☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
giu 8 2013

Ristorante Corso Dodici – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Corso 12 - Interno

Corso 12 – Interno

 

Prese il pane e lo spezzò. Giustappunto in dodici sareste dovuti giungere per rendermi grazia, perché ciascuno di voi sarebbe potuto divenire il mio tredicesimo, sottraendo al peccato l’umanità intera, dissetandosi alla fonte immortale della mia gloria. Che l’imperfetto giudizio dell’Uomo decreti miserevole questo destino, ben poco dovete curarvene; nessuno tra voi può arrivare ad intendere pienamente il perché di ciascuna piega delle mie vesti, né percepire l’infinita bellezza del mio celato orizzonte.
Bene, tutt’altro questo mio orizzonte si sarebbe sognato, che veder raccolti i dodici in uno, alla mia mensa, e questo “uno” vestito con abiti firmati Lacoste. Se non altro, non  sono capitato nel tavolo dei discepoli con i sandali griffati H… Acca di accallonato!
 

Corso 12 - Burrata su nido di melanzane

Corso 12 – Burrata su nido di melanzane

 

Il caldo, finalmente! Fulminante ed improvviso, gravoso e stuzzicante, arriva di Venerdì sera, e la città d’improvviso si anima. Come centomila lumache baluginanti dalla terra, dopo un acquazzone durato un Inverno intero, i cagliaritani si riversano per le strade del fine settimana, ed è subito un’esplosione di esibita superba vanità, di repressa e incontrollata sensualità. Il “Corso Vittorio” si trasforma in un asfissiante ed orgiastico fiume in piena, fatto di schiamazzi, di sguardi fugaci, di pretese richieste d’attenzione, di tutto quello, insomma, che l’areste Jesus divisa evitare, subitamente sgattaiolando – dopo un avventuroso ed impossibile parcheggio del Raschione Ettore – dentro il locale che li avrebbe ospitati.
 

Corso 12 - Tagliere di salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

Corso 12 - Salmone marinato

Salmone marinato

 

Il “Corso dodici” è certamente un BAR-Ristorante di tendenza. Recentemente affacciatosi sul lato Sud del Corso Vittorio Emanuele, a pochi passi da Pizza Yenne -in Cagliari-, è strutturalmente caratterizzato da un lungo e stretto corridoio che, superato il pur breve bancone al vestibolo di ingresso, si estende spigolosamente fino all’ingresso di servizi e cucina. Gli spazi vengono tagliati con elegante e geometrica essenzialità, coniugata dalle pareti color grigio perla, dai tavolini rustici quadrangolari, e dai particolari inserti lignei superiori, che si alternano e scandiscono la presenza di numerosi e ben dosati punti luce. La parete al lato Est, sobriamente spoglia, accoglie una interminata fila di divanetti imbottiti mentre, al lato opposto, è notevole la sequenza di tele fotografiche in stile pop-art, i cui soggetti progressivamente degradano in umana espressività, dalla luce dell’ingresso fino al buio ideale del fondo sala.
 

Corso 12 - Trofie al pesce spada

Corso 12 – Trofie al pesce spada

 

Jesus e il Raschione – in obbligata formazione PACS per l’indisponibilità dell’Ing.Marrocu, e la congiunta indisponibilità dello stesso Jesus a spostare la ciccionata di Sabato – , alle ore 21 fanno il loro ingresso nel locale. A quell’ora la sala e praticamente vuota mentre, in virtù della calda serata, i tavolini e le sedie esterne non hanno difficoltà nel trovare avventori che possano accogliere. Al loro arrivo i Burricchi vengono ricevuti da un giovanile e ben nutrito personale, oltre ché da un lieve aromatico sentore di impregnante del legno, fisiologicamente comprensibile in virtù della recente apertura. Veniamo fatti accomodare su un piccolo tavolino per due (i fiorellini sono stati gentilmente fatti portare via, per lasciare spazio alle vivande: «non è una serata romantica!») che verrà poi affiancato da un suo gemello, onde sostenere le numerose pietanze ordinate, per poi venire nuovamente ridimensionato, causa l’arrivo di due coppie ritardatarie. A questo proposito, c’è da dire che questa operazione è stata furbescamente condotta sfruttando l’acquiescenza del più docile Raschione, nel mentre che Jesus – che altrimenti col cazzo avrebbe acconsentito – si trovava per questioni personali alla toilette!
 

Corso 12 - Fregola fiori di zucca e guanciale

Corso 12 – Fregola fiori di zucca e guanciale

 

Il Menù del ristorante (presentato tra l’altro con un accattivante libretto, quasi scardinato da Jesus per poterlo aprire) appare intelligente e ben strutturato, per la dimensione e la filosofia del locale. Agli antipasti freddi, i primi di pasta fresca, i tradizionali secondi di carne e pesce, viene dedicato un capitolo intero alle polpette, proposte in declinazione di terra e di mare. Ermetici i dessert evidenziati, mentre la pur fornita cantina – per quanto abbiamo inteso -, non è supportata da una dettagliata descrizione cartacea né, a quanto pare, da un efficiente servizio logistico-organizzativo, dato che il vino inizialmente comandato dai Burricchi è risultato sì presente, ma non immediatamente fruibile, in quanto sbadatamente scordato fuori dal frigo! Ad ogni modo, subitamente la prima etichetta veniva rimpiazzata da un ottimo Vermentino di Gallura superiore DOCG “Monteoro”, di Alghero, cantine Sella&Mosca, servito con la giusta teatrale assistenza a favore, questa volta, del poco teatrale quanto sbrigativo Raschione.
 

Corso 12 - Tagliata di tonno

Corso 12 – Tagliata di tonno

 

Censurata sul nascere da Jesus la possibilità di integrare gli antipasti con delle polpette, ordiniamo tutte e tre le pietanze disponibili in menù; tagliere di salumi e formaggi composto da pomodorini, pecorino fresco, semi-stagionato, salsiccia sarda, prosciutto crudo, mustela (lonza di maiale), accompagnati da deliziose confetture di produzione familiare, alla mela dolce e mirto e alle mele e fichi; buonissimo salmone marinato abbinato (questo abbinamento è piaciuto però più al Raschione) ad arance e insalata di finocchi; burrata su nido di melanzane marinate alla maggiorana e aceto balsamico. Quest’ultimo piatto, pensato per la stagione estiva, ha invero ricevuto meno apprezzamenti, alla prova del gusto, rispetto ai primi due.

 

Corso 12 - Polpette al tonno con cipolle di Tropea

Corso 12 – Polpette al tonno con cipolle di Tropea

 

Se gli antipasti si sono rivelati di buona ma non rara fattura, possiamo decretare i primi piatti come momento più alto e solenne della cena: trofie di pasta fresca al pesce spada con pomodoro, basilico e olive taggiasche per Jesus, fregola con fiori di zucca e guanciale per il Raschione. Le trofie di Jesus dimostravano essere uno spettacolare equilibrio di raccolti e differenti sapori, che pungenti e singolari si alternavano sul palato senza mai sovrastarsi, costringendo alla vigile curiosità, fino all’ultima forchettata. Del tutto differente il discorso sui secondi, che forse hanno risentito degli effetti del gran numero di avventori (principalmente declinati nei cromosomi XX) , che chiassosamente andavano ad affollare via via la sala, cagionando così un incrementale carico di lavoro per servizio in sala (comunque mantenutosi efficace ed empatico per tutto il tempo) e la cucina; anonime (se non fosse per la cipolla) polpette di tonno con cipolla di Tropea e riduzione di aceto balsamico per il Raschione; insapore – quanto eccessivamente tostata in superficie -, tagliata di tonno in crosta di sesamo, su letto di rucola, peperoni e riduzione di aceto balsamico, per Jesus. Probabilmente il burriccu avrebbe dovuto chiedere il tonno crudo, così come il Raschione avrebbe dovuto pretendere un piatto piano per gustare le sue polpette! Ad ogni modo, le lamentele di Jesus hanno avuto come effetto la decurtazione del conto finale, cosa sempre apprezzabile, non come iridescente via di fuga concessa al cliente susunku, ma come costruttivo riconoscimento della sua insindacabile titolarità.
 

Corso 12 - Panna cotta

Corso 12 – Panna cotta

Corso 12 - Cheesecake

Corso 12 – Cheesecake

 

Con i dessert (del giorno) la qualità risaliva decisamente oltre la soglia del positivo: cheesecake ai frutti di bosco per il Raschione, panna cotta al caramello per Jesus, il tutto accompagnato da un moscatello della casa, invero apprezzato più da Jesus che dal Raschione. La cena si concludeva quindi senza ulteriori divagazioni. Costo complessivo 41€ cadaburriccu, da ritenersi adeguato, in funzione di qualità dell’ambientazione, servizio e soddisfazione alimentare prodotta.

 
Organizzato con un’ambientazione accattivante e alla moda, “Corso Dodici” deve certo risolvere alcuni piccoli problemi legati alla propria fase di avviamento, con severo riferimento ad episodiche défaillance della cucina. Detto questo, è buona l’impostazione generale, mentre la mano dello chef è in grado di certo di regalare più d’una soddisfazione. Se amate i locali di tendenza, e non avete preclusioni razziali nei confronti delle scarpe Hogan, Corso Dodici è il posto che fa per voi. Tre burricchi con qualche meno.

 

VALUTAZIONE “Corso Dodici”: Tre Burricchi.
Ristorante Corso Dodici Indirizzo: Corso V.Emanuele II 12, Cagliari
Telefono: 0700991988 [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


nov 13 2011

Ristorante Greta’s Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Greta's - Torre di San Pancrazio

Greta's – Torre di San Pancrazio

 

Greta’s Castello. Il Castello di Greta.

C’era una volta, perduta nel tempo di letizia e di pace degli uomini, un’antica città, innalzata, nel volgersi di una sola luna, da quattro neri giganti, su di una imponente rocca bagnata dal mare. Mare che, celato agli anfratti calcarei e alle strette stradine in pietra
– calpestate dal suo laborioso popolo -, veniva offerto, splendido e maestoso, alla vista delle alte torri e dei monumentali bastioni che difendevano la città.
Sospesa tra l’oblio della vita e la realtà del sogno, regnava sovrana la principessa Greta, che un vile incantesimo della bellissima ma areste fattucchiera Barbara, costringeva rinchiusa nell’imponente torre del proprio Castello.
Si risvegliava Greta, tutte le notti, accomodata sul suo nobile trono, nella chiassosa frenesia di una imponente e scostumata libagione. Maledizione voleva, che la sfortunata principessa bramasse immobile di unirsi a tale alimentare lussuria, senza però poter dischiudere in alcun modo le regali, carnose labbra.

Greta's - Interno

Greta's – Interno

 

Chiunque divisava di spezzare il sortilegio
– valorosi cavalieri, saggi sacerdoti, giovani vergini o gaudenti fanciulli – veniva d’incanto trasformato, appena varcata la soglia della torre,  in umile bestia da soma. Ecco perché la città si popolò ben presto di asinino bestiame, tanto da essere conosciuta, nelle valli e tra i popoli vicini, come la città dei Burricchi!
Una notte di luna piena arrivarono, proprio da quelle valli, tre nobili e valorosi principi
– i principi Din, Don, Dan – dalla folta chioma e dalla sgargiante livrea vermiglia. Difettavano, codesti nobili, per un risibile particolare antropomorfo: le vistose orecchie d’asino, che provocavano ilarità e scherno in chiunque incrociasse il loro cammino, ma che li mettevano al riparo da qualunque malevola stregoneria che mirasse a trasformarli in orecchiuti somari, quali – di fatto – già erano.

Greta's - Tempura di verdure e pescato del golfo

Greta's – Tempura di verdure e pescato del golfo

 

Alle ore 21 di Sabato, il principesco Jesus, il valoroso Ettore e il regale Ing.Marrocu, attraversate le suggestive vestigia del quartiere di Castello, varcavano senza indugio alcuno la soglia della torre stregata, per unirsi al solenne fatato convivio, e coraggiosamente infrangere l’antico incantesimo.
La torre in questione è il Ristorante Greta’s Castello, splendido e signorile anfratto cagliaritano, edificato sulle rocce calcaree della Via dei Genovesi. Il locale non è di per sé esclusivamente un ristorante, ma altresì un art concept bar, una sala per esibizioni live e una ricercata prosciutteria. Tre e più anime che si manifestano, distintamente ed armoniosamente, distribuendosi su altrettanti diversi ambienti, che è possibile inquadrare con maggior dettagli nel loro accattivante ed esteticamente ben curato sito Internet.

Greta's - Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's – Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's - Carpaccio di spada e gamberi

Greta's – Carpaccio di spada e gamberi

 

L’anima che più interessa al rumoreggiare di queste pagine, è di certo quella del ristorante. La sala, elegantissima e signorile, è un corto corridoio color latte, sormontato da una magnifica volta in pietra ed arredato con gusto e sobria compostezza. Contiamo una decina di comodi tavoli, apparecchiati e drappeggiati con grazia, circondati da splendidi piccoli elementi d’arredo e da luminose nicchie squadrate, che fanno capolino in fondo alla sala. Due lampadari a goccia e una imponente credenza bruna – deputata a celare con discrezione la cucina – completano lo stile raffinato e moderno.

Greta's - Maharones all'astice e funghi porcini

Greta's – Maharones all'astice e funghi porcini

 

Il servizio del personale è a dir poco impeccabile. Un esperto e sempre sorridente caposala e una spigliata signorina in elegante tenuta nero/vinaccia, si alternano ai tavoli dei non numerosi avventori presenti. Altre giovani bellissime principesse – molto probabilmente dedicate alle altre anime del Greta’s Castello – baluginavano di tanto in tanto  d’innanzi al “composto” osservare dei tre affascinati burricchi.
Se un appunto può essere mosso al ristorante, è la non perfetta distribuzione dell’impianto di riproduzione acustica, che in alcuni frangenti è risultato particolarmente fastidioso in termini di decibel profusi.

 

Greta's - Medaglioni di astice

Greta's – Medaglioni di astice

 

I burricchi venivano quindi accolti e accomodati al loro tavolo, con letizia e gentilezza. Arrivate dapprima le bottiglie di acqua naturale e frizzante richieste, l’esordio è stato quello di un brindisi di benvenuto, condotto con ottimo spumante brut e accompagnato da squisiti tortini al patè di oliva, con fantasia di sedano e cipolle. Ottimi!
Buonissimo anche il pane offerto, che ha scandito l’evolversi della cena, costituito da pane carasau e panini di diversa farinacea natura.
Nonostante l’intenzione fosse quella di degustare piatti di filosofia marinara, i tre si lasciavano sedurre dalla convincente cameriera, che proponeva un rosso leggero, di produzione autoctona, risultato invero adatto e squisito: “Il rosso della locanda”, che portava nell’etichetta il calice femminino, prima ancestrale raffigurazione del Regno della Dea Madre.

Greta's - Filetti di orata

Greta's – Filetti di orata

Greta's - Cartoccio d'anatra all'arancia

Greta's – Anatra all'arancia

 

Il menù del Greta’s risulta, come per tutti i ristoranti di spessore, non spropositatamente ricco di numerose differenti pietanze, ma un concentrato di poche impagabili prelibatezze. Sceglievano quindi, gli oculati Triumviri, di aprire le ostilità con un meraviglioso trittico di antipasti, costituito da: carpaccio di spada e gamberi “in salsa agli agrumi e petali di carciofi spinosi del Campidano”, millefoglie di carasau e bottarga con pomodorini di pula, per concludere con una maestosa tempura di verdure e pescato del golfo “su cestino di carasau”. Cottura e sapore della tempura – molto probabilmente realizzata con frittura in olio d’oliva -, eccezionali!

Greta's - Mousse ai tre cioccolati

Greta's – Mousse ai tre cioccolati

 

Impagabile anche il primo piatto, comune a tutti i commensali e scelto tra le due “paste fresche di Oliena”, presenti ed evidenziate nella carta: maharones de busa, all’astice e funghi porcini. Spettacolari, con un unico piccolo appunto: i pomodorini di contorno sarebbero dovuti essere preventivamente riscaldati. Differenziata, invero, la scelta dei secondi, favolosi piatti: medaglioni di astice con avocados su alzata di pan di brioche per Marrocu, filetti di orata con indivia belga carammellata e torretta di patate e zucchine per Ettore, cartoccio di filetti di anatra all’arancia con patate novelle per Jesus. Composizione e presentazione dei piatti, superbe… màestri!

 

Greta's - Tortino caldo alle castagne

Greta's – Tortino caldo alle castagne

Greta's - Millefoglie di carasau dolce

Greta's – Millefoglie di carasau dolce

 

I dessert che sono seguiti non potevano che essere sontuosi: Mousse ai tre cioccolati e composta di agrumi, con decoro di alloro e ristretto alla liquirizia per Jesus, tortino caldo di castagne con gelato alla vaniglia e caramello all’arancia per il Raschione, millefoglie di carasau dolce con crema al pistacchio e salsa di moscato per l’estasiato ingegner Marrocu, il tutto accompagnato da un eccellente moscato della casa.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una grappa barricata per Jesus e un limoncello artigianale per Marrocu, servito su un particolarissimo ed instabile bicchiere dal basamento a trottola.
Costo complessivo della felice esperienza, 65€ cadauno, arrotondati con una cospicua mancia
– elargita, invero, esclusivamente dai due più capelluti Triumviri -, da ritenersi adeguato alla qualità.
Accomodamento elegante, servizio impeccabile, cucina raffinata e sontuosa. Sono queste le caratteristiche del Greta’s Castello, che di certo non si propone come location susunku-friendly, ma che attende ed accoglie i più esigenti clienti, disposti a sacrificare qualche soldo in più, nel proponimento di vivere sognanti serate da fiaba.


VALUTAZIONE “Greta’s Castello”: Quattro Burricchi.
Ristorante Greta’s Castello Indirizzo: Via dei Genovesi 111/117, Cagliari
Telefono: 0706670119    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


mag 28 2011

Ristorante Semplicemente, hostaria in – Cagliari

 Scritto da Jesus | 11 commenti | Commenta

Semplicemente - Donkeys

Semplicemente – Donkeys

 

Semplicemente favoloso. Nessun esordio potrebbe essere più adeguato per descrivere la ciccionata by-night di quest’oggi, che travalica le solidificate abitudini del tempo e sovrasta le, fino a ieri incontrastate, cime del sapore e del gusto.
Venerdì Sera. L’ombra della notte ammanta da pochi minuti il tiepido respiro della città di Cagliari, che lentamente dimentica il suo urbano tramestio e si abbandona voluttuosa alle sdolcinate attenzioni alimentari di sei
– men’uno – affamati burricchi. L’uno
– l’Anziano – viene sferzato via dal non inaspettato vortice della parsimonia, che tutto ferocemente abbatte e tutto intimamente travolge, finché un nuovo velo arriva lui ad ammantare. Ora, velo pietoso.

Semplicemente - Interno

Semplicemente – Interno


Ore 20.59. Per una sorta di incredibile dinamica coincidenza, o se volete di subconscia premeditata sincronizzazione,
i cinque sopravvissuti Burricchi convergono nel medesimo istante e organizzati in tre diversi raggruppamenti, al numero 60 del celeberrimo Viale Merello, nella zona residenziale della Cagliari aristocratica.
Jesus, il Raschione Ettore e il Dottor Melis
– per l’occasione chauffeur  dei Triumviri ufficiali anziché della inaffabile V. – risalivano faticosamente il Viale, mentalmente appagati dall’idea che il ritorno sarebbe stato meno gravoso.
L’Ing. Marrocu, viceversa, con il suo consueto aristocratico incedere, discendeva speditamente dal culmine della collina, domandandosi dove potesse trovarsi il promesso “ampio parcheggio interno”, primo elemento e nota positiva da apprezzare all’arrivo in un qualunque locale.

Semplicemente - Tartara di salmone

Semplicemente – Tartara di salmone


Dall’opposto lato della strada, sopraggiungeva invece il Burriccone Pg che, accidentalmente (e grazie ad un arrivo anticipato di circa venti minuti rispetto l’orario ufficiale), era riuscito ad individuare il succitato posteggio: giusto di fronte al ristorante. Attenti osservatori!
Formalizzata la doverosa foto di rito in fronte all’ingresso, che celebra la occasionalmente numerosa conventicola e coscientemente esclude l’inafferrabile figura del comunque onnipresente Jesus, i cinque Burricchi varcano la soglia del locale.
Dopo esser stati splendidamente accolti dal personale e aver affidato i soprabiti al guardaroba,  i cinque vengono scortati nella sala al piano superiore, a cui si accede attraverso una elegante scalinata in marmo. L’impatto visivo, superato il vestibolo, è semplicemente e piacevolmente incantevole.

Semplicemente - Cruditè di mare

Semplicemente – Cruditè di mare


L’ambiente è deliziosamente arredato. Lo stile è raffinato e moderno: luci ben dosate, arredi signorili e discretamente eleganti, mobili e pareti color crema e bianco latte, soffitto e decori di ricercate tonalità lilla, perfettamente in linea con la scelta cromatica del Raschione Ettore, per l’abbigliamento della serata.  Semplicemente: che classe!
Ci accomodiamo  ad un’ampia e comodissima (eccezionali da questo punto di vista le bellissime sedie) tavola rotonda e iniziamo ad interagire con il gentile, efficiente e preparatissimo cameriere di origine veneta.
Il menù cartaceo, la cui manifestazione estetica è in linea con lo stile generale del locale, ci suggerisce un eccezionale ventaglio di sublimi prelibatezze, distinte e organizzate per diverse salottiere occasioni: menu pranzo, menu cena, pre-teatro, post-teatro, evidenziando un simbiotico accostamento con le mondane attività del poco distante Teatro Massimo.
Da segnalare inoltre la lodevole iniziativa, da parte del ristorante, di voler donare il ricavato di non pochi piatti indicati nel menù, alla Lega italiana contro i tumori: chapeau!

Semplicemente - Antipasti

Semplicemente – Antipasti


Concordiamo quindi di procedere con la specialità di cruditè di mare ed altri antipasti assortiti; scegliamo, inoltre, il vino per la serata: un Tuvaoes DOC del 2009, delle cantine Cherchi, già sperimentato in un’altra felice occasione dal Burricchi Triumviri, “premio due bottiglie annata 2008, guida vini d’Italia Espresso 2010, menzione Guida vini d´Italia Espresso 2011″. Il somelier Marrocu, insindacabilmente alla degustazione, commenta: «eccezionale».
Ora, per alcuni minuti il vostro amato si è soffermato di fronte alla tastiera con la speranza che arrivasse l’ispirazione, che potesse aiutare a descrivere e trasfondere le sensazioni vissute con il veloce incedere degli antipasti predisposti e preparati dal cuoco. Un eccezionale turbinio di sapori, sentimenti e passioni che dalla bocca, come effimeri voluttuosi baci, devastavano i di ciascuno sedimentati equilibri e certezze.

Semplicemente - Tagliatelle ai gamberi rossi

Semplicemente – Tagliatelle ai gamberi rossi


Un sublime deliquio dei sensi, un tripudio di alimentari emozioni, che non trovano voce e ricordo nella coscienza mnestica della lunga strada percorsa dal Donkey Challenge.
L’esordio, ancora prima degli antipasti, è a dir poco clamoroso; apertura offerta dalla cucina per meglio degustare il vino: tartara di salmone, preparata con arancia, verdura e finocchietto selvatico. Jesus non vorrebbe attribuirle il titolo di antipasto e si prepara a degustare senza immortalarne le fattezze, ma l’Ing. Marrocu richiama la sua attenzione: «La prego, faccia una foto, è meraviglioso!». Notevole anche il pane (fatto in casa) che ha accompagnato tutto il pranzo: focacce, panini all’olio, pane integrale, pane carasau.
Ecco gli antipasti. Cruditè. Tartara di spigola, carpaccio di salmone, tonno rosso, gamberi. tartara di dentice con peperoni, tutto accompagnato da eccellenti salsine di soia.
Ogni aggettivo utilizzato non servirebbe a dare la vera dimensione del riuscito equilibrio di sapori e, altresì, ogni confronto tra il valore delle singole pietanze sarebbe improponibile.

Semplicemente - Babà al rhum

Semplicemente – Babà al rhum


Citiamo però, in ultimo, quello che è di sicuro la delizia più buona che Jesus ricordi di aver mai assaggiato: un inimmaginabile tortino di palmita e fragole. Gesù!
Seguivano alle cruditè: carpaccio di orata e verdure, polpo scottato con verdure, servito su vassoio di ardesia, patate viola e salsiccia, rana pescatrice con verdure croccanti patate chips e salsa guacamole per terminare con un incredibile pasticcio di palmita scottata, con erba cipollina e in crosta di sesamo e cioccolato.
Avendo purtroppo già pienamente attinto dal serbatoio di elogi del vocabolario sinonimi e contrari online, né volendo comunque tediare ulteriormente i nostri lettori con pleonastiche considerazioni,  riportiamo alcuni commenti dei commensali durante l’evolversi della serata.

Semplicemente - Profumo d'estate catalana

Semplicemente – Profumo d'estate catalana


Burriccu Pg:  «Veramente serio!»
Ettore: «Vi ricordo che il ristorante l’ho scelto io!»
Melis: «Non dica più che sono un susunku!»
Jesus: «Sono commosso!»
Marrocu: «Tutto questo è meglio del sesso!»
Ettore: «Nel suo caso, non è difficile…»
Jesus: «Sia lodato Gesu Cristo!»

Dopo sittali antipasti, i primi piatti non potevano essere da meno. Col senno di poi, c’è il rimpianto di aver scelto tutti la medesima pietanza, negandoci quindi la possibilità di degustarne più d’una. “Tagliatelle di pasta fresca ai gamberi rossi e sua bisque con bagna cauda al timo”. Sapore dei gamberi fuori dal comune, anch’essi i più buoni mai assaggiati. Senza parole.

Semplicemente - Dolcetti assortiti

Semplicemente – Pasticcini assortiti


Dessert. Jesus, Marrocu e il Dott. Melis scelgono un “Babà al rhum su guazzetto di vaniglia e semifreddo agli agrumi, con cannoncino croccante rivisitato alla siciliana”. Sapore e consistenza del Babà, francamente sovrannaturali. E’ sembrato di degustare un croissant al burro – come più buono non potrebbero preparare nei migliori caffè di Parigi – imbevuto nel rhum con uniforme sublime distribuzione.
Sapore fuori scala, indescrivibile.
Pg e il Raschione sceglievano invece un “Profumo d’Estate catalana”, gelato alla vaniglia su macedonia di pesche con una spruzzata di cacao e cialde fatte a mano, servito con due mini sfoglie di croissant. Sommo!
Annientati dalla più alta espressione della cucina mai sperimentata, il pasto dei Burricchi si avviava alla conclusione, con dolcetti assortiti offerti dalla casa, caffè, liquori alla liquirizia e un particolare liquore “Myrtle”, delle cantine Argiolas, a cavallo tra il sapore del mirto e del classico Cynar.

Costo cadauno della cena 55€, del tutto inferiori a quanto ci si aspetterebbe di pagare dopo una serata a dir poco eccezionale, dal punto di vista del servizio, dell’ambientazione e della cucina.
Mancia inevitabile, epperò finanziata dai soli Jesus, Pg, e dal Raschione Ettore (vedasi frase su attribuita all’Ing.Melis).
Al momento del congedo – prima che ai burricchi fossero riconsegnati, con gradito ed servizievole rituale, i soprabiti -, inevitabili le congratulazioni personali nei confronti di camerieri, cuoco di fama internazionale, pasticcere, in particolare da parte dell’incantato Ing.Marrocu.
Riguardo il giudizio finale, semplicemente leggo dalla Legenda ainina, che determina la scala di valutazione fin qui utilizzata. “Cinque burricchi: Dio mio, non abbiamo mangiato mai così bene nella nostra vita! “. E’ questo il caso.


VALUTAZIONE “Semplicemente”: Cinque Burricchi.
Ristorante Semplicemente Indirizzo: Viale Merello 60, Cagliari
Telefono: 070290989    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook