☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
dic 29 2012

Evasioni Restaurant – Cagliari

 Scritto da Jesus | 28 commenti | Commenta

Evasioni - Interno

Evasioni – Interno

 

Chiudere gli occhi ed evadere. Quando la costrizione della parola è una insopportabile camicia di forza, i cui lacci stringono e soffocano l’espressione delle proprie passioni, solo escludendo lo sguardo della luce e la luce dal proprio sguardo, si riesce a tornare liberi.
Ci troviamo qui oggi, incatenati al peso dei nostri limiti, nell’impossibilità di esprimere ciò che nella sera di quest’ultimo Venerdì dell’A.J. MMXII, è riuscito ad accarezzare le nostre passioni e regalarci, per brevissimi e indimenticabili istanti, la nostra più sincera e vorace cupidigia alimentare.
Chiudere gli occhi e dischiudere le labbra: portare dentro di sé l’amore per la cucina, per evadere dalle proprie costrizioni, per sentire la luce pervadere il nostro buio, un istante prima di ritornare prigionieri di noi stessi.
Scappate dalla vostra prigione più buia – la susunkaggine – e abbandonatevi alla passione, perdio!
 

Evasioni - Antipasti di mare

Evasioni – Antipasti di mare

 

E’ tiepida la città verso la fine dell’anno. E’ nient’affatto gelida l’oscurità della notte, ma trovare il calore della luce, riflessa da un diamante stilizzato, fa piacere in quel della via Puccini. E’ questo il logo del ristorante “Evasioni” che, inciso sulla sua insegna, presidia il locale e si offre al libero spirito dei più temerari avventori.
Cagliari, ore 20.58. Un inspiegabilmente freddoloso ingegner Marrocu, già insiste sull’uscio del ristorante, per meglio ripararsi dal vento; il Raschione, poco distante, si produce nel suo stucchevole e vano tentativo di imporsi come fotografo. Jesus, invero, sta ancora percorrendo la via, non perché i due burricchi titolari siano lì convenuti con differenti mezzi di locomozione, ma perché lo stesso Raschione, poco tempo prima – dopo aver trovato un efficace e regolarissimo accomodo alla propria autovettura in Piazza S. Benedetto -, aveva manifestato tutta la sua costrizione verso i rigori della legge: «eja sono strisce bianche ma forse non è un parcheggio, la sposto più in là» … «questo è stretto ne vedo un altro» … «azz questa è zona carico e scarico, anche se è tutto chiuso, meglio cercare altrove». Risultato: Jesus che era disceso un attimo per bloccargli uno spazio miracolosamente libero, se l’è dovuta fare a piedi: burriccu!!!
 

Evasioni - Spaghetti al caffè

Evasioni – Spaghetti al caffè

 

L’”Evasioni Restaurant”, di recentissima apertura, si alloggia negli stessi spazi che in passato hanno ospitato il ristorante “Retrogusto”, recensito dai burricchi nel Maggio dello scorso anno. La struttura ovviamente rimane la stessa: un’unica sala, non troppo estesa, a cui si accede dopo aver superato il breve dislivello del vestibolo di ingresso. Rispetto alla gestione precedente, l’impatto estetico è più sobrio e meno ostentatamente elegante: le solide pareti sono per lo più spoglie e castigatamente tinteggiate di bianco. Un tocco di colore lo danno i moderni punti luce e i lampadari in cristallo, che fanciullescamente giocano con i riflessi del verde, del giallo e del viola, tonalità che spesso vengono riproposte nelle decorazioni floreali dei piatti. L’angolo sud della sala è impreziosita da una riproduzione pittorica della “Creazione” di Michelangelo (i rigori della legge ci impediscono di riportare il commento del Raschione sul particolare del “dito”), mentre le finestre laterali sono coperte da trasparenti organze rosso accese (perché non viola?). La composizione scenica complessiva – che a dire il vero non ci convince pienamente – si completa con alcuni mobili in stile rustico e con sedie e tovaglie color latte, elegantemente e romanticamente imbandite. Nota di merito anche per i servizi che, nonostante gli infissi da aula B1 (!) riescono ad apparire efficacemente di gran classe.
 

Evasioni - Paccheri al nero di seppia

Paccheri al nero di seppia

Evasioni - Raviolini di cernia

Raviolini di cernia

 

La giovane maître, che ci accoglie e ci fa accomodare (e che si fa carico dell’intero servizio del ristorante), è un raro esempio di professionalità, gentilezza ed empatia nei confronti dell’avventore. L’accento del nord non tradisce le origini sarde, mentre la preparazione, la gestualità e l’attenzione per i dettagli, sono pienamente in accordo con il suo curriculum (così come quello dello chef), ricco di ristoranti e hotel a 5 stelle; tant’è che, durante la serata, per un istante (ma poi è passato) Jesus si è sinceramente vergognato di essere un impenitente pedduzzone:

«Gli antipasti erano di vostro gradimento, signori?»
«Sticazzi!»
«Ehm, ha espresso bene il concetto».
 

Evasioni - Tonno scottato in crosta di sesamo nero

Evasioni – Tonno scottato in crosta di sesamo nero

 

Già da un primo sguardo al menù, ci accorgiamo che l’excursus culinario che avremmo di lì a poco affrontato, non sarebbe stato convenzionale. Jesus, con gli occhi pieni di luce, si impone facilmente nella scelta degli antipasti («prendiamo tutto!») mentre l’Ing.Marrocu si ribella allo strapotere del Raschione, relativamente alla cernita del vino, per poi – di fronte allo straordinario bouquet di etichette sarde, italiane e straniere, disponibili nella cantina – chiedere consiglio alla maître. Alla fine optiamo coraggiosamente per un vino bianco neozelandese: Sauvignon Blanc “Saint Clair” (Saint Clair Family Estate), medaglia d’oro nel 2011 al Mundus Vini (Germania) al Marlborough Wine Show, e al New Zealand International Wine Show. La stessa azienda vinicola ha vinto in passato numerosi riconoscimenti a livello mondiale. Ci sarebbe da disquisire a lungo sulla espressività dell’Ing.Marrocu in sede di verifica del vino, e dei relativi commenti di apprezzamento per il medesimo, ma penso che lascerò alle note a margine dei miei colleghi burricchi questo privilegio.
 

Evasioni - Dentice, insalata di cardoncello

Evasioni – Dentice, insalata di cardoncello

 

Entriamo invece nel merito delle pietanze assaporate, precedute da un prosecco di benvenuto, da un favoloso pre-antipasto e accompagnate, per l’intera serata, da deliziose (a dir poco) focacce con pomodoro secco, sfoglie di mais al sesamo, pane guttiau, bruschette all’olio e  panini fatti in casa: encroiables!
Evitando di corredare prolissamente, con mirabili quanto meritati aggettivi, ciascheduna singola pietanza, nello specifico il pre-antipasto era composto da: guanciale di Villagrande su nido di pasta Kataifi, tonno scottato al sesamo su scaglie di fiore sardo di Gavoi, crema di caprino con avocado.
Tutto era servito in tavola, su splendide porcellane bianche e sottopiatti di solida ardesia nera: chapeau!
 

Evasioni - Trancio di dentice marinato

Evasioni – Trancio di dentice marinato

 

Rigorosamente di mare, gli antipasti  si articolavano in tre differenti composizioni, le prime due di crudo. Giostra dei crudi di mare, con: branzino; ostriche della Bretagna; tartara di salmone e avocado; tartara di tonno su focaccia salata, filetto di tonno rosso, filetto crudo di cernia.
Tiepido mosaico di mare e aria di barbabietola, disegnato con piccoli tasselli di salmone, tonno e cernia, conditi con grano di sale nero e accompagnati da buonissimi capperi di Selargius, oltre ché da una spettacolare ed inarrivabile spuma di barbabietola: «Ma la barbabietola di solito fa schifo, come diavolo è riuscito a farla così buona????».
 Astice nudo, cotto, sgusciato e accomodato su nido di pasta Kataifi, impreziosito da scaglie di fiore sardo di Gavoi, e accompagnato da buonissimi carciofi confit di San Sperate. Sul palato, il gusto intenso dell’astice ci è sembrato divinamente “violento”!
 

Evasioni - Dessert

Evasioni – Dessert

 

Primi piatti. Non scendono la qualità delle materie prime, l’originalità e la presentazione, con i primi piatti proposti: spaghetti al caffè con crema ai ricci di mare e nuvola di zenzero per il Raschione Ettore; ravioli sporcati al saraceno, con ripieno di cernia e rana pescatrice, datteri e fonduta di formaggio “Casizolu” per Jesus; “mare nero” con paccheri al nero di seppia, ripieni di tartara di seppia per l’Ing. Marrocu. L’inappuntabile e raffinato allestimento dei piatti, potete ben valutarlo voi stessi, mentre dobbiamo segnalare – unico piccolo appunto di tutta la cena – la presenza di un lieve eccesso di sale (almeno per il nostro gusto personale) nel condimento della pasta, elemento in linea con la tradizione culinaria del Nord.
Secondi piatti. Nonostante le pietanze fino a lì ingurgitate, i Burricchi non potevano perdere l’occasione di assaggiare le ulteriori strepitose delizie, che la superlativa cucina del ristorante poteva e voleva offrire: tonno scottato in crosta di sesamo nero, accompagnato da baby melanzane e fiori di guanciale di Villagrande; tranci di dentice, leggermente marinato al timo e cardamomo su vellutata di zucca, accompagnato da caviale nero di alghe; dentice cotto a bassa temperatura con insalata di cardoncello (cordolin’e petza) e spuma di caprino. «Che Iddio li abbia in gloria»!
 

Evasioni - Panini fatti in casa

Panini fatti in casa

Evasioni - Dolcetti

Evasioni – Dolcetti

 

I dessert non erano da meno. Tortino al caffè 100% arabico, ganache al cioccolato e perla verde; Soffice di castagne con cialda alle nocciole e salsa al mandarino di Villasor; crema di caco servita su conchiglia di caco ghiacciato; buonissima crema di mascarpone, offerta dallo chef. Il tutto è stato accompagnato da un gradevolissimo moscato delle cantine di Dolianova.
Sul finale, i caffè di Jesus e Marrocu, i liquori artigianali Milanesi alla liquirizia per Marrocu e il Raschione, e il mistico liquore al pistacchio assaggiato da Jesus (e con la forza dagli altri due burricchi, tanto da dover richiedere un bis compensativo) sono stati supportati da ulteriori nuove delizie offerte: pastiglie di anice e menta; tortini dolci di zucca; pasticcini di pastafrolla; piccoli tartufini e sfogliatine: impagabili.
Costo complessivo della serata 76€ cadauno, assolutamente giustificati per la qualità eccezionale della cucina e per tutto il ben di dio che i Triumviri hanno opulentemente consumato.

Ambientazione elegante, servizio di elevatissimo livello; materie prime di primissima qualità attinte dalla migliore tradizione sarda e ricette che, per originalità, tecnica di preparazione e presentazione, vanno ben oltre le normali consuetudini a cui siamo avvezzi. Rispetto alla media dei ristoranti che di solito visitiamo, siamo su di un altro pianeta. Come sottolineato dall’Ing.Marrocu: «non abbiamo (quasi) mai mangiato così bene». Considerato che (tra mille difficoltà) hanno aperto da pochi giorni, e che chef e maître sono meno che trentenni, tutto questo ci pare incredibile: chapeau!
Cinque meritati burricchi.
 


VALUTAZIONE “Evasioni Restaurant”: Cinque Burricchi.
Ristorante Evasioni Indirizzo: Via Puccini 23/A, Cagliari
Telefono: 3272305534    [mostra in google maps]
 

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mar 26 2012

100. Ristorante Andreini – Alghero

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Andreini - Alghero Chiesa S.Francesco

Andreini – Alghero Chiesa S.Francesco

 

Prologo. Infine è arrivata. Cento, come le resurrezioni d’un secolo. Cento, come i canti della Comedia, cento come le grazie e gli onori di questa infinita avventura, consumata in Terra di Sardegna, per lunghi, cortissimi, interminati e interminabili spazi al di là della siepe dell’umana comprensione.
Dove la ragion dell’uomo si ferma, sovrastata dalla genuina essenza del Divino –  le cui manifestazioni terrene interessano il culto del piacere -, là il burriccu oltrepassa, col pensiero e con la carne scavalca, per condurvi in un nuovo Universo di trascendenti ed opulente emozioni. Non è una fine, non è un inizio, ma il segno di un passaggio, un’orma sull’argilla fangosa, che un sole accecante imprimerà nell’eterno.
 

Andreini - Marrocu Alfa

Andreini – Marrocu, Alfa verso il Sole

Andreini - Jesus

Andreini – Jesus al cospetto di Jesus

 

In principio fu il burriccu.
«Se io mi nasce un figlio come te, mi trancio i cog… , perché oltre ad essere un brutto burriccu, fai pure la linguetta»!
Al poco citato “Anziano“, l’onore e il genio di aver stimolato, con l’insulto e i «colpi di remo sulla schiena», le perverse fantasie del neo-nichilista Jesus.
Al troppo citato “Burriccu Pg“, l’onore di aver avviato, con malsano e innaturale istinto masochistico, il periodo dei challenge dietetici, documentati su queste pagine e consumati, per il sadico esercizio del vostro amato, nei migliori ristoranti della Sardegna. Così ha avuto origine il Donkey Challenge: la sfida del burriccu!
 

Andreini - Ingresso

Andreini – Ingresso

 

Burricchi verso il sole. Sabato pomeriggio. Un lamentoso ed insofferente Ingegner Marrocu, stringe poco saldamente il volante ultra-sensibile della 150 cavalli di Jesus, speditamente avviata verso il sole del piacere e della lussuria alimentare; a tratti pontifica, a tratti (ricordandosi di essere un radicale estimatore della industria teutonica) dileggia. Pochi minuti prima, non avendo appieno apprezzato la comodità del sedile posteriore in pelle, al cospetto della rigidità di un assetto sportivo sulle buche della S.S.131, il buon ingegnere aveva convinto l’auriga Ettore nel tralignare il percorso stabilito, per fare tappa nel bar di una tranquilla e accogliente località del nuorese: Borore!
Dopo essersi assicurato al posto di guida, esercitava quindi l’arte dell’imprudenza e dell’incoscienza, platealmente inveendo contro un austero automobilista locale. Il successivo disimpegno nell’apprendere la modalità di utilizzo del cruise-control, ne avrebbe poi cagionato un grave difetto di attenzione, tanto da produrre un sensibile allungamento dei tempi di percorrenza della strada. Risultato: giunti finalmente in albergo, il povero Raschione Ettore, stimolato nel profondo delle viscere, arrivava ad implorare la prima stanza disponibile (ovvero quella più vicina alla reception) al fine di raggiungere, il più speditamente possibile, l’agognata toilette.
 

Andreini - Interno, Marrocu Churchill

Andreini – Interno, Marrocu Churchill

 

Alghero. L’Alguer, Barceloneta, splendida enclave catalana integrata nel Nord-Ovest della Sardegna. Spiagge bianchissime, un suggestivo porto turistico, incantevoli stradine e stretti angiporto, alternati a maestose torri e bastioni, che trafiggono il cuore pulsante della città.
Inebrianti profumi e composti rumori di festa, accolgono l’incedere dei Donkey, accompagnato dal fastidioso avanzare del costosissimo trolley del Raschione: «Dobbiamo restare una notte, cosa tutto ti sei portato, burriccu?!?».
Nei pressi del centralissimo tempio dedicato a San Francesco, inserito nell’omonimo virtuoso convento, si trova l’alloggio scelto da Jesus, per penitentemente ospitare le mortali fattezze dei tre Triumviri: Hotel San Francesco, le cui camere (o, per meglio dire, “cellette”) si confondono con quelle dei frati, affacciate sul chiostro inferiore. Tanti nostalgici ricordi nella memoria di Jesus…
 

Andreini - PreAntipasti, Pane

Andreini – PreAntipasti, Pane

 

I nostri più affezionati fan, che hanno seguito in tempo reale le vicende di questa centesima ciccionata sulla pagina facebook, avranno già avuto modo di conoscere il primo evolversi della serata, che ha avuto un alcolico preludio in Piazza Civica – quasi interamente finanziato dal buon Ettore -, con la degustazione di due “biciclette” più “Martini bianco” con ghiaccio (per Jesus) accompagnate da buonissime (e salatissime) patatine fritte di stampo indigeno.
Poco prima, Jesus e il Raschione avevano avuto modo di ritrovare il disperso Ing.Marrocu, allontanatosi preventivamente dal gruppo principale, ovviamente con difetto di comunicabilità a distanza! Terminato questo “pre-aperitivo”, i tre si dirigevano verso la via Ardoino. Destinazione Andreini.
 

Andreini - Antipasti

Andreini – Antipasti

 

Ristorante Andreini. Il Ristorante si raggiunge percorrendo brevemente la via Ardoino (attenzione a non confondersi con l’errata toponomastica di Google) appena dopo aver superato la trattoria “Appena Prima” (bistrot all’aperto della medesima proprietà), la cui denominazione non sappiamo se definire geniale o oltremodo maliziosa.
L’uscio di ingresso è un portone in legno e ferro abbastanza anonimo, da cui fa capolino una splendida pianta grassa, per la quale la nostra ignoranza in botanica non ci consente di fornire ulteriori dettagli, ma che possiamo affermare essere ricorrente negli arredi interni, finanche arrivando a decorare gli esteticamente curati servizi igienici.
 

Andreini - Pecorino flambée

Andreini – Pecorino, crema flambée

Andreini - Tagliolini in crosta di pecorino

Andreini – Tagliolini in crosta di pecorino

 

Il tema strutturale ed architetturale del ristorante, è piuttosto comune per la città di Alghero. Il complesso è allestito su due lunghe gallerie parallele scavate nel tufo, caratterizzate da accattivanti volte a botte
– comunicanti per mezzo di ingressi ad arco -, decorate ed arredate con gusto e raffinatezza. Quadri e stampe in bianco e nero alle pareti, impalpabili lampadari spioventi, piccole serie di candele, misurati punti luce e un generoso acquario di vegete aragoste, dipingono un ambiente elegante ma informale, moderno ma dal fascino retrò. Una terza galleria dà alloggio alle cucine – affacciate e visibili direttamente dalla strada -, governate dai fratelli Andreini, stellati Michelin 2010 e 2011.
 

Andreini - Risotto di fregula

Andreini – Risotto di fregula

 

L’accoglienza del personale in sala è a dir poco incantevole. Una graziosa, elegante e gentilissima signorina ci fa accomodare, trattenendo i nostri soprabiti nel guardaroba, mentre i suoi numerosi colleghi predispongono minuziosamente l’accoglienza, con attenzione e gestualità fuori dal comune, senza mai comunque peccare di eccessivi o imbarazzanti formalismi.
Il servizio, assolutamente impeccabile, è quindi garantito da non pochi preparatissimi camerieri, mentre non di rado lo chef balugina nella sala, per servire personalmente le pietanze ed assicurarsi del pieno benessere degli avventori.
Tutto è ben misurato e naturale, tanto da rendere l’atmosfera empaticamente calorosa e rilassante.
 

Andreini - Gnocco arrosto dentice

Andreini – Gnocco arrosto dentice

 

Ci accomodiamo su una spaziosa tavola rotonda, approntata con una raffinata e lunghissima tovaglia bianca, ornata da alcuni suppellettili in ceramica e da un sofisticato porta-candela sferico. Il cameriere ci propone di esordire con un veloce aperitivo, trovando la nostra incondizionata approvazione, nonostante la recentissima e preventiva assunzione di alcolici. Malvasia di Bosa “Zarelli” per Jesus e il Raschione, Cedrata Tassoni (Sciroppo di Cedro e acqua Perrier) scelta dall’Ing. Marrocu. L’aperitivo veniva accompagnato, dapprima con i particolarissimi e strepitosi panini serviti in tavola (focaccia bianca con lievito madre, panino con scarola e alici, focaccia con capperi, olive e pomodori secchi) e successivamente con un inarrivabile pre-antipasto concepito dallo chef: un trittico costituito da panetto soffice, olio di oliva di Alghero, royal di carciofi sormontata da spuma di merluzzo e goccia di polpa di ricci. Sublime!
 

Andreini - Zuppetta di pesce

Andreini – Zuppetta di pesce

 

Il vino scelto per la serata è determinato dalla volontà di Jesus di provare una prestigiosa etichetta locale. Scelta invero quasi obbligata, data la mancanza, per contingenza vinicola del periodo, di più valide alternative nella pur fornitissima carta dei vini: sauvignon “Le Arenarie” del 2010, di Sella&Mosca.
Da qui è forse è utile sottolineare un aspetto di carattere semiologico. Raramente abbiamo avuto modo di riscontrare una attenzione e un rigore talmente maniacali nei processi di creazione dei piatti, come da “Andreini”. Ciascuna singola pietanza, oltre che essere caratterizzata da una filogenesi di sperimentazione, viene accompagnata da non sbrigativi processi di preparazione, basati su genuini ingredienti di stampo “casereccio”, elevati verso le vette più alte della cucina. Particolarità ed attenzioni che, ammettiamo, l’avventore medio (noi compresi) non è in grado di apprezzare nella sua interezza, e che vanno ben oltre il soggettivo compendio del sapore finale.
 

Andreini - PreDolce

Andreini – PreDolce mascarpone pistacchio

 

Antipasti. I quattro eccellenti antipasti proposti, sono stati serviti su un accattivante vassoio di vetro squadrato, adagiato su un sottopiatto d’alluminio color madreperla, con centro di sughero: tartara di pesce agli agrumi e sardine marinate, cozze e gamberetti in tempura, polpette di baccalà e anemoni con maionese di ricci, insalatina di polpo (quasi impalpabile al tatto, per la morbidezza) carciofi e bottarga.
La presentazione delle pietanze veniva giustamente accompagnata dalle esaustive spiegazioni dei camerieri, sollecitati e interpellati più volte dagli esigenti e curiosi burricchi, fino a stimolare oltre misura il non contenuto eloquio del titolare, trattenutosi più volte al nostro tavolo per imbastire discorsi di viscerale passione e amore per il proprio lavoro. Bravo!
 

Andreini - Tortino al pistacchio

Andreini – Tortino al pistacchio

 

Primi piatti. Suggestiva ed impagabile l’estetica del rituale di allestimento del primo piatto scelto da Jesus. Trattasi di tagliolini in crosta di pecorino, bottarga di muggine e salvia. Una forma scavata di pecorino viene al suo interno innaffiata con del brandy e accesa a mo’ di flambée. Una volta ottenuto un deposito di crema sul fondo, si inseriscono i tagliolini, poi conditi con la salvia, pepe nero e scaglie di bottarga: goduriosi!
L’ingegner Marrocu si deliziava invece con un abbondante risotto di fregula, con ventresca di tonno alla brace, asparagi e cipollotto, mentre il Raschione accondiscendeva volentieri alla fantasia del giorno dello chef, suggerita da Andreini in persona: gnocco arrosto con pomodorini e dentice. A detta del Raschione: «Uno dei migliori primi mai assaggiati».
 

Andreini - Dolcetti

Andreini – Dolcetti assortiti

 

Secondo piatto. Comune questo a tutti i commensali, da definire semplicemente sublime: delicata zuppetta di pesce con molluschi e crostacei, declinata in gamberetti, polpi, dentice e pesce scorfano.
Dolci, pre-dolci e post-dolci. La cena si avviava quindi verso la sua naturale conclusione. Il pre-dolce servito in tavola era una crema di mascarpone e pistacchio con fragole e sorbetto di gelsomino, mentre il dolce vero e proprio, un tortino caldo al pistacchio su zuppetta di fico d’india e sorbetto alle mandorle, decorato da un fiore di mandorlo, colto nel giardino degli Andreini. Senza parole! Ad accompagnare i dessert,  monica passita con doppia fermentazione per Jesus, nasco “Monteloce” di Sella&Mosca per il Marrocu, Nasco “Angialis” di Argiolas del 2006 per il Raschione Ettore.
 

Andreini - Tavola a fine pasto

Andreini – Tavola a fine pasto

 

Infine i dolcetti finali:  meringhe alla crema di nocciola e peperoncino, dolci di mandorle e crema di mascarpone e uguale condimento di peperoncino. Un caffè per Jesus
– opulentemente corredato da quattro differenti sfumature di zucchero diversamente raffinato -, due grappe barricate più un Whisky per il Marrocu in versione Winston Churchill (con tanto di sigaro toscano in bocca) concludevano una cena eccezionale. Costo complessivo, 83€ cadauno, da considerarsi adeguati per l’impagabile qualità della cucina e un servizio più che straordinario. Da Segnalare, infine, la non comune abitudine del ristorante, di congedare i propri ospiti con un piccolo presente, fatto di dolcetti di produzione propria, adatti alla colazione del giorno seguente.

Il Ristorante Andreini, già positivamente valutato dai nostri meno rinomati (!) colleghi della guida Michelin, rappresenta uno dei rari e preziosi punti di riferimento in Sardegna, per chi non si accontenta di una cucina convenzionale e scontata. Lo straordinario è invece qui istintuale e di casa; un sublime accogliente nido, per chi ama farsi vezzeggiare fino ed oltre i confini dei più nobili vizi umani.
Grazie a tutti voi, cari fan. Alle prossime cento ciccionate.
 


VALUTAZIONE “Andreini”: Cinque Burricchi.
Ristorante Andreini Indirizzo: Via Ardoino 45, Alghero
Telefono: 079982098    [mostra in google maps]
 


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