☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
dic 31 2011

Ristorante S’Apposentu (di casa Puddu) – Siddi

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta
S'Apposentu - Casa Puddu

S'Apposentu – Casa Puddu

 

Addì MMXI, in Siddi. Il trentesimo giorno del dodicesimo mese dell’anno solare. Anno Domini, anno Christi, anno Jesus. Hanno Jesus e i Triumviri ufficiali lontano trascinato, questi ultimi deliranti sospiri del vecchierel canuto e stanco, all’approssimarsi dell’ancestrale rituale del passaggio;
la periodica mutazione, la fenice che muore e rinasce dalle sue ceneri nel continuum dell’infinito e dell’eterno divenire.
Buon anno Jesus: che quest’ultimi giorni di malinconico affanno, siano il solo pegno per i mesi di felice passato. E che non esista mai per te la parola addio.

S'Apposentu - Interno

S'Apposentu – Interno

 

Buon anno Raschione Ettore: che l’impronta di un fiero destino segua sempre i tuoi passi, ad annunciare e proclamare la rincorsa e conquistata gloria.
Buon anno Ing.Marrocu: che una ritrovata saviezza la conduca verso un nuovo equilibrio dei sensi, in cui la misurata parsimonia non arda e bruci nel suo cuore.
Buon anno Burriccu Pg, ex triumviro ufficiale pre capitis deminutio: che questa ostile società riconosca infine la differenza tra indigenza e susunkaggine, non abusando più oltre della tua rispettabile essenza, per le sue sciagurate mistificazioni (prego di voler leggere il commento di Jesus in fondo alla pagina).

S'Apposentu – Gamberi scottati

 

Buon anno Dottor Melis, buon anno Amit, buon anno caro V.O., buon anno S.L.M. e buone nuove a tutti coloro che, di sigle insigniti o meno, hanno varcato occasionalmente o periodicamente la soglia della casa del Donkey Challenge, fino a raggiungere la vera stanza dei piaceri, che noi con cura arrediamo.
Buona fine e gioioso inizio naturalmente a Voi tutti, nostri adorati e adoranti fan, vicini e lontani, e buon anno finanche a coloro che, pur giustamente abominandoci, contribuiscono, loro malgrado, ad incrementare in maniera diretta o indiretta il contatore delle visite qui di fianco. :-D

S'Apposentu – Antipasti, Panini

 

Buon anno infine, doverosamente, al gradito ospite che ha contraddistinto quest’ultima positiva esperienza del MMXI: il venerabile “Su fotografu”, valido collega del Raschione Ettore e già paesaggista ufficiale ai tempi d’oro del Donkey Team.
Quattro erano quindi i commensali che, per concludere felicemente questo periodo di soddisfazioni alimentari, hanno scelto un’ultima lontana destinazione fuori porta, contraddistinta da sicuro e fascinoso spessore: ristorante S’Apposentu – del noto chef Roberto Petza -, collocato e immerso nel Paese di Siddi, circondato dalle campagne del medio Campidano.

S'Apposentu - Spaghetti alla chitarra di gragnano

S'Apposentu – Spaghetti alla chitarra di gragnano

 

Il ristorante ha sede nella storica “Casa Puddu”, maestosa e splendida villa padronale in stile liberty del secolo scorso, già dimora di don Ciccittu, ricco possidente agricolo, panificatore e sindaco della cittadina. La sala da pranzo è distribuita su varie stanze (apposentus) della villa, mentre le cucine sono integrate nei vecchi alloggi della servitù. L’interno è sobriamente ed elegantemente arredato, tanto da far rivivere le atmosfere della signorilità contadina, orgoglio del nostro non lontano passato: tetto e mensole in legno, tovaglie di raso bianco, preziosi arazzi, graziosi soprammobili della vita quotidiana, disegnano un ambiente rustico e raffinato.

S'Apposentu - Raviolini di gallina

S'Apposentu – Raviolini di gallina

 

Veniamo accolti da due gentili e particolarmente flemmatici camerieri, abbigliati con gli indumenti ufficiali del ristorante: lungo grembiule bruno e paglietta chiara sul capo, che poi scopriremo avere una duplice funzionalità, come elemento di igiene e di richiamo alla radici contadine del Paese. Ci accomodiamo in un’ampia e confortevole tavola rotonda, che risulta splendidamente ed insolitamente imbandita, con posate d’argento, cristalli da vino, flùte, e bicchieri multicolore per l’acqua. Il centrotavola era invero costituito da un solido vassoio oblungo di colore nero, base per un candeliere d’argento a singolo stelo, su cui già ardeva una candela d’atmosfera.

S'Appusentu – Zuppa di fregua di casa

 

A contorno del criptico vassoio, la cui l’audace fisionomia inopinatamente stimolava la macabra idea di un sepolcro, erano disposte delle pietruzze o ciottoli di fiume, elementi di forte rappresentazione votiva negli antichi rituali pagani della fertilità, e simboli di rinascita e successione padre-figlio nella sacre cerimonie funebri di rito ebraico.
Il passaggio dal morente periodo al nascente nuovo anno, così come l’irrazionale passaggio del sole da ovest a est nella rinascita di un nuovo giorno, era in accordo con questa rappresentazione, in cui gli ainini commensali, topologicamente disposti in corrispondenza dei punti cardinali simboleggiavano, con il numero quattro, l’idea del trapasso, come nelle terre ad oriente è suggestivamente inteso (in lingua nipponica, il numero quattro e la parola “morte” si pronunciano allo stesso modo).

S'Apposentu - Scaloppa di dentice

S'Apposentu – Scaloppa di dentice

 

Il servizio è risultato assolutamente puntuale, rituale ed ineccepibile. Si inizia con un brindisi di benvenuto offerto dalla casa, condotto con spumante francese classico e accompagnato da un primo delizioso assaggio di antipasto: carpaccio di palamita sarda, decorata con erbette di campo. Segnaliamo subito la presenza a tavola di abbondanti provvigioni di eccellente pane carasau, bagnato con olio d’oliva Uselis DOC, e una non trascurabile varietà di superbi differenti panini di varia farinacea estrazione: buonissimi. Vino scelto per la serata, l’ormai a voi celeberrimo vino bianco IGT Karmis, della cantina Contini, pluridecorato e medagliato ai Vinitaly delle passate edizioni.

S'Apposentu - Germano reale

Germano reale

Zuppetta e filetti di triglia

 

Gli antipasti scelti alla carta (non potendo richiedere un assaggio di tutto, i commensali li hanno piuttosto informalmente condivisi) sono stati: gamberi scottati con sughetto, polpa di limone prezzemolo e rape, piccolo fritto di paranza con funghi e verdurine di campo, mattonella di bietole selvatiche croccante con prosciutto di Mamoiada e salsa di pomodoro, gelato di cipolla del campidano con ricciola affumicata e prosciutto croccante. Originalità, ricercatezza e tecnica di preparazione delle entrée straordinarie, anche se dobbiamo appuntare sulla qualità dei gamberi proposti, non all’altezza delle altre pietanze.

S'Apposentu – Sorbetto al mandarino

 

Altrettanto ricercati ed altisonanti i primi piatti: goduriosi raviolini di gallina al mirto e fegato grasso affumicato, con salsa di burro, uvetta e pinoli per Jesus, zuppa di fregua di casa con brodo di pesce di scoglio, arselle, filettini di pesce e peperoncino per Ettore, spaghetti alla chitarra di gragnano con ragù di carciofi, cozze arselle e ricci di mare per l’Ing.Marrocu e su fotografu.
Dopo una salutare attesa, consumata da Jesus nella aristocratica sala lettura che fa da anticamera ai servizi igienici – impreziosita da uno bizzarro albero di natale luminescente, addobbato da spazzolini da denti e tubetti di dentifricio! – potevano arrivare i secondi: germano reale cotto sul carbone con frutta secca, verdurine amare e salsa di cottura scelto dal vostro amato, zuppetta ristretta con filetti di triglia avvolti nel pane carasau, carciofi saltati, capperi e rosmarino consumato dal Raschione, scaloppa di dentice di lenza arrostita in padella con sughetto di cozze e verdurine selvatiche per i rimanenti commensali. Chapeau!

S'Apposentu – Dessert

 

Come intermezzo prima dei doverosi dessert, ai satolli Burricchi veniva offerto un piacevole sorbetto al mandarino, impreziosito da ciuffetti di menta fresca. Buonissimo! I dolci, invero, sono risultati impagabili per fattura e gusto: fantastica
“la castagna si fa i cachi suoi” (zuppettina con base di cachi, gelato alla panna, cioccolato e castagne) per Jesus, cannolo croccante ripieno con crema al cardamonio, pere al cannonau, composta di limone, corbezzoli e cachi per Ettore, sfogliatina calda di fichi, pinoli e vaniglia con crema inglese e gelato per Marrocu, gelato allo zaffenaro di San Gavino con gateau di mandorle e miele di bosco per Su Fotografu.
La cena terminava con la proposta di piccoli deliziosi dolcetti e semifreddi alla crema inglese e uvetta, accompagnati da una grappa barricata per chi vi scrive, una grappa alla liquirizia gustata dal Raschione e un caffè per il quarto ospite. Costo complessivo della serata, 67€ cadauno, da giudicarsi adeguati alla qualità del mangiato, anche in considerazione delle due bottiglie di Karmis, impassibilmente tracannate.
Un crescendo di sensazioni, un tripudio di gusto che avvolge e seduce, in una ambientazione dal sapore aristocratico e familiare. Tutto questo è “S’Apposentu”. Se pur distante da Cagliari è una meta imprescindibile per gli amanti della cucina più ricercata e prelibata.
Permettetemi, in conclusione, di unirmi all’auspicio, introdotto e manifestato in sede di commento dal Raschione Ettore, che il MMXII sia un anno gravido di soddisfazioni e gioie per tutti Voi e che, soprattutto, sia l’anno del burriccu!

 

VALUTAZIONE “S’Apposentu”: Quattro Burricchi.
Ristorante S’Apposentu Indirizzo: Vico Cagliari 3, Siddi
Telefono: 0709341045    [mostra in google maps]
 

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dic 18 2011

Ristorante Crackers – Cagliari

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Crackers – Ingresso

 

Prese il cracker e lo spezzò. Lo diede ai suoi asinini discepoli e disse: «prendete e abbuffatevi tutti, questo è il mio corpo (e che corpo!) offerto nel sacrificio di voi…»
In un gesto la vita e la storia. Una fragile pressione, un movimento deciso e misurato; l’impeto del battito dell’Universo condotto, con mite delicatezza, entro l’argine della forza interiore.
La melodia del mistero, la passione degli uomini, l’armonia del Celeste, l’entropia della coscienza; tutto si concentra in un punto senza spazio e in un istante senza tempo, nel frastuono della dolcezza divina, che spezza il silenzioso ed eterno non essere.
E’ il mantrico Oṃ, il soffio di volontà, il tumulto della scelta, l’impero del giudizio, il trascendente disgiungersi del bene e del male; quel bene e quel male che, nei giorni della Pasqua del recente passato asinino, avevano lontano sospinto l’ormai risorto Jesus e il viandante Ettore – non per loro volontà – , dal ristorante che oggi recensiamo.

 

Crackers – Interno

 

Cagliari, Sabato, ore 13.30.
Gelidamente sospinti dal primo vero alito d’inverno, il vostro amato e l’impeccabile Raschione avanzano, “piedibus” calcantibus, lungo il Corso Vittorio Emanuele II, che speditamente percorrono dopo aver abbandonato l’improbabile – per quell’ora e in quel luogo – riparo urbano, entro il quale la 150cv presidenziale aveva felicemente trovato rifugio. Il meno fortunato Ing.Marrocu, tardava però a sopraggiungere; scorti infine all’orizzonte i due burricchi colleghi, uno dei quali si apprestava a immortalare fotograficamente la sua altera falcata, il timido ingegnere si proponeva in un curioso passo del gambero, che si concludeva con uno stravagante saluto contro terga, d’innanzi all’ingresso del ristorante.

Crackers – Coquillage

 

Il locale al suo interno è architettonicamente semplice, come non di rado accade per le costruzioni del Corso.
L’unica ampia sala, si estende a partire dal bancone in rovere e dall’imponente vetrina frigo, prossimi all’ingresso, fino a raggiungere le cucine sul fondo, alle quali si può visivamente accedere per mezzo di una pratica feritoia ricavata su una parete irregolare e attraverso la quale vengono introdotte le vivande nella sala pranzo.
L’arredamento, di per sè piuttosto razionale e ben curato, nel complesso non riesce a determinare una ambientazione particolarmente elegante e raffinata.

 

Crackers – Antipasti di mare

 

Se non fosse per la onesta sfacciataggine con la quale è stata condotta, la prima accoglienza ricevuta dal Triumvirato, sarebbe stata giudicata riprovevole:
il tavolo riservato inizialmente ai burricchi, veniva sotto i loro occhi conferito a un gruppo di distinte e non più giovanissime signore – probabilmente clienti abituali – che senza alcuna prenotazione avevano anticipato di qualche secondo il loro ingresso in sala.
A parte questa insolita considerazione, il servizio – tenuto da una coppia di attenti gestori/camerieri – non ha dato ragione di ulteriori eccezioni, rivelandosi puntuale e preciso, così come i tempi della cucina.

Carpaccio di pesce spada

Frittura di gamberi

 

Al di là della rigidità del menù, viste le esigenze non comuni dei tre navigati commensali, veniva loro proposto di esordire il pranzo con un ricercato vassoio di coquillage: ostriche, cozze crude e tartufi di mare, che a livello estetico si presentavano particolarmente avvizziti, ma dalla qualità e dal gusto tutt’altro che insoddisfacenti.
Ad accompagnare gli antipasti, come il resto delle pietanze, il pluri-citato e decorato vino bianco IGT Karmis, delle cantine Contini, imposto dalla scelta del Raschione Ettore contro i dissennati desideri dell’ingegner Marrocu, che divisava pasteggiare con un’etichetta molto meno adatta.

Crackers – Risotto, Spaghetti

Crackers – Pennette al salmone

 

Gli abbondanti antipasti proseguivano quindi con insalatina di calamari e gamberi, pomodorini sedano e verdure, bottarga a scaglie con carciofi freschi, carpaccio di pesce spada con sedano e lattuga, per finire con una veramente ottima frittura di calamari tagliati finissimi. Antipasti di non ricercata presentazione ed elaborazione, ma senza dubbio di qualità.

 

Crackers – Dolci

 

Primi piatti invero encomiabili: eccellenti pennette al salmone per Jesus – scelte per un precendente “disigio” infra-settimanale del medesimo – , risotto alla marinara (cozze arselle e seppiette) e spaghetti “alla saracena” (con medesimo condimento) per il Raschione Ettore e l’Ingegner Marrocu.
Data l’abbondanza delle pietanze, i tre commensali orientavano l’evolversi del pasto sulla scelta dei dolci: ottima torta sacher per Jesus, buon tiramisù per Marrocu, buonissima torta alla mandorle per Ettore.
Il pranzo si avviava quindi alla fine, concludendosi con tre caffè e due eccellenti liquirizie “liquirice coffe” per Raschione e Ingegnere.


Costo complessivo cada-burriccu, 61€ circa, che dobbiamo valutare un 25% superiori al giusto stimabile, per la qualità del servizio e delle pietanze servite, e su cui hanno inciso i complessivi 110€ degli antipasti.
Il Ristorante Crackers, si presenta senza dubbio come un buon ristorante, che propone una cucina semplice e senza particolari eccellenze, ma di buon livello qualitativo medio. Complessivamente tre burricchi, meno meno.

VALUTAZIONE “Crackers”: Tre Burricchi.
Ristorante Crackers Indirizzo: Corso V.Emanuele II 195, Cagliari
Telefono: 070653912 [mostra in google maps]

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ago 20 2011

Trattoria del Porto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta
Trattoria del Porto - Marrocu

Trattoria del Porto – Marrocu, molo Dogana


Porto di Cagliari, ore 20.30.
Scivola via, lentamente e rumorosamente, nel frenetico tumulto della sera, una nuova, rovente giornata estiva; il luminoso abbraccio del sole di Sardegna, che annega in un ultimo gemito di sfumature vermiglie, trascinando il giorno appena trascorso nell’impero della notte, è lo spettacolo offerto alla ancestrale liturgia dei pescatori,
i quali, a quest’ora e in ogni parte del Mondo conosciuto,  approntano le loro reti, in attesa di solcare – fermo biologico permettendo – quelle onde perigliose e grate, che da millenni regalano, agli inconsapevoli ma esigenti laici del mare, il piacere di tesori e delizie dal sapore eterno.

Trattoria del Porto - Interno

Trattoria del Porto – Interno


Molo Dogana. Persa nell’incanto di un acquerello di colori riflessi sul mare, l’irsuta sagoma dell’Ing.Marrocu scruta curiosamente gli ormeggi del porto, nel delirio di nuovi velieri e nuovi oceani da navigare. E’ grazie alla sua prosaica richiesta di anticipare l’orario della ciccionata serale odierna – che congiunturalmente coincide con il tramontar del sole – per impegni di lavoro la mattina successiva, che possiamo e potete apprezzare un tale scorcio di impagabile bellezza e atmosfera, assaporando vette di inarrivabile poesia:

«Ehi, scusa, di quanti metri è il natante?»
«Sono trentotto piedi.»
«Sticazzi!»

Trattoria del Porto - Antipasti

Trattoria del Porto – Antipasti


Giusto in fronte agli approdi di velieri e yacht più o meno di lusso, sulla spaziosa banchina del molo “Dogana”, si affaccia la Trattoria del Porto, a cui si accede dopo un breve inerpicarsi su uno scivolo di cemento, fino ad una piccola terrazina esterna, su cui alloggiano alcuni piccoli tavoli.
La sala interna, data per scontata la maestosità della suggestiva atmosfera di contorno, presenta alcune caratteristiche esteticamente apprezzabili ed altre meno positive, che devono essere oggetto di critica. Particolarmente indovinate risultano le tonalità di pareti e drappeggi del locale, che si sposano meravigliosamente con il panorama crepuscolare disegnato sullo sfondo dell’ampia vetrata. Piuttosto inelegante è invece il bancone della caffetteria/ricevitoria, così come il disarmonico frigo delle bevande, tanto da sottrarre alle aspirazioni  del ristorante, una quasi raggiunta ipotesi di raffinatezza ambientale. Le luci e la climatizzazione sono ben dosate, ed azzeccati ci appaiono i suppellettili in stile marinaresco, mentre possiamo licenziare come inopportuna, la presenza di un rumoroso televisore al plasma, in luogo di un conveniente impianto di riproduzione acustica.

Trattoria del Porto - Zuppa cozze arselle

Trattoria del Porto – Zuppa cozze arselle


I tre Burricchi Triumviri in formazione tipo, Jesus, il Raschione Ettore e l’Ing. Marrocu, varcano la soglia della trattoria pochi minuti dopo l’orario stabilito all’atto della prenotazione.
La gestione del locale è di carattere prettamente familiare, e l’accoglienza ai donkey viene prodotta in una forma che azzarderei a definire “inerziale”, per effetto dell’irrinunciabile piacere che il personale provava nel godere delle ultime luci del giorno, sul terrazzino.
Appena accomodati – in un non troppo spazioso tavolino quadrato – , l’Ingegner Marrocu si lasciava rapire dal frigo delle bevande, decretando, di sua sponte, quello che sarebbe stato il vino per la serata: l’ormai a voi celeberrimo e pluridecorato, bianco Karmis IGT della valle del Tirso, servito in approccio fastidiosamente tiepido, e solo successivamente accomodato in un adeguato secchiello del ghiaccio.

Trattoria del Porto - Tagliatelle all'astice

Trattoria del Porto – Tagliatelle all'astice

Trattoria del Porto - Tagliatelle arselle rucola bottarga

Trattoria del Porto – arselle rucola bottarga


I burricchi concordavano quindi, con un serafico e apparentemente parecchio rilassato cameriere, il prossimo susseguirsi delle pietanze: antipastini misti di mare, assaggi di primi piatti ed eventualmente (ignorate pure il non opulento avverbio) secondi piatti e dolce. Diciamo subito che, nonostante la succitata apparente superficialità del servizio, i tempi con cui è stata condotto tutto l’incendere della cena, sono stati a dir poco impeccabili.
Gli antipasti di mare constavano in cinque differenti e gustosissime portate, non particolarmente abbondanti e fantasiose, ma di certo meritevoli di lodi per qualità e genuinità dei prodotti impiegati: ottima insalata di polpo marinato con seppie e gamberetti, buona burrida di gattuccio, sublime tonno alla catalana, eccellente insalata di seppie con sedano e noci, gustosissimi gamberi alla catalana con olio e cipolle.

Trattoria del Porto - Grigliata mista

Trattoria del Porto – Grigliata mista


Ciò che manca agli antipasti standard della Trattoria del Porto, sono probabilmente le classiche pietanze calde della tradizione cagliaritana, che gli ingordi burricchi hanno comunque ordinato a parte: una meravigliosa e squisita zuppa di cozze e arselle, condite in un sughetto di pomodorini freschi. Sapore dei mitili, di un ordine superiore alla norma. Buonissimi!
Il primo piatto di ciaschedun Triumviro si è articolato nell’assaggio di due diverse portate, per effetto di una convenuta salomonica decisione da parte di Jesus, che intendeva mediare tra tre distinte aspirazioni alimentari e un più pratico orientamento alla sintesi da parte della cucina. Alla fine la scelta è stata felice solo al cinquanta per cento: molto buone le tagliatelle fresche all’astice,  che abbondavano del consueto condimento di pomodori freschi; assolutamente anonima e priva di sapore la composizione di arselle rucola e bottarga, che completava gli assaggi dei primi.

Trattoria del Porto - Pannacotta al caramello

Trattoria del Porto – Pannacotta al caramello


Altrettanto negativamente, dobbiamo ahimè giudicare il secondo piatto assaggiato. La scenografica grigliata mista, impreziosita con funzionali spicchi di limone – all’apparenza molto invitante -, si è rivelata apprezzabile esclusivamente in considerazione degli ottimi calamari arrosto. Gamberoni, orate e tranci di pesce spada erano invero privi di qualunque gradevole sapore; le orate, probabilmente perché non cucinate “a sa casteddaia”, cioè private delle interiora prima della cottura.
Il pasto si è quindi concluso con una pannacotta al caramello fatta in casa,  che l’Ing.Marrocu definiva “sublime”, e con due sorbetti al limone per Jesus e il Raschione. Due mediocri liquori alla liquirizia (in realtà anima nera, con tanto di cazziata alla cameriera da parte del Marrocu) e un caffè più mirto per Jesus, concludevano quindi le ostilità.
Costo della serata cadauno, 57 €, su cui incidono due bottiglie di Karmis, più un extra di antipasti, ma che comunque dobbiamo considerare almeno un 25% superiore rispetto al giusto dovuto.
La Trattoria del Porto è senza dubbio un locale in cui si possono ritrovare le piacevoli suggestioni delle atmosfere di mare – per questo menzione speciale -, anche se questa sua intrinseca peculiarità, a parer nostro, potrebbe essere ben meglio valorizzata. Contraddittoria l’esperienza della cucina: alcuni piatti molto positivi, altri insignificanti, mentre il servizio in sala, seppure all’apparenza piuttosto alla mano, si è rivelato – a parte qualche sbavatura – sorprendentemente puntuale ed efficace.
Infine, in favore dei nostri più parsimoniosi lettori (suggerisco al Raschione di discorrere, in sede di commento, sull’ultima performance dell’assente, burriccu Pg), costi non susunku friendly.



VALUTAZIONE “Trattoria del Porto”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Trattoria del Porto Indirizzo: Molo Dogana, Cagliari
Telefono: 070659613    [mostra in google maps]
 

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lug 24 2011

Ristorante Da Monica e Ahmed – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Da Monica e Ahmed – Interno


Africa ipsa parens illa Sardiniae.

Due mari è un solo mare. Due soli è un solo sole. Divisi e uniti, distanti ma abbracciati, inconsapevolmente e silenziosamente, fin dalla origini dei tempi, nella storia. Civiltà “etterne”, che danno lustro e gloria al seme di un popolo cresciuto con l’ostinazione di se stesso, piegatosi solo alla forza e all’impazienza del proprio vento.
Da Cartagine all’Etruria, dalla Sardegna punica a quella romana, spazio c’è per ritrovare ancora, se ben le si cerca, le tracce del lontano comune passato; gli umani costumi, i profumi, le abitudini dei millenni andati di cui, violentemente e ingiustificatamente,  si è persa memoria.

Da Monica e Ahmed – Polpo Gamberi Salmone


Ed ecco perché si fa largo, nel veloce incedere di tre quasi inconsci burricchi, per il centrale Corso Vittorio Emanuele in Cagliari, un’improvvisa remota reminiscenza. Una subitanea consapevolezza, che prende il posto dei più disordinati ed affamati ainini pensieri, per tralignare verso una più profonda, intensa, apodittica semenza.
Varcando la soglia del ristorante “Da Monica e Ahmed”, si ha subito l’impressione di quello che sarebbe accaduto se la storia sarda avesse preso, ventidue secoli fà, una diversa ed emozionante piega.
Il locale è espressione, già a partire  dallo stesso nome – per proseguire nell’atmosfera e negli arredi – ,  del migliore esempio di riuscito effetto sincretico, tra la cultura e le abitudini culinarie nostrane e le atmosfere che si potrebbero vivere sull’altra sponda del mar Mediterraneo.
L’accogliente piccola sala del ristorante riesce a rivisitare la più classica architettura indigena, espressa con spesse pareti ed ampie arcate divisorie, con il felice abbandono alle più accese e solari colorazioni di stampo magrebino.
Splendidi narghilè, ricami da “mille e una notte”, stampe in tema saraceno, si accostano splendidamente a suppellettili ed arredi della tradizione locale, annichilendo nei fatti qualsiasi supposta antinomia culturale.

Da Monica e Ahmed – Seppiette Tonno Pesce spada


Ad accogliere amichevolmente gli ormai affamati – data l’ora, le 14.00 – Triumviri ufficiali in formazione tipo, Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu, è la padrona di casa del ristorante, la signora Monica, che si preoccupa anche in prima persona di servire i non numerosissimi clienti. Per dovere di cronaca e per onestà intellettuale nell’esercizio della nostra recensione, dobbiamo invero sottolineare come l’Ing.Marrocu – per l’occasione vestito con la divisa ufficiale da depositario della sicurezza e tranquillità aeroportuale – ben conosceva la signora Monica, tanto da essere da lei accolto con particolare empatia e trasporto; quest’ultima sembra essere, pur tuttavia, un’abitudine ben sperimentata del locale e, a parte alcune graziose signorine dall’accento francese, il resto degli avventori erano con tutta probabilità frequentatori abituali della sala. Questo in generale può di certo rappresentare un segnale di buon auspicio.

Pesce a scabecciu, Nero di seppia


Il cuoco del ristorante, Ahmed, è il responsabile e padrone della cucina, separata dalla sala principale da una sorta di elegante “rota degli esposti”, dal quale la signora Monica attinge le pietanze ordinate dai clienti.
A dispetto di quanto si possa pensare, nonostante le chiare origini nord-africane,  la cucina di Ahmed è strettamente orientata alle specialità sarde, cagliaritane in particolare, preparate  – possiamo di certo anticipare – con estrema cura e diligente ortodossia, occasionalmente declinata e valorizzata da influenze alimentari magrebine.
Dopo aver ordinato gli antipasti di mare e deciso che  il vino per il pranzo sarebbe stato l’ormai a voi noto bianco Igt Karmis, delle cantine Contini di Cabras, si sono velocemente presentate, al cospetto degli speranzosi burricchi, una lunga serie di deliziose, abbondanti ed a tratti originalissime pietanze: cubetti di salmone in salsina di olio e limone con ananas e amarene, polpo marinato, gamberetti in salsa piccante ai (presumiamo) peperoni, spettacolari seppiette alla crema di yogurt, tonno alla catalana con cipolle, zucchine e olive, pesce spada con noci e carote, tradizionale pesce a scabecciu, seppiette in umido al nero di seppia. Interminabili ed eccellenti!

Da Monica e Ahmed - Linguine all'Astice

Da Monica e Ahmed – Linguine all'Astice


Primo piatto. Nonostante l’esperienza abbia a Jesus insegnato, quanto sia difficile la preparazione di un piatto quale le “Linguine all’astice”, e come spesso ci si ritrovi di fronte ad un semplice accenno di crostaceo ad adornare la pietanza – come la stessa signora Monica ammetteva nel citare taluni colleghi ristoratori – i Triumviri si facevano tentare dall’altisonanza della portata, rassicurati ed entusiasmati dalla presentazione a tavola, dell’intero astice che sarebbe stato utilizzato per la preparazione successiva.
Il risultato, dobbiamo dirlo, è stato formidabile:  un sesquipedale vassoio di linguine, sufficienti a sfamare finanche sei commensali, abbondantemente condite da squisiti tranci di astice, chele comprese. Indiscutibilmente e non casualmente, superbe!

Da Monica e Ahmed - Dolcetti assortiti

Da Monica e Ahmed – Dolcetti assortiti


In virtù dell’estrema abbondanza delle linguine, che potevano benissimo servire da primo e secondo piatto, i tre non se la son sentita di proseguire oltre nella loro progressione alimentare.
Sono stati quindi sufficienti tre ottimi sorbetti al limone (preparati con spumante brut), e i dolcetti offerti dalla casa per concludere degnamente il pasto.
Appendice alla conclusione, gli immancabili caffè di rito, due liquori alla liquirizia per Ettore e l’Ing.Marrocu e una grappa barricata per Jesus, servita in un pittoresco bicchiere bi-becco.
Costo complessivo del pranzo, 35€ cadauno, da giudicare finanche inferiori alla qualità e all’abbondanza di quanto mangiato.

Indiscutibilmente “Da Monica e Ahmed”, è un ristorante adatto per ogni occasione: per una cena romantica, per un incontro conviviale, per passare una serata immersi in un ambiente cordiale e dal sapore esotico lontano. Certamente, ideale e irrinunciabile per chi è abituato a mangiar bene.


VALUTAZIONE “Da Monica e Ahmed”: Tre Burricchi.
Ristorante Da Monica e Ahmed Indirizzo: Corso V.Emanuele II 119, Cagliari
Telefono: 0706402045 [mostra in google maps]

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lug 16 2011

T Restaurant – Cagliari

 Scritto da Ettore | 3 commenti | Commenta
T Restaurant - Interno

T Restaurant – Interno


Il T Hotel, per molti orgoglio della città di Cagliari, un regalo alla città secondo il famoso imprenditore sardo che ha finanziato la riqualificazione della struttura, che adesso domina alle spalle del nuovo Parco della Musica fresco di inaugurazione. Il Matitone, che si può osservare da qualsiasi punto di Cagliari, agli occhi dei Burricchi, orfani per l’occasione – ahimè – proprio dell’esperto di strutture, il sempre (sovra)stimato Ing. Marrocu, rapito da improrogabili impegni di lavoro, è stato il punto di incontro per una particolare versione del rito della ciccionata settimanale. Mi riferisco al copioso numero di ospiti, oltre agli immancabili buimviri Ettore e Jesus, accorsi per festeggiare il compleanno del buon Jesus alla mezzanotte.

T Restaurant - Antipasti Spaghetti astice

T Restaurant – Antipasti Spaghetti astice


Il T Hotel ospita al suo interno l’omonimo T Restaurant, adiacente all’elegante bar a sezione circolare ricavato alla base della grande torre, provvisto di un’ampia sala con una settantina di coperti oltre ad una più piccola sala privata, dalla quale siamo stati immediatamente allontanati per l’intervento di una elegante signora che aveva riservato la sala per una cena di giovanissimi ospiti.
Vieniamo fatti accomodare su una lunga tavolata allestita per l’occasione, adiacente alla vetrata con vista in un elegante zona aperitivi all’aperto, ricavata ai bordi di una piccola piscina illuminata.
I camierieri non tardano a mettersi subito a disposizione della comitiva di affamati avventori, ma dopo aver distribuito i menu (carta più menu degustazione del giorno), dimenticano la carta dei vini e non offrono gran supporto, così che il gruppo rimane confuso sulle scelte da prendere, scelte difficili, anche perchè alterate dalla diffusa attenzione alla spesa da parte di taluini ben identificati ospiti.

T Restaurant - Primi piatti

T Restaurant – Primi piatti


Dopo una lunga attesa, riusciamo a consultare la ricca carta dei vini e si può finalmente ordinare. Per evidenti motivi di privacy non dettaglieremo le scelte di tutti, ci limiteremo a quelle dei Biumviri ufficiali e dei donkey PG e Dott. Melis, che le statistiche ormai condannano a sinonimo di ciccionata high-cost.
Per la scelta del vino si formano due partiti: quello del bianco, nello specifico il più volte citato Karmis delle cantine Contini, e quello del rosso, un carignano del Sulcis.
Segnaliamo un’ottima panetteria biologica che verrà utilizzata spesso per compensare le lunghe pause tra un piatto e il successivo.

T Restaurant - Scaloppa di pesce spada

T Restaurant – Scaloppa di pesce spada


La scelta iniziale prevedeva un assaggio di antipasti di mare, con l’aggiunta di qualche formaggio e verdure grigliate per lo scienziato Amit, che osserva il protocollo vegetaliano. Dopo un’attesa prossima all’ora, arriva invece una veramente ridotta scelta di antipasti in tal modo assortita: salumi al posto dei formaggi richiesti, melanzane grigliate, insalata di seppie e polpo, piuttosto scondita e priva di gusto, e burrida di gattuccio su crostini di pane decisamente non entusiasmante per gusto.
I due Biumviri rimangono colpiti anche per la poca cura nella presentazione dei piatti, non marcatamente differenziabile da quella di una mensa self service, fatto salvo l’impiego di un servizio di piatti di qualità.

T Restaurant - Scaloppa di orata

T Restaurant – Scaloppa di orata


Dopo una serie di ripetizioni e rettifiche sulla scelta dei primi, motivate dai camerieri come necessarie per far sì che i piatti arrivassero a tutti negli stessi tempi, e un’altra lunga attesa, arrivano i primi piatti: tortelli al ripieno d’orata su vellutata di patate – rivelatisi piuttosto anonimi oltre che freddi e poco conditi come il resto delle portate -, paccheri con dadolata di pescato, pesto di basilico e pomodori freschi, piuttosto buoni secondo la nostra ospite anche se non eccezionali e piuttosto assimilabili alla pasta fredda, spaghetti con salsa di astice e basilico fresco, gradevoli a giudicare dai tempi di assimilazione dei burricchi PG e Melis; infine segnaliamo una zuppa di verdure di stagione e riso per Amit (unico ospite citato oltre ai burricchi d’annata ndj) e una fregola allo zafferano con fiori di zucca.

T Restaurant - Commensali

T Restaurant – Commensali


Visto l’inizio poco esaltante i Biumviri decidono di non provare l’esperienza del secondo piatto e di passare direttamente al dolce, mentre dall’altra parte del tavolo i oiù affamati Dott. Melis e PG si buttavano su scaloppa di pesce spada e scaloppa di orata con erbette saltate, menta fresca e pomodorini ciliegia.
Per la scelta dei dessert, a cui ci viene proposto un accompagnamento con Moscato Brillante, un giovane cameriere si presenta con un carrello di torte assortite (sacher, meringhe, torta alla frutta ecc.) e tutti gli avventori nella zona del buon Jesus fanno la propria scelta. Ma c’è qualcosa nell’aria e ad un tratto il cameriere responsabile della sala interviene e, senza preavviso porta via di corsa il carrello dei dolci prima che potessero essere serviti, di fronte allo sguardo attonito dei commensali e dello stesso Jesus che non rinuncia a inseguire l’autore del deplorevole gesto…

T Restaurant - Torta Jesus

T Restaurant – Torta di compleanno Jesus


Pochi secondi dopo viene spiegato tutto: SORPRESAA!!.. i commensali avevano fatto confezionare in una delle migliori pasticcerie di Cagliari una splendida torta di compleanno raffigurante proprio il nobile logo del DonkeyChallenge. Il buon Jesus non crede ai suoi occhi e un accenno di commozione perturba il superbo sguardo. Dopo qualche difficoltà nello spegnere le candeline per via dell’età, si è continuato con i festeggiamenti del compleanno.
La cena si è conclusa con la nota esibizione di Jesus per le grandi occasioni: carta di credito gold con platfond illimitato, concessa al cameriere per saldare l’intero conto che, a dire il vero, gli esperti Biumviri si sarebbero potuti aspettare leggermente superione per cifra, vista la location a quattro stelle del ristorante, così come sarebbe stato lecito presumere più adeguate, per la medesima ragione, qualità nei piatti, scelta e presentazione; qualità queste, che NON ci sono state.

Per questi motivi il giudizio sul ristorante non può che essere, nostro malgrado, inferiore alla sufficienza: un burricco.



VALUTAZIONE “T Restaurant”: Un Burriccu.
Ristorante T Restaurant Indirizzo: Via dei Giudicati 66, Cagliari
Telefono: 07047400    [mostra in google maps]
 

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