☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ott 7 2012

Ristorante Lo Zodiaco – Cagliari

 Scritto da Ettore | | Commenta

Zodiaco - Interno

Zodiaco – Interno

 

Sono i somarelli dello Zodiaco
hanno nomi importanti
sono grandi e forti eroi
Tutti decisi a si sazzai
ma uno alla fine sul conto piangerà
ma solo uno alla fine sul conto piangerà

Proiettati nel mondo delle divinità greche, ma nella cornice egizia di Nuova Luxor, teatro della Guerra Galattica organizzata da Lady Isabel per la conquista dell’armatura d’oro del Sagittario, due cavalieri di bronzo, Seiya di Pegasus (PegaJesus), Shiryu di Dragon (Sirio il Raschione), Hilda di Polaris (PG), sacerdotessa del Dio Odino, massima autorità dei cavalieri di Asgard, orfani per l’occasione di un dissidente Hyoga di Cygnus (Marrocu Il Cigno) e del cavaliere nero Ikki di Phoenix (Susunku Melix), precettato dall’ordine nemico per architettare il furto dell’armatura d’oro, si apprestano a combattere la prossima battaglia.
 

Zodiaco - Calamari ripieni

Calamari ripieni

Zodiaco - Fagottini di rana pescatrice

Fagottini rana pescatrice

Zodiaco - Musciame di tonno

Musciame di tonno

 

In una serata in cui il cielo terso regala la scena alla Cintura di Orione, una serata priva del sempre stimato Ing. Marrocu, che rifiuta senza motivazione di celebrare il rito settimanale della ciccionata di giovedi sera, e del susunku Dott. Melis, che preferisce essere assoldato dalle forze dei Cavalieri Neri per evitare di cadere nelle tentazioni della spesa, si ricostituisce il primo Triumvirato storico Ettore, Jesus, PG, nati nell’anno della Tigre, secondo lo zodiaco cinese.
Sono le 20:50 quando i due somari titolari, a bordo della veloce utilitaria, dopo un tragitto dominato dal delirio del centro storico e dall’incapacità dell’automobilista medio cagliaritano, per intercessione paragnostica dell’ipertricotico burriccu, trovano un felice accomodamento per il mezzo, nella centrale piazza della Madonna del Carmine, proprio di fronte allo sconsolato ciccione che non troverà altra soluzione logistica che non sia infrangere la ZTL del quartiere di Stampace. Punto d’incontro il ristorante Lo Zodiaco, nella vicina via Sassari. Alle 21 in punto la ciccionata può avere inizio.
 

Zodiaco - Zuppetta cozze arselle

Zodiaco – Zuppetta cozze arselle

 

Il locale si sviluppa in lunghezza in due grandi sale interne. All’ingresso un angolo relax con alcuni divanetti consente una comoda attesa per gli eventuali avventori senza tavolo riservato. Un piccolo arco immette in una sala con alcuni tavoli delimitata dal bancone della cassa, che funge da disimpegno tra il corridoio che porta ai servizi e al giardino con la sala esterna e l’ingresso della sala principale, nella quale veniamo fatti accomodare. Questa presenta una struttura a semi-croce, con la lunghezza spezzata da diversi archi, decorati con pietre a vista. Le pareti sono chiare e arredate con numerosi disegni e stampe, oltre a una raccolta di tegole sarde decorate. L’abbondanza degli arredi non ha però nascosto i segni della necessità di una rinfrescata dei muri. L’ampiezza dei tavoli è ben commisurata al numero dei coperti, le tovaglie baige, eleganti e comode le sedie in simil-pelle nere e rosse.
 

Zodiaco - Fregola cozze carciofi

Zodiaco – Fregola cozze carciofi

 

Il servizio in sala è garantito da un giovane cameriere piuttosto informale e con modi particolarmente amichevoli con i clienti. Il menu presenta un’offerta piuttosto variegata di piatti di carne, pesce e di pizze. Le preferenze cadono sulle pietanze di mare; non avendo la possibilità di ordinare un assaggio di antipasti misti, conveniamo nell’ordinare quattro tipi di antipasti, orientandoci anche in base ai risoluti consigli del cameriere.
Nonostante una buona scelta di etichette, incontriamo diverse difficoltà nell’ordinare il nettare con cui accompagnare la serata, a causa della effettiva indisponibilità di molte di esse. La scelta ricade sull’etichetta che più avrebbe innalzato il conto finale per il burriccu PG, un Vermentino superiore Monteoro DOCG del 2011 delle cantine di Sella e Mosca, rivelatosi in realtà non superiore a molti vini di media qualità.

 

Zodiaco - Tagliatelle tonno e melanzane

Zodiaco – Tagliatelle tonno e melanzane

 

Dopo un’attesa non breve arrivano gli antipasti: ottimi fagottini di rana pescatrice con prosciutto crudo su un letto di melanzane, gradevole musciame di tonno su una base di mozzarella di bufala, buoni calamari ripieni di gamberi su una vellutata di zucchine, sesquipedale ed eccellente zuppetta di cozze e arselle. Ottima la qualità degli antipasti e abbondanti le porzioni, soprattutto per la zuppetta di cozze, aggredita e sterminata con successo in ciascun elemento dalla voracità dei commensali.
Nell’attesa dei primi piatti il casuale incontro di due graziose conoscenti dei nostri irriconoscibili commensali rischia di far saltare la copertura del Triumvirato, ma contribuisce indirettamente ad aumentare il numero dei coperti al tavolo dei Donkeys con il graditissimo arrivo in corsa del Prof. Gessa, in zona per seguire corsi di aggiornamento professionali. Reso celebre dall’essere amante dei piaceri della carne, il professore ordina una bistecca di manzo ai ferri con contorno di patate fritte.
 

Zodiaco - Bistecca di manzo

Zodiaco – Bistecca di manzo

 

Poco dopo arrivano i primi piatti: gradevoli fettuccine con tonno, pomodorini, zucchine e melanzane, per il burriccu PG ed Ettore, fregola con cozze e carciofi per il NON amante del genere Jesus, che recriminerà un eccesso di salinità; il Prof. Gessa ripiegherà su una composizione con assaggi dei due piatti.
Nonostante il buon livello qualitativo dei piatti fino al momento assaporati, non avendo rilevato punte di eccellenza, visti i tempi di attesa abbastanza lunghi e vista la generosità delle porzioni, soprattutto per gli antipasti, i Triumviri decidono di non accompagnare il proprio ospite con il secondo piatto e di passare direttamente al dessert.
 

Zodiaco - Dessert

Zodiaco – Dessert

 

Luci ed ombre per il secondo del professore: qualità e cottura impeccabile per la bistecca, ma patate fritte eccessivamente oleose; difetto prontamente riportato al cameriere, che non è sembrato particolarmente perturbato dalla cosa.
Altalenante anche la resa dei dolci: gradevole panna cotta al caramello per Jesus, buona panna cotta ai frutti di bosco per il burriccu PG, mediocre tiramisu per il Prof. Gessa, scenografico ma appena sufficiente millefoglie per chi Vi scrive.
La cena si conclude con caffè per tutti tranne Ettore, Jägermeister per Gessa, mirto per PG, grappa barricata per Jesus e ottimo liquore di liquirizia (Eclisse) per Ettore. Costo dell’esperienza 47,38€ cad. burriccu, da ritenersi almeno un 20% eccessivo rispetto alla qualità dell’offerta.

Il ristorante Lo Zodiaco riesce ad offrire una buona qualità della cucina, in entrambe le varianti di mare e di terra, oltre ad una buona offerta per la pizza, che al momento sembra il punto di attrazione principale di un locale sempre ben frequentato che non conosce crisi; non è un caso che all’ingresso sia stata allestita una vera e propria sala d’attesa per i clienti senza tavolo riservato. La gestione pare soddisfatta di questo aspetto e non sembra invece interessata a migliorare la qualità del servizio in sala, troppo informale e con diverse cadute di professionalità. Quest’aspetto nega la concessione di un terzo burriccu che renderebbe giustizia alla qualità dei piatti, qualità che vorremmo evidenziare con una nota di merito: due somarelli con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Lo Zodiaco”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Lo Zodiaco Indirizzo: Via Sassari 59, Cagliari
Telefono: 070670333    [mostra in google maps]

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giu 3 2012

Ristorante Kaika – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Kaika - Piazza Yenne

Kaika – Piazza Yenne

 

All’ora in cui il sole è già spento, per questo angolo del Regno, e i colori del crepuscolo s’affogano nei primi deliqui alcolici della sera, si sente scivolare, oltre il muoversi delle onde e il bruciare dell’orizzonte, il rinnovarsi del circolo dell’esistenza, l’incandescente espressione del veloce rincorrersi della vita che, a Oriente, nel medesimo istante, si manifesta con il vermiglio levar del sole.
Prigioniero del suo scarlatto Impero, regna colui che nei secoli si è incarnato sovrano celeste (天皇), custode del divino Mistero e dell’unità del suo popolo.
Il nono Tennō, che imperscrutabilmente lega il suo destino con la più occidentale tradizione asinina, Roba no chōsen (ロバの挑戦), è l’imperatore Kaika (開化), le cui gesta si perdono oramai nel tempo, e la cui storia si confonde inevitabilmente con la leggenda.
Qui si legano, con un taumaturgico filo d’oro, le prodezze di antichi Samurai del “Sol levante”, con l’interminabile epopea di tre onorevoli burricchi.
 

Kaika - Interno

Kaika – Interno

 

Per raccontar qui, le nuove gesta dei mitologici orecchiuti guerrieri, partiamo oggi, a seimila chilometri di distanza dalla terra nipponica, dal luogo simbolo dello svago e del ludico piacere cagliaritano: la Piazza Yenne, dedicata all’Ettore che costruir la volle, con il suo piccolo obelisco cilindrico, che partendo dal suo frequentato basamento, spinge lo sguardo verso le più alte e lontane stelle.
A pochi metri dal centro della piazza, nella rumorosa confusione della giovanile ed economa agorà casteddaia, compare, rassicurante e accogliente, l’ingresso del ristorante Kaika (rivisitazione, in realtà, del desulese Caìcca, Francesca, ndr.).
Ad Accompagnare Jesus, il Raschione Ettore, e l’Ingegner Marrocu, in questa ennesima avventura, la docile e muliebre compagnia del binomio MV, contrazione e declinazione del tripolo iniziale AMV, subitamente sgretolatosi per non ben limpidissime ragioni.
 

Kaika - Aragostelle

Kaika – Aragostelle

 

Il ristorante, di recente apertura, al suo interno è caratterizzato da una atmosfera sobria e raffinata. La non spaziosissima sala, si estende longitudinalmente lungo un elegante corridoio, occasionalmente interrotto da piccoli anfratti laterali. Nel primo e più ampio anfratto, che accoglie l’asinina comitiva, sono alloggiati due tavoli signorilmente e misuratamente approntati, un piccolo bancone da bar e una feritoia che dà sulla cucina. La sinossi scenica dell’ambiente, si sviluppa con la bella volta ad arco – da cui spiovono raffinati lampadari di cristallo -, con pareti in perlato bianco, decori in pietra chiara, con uno splendido pavimento grigio e con ben dosati effetti luce. Le uniche critiche che possiamo muovere all’allestimento complessivo, sono relative alla lunga parete principale, forse eccessivamente spoglia, nella quale compare un’unico riferimento visivo, all’origine orientale del nome del ristorante.

Kaika - Insalata di cernia

Kaika – Insalata di cernia

Kaika - Cozze primavera

Kaika – Cozze primavera

Kaika - Insalata di polpo con patate

Kaika – Insalata di polpo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impreziosire gli spazi con un bell’arazzo in seta, avrebbe forse dato più consistenza all’atmosfera. Inoltre segnaliamo che, per effetto del vistoso impianto di condizionamento in acciaio, e per la particolare acustica della sala da pranzo, durante la serata si possono raggiungere momenti di caotica confusione, allorquando vi siano parecchi co-avventori presenti.

Kaika - Involtini di peperone

Kaika – Involtini peperone

Kaika - Ostriche e cozze crude

Kaika – Ostriche e cozze

Kaika - Cozze gratinate

Kaika – Cozze gratinate

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaika - Zuppetta di cozze

Kaika – Zuppetta di cozze e arselle

 

Il servizio all’interno del locale, è garantito da un numero piuttosto consistente di camerieri, mentre altri colleghi sono deputati all’assistenza degli avventori presenti all’esterno, nei tavolini allestiti sulla piazza.
Dopo una breve attesa, cagionata probabilmente dalla incomprensione sul difetto della sesta commensale, i Donkey possono finalmente contrattare il canovaccio alimentare della serata.
L’esordio, inevitabile ricade su un assaggio di antipasti di mare, accompagnati da un ottimo vermentino “Is Argiolas” DOC, delle cantine Argiolas.
Registriamo qui un deficit dell’assistenza, in merito al rituale della mescita del vino, e sulla mancata proposta di alloggiamento del medesimo, in un adeguato rifugio isotermico. Da questo punto di vista, il personale dovrebbe essere meglio istruito, dal caposala responsabile. Nel resto della serata, invero, i tempi della cucina e il servizio sono apparsi rapidi, puntuali ed attenti.
 

Kaika - Fregola con arselle

Kaika – Fregola con arselle

 

La serie di otto (sette più uno, a sopresa) antipasti si sono dimostrati oltremodo abbondanti, nonché di buona – a tratti eccellente -, fattura. La non comune ouverture, con gustose aragostelle in salsina di limone, ha stimolato non poco il palato appetitosamente casalingo di Jesus. Seguivano poi una (ahimè piuttosto anonima) insalata di cernia con olive, pomodori e sedano, ottime cozze primavera (affogate in una sovrabbondanza di pomodorini), buona insalata di polpo con patate, delicatissimi involtini di peperone con filetto di alice e capperi su letto di radicchio, succulente ostriche e cozze crude, per finire con una fantastica zuppetta di cozze e arselle, su un “cuscino” di pane carasau lievitato: sublime! Come già accennato, alle sette portate previste, si è poi aggiunto un piatto di buone cozze gratinate. Piacevolmente registriamo, inoltre, la gradevolezza dei panini e grissini speziati, fatti in casa, distribuiti per tutto l’incedere della cena: buonissimi!
 

Kaika - Spaghetti ai ricci

Kaika – Spaghetti ai ricci

Kaika - Linguine all'astice

Kaika – Linguine all'astice

 

Se gli antipasti si sono rivelati piuttosto abbondanti, in termini di quantità – anche per effetto della istintuale inappetenza femminile, che ha costretto i tre Triumviri agli straordinari – i primi piatti hanno evidenziato porzioni al di là un salubre umano appetito, tanto da precludere ogni possibilità di loro termine: spaghetti ai ricci di mare fuori stagione (inevitabilmente abbattuti, per effetto del corrente blocco biologico) per Jesus e il Raschione Ettore, linguine all’astice per l’Ing.Marrocu, fregola con le arselle (piuttosto buone, anche se suggeriremmo l’utilizzo di fregola artigianale) per il binomio MV.
 

Kaika - Sorbetto al limone

Kaika – Sorbetto al limone

 


Esclusa qualsivoglia possibilità di ingerire ulteriori cibi solidi, per un inspiegabile e colpevole difetto di appetito – per il quale solo la calda e faticosa giornata ormai estiva, appare come una lontana giustificazione – i Triumviri ordinavano congiuntamente un sorbetto al limone, poi rivelatosi particolarmente gustoso. Null’altro invero, per le gentili ospiti. La cena si concludeva quindi con dei caffè, tre liquori alla liquirizia (Barman liquirizia “LIQ”) e una grappa barricata per Jesus. Costo finale del pasto, 40€ cadauno, da giudicarsi adeguato, in funzione della splendida ambientazione, della cucina di buon livello, e di un servizio complessivamente all’altezza.

 

Il ristorante “Kaika”, nonostante risenta di taluni difetti di gioventù, che abbiamo puntualmente segnalato, si presenta con una ambientazione raffinata ma non impegnativa, proponendo una cucina di buon livello, in linea con la migliore tradizione cagliaritana. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Kaika”: Tre Burricchi.
Ristorante Kaika Indirizzo: Piazza Yenne 29, Cagliari
Telefono: 0708588471 [mostra in google maps]

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feb 17 2011

Ristorante Vineria Enò – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Enò - Interno

Enò – Interno

 

Già delusi per la mancata rituale recensione in quest’ultimo fine settimana, causata da uno spiacevole quanto incomprensibile forfait dell’altrimenti onnipresente Raschione Ettore (per lui censura grave), i nostri più assidui ed esigenti fan possono oggi ritrovare, grazie alla vena singolare e irriducibile del pervicace Jesus, motivo di soddisfazione ludico-alimentare.

Prendendo spunto da una accidentale quanto gradita contingenza professionale, il vostro amato coglie infatti l’occasione per improvvisare una estemporanea ciccionata infra-settimanale, in compagnia di stimati colleghi, sincretizzando una informale colazione di lavoro, con il più disimpegnato esercizio estetico della forchetta.
 

Enò - Tris di mare

Enò – Tris di mare

 

Luogo di incontro, professionale e ludico quindi, è il ristorante-vineria Enò, sito in Cagliari, all’angolo tra Via Carlo Felice e Via Angioy, poco distante dal palazzo del Municipio sito nella storica Via Roma.

Gli ambienti sono concepiti e strutturati seguendo un elegante equilibrio, capace di relazionare l’anima di una vineria di ricercata raffinatezza e il carattere di un ristorante d’atmosfera; organizzati su due livelli, il più alto dei quali viene dedicato alla degustazione dei vini, esercitata accomodando gli avventori su slanciati tavolini in stile neoclassico, mentre la sala principale è celata nel ventre del ristorante, a cui si accede discendendo una solida scala in legno, color vinaccia. Numerose bottiglie di prestigiose cantine sono disposte su graziose mensole alveari, ovvero adagiate su di piccole nicchie, occasionalmente integrate nella muratura color crema.

Enò - Zuppetta Cozze e arselle

Enò – Zuppetta Cozze e arselle


 
Il servizio in sala è affidato ad un giovine cameriere, parecchio gentile ed efficiente, anche se episodicamente disattento, probabilmente per effetto dell’impegno fisico profuso nel frequente viavai, inevitabilmente prodotto nel periglioso scendere e salir per le altrui scale…

Occasionali Donkeys che accompagnano Jesus in questa inusuale avventura culinaria, sono: il Burriccu Pg, le dottoresse Brunetti e Vargiu e, non ultima, la sempre autorevole e monitorante Pat.

La scelta comune è quella di procedere con un antipasto “leggero” e un piatto successivo – primo o secondo – in accordo con i gusti personali di ciascheduno.

Unica eccezione a questa efficace e ben sperimentata progressione, l’intenzione non comune della Dottoressa Brunetti, che preferiva consumare una portata unica ed attingere dal piatto del Burriccu, all’abbisogna (vedere inciso linguistico del Dottor Soranzo nei commenti, ndr.).
 

Enò - Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo

Enò – Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo

 

Nessuna bottiglia di vino ad accompagnare il pasto della conventicola; situazione singolare, considerando che la naturale condizione d’eccellenza da parte del ristorante, è da ricercarsi nella variegata e prestigiosa carta dei vini. Unico ad assumersi un certo grado di responsabilità etilica è il vostro aedo, che si concedeva il calice di un ottimo vino bianco suggerito dal cameriere, tanto buono da produrgli in seguito una insolita amnesia sul dettaglio etimologico.

Ci riproponiamo di presentare alla comunità scientifica internazionale, non appena le condizioni dell’interessato lo rendano possibile, le conclusioni sull’autoanalisi seguita a tale gustoso atto mancato, in virtù dell’evidente interesse psicopatologico.
 

Enò - Paccheri ai Ricci di mare e asparagi

Enò – Paccheri ai Ricci di mare e asparagi

 

L’esordio della cucina di Enò, in questa occasione è stata più che positiva. I piatti ordinati, quasi per la totalità scelti tra quelli vistosamente consigliati su una apposita lavagna sul muro, si sono rivelati di ottima fattura e discreta presentazione estetica.

Tris di mare per il Burriccu Pg, composito di carpaccio di salmone e orata,  marinata di spigola con agrumi e carpaccio di polpo; scenografico Flan di Zucca e gamberi rossi al lardo per Pat e la Dottoressa Vargiu, mentre Jesus si deliziava con una eccellente “Zuppetta Cozze e arselle”, consumata con lasciva perizia, e meschinamente violentata dal lubrico intervento delle scarpette del Burriccu Pg e della dottoressa Vargiu.
 

Enò - Raviolini di pesce spada e pistacchi

Enò – Raviolini di pesce spada e pistacchi

 

Altrettanto degni di nota, i primi piatti comandati dai cinque commensali. Spettacolare il primo piatto scelto dal burriccone: Raviolini di pesce spada affumicato e pistacchi, che Jesus non ha potuto evitare di assaggiare, rimanendone felicemente impressionato.

Come già accennato, la dottor.ssa Brunetti consumava un’unica pietanza, cucinata con originale impiego degli ingredienti – Filetto di orata ai carciofi e arselle – mentre Jesus e la dottor.ssa Vargiu potevano cimentarsi in una meno facilmente interpretabile pietanza, caratterizzata da un certo audace miscelamento di sapori: “Paccheri ai Ricci di mare e asparagi”, ottimi nella intenzione ma imperfetti nei dosaggi, troppo poco marcati in istanza ai ricci di mare.
 

Enò - Filetto di orata ai carciofi e arselle

Enò – Filetto di orata ai carciofi e arselle

 

Ultima, e ancora non ultima, la scelta di Pat, di sicuro disallineata rispetto alla lussuria alimentare esercitata dai meno salutisti commensali. Una semplice Insalata mediterranea, della quale non è nostra intenzione sentenziare la salubrità, in funzione di un possibile mancato godimento d’altra natura: la dieta (sensibile o intelligibile che sia) è uno dei mali da estirpare in questa nostra decadente società!

Terminata tale maestosa ondata di portate, si decideva, di concerto e con malcelato entusiasmo, il concedersi di un’ultima fatica culinaria prima del congedo.

I dessert che sono seguiti, dobbiamo dire, non sono risultati però all’altezza delle precedenti pietanze.

Il solo fatto dell’esser serviti con posate dissennatamente inadatte (cucchiai e forchette!) esclude una qualsiasi ipotesi di contributo positivo al giudizio complessivo finale.

 

Enò - Macedonia di frutta

Enò – Macedonia di frutta

Enò - Tiramisù

Enò – Tiramisù

Enò - Sfogliatina frutti di bosco

Sfogliatina frutti di bosco


 

Nella fattispecie, la dottoressa Brunetti ha scelto una macedonia di frutta, Jesus e Pat un gravemente acquoso tiramisù, mentre Pg e la dottoressa Vargiu hanno optato per una meno banale “Sfogliatina ai frutti di bosco e crema di vaniglia”. Dopo cinque caffè e due amari (Mirto per Jesus, Liquirizia per Pg) sono state dichiarate concluse le ostilità. Prezzo rilevato cadauno 29€, giudicabile adeguato rispetto quanto consumato.

La nostra sinossi conclusiva, non può sottrarsi dal mettere in evidenza la ricercatezza dell’atmosfera del Ristorante Enò, l’attenzione per particolari non comuni – quali la preparazione del personale e della cucina in ordine alle intolleranze alimentari – ,la innata e indisccussa eccellenza della cantina e (a tratti) delle pietanze proposte.

Il giudizio finale risente però di alcuni palesi anomalie (vedi servizio e qualità dei dolci) che ipotizziamo essere episodiche, ma che – hic et nunc – fatalmente e irrimediabilmente incidono.
 

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Ristorante Vineria Enò BIS.

 
A seguito di una visita successiva dei Burricchi avvenuta in data 21 Aprile 2013, e a seguito di un eccellente percorso eno-gastronomico, che in tale occasione ci è stato proposto, il giudizio è stato aggiornato verso l’alto.
Questa ciccionata Bis, nella fattispecie, è stata condotta da Jesus e dal Raschione Ettore, supportati per l’occasione dal burriccu Tony, con l’assenza giustificata dell’ing.Marrocu.
Rendicontiamo brevemente e documentalmente l’esperienza, proponendo questa rigida geometria di immagini, che descrivono il nostro percorso, volutamente articolato “di terra”, in funzione dell’ottimo vino scelto (piuttosto che il viceversa).

Enò - Tagliere

Tagliere

Enò - Soufflè di pecorino

Soufflè di pecorino

Enò - Tortino di melanzane

Tortino di melanzane

Enò - Tortino di Carciofi, Gamberi

Tortino di Carciofi

Enò - Zuppetta di cozze

Zuppetta di cozze

Enò - Tagliata di manzo

Tagliata di manzo

Enò - Tortino al cacao

Tortino al cacao

Enò - Panna cotta

Panna cotta

Enò - Liquori

Liquori

 


Vino: rosso “Cagnulari” IGT Isola dei Nuraghi, delle cantine Chessa, Usini.
Antipasti: tagliere con pecorino, taleggio, lonza di maiale, salsiccia, pancetta, prosciutto; soufflè di pecorino con erba cipollina su vellutata di piselli; tortino di melanzane su vellutata di cipolle e pomodori; tortino di carciofi con cruditè di gamberi, avvolti nel guanciale su letto di rucola; squisita zuppetta di cozze con base di carasau.
Secondo piatto: deliziosa tagliata di manzo con carciofi e rosmarino impreziosita da sfoglia di pane guttiau;
Dessert: panna cotta al caramello impreziosito da arance e menta per Jesus; soufflè caldo al cuore morbido di cioccolato su letto di semifreddo alla vaniglia e scorza di arance per il Raschione;
Liquori: passito di Carignano “Amentos” Sardus Pater; rum Jacques Trefois; Brandy Cardinal Mendoza riserva. 

Nella nostra ri-valutazione il Ristorante Vineria Enò è di certo un luogo accogliente, gestito da personale preparato che, in grado di indurre l’avventore più esigente e raffinato, in percorsi di terra e di mare di indubbia soddisfazione. Seppure questa volta la cantina non ci ha stupito per abbondanza di scelta, dobbiamo elogiarla per la ricercatezza e la proposta non banale. Ottimi i dolci. Tre Burricchi con menzione speciale.
 


VALUTAZIONE “Enò”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Vineria Enò Indirizzo: Vico Carlo Felice 10/12, Cagliari
Telefono: 0706848243    [mostra in google maps]
 

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