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giu 8 2013

Ristorante Corso Dodici – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Corso 12 - Interno

Corso 12 – Interno

 

Prese il pane e lo spezzò. Giustappunto in dodici sareste dovuti giungere per rendermi grazia, perché ciascuno di voi sarebbe potuto divenire il mio tredicesimo, sottraendo al peccato l’umanità intera, dissetandosi alla fonte immortale della mia gloria. Che l’imperfetto giudizio dell’Uomo decreti miserevole questo destino, ben poco dovete curarvene; nessuno tra voi può arrivare ad intendere pienamente il perché di ciascuna piega delle mie vesti, né percepire l’infinita bellezza del mio celato orizzonte.
Bene, tutt’altro questo mio orizzonte si sarebbe sognato, che veder raccolti i dodici in uno, alla mia mensa, e questo “uno” vestito con abiti firmati Lacoste. Se non altro, non  sono capitato nel tavolo dei discepoli con i sandali griffati H… Acca di accallonato!
 

Corso 12 - Burrata su nido di melanzane

Corso 12 – Burrata su nido di melanzane

 

Il caldo, finalmente! Fulminante ed improvviso, gravoso e stuzzicante, arriva di Venerdì sera, e la città d’improvviso si anima. Come centomila lumache baluginanti dalla terra, dopo un acquazzone durato un Inverno intero, i cagliaritani si riversano per le strade del fine settimana, ed è subito un’esplosione di esibita superba vanità, di repressa e incontrollata sensualità. Il “Corso Vittorio” si trasforma in un asfissiante ed orgiastico fiume in piena, fatto di schiamazzi, di sguardi fugaci, di pretese richieste d’attenzione, di tutto quello, insomma, che l’areste Jesus divisa evitare, subitamente sgattaiolando – dopo un avventuroso ed impossibile parcheggio del Raschione Ettore – dentro il locale che li avrebbe ospitati.
 

Corso 12 - Tagliere di salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

Corso 12 - Salmone marinato

Salmone marinato

 

Il “Corso dodici” è certamente un BAR-Ristorante di tendenza. Recentemente affacciatosi sul lato Sud del Corso Vittorio Emanuele, a pochi passi da Pizza Yenne -in Cagliari-, è strutturalmente caratterizzato da un lungo e stretto corridoio che, superato il pur breve bancone al vestibolo di ingresso, si estende spigolosamente fino all’ingresso di servizi e cucina. Gli spazi vengono tagliati con elegante e geometrica essenzialità, coniugata dalle pareti color grigio perla, dai tavolini rustici quadrangolari, e dai particolari inserti lignei superiori, che si alternano e scandiscono la presenza di numerosi e ben dosati punti luce. La parete al lato Est, sobriamente spoglia, accoglie una interminata fila di divanetti imbottiti mentre, al lato opposto, è notevole la sequenza di tele fotografiche in stile pop-art, i cui soggetti progressivamente degradano in umana espressività, dalla luce dell’ingresso fino al buio ideale del fondo sala.
 

Corso 12 - Trofie al pesce spada

Corso 12 – Trofie al pesce spada

 

Jesus e il Raschione – in obbligata formazione PACS per l’indisponibilità dell’Ing.Marrocu, e la congiunta indisponibilità dello stesso Jesus a spostare la ciccionata di Sabato – , alle ore 21 fanno il loro ingresso nel locale. A quell’ora la sala e praticamente vuota mentre, in virtù della calda serata, i tavolini e le sedie esterne non hanno difficoltà nel trovare avventori che possano accogliere. Al loro arrivo i Burricchi vengono ricevuti da un giovanile e ben nutrito personale, oltre ché da un lieve aromatico sentore di impregnante del legno, fisiologicamente comprensibile in virtù della recente apertura. Veniamo fatti accomodare su un piccolo tavolino per due (i fiorellini sono stati gentilmente fatti portare via, per lasciare spazio alle vivande: «non è una serata romantica!») che verrà poi affiancato da un suo gemello, onde sostenere le numerose pietanze ordinate, per poi venire nuovamente ridimensionato, causa l’arrivo di due coppie ritardatarie. A questo proposito, c’è da dire che questa operazione è stata furbescamente condotta sfruttando l’acquiescenza del più docile Raschione, nel mentre che Jesus – che altrimenti col cazzo avrebbe acconsentito – si trovava per questioni personali alla toilette!
 

Corso 12 - Fregola fiori di zucca e guanciale

Corso 12 – Fregola fiori di zucca e guanciale

 

Il Menù del ristorante (presentato tra l’altro con un accattivante libretto, quasi scardinato da Jesus per poterlo aprire) appare intelligente e ben strutturato, per la dimensione e la filosofia del locale. Agli antipasti freddi, i primi di pasta fresca, i tradizionali secondi di carne e pesce, viene dedicato un capitolo intero alle polpette, proposte in declinazione di terra e di mare. Ermetici i dessert evidenziati, mentre la pur fornita cantina – per quanto abbiamo inteso -, non è supportata da una dettagliata descrizione cartacea né, a quanto pare, da un efficiente servizio logistico-organizzativo, dato che il vino inizialmente comandato dai Burricchi è risultato sì presente, ma non immediatamente fruibile, in quanto sbadatamente scordato fuori dal frigo! Ad ogni modo, subitamente la prima etichetta veniva rimpiazzata da un ottimo Vermentino di Gallura superiore DOCG “Monteoro”, di Alghero, cantine Sella&Mosca, servito con la giusta teatrale assistenza a favore, questa volta, del poco teatrale quanto sbrigativo Raschione.
 

Corso 12 - Tagliata di tonno

Corso 12 – Tagliata di tonno

 

Censurata sul nascere da Jesus la possibilità di integrare gli antipasti con delle polpette, ordiniamo tutte e tre le pietanze disponibili in menù; tagliere di salumi e formaggi composto da pomodorini, pecorino fresco, semi-stagionato, salsiccia sarda, prosciutto crudo, mustela (lonza di maiale), accompagnati da deliziose confetture di produzione familiare, alla mela dolce e mirto e alle mele e fichi; buonissimo salmone marinato abbinato (questo abbinamento è piaciuto però più al Raschione) ad arance e insalata di finocchi; burrata su nido di melanzane marinate alla maggiorana e aceto balsamico. Quest’ultimo piatto, pensato per la stagione estiva, ha invero ricevuto meno apprezzamenti, alla prova del gusto, rispetto ai primi due.

 

Corso 12 - Polpette al tonno con cipolle di Tropea

Corso 12 – Polpette al tonno con cipolle di Tropea

 

Se gli antipasti si sono rivelati di buona ma non rara fattura, possiamo decretare i primi piatti come momento più alto e solenne della cena: trofie di pasta fresca al pesce spada con pomodoro, basilico e olive taggiasche per Jesus, fregola con fiori di zucca e guanciale per il Raschione. Le trofie di Jesus dimostravano essere uno spettacolare equilibrio di raccolti e differenti sapori, che pungenti e singolari si alternavano sul palato senza mai sovrastarsi, costringendo alla vigile curiosità, fino all’ultima forchettata. Del tutto differente il discorso sui secondi, che forse hanno risentito degli effetti del gran numero di avventori (principalmente declinati nei cromosomi XX) , che chiassosamente andavano ad affollare via via la sala, cagionando così un incrementale carico di lavoro per servizio in sala (comunque mantenutosi efficace ed empatico per tutto il tempo) e la cucina; anonime (se non fosse per la cipolla) polpette di tonno con cipolla di Tropea e riduzione di aceto balsamico per il Raschione; insapore – quanto eccessivamente tostata in superficie -, tagliata di tonno in crosta di sesamo, su letto di rucola, peperoni e riduzione di aceto balsamico, per Jesus. Probabilmente il burriccu avrebbe dovuto chiedere il tonno crudo, così come il Raschione avrebbe dovuto pretendere un piatto piano per gustare le sue polpette! Ad ogni modo, le lamentele di Jesus hanno avuto come effetto la decurtazione del conto finale, cosa sempre apprezzabile, non come iridescente via di fuga concessa al cliente susunku, ma come costruttivo riconoscimento della sua insindacabile titolarità.
 

Corso 12 - Panna cotta

Corso 12 – Panna cotta

Corso 12 - Cheesecake

Corso 12 – Cheesecake

 

Con i dessert (del giorno) la qualità risaliva decisamente oltre la soglia del positivo: cheesecake ai frutti di bosco per il Raschione, panna cotta al caramello per Jesus, il tutto accompagnato da un moscatello della casa, invero apprezzato più da Jesus che dal Raschione. La cena si concludeva quindi senza ulteriori divagazioni. Costo complessivo 41€ cadaburriccu, da ritenersi adeguato, in funzione di qualità dell’ambientazione, servizio e soddisfazione alimentare prodotta.

 
Organizzato con un’ambientazione accattivante e alla moda, “Corso Dodici” deve certo risolvere alcuni piccoli problemi legati alla propria fase di avviamento, con severo riferimento ad episodiche défaillance della cucina. Detto questo, è buona l’impostazione generale, mentre la mano dello chef è in grado di certo di regalare più d’una soddisfazione. Se amate i locali di tendenza, e non avete preclusioni razziali nei confronti delle scarpe Hogan, Corso Dodici è il posto che fa per voi. Tre burricchi con qualche meno.

 

VALUTAZIONE “Corso Dodici”: Tre Burricchi.
Ristorante Corso Dodici Indirizzo: Corso V.Emanuele II 12, Cagliari
Telefono: 0700991988 [mostra in google maps]

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ott 27 2012

Ristorante Al Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta

Al Castello - Castello S.Michele

Al Castello – Castello S.Michele

 

Con la voglia e sa gana di chi, penitente, deve risalire, con il solo uso delle sue rotule, l’erta di San Michele fino al suo Castello, per dopo rotolarsi dal declivio cosparso di catrame ed unguenti griffati D&G iniziamo, “alla vecchia maniera”, la disamina e il resoconto della ciccionata di quest’ultimo Venerdì di Ottobre, nell’AD MMXII.
E la iniziamo, questa disamina, con un breve ma intenso accenno all’evanescente figura dell’Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, che i nostri lettori e lettrici divisano ormai insistentemente di rivedere – dopo settimane d’assenza – su queste pagine. Confidiamo che il governo canadese, che ha ospitato il vagabondo ingegnere durante il suo trip nordamericano, prenda una posizione chiara e decisa sull’argomento, e ce lo rimandi prontamente indietro, anche perché Jesus non vorrebbe presentarsi nuovamente in pubblico, con il Raschione, in formazione PACS!
 

Al Castello - Interno

Al Castello – Interno

 

Poco prima delle ore 21.00, nell’uggiosa serata di Venerdì, Jesus e il Raschione risalivano il colle di San Michele, non solleticando le proprie quattro rotule, ma per mezzo delle quattro ruote della 150cv presidenziale, che ha comunque sofferto e vagito non poco, nell’affrontare l’approssimativo sterrato e i numerosi dossi pseudo-artificiali, che portano su, fino ai parcheggi nei pressi degli ascensori comunali; a partire da questi, gli avventori del ristorante “Al Castello”, devono percorrere a piedi un suggestivo sentiero panoramico, da cui si ammirano, in tutta la loro notturna magnificenza, la città e il golfo di Cagliari. Ancor più accattivante prospettiva – possiamo immaginare -, avremmo avuto al crepuscolo, in una calda serata estiva inondati dagli sfumati ed accesi colori del tramonto. Lungo il non impegnativo cammino, ci si imbatte inevitabilmente nell’imponente (e abilmente illuminata) sagoma del Castello di S.Michele, fortezza difensiva medioevale, edificata nel X secolo D.C., oggi “Centro comunale d’Arte e Cultura” inaugurato nel 2011. Il descritto percorso turistico, non sarebbe invero necessario per arrivare al ristorante, in quanto direttamente raggiungibile (in auto) da una via secondaria interdetta al pubblico; motivo per il quale, nel caso abbiate particolari problemi di deambulazione, vi suggeriamo di richiedere l’accesso direttamente in fase di prenotazione.
 

Al Castello - Antipasti mare freddi

Al Castello – Antipasti mare freddi

 

Come indicato dalla gentile e giovane titolare (almeno abbiamo intuito fosse tale), il ristorante “Al Castello” è alloggiato nell’edificio che un tempo ospitava una caserma della Marina Militare, poco distante dallo storico maniero.
Alla solida struttura originaria dell’immobile, è stato aggiunto una sorta di funzionale gazebo perimetrale, che ospita la sala da pranzo e che è lateralmente delimitato da un’ampia vetrata, allestita al fine di valorizzare a pieno l’incantevole vista che si gode – su Cagliari – da lassù.
Le pareti e gli infissi della muratura interna, gli estesi drappeggi cremisi ed un efficace finto pozzo in pietra, ritagliano un’ambientazione di certo accattivante e romantica (suggerimento: l’utilizzo di candele al tavolo potrebbe esaltare questo fattore), sapientemente sostenuta da un’adeguata musica di sottofondo.
 

Al Castello - Antipasti terra mare caldi

Al Castello – Antipasti terra mare caldi

 

Aggirato il vestibolo di ingresso, ed introdotti nella sala panoramica, i due burricchi venivano fatti accomodare in un tavolo a ridosso della bella vetrata (per l’occasione aperta a beneficio del ricambio dell’aria e della voracità delle zanzare autunnali, acc!). Poco più tardi, arrivava l’unico gentile cameriere addetto al servizio che, nonostante qualche piccola sbavatura, si è dimostrato adeguatamente diligente e incisivo, aiutato fors’anche dall’esiguo numero di avventori presenti durante tutta la serata.
Notiamo subito nel menù – a dire la verità non particolarmente fantasioso, per il Burriccu Sollai, citiamo gli amati spaghetti alla bottarga! -, il “bouquet” di antipasti di mare e terra, che volentieri ordiniamo, parimenti ai primi piatti e, dopo una breve contrattazione determinata dall’assenza dell’etichetta inizialmente prescelta, il vino: Vermentino DOCG “Funtanaliras oro” della “Cantina del Vermentino” di Monti.
 

Al Castello - Spaghetti allo scoglio

Al Castello – Spaghetti allo scoglio

 

Dobbiamo ora, purtroppo, rendicontare sulle note dolenti. Gli antipasti, arrivati rapidamente al tavolo – ad esclusione degli affettati di terra che possiamo decretare dignitosamente appetibili -, a nostro giudizio si sono rivelati assolutamente mediocri, in ordine alle materie prime utilizzate (non lontano il sospetto che i frutti di mare  fossero per la quasi totalità surgelati) alla preparazione e alla loro presentazione. In particolare, la zuppetta di cozze si è manifestata solo “esternamente” tiepida, tanto da far sospettare che fosse stata preparata, riposta in frigorifero e maldestramente riscaldata in ultimo, prima di essere a noi servita.
Alla richiesta di spiegazioni, ci è stato riferito (con tanto di scuse ufficiali dello chef) che, per un disguido, le cozze si erano raffreddate prima di raggiungere la loro destinazione: «Pare che le cozze siano arrivate fredde nel passaggio cucina-tundra-steppa-sala (Cit. Raschione, via LIVE Twitter #CICCIONATA)».
Oltre alla già citata zuppetta di cozze, gli antipasti erano composti da: piatto di terra con salsiccia sarda, pecorino fresco, ricotta affumicata, olive verdi sott’olio; lonza di maiale (mustela) su letto di carote e verdure; insalata di mare (seppie surimi cozze, peperoni, cipolle); insalata di polpo con aceto balsamico; moscardini alla diavola (che sinceramente non capiamo come potessero essere definiti “alla diavola”, e che comunque registriamo come il piatto peggiore del bouquet) con limone, su letto di verdure; insalata di polpi e moscardini su letto di lattuga iceberg; melanzane a “sa schiscionera” su letto di pane carasau.
 

Al Castello - Fregola con arselle

Al Castello – Fregola con arselle

 

Oltre alle cozze, abbiamo avuto seria difficoltà nell’identificare, nei pur numerosi antipasti, un appena lontano gusto di mare, con ingredienti – tra l’altro insistentemente riproposti, come il polpo e i moscardini -, che risultavano praticamente insapore.
Ben più gustosi, ci sono apparsi invece i primi piatti, probabilmente per merito delle arselle che, a differenza dei succitati mitili, riuscivano a trasferire un minimo di gusto e piacevolezza al condimento: spaghetti allo scoglio con cozze (!), arselle, seppie, gamberi e pomodori per Jesus, fregola con arselle per il Raschione.
A questo punto i burricchi, avendo immaginato per interpolazione la possibile qualità dei secondi piatti, decidevano di passare direttamente al dolce.
 

Al Castello - Sebada al miele

Sebada al miele

Al Castello - Mini viennetta

Mini viennetta

 

Per nulla conquistato dall’offerta della casa in merito ai dessert, Jesus dirottava la sua scelta verso una preconfezionata e altisonante “Mini Viennetta” Algida, che si è dimostrata in effetti piuttosto buona e ben presentata.
Meno entusiasmante, il dessert del Raschione: una Sebada al miele che, seppure esteticamente ben allestita (con arance, kiwi e pere) e felicemente preparata, veniva demolita da un dozzinale “millefiori”, utilizzato come condimento di base. Sarebbe bastato un miele appena più prestigioso…

 

La cena si concludeva quindi con un caffè («Gesucristu!») e un amaro “Montenegro” per Jesus (servito nel bicchiere originale), e con un “Jagermeister” per il Raschione. Costo complessivo della serata, 36€ cadauno (in origine 40€, poi scontati), commisurati con riferimento alla meravigliosa location, totalmente sovrastimati in merito alla qualità delle pietanze consumate.

Il ristorante “Al Castello” presenta senz’altro un notevole punto di forza nella sua posizione privilegiata e nell’intelligente allestimento estetico. Se parliamo di qualità delle materie prime e della cucina in generale, invero, non possiamo che esortare la titolare e il personale a cambiare totalmente registro: non tutti i turisti e non tutti i cagliaritani, si accontentano così facilmente! Un burriccu, con menzione speciale per il bel panorama.

 


VALUTAZIONE “Al Castello”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante Al Castello Indirizzo: Parco colle S.Michele, Cagliari
Telefono: 070554438    [mostra in google maps]
 

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set 15 2012

Ristorante la Fenice bianca – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Fenice bianca - Interno

Fenice bianca – Interno

 

«Posso deporre la mia anima, per poi riprenderla una seconda volta».

Ero e sono Bennù, risorgo dalle acque e porto corona.
Il Sole scalda le mie grandi ali, il mio vento s’accende di prosperità ed amore; io sono l’anima del Ra, e nel buio del Duat volo come un falco, per condurlo verso la stella del mattino.

Ero e sono Phénix, risorgo dalla cenere e porto corona.
Il fuoco accarezza il mio eterno, il mio destino si compie nei secoli; il mio fiato è soffio di vita, il mio canto è vibrare divino.
 

Fenice bianca - Foglie di carasau, salmone e pesce spada

Foglie di carasau, salmone e pesce spada

 

Ero e sono Jesus, risorgo con il cannonau e porto su cappeddu.
Il sole di Sardegna riscalda la mia pelle, il Mistral  sospinge il mio cammino, il lento passo del burriccu traccia la mia via.
Le fenici son mie madri lontane, il fuoco è amico del mio piacere, la cenere è il participio del mio dissolvere.
Di questo nostro dissoluto piacere, consumato e arso nel volgersi di brevi e lunghissime notti, quest’oggi, di nuovo, voglio raccontarvi; dalle sue ceneri, nel vostro tempo e nei vostri pensieri, le gesta e le vite di tre valorosi e instancabili burricchi, ogni settimana virtualmente risorgono. Nuovamente ora risorgiamo, per vostra grazia e per nostro scrupolo, per narrarvi dell’ennesimo tratto di strada, percorso sulla eterna mulattiera del Donkey Challenge. L’ultima licenziosa passione, si è consumata nel ristorante “La Fenice bianca”, locale di recente apertura, in quel di Cagliari, via Salvatore Farina.
 

Fenice bianca - Pasticcio di tonno, insalata di farro

Fenice bianca – Pasticcio di tonno, insalata di farro

 

Venerdì sera. Prima serata di ventoso clima autunnale, dopo la calda Estate alle nostre spalle. La 150cv di Jesus romba molesta per le strade della città. In extremis, i due burricchi hanno recuperato la disponibilità dell’Ing.Marrocu, che dapprima pretendeva di spostare la cena ad un orario improponibile, e successivamente si allineava alle richieste dei due colleghi Triumviri, salvo poi arrivare in sesquipedale ritardo, tanto da averla, di fatto, comunque vinta: censvra grave!
Censvra grave anche per il Dottor Melis (il “bianco”), che sarebbe stato l’apprezzata ciliegina sulla torta per il tema della serata, ma che si è susunkamente sottratto all’impegno, adducendo la più improbabile e poco credibile  delle scuse: «devo studiare!». Siamo assolutamente convinti che il burriccu Melis avrà impiegato la sua serata chino sui libri, anziché dilettarsi con qualche intrattenimento low cost!
Alle ore 21.05 i due burricchi, pur non avendo alcuna prenotazione (per deficit di recapiti telefonici adeguatamente pubblicizzati!) varcavano la soglia del locale, accolti (accettati) dall’unico cameriere (probabilmente il titolare) presente, che subito si informava sul fatto che avessimo a disposizione il famigerato coupon di “Groupon” o meno: «non sia mai, neanche per idea!»
 

Fenice bianca - Salumi e formaggio

Fenice bianca – Salumi e formaggio

 

Il Ristorante si presenta come un intimo e ristretto anfratto, articolato su due piccole sale da pranzo, elegantemente curato nel tema generale, ma dispersivo e disordinato in alcuni dettagli. La prima sala – quella che dà sulla strada – si distingue per le suggestive pareti grigio scure, i tendaggi argentati, decori in pietra, e per uno splendido pavimento in fine roccia perlata. Il tutto sarebbe assolutamente raffinato e romantico, se non fosse per talune inestetiche storture, come i dozzinali e voluminosi frigoriferi (di cui uno spento), un rumoroso TV LCD sintonizzato sulla serata di Rai 1, e per alcuni elementi di utilizzo pratico (come bottiglie d’olio e scatole di non sappiamo cosa), approssimativamente parcheggiati in un tavolo al centro della sala. Attribuiamo tale “disordine”, al transitorio periodo di avviamento del locale, e contestualmente suggeriamo di approntare la bella nicchia vicino all’ingresso, con luce d’atmosfera e mensole in cristallo, che possono tramutarsi in un pratico ed accattivante scaffale. La seconda sala, che si raggiunge salendo un breve e poco impegnativo rialzo, è ben più regolare e disciplinata della prima ma (almeno in questa serata), presentava un qualche difetto nell’impianto di areazione, tanto da determinare, sul finale della cena, una curiosa transumanza di affumicati commensali (“Settembre andiamo. E’ tempo di migrare…“) che ha coinvolto i pochi sfortunati avventori che ancora vi soggiornavano.
 

Fenice bianca - Cruditè di champignon con bottarga

Fenice bianca – Cruditè di champignon con bottarga

 

In attesa dell’arrivo dell’Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione venivano accolti, con misurata empatia, dall’unico gentile cameriere che, visibilmente affaccendato per effetto – a suo dire – dell’imprevisto numero di clienti veicolati da groupon, si manteneva comunque cortese e (abbastanza) attento. Dopo il buon “Burberino” rosè frizzante (cantine Piero Mancini), offerto come spumante di benvenuto, i Donkeys assistevano al fragoroso presentarsi di due giovani avventori, che per poco non disintegravano la porta d’ingresso, per un suo difetto di apertura. Per un breve ma intenso attimo, abbiamo sperato che fosse la “trionfale” comparsa dell’Ing.Marrocu, che comunque sarebbe arrivato di lì a breve, riconosciuto (e ulteriormente sottratto alla ciccionata) da un amico presente in sala.
Arrivato l’impegnatissimo ingegnere, la cena poteva quindi prendere avvio. Subitamente, i burricchi si accordavano con il cameriere, per un assaggio di antipasti di terra e di mare, su un successivo primo piatto e, con appassionato suggerimento dello stesso maître, sceglievano il vino per la serata: un vermentino “Stellato” DOC delle cantine Pala di Serdiana, miglior vermentino della Sardegna nel 2011, almeno secondo “L’espresso”. Per qualche strana ragione (credo di aver capito un presunto racket del freddo a Cagliari, ma ero ubriaco!) il ristorante non disponeva di ghiaccio, quindi il vino è risultato termicamente apprezzabile, solo per metà della serata.
 

Fenice bianca - Linguine agli scampi

Fenice bianca – Linguine agli scampi

 

Dopo una non brevissima attesa, i donkeys potevano quindi misurare il loro appetito, sulla base di semplici ma eccellenti sfoglie di carasau condite con olio d’oliva, salmone e pesce spada affumicato (buonissime!), seguite poi da un meno brillante (troppo freddo per i nostri gusti) pasticcio di tonno cipolle e fagioli, e da un insolito amalgama di farro e funghi chiodini; a seguire, un assortimento di salumi e formaggi, articolato in salsiccia sarda, prosciutto crudo e pecorino fresco, discreti ma decisamente non appassionanti.
In conseguenza del lungo attendere dei primi piatti, ci è stata proposta un’ulteriore semplice (discreta) portata: cruditè di champignon con bottarga.
Marrocu: «questa ve la preparo meglio io! ».
L’attesa dei primi è stata comunque ripagata dall’arrivo delle richieste “linguine alle aragostelle”, che si sono in realtà rivelate delle “linguine agli scampi e pomodorini”, marcatamente salate ma dal gusto del crostaceo pressoché superbo, tanto da far richiedere a Jesus il supporto di uno schiaccianoci, per invaderne villanamente le chele.
Raschione: «neanche alla sagra del muggine di Giorgino si vedono simili cafonate!!!»
 

Fenice bianca - Grigliatina mista

Fenice bianca – Grigliatina mista

 

Nonostante le perplessità del Marrocu, si decideva di non terminare subito le ostilità, e di proseguire con una “grigliatina mista”, composta da gamberoni, un’orata e una spigola, cotte in piastra a carbone attivo. Il pescato si è dimostrato apprezzabile di gusto, ma maldestramente (forse troppo frettolosamente) cucinato: crudo all’interno!
Non venendo catturati da alcuno dei dessert proposti, i burricchi sceglievano di concludere la serata, con due caffè (buoni, preparati con le cialde) e tre “Cynar” al carciofo, di antico sapore e memoria. Costo complessivo della cena, 33€ cadauno, da giudicarsi qualche euro in eccesso, rispetto a un teorizzabile giusto dovuto.

 

Così come il locale visitato dai burricchi la scorsa settimana, il ristorante “La Fenice Bianca” presenta alcuni difetti di organizzazione, in parte imputabili alla fase di avviamento. Se veramente valorizzata a dovere, la struttura potrebbe diventare lo scenario per romantiche serate all’insegna dell’eleganza. La cucina, semplice ma non banale, ci ha dato a tratti soddisfazione, mentre in altri frangenti ci ha deluso. Il nostro giudizio è, ahimè di due stiracchiati burricchi, ma non è improbabile che il ristorante migliori con il tempo. Per adesso, per favore, puntate sulla qualità anziché su Groupon, diffondete magari della musica d’atmosfera e, soprattutto, spegnete quel c…. di televisore!

 


VALUTAZIONE “la Fenice bianca”: Due Burricchi.
Ristorante la Fenice bianca Indirizzo: Via Farina 22/a, Cagliari
Telefono: 3492747055    [mostra in google maps]
 

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