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ott 13 2012

Ristorante Jacaranda – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Jacaranda - Interno

Jacaranda – Interno

 


Nel grigio senza luce. Ebbene non è piacevole il Poetto d’Autunno. Triste, spoglio, privo di gioia, di luce, di voglia di luce, d’animo di celebrazione e di festa.
E delle lunghe camminate sotto la luna, delle mille insegne, del milione di passi confusi tra le gaie risa e lo squillante tramestio delle bicchierate goduriose, ora che ne rimane?
Dei licenziosi balli, degli inviti a nozze, delle conquiste e delle delusioni, della mistica magia dei movimenti di Salsa del Prof.Gessa, non ci sovviene altro che uno sbiadito ricordo, nel buio di quest’ultimo fine settimana?
 

Jacaranda - Antipasti

Jacaranda – Antipasti

 

Alla ricerca del colore. Venerdì sera, ore 20.55. Jesus e il Raschione Ettore, “inconsolabilmente” privi della compagnia del terzo triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, temporaneamente disperso tra le Street e le Avenue di Nuova York, parcheggiano – nel buio e nel silenzio del Viale Poetto -, senza sforzi e poco distanti dalla loro destinazione: uno dei pochi vantaggi del lungomare in bassa stagione.
Un’esplosione di colori. La Jacaranda (iacaranda), pianta di origine tropicale, è in natura un inno al colore, al giubilo, alla festa, espressa e manifestata con le infinite e prorompenti sfumature del blu dei suoi fiori.
Di questo infinito blu, nel ricordo dell’Estate ormai andata via, in questa notte di metà Ottobre, i Burricchi fanno ricerca. Alle ore 21 in punto, gentilmente accolti dal gestore/cameriere, il monco Triumvirato faceva discretamente ingresso al “Jacaranda”.
 

Jacaranda - Gamberi al vapore con crema di ceci

Jacaranda – Gamberi al vapore con crema di ceci

 

Il Ristorante è felicemente ubicato all’altezza della “prima fermata” del lungomare Poetto, a pochi passi dalla famosa “spiaggia dei centomila”, ed è riservatamente integrato nella struttura dell’Hotel “Chentulunas”, di cui riprende l’apprezzabile tema estetico generale, e diversi pregevoli decori dell’interno.
Alcuni tavolini bianchi sono disposti all’esterno del locale – coperti da eleganti tentaggi -, ad usufrutto della bella stagione mentre, lateralmente, individuiamo una piccola veranda più riparata.
Dapprima, i burricchi si accingevano a quivi soggiornare poi, scorgendo taluni bellicosi nematoceri sulle pareti, sceglievano di riparare nella sala interna.
 

Jacaranda - Ostriche S. Teodoro

Jacaranda – Ostriche S. Teodoro

 

La non estesa sala principale, si estende in maniera irregolare, longitudinalmente accarezzata da un suggestivo bancone da bar, da cui emergono una splendida specchiera, una strana lampada a forma di riccio di mare, e altri piccoli elementi di arredo, ben armonizzati nel loro contesto. Le sfumature del lilla dominano cromaticamente la scena, mentre i piccoli tavoli in legno, le sedie minimaliste, i bicchieri multicolore, stampe di vecchi casotti e vari suggestivi punti luce, disegnano un ambiente elegante e moderno. Apprezzabile la diffusione acustica di musica anni 70/80, mentre dobbiamo appuntare su certi piccoli peccati d’estetica – a cui facilmente si potrà porre rimedio -, quali: la presenza di tasselli non pienamente nascosti nella muratura, una vetrina della frutta non brillantemente allestita, la porta della cucina sempre aperta, e una pila di sedie, maldestramente abbandonate in fondo alla sala.
 

Jacaranda - Tagliatelle al nero, astice cognac

Jacaranda – Tagliatelle al nero, con gamberi astice e cognac

 

Seduti e accomodati al proprio tavolo, i burricchi prendevano subito confidenza con l’ambiente e con il cameriere che, durante l’evolversi della serata, è stato capace di garantire un servizio di ottimo livello, accompagnato da una ben equilibrata dose di empatia. C’è da dire che, data l’esigua presenza di avventori in sala, sia il servizio che la cucina non sono mai stati particolarmente sollecitati. Qualche piccola accidentale distrazione, ha invece prodotto la rottura di alcune stoviglie, senza che venissero per questo scomodate benemerite figure della misticità popolare: «Jesus, io veramente non capisco come sia possibile rompere un bicchiere senza chiamare in causa qualche Santo del Paradiso!»
 

Jacaranda - Filetto di spigola al sauvignon

Jacaranda – Filetto di branzino al Sauvignon

 

Il menù del “Jacaranda”, parimenti alla selezione dei vini, è ben strutturato e di elevatissima caratura.
Dalla selezione à la carte (presenti anche menù fissi più economici) sceglievamo di esordire con un assortimento di sei (l’alternativa era quattro) portate d’antipasti, accompagnate da un eccellente vermentino IGT superiore Capichera Viormennay, Isola dei Nuraghi: delizioso pasticcio di seppie al cabernet-sauvignon su letto di carasau; insalata di polpo, rucola, pomodorini e aceto balsamico; frittelle di gianchetti aromatizzati all’arancia; impeccabile soutè di cozze gratinate; gustosi gamberi al vapore con crema di ceci, e un assaggio di impareggiabili ostriche di San Teodoro: «Queste ostriche sono come le sarde, piccole ma buonissime!»
 

Jacaranda - Gelato alla birra con pinoli

Jacaranda – Gelato alla birra con pinoli

 

Di pari e più elevato livello, è risultato il primo piatto, ordinato comune dai due belligeranti burricchi: strepitose tagliatelle al nero con astice fresco, gamberi e Cognac, conditi con pomodori e foglioline di prezzemolo. Chapeau!
La cena è stata un crescendo di deliziose emozioni, che sono culminate nella scelta di un unico secondo piatto (da dividere in due, ma in realtà le porzioni erano più che abbondanti): filetto di branzino al Sauvignon, con polpa di ricci e asparagi di mare; questi ultimi (Salicornia) sono vegetali non comunissimi per le nostre tavole, dotati di una sapidità piuttosto marcata, e capaci di garantire un gradevolissimo e strutturato apporto, nella salatura dei piatti di mare. A domanda precisa di Jesus, il cameriere rispondeva: «questi li compriamo dal “Cozzaro Nero”, al mercato del pesce di San Benedetto».
 

Jacaranda - Semifreddo menta e cioccolato

Jacaranda – Semifreddo menta e cioccolato

 

Ugualmente apprezzabile la selezione dei dolci, con portate tradizionali e altre meno comuni, quali il Gelato alla birra e pinoli (la ricetta indicata sul menù prevedeva le arachidi, non disponibili), comandato dal Raschione Ettore, e un ben appariscente semifreddo alla menta e cioccolato – divorato da Jesus-, servito su uno scenografico accomodo di cristallo blu, in memoria del mare e dell’Estate che questa sera, almeno dal punto di vista dei nostri peccati di gola, abbiamo ritrovato.
La cena si concludeva quindi, con un caffè e un amaro “Cynar” per Jesus, nonché con una grappa barricata “Anghelu Ruju” di Sella&Mosca per il Raschione. Costo complessivo dell’esperienza, 65€ cadauno, sicuramente ben commisurati all’elevatissimo livello qualitativo di cucina e servizio, e rimpinguati con una adeguata mancia.
Da segnalare, il gradevole scambio di vedute, a fine serata, con l’illuminato gestore/proprietario, in merito a vari aspetti della gestione del Turismo a Cagliari, e sul fatto che, in città, dovrebbero essere più numerosi i locali frequentati e apprezzati, non solo per il basso costo e il televisore in sala!

Il giudizio che diamo al “Jacaranda”, non può che essere pregno di elogi e apprezzamenti, conseguiti per una cucina di altissimo livello, prodotti e materie prime di primissima qualità, e un servizio più che all’altezza. Ci informano che, in realtà, le specialità dello chef sono legate all’ingrediente dei ricci di mare; sarebbe quindi doveroso visitare questo delizioso ristorante, all’appropinquarsi della loro stagione. Quattro Burricchi!

 

VALUTAZIONE “Jacaranda”: Quattro Burricchi.
Ristorante Jacaranda Indirizzo: Viale Poetto 122, Cagliari
Telefono: 0704510266    [mostra in google maps]
 

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ago 6 2011

Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi – Capoterra

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne

Sa Cardiga e Su Schironi – Brindisi Champagne

 

Eccoci, qui e ora ritrovati, come ormai ogni settimana a narrarvi e narrarci il nuovo atteso episodio dell’infinita saga dei tre Triumviri burricchi, dei burricchi già stati Triumviri e dei burricchi che giammai lo saranno; un interminato vagare, descritto in codesto Flateyjarbok del caldo Mediterraneo, alla frenetica e irrequieta ricerca delle nuove terre del gusto, di sempre nuovi orizzonti dei sapori, di assolati fiordi accarezzati dal nettare dei nostri vigneti; destinazione ultima questa, che la favola norrena e quella sarda, idealmente raccoglie.
Venerdì sera. Tre dei cinque burricchi, iniziano la nuova avventura, oggi occasionalmente condotti dal vettore Raschione Ettore.
Sul sedile posteriore della sobria NON 150CV, siede l’albedico Dottor Melis; al suo fianco l’onnipresente Jesus, medita sulla saggezza dei tempi passati e riflette su ciò che di lì a poco li aspetta.

Sa Cardiga e Su Schironi - Astice a sa casteddaia

Sa Cardiga e Su Schironi – Astice a sa casteddaia


In quel preciso istante il Dott.Melis, statisticamente avvezzo – per una mistica convergenza tra la fatale regola del contrappasso e le cugurre di Jesus – all’obbligo di spesa, più di quanto la congenita parsimonia auspicherebbe, viene messo a conoscenza della destinazione: Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi, località Maddalena Spiaggia in Capoterra, Cagliari. “Sa Cardiga“, rinomato, amato, pluri-decorato, celeberrimo locale del cagliaritano e, soprattutto, spauracchio e terrore di ogni susunku della zona.
Le intenzioni di Jesus sono bellicose:  «Mettiamo subito in chiaro le cose, stasera voglio mangiare ostriche e ordinare champagne».
Il Dottor melis, chiuso come un topo in trappola, subitamente sbianca e accenna ad una timida difesa, ma Jesus, con un virulento impeto di mnestica scuola materna, esprime in sintesi la sua filosofia di vita e il propedeutico messaggio, che cerca in ogni occasione di trasfondere agli affezionati e ricettivi fan: «A mei non ci du poninti su dinai a intru de su baullu! (trad.: allorquando sarò morto, non avrò di certo accumulato ricchezze per accompagnar il mio viaggio verso la Duat)».

Sa Cardiga e Su Schironi - Cruditè di mare

Sa Cardiga e Su Schironi – Cruditè di mare


Alle ore 21.30 i tre succitati burricchi venivano raggiunti, nell’opulento parcheggio interno del ristorante, dagli altri due commensali: l’irreversibilmente ovoidale (notate foto in alto) ciccione Pg e il più dignitosamente longilineo Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, da lodare per essersi prodotto in un percorso non rettilineo di 62.8 Km, onde giungere per tempo a destinazione. Stimabile in circa 47.000 euro, il valore medio degli autoveicoli in sosta di fronte al locale.
L’ambientazione interna de “Sa Cardiga e Su Schironi” (trad.: la graticola e lo spiedo) è di per sé non eccessivamente elegante e raffinata. L’ampia sala principale è comunque interamente rivestita da elementi lignei più o meno pregiati, tanto da dare l’impressione di trovarsi nel sottocoperta di un antico veliero.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti freddi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti freddi


Pratici separè, punti luce ben calibrati, piccoli quadri, sobri supellettili tradizionali e di origine marinara, rifiniscono quindi gli arredi. Da notare, nel vestibolo d’ingresso che accoglie la reception, numerosi attestati e premi assegnati al ristorante: segnalazione guida Michelin, forchetta d’oro ecc.
Per puro dovere di cronaca ci è obbligo di segnalare inoltre, la naturalmente indotta presenza di un cospicuo numero di – non meglio adeguatamente definibili –
strafighe della madonna, ciascheduna amabilmente affiancata ad un non indigente accompagnatore.
Discretamente numerosi gli avventori in sala, serviti da tre/quattro camerieri dal piglio informale e deciso, che si dimenano velocemente tra comande e servizi ai tavoli.
Numero però forse non del tutto appropriato per garantire un servizio simultaneamente impeccabile per la totalità degli astanti.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti vari

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti vari


Il corpulento cameriere a noi assegnato, di chiare origini non indigene, ci fa accomodare in un ampio tavolo vicino ad una vetrata. Già disposti e predisposti in tavola, un tagliere di buon salame tradizionale sardo (sattizzu), olive marinate, crema di formaggio piccante, pane abbrustolito e pane carasau.
Il cameriere ci suggerisce di inziare la cena con gli antipasti di mare e noi volentieri raccogliamo la proposta, dopo che Jesus si assicura che vi siano comprese ostriche e altre cruditè di mare.
Ma il vero esordio non poteva essere che un brindisi beneaugurale in onore della salute dei cinque commensali, celebrato con una bottiglia di champagne brut-rosè Billecart Salmon, delle cantine di Mareuil-sur-Ay nel Marne. Il più nostrano vermentino DOC Is Argiolas delle cantine Argiolas, viene invece scelto come vino per accompagnare le pietanze della serata.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti caldi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti caldi


Da qui in poi inizia una serie di veramente interminabili antipasti, a tratti di squisita fattura – per i quali ci scusiamo già d’ora di non poter riportare alcuni dettagli -, che hanno messo seriamente a dura prova la dignità e la professionalità alimentare degli esperti Triumviri, i quali si son visti, loro malgrado, costretti a rinunciare finanche all’assaggio di un primo o secondo piatto, per effetto di un default del mortificato Ing.Marrocu e dell’indispettito Raschione Ettore, che sono tenuti a presentare adeguata giustificazione su queste pagine.
Prima portata degli antipasti, un maestoso astice fresco, preparato con la ricetta tradizionale cagliaritana (a sa casteddaia): a dir poco squisito, soprattutto quando accompagnato allo champagne.

Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne Bottiglia

Sa Cardiga e Su Schironi – Champagne


Poco dopo arrivava il turno delle cruditè di mare: ostriche, arselle e patelle di scoglio in ghiaccio e limone, dal sapore di mare semplicemente fenomenale, indescrivibile.
Buonissimi anche gamberi e scampi crudi, serviti su letto di verdurine miste.
Citiamo inoltre il buonissimo carpaccio di tonno rosso al profumo di tropea, condito con cipolle dolci, una composizione di bottarga di muggine e sedano, buonissimi tortini con piccoli pomodori ripieni di crema di tonno, decorati con alici.
Meno buona la cernia a dadini, condita con olive e sottaceti, mentre sono apparsi davvero eccellenti il polpo marinato con patate e uno splendido piatto di mozzarelline di bufala con pescespada affumicato e pomodori, acciuge marinate su letto di insalata belga.

Sa Cardiga e Su Schironi - Dessert

Sa Cardiga e Su Schironi – Dessert


Degno di menzione speciale il tonno fresco alla carlofortina con “cipolle d’agro”: probabilmente il più buono mai assaggiato da Jesus. Gli antipasti finalmente terminavano con i piatti caldi: buoni moscardini alla diavola con olive, magnifiche cozze e arselle marinate. Spettacolo! Non all’altezza si è dimostrata, invero, la frittura mista di pesce, mentre assolutamente squisite sono risultate le ostriche gratinate.
A questo punto, come già anticipato, i cinque ainini commensali, ammainavano bandiera bianca, e venivano finanche scherniti dal divertito cameriere: «prossima volta, tre giorni di Ramadan, prima di venire a mangiare qui!». Shame on us!
Gli inevitabili dessert, venivano preceduti da un digestivo sorbetto al limone: pannacotta al caramello (in realtà ordinato ai frutti di bosco!) per il burriccu Pg, macedonia di frutta per Jesus, semifreddo al torroncino per i restanti commensali. Buonissimi.
Qui terminava la cena quantitativamente più straziante da noi mai affrontata, senza caffè e ammazzacaffè di sorta, per manifesta inferiorità.
Costo cadauno della serata, circa 68€, da considerarsi adeguato per abbondanza (in realtà, solo gli antipasti sono quantificabili in due cene complete), bontà e genuinità di quanto mangiato.
Viceversa dobbiamo ritenere eccessivo il pagato, in funzione di un servizio non sempre all’altezza, dell’impronta ambientale piuttosto anonima, e di una cucina non particolarmente ricercata, anche se necessariamente premiamo auto-denunciare il difetto di valutazione, con riferimento ai primi e secondi piatti non consumati.
Di sicuro, comunque, un’esperienza più che positiva. Inevitabile la menzione speciale, per K.O. Tecnico contro i burricchi Triumviri, alla terza ripresa. ../


VALUTAZIONE “Sa cardiga e Su Schironi”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante
 Sa Cardiga e su Schironi
Indirizzo: Loc. Maddalena Spiaggia, Capoterra – CA
Telefono: 07071652 [mostra in google maps]

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apr 5 2010

Elogio del ristorante “Da noi due”, Cagliari

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Da noi due - Ettore

Da noi due – Ettore

 

Innanzitutto voglio elogiare il “Raschione” Ettore, noto viveur della Cagliari bene, che in questa giornata di Pasquetta (auguri a tutti, soprattutto a Jesus risorto) si é chiamato fuori dalla banale ed economica consuetudine della gita fuori porta, ma ha proposto la sempre gradita iniziativa di un abbondante pranzo da consumarsi in un caratteristico ristorante cagliaritano.
Esaurito questo doveroso convenevole, sottolineiamo subito che, per qualche ragione a noi ben poco chiara, probabilmente legata alla sfera socio-economica, il burriccu Pg ha questa volta deciso di non chiudere con la sua presenza il sacro cerchio asinino dei triunviri, per dedicarsi a una, non meglio precisata, attività alimentare in famiglia. Questa scelta poco edificante fa il paio con la sgradevole situazione di essere l’unico del trio a non aver ancora provveduto ad un efficace adeguamento tecnologico, quale il buttare dalla finestra, quei 500/600 euro per l’acquisto di un appariscente apple iphone, tanto inutile quanto indispensabile. Che poi “non devi fare il figo con i soldi degli altri, tanto paga babbu!

A parte queste criptiche digressioni, devo dire che raccontare l’esperienza di oggi mi procurerà qualche sofferenza. Soffro perché la povera Cagliari, soleggiata e affascinante con le sue stradine caratteristiche, con i colori e gli angoli tipici delle città di mare, i borghi dal sapore antico, il porto e il lungomare che profumano di salsedine, non trova soddisfazione in una adeguata e convincente offerta turistica. Nella fattispecie oggi, mentre le strade della città erano una Babele di lingue e colori, eco dei più remoti angoli del mondo , mentre turisti dal portafoglio pieno si dannavano per trovare scorci e occasioni per spendere i loro soldi, Cagliari offriva solo negozi chiusi, saracinesche abbassate, musei sbarrati e, soprattutto, ristoranti strapieni o inaccessibili.
Nel passeggiare con il raschione alla ricerca di un nido accogliente, quattro quinti degli esercizi risultavano chiusi, e quei pochi che non lo erano ci rifiutavano l’accesso sostenendo che, nonostante visibilmente parecchi coperti apparivano in realtà “scoperti”, non ci avrebbero servito perché avremmo dovuto prenotare prima.
Eviterò di nominare tali esercizi, ma elogerò invece l’unico ristorante il cui personale non ci ha accolto come se fossimo un problema in più da gestire, ma una giusta occasione di guadagno, per soddisfare la quale era doveroso fare il possibile.
Sia chiaro che il giudizio critico sulla qualità della cucina prescinderà totalmente da questo preambolo positivo, ma sarà il risultato di osservazioni e degustazioni obiettive.

Da noi due - Ostriche

Da noi due – Ostriche


Iniziamo allora con l’elogio degli antipasti di mare. L’esordio é stato un assaggio di ostriche crude, tanto gustose quanto insufficienti in numero, a dire la verità, per sanare i nostri appetiti famelici da inizio pasto. Sono seguiti degli spettacolari polpetti/seppie con piselli, un gustosissimo carpaccio di salmone al sedano e gamberetti in salsa rosa.

Complessivamente il tutto è stato eccellente in termini di qualità. Un procedere delle pietanze degno della miglior novelle cuisine: molte porzioni poco abbondanti, ma assolutamente da scoprire e gustare, con gli occhi e con il palato.

Da noi due - Salmone

Da noi due – Salmone


Nel viavai dei camerieri, siamo stati accompagnati dalle attenzioni della padrona di casa, la signora Adriana, che premurosamente si preoccupava di chiederci  se il tutto fosse di nostro gradimento, pronta ad esaudire ogni eventuale richiesta. Sapete che il vostro amato Jesus, solitamente non gradisce troppo i rapporti interpersonali e ogni forma di calore umano, ma non c’é dubbio che questo tipo di accoglienza possa risultare particolarmente gradita alla quasi totalità delle persone normali.

Come primi abbiamo avuto la possibilità di gustare raviolini ai funghi porcini e risotto alla pescatora: veramente significativi!

Da noi due - Ravioli funghi, risotto pescatora

Da noi due – Ravioli funghi, risotto pescatora


Da noi due - Astice

Da noi due – Astice


Ma la cosa più spettacolare di tutto il pranzo  é stato il secondo: l’astice fresco a tranci, accompagnato da una delicata salsetta olio e limone.  Impagabile!
Il pranzo dei due burricchi superstiti si é infine concluso con un ottimo tiramisu della casa, un sorbetto al limone e il soliti amari e caffé conclusivo.

In definitiva, se volete mangiare in un posto accogliente, di qualità, spendendo il giusto, potete sicuramente camminare fino al Corso Vittorio Emanuele di Cagliari, e sedervi al ristorante “Da noi due”.










VALUTAZIONE “Da Noi Due”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Da Noi Due Indirizzo: Corso V.Emanuele 335, Cagliari
Telefono: 070656901    [mostra in google maps]

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