☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
lug 27 2013

BIC Bar & Italian cuisine – Sanluri

 Scritto da Franco | 2 commenti | Commenta

BIC - Esterno

BIC – Esterno

 

E’ in una torrida sera estiva dell’ultima decade di luglio, che i triumviri titolari più il burriccu di scorta Sollai (di seguito denominato “lo scrivente”), si ritrovano per una ormai “ultracentenaria” ciccionata. L’appuntamento è, come sempre per le ciccionate fuori porta, all’ombra dei cipressi in quel di Pauli, crocevia ideale per tutti i partecipanti, compreso l’Ing. Marrocu, neo “cerexino” d’adozione. Appuntamento fissato per le 20, e con solita solerzia svizzera, carovana pronta a muovere verso la culla del Medio Campidano. Non appena guadagnato l’abitacolo della berlina americana, un sempre indisciplinato Ing. Marrocu dà il via alle prime scaramucce e discussioni su: temperatura interna, sistemazione sedili, e regolazioni varie, dimostrandosi sempre avvezzo a manifestazioni sterili e provocatorie. Immancabile l’intervento del Raschione sull’itinerario da seguire, che dovrebbe secondo lui sempre prevedere un passaggio di fronte alla cattedrale dove egli presta servizio infrasettimanale.
 

BIC - Interno

BIC – Interno

 

Le escursioni fuori dai confini cagliaritani danno l’opportunità ai burricchi, come consuetudine, di apprezzare il frenetico avanzamento dei lavori nella SS 131, leggi Carlo Felice – che nell’arco degli anni è diventata consuetudine triste – e apprezzare i commenti di un sempre polemico Ing. Marrocu, che non esita ad inveire verso tutto ciò che dai più viene considerato motivo d’orgoglio regionale, come paesaggio, clima, mare e servizi in genere. Tra una deviazione, un restringimento di carreggiata ed una estemporanea prova di safety car, nei confronti di una utilitaria strombazzante guidata di una gentilissima signorina (burricca), i critici culinari guadagnano la destinazione alle ore 20:45 in punto, ben quindici minuti prima dell’orario di prenotazione, ma oltre quindici minuti dall’orario di chiusura di un Brico Center situato nei pressi del parcheggio, che avrebbe costituito un passatempo ideale per ammazzare il quarto d’ora d’avanzo alla ricerca di qualche pezzo da bricolage, e soprattutto avrebbe prolungato il tempo di permanenza oltre l’orario di lavoro dei commessi inferociti. Teatro del sollazzo settimanale è il Ristorante, Pizzeria, Pub etc., BIC, sito nella vecchia statale 131, all’altezza di Sanluri.
 

BIC - Antipasti

BIC – Antipasti

 

Il nome BIC non deriva da un nostalgico delle vecchie penne a sfera, penne che tanti di noi hanno visto accompagnarsi alla propria carriera scolastica, ma dall’acronimo di BAR & ITALIAN CUSINE, denominazione che troviamo decisamente azzeccata vista la location internazionale. Seppur con qualche minuto d’anticipo si decide di guadagnare l’ingresso della struttura, articolata su più sale, capaci di accogliere un gran numero di avventori. La configurazione “estiva” del locale ruota intorno ad un gazebo in legno (pub) dove viene servito un apericena a favore dei clienti meno avvezzi alla spesa in un ristorante – subito apostrofati con un aggettivo che per diplomazia lasciamo immaginare a chi legge – che si affaccia in un giardino con piscina e attigua copertura, sempre in legno ma priva delle amate controventature, sotto la quale trovano sistemazione un ventina di tavoli. Il giardino, arredato con dei divanetti, risulta abbastanza spoglio e spartano, ed è motivo di discussione tra i commensali, che audacemente si cimentano nel suggerire soluzioni di alta architettura per l’abbellimento dello stesso.
 

BIC - Pizzette fritte

Pizzette fritte

BIC - Carpaccio di tonno

Carpaccio di tonno

 

I burricchi vengono accolti da un affabile cameriere e fatti accomodare in una tavolo rettangolare, apparecchiato in maniera contraddittoria, con posate e bicchieri adeguati ma con dei discutibili fazzoletti di carta!! Il cameriere, che si rivelerà attento e affidabile, propone di iniziare con un aperitivo, che trovava convergenti i tre quarti della compagnia su uno Spritz, ed il solito Jesus controtendenza, arrevesciu, che optava invece per un Martini Bianco. Gli aperitivi venivano accompagnati con delle tartine di pane guttiau farcite con un formaggio spalmabile spolverato con della bottarga di muggine dal sapore molto delicato e gradevole. Si poteva così passare alle ordinazioni di antipasti e primi, e del nettare di accompagnamento, scelto da un sovrastimato Ing. Marrocu, che continua, nonostante attestati millantati, a dimostrare notevoli carenze in materia enologica. La scelta pertanto ricadeva su una etichetta toscana della cantina “Banfi”, Vermentino Toscano IGT “La Pettegola”, definito dopo la immancabile sceneggiata dell’assaggio come vino “leggero”, e rivelatosi invece abbastanza “pesantuccio”, visto un titolo alcolemetrico di tredici gradi. La somministrazione e l’assaggio venivano proposti da un secondo cameriere, ovviamente scambiato per il primo dal nostro assaggiatore, già in avanzato stato confusionale nonostante ancora sobrio.
 

BIC - Riso Carnaroli gamberi cozze

BIC – Riso Carnaroli gamberi cozze

 

Le ostilità avevano così inizio con il susseguirsi di una serie di antipasti consistenti in: polpo con patate, che si presentava con una ottima consistenza ma con un condimento poco deciso, secondo il Raschione a causa di un olio d’oliva non all’altezza. A seguire: capesante con gambero rosso del Mediterraneo su vellutata di piselli, considerato da tutti gradevole ma non eccellente, visto l’abitudine alla crema di piselli di un burriccu occasionale che si diletta in cucina di stanza in Parteolla. Ancora Pizzetta fritta ripiena di bufala con coulis di pomodoro, dal gusto veramente notevole. Poi carpaccio di tonno marinato agli agrumi con finocchietto e scalogno, di buona fattura, e per concludere un sublime crostino con pomodorini e bottarga a pezzi.
 

BIC - Paccheri alla marinara

Paccheri alla marinara

BIC - Ravioli ricotta e capesante

Ravioli con capesante

 

La cena proseguiva quindi con la degustazione dei primi piatti, considerati senza dubbio il pezzo forte della cucina: ravioli dello chef con ripieno di ricotta e capesante per i burricchi anziani, Risotto “carnaroli” con gamberi e cozze, mantecato alle capesante, per il burriccu Marrocu, e Paccheri di Gragnano alla marinara, con gamberi, scampi, calamari, arselle e cozze per lo scrivente. Tutti i primi piatti si sono rivelati eccellenti, e di sicuro nettamente superiori al resto delle pietanze.
 

BIC - Tempura di gamberi rossi

BIC – Tempura di gamberi rossi

 

Terminati i primi piatti, i famelici burricchi decidono all’unanimità di ordinare anche i secondi, non prima di aver approvvigionato il nettare di accompagnamento, che veniva prontamente ordinato dal Raschione, che nonostante nessun titolo da esibire si dimostrava ben più preparato in materia del sovrastimato Ingegnere Civile. La scelta ricadeva sempre su un Vermentino, questa volta di Sardegna DOC, un eccellente “Longhera”, della cantina Carpante di Usini. In attesa dell’arrivo dei secondi piatti, la serata veniva in qualche modo allietata da Jesus, che iniziava a manifestare i sintomi di una fantomatica puntura di una mosca cosiddetta “cavallina”, che sfociavano ad un certo punto in una urticante fastidio agli zoccoli (peisi), tanto da portarlo a dover richiedere del ghiaccio supplementare, per evitare di dover immergere gli stessi zoccoli all’interno della suaglass.
 

BIC - Filetto di tonno croccante all'arancia

BIC – Filetto di tonno croccante all’arancia

 

Arrivavano a seguire i secondi piatti, equamente divisi tra i quattro commensali, consistenti in un ottimo filetto di tonno croccante all’arancia su letto di rucola e pinoli tostati, e in una tempura di gamberi, con una pastella non indimenticabile. In una cena che si rispetti non poteva di certo mancare l’apporto glicemico del dessert, ordinati tra lo stupore del cameriere, che avrà pensato… ma cantu azzz pappanta custusu? Venivano così ordinati una panna cotta al caramello per Jesus, Semifreddo al caffè per Raschione, Tagliata di ananas per il Marrocu, presentata al tavolo con due foglie dalle evidenti sembianze di padiglione auricolare ainino, e tortino al cioccolato freddo per lo scrivente. Immediatamente dopo l’ordinazione il cameriere portava al nostro tavolo la spiacevole notizia della mancanza del caramello, problema che veniva immediatamente risolto su suggerimento dell’Ing. Marrocu (allora l’accademia di Pirri a qualcosa sarà pur servita), con una preparazione espresso da parte dello chef del caramello, esecuzione peraltro non gradita a Jesus, che poi confessava di non gradire proprio come tipo di dessert la panna cotta, ma che impavido cercava di trovare uno chef che gli facesse cambiare opinione.
 

BIC - Dessert

BIC – Dessert

 

Anche i dessert venivano considerati di buona fattura, pur non raggiungendo l’eccellenza dei primi piatti. Per concludere gli immacabili digestivi ed i caffè. Cynar con ghiaccio per Jesus, Rum “Santa Teresa” per Raschione, Rum Pampero Riserva per il Marrocu, che contribuiva in maniera definitiva ad innescare la sua vena polemica nei confronti dell’incompetenza del Raschione in fatto di Rum agricoli, facendola sfociare in un pippa allucinante e interminabile, con tanto di reprise anche durante il viaggio di ritorno. Costo finale, € 44,41 cadauno, arrotondato per eccesso su inconsueto invito dal burriccu susunku per eccellenza, che poi subito cercava di rifarsi scroccando una sigaretta ai camerieri, e facendo incetta di vivident dalla scorta automobilistica dello scrivente.

Il Ristorante BIC, offre di sicuro una cucina di buona levatura, con una scelta comunque interessante di piatti semplici e più elaborati, una location informale ma comunque gradevole, anche se in una posizione non facilissima da raggiungere per i forestieri. Valutazione finale: tre meritati burricchi!!

 

VALUTAZIONE “B.I.C.”: Tre Burricchi.
Ristorante BIC Indirizzo: Km. 45 Strada Statale 131, Sanluri
Telefono: 0702359488 [mostra in google maps]

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set 9 2012

Ristorante San Crispino – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

San Crispino - Interno

San Crispino – Interno

 

Giust’appena ripreso un apprezzabile equilibrio psico-motorio, a seguire i bagordi di questa ultima ciccionata, e senza indugiare oltre nel tempo, per esigenze diplomatico-sentimentali, a tracciare il nuovo dissestato sentiero, del nostro lungo e interminabile cammino, ora m’accingo.
Il Corso. Immobile e acceso di spenta frenesia, si trascina veloce da Piazza Yenne, fin giù verso il Viale Trento, irrompendo nell’anima e nel cuore di “Stampace”.
Una strana e feroce maledizione tradisce la sua sponda Ovest, dirimpetto a un concentrato di boccacceschi anfratti, che nascondono veri tesori della cucina nostrana. Nonostante questo, su tale sponda, oggi speranzosi ci affacciamo.
 

San Crispino - Mangiatutto fritti

San Crispino – Mangiatutto fritti

 

Sabato, ore 12.57. Jesus e il Raschione Ettore, guidati e condotti dal loro agile e imponente 150 alberi, audacemente navigano verso la loro destinazione.
Al loro approssimarsi, la seconda terribile maledizione, che a qualunque vela sul Corso impedisce un rapido e dignitoso approdo, subitamente si dissolve.
Jesus: «Toh, questo se ne sta uscendo, parcheggio qui…»
Ettore: «No, pitticcu su c….!»
Alle ore 13.00, i due puntualissimi Burricchi attendono impazienti l’arrivo del terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, giusto di fronte all’oggi recensendo ristorante. Dal loro punto di osservazione, incrociano lo sguardo della cameriera protagonista della ciccionata scorsa, che fugacemente loro sorride. “Su Caboniscu” è da lì pochi decametri distante.
 

San Crispino - Antipasti di mare

San Crispino – Antipasti di mare

 

San Crispino. Santo protettore dei calzolai, evangelizzatore e martire – parimenti al fratello Crispiniano – al tempo di Massimiano. Il Ristorante che visitiamo è lo storico locale a lui dedicato. Non molti mesi orsono, i Donkeys hanno visitato il medesimo anfratto, che per un breve periodo ha avuto diversa gestione e denominazione (Terre d’Ogliastra, una non felicissima alimentare esperienza). Sullo stesso tema marinaro, oggi sviluppiamo e improntiamo questo nostro “déjà vu“;
regressione decisa e imposta, come altre volte è capitato, dal maldestro algoritmo di selezione del Raschione, tanto chimerico quanto spesso ahimè insensato: burriccu!
 

San Crispino - Cozze

San Crispino – Cozze

San Crispino - Insalata di Mare

Insalata di Mare

 

Nonostante le imponderabili impressioni del Raschione, l’interno del ristorante non appare cambiato dopo il cambio di gestione: medesimi toni dell’arancio e del bianco alle pareti, stesso altarino dedicato al Santo, medesima disposizione dei tavoli nella sala. Forse qualche diverso decoro e suppellettile, un più apprezzabile utilizzo dell’impianto di climatizzazione, e più ordine e pulizia generali. Nota negativa, invero, l’abuso e la violenza di due rumorosi TV LCD, piuttosto distanti e non coordinati nella loro sintonia, tanto da creare insofferenza e fastidio per chi, come i Donkeys, venivano accomodati esattamente nel punto mediano tra i due, su una sorta di piccolo soppalco laterale in legno, il cui dislivello ha cagionato non pochi problemi all’Ing.Marrocu e a Jesus, i quali
– rispettivamente, da sobrio e da ubriaco – vi sono, platealmente, “imbrucchinati” addosso.
 

San Crispino - Tagliatelle della casa

San Crispino – Tagliatelle “San Crispino”

 

Il servizio in sala è garantito da due giovani camerieri/gestori, non particolarmente esperti ma affabili e gentili: uno più mite e rilassato, l’altro più energico e spigliato.
Dopo un rapido sguardo al menù, chiediamo di esordire con un assaggio di antipasti di mare, cosa che puntualmente ci viene concessa. Sul principio, non ci è invece possibile ordinare il vino, per un accidentale difetto di spedizione e consegna delle bevande. Il “nettare” bianco «della cantina di Monserrato» propostoci (e inizialmente accolto), è stato prontamente rimandato al mittente con disamore, appena dopo il primo assaggio. A quel punto, il cameriere più intraprendente, si è prodotto nella lodevole iniziativa di “rubare” qualche bottiglia al ristorante vicino, finalmente consentendo, agli esigenti burricchi, di deliziarsi con un ottimo vermentino “Is Argiolas” D.O.C., delle cantine Argiolas.
 

San Crispino - Grigliata mista

San Crispino – Grigliata mista

 

Sulla tavola dei burricchi arrivava, dopo una non molesta e misurata attesa, un assortimento di sette differenti pietanze, il cui apprezzamento è un chiaroscuro (a dire la verità più scuro che chiaro) di contrastanti sensazioni: dozzinale insalata di mare, con surimi, gamberetti, cozze, seppie, olive e peperoni (eccessivamente condita d’olio e dal sapore tutt’altro che trascendente), guazzetto di cozze alla marinara con pane grattato  (non bellissime da vedere ma abbastanza buone), discutibile salmone affumicato con aceto balsamico (sarebbe stato una buona base per un antipasto più articolato), gamberetti fritti (assolutamente insapore), buono scabecciu di sardine, discreti gamberetti in salsa rosa (discreti per Jesus, pessimi per l’Ing.Marrocu). L’ultimo antipasto che citiamo, è un abbondante piatto di mangiatutto fritti, la cui censurabile quantità (“mazza brutta!”), prontamente segnalata al cameriere, è stato oggetto di interesse ed esplicita recriminazione da parte dei burricchi:
«Scusi, ma dove li ha presi questi?» … «Alla METRO». Beata ingenuità!
 

San Crispino - Millefoglie

San Crispino – Millefoglie

San Crispino - Creme caramel

Creme caramel

 

Apprezzabile, invero, il primo piatto: buone tagliatelle “San Crispino”, con cozze, gamberetti zucchine e pomodorini.
La grigliata mista richiesta come secondo –  accompagnata da cruditè di verdure con finocchi, sedano e pomodori -, è stata positiva per un terzo, nella fattispecie per i buoni calamari arrosto, piuttosto che per la spigola e l’orata presenti sul piatto, dalla cottura approssimativa (in particolar modo la spigola era approssimabile ad un carpaccio di spigola!) e dal sapore più che discutibile.
I dessert, seguivano la stessa falsariga: buono il crème caramel assaggiato da Jesus (e successivamente dall’Ing. Marrocu), da dimenticare il millefoglie al cioccolato del Raschione e il sorbetto al limone del Marrocu.
Di comune accordo il pranzo si concludeva qui, per consentire ai Donkeys di degustare il caffè e gli ammazzacaffè più tardi, dopo una breve passeggiata ristorativa lungo il Corso stesso. Prezzo finale dell’esperienza, 37€ cadauno, da giudicarsi un 20% eccessivo, rispetto alla qualità complessiva di cucina e servizio. Per dovere di cronaca, segnaliamo una mancia di 6 euro e 20centesimi, e lasciamo a voi immaginare chi, fra i tre, abbia elargito i venti centesimi!
A prescindere dalle passate vicissitudini, il Ristorante “San Crispino”, nonostante si esibisca da parecchi anni sul palco della lussuria alimentare, sembra peccare di alcuni (più o meno gravi) difetti di gioventù, che possiamo individuare nella organizzazione generale, nell’approvvigionamento delle materie prime (sarebbe utile sondare nuove vie per le forniture del pesce fresco) e in una cucina non particolarmente fantasiosa e brillante.
Encomiabile, invero, la gentilezza e l’impegno dei giovani gestori (menzione speciale), che speriamo riescano a indirizzare il locale, di rinnovata recente apertura, verso più apprezzabili collocazioni, in seno alla ristorazione cagliaritana. Un burriccu con menzione speciale.

 


VALUTAZIONE “San Crispino”: Un Burriccu con menzione speciale.
Ristorante San Crispino Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II 190, Cagliari
Telefono: 329 4444827    [mostra in google maps]
 

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mag 26 2012

Ristorante Lo Scoglio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 12 commenti | Commenta

Lo Scoglio - Panorama

Lo Scoglio – Panorama

 


C’hai du’ occhi che paion du’ cozze de scojo,
e più ne magno e più ne vojo;
ma han perso er mare che je sbatteva addosso,
e amarte più nun posso…

S’infrange l’onda sullo scoglio;
lo schiaffeggia e si ritrae, l’accarezza e poi si nega, lo sommerge e lo libera, lo soffoca e gli ridà vita.
Infinitamente, senza posa, nel delirio erotico della spuma, nell’immenso talamo del mare, sotto il perverso sguardo delle stelle, di qua, nel buio che ha il sapore del proibito, negato al piacere di noi stessi.

 

Lo Scoglio - Interno, terrazza sul mare

Lo Scoglio – Interno, terrazza sul mare

 

E quale piacere, il vostro amato, ha mai nel tempo insegnato di negarvi, adorati discenti miei?
E quale eccesso alla vita – che è un breve, accidentale difetto dell’irrealtà -, vi ho mai suggerito di respingere, in luogo di altrettanto effimere, temporanee sciocchezze?
Non cadete nell’inganno del mio nome, offritevi alle carezze di Dioniso: semel in anno licet insanire.
Preso a costume quest’ultimo sciagurato suggerimento, e moltiplicato per trecentosessantacinque volte, tale risulta la condotta intrapresa anni or sono dall’ormai numeroso gruppo del Donkey Challenge, che quest’oggi segna una ulteriore tappa nel loro dissoluto cammino.

Lo Scoglio - Antipasti

Lo Scoglio – Antipasti

 

Venerdì sera, ore 20.55. L’incontro tra i triumviri ufficiali Jesus e il Raschione, il burriccu Sollai, il burriccu Avv.Pisano, è previsto in fronte al ritorante “Lo Scoglio”, suggestivamente e splendidamente ubicato, in elevato dominio sul mare, verso “Calamosca”, lungo le calette del borgo Sant’Elia, in Cagliari.
Assenti ingiustificati, il burriccu Orione e il triumviro Marrocu (sempre più interscambiabili in merito ai malcustumi), è quest’oggi ospite gradito, il fotografo professionista Varioli il quale, per ospitale gentilezza di Jesus, non è stato comunque gravato dell’onere di immortalare i momenti della cena: «Se si azzarda a tirare fuori l’obiettivo, parto di sciabola!»
 

Lo Scoglio - Polpo con patate

Polpo con patate

Lo Scoglio - Insalata di mare

Insalata di mare

Lo Scoglio - Frittura mista, Polpette manzo

Frittura mista, Polpette

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo Scoglio - Cozze e arselle marinate

Lo Scoglio – Cozze e arselle marinate

 

In ragione di non irreprensibili sobborghi da valicare, nel raggiungere la destinazione, come astutamente suggerito dal triumviro Ettore, Jesus si presentava con un abbigliamento a cavallo tra un elegante tutore dei viali del piacere e un disinvolto pusher in abiti casual, oltreché con una 150 cavalli insolitamente corrotta da fanghiglia di origine meteorologica. Ovviamente, la raccomandazione del Raschione era riferita alla opportunità di non lavare l’autovettura, mentre il tradizionale abbigliamento dell’asino fondatore, risultava circostanziatamente più che adatto!
Alle ore 21.00 in punto, dopo i convenevoli di rito, e dopo aver goduto degli scorci offerti dalla felice collocazione del ristorante, i cinque Burricchi varcavano finalmente la soglia del locale.
 

Lo Scoglio - Murici

Lo Scoglio – Murici

 

Come anticipato, l’ambientazione de
“Lo Scoglio”, è semplicemente splendida. La sala principale è dominata dal tema del mare che, al tramonto, domina prepotentemente la scena, prorompendo con i colori del crepuscolo e con l’incanto del profilo del golfo, dalle numerose finestre, dagli oblò, e dall’ampia terrazza estiva, seducentemente distesa sulla scogliera.
L’arredamento è compostamente elegante, e caratterizzato dal generoso utilizzo di infissi e travi di legno, di drappeggi chiari, abbondanti punti luce e oggetti della tradizione marinara. Strani pannelli visibili nel sottotetto e qualche altra dozzinale stonatura, non riescono comunque a compromettere il fascino dell’insieme.
 

Lo Scoglio - Spaghetti cozze arselle

Lo Scoglio – Spaghetti cozze arselle

 

Nonostante non sia elevato il numero degli avventori in sala, consistente sembra essere la presenza di personale, all’interno della grande cucina a vista. Due sono i camerieri deputati al servizio, un accorto ed esperto signore, e un più disattento ma spigliato giovanotto, oltremodo abbronzato fuori stagione:

«custu prima fiada ghettendi soletta!»

Accomodati ad un ampio tavolo rotondo, gli affamati Donkey vengono subitamente assistiti dal cameriere più anziano, che con mestiere li indirizza verso un assaggio di antipasti di mare. Il vino scelto per la serata, è un eccellente vermentino superiore DOCG “Canayli”, della cantina Gallura, sbrigativamente testato (ora non per difetto del cameriere, ma per inconsistenza scenica del personaggio) dal Raschione Ettore: dobbiamo perfino rimpiangere il Marrocu!

Lo Scoglio - Spaghetti all'aragosta

Lo Scoglio – Spaghetti all'aragosta

 

Entusiasmo manifestato dal Sollai, per le bottiglie di acqua minerale servite in tavola – San Pellegrino -, a suo dire le migliori al mondo; ad ogni modo, ad un Burriccu che chiede una Sprite come ammazzacaffè, non tenderei a dare credito.
Numerosi e abbondanti gli antipasti proposti dalla cucina, a tratti gradevoli e gustosi, ma in sicuro difetto di fantasia e, in taluni casi, poco incisivi.
Di lì a poco avremo assaggiato, quindi: anonime olive sott’olio, buoni filetti di alici, tonno alla catalana con cipolle pomodoro e seppiette, carpaccio di pesce spada su letto di rucola, discreto polpo con patate lesse, mediocre insalata di mare con gamberi, seppie, sedano e pomodori, polpette di carne di manzo, gustosa fritturina mista con frittelle di gianchetti, calamari e tranci di salmone, eccellente marinara di cozze e arselle (per le quali registriamo, invero, un eccesso di sabbiolina non spurgata), non particolarmente gustosi bocconi (murici) di mare, comunque consumati per due terzi dalle voraci fauci di Jesus, per diffusa inappetenza dei suoi commensali.
 

Lo Scoglio - Grigliata Mista

Lo Scoglio – Grigliata Mista

 

Il giudizio in merito ai due primi piatti consumati, si fa qui controverso. Se il Raschione riferisce di aver trovato entrambi di ottima fattura, Jesus deve puntualizzare che, a parte l’eccellente qualità del condimento, gli spaghetti alle cozze e arselle avrebbero richiesto maggior cottura, mentre il sugo impiegato per i (comunque buoni) spaghetti all’aragosta, risultava oltremisura acidulo.
Altrettanto contraddittoria la valutazione che dobbiamo dare, relativamente alla piccola grigliata mista ordinata: ottimi i gamberi e gli scampi, buoni i tranci di tonno, assolutamente insapori le seppie e l’orata arrosto.
Totalmente insoddisfacente la proposta dei dolci (speriamo solo episodica), ridotta ad una crostata ai frutti di bosco, richiesta dal raschione e dal Varioli, e ad una torta al cioccolato simil-sacher (per Sollai e l’Avv.Pisano), entrambe bocciate alla prova del gusto.
 

Lo Scoglio - Torta al cioccolato

Torta al cioccolato

Lo Scoglio - Crostata ai frutti di bosco

Crostata frutti di bosco

 

Impagabili le ultime fasi della cena, caratterizzata da un crollo d’attenzione del bronzeo cameriere che, durante il proferire della comanda, da parte di un evidentemente poco ipnotico Varioli, si congedava ex abrupto dal nostro tavolo, per andare a svolgere qualche più impellente mansione.
Recuperata più tardi la considerazione del caposala, gli asinini clienti riuscivano finalmente a richiedere tre caffè e tre mirti (più una sprite!), unici liquori appetibilmente disponibili.
Costo finale del pasto, 50€ cadauno, che valgono esclusivamente il prezzo dell’ambientazione, e che altrimenti giudicheremmo un buon 30% in eccesso, rispetto alla qualità dei piatti e del servizio complessivo.
Ci saremmo infatti aspettati, in relazione alla fama e alla collocazione del ristorante, una proposta culinaria ben più efficace e ricercata.
Scenograficamente, “Lo Scoglio” resta comunque l’ideale destinazione per chi sia intenzionato, senza badare troppo al portafogli, a conquistare qualche bella pivella, con il proponimento di apparire facoltosi e sensibili romantici quali – di fatto, se consultate questo blog -, non siete. Due burricchi con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Lo Scoglio”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Lo Scoglio Indirizzo: Località Sant’Elia, Cagliari
Telefono: 070371927    [mostra in google maps]

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lug 3 2010

Al Lido Mediterraneo

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Lido – Cernia cipolle pomodorini

 

Ristorante Lido Mediterraneo. In quel di Cagliari i triumviri, supportati dalla presenza degli – già in passato ospitati – scienziati Ueppe e dottor Melis, affrontano, in un afoso pomeriggio d’estate, una nuova temibile prova culinaria, capace di mettere a rischio l’equilibrio lipidico di chiunque si senta in qualche modo toccato dalle effimere lusinghe della dieta e della ristrettezza alimentare.
Il nome è prestigioso, la proprietà rassicurante (Lilliccu), l’ambientazione suggestiva: il ristorante si trova affacciato sulla famosa spiaggia del Poetto, non propriamente in Cagliari a dire la verità ma, più correttamente, sul lungomare di Quartu Sant’Elena.
Affacciato nel vero senso della parola, perché durante il pranzo, a causa di una estesa vetrata probabilmente a specchio,  si ha modo di osservare, in maniera tanto naturale quanto sfacciata, la prorompente vitalità della genetica sarda, ostentata con ben poche restrizioni e imbarazzo da numerose splendide bagnanti, dedite alle più radiose e appariscenti attività da spiaggia.

Lido – Gamberi e cozze



Dopo questa doverosa premessa, che ha descritto un po’ la cornice e lo stato d’animo con cui i distratti burricchi hanno dovuto affrontare – sempre con stoico senso del dovere s’intende – le “restrizioni” che il loro ruolo istituzionale impone, passiamo alla descrizione del pranzo.

Antipasti di mare, sicuramente abbondanti, mediamente buoni e a tratti gustosi come i succulenti Gamberi che vedete qui a destra e l’ottimo pasticcio di cernia con cipolle e pomodorini (buonissimi) visivamente documentati all’inizio dell’articolo.


Lido – Cozze alla marinara


Nel ricordo del pasto – a dire il vero consumato a distanza di circa un mese rispetto al momento in cui il “10 anni” Jesus si é deciso a scrivere questo articolo – spiccano veementemente la squisita zuppa di cozze e uno spettacolare piatto di cozze alla marinara, che hanno fatto la felicità di triunviri e ospiti.
Da segnalare inoltre frittelle di (probabilmente) pesce, i buoni polpi alla marinara (forse  di stazza eccessiva per i gusti di Jesus), gamberetti in un letto di cipolle e pomodori; ancora altri gamberetti, conditi con maionese e olive.
Ci ha lasciato perplessi, invece, un avulso piatto di lumache al sugo che – seppur gradevolmente appariscente – poco si sposava con il resto dei sapori e, soprattutto, non sembrava all’altezza delle leccornie fino a lì assaporate, in termini di genuinità (erano probabilmente lumache di allevamento), gusto e tecnica di preparazione (si avvertiva un fastidioso accenno di sapor di terra).

Lido – Polpo alla marinara

Lido – Gamberetti

Lido – Lumache al sugo









Lido – Spaghetti all'astice


L’abbondanza degli antipasti, come spesso ci capita, non ha lasciato spazio ad altro che un primo, solitario piatto, anch’esso comunque volumetricamente rilevante.
La scelta é ricaduta, per tutti i commensali, su dei gustosi spaghetti all’astice, che si lasciavano dignitosamente assaporare, ma per i quali, almeno per quanto riguarda il vostro amato Jesus, non è scattata quella scintilla capace di esaltare l’ormai assuefatta e arida voluttà alimentare.
Da segnalare ammirati, comunque, la vigorosa voracità con cui Ueppe ha a dir poco divorato il suo piatto di spaghetti, manifestando in questo modo il suo sicuro apprezzamento.


Lido – Pg gelato



Avendo di comune accordo convenuto di evitare i secondi (vedere nota a margine di Ettoriano, ndr.), terminiamo con i dessert per i quali, ahimè, non possiamo abbondare di documentazione visiva – a parte questa “splendida” immagine del burricu Pg -, né la memoria, di nuovo, ci giunge in aiuto.
Jesus ricorda però ben chiaramente di aver optato, ormai al limite massimo del suo serbatoio metabolico, per un sobrio e digestivo sorbetto al limone, così come ha fatto il Raschione Ettore.
Se il Burriccu Pg ha indirizzato la sua scelta, come di consueto, sul dessert immediatamente più calorico disponibile, dello scienziato Ueppe e del dottor Melis non ci è dato ricordare. Vorranno forse loro, commentando questa recensione, aggiungere all’articolo questo dettaglio di fondamentale importanza per i nostri lettori. In altri termini: sticazzi!

A conclusione dell’articolo, due piccole considerazioni; a partire dal dessert. Non avendo nessuno dei Triumviri a Jesus complementari, scelto la loro amata sebada, questa verosimilmente non era disponibile, cosa che restringe le opportunità di sollazzo proposte ai più esigenti avventori. Inoltre, come traccia del paranoico equilibrio del vostro amato, devo confessare che, nonostante l’ambientazione del ristorante risultasse suggestiva e apprezzabile, Jesus non predilige particolarmente le sale da pranzo dall’aspetto sesquipedale, ma ama piuttosto le atmosfere più intime e familiari. Questa però, ovviamente, è una preferenza del tutto soggettiva.
In ultimo, costo finale, secondo i ricordi del Raschione Ettore, 25/30€ cadauno, ben commisurato al pasto consumato.



VALUTAZIONE “Lido Mediterraneo”: Due Burricchi.
Ristorante Lido Mediterraneo Indirizzo: Viale Poetto, Quartu S.Elena – CA
Telefono: 070810038    [mostra in google maps]
 

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