☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ott 27 2012

Ristorante Al Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta

Al Castello - Castello S.Michele

Al Castello – Castello S.Michele

 

Con la voglia e sa gana di chi, penitente, deve risalire, con il solo uso delle sue rotule, l’erta di San Michele fino al suo Castello, per dopo rotolarsi dal declivio cosparso di catrame ed unguenti griffati D&G iniziamo, “alla vecchia maniera”, la disamina e il resoconto della ciccionata di quest’ultimo Venerdì di Ottobre, nell’AD MMXII.
E la iniziamo, questa disamina, con un breve ma intenso accenno all’evanescente figura dell’Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, che i nostri lettori e lettrici divisano ormai insistentemente di rivedere – dopo settimane d’assenza – su queste pagine. Confidiamo che il governo canadese, che ha ospitato il vagabondo ingegnere durante il suo trip nordamericano, prenda una posizione chiara e decisa sull’argomento, e ce lo rimandi prontamente indietro, anche perché Jesus non vorrebbe presentarsi nuovamente in pubblico, con il Raschione, in formazione PACS!
 

Al Castello - Interno

Al Castello – Interno

 

Poco prima delle ore 21.00, nell’uggiosa serata di Venerdì, Jesus e il Raschione risalivano il colle di San Michele, non solleticando le proprie quattro rotule, ma per mezzo delle quattro ruote della 150cv presidenziale, che ha comunque sofferto e vagito non poco, nell’affrontare l’approssimativo sterrato e i numerosi dossi pseudo-artificiali, che portano su, fino ai parcheggi nei pressi degli ascensori comunali; a partire da questi, gli avventori del ristorante “Al Castello”, devono percorrere a piedi un suggestivo sentiero panoramico, da cui si ammirano, in tutta la loro notturna magnificenza, la città e il golfo di Cagliari. Ancor più accattivante prospettiva – possiamo immaginare -, avremmo avuto al crepuscolo, in una calda serata estiva inondati dagli sfumati ed accesi colori del tramonto. Lungo il non impegnativo cammino, ci si imbatte inevitabilmente nell’imponente (e abilmente illuminata) sagoma del Castello di S.Michele, fortezza difensiva medioevale, edificata nel X secolo D.C., oggi “Centro comunale d’Arte e Cultura” inaugurato nel 2011. Il descritto percorso turistico, non sarebbe invero necessario per arrivare al ristorante, in quanto direttamente raggiungibile (in auto) da una via secondaria interdetta al pubblico; motivo per il quale, nel caso abbiate particolari problemi di deambulazione, vi suggeriamo di richiedere l’accesso direttamente in fase di prenotazione.
 

Al Castello - Antipasti mare freddi

Al Castello – Antipasti mare freddi

 

Come indicato dalla gentile e giovane titolare (almeno abbiamo intuito fosse tale), il ristorante “Al Castello” è alloggiato nell’edificio che un tempo ospitava una caserma della Marina Militare, poco distante dallo storico maniero.
Alla solida struttura originaria dell’immobile, è stato aggiunto una sorta di funzionale gazebo perimetrale, che ospita la sala da pranzo e che è lateralmente delimitato da un’ampia vetrata, allestita al fine di valorizzare a pieno l’incantevole vista che si gode – su Cagliari – da lassù.
Le pareti e gli infissi della muratura interna, gli estesi drappeggi cremisi ed un efficace finto pozzo in pietra, ritagliano un’ambientazione di certo accattivante e romantica (suggerimento: l’utilizzo di candele al tavolo potrebbe esaltare questo fattore), sapientemente sostenuta da un’adeguata musica di sottofondo.
 

Al Castello - Antipasti terra mare caldi

Al Castello – Antipasti terra mare caldi

 

Aggirato il vestibolo di ingresso, ed introdotti nella sala panoramica, i due burricchi venivano fatti accomodare in un tavolo a ridosso della bella vetrata (per l’occasione aperta a beneficio del ricambio dell’aria e della voracità delle zanzare autunnali, acc!). Poco più tardi, arrivava l’unico gentile cameriere addetto al servizio che, nonostante qualche piccola sbavatura, si è dimostrato adeguatamente diligente e incisivo, aiutato fors’anche dall’esiguo numero di avventori presenti durante tutta la serata.
Notiamo subito nel menù – a dire la verità non particolarmente fantasioso, per il Burriccu Sollai, citiamo gli amati spaghetti alla bottarga! -, il “bouquet” di antipasti di mare e terra, che volentieri ordiniamo, parimenti ai primi piatti e, dopo una breve contrattazione determinata dall’assenza dell’etichetta inizialmente prescelta, il vino: Vermentino DOCG “Funtanaliras oro” della “Cantina del Vermentino” di Monti.
 

Al Castello - Spaghetti allo scoglio

Al Castello – Spaghetti allo scoglio

 

Dobbiamo ora, purtroppo, rendicontare sulle note dolenti. Gli antipasti, arrivati rapidamente al tavolo – ad esclusione degli affettati di terra che possiamo decretare dignitosamente appetibili -, a nostro giudizio si sono rivelati assolutamente mediocri, in ordine alle materie prime utilizzate (non lontano il sospetto che i frutti di mare  fossero per la quasi totalità surgelati) alla preparazione e alla loro presentazione. In particolare, la zuppetta di cozze si è manifestata solo “esternamente” tiepida, tanto da far sospettare che fosse stata preparata, riposta in frigorifero e maldestramente riscaldata in ultimo, prima di essere a noi servita.
Alla richiesta di spiegazioni, ci è stato riferito (con tanto di scuse ufficiali dello chef) che, per un disguido, le cozze si erano raffreddate prima di raggiungere la loro destinazione: «Pare che le cozze siano arrivate fredde nel passaggio cucina-tundra-steppa-sala (Cit. Raschione, via LIVE Twitter #CICCIONATA)».
Oltre alla già citata zuppetta di cozze, gli antipasti erano composti da: piatto di terra con salsiccia sarda, pecorino fresco, ricotta affumicata, olive verdi sott’olio; lonza di maiale (mustela) su letto di carote e verdure; insalata di mare (seppie surimi cozze, peperoni, cipolle); insalata di polpo con aceto balsamico; moscardini alla diavola (che sinceramente non capiamo come potessero essere definiti “alla diavola”, e che comunque registriamo come il piatto peggiore del bouquet) con limone, su letto di verdure; insalata di polpi e moscardini su letto di lattuga iceberg; melanzane a “sa schiscionera” su letto di pane carasau.
 

Al Castello - Fregola con arselle

Al Castello – Fregola con arselle

 

Oltre alle cozze, abbiamo avuto seria difficoltà nell’identificare, nei pur numerosi antipasti, un appena lontano gusto di mare, con ingredienti – tra l’altro insistentemente riproposti, come il polpo e i moscardini -, che risultavano praticamente insapore.
Ben più gustosi, ci sono apparsi invece i primi piatti, probabilmente per merito delle arselle che, a differenza dei succitati mitili, riuscivano a trasferire un minimo di gusto e piacevolezza al condimento: spaghetti allo scoglio con cozze (!), arselle, seppie, gamberi e pomodori per Jesus, fregola con arselle per il Raschione.
A questo punto i burricchi, avendo immaginato per interpolazione la possibile qualità dei secondi piatti, decidevano di passare direttamente al dolce.
 

Al Castello - Sebada al miele

Sebada al miele

Al Castello - Mini viennetta

Mini viennetta

 

Per nulla conquistato dall’offerta della casa in merito ai dessert, Jesus dirottava la sua scelta verso una preconfezionata e altisonante “Mini Viennetta” Algida, che si è dimostrata in effetti piuttosto buona e ben presentata.
Meno entusiasmante, il dessert del Raschione: una Sebada al miele che, seppure esteticamente ben allestita (con arance, kiwi e pere) e felicemente preparata, veniva demolita da un dozzinale “millefiori”, utilizzato come condimento di base. Sarebbe bastato un miele appena più prestigioso…

 

La cena si concludeva quindi con un caffè («Gesucristu!») e un amaro “Montenegro” per Jesus (servito nel bicchiere originale), e con un “Jagermeister” per il Raschione. Costo complessivo della serata, 36€ cadauno (in origine 40€, poi scontati), commisurati con riferimento alla meravigliosa location, totalmente sovrastimati in merito alla qualità delle pietanze consumate.

Il ristorante “Al Castello” presenta senz’altro un notevole punto di forza nella sua posizione privilegiata e nell’intelligente allestimento estetico. Se parliamo di qualità delle materie prime e della cucina in generale, invero, non possiamo che esortare la titolare e il personale a cambiare totalmente registro: non tutti i turisti e non tutti i cagliaritani, si accontentano così facilmente! Un burriccu, con menzione speciale per il bel panorama.

 


VALUTAZIONE “Al Castello”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante Al Castello Indirizzo: Parco colle S.Michele, Cagliari
Telefono: 070554438    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


ott 7 2012

Ristorante Lo Zodiaco – Cagliari

 Scritto da Ettore | | Commenta

Zodiaco - Interno

Zodiaco – Interno

 

Sono i somarelli dello Zodiaco
hanno nomi importanti
sono grandi e forti eroi
Tutti decisi a si sazzai
ma uno alla fine sul conto piangerà
ma solo uno alla fine sul conto piangerà

Proiettati nel mondo delle divinità greche, ma nella cornice egizia di Nuova Luxor, teatro della Guerra Galattica organizzata da Lady Isabel per la conquista dell’armatura d’oro del Sagittario, due cavalieri di bronzo, Seiya di Pegasus (PegaJesus), Shiryu di Dragon (Sirio il Raschione), Hilda di Polaris (PG), sacerdotessa del Dio Odino, massima autorità dei cavalieri di Asgard, orfani per l’occasione di un dissidente Hyoga di Cygnus (Marrocu Il Cigno) e del cavaliere nero Ikki di Phoenix (Susunku Melix), precettato dall’ordine nemico per architettare il furto dell’armatura d’oro, si apprestano a combattere la prossima battaglia.
 

Zodiaco - Calamari ripieni

Calamari ripieni

Zodiaco - Fagottini di rana pescatrice

Fagottini rana pescatrice

Zodiaco - Musciame di tonno

Musciame di tonno

 

In una serata in cui il cielo terso regala la scena alla Cintura di Orione, una serata priva del sempre stimato Ing. Marrocu, che rifiuta senza motivazione di celebrare il rito settimanale della ciccionata di giovedi sera, e del susunku Dott. Melis, che preferisce essere assoldato dalle forze dei Cavalieri Neri per evitare di cadere nelle tentazioni della spesa, si ricostituisce il primo Triumvirato storico Ettore, Jesus, PG, nati nell’anno della Tigre, secondo lo zodiaco cinese.
Sono le 20:50 quando i due somari titolari, a bordo della veloce utilitaria, dopo un tragitto dominato dal delirio del centro storico e dall’incapacità dell’automobilista medio cagliaritano, per intercessione paragnostica dell’ipertricotico burriccu, trovano un felice accomodamento per il mezzo, nella centrale piazza della Madonna del Carmine, proprio di fronte allo sconsolato ciccione che non troverà altra soluzione logistica che non sia infrangere la ZTL del quartiere di Stampace. Punto d’incontro il ristorante Lo Zodiaco, nella vicina via Sassari. Alle 21 in punto la ciccionata può avere inizio.
 

Zodiaco - Zuppetta cozze arselle

Zodiaco – Zuppetta cozze arselle

 

Il locale si sviluppa in lunghezza in due grandi sale interne. All’ingresso un angolo relax con alcuni divanetti consente una comoda attesa per gli eventuali avventori senza tavolo riservato. Un piccolo arco immette in una sala con alcuni tavoli delimitata dal bancone della cassa, che funge da disimpegno tra il corridoio che porta ai servizi e al giardino con la sala esterna e l’ingresso della sala principale, nella quale veniamo fatti accomodare. Questa presenta una struttura a semi-croce, con la lunghezza spezzata da diversi archi, decorati con pietre a vista. Le pareti sono chiare e arredate con numerosi disegni e stampe, oltre a una raccolta di tegole sarde decorate. L’abbondanza degli arredi non ha però nascosto i segni della necessità di una rinfrescata dei muri. L’ampiezza dei tavoli è ben commisurata al numero dei coperti, le tovaglie baige, eleganti e comode le sedie in simil-pelle nere e rosse.
 

Zodiaco - Fregola cozze carciofi

Zodiaco – Fregola cozze carciofi

 

Il servizio in sala è garantito da un giovane cameriere piuttosto informale e con modi particolarmente amichevoli con i clienti. Il menu presenta un’offerta piuttosto variegata di piatti di carne, pesce e di pizze. Le preferenze cadono sulle pietanze di mare; non avendo la possibilità di ordinare un assaggio di antipasti misti, conveniamo nell’ordinare quattro tipi di antipasti, orientandoci anche in base ai risoluti consigli del cameriere.
Nonostante una buona scelta di etichette, incontriamo diverse difficoltà nell’ordinare il nettare con cui accompagnare la serata, a causa della effettiva indisponibilità di molte di esse. La scelta ricade sull’etichetta che più avrebbe innalzato il conto finale per il burriccu PG, un Vermentino superiore Monteoro DOCG del 2011 delle cantine di Sella e Mosca, rivelatosi in realtà non superiore a molti vini di media qualità.

 

Zodiaco - Tagliatelle tonno e melanzane

Zodiaco – Tagliatelle tonno e melanzane

 

Dopo un’attesa non breve arrivano gli antipasti: ottimi fagottini di rana pescatrice con prosciutto crudo su un letto di melanzane, gradevole musciame di tonno su una base di mozzarella di bufala, buoni calamari ripieni di gamberi su una vellutata di zucchine, sesquipedale ed eccellente zuppetta di cozze e arselle. Ottima la qualità degli antipasti e abbondanti le porzioni, soprattutto per la zuppetta di cozze, aggredita e sterminata con successo in ciascun elemento dalla voracità dei commensali.
Nell’attesa dei primi piatti il casuale incontro di due graziose conoscenti dei nostri irriconoscibili commensali rischia di far saltare la copertura del Triumvirato, ma contribuisce indirettamente ad aumentare il numero dei coperti al tavolo dei Donkeys con il graditissimo arrivo in corsa del Prof. Gessa, in zona per seguire corsi di aggiornamento professionali. Reso celebre dall’essere amante dei piaceri della carne, il professore ordina una bistecca di manzo ai ferri con contorno di patate fritte.
 

Zodiaco - Bistecca di manzo

Zodiaco – Bistecca di manzo

 

Poco dopo arrivano i primi piatti: gradevoli fettuccine con tonno, pomodorini, zucchine e melanzane, per il burriccu PG ed Ettore, fregola con cozze e carciofi per il NON amante del genere Jesus, che recriminerà un eccesso di salinità; il Prof. Gessa ripiegherà su una composizione con assaggi dei due piatti.
Nonostante il buon livello qualitativo dei piatti fino al momento assaporati, non avendo rilevato punte di eccellenza, visti i tempi di attesa abbastanza lunghi e vista la generosità delle porzioni, soprattutto per gli antipasti, i Triumviri decidono di non accompagnare il proprio ospite con il secondo piatto e di passare direttamente al dessert.
 

Zodiaco - Dessert

Zodiaco – Dessert

 

Luci ed ombre per il secondo del professore: qualità e cottura impeccabile per la bistecca, ma patate fritte eccessivamente oleose; difetto prontamente riportato al cameriere, che non è sembrato particolarmente perturbato dalla cosa.
Altalenante anche la resa dei dolci: gradevole panna cotta al caramello per Jesus, buona panna cotta ai frutti di bosco per il burriccu PG, mediocre tiramisu per il Prof. Gessa, scenografico ma appena sufficiente millefoglie per chi Vi scrive.
La cena si conclude con caffè per tutti tranne Ettore, Jägermeister per Gessa, mirto per PG, grappa barricata per Jesus e ottimo liquore di liquirizia (Eclisse) per Ettore. Costo dell’esperienza 47,38€ cad. burriccu, da ritenersi almeno un 20% eccessivo rispetto alla qualità dell’offerta.

Il ristorante Lo Zodiaco riesce ad offrire una buona qualità della cucina, in entrambe le varianti di mare e di terra, oltre ad una buona offerta per la pizza, che al momento sembra il punto di attrazione principale di un locale sempre ben frequentato che non conosce crisi; non è un caso che all’ingresso sia stata allestita una vera e propria sala d’attesa per i clienti senza tavolo riservato. La gestione pare soddisfatta di questo aspetto e non sembra invece interessata a migliorare la qualità del servizio in sala, troppo informale e con diverse cadute di professionalità. Quest’aspetto nega la concessione di un terzo burriccu che renderebbe giustizia alla qualità dei piatti, qualità che vorremmo evidenziare con una nota di merito: due somarelli con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Lo Zodiaco”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Lo Zodiaco Indirizzo: Via Sassari 59, Cagliari
Telefono: 070670333    [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


mag 14 2011

Ristorante Retrogusto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Retrogusto - Interno

Retrogusto – Interno

 

Per chi non fosse avvezzo e ben predisposto alla spesa, la giornata d’oggi, amabilmente riscaldata dall’ormai più che tiepido sole della primavera inoltrata, sarebbe, se condotta con l’esercizio ostentatamente sperequativo del vostro amato Jesus, un pur felice preludio, che anticipa l’epilogo dal retrogusto inaspettatamente amaro.
Retrogusto più che dolce invero, in questo Sabato di metà Maggio, per i due reduci Triumviri ufficiali: Jesus e Raschione Ettore, sempre pronti, con ogni clima e in ogni contingente situazione, ad affrontare con pieno spirito di dedizione e partecipazione, il loro istituzionale dovere del trasfigurare, nell’atto supremo della liturgia alimentare, i sopiti e irrealizzati desideri dei nostri meno gaudenti e goderecci o – più semplicemente – susunki lettori.

Retrogusto - Assaggi di mare

Retrogusto – Assaggi di mare


Sappiano i nostri fan, che ciascun piatto consumato, ciascuna prelibatezza portata alla bocca, non viene immolata sull’altare del nostro personale godimento, ma bensì è un precipuo intendimento, che con dedito sacrificio i Donkeys compiono, in onore di ciascheduna loro pensata e non consumata aspirazione crapulesca.
Il dolce sacrificio di quest’oggi, ha lui sì un amaro retrogusto, ed è quello della affannosa ricerca di un ristorante che usasse la delicatezza di accoglierci. Primo e unico locale ad aver risposto all’accorato ainino appello è stato, giustappunto, il ristorante “Retrogusto“, timidamente nascosto nella anonima Via Puccini, vicino la centralissima Piazza S.Benedetto.

Restrogusto - Tagliolini Retrogusto

Restrogusto – Tagliolini Retrogusto


Nonostante la non esteriore appariscenza, il ristorante si presenta con un’ambientazione raffinata ed elegante. L’interno è costituito da un’unica non eccessivamente estesa sala da pranzo, sobriamente e signorilmente arredata con mobilia color crema, tavoli impeccabilmente imbanditi, drappeggi e soffitto dalle tonalità cioccolata; tre luminose finestre e splendidi lampadari di cristallo chiudono il disegno dell’atmosfera, innegabilmente di classe.
Come non raramente accade, ahimè o per fortuna, siamo gli unici avventori del locale. Prenotazione a nome “Marrocu”, in onore e in ricordo del baluginante ingegnere, spesso assente negli ultimi tempi in virtù di una incomprensibile preferenza per le attività di remissione degli alimenti anziché la loro assimilazione in entrata. Sostanzialmente: preferisce vomitare sulle barche a vela!

Retrogusto - Grigliata mista

Retrogusto – Grigliata mista


Dopo esserci scusati per l’ultima inelegante viscerale espressione, possiamo iniziare la disanima alimentare.
L’accoglienza è splendida. Una solitaria gentile cameriera ci fa accomodare e ci offre subito un aperitivo d’ingresso: uno spumantino leggermente alcolico vezzeggiato da tartine alle uova di storione, buonissime.
Comandiamo, con sperimentata sicurezza, l’antipasto di assaggi di mare e, come vino per il pasteggio, scegliamo un ottimo vermentino “Is Argiolas” DOC delle cantine Argiolas. Gli antipasti sono di ottima qualità, elegantemente presentati e giustamente dosati. Eccellente polpo marinato con patate, deliziosi moscardini alla diavola, carpaccio di cernia con verdure e limone, bocconi di mare, carpaccio di salmone e bottarga in letto di verdure. Sapori in parte semplici e in linea con la tradizione della cucina povera isolana, altri invece più criptici e sofisticati, forse tralignanti un approssimativo filo conduttore, ma decisamente di tutto rispetto.

Retrogusto - Profiterol

Retrogusto – Profiterol


Equilibrato e buonissimo il primo piatto comune ai donkey: tagliolini “retrogusto” al nero di seppia, capesante, pomodorini e bottarga. Sublime!
In linea con la tradizione, buono e genuino il secondo piatto: grigliata mista con spigola, seppiette e gamberoni arrosto, accompagnata da limone e cruditè varie.
Immancabile il dolce. Jesus sceglie una “creme brulèe” della casa con la seguente motivazione: «a me la creme brulèe non piace», mentre il più equilibrato e razionale Ettore si lascia sedurre dal profiterol nero della casa.
Sebbene si possa discutere sul fatto che la creme brulèe fosse stata servita eccessivamente fredda, il profiterol risultava a dir poco originale e magnificamente presentato: delle sorte di bignè con ripieno di panna, affogati nel cioccolato e decorati con amarene fresche. Spettacolo!
Il pranzo si concludeva con due caffè, uno Jägermeister (per il censurabile difetto di liquore alla liquirizia) per Ettore e il classico “fil’e ferru” per Jesus. Conto finale 45€ cadauno, da giudicare adeguato alla qualità del servizio e del mangiato, e arrotondato dai due Burricchi con una consistente mancia.
Altrettanto eloquente la mancia elargita da Jesus al suo meccanico di fiducia, che ha provveduto a una manutenzione preventiva della sua 150 cv al modico costo di 750€, subito arrotondato a 800 in accordo alla succitata, irrazionale filosofia sperequativa del vostro amato!
Il ristorante “Retrogusto” presenta una sicura eccellenza dal punto di vista del servizio, della ambientazione e ottimi spunti in termini di qualità della cucina. Nonostante qualche aspetto da limare (ad esempio l’aver inondato la sala con gli stridenti rumori di una radio commerciale, anziché una suadente musica d’atmosfera), non possiamo che certificare l’alto livello del locale, con il seguente sintetico giudizio.


VALUTAZIONE “Retrogusto”: Tre Burricchi.
Ristorante Retrogusto Indirizzo: Via Puccini 23/a, Cagliari
Telefono: 07042314 [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


ott 24 2010

Ristorante (Nuovo) Saint Pierre – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

St.Pierre – Interni

 

Sulla strada dei ricordi. Ecco per un Sabato ancora, i due Triumviri storici Jesus ed Ettore, gli irriducibili del buon mangiare, gli ultimi Highlander della ciccionata, presentarsi puntuali al loro dovere istituzionale.
Il luogo è evocativo di reminiscenze gloriose: la Laurea del burriccu Anziano, dove egli celebrò il suo rito, dove Jesus per un non sobrio istante si fece uomo, scese (letteralmente parlando) sulla terra e fu immortalato in atteggiamenti dismessi, riverso sul marciapiede, giusto in fronte all’ingresso del locale. Ah, quali nostalgie!
Perseverando sul tema degli atteggiamenti dismessi, a non pochi sarà sfuggita a questo punto l’assenza del terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu. Senza voler entrare nel dettaglio, dobbiamo comunicare ufficialmente che la posizione dello stimato Ingegnere è attualmente Sub Judice da parte della Grand Jury, che avrà l’onere di verificare il peso e la gravità di spiacevoli situazioni in cui il non controllato eccesso, lo scavalcamento della linea gerarchica superiore, hanno prevalso in luogo del rigore morale in rispetto delle sacre norme ainìne (Rif. i commentari sui rapporti tra due burricchi m & f e il terzo àinu) , mai scritte ma tramandate attraverso innumerevoli generazioni.

St.Pierre - Stampa Fumetto

St.Pierre – Stampa Fumetto


Ma torniamo, senza indugi, alla recensione del Nuovo Saint Pierre. Nuovo perché ci è dato sapere che la gestione è cambiata di recente; non pare invece, per quanto possano essere affidabili i nostri ricordi, cambiato lo stile del locale, che possiamo certamente ricondurre al neo-modernismo fine anni ’70, inizio anni 80′. Prevale quindi l’eleganza essenziale e geometrica, il decoro minimalista con alcune belle stampe dei primi del novecento o più recenti cornici in tema fumettistico.
Ancora meno recenti, temiamo siano le numerose e fastidiosissime strisciate scure visibili sui muri, probabilmente causate dalle sedie troppo a ridosso delle pareti, che la nuova gestione non deve aver pensato bene di eliminare, considerandole parte dell’arredo piuttosto che evocatrici di concetti quali sporco o cattiva igiene.
Altrettanto poco gradevoli sono risultate essere le vistose macchie sulle tovaglie, con tutta probabilità lasciate dagli avventori precedenti e mai eliminate, almeno per quella giornata.
Le posate e i bicchieri sembrano puliti, mentre il Raschione Ettore provvede, di sua iniziativa, a sostituire il piatto fondo con quello di un coperto adiacente, nello spazioso tavolo in cui siamo stati accomodati.
Il cameriere che ci serve (unico nella sala) è gentile ma troppo sbrigativo; ne risulta quindi un servizio piuttosto rapido ma a tratti inefficiente.

St.Pierre – Antipasti di Mare


Ordiniamo il nostro solito “Costamolino DOC” delle cantine Argiolas e gli antipasti di mare, escludendo esplicitamente quelli di terra. Arrivano subito cinque portate: polpo marinato (piuttosto buono), burrida (molto delicata), un buon piatto di carpaccio di cernia al limone, fagioli cipolle e tonno, dei (non troppo buoni) gamberi con sedano e pomodori.
Infine citiamo una stranissima portata costituita da ceci, rucola, aceto balsamico e salmone affumicato. Francamente  il vostro amato Jesus non ha ben chiaro se si trattasse del risultato di una genialità mal compresa, o di un guazzabuglio casuale di ingredienti mal coordinati. C’è da dire che al Raschione non è dispiaciuto affatto.

St.Pierre – Cozze


Buoni, molto buoni invece, i due piatti che seguivano: cozze marinate (che il non indigeno cameriere ha mal-definito “zuppa di cozze”) e, soprattutto, bocconi di mare che, anche se arrivati con un certo ritardo rispetto al resto e benché fossero di dimensioni insolitamente ridotte, sono risultati di eccellente qualità, tanto da poter dire di non averne assaggiato di migliori nella nostra lunga carriera da Triumviri. Data questa eccellenza (che non sappiamo se definire occasionale), possiamo ritenere complessivamente la serie di antipasti soddisfacente, anche se con qualche singola pecca e una presentazione certamente non d’alta scuola.


St.Pierre – Spaghetti alla Tarantina

St.Pierre – Triglie alla Livornese


A questo punto i Biumviri, essendo già soddisfatti a livello quantitativo (reduci da una pizzata della sera prima), decidevano di dedicarsi ad un’unica portata successiva. Le loro strade si dividevano quindi verso un “primo piatto” per il Raschione: spaghetti alla tarantina (piuttosto buoni) con cernia, cozze,  e gamberi, e un più distinto secondo per Jesus: triglie alla livornese, decisamente saporite ma forse con una punta di sale di troppo.

St.Pierre – Sebadas


Contraddittoria l’esperienza dei dessert. Il buon Triumviro Ettore ha scelto di provare la consistenza della sebada al miele che, contro le previsioni, è risultata ottima.
Jesus invece, avendo optato per uno dei suoi dolci preferiti, il crème caramel, si è visto servire (freddo) un abominevole budino assortito, probabilmente acquistato nel reparto latticini di un qualunque supermercato della zona.
Il caffè (piuttosto buono), un jagermeister per Ettore e un fil’e ferru (ahimè ghiacciato!) per Jesus, arrivati con notevole ritardo perché il cameriere si era intrattenuto a brindare con altri avventori, hanno concluso finalmente il pasto.


Il costo complessivo è stato di 30€ cadauno, da giudicarsi un 20% in eccesso rispetto alla qualità delle pietanze e del servizio. Seppure ci sono stati degli spunti positivi, e addirittura una qualche isolata eccellenza in quello che si è assaggiato, il numero di situazioni sconvenienti non può che influire sul giudizio finale.
In particolar modo, non potendo transigere su aspetti (seppure immaginiamo accidentali) come la non pulizia e il disordine estetico, la nostra valutazione finale è la seguente:



VALUTAZIONE “Saint Pierre”: Burriccu senza un orecchio.
Ristorante Saint Pierre Indirizzo: Via Coghinas 13, Cagliari
Telefono: 070271578    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook