☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
feb 24 2013

Ristorante Milestone – Cagliari

 Scritto da Jesus | 11 commenti | Commenta

Milestone - Interno

Milestone – Interno

 

Quanti pochi passi percorre un cavallo al galoppo, lanciato sulla strada che porta alla cima del monte. E se tanti passi occorrono per raggiungere una pietra miliare, e poi un’altra e dopo un’altra ancora, se ogni pietra è lo scandire di una passione, perché precipitarsi così rapidamente alla meta, per assaggiare solo brevi ed impercettibili istanti di tutto questo? Capite allora perché su cuaddu (ti seduca) che è fiamma che brucia un secondo, tanto invidia al fioco lume del burriccu, che per infiniti lampi, lungo la Via vi accompagna. Prese le bisacce e sellato su molenti, i Triumviri s’incamminano lungo l’irta mulattiera. Raggiunta la collina, seduti sul bordo della strada, ora vi canteranno la loro nuova avventura.
 

Milestone Antipasti

Milestone Antipasti

 

Non saranno tre soli i burricchi, che per quest’ultima peripezia si arrampicheranno in quel di Castello, per portare omaggio a un nuovo e suggestivo altare della ristorazione cagliaritana.
Uno solo sarà però il menestrello che ve ne canterà racconto. Questo menestrello, solo brevemente accennerà a come nuovamente la responsabilità del componimanto sia stata a lui – nonostante la folta combriccola di musicanti – affidata. Oltretutto, in questa circostanza, non potrà contare sull’assistenza del Raschione Ettore («sono incasinato») che ha provveduto a inviare via whatsapp la vera natura dei suoi casini: un piatto di granchietti marinati e una coppa di polpa di ricci di mare accompagnata da pane carasau! Jesus quindi, per protesta, già preannuncia una sua pausa letteraria per la prossima ciccionata. Se non salterà fuori qualche autore di buona volontà, il Donkey challenge si fermerà per una settimana!
 

Milestone - Pettini di mare

Milestone – Pettini di mare

 

Venerdì sera. Jesus e il Raschione, in maniera piuttosto anomala per le loro abitudini, scelgono di convergere, con differenti strumenti di locomozione, ad un medesimo punto di incontro. Passeggiando poi in quel di “Castello”, incrociano il terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu, che li seguirà verso la destinazione finale, il ristorante “Milestone”, nella caratteristica Via Corte d’Appello, in Cagliari. Lì di fronte, in netto anticipo rispetto all’orario stabilito, il Burriccu Sollai e lo chef Taras pazientemente aspettano l’arrivo dei loro prossimi commensali.  All’appello mancavano ancora l’avvocato Pisano e il Burriccu Orione, la cui abitazione non dista più di poche decine di metri dal locale. Alle 21 esatte, ignorando i burricchi ritardatari, la comitiva varcava la soglia d’ingresso del ristorante.
 

Milestone - Ricotta mustia

Milestone – Ricotta mustia, Fainè di ceci

 

L’interno del “Milestone” riprende  il bel tema rustico medioevale di molti locali di Castello. Articolato in vari piccoli ambienti e nicchie, intervallati da brevi dislivelli, si presenta con pareti in roccia viva, lampadari in metallo, arredi minimalisti di discreta e sobria eleganza. L’ampio vestibolo di ingresso accoglie la zona di preparazione delle pizze, mentre risultano più fuori dal contesto le ampie vetrine affacciate sulla Via, che troppo rapidamente riconducono l’impronta estetica, sotto una luce più lineare e moderna.
Presto congiuntisi ai due meno puntuali Burricchi, i membri della conventicola si accomodano in uno spazioso tavolo della sala laterale. Poco più tardi, raggiunti da maître e titolare, possono prendere visione del menù, per poi subitamente deliziarsi con uno spumante di benvenuto (rosè di Valdobbiadene), accompagnato da un pre-antipasto composto da ottime bruschette alla crema di gorgonzola e noci, con spolverata di semi di papavero.
 

Milestone Primi piatti

Milestone Primi piatti

 

Dopo qualche tentennamento, viene scelto il vino che ci accompagnerà durante la serata: Vermentino di Sardegna DOC “Cala Silente” della cantina “Santadi”, ottimo e rapidamente tracannato, anche se servito (l’Ing.Marrocu ha avuto occasione di segnalarlo platealmente alla cameriera durante il rituale dell’assaggio) leggermente troppo caldo rispetto alla temperatura ideale. Oltre che questo e altri difetti di tempistica nel servizio, dobbiamo registrare, durante la serata, un grave deficit di disponibilità delle toilette per un improvviso – ci è stato comunicato – problema idraulico. Nonostante la responsabilità non possa essere attribuita colpevolmente all’efficenza del ristorante, non possiamo non sottolineare il progredire del nostro malessere («tengu sa vescica cummenti una zampogna») durante l’incedere di cena e, soprattutto, delle bevande assorbite. Culmine di questa afflizione, è stata la sfida lanciata dallo chef Taras, di fronte a una “0.30” chiara: «Scommetto che riesco a berla in meno di quattro secondi». La registrazione video-magnetica della prova verrà pubblicata a tempo debito.
 

Milestone - Pizza nero di seppia rucola e gamberi

Milestone – Pizza nero di seppia rucola gamberi

 

Oltre ai crostini di benvenuto, l’assaggio di antipasti che proponeva il menù, si concentrava su quattro portate assolutamente originali, gustose e, nel complesso, ottimamente preparate: buonissimi pettini di mare (capesante) con caviale di melanzana e crema di peperone rosso; bresaola con rucola e salsa di capino francese; tonno affumicato al pepe rosa con finocchi e spremuta di agrumi cotti al forno; eccezionale ricotta mustia scottata in padella, con fainè di ceci e rucola in salsa mediterranea. Quest’ultimo piatto ha preteso inevitabilmente un bis.
Anche i primi piatti si presentavano di ottima e originale fattura, anche se contaminati da importante gaffe culinaria. Non chiedetemi di specificare esattamente chi dei commensali abbia preso che cosa, perché ero più concentrato sulla mia vescica piuttosto che su altri futili dettagli: ottimi ravioli freschi con cuore di carciofo in crema di castagne e formaggio Asiago; fantastici spaghetti con rana pescatrice, melanzane e pomodori cherry al profumo di maggiorana; trofie al pesto di rucola e gamberi che, a una prima analisi visiva e gustativa, ci sono parsi dozzinali “argentini”. Oltre ai piatti comandati, il lungimirante e analitico Ing.Marrocu, ha preteso di testare l’ultimo primo proposto dal menù, salvo poi abbandonare temporaneamente la sala, dopo averlo appena assaggiato: eccellente zuppa del giorno di patate e carote, con crostini e condimento di formaggio caprino e caviale.
 

Milestone - Pizza fiordilatte lardo miele

Pizza fiordilatte lardo e miele

Milestone - Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

Pizza fiordilatte cardoncello ricotta

 

A questo punto della cena, di comune accordo i Burricchi decidevano di evitare dei secondi “convenzionali”, per focalizzare la loro attenzione su una delle caratteristiche peculiari del “Milestone”: la pizza! Non si tratta, invero, di pizze di tradizionale fattura, che potete degustare in qualunque locale della zona. Dopo una lunga (forse ingiustificata) attesa, prima che arrivassero le birre richieste come abbeveraggio d’abbinamento, i commensali riuscivano velocemente a divorare: una ottima pizza con salsa al pomodoro, nero di seppia, gamberi, rucola, pomodori cherry e cipolline primavera; pizza con condimento di fior di latte, funghi cardoncello e ricotta mustia; sublime pizza al fior di latte, con lardo di colonnata, rucola, scaglie di pecorino e miele di corbezzolo, una delle più buone mai assaggiate in vita mia!
 

Milestone - Dessert

Milestone – Dessert

 

I dessert sono stata la giusta conclusione della serata: torta di ricotta, mandorle, arance; ottima panna cotta con caramellato al caffè; buonissimo tortino caldo al cioccolato con gelato al pistacchio di Bronte; strepitoso tiramisù in coppa di biscotto croccante. Eccellenti!
Invero, dobbiamo dire che i dolci non sono stati adeguatamente supportati, per mezzo di un passito servitoci eccessivamente caldo.
A questo punto, in assenza di liquori particolarmente appetibili, anche in virtù del livello di saturazione alimentare raggiunto, i commensali concludevano la loro avventura, con dei caffè e una “Fanta” (non disponibile l’adorata “Sprite”) per il Burriccu Sollai. Costo finale dell’esperienza 40€ cadauno, assolutamente commisurata alla qualità di quanto assaggiato, ed integrata a 45, per merito di un magistrale impegno comunicativo dello chef Taras, che ha così arginato sul principio qualsiasi atto di susunkaggine da parte di taluni recidivi astanti.

Il Ristorante “Milestone”, non é assente di qualche difetto organizzativo, che si è manifestato durante l’incedere della serata, e che speriamo possa risolverli durante il rodaggio del locale. Epperò, l’indiscutibile qualità della cucina, associata ad una incredibile originalità delle ricette – con particolare riferimento alle pizze – espresse in un ambiente suggestivo e romantico, lo collocano di certo tra i ristoranti più appetibili nel panorama gastronomico di Cagliari, e del quartiere “Castello” in particolare. Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Milestone”: Quattro Burricchi.
Ristorante Milestone Indirizzo: Via Corte D’Appello 33, Cagliari
Telefono: 0707564335    [mostra in google maps]
 

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ott 13 2012

Ristorante Jacaranda – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Jacaranda - Interno

Jacaranda – Interno

 


Nel grigio senza luce. Ebbene non è piacevole il Poetto d’Autunno. Triste, spoglio, privo di gioia, di luce, di voglia di luce, d’animo di celebrazione e di festa.
E delle lunghe camminate sotto la luna, delle mille insegne, del milione di passi confusi tra le gaie risa e lo squillante tramestio delle bicchierate goduriose, ora che ne rimane?
Dei licenziosi balli, degli inviti a nozze, delle conquiste e delle delusioni, della mistica magia dei movimenti di Salsa del Prof.Gessa, non ci sovviene altro che uno sbiadito ricordo, nel buio di quest’ultimo fine settimana?
 

Jacaranda - Antipasti

Jacaranda – Antipasti

 

Alla ricerca del colore. Venerdì sera, ore 20.55. Jesus e il Raschione Ettore, “inconsolabilmente” privi della compagnia del terzo triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, temporaneamente disperso tra le Street e le Avenue di Nuova York, parcheggiano – nel buio e nel silenzio del Viale Poetto -, senza sforzi e poco distanti dalla loro destinazione: uno dei pochi vantaggi del lungomare in bassa stagione.
Un’esplosione di colori. La Jacaranda (iacaranda), pianta di origine tropicale, è in natura un inno al colore, al giubilo, alla festa, espressa e manifestata con le infinite e prorompenti sfumature del blu dei suoi fiori.
Di questo infinito blu, nel ricordo dell’Estate ormai andata via, in questa notte di metà Ottobre, i Burricchi fanno ricerca. Alle ore 21 in punto, gentilmente accolti dal gestore/cameriere, il monco Triumvirato faceva discretamente ingresso al “Jacaranda”.
 

Jacaranda - Gamberi al vapore con crema di ceci

Jacaranda – Gamberi al vapore con crema di ceci

 

Il Ristorante è felicemente ubicato all’altezza della “prima fermata” del lungomare Poetto, a pochi passi dalla famosa “spiaggia dei centomila”, ed è riservatamente integrato nella struttura dell’Hotel “Chentulunas”, di cui riprende l’apprezzabile tema estetico generale, e diversi pregevoli decori dell’interno.
Alcuni tavolini bianchi sono disposti all’esterno del locale – coperti da eleganti tentaggi -, ad usufrutto della bella stagione mentre, lateralmente, individuiamo una piccola veranda più riparata.
Dapprima, i burricchi si accingevano a quivi soggiornare poi, scorgendo taluni bellicosi nematoceri sulle pareti, sceglievano di riparare nella sala interna.
 

Jacaranda - Ostriche S. Teodoro

Jacaranda – Ostriche S. Teodoro

 

La non estesa sala principale, si estende in maniera irregolare, longitudinalmente accarezzata da un suggestivo bancone da bar, da cui emergono una splendida specchiera, una strana lampada a forma di riccio di mare, e altri piccoli elementi di arredo, ben armonizzati nel loro contesto. Le sfumature del lilla dominano cromaticamente la scena, mentre i piccoli tavoli in legno, le sedie minimaliste, i bicchieri multicolore, stampe di vecchi casotti e vari suggestivi punti luce, disegnano un ambiente elegante e moderno. Apprezzabile la diffusione acustica di musica anni 70/80, mentre dobbiamo appuntare su certi piccoli peccati d’estetica – a cui facilmente si potrà porre rimedio -, quali: la presenza di tasselli non pienamente nascosti nella muratura, una vetrina della frutta non brillantemente allestita, la porta della cucina sempre aperta, e una pila di sedie, maldestramente abbandonate in fondo alla sala.
 

Jacaranda - Tagliatelle al nero, astice cognac

Jacaranda – Tagliatelle al nero, con gamberi astice e cognac

 

Seduti e accomodati al proprio tavolo, i burricchi prendevano subito confidenza con l’ambiente e con il cameriere che, durante l’evolversi della serata, è stato capace di garantire un servizio di ottimo livello, accompagnato da una ben equilibrata dose di empatia. C’è da dire che, data l’esigua presenza di avventori in sala, sia il servizio che la cucina non sono mai stati particolarmente sollecitati. Qualche piccola accidentale distrazione, ha invece prodotto la rottura di alcune stoviglie, senza che venissero per questo scomodate benemerite figure della misticità popolare: «Jesus, io veramente non capisco come sia possibile rompere un bicchiere senza chiamare in causa qualche Santo del Paradiso!»
 

Jacaranda - Filetto di spigola al sauvignon

Jacaranda – Filetto di branzino al Sauvignon

 

Il menù del “Jacaranda”, parimenti alla selezione dei vini, è ben strutturato e di elevatissima caratura.
Dalla selezione à la carte (presenti anche menù fissi più economici) sceglievamo di esordire con un assortimento di sei (l’alternativa era quattro) portate d’antipasti, accompagnate da un eccellente vermentino IGT superiore Capichera Viormennay, Isola dei Nuraghi: delizioso pasticcio di seppie al cabernet-sauvignon su letto di carasau; insalata di polpo, rucola, pomodorini e aceto balsamico; frittelle di gianchetti aromatizzati all’arancia; impeccabile soutè di cozze gratinate; gustosi gamberi al vapore con crema di ceci, e un assaggio di impareggiabili ostriche di San Teodoro: «Queste ostriche sono come le sarde, piccole ma buonissime!»
 

Jacaranda - Gelato alla birra con pinoli

Jacaranda – Gelato alla birra con pinoli

 

Di pari e più elevato livello, è risultato il primo piatto, ordinato comune dai due belligeranti burricchi: strepitose tagliatelle al nero con astice fresco, gamberi e Cognac, conditi con pomodori e foglioline di prezzemolo. Chapeau!
La cena è stata un crescendo di deliziose emozioni, che sono culminate nella scelta di un unico secondo piatto (da dividere in due, ma in realtà le porzioni erano più che abbondanti): filetto di branzino al Sauvignon, con polpa di ricci e asparagi di mare; questi ultimi (Salicornia) sono vegetali non comunissimi per le nostre tavole, dotati di una sapidità piuttosto marcata, e capaci di garantire un gradevolissimo e strutturato apporto, nella salatura dei piatti di mare. A domanda precisa di Jesus, il cameriere rispondeva: «questi li compriamo dal “Cozzaro Nero”, al mercato del pesce di San Benedetto».
 

Jacaranda - Semifreddo menta e cioccolato

Jacaranda – Semifreddo menta e cioccolato

 

Ugualmente apprezzabile la selezione dei dolci, con portate tradizionali e altre meno comuni, quali il Gelato alla birra e pinoli (la ricetta indicata sul menù prevedeva le arachidi, non disponibili), comandato dal Raschione Ettore, e un ben appariscente semifreddo alla menta e cioccolato – divorato da Jesus-, servito su uno scenografico accomodo di cristallo blu, in memoria del mare e dell’Estate che questa sera, almeno dal punto di vista dei nostri peccati di gola, abbiamo ritrovato.
La cena si concludeva quindi, con un caffè e un amaro “Cynar” per Jesus, nonché con una grappa barricata “Anghelu Ruju” di Sella&Mosca per il Raschione. Costo complessivo dell’esperienza, 65€ cadauno, sicuramente ben commisurati all’elevatissimo livello qualitativo di cucina e servizio, e rimpinguati con una adeguata mancia.
Da segnalare, il gradevole scambio di vedute, a fine serata, con l’illuminato gestore/proprietario, in merito a vari aspetti della gestione del Turismo a Cagliari, e sul fatto che, in città, dovrebbero essere più numerosi i locali frequentati e apprezzati, non solo per il basso costo e il televisore in sala!

Il giudizio che diamo al “Jacaranda”, non può che essere pregno di elogi e apprezzamenti, conseguiti per una cucina di altissimo livello, prodotti e materie prime di primissima qualità, e un servizio più che all’altezza. Ci informano che, in realtà, le specialità dello chef sono legate all’ingrediente dei ricci di mare; sarebbe quindi doveroso visitare questo delizioso ristorante, all’appropinquarsi della loro stagione. Quattro Burricchi!

 

VALUTAZIONE “Jacaranda”: Quattro Burricchi.
Ristorante Jacaranda Indirizzo: Viale Poetto 122, Cagliari
Telefono: 0704510266    [mostra in google maps]
 

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mar 26 2012

100. Ristorante Andreini – Alghero

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Andreini - Alghero Chiesa S.Francesco

Andreini – Alghero Chiesa S.Francesco

 

Prologo. Infine è arrivata. Cento, come le resurrezioni d’un secolo. Cento, come i canti della Comedia, cento come le grazie e gli onori di questa infinita avventura, consumata in Terra di Sardegna, per lunghi, cortissimi, interminati e interminabili spazi al di là della siepe dell’umana comprensione.
Dove la ragion dell’uomo si ferma, sovrastata dalla genuina essenza del Divino –  le cui manifestazioni terrene interessano il culto del piacere -, là il burriccu oltrepassa, col pensiero e con la carne scavalca, per condurvi in un nuovo Universo di trascendenti ed opulente emozioni. Non è una fine, non è un inizio, ma il segno di un passaggio, un’orma sull’argilla fangosa, che un sole accecante imprimerà nell’eterno.
 

Andreini - Marrocu Alfa

Andreini – Marrocu, Alfa verso il Sole

Andreini - Jesus

Andreini – Jesus al cospetto di Jesus

 

In principio fu il burriccu.
«Se io mi nasce un figlio come te, mi trancio i cog… , perché oltre ad essere un brutto burriccu, fai pure la linguetta»!
Al poco citato “Anziano“, l’onore e il genio di aver stimolato, con l’insulto e i «colpi di remo sulla schiena», le perverse fantasie del neo-nichilista Jesus.
Al troppo citato “Burriccu Pg“, l’onore di aver avviato, con malsano e innaturale istinto masochistico, il periodo dei challenge dietetici, documentati su queste pagine e consumati, per il sadico esercizio del vostro amato, nei migliori ristoranti della Sardegna. Così ha avuto origine il Donkey Challenge: la sfida del burriccu!
 

Andreini - Ingresso

Andreini – Ingresso

 

Burricchi verso il sole. Sabato pomeriggio. Un lamentoso ed insofferente Ingegner Marrocu, stringe poco saldamente il volante ultra-sensibile della 150 cavalli di Jesus, speditamente avviata verso il sole del piacere e della lussuria alimentare; a tratti pontifica, a tratti (ricordandosi di essere un radicale estimatore della industria teutonica) dileggia. Pochi minuti prima, non avendo appieno apprezzato la comodità del sedile posteriore in pelle, al cospetto della rigidità di un assetto sportivo sulle buche della S.S.131, il buon ingegnere aveva convinto l’auriga Ettore nel tralignare il percorso stabilito, per fare tappa nel bar di una tranquilla e accogliente località del nuorese: Borore!
Dopo essersi assicurato al posto di guida, esercitava quindi l’arte dell’imprudenza e dell’incoscienza, platealmente inveendo contro un austero automobilista locale. Il successivo disimpegno nell’apprendere la modalità di utilizzo del cruise-control, ne avrebbe poi cagionato un grave difetto di attenzione, tanto da produrre un sensibile allungamento dei tempi di percorrenza della strada. Risultato: giunti finalmente in albergo, il povero Raschione Ettore, stimolato nel profondo delle viscere, arrivava ad implorare la prima stanza disponibile (ovvero quella più vicina alla reception) al fine di raggiungere, il più speditamente possibile, l’agognata toilette.
 

Andreini - Interno, Marrocu Churchill

Andreini – Interno, Marrocu Churchill

 

Alghero. L’Alguer, Barceloneta, splendida enclave catalana integrata nel Nord-Ovest della Sardegna. Spiagge bianchissime, un suggestivo porto turistico, incantevoli stradine e stretti angiporto, alternati a maestose torri e bastioni, che trafiggono il cuore pulsante della città.
Inebrianti profumi e composti rumori di festa, accolgono l’incedere dei Donkey, accompagnato dal fastidioso avanzare del costosissimo trolley del Raschione: «Dobbiamo restare una notte, cosa tutto ti sei portato, burriccu?!?».
Nei pressi del centralissimo tempio dedicato a San Francesco, inserito nell’omonimo virtuoso convento, si trova l’alloggio scelto da Jesus, per penitentemente ospitare le mortali fattezze dei tre Triumviri: Hotel San Francesco, le cui camere (o, per meglio dire, “cellette”) si confondono con quelle dei frati, affacciate sul chiostro inferiore. Tanti nostalgici ricordi nella memoria di Jesus…
 

Andreini - PreAntipasti, Pane

Andreini – PreAntipasti, Pane

 

I nostri più affezionati fan, che hanno seguito in tempo reale le vicende di questa centesima ciccionata sulla pagina facebook, avranno già avuto modo di conoscere il primo evolversi della serata, che ha avuto un alcolico preludio in Piazza Civica – quasi interamente finanziato dal buon Ettore -, con la degustazione di due “biciclette” più “Martini bianco” con ghiaccio (per Jesus) accompagnate da buonissime (e salatissime) patatine fritte di stampo indigeno.
Poco prima, Jesus e il Raschione avevano avuto modo di ritrovare il disperso Ing.Marrocu, allontanatosi preventivamente dal gruppo principale, ovviamente con difetto di comunicabilità a distanza! Terminato questo “pre-aperitivo”, i tre si dirigevano verso la via Ardoino. Destinazione Andreini.
 

Andreini - Antipasti

Andreini – Antipasti

 

Ristorante Andreini. Il Ristorante si raggiunge percorrendo brevemente la via Ardoino (attenzione a non confondersi con l’errata toponomastica di Google) appena dopo aver superato la trattoria “Appena Prima” (bistrot all’aperto della medesima proprietà), la cui denominazione non sappiamo se definire geniale o oltremodo maliziosa.
L’uscio di ingresso è un portone in legno e ferro abbastanza anonimo, da cui fa capolino una splendida pianta grassa, per la quale la nostra ignoranza in botanica non ci consente di fornire ulteriori dettagli, ma che possiamo affermare essere ricorrente negli arredi interni, finanche arrivando a decorare gli esteticamente curati servizi igienici.
 

Andreini - Pecorino flambée

Andreini – Pecorino, crema flambée

Andreini - Tagliolini in crosta di pecorino

Andreini – Tagliolini in crosta di pecorino

 

Il tema strutturale ed architetturale del ristorante, è piuttosto comune per la città di Alghero. Il complesso è allestito su due lunghe gallerie parallele scavate nel tufo, caratterizzate da accattivanti volte a botte
– comunicanti per mezzo di ingressi ad arco -, decorate ed arredate con gusto e raffinatezza. Quadri e stampe in bianco e nero alle pareti, impalpabili lampadari spioventi, piccole serie di candele, misurati punti luce e un generoso acquario di vegete aragoste, dipingono un ambiente elegante ma informale, moderno ma dal fascino retrò. Una terza galleria dà alloggio alle cucine – affacciate e visibili direttamente dalla strada -, governate dai fratelli Andreini, stellati Michelin 2010 e 2011.
 

Andreini - Risotto di fregula

Andreini – Risotto di fregula

 

L’accoglienza del personale in sala è a dir poco incantevole. Una graziosa, elegante e gentilissima signorina ci fa accomodare, trattenendo i nostri soprabiti nel guardaroba, mentre i suoi numerosi colleghi predispongono minuziosamente l’accoglienza, con attenzione e gestualità fuori dal comune, senza mai comunque peccare di eccessivi o imbarazzanti formalismi.
Il servizio, assolutamente impeccabile, è quindi garantito da non pochi preparatissimi camerieri, mentre non di rado lo chef balugina nella sala, per servire personalmente le pietanze ed assicurarsi del pieno benessere degli avventori.
Tutto è ben misurato e naturale, tanto da rendere l’atmosfera empaticamente calorosa e rilassante.
 

Andreini - Gnocco arrosto dentice

Andreini – Gnocco arrosto dentice

 

Ci accomodiamo su una spaziosa tavola rotonda, approntata con una raffinata e lunghissima tovaglia bianca, ornata da alcuni suppellettili in ceramica e da un sofisticato porta-candela sferico. Il cameriere ci propone di esordire con un veloce aperitivo, trovando la nostra incondizionata approvazione, nonostante la recentissima e preventiva assunzione di alcolici. Malvasia di Bosa “Zarelli” per Jesus e il Raschione, Cedrata Tassoni (Sciroppo di Cedro e acqua Perrier) scelta dall’Ing. Marrocu. L’aperitivo veniva accompagnato, dapprima con i particolarissimi e strepitosi panini serviti in tavola (focaccia bianca con lievito madre, panino con scarola e alici, focaccia con capperi, olive e pomodori secchi) e successivamente con un inarrivabile pre-antipasto concepito dallo chef: un trittico costituito da panetto soffice, olio di oliva di Alghero, royal di carciofi sormontata da spuma di merluzzo e goccia di polpa di ricci. Sublime!
 

Andreini - Zuppetta di pesce

Andreini – Zuppetta di pesce

 

Il vino scelto per la serata è determinato dalla volontà di Jesus di provare una prestigiosa etichetta locale. Scelta invero quasi obbligata, data la mancanza, per contingenza vinicola del periodo, di più valide alternative nella pur fornitissima carta dei vini: sauvignon “Le Arenarie” del 2010, di Sella&Mosca.
Da qui è forse è utile sottolineare un aspetto di carattere semiologico. Raramente abbiamo avuto modo di riscontrare una attenzione e un rigore talmente maniacali nei processi di creazione dei piatti, come da “Andreini”. Ciascuna singola pietanza, oltre che essere caratterizzata da una filogenesi di sperimentazione, viene accompagnata da non sbrigativi processi di preparazione, basati su genuini ingredienti di stampo “casereccio”, elevati verso le vette più alte della cucina. Particolarità ed attenzioni che, ammettiamo, l’avventore medio (noi compresi) non è in grado di apprezzare nella sua interezza, e che vanno ben oltre il soggettivo compendio del sapore finale.
 

Andreini - PreDolce

Andreini – PreDolce mascarpone pistacchio

 

Antipasti. I quattro eccellenti antipasti proposti, sono stati serviti su un accattivante vassoio di vetro squadrato, adagiato su un sottopiatto d’alluminio color madreperla, con centro di sughero: tartara di pesce agli agrumi e sardine marinate, cozze e gamberetti in tempura, polpette di baccalà e anemoni con maionese di ricci, insalatina di polpo (quasi impalpabile al tatto, per la morbidezza) carciofi e bottarga.
La presentazione delle pietanze veniva giustamente accompagnata dalle esaustive spiegazioni dei camerieri, sollecitati e interpellati più volte dagli esigenti e curiosi burricchi, fino a stimolare oltre misura il non contenuto eloquio del titolare, trattenutosi più volte al nostro tavolo per imbastire discorsi di viscerale passione e amore per il proprio lavoro. Bravo!
 

Andreini - Tortino al pistacchio

Andreini – Tortino al pistacchio

 

Primi piatti. Suggestiva ed impagabile l’estetica del rituale di allestimento del primo piatto scelto da Jesus. Trattasi di tagliolini in crosta di pecorino, bottarga di muggine e salvia. Una forma scavata di pecorino viene al suo interno innaffiata con del brandy e accesa a mo’ di flambée. Una volta ottenuto un deposito di crema sul fondo, si inseriscono i tagliolini, poi conditi con la salvia, pepe nero e scaglie di bottarga: goduriosi!
L’ingegner Marrocu si deliziava invece con un abbondante risotto di fregula, con ventresca di tonno alla brace, asparagi e cipollotto, mentre il Raschione accondiscendeva volentieri alla fantasia del giorno dello chef, suggerita da Andreini in persona: gnocco arrosto con pomodorini e dentice. A detta del Raschione: «Uno dei migliori primi mai assaggiati».
 

Andreini - Dolcetti

Andreini – Dolcetti assortiti

 

Secondo piatto. Comune questo a tutti i commensali, da definire semplicemente sublime: delicata zuppetta di pesce con molluschi e crostacei, declinata in gamberetti, polpi, dentice e pesce scorfano.
Dolci, pre-dolci e post-dolci. La cena si avviava quindi verso la sua naturale conclusione. Il pre-dolce servito in tavola era una crema di mascarpone e pistacchio con fragole e sorbetto di gelsomino, mentre il dolce vero e proprio, un tortino caldo al pistacchio su zuppetta di fico d’india e sorbetto alle mandorle, decorato da un fiore di mandorlo, colto nel giardino degli Andreini. Senza parole! Ad accompagnare i dessert,  monica passita con doppia fermentazione per Jesus, nasco “Monteloce” di Sella&Mosca per il Marrocu, Nasco “Angialis” di Argiolas del 2006 per il Raschione Ettore.
 

Andreini - Tavola a fine pasto

Andreini – Tavola a fine pasto

 

Infine i dolcetti finali:  meringhe alla crema di nocciola e peperoncino, dolci di mandorle e crema di mascarpone e uguale condimento di peperoncino. Un caffè per Jesus
– opulentemente corredato da quattro differenti sfumature di zucchero diversamente raffinato -, due grappe barricate più un Whisky per il Marrocu in versione Winston Churchill (con tanto di sigaro toscano in bocca) concludevano una cena eccezionale. Costo complessivo, 83€ cadauno, da considerarsi adeguati per l’impagabile qualità della cucina e un servizio più che straordinario. Da Segnalare, infine, la non comune abitudine del ristorante, di congedare i propri ospiti con un piccolo presente, fatto di dolcetti di produzione propria, adatti alla colazione del giorno seguente.

Il Ristorante Andreini, già positivamente valutato dai nostri meno rinomati (!) colleghi della guida Michelin, rappresenta uno dei rari e preziosi punti di riferimento in Sardegna, per chi non si accontenta di una cucina convenzionale e scontata. Lo straordinario è invece qui istintuale e di casa; un sublime accogliente nido, per chi ama farsi vezzeggiare fino ed oltre i confini dei più nobili vizi umani.
Grazie a tutti voi, cari fan. Alle prossime cento ciccionate.
 


VALUTAZIONE “Andreini”: Cinque Burricchi.
Ristorante Andreini Indirizzo: Via Ardoino 45, Alghero
Telefono: 079982098    [mostra in google maps]
 


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