☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 2 2013

Ristorante L’Angolo di Pinna – Cagliari

 Scritto da Ettore | 1 commento | Commenta

Pinna - Interno

Pinna – Interno

 

La sfida delle insidie del gran diluvio, antipasto di una ormai prossima e annunciata apocalisse, come il riscatto di un pugile costretto all’angolo che si ribella all’incedere dei colpi dell’avversario e costruisce la propria vittoria, allo stesso modo la compagnia dell’asinello, nonostante le nefaste profezie della cuccurra col cappellino (si pigausu una passad’è acqua!), non rinuncia a riunirsi per celebrare la liturgia settimanale dedicata ai piaceri della tavola. Luogo di culto prescelto per la settimana l’Angolo di Pinna, nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele, che ci piace pensare come la giusta dicotomia tra il tributo ad un grande campione del ring e il podio per colui che si rivelerà un gran campione in cucina. Aprofitterà il menestrello in pectore della serata degli effetti del sovra dosaggio di un ottimo Ron Zacapa, per estorcere qualche sorso ad una fonte dell’ispirazione che, nonostante le recenti piogge, non sembra più così generosa.
 

Pinna - Petto d'oca

Pinna – Petto d’oca

 

Sono le 20:40 di venerdi 1 marzo quando gli elementi più attivi della compagnia, dopo aver trovato un impossibile accomodamento per la fedele utilitaria scelta come vettore per la serata, convergono verso il punto d’incontro per formare un Triumvirato inedito, vista l’assenza non completamente giustificata del terzo ipotricotico burriccu titolare, comunicata in modo confuso on the way, completato da un graditissimo ospite che, per comodità di cronaca e per una rinnovata attenzione per la privacy altrui, chiameremo M., senza dare altre indicazioni, nè sui titoli, nè sul sesso. Espletati i formalismi di saluto imposti dall’etica, la ciccionata può cominciare.
 

Pinna - Antipasti

Pinna – Antipasti

 

Di recente apertura, l’ambientazione è ancora molto sobria ma gradevole, nella quale abbiamo avuto difficoltà a trovare una impronta di stile ben marcata. L’ingresso è dominato da una vetrina con l’esposizione della pasta fresca della casa, che si rivelerà uno dei punti di forza della cucina e che trova alloggio dietro un bancone bar che precede un piccolo corridoio nel quale trovano alloggio diversi tavoli, che conduce alla sala principale, di forma quadrata, capace di ospitare 20-25 coperti. Le pareti sono decorate con innesti di pietre a vista e diverse mensole in legno scuro, materiale che ritroviamo nelle travi a vista e nel rivestimento del soffitto. La sala principale, sfrutta, durante il giorno, la luce di due finestre che danno su un cortile interno, protette da eleganti tende in organza chiara. In fondo alla sala un pratico disimpegno nasconde l’ingresso ai servizi e alle cucine, locali evidentemente poco capienti, vista la necessità di alloggiare i frigoriferi in sala. Adiacente alla superficie di separazione, una vecchia credenza che ospita tovagliame e posate riporta chi Vi scrive indietro nel tempo presso la casa dei nonni. I tavoli in legno massello scuro son composti da unità quadrate, rivestiti da tovaglie bianche, con sedie abbinate rivestite in paglia.
 

Pinna - Carciofi e bottarga

Pinna – Carciofi e bottarga

 

Il servizio, garantito da un giovane cameriere si rivelerà preciso e puntuale, agevolato in questo dall’esiguo numero di avventori in sala per la serata. Veniamo fatti accomodare in un ampio tavolo in legno da quattro coperti nella sala superiore, ben illuminata e ben climatizzata e ci viene offerto un ottimo aperitivo di benvenuto a base di bitter, vermentino, succo d’arancia e rum.
L’offerta della cucina spazia egualmente fra percorsi di terra e di mare, con un assortimento di piatti ragionevolmente limitato per ciascun tipo, ma assolutamente interessanti in termini di contenuti. La morbosa preferenza per i prodotti del mare orienta la comitiva nell’usuale degustazione a tema che inizia con tutte le possibili scelte di antipasti disponibili, con una piccola ma graditissima eccezione che andremo a descrivere. Meno ampia e accattivante l’offerta della cantina, in cui non spiccano etichette blasonate, ma tra le quali eleggiamo il sempre gradito Is Argiolas DOC 2011 come nettare che accompagnerà la serata.
 

Pinna - Fregola al profumo di mare

Fregola profumo di mare

Pinna - Ravioli nero di seppia salmone

Ravioli nero di seppia

 

Un breve momento di facile ironia reciproca fra il nostro ipertricotico burriccu e M. sullo stile da tenere a tavola precede l’arrivo dei piatti: si inizia con La Burrida, quella vera, abilmente preparata da colui che ne ha registrato il nome nel dizionario della lingua italiana; pur non essendo un amante del genere, la ritengo comunque esagerata per pienezza di gusto ed equilibrio dei sapori; seguiva poi un ottimo carpaccio di pesce spada affumicato su un letto di rucola e pomodorini, un meno gradito carpaccio di salmone su letto di iceberg con riduzione di aceto balsamico, poco indicato, soprattutto per i clienti locali che preferiscono prodotti nostrani, e un eccezionale carpaccio di petto d’oca su letto di valeriana, variante di terra, inserita su consiglio del personale, causa indisponibilità di polpo fresco.
 

Pinna - Spigola ai carciofi

Pinna – Spigola ai carciofi

 

La degustazione proseguiva con una ineccepibile zuppa piccante di cozze e arselle e una eccellente insalata di carciofi di stagione e bottarga a scaglie. Antipasti molto postitivi per la qualità degli ingredienti e preparazione d’alta scuola. L’ottimo impatto con la cucina alimenta l’attesa per i primi piatti, concordati direttamente con lo chef/titolare dopo una piacevole conversazione. Con tempistiche perfette, approdano alla nostra tavola due piatti di fregola artigianale della casa al profumo di mare con cozze, arselle, seppiette, gamberi, assolutamente eccellente, una vera e propria poesia di sapore, e un piatto di indescrivibili ravioli della casa al nero di seppia con ripieno di ricotta e spinaci, serviti con crema di salmone e parmigiano, assolutamente particolari per un inusuale, quanto riuscitissimo, matrimonio fra sapori che fino ad allora poteva sembrare impensabile. Notevole soprattutto la qualità della pasta fresca della casa, realizzata con gli ingredienti e le tecniche di una volta e fiore all’occhiello, bene in vista, di un laboratorio di cucina capace di impressionare persino il fine palato degli esigenti somari.
 

Pinna - Crema all'arancia

Pinna – Crema all’arancia

 

L’ulteriore impennata della qualità dei piatti rompe qualsiasi indugio, legato agli eccessi della giornata per qualcuno, nel continuare lo straordinario valzer gastronomico intrapreso con un assaggio di secondo piatto. Nel frattempo un interessante dibattito sulle opportunità di esportare la cucina sarda oltre oceano fa scaldare gli animi e scomoda espressioni decisamente fuori contesto, ma l’arrivo di altre leccornie spegne subito ogni ostilità. Trattasi di un eccellente filetto di spigola con carciofi di stagione, semplicemente perfetto per sancire il termine del tributo animale per la serata, da applauso! Come impone il protocollo della ciccionata non si può abbandonare il tavolo senza aver assaggiato il dessert. Nonostante un’offerta piuttosto limitata di dolci della casa, sempre su consiglio dello chef, decidiamo di sperimentare una particolare crema all’arancia, servita come una normale crema catalana con caramello croccante: assolutamente fantastica, ottima revisione della celebre ricetta, felicemente privata di alcuni scomodi e, per alcuni, poco graditi gusti accessori. Per dovere di cronaca registriamo un piccolo difetto di fornitura della cantina del locale che ha privato il momento del giusto accompagnamento tramite passito, sbavatura ampiamente rimediata dalla proposta di amari con cui la cena si conclude: splendido rum Ron Zacapa 23, servito, su richiesta, in bicchieri riscaldati. Nella sua bizzarria Jesus decideva di rovinare il momento con quello che è stato probabilmente l’unico caffè preparato per la serata…
Costo della felice esperienza 46,67€ cad. burriccu, perfettamente in linea con la qualità dell’offerta e doverosamente rimpinguato da adeguata mancia ripartita uniformemente fra i commensali.
 

Pinna - Caffè e Ron Zacapa

Pinna – Caffè e Ron Zacapa 23YO

 

Nonostante la recente apertura, l’Angolo di Pinna è una piacevole realtà fra i diversi ristoranti della zona e, sebbene l’impegnativo accostamento geografico con importanti realtà già analizzate dal Donkey Challenge, può sicuramente accontentare diverse tipologie di clientela, da quella occasionale alla ricerca dei sapori tipici della cucina sarda, a quella abituale, esigente ed esperta, molto attenta a tutta la filiera della preparazione dei piatti che andrà ad assaporare. In questo senso spicca il laboratorio di pasta fresca della casa, che si può ammirare già dalla vestrina esterna, e che garantisce la base perfetta per ricette di sicuro successo, interpretate magistralmente dallo chef/titolare. Una ambientazione gradevole, possibilmente da personalizzare col tempo, ed un servizio efficiente e professionale, garantiscono piacevoli serate in buona compagnia. Le sbavature di lieve entità rilevate, imputabili probabilmente ad una condizione di regime non ancora raggiunta, che auspichiamo vengano corrette col tempo, non ci consentono tuttavia di formulare una valutazione che avrebbe del clamoroso, ma garantiscono sicuramente il terzo burriccu, con la doverosa aggiunta di una menzione speciale per la qualità della cucina: complimenti!
Colgo l’occasione per ringraziare il nostro gradito ospite M., che con la classe e la simpatia di sempre ha allietato e animato la serata, facendo passare in secondo piano l’assenza dell’Ing. Marrocu, che si è notata soprattutto al momento della ripartizione, stavolta perfettamente equa, degli oneri economici della serata: grazie :-)

 


VALUTAZIONE “L’Angolo di Pinna”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante L’Angolo di Pinna Indirizzo: Corso V.Emanuele II 205, Cagliari
Telefono: 3473744869    [mostra in google maps]
 

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set 9 2012

Ristorante San Crispino – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

San Crispino - Interno

San Crispino – Interno

 

Giust’appena ripreso un apprezzabile equilibrio psico-motorio, a seguire i bagordi di questa ultima ciccionata, e senza indugiare oltre nel tempo, per esigenze diplomatico-sentimentali, a tracciare il nuovo dissestato sentiero, del nostro lungo e interminabile cammino, ora m’accingo.
Il Corso. Immobile e acceso di spenta frenesia, si trascina veloce da Piazza Yenne, fin giù verso il Viale Trento, irrompendo nell’anima e nel cuore di “Stampace”.
Una strana e feroce maledizione tradisce la sua sponda Ovest, dirimpetto a un concentrato di boccacceschi anfratti, che nascondono veri tesori della cucina nostrana. Nonostante questo, su tale sponda, oggi speranzosi ci affacciamo.
 

San Crispino - Mangiatutto fritti

San Crispino – Mangiatutto fritti

 

Sabato, ore 12.57. Jesus e il Raschione Ettore, guidati e condotti dal loro agile e imponente 150 alberi, audacemente navigano verso la loro destinazione.
Al loro approssimarsi, la seconda terribile maledizione, che a qualunque vela sul Corso impedisce un rapido e dignitoso approdo, subitamente si dissolve.
Jesus: «Toh, questo se ne sta uscendo, parcheggio qui…»
Ettore: «No, pitticcu su c….!»
Alle ore 13.00, i due puntualissimi Burricchi attendono impazienti l’arrivo del terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, giusto di fronte all’oggi recensendo ristorante. Dal loro punto di osservazione, incrociano lo sguardo della cameriera protagonista della ciccionata scorsa, che fugacemente loro sorride. “Su Caboniscu” è da lì pochi decametri distante.
 

San Crispino - Antipasti di mare

San Crispino – Antipasti di mare

 

San Crispino. Santo protettore dei calzolai, evangelizzatore e martire – parimenti al fratello Crispiniano – al tempo di Massimiano. Il Ristorante che visitiamo è lo storico locale a lui dedicato. Non molti mesi orsono, i Donkeys hanno visitato il medesimo anfratto, che per un breve periodo ha avuto diversa gestione e denominazione (Terre d’Ogliastra, una non felicissima alimentare esperienza). Sullo stesso tema marinaro, oggi sviluppiamo e improntiamo questo nostro “déjà vu“;
regressione decisa e imposta, come altre volte è capitato, dal maldestro algoritmo di selezione del Raschione, tanto chimerico quanto spesso ahimè insensato: burriccu!
 

San Crispino - Cozze

San Crispino – Cozze

San Crispino - Insalata di Mare

Insalata di Mare

 

Nonostante le imponderabili impressioni del Raschione, l’interno del ristorante non appare cambiato dopo il cambio di gestione: medesimi toni dell’arancio e del bianco alle pareti, stesso altarino dedicato al Santo, medesima disposizione dei tavoli nella sala. Forse qualche diverso decoro e suppellettile, un più apprezzabile utilizzo dell’impianto di climatizzazione, e più ordine e pulizia generali. Nota negativa, invero, l’abuso e la violenza di due rumorosi TV LCD, piuttosto distanti e non coordinati nella loro sintonia, tanto da creare insofferenza e fastidio per chi, come i Donkeys, venivano accomodati esattamente nel punto mediano tra i due, su una sorta di piccolo soppalco laterale in legno, il cui dislivello ha cagionato non pochi problemi all’Ing.Marrocu e a Jesus, i quali
– rispettivamente, da sobrio e da ubriaco – vi sono, platealmente, “imbrucchinati” addosso.
 

San Crispino - Tagliatelle della casa

San Crispino – Tagliatelle “San Crispino”

 

Il servizio in sala è garantito da due giovani camerieri/gestori, non particolarmente esperti ma affabili e gentili: uno più mite e rilassato, l’altro più energico e spigliato.
Dopo un rapido sguardo al menù, chiediamo di esordire con un assaggio di antipasti di mare, cosa che puntualmente ci viene concessa. Sul principio, non ci è invece possibile ordinare il vino, per un accidentale difetto di spedizione e consegna delle bevande. Il “nettare” bianco «della cantina di Monserrato» propostoci (e inizialmente accolto), è stato prontamente rimandato al mittente con disamore, appena dopo il primo assaggio. A quel punto, il cameriere più intraprendente, si è prodotto nella lodevole iniziativa di “rubare” qualche bottiglia al ristorante vicino, finalmente consentendo, agli esigenti burricchi, di deliziarsi con un ottimo vermentino “Is Argiolas” D.O.C., delle cantine Argiolas.
 

San Crispino - Grigliata mista

San Crispino – Grigliata mista

 

Sulla tavola dei burricchi arrivava, dopo una non molesta e misurata attesa, un assortimento di sette differenti pietanze, il cui apprezzamento è un chiaroscuro (a dire la verità più scuro che chiaro) di contrastanti sensazioni: dozzinale insalata di mare, con surimi, gamberetti, cozze, seppie, olive e peperoni (eccessivamente condita d’olio e dal sapore tutt’altro che trascendente), guazzetto di cozze alla marinara con pane grattato  (non bellissime da vedere ma abbastanza buone), discutibile salmone affumicato con aceto balsamico (sarebbe stato una buona base per un antipasto più articolato), gamberetti fritti (assolutamente insapore), buono scabecciu di sardine, discreti gamberetti in salsa rosa (discreti per Jesus, pessimi per l’Ing.Marrocu). L’ultimo antipasto che citiamo, è un abbondante piatto di mangiatutto fritti, la cui censurabile quantità (“mazza brutta!”), prontamente segnalata al cameriere, è stato oggetto di interesse ed esplicita recriminazione da parte dei burricchi:
«Scusi, ma dove li ha presi questi?» … «Alla METRO». Beata ingenuità!
 

San Crispino - Millefoglie

San Crispino – Millefoglie

San Crispino - Creme caramel

Creme caramel

 

Apprezzabile, invero, il primo piatto: buone tagliatelle “San Crispino”, con cozze, gamberetti zucchine e pomodorini.
La grigliata mista richiesta come secondo –  accompagnata da cruditè di verdure con finocchi, sedano e pomodori -, è stata positiva per un terzo, nella fattispecie per i buoni calamari arrosto, piuttosto che per la spigola e l’orata presenti sul piatto, dalla cottura approssimativa (in particolar modo la spigola era approssimabile ad un carpaccio di spigola!) e dal sapore più che discutibile.
I dessert, seguivano la stessa falsariga: buono il crème caramel assaggiato da Jesus (e successivamente dall’Ing. Marrocu), da dimenticare il millefoglie al cioccolato del Raschione e il sorbetto al limone del Marrocu.
Di comune accordo il pranzo si concludeva qui, per consentire ai Donkeys di degustare il caffè e gli ammazzacaffè più tardi, dopo una breve passeggiata ristorativa lungo il Corso stesso. Prezzo finale dell’esperienza, 37€ cadauno, da giudicarsi un 20% eccessivo, rispetto alla qualità complessiva di cucina e servizio. Per dovere di cronaca, segnaliamo una mancia di 6 euro e 20centesimi, e lasciamo a voi immaginare chi, fra i tre, abbia elargito i venti centesimi!
A prescindere dalle passate vicissitudini, il Ristorante “San Crispino”, nonostante si esibisca da parecchi anni sul palco della lussuria alimentare, sembra peccare di alcuni (più o meno gravi) difetti di gioventù, che possiamo individuare nella organizzazione generale, nell’approvvigionamento delle materie prime (sarebbe utile sondare nuove vie per le forniture del pesce fresco) e in una cucina non particolarmente fantasiosa e brillante.
Encomiabile, invero, la gentilezza e l’impegno dei giovani gestori (menzione speciale), che speriamo riescano a indirizzare il locale, di rinnovata recente apertura, verso più apprezzabili collocazioni, in seno alla ristorazione cagliaritana. Un burriccu con menzione speciale.

 


VALUTAZIONE “San Crispino”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante San Crispino Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II 190, Cagliari
Telefono: 329 4444827    [mostra in google maps]
 

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giu 3 2012

Ristorante Kaika – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Kaika - Piazza Yenne

Kaika – Piazza Yenne

 

All’ora in cui il sole è già spento, per questo angolo del Regno, e i colori del crepuscolo s’affogano nei primi deliqui alcolici della sera, si sente scivolare, oltre il muoversi delle onde e il bruciare dell’orizzonte, il rinnovarsi del circolo dell’esistenza, l’incandescente espressione del veloce rincorrersi della vita che, a Oriente, nel medesimo istante, si manifesta con il vermiglio levar del sole.
Prigioniero del suo scarlatto Impero, regna colui che nei secoli si è incarnato sovrano celeste (天皇), custode del divino Mistero e dell’unità del suo popolo.
Il nono Tennō, che imperscrutabilmente lega il suo destino con la più occidentale tradizione asinina, Roba no chōsen (ロバの挑戦), è l’imperatore Kaika (開化), le cui gesta si perdono oramai nel tempo, e la cui storia si confonde inevitabilmente con la leggenda.
Qui si legano, con un taumaturgico filo d’oro, le prodezze di antichi Samurai del “Sol levante”, con l’interminabile epopea di tre onorevoli burricchi.
 

Kaika - Interno

Kaika – Interno

 

Per raccontar qui, le nuove gesta dei mitologici orecchiuti guerrieri, partiamo oggi, a seimila chilometri di distanza dalla terra nipponica, dal luogo simbolo dello svago e del ludico piacere cagliaritano: la Piazza Yenne, dedicata all’Ettore che costruir la volle, con il suo piccolo obelisco cilindrico, che partendo dal suo frequentato basamento, spinge lo sguardo verso le più alte e lontane stelle.
A pochi metri dal centro della piazza, nella rumorosa confusione della giovanile ed economa agorà casteddaia, compare, rassicurante e accogliente, l’ingresso del ristorante Kaika (rivisitazione, in realtà, del desulese Caìcca, Francesca, ndr.).
Ad Accompagnare Jesus, il Raschione Ettore, e l’Ingegner Marrocu, in questa ennesima avventura, la docile e muliebre compagnia del binomio MV, contrazione e declinazione del tripolo iniziale AMV, subitamente sgretolatosi per non ben limpidissime ragioni.
 

Kaika - Aragostelle

Kaika – Aragostelle

 

Il ristorante, di recente apertura, al suo interno è caratterizzato da una atmosfera sobria e raffinata. La non spaziosissima sala, si estende longitudinalmente lungo un elegante corridoio, occasionalmente interrotto da piccoli anfratti laterali. Nel primo e più ampio anfratto, che accoglie l’asinina comitiva, sono alloggiati due tavoli signorilmente e misuratamente approntati, un piccolo bancone da bar e una feritoia che dà sulla cucina. La sinossi scenica dell’ambiente, si sviluppa con la bella volta ad arco – da cui spiovono raffinati lampadari di cristallo -, con pareti in perlato bianco, decori in pietra chiara, con uno splendido pavimento grigio e con ben dosati effetti luce. Le uniche critiche che possiamo muovere all’allestimento complessivo, sono relative alla lunga parete principale, forse eccessivamente spoglia, nella quale compare un’unico riferimento visivo, all’origine orientale del nome del ristorante.

Kaika - Insalata di cernia

Kaika – Insalata di cernia

Kaika - Cozze primavera

Kaika – Cozze primavera

Kaika - Insalata di polpo con patate

Kaika – Insalata di polpo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Impreziosire gli spazi con un bell’arazzo in seta, avrebbe forse dato più consistenza all’atmosfera. Inoltre segnaliamo che, per effetto del vistoso impianto di condizionamento in acciaio, e per la particolare acustica della sala da pranzo, durante la serata si possono raggiungere momenti di caotica confusione, allorquando vi siano parecchi co-avventori presenti.

Kaika - Involtini di peperone

Kaika – Involtini peperone

Kaika - Ostriche e cozze crude

Kaika – Ostriche e cozze

Kaika - Cozze gratinate

Kaika – Cozze gratinate

 

 

 

 

 

 

 

 

Kaika - Zuppetta di cozze

Kaika – Zuppetta di cozze e arselle

 

Il servizio all’interno del locale, è garantito da un numero piuttosto consistente di camerieri, mentre altri colleghi sono deputati all’assistenza degli avventori presenti all’esterno, nei tavolini allestiti sulla piazza.
Dopo una breve attesa, cagionata probabilmente dalla incomprensione sul difetto della sesta commensale, i Donkey possono finalmente contrattare il canovaccio alimentare della serata.
L’esordio, inevitabile ricade su un assaggio di antipasti di mare, accompagnati da un ottimo vermentino “Is Argiolas” DOC, delle cantine Argiolas.
Registriamo qui un deficit dell’assistenza, in merito al rituale della mescita del vino, e sulla mancata proposta di alloggiamento del medesimo, in un adeguato rifugio isotermico. Da questo punto di vista, il personale dovrebbe essere meglio istruito, dal caposala responsabile. Nel resto della serata, invero, i tempi della cucina e il servizio sono apparsi rapidi, puntuali ed attenti.
 

Kaika - Fregola con arselle

Kaika – Fregola con arselle

 

La serie di otto (sette più uno, a sopresa) antipasti si sono dimostrati oltremodo abbondanti, nonché di buona – a tratti eccellente -, fattura. La non comune ouverture, con gustose aragostelle in salsina di limone, ha stimolato non poco il palato appetitosamente casalingo di Jesus. Seguivano poi una (ahimè piuttosto anonima) insalata di cernia con olive, pomodori e sedano, ottime cozze primavera (affogate in una sovrabbondanza di pomodorini), buona insalata di polpo con patate, delicatissimi involtini di peperone con filetto di alice e capperi su letto di radicchio, succulente ostriche e cozze crude, per finire con una fantastica zuppetta di cozze e arselle, su un “cuscino” di pane carasau lievitato: sublime! Come già accennato, alle sette portate previste, si è poi aggiunto un piatto di buone cozze gratinate. Piacevolmente registriamo, inoltre, la gradevolezza dei panini e grissini speziati, fatti in casa, distribuiti per tutto l’incedere della cena: buonissimi!
 

Kaika - Spaghetti ai ricci

Kaika – Spaghetti ai ricci

Kaika - Linguine all'astice

Kaika – Linguine all'astice

 

Se gli antipasti si sono rivelati piuttosto abbondanti, in termini di quantità – anche per effetto della istintuale inappetenza femminile, che ha costretto i tre Triumviri agli straordinari – i primi piatti hanno evidenziato porzioni al di là un salubre umano appetito, tanto da precludere ogni possibilità di loro termine: spaghetti ai ricci di mare fuori stagione (inevitabilmente abbattuti, per effetto del corrente blocco biologico) per Jesus e il Raschione Ettore, linguine all’astice per l’Ing.Marrocu, fregola con le arselle (piuttosto buone, anche se suggeriremmo l’utilizzo di fregola artigianale) per il binomio MV.
 

Kaika - Sorbetto al limone

Kaika – Sorbetto al limone

 


Esclusa qualsivoglia possibilità di ingerire ulteriori cibi solidi, per un inspiegabile e colpevole difetto di appetito – per il quale solo la calda e faticosa giornata ormai estiva, appare come una lontana giustificazione – i Triumviri ordinavano congiuntamente un sorbetto al limone, poi rivelatosi particolarmente gustoso. Null’altro invero, per le gentili ospiti. La cena si concludeva quindi con dei caffè, tre liquori alla liquirizia (Barman liquirizia “LIQ”) e una grappa barricata per Jesus. Costo finale del pasto, 40€ cadauno, da giudicarsi adeguato, in funzione della splendida ambientazione, della cucina di buon livello, e di un servizio complessivamente all’altezza.

 

Il ristorante “Kaika”, nonostante risenta di taluni difetti di gioventù, che abbiamo puntualmente segnalato, si presenta con una ambientazione raffinata ma non impegnativa, proponendo una cucina di buon livello, in linea con la migliore tradizione cagliaritana. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Kaika”: Tre Burricchi.
Ristorante Kaika Indirizzo: Piazza Yenne 29, Cagliari
Telefono: 0708588471 [mostra in google maps]

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mag 13 2012

Ristorante Is Paulis – Serdiana

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Is Paulis - Interno

Is Paulis – Interno

 

In quel di Pauli, al calar della sera, nell’avvolgente profumo del primo crepuscolo dal sapore estivo, si predisponevano, questo secondo Venerdì di Maggio, i paramenti dell’ultima consumanda celebrazione aìnina.
Vestibolo del pre-rituale, organizzato per convergenza di intenti e debolezze, di abitudini ed ambizioni, di cinico disincanto e stralunata consapevolezza, è lo spazio dedicato alla custodia dei Sepolcri paulesi
(i parcheggi del cimitero di Monserrato).
In tale mistico domicilio, esordivano sei consumati e delegati sacerdoti della liturgia, nell’indossare le proprie vesti cerimoniali.
 

Is Paulis - Christina Jones Corrias

Christina Jones Corrias, coach Donkey Team

 

Le indossa il Raschione Ettore, ostentando la sua polo Lacoste e i suoi costosissimi accessori alla moda. Le indossa il vostro amato Jesus, con la sua consueta tenuta simil-pedduzzone, valorizzata dall’inseparabile cappellino vintage. Le indossava il Burriccu Orione – alla sua seconda esperienza da Donkey – , esibendo un rigore stilistico da consumato venditore d’auto. Le indossava il burriccu Sollai, in tenuta da “lasciate che le zanzare vengano a me”, impreziosita da ricercati elementi di tendenza, quali dozzinali ciabattine infradito. Elegantemente le indossava, infine, il nostro nuovo graditissimo ospite X, la adorata fondatrice del gruppo facebook “Frastimiamo e lodiamo i vari locali e ristoranti di Cagliari“, la presidentessa Christina Jones Corrias che – vi anticipiamo sin d’ora – al terzo bicchiere di vino nasco si lasciava coinvolgere e convincere nell’intraprendere una nuova e sconsiderata carriera sportiva:
prossimamente allenare la squadra del Donkey Team. Benvenuta Mister CJC!!!
 

Is Paulis - Tagliere di terra

Is Paulis – Tagliere di terra

 

Per i più avvezzi all’arte del contare, siamo in obbligo di segnalare il sesto sacerdote della serata. Sorprendentemente in ritardo, il non onnipresente Ingegner Marrocu, veniva subitamente cazziato dal suo nuovo allenatore, ma risultava concomitantemente meritevole, per averci concesso l’occasione di apprezzare, negli impertinenti minuti dell’attesa, un meraviglioso ossimoro: il luogo deputato al mesto culto formale del trapasso, diviene sostanziale territorio per lascive e scostumate attività amorose, esibite ed ostentate alla luce del sole.
Come si suol dire, l’amore trionfa sempre, in ogni sua forma :-P!
Infine riunitasi la bizzarra coventicola, guidati dalla carrozza imperiale del Sollai, e supportati dalla 150cv di Jesus, il gruppo si dirigeva speditamente verso la destinazione prescelta: ristorante Is Paulis, Serdiana.
 

Is Paulis - Bresaola rucola e grana

Is Paulis – Bresaola rucola e grana padano

Is Paulis - Insalata di mare

Is Paulis – Insalata di mare

Is Paulis - Frittelle di cavolfiore, Tortini salati

Is Paulis – Frittelle di cavolfiore, Tortini salati


 
Il Ristorante si raggiunge percorrendo la SS387, immettendosi in una stradina sterrata, che incrocia la carreggiata giusto prima di una curva (!), poco oltre i comuni di Serdiana e Dolianova. Speriamo le indicazioni predisposte dal Raschione, che trovate nella scheda in fondo alla pagina, possano essere utili per individuare agevolmente la location.

 

Is Paulis - Polpetti alla diavola

Polpetti alla diavola

Is Paulis - Zuppa di cozze

Is Paulis – Zuppa di cozze

Is Paulis - Focaccia

Is Paulis – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Is Paulis - Spaghetti alle arselle

Is Paulis – Spaghetti alle arselle

 

“Is Paulis”, non è semplicemente un ristorante/pizzeria, ubicato nella splendida ambientazione delle campagne di Serdiana, ma un imponente complesso architettonico, che offre una serie di opportunità e servizi, quali l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti di nozze, finanche attività sportive quali il calcetto, l’equitazione e il paracadutismo.
Per la parte che a noi interessa – quella ristorativa – individuiamo uno splendido gazebo all’aperto più due ampie sale interne, dominate da composizioni di colori caldi, dalla prorompenza lignea del soffitto a volta, e da un allestimento essenziale ma ben curato. Sebbene Jesus non sia particolarmente amante degli spazi volumetricamente estesi, ma preferisca altresì una ambientazione più intima e misurata, il contesto in cui siamo accolti non difetta per suggestione o per giusto grado di eleganza.
 

Is Paulis - Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis – Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis - Tagliolini gamberi e broccoli

Is Paulis – Tagliolini gamberi e broccoli

 

I commensali si dispongono quindi nella tavola rotonda loro assegnata e attendono, per un non breve periodo, l’intervento del personale. Il servizio è garantito da due giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza, piuttosto gentili e volenterosi, ma non particolarmente incisivi, in riferimento alla tempistica e a talune ricercate attenzioni, quali il proporre l’assaggio della bottiglia di vino, prima che questa venga servita. Negata quindi all’Ing.Marrocu, la possibilità di esibirsi nello scenografico rituale dell’assaggio, in favore degli asinini commensali, e della sua neo coach/allenatrice Dottoressa Jones Corrias.
 

Is Paulis - Fritto misto

Is Paulis – Fritto misto

Is Paulis - Brasato di vitello

Is Paulis – Brasato di vitello

 

Ad ogni modo, la cernita del nettare poteva ricadere – tra la non amplissima scelta di bianchi proposti -, su di un eccezionale vino bianco autoctono “Iselis”, delle cantine Argiolas, prodotto prevalentemente con uvaggi di Nasco e, in minima parte, da Vermentino: buonissimo (e probabilmente la nota più gradita della serata)!
Si procedeva quindi, concordando con il cameriere un menù che prevedesse l’esordio con i tradizionali antipasti di mare e di terra, preceduti e seguiti da pane e bruschette non particolarmente condite, e da un’ottima focaccia calda.
 

Is Paulis - Tiramisù

Is Paulis – Tiramisù

 

Arrivavano quindi nell’ordine: bresaola con rucola e grana, buona (anche se forse servita eccessivamente fredda) insalata di mare, composita di polpo, gamberi, seppie, sedano, carote e olio d’oliva, tagliere di terra con pecorino stagionato, salsiccia sarda e prosciutto crudo, ottime frittelle di cavolfiore e tortino salato di carciofi e piselli.
Gli astanti, potevano successivamente assaggiare un discutibile piatto di polpetti alla diavola, dosatamente piccanti ma scriteriatamente affogati – nella loro dissimulata ristrettezza – in un oceano di sugo, che li faceva apparire come sfortunati naufraghi in un mare di solitaria disperazione. Anche la zuppa di cozze, a seguire, non appariva di particolare gusto e qualità, tanto da meritare menzioni particolari.
 

Is Paulis - Sorbetti

Is Paulis – Sorbetti

 

Ugualmente contraddittori apparivano i primi piatti: ottimi ravioli artigianali con ripieno di formaggio e funghi porcini, conditi con burro e salvia per Il Burriccu Orione, il Burriccu Sollai e la presidentessa/team leader Corrias, meno convincenti tagliolini con broccoli e gamberi richiesti dal Raschione Ettore e dall’Ingegner Marrocu. Riguardo gli spaghetti con arselle scelti da Jesus questi, seppur di discreta fattura, risultavano in buona misura corrotti da un eccesso di sabbia avvertita nelle arselle.
Secondo piatto costituito per 5/6 da un fritto misto con calamari e ghiozzi; dignitosi i calamari, totalmente insapore i ghiozzi. Il sesto/sesto citato, è il brasato di vitello richiesto – fuori dal contesto – dal Burriccu Sollai, che si distingueva anche nella scelta del dolce: tiramisù della casa con panna e spruzzata di cacao per lui, semplice sorbetto al limone per gli altri commensali; sanza ‘nfamia e sanza lodo!
Da segnalare l’impossibilità di gustare dessert più elaborati per l’improvvisa diserzione del cuoco, all’approssimarsi della mezzanotte. Per questo, tenderei a non colpevolizzare lo chef, ma bensì a mettere l’accento sulla dismisura nella lentezza complessiva del servizio, che ha prodotto (tenuta conto la riconosciuta propensione di Orione, a consumare fin l’ultima briciola di pietanze pagate, prima di alzarsi da tavola) una cena di oltre tre ore: 10 anni!

Is Paulis - Amari e sprite

Is Paulis – Amari e sprite

 

La cena – salvo la sopracitata nevrosi compulsiva del Burriccu Orione – poteva quindi concludersi, con i caffè e gli amari. I caffè, ad onor del vero, sono risultati sostanzialmente imbevibili, collocandosi al top dei peggiori mai assaggiati nella lunga carriera di Jesus. Buoni i liquori alla liqurizia “Silvio Carta”, ordinati dal Raschione, da Marrocu e dalla Jones, il montenegro di Orione e la grappa barricata di Jesus. Il Buon Sollai, ancora sugli scudi in merito all’originalità, concludeva – non sappiamo se per esigenze di digestione – con una modesta lattina di “Sprite”!
Costo della cena, 34€ cadauno che, considerate le due prestigiose bottiglie di bianco (di cui una scontata, come i secondi), può considerarsi adeguato e finanche particolarmente economico.
Il ristorante “Is Paulis”, è sicuramente una fantastica location per prevedere eventi e banchetti cerimoniali, ma non risulta particolarmente brillante – a parte qualche piacevole spunto positivo – nella declinazione di ristorante alla carta, per il servizio e per la qualità della cucina, che a tratti non sono risultati all’altezza della situazione. Ad ogni modo, se giusto foste di strada, vi suggeriamo di farci un salto, almeno una volta. Due burricchi meno meno.
 


VALUTAZIONE “Is Paulis”: Due Burricchi.
Ristorante Is Paulis Indirizzo: SS.397 Km 22.900, Serdiana
Telefono: 070741494    [mostra in google maps]
 

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apr 17 2012

Ristorante Antica casa Marini – Assemini

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Antica casa Marini – Esterno

 

«Beati a voi che avete la testa fresca!».

Per istintuale e romantica nostalgia, scelgo di esordire in quest’ultima sciagurata recensione, con la illuminante prorompenza delle parole del verenando Anziainu, nostro inesplorato Padre spirituale; parole che egli non ha giammai mancato, in passato ora et semper, di elargire, come sintesi ed esegesi per qualsivoglia avvenimento e situazione che abbia i vostri “amati” Burricchi, coinvolto e riguardato.
Benché non tutti, ben capisco, riusciranno a cogliere la formidabile portata di una tale didascalica analisi, al cospetto del fermo immagine della nostra esistenza, è mia intenzione riproporre siffatto ammonimento, per chiunque riesca, in un senso o nell’altro, a prendersi cura di noi e delle nostre vicissitudini, oltre la misura di una sana ragionevolezza, senza altresì curarsi, nell’ammirare o disprezzare le fronde di questa quercia divenuta ormai secolare, da dove, in fondo, essa tragga nutrimento, ed in dove le sue radici affonda: una gigantesta, colossale, smisurata montagna di pura ed inarrivabile follia!

Antica casa Marini – Interno

 

Con equipollente, disincantata ammirazione, voglio invero elogiare la leggerezza d’animo e di pensiero, di uno stralunato e inconsapevole Ing.Marrocu – quest’oggi figliuol prodigo nell’ovile dell’asinino pastore – , ben lontano dal brusio e dalla molesta frenesia che questi giorni ci accompagna, e il cui sprovveduto estraniamento,  i paterni Triumviri protettivamente – a loro modo – preservano. Talmente candido appariva il suo pensare, la sera dell’ultima recensendo ciccionata, che in luogo di insinuati malaffari, riusciva unicamente a teorizzare la fondazione di una società di capitali, con la precipua ed insensata finalità del risparmiare l’IVA sulle nostre ricevute. Beata parsimonia!
Chiunque avesse interesse nella quotazione in borsa del Donkey Challenge, è pregato di contattare il nostro venerabile tesoriere B/Del sito.

Antica casa Marini – Zuppetta cozze arselle

 

Domenica sera, località Cuccuru Mereu. Confusi nella penombra della notte e accompagnati dallo scivolare delle stelle lungo la strada per Macchiareddu, Jesus e il Raschione Ettore si dirigono verso il luogo di incontro stabilito con il redivivo Ingegner Marrocu: “Antica casa Marini”, splendido complesso architettonico inserito in un’area verde del comune di Assemini, prossima alle zone umide dello stagno di Cagliari.
La non comune struttura del complesso, integra un ristorante/pizzeria, una sala ricevimenti da circa seicento coperti e gli alloggi di un pratico Bed&Breakfast.
I locali del ristorante si articolano in vari ambienti, alcuni dei quali caratterizzati da una raffinata e suggestiva eleganza, per certi aspetti ahimè sfigurata da taluni inspiegabili difetti, ai quali tra breve presteremo attenzione.

Antica casa Marini - Antipasti di mare

Antipasti di mare

Burrida Insalata mare

 

La sala che ci ospita è di per sé splendida: pareti chiare, decori in pietra, arredi eleganti ed aristocratici, tetto spiovente in legno, infissi che seguono i contorni irregolari dei rami d’un albero, finanche la bocca di un piccolo camino, che sbadiglia spezzando la discreta monotonia di un’ampia parete. A tutto questo si aggiunge, invero, la presenza incomprensibile e scellerata di un esteso ed antiestetico impianto di riproduzione acustica; nondimeno, un altrettanto sgradevole maxi-schermo al plasma, che il facilmente irritabile Jesus intimava, subitamente e cortesemente, di tenere spento.

Antica casa Marini – Fritturina mista

 

Il servizio è garantito da un unico cameriere – probabilmente reduce da un pranzo di matrimonio svoltosi nel pomeriggio -, che conduce il pasto in maniera empatica ed informale, ma con attenzione e professionalità assolutamente ineccepibili.
Sul momento ignoriamo il menù (per inciso, una simile ambientazione meriterebbe un supporto cartaceo di maggior prestigio!) e ci affidiamo alle proposte della casa. La scelta iniziale ricade sulla familiare carrellata di antipasti di mare, seguita da due differenti primi, mentre il vino viene commissionato dal Raschione Ettore e testato, con la consueta plateale gestualità, dall’Ingegner Marrocu, che riceveva le – non sappiamo quanto sincere o condizionate – lusinghe dello stesso cameriere, in merito alla sua presunta abilità di sommelier: vermentino “Is Argiolas” DOC dei vitigni Argiolas di Selegas.

Antica casa Marini – Tagliatelle ricci asparagi

 

Già presenti in tavola delle buonissime olive sarde e strepitose bruschette con olio e aglio, gli antipasti iniziavano con una imperiale zuppetta di cozze e arselle su letto di pane carasau, forse troppo frettolosamente distratta dal solerte cameriere, che non consentiva così di procedere ad una licenziosa quanto godibilissima “scarpetta”. Seguivano poi: burrida di gattuccio, delicatissima insalata di mare con polpo, seppiette, cozze, arselle, olive e peperoni, scabbecciu di seppiette con cipolle, insalata di polpo marinato, moscardini alla diavola, carpaccio di salmone marinato (con un segnalato eccesso di limone), cozze primavera (queste invero abbastanza anonime) con pomodori freschi e basilico, per finire con una abbondante (servita poco salata, ma gustosissima una volta condita) fritturina mista con spiedini di salmone, ghiozzetti di scoglio e calamari. La qualità e genuinità degli antipasti risultavano piuttosto elevate, sebbene dobbiamo altresì segnalare, un congenito difetto nella ricercatezza estetica e nell’originalità della portate.
 

Antica casa Marini – Tagliolini al ragù di dentice

 

Complessivamente più incerti i primi piatti (serviti in quantità che definirei industriali), almeno per quanto concerne la pietanza scelta da Jesus: tagliatelle con asparagi e ricci di mare, il cui sapore veniva ahimè distorto da un amarognolo eccesso di vegetale.
Ben più gustosi risultavano, per buona sorte, i tagliolini al ragù di dentice e scampi, con condimento di pomodorini, arselle, cozze e basilico, ordinati dal Raschione e dall’Ingegner Marrocu.
A quel punto, in considerazione delle segnalate sesquipedali porzioni, spazio rimaneva esclusivamente per i dessert: delizioso e scenografico creme caramel con condimento di panna montata per Jesus, goduriosa macedonia di frutta con decoro di panna e amarene per il Raschione (a dir la verità, da lui non troppo apprezzata), macedonia semplice per il sobrio Ingegner Marrocu.

 

Creme caramel

Macedonia alla Panna

 

La cena si concludeva quindi con due liquori alla liquirizia, più una grappa barricata per Jesus e con il sincero, ospitale disappunto del cameriere, che vedeva respinta la sua proposta di offrire, ai tre ormai saturi Burricchi, un ulteriore giro di amari.
Non ci das femmu prusu! Costo finale, 40€ cadauno, da ritenersi adeguato, ed integrato da una cospicua mancia.

La splendida ambientazione della “Antica Casa Marini”,  fa da contorno ad una cucina semplice ma di certo valore. Dando più spazio alla creatività dello chef, e con una migliore attenzione per alcuni dettagli estetici, riteniamo che il ristorante possa ambire a raggiungere ben più alti traguardi nella nostra personale classifica. Per ora, tre burricchi quasi pieni.

 

VALUTAZIONE “Antica casa Marini”: Tre Burricchi.
Ristorante Antica casa Marini Indirizzo: Via Piemonte 11, Assemini
Telefono: 070247038 [mostra in google maps]

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