di castagne e formaggio Asiago; fantastici spaghetti con rana pescatrice, melanzane e pomodori cherry al profumo di maggiorana; trofie al pesto di rucola e gamberi che, a una prima analisi visiva e gustativa, ci sono parsi dozzinali “argentini”. Oltre ai piatti comandati, il lungimirante e analitico Ing.Marrocu, ha preteso di testare l’ultimo primo proposto dal menù, salvo poi abbandonare temporaneamente la sala, dopo averlo appena assaggiato: eccellente zuppa del giorno di patate e carote, con crostini e condimento di formaggio caprino e caviale.
 

Milestone - Pizza fiordilatte lardo miele

Pizza fiordilatte lardo e miele

Milestone - Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

 

A questo punto della cena, di comune accordo i Burricchi decidevano di evitare dei secondi “convenzionali”, per focalizzare la loro attenzione su una delle caratteristiche peculiari del “Milestone”: la pizza! Non si tratta, invero, di pizze di tradizionale fattura, che potete degustare in qualunque locale della zona. Dopo una lunga (forse ingiustificata) attesa, prima che arrivassero le birre richieste come abbeveraggio d’abbinamento, i commensali riuscivano velocemente a divorare: una ottima pizza con salsa al pomodoro, nero di seppia, gamberi, rucola, pomodori cherry e cipolline primavera; pizza con condimento di fior di latte, funghi cardoncello e ricotta mustia; sublime pizza al fior di latte, con lardo di colonnata, rucola, scaglie di pecorino e miele di corbezzolo, una delle più buone mai assaggiate in vita mia!
 

Milestone - Dessert

Milestone – Dessert

 

I dessert sono stata la giusta conclusione della serata: torta di ricotta, mandorle, arance; ottima panna cotta con caramellato al caffè; buonissimo tortino caldo al cioccolato con gelato al pistacchio di Bronte; strepitoso tiramisù in coppa di biscotto croccante. Eccellenti!
Invero, dobbiamo dire che i dolci non sono stati adeguatamente supportati, per mezzo di un passito servitoci eccessivamente caldo.
A questo punto, in assenza di liquori particolarmente appetibili, anche in virtù del livello di saturazione alimentare raggiunto, i commensali concludevano la loro avventura, con dei caffè e una “Fanta” (non disponibile l’adorata “Sprite”) per il Burriccu Sollai. Costo finale dell’esperienza 40€ cadauno, assolutamente commisurata alla qualità di quanto assaggiato, ed integrata a 45, per merito di un magistrale impegno comunicativo dello chef Taras, che ha così arginato sul principio qualsiasi atto di susunkaggine da parte di taluni recidivi astanti.

Il Ristorante “Milestone”, non é assente di qualche difetto organizzativo, che si è manifestato durante l’incedere della serata, e che speriamo possa risolverli durante il rodaggio del locale. Epperò, l’indiscutibile qualità della cucina, associata ad una incredibile originalità delle ricette – con particolare riferimento alle pizze – espresse in un ambiente suggestivo e romantico, lo collocano di certo tra i ristoranti più appetibili nel panorama gastronomico di Cagliari, e del quartiere “Castello” in particolare. Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Milestone”: Quattro Burricchi.
Ristorante Milestone Indirizzo: Via Corte D’Appello 33, Cagliari
Telefono: 0707564335    [mostra in google maps]
 

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mag 14 2011

Ristorante Retrogusto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Retrogusto - Interno

Retrogusto – Interno

 

Per chi non fosse avvezzo e ben predisposto alla spesa, la giornata d’oggi, amabilmente riscaldata dall’ormai più che tiepido sole della primavera inoltrata, sarebbe, se condotta con l’esercizio ostentatamente sperequativo del vostro amato Jesus, un pur felice preludio, che anticipa l’epilogo dal retrogusto inaspettatamente amaro.
Retrogusto più che dolce invero, in questo Sabato di metà Maggio, per i due reduci Triumviri ufficiali: Jesus e Raschione Ettore, sempre pronti, con ogni clima e in ogni contingente situazione, ad affrontare con pieno spirito di dedizione e partecipazione, il loro istituzionale dovere del trasfigurare, nell’atto supremo della liturgia alimentare, i sopiti e irrealizzati desideri dei nostri meno gaudenti e goderecci o – più semplicemente – susunki lettori.

Retrogusto - Assaggi di mare

Retrogusto – Assaggi di mare


Sappiano i nostri fan, che ciascun piatto consumato, ciascuna prelibatezza portata alla bocca, non viene immolata sull’altare del nostro personale godimento, ma bensì è un precipuo intendimento, che con dedito sacrificio i Donkeys compiono, in onore di ciascheduna loro pensata e non consumata aspirazione crapulesca.
Il dolce sacrificio di quest’oggi, ha lui sì un amaro retrogusto, ed è quello della affannosa ricerca di un ristorante che usasse la delicatezza di accoglierci. Primo e unico locale ad aver risposto all’accorato ainino appello è stato, giustappunto, il ristorante “Retrogusto“, timidamente nascosto nella anonima Via Puccini, vicino la centralissima Piazza S.Benedetto.

Restrogusto - Tagliolini Retrogusto

Restrogusto – Tagliolini Retrogusto


Nonostante la non esteriore appariscenza, il ristorante si presenta con un’ambientazione raffinata ed elegante. L’interno è costituito da un’unica non eccessivamente estesa sala da pranzo, sobriamente e signorilmente arredata con mobilia color crema, tavoli impeccabilmente imbanditi, drappeggi e soffitto dalle tonalità cioccolata; tre luminose finestre e splendidi lampadari di cristallo chiudono il disegno dell’atmosfera, innegabilmente di classe.
Come non raramente accade, ahimè o per fortuna, siamo gli unici avventori del locale. Prenotazione a nome “Marrocu”, in onore e in ricordo del baluginante ingegnere, spesso assente negli ultimi tempi in virtù di una incomprensibile preferenza per le attività di remissione degli alimenti anziché la loro assimilazione in entrata. Sostanzialmente: preferisce vomitare sulle barche a vela!

Retrogusto - Grigliata mista

Retrogusto – Grigliata mista


Dopo esserci scusati per l’ultima inelegante viscerale espressione, possiamo iniziare la disanima alimentare.
L’accoglienza è splendida. Una solitaria gentile cameriera ci fa accomodare e ci offre subito un aperitivo d’ingresso: uno spumantino leggermente alcolico vezzeggiato da tartine alle uova di storione, buonissime.
Comandiamo, con sperimentata sicurezza, l’antipasto di assaggi di mare e, come vino per il pasteggio, scegliamo un ottimo vermentino “Is Argiolas” DOC delle cantine Argiolas. Gli antipasti sono di ottima qualità, elegantemente presentati e giustamente dosati. Eccellente polpo marinato con patate, deliziosi moscardini alla diavola, carpaccio di cernia con verdure e limone, bocconi di mare, carpaccio di salmone e bottarga in letto di verdure. Sapori in parte semplici e in linea con la tradizione della cucina povera isolana, altri invece più criptici e sofisticati, forse tralignanti un approssimativo filo conduttore, ma decisamente di tutto rispetto.

Retrogusto - Profiterol

Retrogusto – Profiterol


Equilibrato e buonissimo il primo piatto comune ai donkey: tagliolini “retrogusto” al nero di seppia, capesante, pomodorini e bottarga. Sublime!
In linea con la tradizione, buono e genuino il secondo piatto: grigliata mista con spigola, seppiette e gamberoni arrosto, accompagnata da limone e cruditè varie.
Immancabile il dolce. Jesus sceglie una “creme brulèe” della casa con la seguente motivazione: «a me la creme brulèe non piace», mentre il più equilibrato e razionale Ettore si lascia sedurre dal profiterol nero della casa.
Sebbene si possa discutere sul fatto che la creme brulèe fosse stata servita eccessivamente fredda, il profiterol risultava a dir poco originale e magnificamente presentato: delle sorte di bignè con ripieno di panna, affogati nel cioccolato e decorati con amarene fresche. Spettacolo!
Il pranzo si concludeva con due caffè, uno Jägermeister (per il censurabile difetto di liquore alla liquirizia) per Ettore e il classico “fil’e ferru” per Jesus. Conto finale 45€ cadauno, da giudicare adeguato alla qualità del servizio e del mangiato, e arrotondato dai due Burricchi con una consistente mancia.
Altrettanto eloquente la mancia elargita da Jesus al suo meccanico di fiducia, che ha provveduto a una manutenzione preventiva della sua 150 cv al modico costo di 750€, subito arrotondato a 800 in accordo alla succitata, irrazionale filosofia sperequativa del vostro amato!
Il ristorante “Retrogusto” presenta una sicura eccellenza dal punto di vista del servizio, della ambientazione e ottimi spunti in termini di qualità della cucina. Nonostante qualche aspetto da limare (ad esempio l’aver inondato la sala con gli stridenti rumori di una radio commerciale, anziché una suadente musica d’atmosfera), non possiamo che certificare l’alto livello del locale, con il seguente sintetico giudizio.


VALUTAZIONE “Retrogusto”: Tre Burricchi.
Ristorante Retrogusto Indirizzo: Via Puccini 23/a, Cagliari
Telefono: 07042314 [mostra in google maps]

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feb 27 2011

Ristorante Il Corso, da Luciano – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Il Corso – Stampace

 

Giù per le strette stradine e i pittoreschi angiporto di Stampace, splendido ed elegante scorcio dell’ultima Cagliari dal sapore antico, discendevano con passo spedito, in questa fredda mattinata di fine Febbraio, i biumviri storici Jesus e Raschione Ettore, mentre ché divisavano il ridestare rapidamente, dal forzato e contingente stato di anacoreta urbano, il terzo Triumviro ufficiale, sempre stimato e ammirato Ing.Marrocu il quale, qualche tempo prima, aveva ricevuto dal Raschione volutamente capziose istruzioni su luogo e orario dell’incontro odierno; capziose perché l’arguto Ettore, valutando le ultime annuali statistiche sulla puntualità del solerte Ingegnere, aveva pensato bene di arrotondare, molto per difetto, il riferimento sull’ora stabilita con il gentile personale del ristorante “Il Corso”, all’atto della prenotazione.
Fato volle invero che, per imponderabili e indeterministiche mutazioni dello spazio-tempo, l’Ingegnere si allineasse accidentalmente al fuso orario locale, tanto da poter per l’occasione – anziché l’inverso come sarebbe ben più naturale – sollecitare telefonicamente i suoi, di lì a poco, commensali attraverso il deciso esercizio della sua più amabile disciplina oratoria: «Ossuk….rua, ma innuik… seisi?»

Il Corso – Interno


Diamo ad ogni modo atto al Raschione Ettore di essersi prodotto, dopo il breve dialogico alterco seguito da un inarrestabile moto di orgoglio automobilistico, nel più ricercato e inarrivabile sforzo di individuare, a quell’ora e in quel luogo, una fruibile zona di sosta prolungata, il cui risvolto probabilistico potrebbe compararsi con la ragionevolezza di una improvvisa inedia del calciatore Adriano (o del più a voi noto burriccu Pg, per restare in tema di ciccioni insanabili).
Il Ristorante scelto per l’incontro, come accennato, porta con sé, monoliticamente, la stessa affascinante denominazione della via che lo ospita: il Corso Vittorio Emanuele, in Cagliari. Quartiere Stampace.
Ristorante “Il Corso”, per l’appunto, con una ulteriore appendice che evidenzia e sottolinea la gestione e la proprietà del locale: “da Luciano“.

Il Corso – Antipasti


E’ il sig. Luciano che gentilmente ci accoglie, e ci fa accomodare nell’unica mediamente spaziosa sala del ristorante.
L’aspetto è quello della più classica trattoria, pulita, ordinata, ma senza alcuna particolare pretesa stilistica o di ricercata atmosfera.
Una decina di tavoli apparecchiati su tovaglie rosse e verdi, che ricompongono il pensiero sull’idea di discreti tavoli da gioco; pareti ocra chiaro, cucina a vista e un unico giovane cameriere che raccoglie le richieste dei pochi avventori presenti, più energicamente assistiti dal sovrintendente proprietario.
Oltre che la dovuta gentilezza, la caratteristica peculiare (giudicate voi se positiva o meno) del ristorante “Il corso, da Luciano” è senza dubbio il piglio sbrigativo e la celerità ritmica con cui viene scandita la presentazione delle pietanze durante il pranzo.

Il Corso – Cozze Marinate


Appena dopo che l’ultimo burriccu si era accomodato al tavolo, infatti, al loro cospetto erano già stati sistemati tutta una serie di antipasti, senza che nessuno avesse accennato ad alcuna sorta di richiesta preferenziale.
Di buon grado i Triumviri accoglievano la risoluta iniziativa, quasi venisse ispirata da una lodevole interpretazione d’intenti o, se volete, da una felice premonizione in merito alle loro abitudini alimentari.
Rapidamente arrivavano poi, questa volta a richiesta, le bevande da accompagnarsi al pasto. Trattasi nello specifico, oltre che alle abituali acque minerali gassata e naturale, di un vinello bianco della casa, dal colore e dalla consistenza di poco dissimile a quelli dell’acqua corrente, e dal sapore che oserei definire “impenetrabile”.

Il Corso – Penne bottarga ricci caviale


Nulla di meno, nostro malgrado, possiamo affermare sulla serie di antipasti, la cui qualità, abbondanza, presentazione, marcatamente presentava difetto, rispetto agli standard abituali richiesti da esigenti avventori quali i burricchi Triumviri.
La recriminazione più evidente che possiamo a questo proposito sollevare, e che inevitabilmente rivisita il giudizio complessivo al di sotto di una frettolosa preparazione di stampo casalingo, è la temperatura eccessivamente fredda con cui sono state servite le pietanze. Un breve passaggio al microonde, per il quale in altri contesti avremmo gridato allo scandalo, sarebbe stato invero il male minore.

Il Corso – Insalata


Olive in salamoia, insalata di granchi sedano e cipolle, cardi selvatici e polpo con aceto balsamico, surimi di merluzzo, frittelle di pesce (non meglio identificato), fagioli tonno e cipolle, una più articolata insalata di sottaceti vari – di cui non possiamo fornir maggior dettagli per una sorta di amnesica rimozione – , costituivano il complesso degli antipasti “freddi” propostici.
Una ulteriore  fase di portate “calde” si sarebbe (per quanto intuito osservando i tavoli vicini) dovuta articolare nella presentazione di un piatto di cozze marinate e uno di bocconi di mare.
Le prime sono puntualmente arrivate, non così i bocconi, forse per effetto di una troppo frettolosa istanza da parte dell’Ing.Marrocu, che premeva ordinare quanto prima il piatto successivo.
Data la qualità delle cozze in sé, dobbiamo dire che nessuno dei Triumviri ha particolarmente rimpianto il non aver potuto assaggiare i bocconi.
Il primo piatto ordinato seguendo le indicazioni del sig.Luciano, è stato comune a tutti i tre: penne alla bottarga, ricci di mare e caviale, certamente altisonanti nella indicazione, ma decisamente non all’altezza, alla severa prova del gusto.

Il Corso – Grigliata mista


Nota positiva del pranzo invece, l’intermezzo alimentare intercorso tra il primo e il secondo: una semplice e composita porzione di verdure fresche e genuine quali sedano, ravanelli di stagione e carote.
Una appariscente grigliata mista costituiva poi il secondo piatto scelto, esclusivamente declinato, ad onor del vero, in alcune spigole ben poco saporite – e di piccole dimensioni -, e in pochi seppur gustosissimi gamberi; il tutto servito su di un letto di verdure e decorato con spicchi di limone.
Escludendosi la possibilità di degustare i dolci della casa, i tre sono passati direttamente agli amari, prefigurando l’opportunità di consumare altrove il rituale caffè di fine pasto.
Jegermeister quindi per il Raschione e l’Ing.Marrocu, Cynar classico per Jesus.

Costo complessivo del pranzo 25€ cadauno, che in virtù di qualità e servizio offerti dal ristorante potremmo valutare 5€ al di sopra della quota ideale. Il giudizio complessivo non può non risentire della qualità media complessiva delle pietanze proposte, per la quale è inevitabile la seguente sintesi valutativa.


VALUTAZIONE “Il Corso, da Luciano”: Un Burriccu.
Ristorante Il Corso, da Luciano Indirizzo: Corso V. Emanuele II 78, Cagliari
Telefono: 070 662690    [mostra in google maps]
 

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ago 21 2010

Ristorante St.Remy – Cagliari

 Scritto da Jesus | 13 commenti | Commenta

St.Remy – Chiesa S.Rosalia

 

In uno degli scorci più belli della Cagliari storica, gli ormai (per questo felicemente rassegnati) Biumviri, visitano uno dei ristoranti più interessanti del loro già corposo itinerario, tenuto per le strade e lungo i percorsi della buona cucina; è il ristorante St.Remy, poco distante dall’omonimo celeberrimo monumento (Bastione) della città.
Nel vicolo traverso alla nota via Torino, giusto in fronte alla splendida chiesa quattrocentesca di Santa Rosalia, – chiusa ai turisti come d’obbligo – fregiatasi nel suo recente passato dello regale stemma sabaudo, incede con passo lento l’ombra familiare del Raschione Ettore, che si appropinqua, affrontando una breve e ripida pendenza, verso l’uscio del ristorante.
Questa favolosa prospettiva, regalata dall’imperioso Tempio, nell’intento di elevare a noi lo spirito, esprime la penosa rappresentazione di un’evanescente ombra effimera, nei nostri pensieri idealmente trasposta in quella del burriccone Pg, ormai lontano ed inutile ricordo di un glorioso passato.

St.Remy – Interno


Ai fan che ancora si chiedono le ragioni di tale prolungato difetto, noncuranti delle teatrali e commiserevoli rappresentazioni di comodo del soggetto, possiamo solo dire che l’EX Triumviro Pg ha scelto di lasciarsi rinchiudere nella sua prigione dorata da 2790 euro/mese (volendo essere generosi) da cui, come suo solito, avrà già preventivato di scappare alla prima occasione per lui conveniente.
In attesa che ciò avvenga, con conseguenti, tragiche e poco lungimirantemente previste conseguenze, faccio appello ai nostri lettori perché dall’interno del loro stesso movimento, nasca presto una figura capace di sostituire definitivamente il burriccone nel suo ruolo di Triumviro.
Una figura nobile e autorevole, che si dimostri fedele e costante nel tempo, che abbia innate doti di personalità, sicurezza, lealtà, iniziativa e amore per la verità. Caro fan economicamente facoltoso, abbiamo bisogno di te! Diventa tu il nuovo Triumviro! Uiuontiu!!

St.Remy – Gamberi ananas, Insalata di polpi fritti



Conclusosi questo lungo quanto doloroso preambolo, eccoci dentro il ristorante St.Remi. L’ambientazione è splendida. L’interno molto curato, le atmosfere elegantemente rustiche; un
uso sapiente delle rifiniture in pietra crea il giusto equilibrio con il contesto strutturale, che ha il sapore di una vecchia cantina scavata nel tufo. Vecchie bottiglie di vino, disposte su alcune mensole e altri suppellettili in tema marinaresco, completano finemente le decorazioni. Scorgiamo piccole nicchie appartate e altre sale più spaziose e accoglienti. Luci ben dosate, tavoli eleganti e luccicanti posate d’argento. Superbe!

St.Remy – Polpette di pesce spada



Unica nota stonata – è proprio il caso di dirlo -,  la musica diffusa nel locale, certamente e inspiegabilmente non in tema. Una suadente suonata classica o una ballata soft-jazz – a costo zero – avrebbero reso l’atmosfera impagabile. Misteri del buon gusto.
Ci accoglie una gentilissima ed efficiente cameriera che, con i suoi formalismi un po’ forzati ed acerbi, tradisce una probabile recente formazione alberghiera. Ci fa accomodare in una delle piccole sale appartate e ci offre delle ottime olive nostrane, pane e grissini come stuzzichini. Nonostante non siano espressamente previsti nel menù, ordiniamo un assaggio di antipasti di mare. All’esordio, ci accorgiamo subito che non si tratterà delle solite pietanze convenzionali di inizio pasto.
Iniziamo con una originalissima fantasia di gamberi, ananas, rucola e basilico  (sorprendente nell’accostamento di sapori) e una altrettanto strabiliante insalata di polpi fritti.  Jesus redarguisce il Raschione che accenna a miscelare frettolosamente le varie vivande, vanificando i raffinati dosaggi dello chef.

St.Remy – Cozze e areselle alla marinara



Proseguiamo con delle altrettanto originali e gustosissime polpette di pesce spada, adagiate su un letto di buona lattuga; segue un più abituale – ma non per questo meno squisito – assaggio di polpo marinato. Gli antipasti si concludono con uno scenografico ed abbondante piatto di cozze e arselle alla marinara, notevoli per la delicatezza ed il sapore del sughetto che le accompagnava.
Dobbiamo sicuramente sottolineare che, a parte l’originalità, la qualità e la squisitezza di ciascuna delle portate presentate (ognuna accompagnata dalle proprie posate d’argento), il dosaggio delle medesime è risultato adeguato e intelligente. Adeguato perché i due burricchi hanno potuto ritenersi appagati e quantitativamente soddisfatti; intelligente perché non si è sconfinato nell’eccesso (che a volte maschera l’inadeguatezza),  condizionando inevitabilmente il corretto articolarsi del pranzo nella sua interezza. Complimenti allo chef!

St.Remy – Fregola con le arselle



Nell’ordinare il primo, come consuetudine, il Raschione si è fatto catturare dalla rassicurante certezza di un piatto a lui caro, che oramai ha assunto al ruolo di empirico parametro di valutazione della cucina: fregola con arselle.
Le sue osservazioni al termine dell’analisi sono state: la dimensione dei singoli elementi discreti, costituenti la pasta in sé, è un processo stocastico dalla natura totalmente incomprensibile; significa che questa, con tutta probabilità, non è di origine industriale. Eccellente!
A parte la discutibile deformazione ingegneristica del problema, direi che sia sufficiente verificare l’immagine di supporto documentale per condividere tale affermazione.

St.Remy – Risotto Bleu al caviale e salmone


Avranno più difficoltà, credo, i nostri lettori, a valutare per un unico colpo d’occhio, il bizzarro primo piatto che è stato comandato dal vostro amato Jesus: un risotto al caviale e salmone di uno stranissimo colore blu turchese, che voleva richiamare le ideali sfumature del mare, i cui preziosi frutti a noi offerti in sacrificio, doveva in suo luogo accogliere.
Come ben anticipato dalla cameriera, il suo sapore, forte ed invitante, è risultato essere, a dir poco, squisito.
Non inganni il lettore la prospettiva della visione presentata, che fa sembrare esigua la porzione di riso. Il piatto in realtà era veramente abbondante tanto che, concordemente con il già più che soddisfatto Raschione, si è scelto di evitare di proseguire forzatamente con i secondi piatti.

St.Remy – Torta Millesfoglie con crema chantilly


Uno dei problemi che si può riscontrare nel cambiar spesso ristorante,  ignorando quindi a priori le porzioni delle specifiche pietanze, è quello di non poter-voler prediligere un secondo piatto in luogo del primo, nella sempre viva speranza di avere la possibilità, alla fine, di gustare entrambi.

Eccoci quindi giungere al comandare le delizie che il menu ci offriva. Questa volta il buon Ettore, devo dire abbastanza stranamente, non si è fatto tentare dall’ordinare la sua amata e sempre ricercata sebada (altro suo distintivo parametro di giudizio), probabilmente perché anticipato dalla solerte cameriera, che riusciva ad affascinarlo con la proposta di una favolosa torta millesfoglie con crema chantilly, impreziosita da fragole di stagione e abilmente decorata.

St.Remy – Torta black Forest al cioccolato e amarene



Jesus optava invece per una torta “black forest”, al cioccolato e amarene, ugualmente squisita e ottimamente presentata.

Il pranzo si è quindi concluso con il caffè e un assaggio di mirto, gentilmente offerto dalla casa. Il Raschione mi chiede di sottolineare la mancanza di liquore alla liquirizia che, per ammissione della stessa cameriera, non viene deliberatamente acquistato dalla proprietà: altro fattore inspiegabile!
Il conto finale è stato di circa 37€ cadauno , che per la qualità di quello che si è mangiato risulta ben sotto la soglia dell’opportuno dovuto, anche considerando la bottiglia di ottimo vino bianco “costamolino” DOC, adeguatamente servito e preservato nella sua integrità termica.

Il ristorante si presenta sicuramente eccellente dal punto di vista della cucina. La qualità e l’originalità delle pietanze – che pur si mantenevano in linea con la tradizioni della cucina sarda -, ci sono apparse molto sopra la media. L’ambientazione è suggestiva, anche se purtroppo difetta per i piccoli problemi accennati; altra fastidiosa stortura rispetto al contesto (mi fa notare Ettore), la non adeguata rubinetteria nella toilette.
Se la quantizzazione della nostra scala di giudizio ce lo permettesse, assegneremmo al ristorante una valutazione di tre burricchi e mezzo; epperò, come segno di incoraggiamento a raccogliere i nostri suggerimenti, e in virtù della relativa economicità del pranzo, il nostro giudizio definitivo è stato il seguente.



VALUTAZIONE “St.Remy”: Quattro Burricchi.
Ristorante St.Remy Indirizzo: Via Torino 16, Cagliari
Telefono: 070657377    [mostra in google maps]
 

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