☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ago 10 2012

Ristorante Eugenio – Quartu S.Elena

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

Eugenio - Esterno

Eugenio – Esterno

 

Varcare i confini e la soglia del tempo, poco prima che le vacanze e le ferie arrivino, con tutto il loro ricco carico di ricordi, di mnesiche sensazioni, di voci e schiamazzi che si rincorrono e rivivono, alimentate dal calore della fine e bianca sabbia del Poetto (di un tempo), è come danzare su un pavimento crollato da anni, che ancora riesce a sostenere chi, con il pensiero, senta il desiderio di garbatamente calpestarlo.
Non è ora nostra intenzione melanconicamente approfondire, per nostra e vostra molestia, tutte le sensazioni e reminiscenze che un ristorante come “Eugenio” riesce a stimolare – ad onor di ciò, ciaschedun lettore faccia personale riflessione -, ma di questo “stargate” verso il passato, che i Donkeys incontrano dopo un lungo ininterrotto vagare, vogliamo oggi raccontarvi.
 

Eugenio - Interno

Eugenio – Interno

 

Giovedì sera, ore 20.20. Dopo alcuni minuti di viaggio, poco dopo essersi immessi sulla S.S.554, attraverso il “rotondone” di Flumini di Quartu, Jesus e il Raschione Ettore raggiungono “Eugenio”, storico e celeberrimo ristorante dell’hinterland cagliaritano.
Ad onor del vero, l’incursione dei burricchi in questo locale, arriva con sensibile ed incolpevole ritardo, rispetto ai loro auspici; il buon Raschione nei mesi scorsi, aveva infatti, ripetutamente ed insistentemente, cercato di prenotare un tavolo, vedendoselo comunque sempre negare, così come probabilmente sarebbe accaduto decenni or sono, ma con ben differenti motivazioni. L’anticipo di mezz’ora, rispetto all’orario canonico delle nostre ciccionate serali, è stato determinato dalla richiesta dell’Ing.Marrocu che, nonostante quello che affermi approssimativamente via twitter, arrivava poi lui stesso con qualche minuto di ritardo!
 

Eugenio - Insalata di mare

Eugenio – Insalata di mare

 

Il Ristorante si trova edificato all’ombra di un imponente nespolo dal sapore verghiano, collocato giusto lungo la strada statale, nel comune di Quartu.
Dall’esterno, la struttura appare semplice e con ben pochi orpelli, mentre gli infissi in alluminio, tradiscono il vissuto di un non recente passato che, negli anni ’60, ’70 (per quanto possano conoscere e approfondire tre burricchi trentenni), coronava “Eugenio” come uno dei più conosciuti e rinomati ristoranti della zona. L’architettura del locale, esternamente e all’interno, non sembra essere stata rinnovata in modo sensibile da allora. Lasciamo a voi valutare, se questo aspetto possa essere considerato un pregio oppure un difetto.
 

Eugenio - Frittelle

Frittelle di gianchetti

Eugenio - Melanzane

Melanzane in pastella

 

All’interno, l’impatto con il locale produce una serie di sensazioni marcatamente contraddittorie. Parallela alla bella veranda coperta – ahimè ben poco frequentata dato il non splendido panorama -, c’è la sala principale, dalle tinte chiare, dal soffitto scuro e dai caratteristici lampadari con annesso ventilatore, tipici degli anni ’70.
Le parete che dà sull’esterno è elegantemente striata d’arancio, mentre quella opposta, sviluppata su archi a volta (alcuni dei quali poco amabilmente ostruiti), separa la sala dagli ambienti di servizio ed è arricchita da numerose foto e stampe in bianco e nero.
 

Eugenio - Zuppa di cozze

Eugenio – Zuppa di cozze

 

Verso fondo del ristorante – piuttosto confuso e carico di elementi di dubbia eleganza, quali un rumoroso televisore sintonizzato su “Veline” e i frigoriferi delle bevande – compare un ampio pertugio, dal quale ogni tanto balugina il giovane cuoco, per consegnare le comande. In virtù degli inesorabili effetti del tempo, di suppellettili desueti e di qualche percettibile segno dell’umidità, l’ambiente nel suo complesso non si distingue certo per raffinatezza e compostezza estetica, ma riesce ad ogni modo a regalare delle vere nicchie di splendido arredo familiar-kitsh; inoltre, nel percorrere i suoi spazi essenziali e squadrati, si avverte e percepisce l’inebriante profumo della dolce vita cagliaritana.
 

Eugenio - Spaghetti al sugo di aragosta

Spaghetti al sugo di aragosta

 

In considerazione dell’ora non particolarmente tarda, i burricchi arrivavano quando il ristorante era ancora deserto, e venivano accolti da una gentile signora e da una ragazza più giovane, verosimilmente sua figlia.
Il servizio, seppure spiccatamente “alla mano”, risulterà invero rapido ed efficace, e impeccabili saranno i tempi della cucina, che dovranno forzatamente raccordarsi con quelli cagionati da un divertente imprevisto, che ha coinvolto il Raschione Ettore, e di cui narreremo tra breve.
La scelta del menù ricadeva, naturalmente, su un assaggio di antipasti di mare, che sarebbero stati accompagnati da un buon vermentino di Gallura D.O.C.G. “Funtanaliras”, il più appetibile della non generosissima carta dei vini.
 

Eugenio - Calamari arrosto

Eugenio – Calamari arrosto

 

Gli antipasti, e in generale le pietanze, proposti dalla cucina di Eugenio, sono quelle classiche della tradizione cagliaritana e, seppur non brillando per originalità e ricercatezza delle composizioni, esprimono, con la genuinità e la freschezza degli ingredienti, tutto il potenziale della nostra cucina, tanto da non lasciarci insoddisfatti. All’attenzione dei Donkeys sono quindi arrivate, nell’ordine: ottima insalata di mare con polpo, calamari, seppiette e surimi, frittelle di gianchetti, melanzane in pastella e, per concludere, una goduriosa zuppa di cozze. Il tutto veniva accompagnato da delle eccellenti bruschette all’olio e aglio, molto apprezzate dal Raschione. Potrebbe, tale sequenza di pietanze, apparire in qualche modo difettosa in termini di abbondanza, ma assicuriamo che, nell’ottica di un pasto che comprenda anche primo, secondo e dolce, risultava assolutamente adeguata.
 

Eugenio - Orata arrosto

Eugenio – Orata arrosto

Eugenio - Spigola arrosto

Eugenio – Spigola arrosto

 

Come prima accennato dobbiamo registrare, tra gli antipasti e il primo piatto, la temporanea dipartita del Raschione Ettore che, impossessatosi della 150cv di Jesus, ha impiegato il tempo record di 14’50”, per recarsi nella sua abitazione, provvedere all’accesso di madre sorella e cane  – che nel frattempo l’avevano chiamato per segnalargli di aver scordato le chiavi – e ritornare al ristorante, per sedersi comodamente al tavolo ed apprezzare, giusto in tempo, degli ottimi spaghetti al sugo di aragosta (non vogliamo chiederci perché siano stati chiamati in tale nome). In questo scompiglio, segnaliamo inoltre che Jesus ha colpevolmente scordato di provvedere alla cattura preventiva dell’immagine di succitato piatto, prima che i commensali lo sbranassero per almeno due terzi.
 

Eugenio - Torta della nonna

Eugenio – Torta della nonna

Eugenio - Gelato al limone

Eugenio – Gelato al limone

 

Per il secondo piatto, le scelte dei tre donkeys si differenziano, inconsapevolmente convergendo nella più classica grigliata mista: buonissima orata arrosto per Jesus, spigola arrosto per l’Ing. Marrocu e degli eccellenti calamari arrosto con prezzemolo per il Raschione.
Dessert conclusivo per Marrocu, che ordinava un gelato al limone, per il Raschione, che apprezzava la “Torta della nonna” e per Jesus, che invero restava a digiuno, a causa di un inusuale mal di testa e per la quantità d’acqua fino ad allora ingurgitata, che gli aveva inesorabilmente saturato lo stomaco. Un caffè più “amaro Ramazzotti” per Jesus e un “Jägermeister” per il Raschione, ponevano termine alle ostilità.
Costo complessivo della cena, 43€ cadauno, da giudicarsi sinteticamente adeguato.
Non volendo qui considerare i vecchi fasti del ristorante, “Eugenio” si presenta al pubblico come un buon locale dal fascino anni ’70, che può essere apprezzato per la sua semplicità e il voler restare radicato ad un suggestivo passato, tanto da far assaporare ai propri clienti, atmosfere dal gusto ormai dimenticato. Buona, a tratti ottima la cucina che, sobria e genuina, riesce anch’essa a suscitare positive sensazioni. Invero, una salutare rinfrescata alle pareti e il passaggio ad infissi in legno (senza voler compromettere lo stile di base), renderebbe la location certamente più affascinante. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Eugenio”: Tre Burricchi.
Ristorante Eugenio Indirizzo: Viale Europa 4 (S.S.554), Quartu Sant’Elena
Telefono: 070830369 [mostra in google maps]

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lug 28 2012

Ristorante L’ippodromo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Ippodromo - Esterno

Ippodromo – Esterno

 

Equidi, quadrupedi sulla pista; s’affrontano nella calca e nell’impeto della corsa, fianco contro fianco, ciascuno sentendo l’ansimare veloce dell’altro, ciascheduno bagnato dal sudore del vicino avversario, ognuno contro la propria fatica e i propri limiti, per trionfare su tutti, per eleggere il primato del proprio sangue, per glorificare la propria discendenza, per sentire ardere la fiamma della propria esistenza, divorata nel volgersi di una veloce passione, piuttosto che erosa dal lento e disonorevole oblìo della umana accidia.
Orsù, destatevi miei cari Burricchi! Assaporate lo spirito dei vostri fratelli purosangue, lottate nel delirio dell’arena, combattete senza timori e sentitevi vivi!

 

Ippodromo - Interno

Ippodromo – Interno

 

Venerdì sera. Viva e rinata, quasi a prendere esempio dal suo padre Jesus, morto e risorto in quel di terra Santa qualche millennio orsono, la 150cv, sfreccia e scorrazza nuovamente per le strade del cagliaritano, coraggiosamente (accallonatamente) sfidando, nella calca del traffico urbano, le sue sorelle, quasi tutte imbrigliate nella limitatezza di una meccanica dozzinale.
Il secondo fantino Ettore, si irrigidisce, avverte il pericolo, e alla fine pontifica: «Burriccu, non spuntare in seconda, che ti fotti di nuovo la frizione!».
Di lì a poco, verso le ore 21, i due burricchi avrebbero raggiunto la loro destinazione: ristorante “L’ippodromo”, in Cagliari, sul lungomare Poetto.

 

Ippodromo - Salmone

Ippodromo – Carpaccio di salmone

 

Il Ristorante/Pizzeria, si trova negli spazi riservati al vecchio ippodromo di Cagliari che, dopo aver percorso una breve strada sterrata, si raggiunge lasciandosi sulla destra il maneggio degli equidi, per arrivare infine al comodo ed amplissimo parcheggio in fronte al locale stesso, gestito e  organizzato, con discrezione, da un non più giovane parcheggiatore, che dà le indicazioni agli automobilisti in arrivo.
Arrivati naturalmente ben prima dell’Ingegner Marrocu, lontano dal correttamente interpretare qualsivoglia – pur semplice – indicazione stradale, Jesus e il Raschione hanno modo di apprezzare il non trascurabile numero di colleghi avventori che, nel frammezzo della loro attesa, avrebbero varcato la soglia del ristorante. Tale fattore condizionerà, vedremo, tutta la loro serata.

 

Ippodromo - Insalata di mare

Ippodromo – Insalata di mare

 

Al suo interno il ristorante, seppure non particolarmente impegnativo in termini di raffinatezza ed eleganza ambientale, si presenta gradevole, curato e ben climatizzato. Gli spazi sono distribuiti su diversi ambienti, dominati da pareti color arancio, piante ornamentali, infissi e mobilia verde scuri, e una sovrastruttura ad archi, che dà l’idea di trovarsi all’interno di un giardino coperto.
Ben numeroso (adeguato all’elevato numero di clienti) , gentile e volenteroso il personale, in certi casi comunque distratto e dispersivo, in taluni professionale e attento. Nonostante la cosa potrebbe andare contro radicate consuetudini e aspetti di natura pratica, un consiglio che ci sentiamo di dare in queste condizioni, è quello di distribuire il carico di lavoro assegnando un unico cameriere a diversi tavoli, piuttosto che differenziare i vari compititi e destinare ai propri clienti un interlocutore sempre nuovo nelle varie fasi della cena; in caso differente, si rischiano fastidiose distrazioni e un pericoloso difetto di coordinamento.

 

Ippodromo - Tonno fresco

Ippodromo – Tonno alla catalana

 

Quello che però ipotizziamo e riteniamo un grosso difetto de “L’Ippodromo”, almeno durante la stagione estiva, è il fatto che la cucina sia strutturalmente sottodimensionata, rispetto al numero gestito di coperti; altrimenti non si spiegherebbero i sesquipedali tempi d’attesa, manifestatisi in ogni fase della nostra ciccionata, che hanno condotto il solitamente composto Ing.Marrocu, a lamentarsi verbalmente con una incolpevole cameriera, finanche minacciando di non consumare i piatti già ordinati, per concludere velocemente il pasto.
Altro fattore negativo, che disegna il contesto di svolgimento della nostra cena
– sempre legato al numero di clienti – è il perenne brusio e la chiassosità della sala, alimentati da talune sguaiate e moleste avventrici, dall’ugola evidentemente ben allenata: «quale gaudio, quale gaiezza, di giovialitá son pregni i muri!»

 

Ippodromo - Zuppetta di cozze e arselle

Ippodromo – Zuppetta di cozze e arselle

 

Fatte queste doverose e non troppo lusinghiere premesse, possiamo invero rendicontare i nostri lettori sull’effettivo svolgersi della cena, che si è aperta con l’offerta di un buon prosecco di benvenuto, accompagnato dalle ottime olive marinate (consumate per intero nell’attesa degli antipasti) già presenti in tavola. Come di consueto ordiniamo dapprima un assaggio di antipasti di mare, valorizzati da una bottiglia di ottimo vermentino DOC Tuvaoes, delle cantine Cherchi, ahimè servito inspiegabilmente troppo caldo, e per il quale i Donkeys hanno fatto non poca fatica per ottenere, dopo un prolungato scorrere del tempo, adeguato e fresco riparo in un cestello del ghiaccio.
Gli antipasti, non abbondanti ma adeguati nell’ottica di una cena completa, erano costituiti da quattro differenti pietanze.

 

Ippodromo - Fregola

Ippodromo – Fregola

 

Trattavasi di: buona insalata di mare con polpo, seppie e gamberi, ottimo carpaccio di salmone su letto di pomodorini e lattuga, buon (ma qui il giudizio del Raschione si differenzia, in negativo, rispetto a quello dei commensali) tonno alla catalana con cipolle, pomodorini, su uguale letto di lattuga e rucola, per finire con una zuppa di cozze e arselle, parecchio saporite ma arrivate al tavolo eccessivamente fredde.
Per dovere di cronaca, segnaliamo che, tra l’aver ordinato gli antipasti e il loro effettivo usufrutto, sono passati all’incirca cinquanta minuti, e oltre.
Altrettanto gravoso è stato il tempo d’attesa, prima di riuscir d’addentare i primi piatti: buone (seppur con qualche difetto di cottura della pasta) linguine alla granseola e granchi (non ben identificati)  per Jesus e l’Ing.Marrocu, pessima fregola di mare (in realtà di sole cozze e arselle) presentata al cospetto del Raschione: «la peggiore che abbia mai mangiato!» e criticata persino da un attento cameriere: «non ha un bell’aspetto, redarguirò il cuoco!»

 

Ippodromo - Linguine alla granseola

Ippodromo – Linguine alla granseola

 

Nonostante spazio vi fosse per poter ingurgitare qualche altra pietanza – in particolar modo l’appetitosa aragasta osservata nel tavolo di una coppia al nostro fianco, per la quale fortunatamente il servizio è sembrato più rapido – dati i tempi d’attesa rapportabili alla filogenesi dei primati, i tre burricchi sceglievano di passare direttamente ai dolci, risultati questa volta impeccabili: semplice sorbetto al limone per Jesus, cassata siciliana dalla originale forma triangolare per il Raschione, zuppa inglese per l’Ingegner Marrocu. Quest’ultimo – vi segnaliamo – sul finire della cena, forse stimolato dai fumi alcolici del Tuvaoes ormai rinfrescato, forse infastidito dall’eccesso di attesa e dalla rumorosità della sala, si lasciava andare ad una serie interminabili di sproloqui non politically correct, su alcune discutibili peculiarità di pensiero dei sardi. Per chi fosse interessato, può visionare sul canale Twitter del Donkey Challenge: [http://seud.eu/?wgm]

 

Ippodromo - Zuppa inglese

Ippodromo – Zuppa inglese

Ippodromo - Cassata siciliana

Ippodromo – Cassata siciliana

 

Costo complessivo della cena, 44€ cadauno – comprensivi di due caffè e due dimenticabili grappe barricate finali -, da giudicarsi almeno un 25-30% superiore al giusto dovuto, in funzione di una serata determinata dagli intollerabili tempi d’attesa, che hanno inevitabilmente condizionano metabolismo ed evoluzione glicemica dei commensali, determinando conseguenti situazioni di non gradevolezza alimentare, come ad esempio la perdita d’appetito per sfinimento! Quello che possiamo banalmente consigliare ai gestori dell’Ippodromo, o di altri ristoranti con il medesimo problema nel periodo di maggior afflusso turistico, è quello di astenersi dall’accogliere più clienti, di quelli che in realtà si possano adeguatamente servire. Ovviamente, ben comprendiamo, questo può andare incontro a più stringenti esigenze di carattere economico, ma nella prospettiva della salvaguardia del proprio nome, è forse meglio guadagnare qualcosa di meno, piuttosto che compromettere, con spiacevoli situazioni di contorno, una cucina che è sembrata (a parte qualche eccezione) di discreto livello. Un burriccu!

 


VALUTAZIONE “L’Ippodromo”: Un Burriccu.
Ristorante L’Ippodromo Indirizzo: Viale Poetto, Cagliari
Telefono: 070.3838097    [mostra in google maps]
 

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giu 10 2012

Ristorante Frontemare – Quartu Sant’Elena

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Frontemare – Esterno

 


Banalmente è arrivata: calda, afosa, soleggiata, ubriacante; gravida d’intenti, di nuovi deliri, di nuove speranze, di nuove piccole inutili soddisfazioni, che si consumano tra la soffocante calura di una stanza da letto, e il rincorrere di un parcheggio sulla strada del mare.
Sulla spiaggia il tormento cresce, aumenta la feroce passione del sole, si alza il ribollire di voci moleste, il fastidioso brusio del nulla quotidiano, il vaneggiare effimero di scostumati brandelli di carne, lascivamente esposti nella macelleria delle pulsioni, che anestetizzano  vicini e lontani – oggi non piacevoli -, ricordi.

 

Frontemare – Interno

 

La gioia dell’Estate, che ogni anno ricerchiamo, è tutta qui, e qui per voi, oggi,tenteremo di narrarla.
Narreremo quindi come possa essere piacevole, di tanto in tanto, ritrovare le vecchie abitudini che, in un non lontano passato, disegnavano la prassi e il protocollo delle ebdomadarie ciccionate del Donkey Challenge,  prodotte puntualmente di Sabato a pranzo. Disperso in quel dell’antica Bisanzio, l’Ing.Marrocu – che per la sua trasferta turca è stato finanche esonerato dalla prestigiosa squadra del Donkey Team – questa nuova avventura sarà condotta unicamente dalla coppia R&J, Jesus e Raschione Ettore che, a differenza dello sconsiderato Ingegnere, si dimostrano instancabilmente devoti e ligi, all’esercizio del loro alto ufficio.

 

Frontemare – Zuppa di cozze

 

Sabato mattina, ore 12.50. Il traffico del lungomare di Quartu Sant’Elena, è condizionato dallo sfrecciare della 150cv di Jesus che, per effetto dell’ignoranza logistica del Raschione, è costretto a percorrere avanti e indietro il viale, al fine di riuscire ad individuare l’approdo della giornata. Dopo parecchi minuti di inutile girovagare, il burriccu si arrende e chiede l’aiutino da casa:
«Pronto, ristorante Frontemare… ehm … ma dove c. siete????».
Soltanto il solido impianto di climatizzazione della 150cv, impedisce a Jesus di non sbroccare sotto il sole cocente, per tale inaspettata inadempienza dell’imprevedibile quanto censurabile Ettore.
Finalmente, poco oltre l’orario di prenotazione, i due orecchiuti viandanti arrivavano a destinazione.

 

Frontemare – Gamberi in salsa rosa, Couscous

 

Il Ristorante “Frontemare” è collocato, come facilmente intuibile dal nome, sul lungomare di Quartu, giusto di fronte al mare. Non si tratta semplicemente di un ristorante, ma altresì di uno stabilimento balneare con eleganti lettini, ombrelloni e graziosi divanetti di colore chiaro, elegantemente predisposti sulla spiaggia, per servire le esigenze di un lounge bar alla moda. Può risultare perciò comodo e naturale, passare un’intera giornata da “Frontemare”, consumando la colazione, il pranzo e magari la cena, usufruendo di tutti i servizi che la struttura offre, tra i quali dei comodi e funzionali box doccia integrati nelle cabine delle toilette.
Unico difetto che possiamo rilevare, l’assenza di un adeguato impianto di condizionamento nella sala interna, che appare comunque abbastanza ben ventilata. Nonostante la prenotazione, i burricchi dapprima venivano fatti accomodare in sala, per poi – liberatosi un tavolo per due – trasferirsi nella stretta verandina esterna, direttamente affacciata sulla spiaggia, caratterizzata da una bella pavimentazione in legno, e da un funzionali coperture in tela.

Insalata di polpo

Frittura di gamberi

 

Al loro arrivo i due Triumviri, si imbattono subito con quello che sembra il maître, ma che in realtà si tratta dello chef, in felice conversazione con un cliente: «scusi, abbiamo prenotato…».
«ehm, in realtà sono lo chef, dovrebbe cortesemente rivolgersi a un cameriere…».
La risposta d’obbligo sarebbe stata: «se è lo chef perché non va in cucina a cucinare, chi teneusu famini???».
In realtà il paragnosta Jesus, da tale breve scambio di battute, riusciva a percepire una buona armonia delle energie karmiche alimentari, sensazione che poi si rivelerà corretta.

 

Frontemare – Risotto rucola polpi cozze

 

Il giovanissimo personale, appare essere parecchio gentile, informale, accomodante e ben preparato. Il primo ordine viene preso velocemente. Il menù cerca di trovare un equilibrio tra le esigenze dei bagnanti dello stabilimento (vedi le pragmatiche “insalatone”), e quelle degli amanti di piatti ben più corposi e articolati. Viene accolta la nostra richiesta di assaggio di antipasti di mare, mentre, dal canto nostro, respingiamo il consiglio di limitarci ad una porzione di antipasti da dividere in due: «porti pure tutto in doppia quantità, grazie!».
Buona la proposta dei vini, da cui scegliamo un eccellente Iselis bianco delle cantine Argiolas, ben servito e sistemato sulla pratica estensione del nostro tavolo.

 

Frontemare – Frittura di calamari

 

Gli antipasti si articolavano quindi in quattro portate, particolarmente gustose e abbondanti: eccellente zuppetta di cozze su letto di carasau (opulentemente imbevuto del sugo madre), veramente deliziosi gamberi in salsa rosa su letto di rucola, accompagnati da un piccolo nuraghe di couscous, buona insalata di polpo, con patate, radicchio e prezzemolo, e buona fritturina di gamberi. Unico appunto che possiamo muovere al servizio, è quello di non aver servito – onde evitare il preventivo raffreddamento dei mitili – la zuppetta di cozze verso il termine degli antipasti.
Comune ai due burricchi il primo piatto, un ottimo risotto bianco, con polpi, cozze e rucola mentre, già satolli per effetto della calura e dei conseguenti ettolitri di acqua minerale tracannata, i Biumviri condividevano, come secondo, una semplice frittura di calamari.

Frontemare – Croccante alle mandorle

 

Meno brillante, invero, il dessert, animatamente sponsorizzato dal cameriere come specialità sperimentale dello chef, ma non pienamente apprezzato da Jesus, che però in effetti ha l’abitudine di scegliere dolci che storicamente non ama!
Ad ogni modo: particolare croccante alle mandorle con (forse eccessiva) crema ai frutti di bosco.
Assente l’amato liquore alla liquirizia, e non avendo Jesus possibilità di introdurre ulteriori sostanze alcoliche senza cagionare rischi per la propria preziosa incolumità, il pranzo si concludeva con due ottimi caffè, qualità da Bar.
Costo finale, 42€ cadauno, da giudicarsi adeguato, in funzione dell’ottima cucina, della suggestiva location e del buon servizio.

Il ristorante “Frontemare” è senza ombra di dubbio un luogo meritevole di essere visitato, non solo dagli amanti della buona tavola, ma anche dai fanatici della vita da spiaggia, i quali possono qui ritrovare un buon ventaglio di servizi, che rendono piacevole un’intera giornata al mare.
Molto buona, anche se piuttosto limitata (almeno a pranzo), la proposta della cucina, che cerca comunque di servire le svariate esigenze degli avventori estivi. Tre Burricchi con menzione speciale per la splendida ambientazione.
 


VALUTAZIONE “Frontemare”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Frontemare Indirizzo: Viale lungomare del golfo 150, Quartu S.E.
Telefono: 3939530796    [mostra in google maps]
 

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lug 3 2010

Al Lido Mediterraneo

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Lido – Cernia cipolle pomodorini

 

Ristorante Lido Mediterraneo. In quel di Cagliari i triumviri, supportati dalla presenza degli – già in passato ospitati – scienziati Ueppe e dottor Melis, affrontano, in un afoso pomeriggio d’estate, una nuova temibile prova culinaria, capace di mettere a rischio l’equilibrio lipidico di chiunque si senta in qualche modo toccato dalle effimere lusinghe della dieta e della ristrettezza alimentare.
Il nome è prestigioso, la proprietà rassicurante (Lilliccu), l’ambientazione suggestiva: il ristorante si trova affacciato sulla famosa spiaggia del Poetto, non propriamente in Cagliari a dire la verità ma, più correttamente, sul lungomare di Quartu Sant’Elena.
Affacciato nel vero senso della parola, perché durante il pranzo, a causa di una estesa vetrata probabilmente a specchio,  si ha modo di osservare, in maniera tanto naturale quanto sfacciata, la prorompente vitalità della genetica sarda, ostentata con ben poche restrizioni e imbarazzo da numerose splendide bagnanti, dedite alle più radiose e appariscenti attività da spiaggia.

Lido – Gamberi e cozze



Dopo questa doverosa premessa, che ha descritto un po’ la cornice e lo stato d’animo con cui i distratti burricchi hanno dovuto affrontare – sempre con stoico senso del dovere s’intende – le “restrizioni” che il loro ruolo istituzionale impone, passiamo alla descrizione del pranzo.

Antipasti di mare, sicuramente abbondanti, mediamente buoni e a tratti gustosi come i succulenti Gamberi che vedete qui a destra e l’ottimo pasticcio di cernia con cipolle e pomodorini (buonissimi) visivamente documentati all’inizio dell’articolo.


Lido – Cozze alla marinara


Nel ricordo del pasto – a dire il vero consumato a distanza di circa un mese rispetto al momento in cui il “10 anni” Jesus si é deciso a scrivere questo articolo – spiccano veementemente la squisita zuppa di cozze e uno spettacolare piatto di cozze alla marinara, che hanno fatto la felicità di triunviri e ospiti.
Da segnalare inoltre frittelle di (probabilmente) pesce, i buoni polpi alla marinara (forse  di stazza eccessiva per i gusti di Jesus), gamberetti in un letto di cipolle e pomodori; ancora altri gamberetti, conditi con maionese e olive.
Ci ha lasciato perplessi, invece, un avulso piatto di lumache al sugo che – seppur gradevolmente appariscente – poco si sposava con il resto dei sapori e, soprattutto, non sembrava all’altezza delle leccornie fino a lì assaporate, in termini di genuinità (erano probabilmente lumache di allevamento), gusto e tecnica di preparazione (si avvertiva un fastidioso accenno di sapor di terra).

Lido – Polpo alla marinara

Lido – Gamberetti

Lido – Lumache al sugo









Lido – Spaghetti all'astice


L’abbondanza degli antipasti, come spesso ci capita, non ha lasciato spazio ad altro che un primo, solitario piatto, anch’esso comunque volumetricamente rilevante.
La scelta é ricaduta, per tutti i commensali, su dei gustosi spaghetti all’astice, che si lasciavano dignitosamente assaporare, ma per i quali, almeno per quanto riguarda il vostro amato Jesus, non è scattata quella scintilla capace di esaltare l’ormai assuefatta e arida voluttà alimentare.
Da segnalare ammirati, comunque, la vigorosa voracità con cui Ueppe ha a dir poco divorato il suo piatto di spaghetti, manifestando in questo modo il suo sicuro apprezzamento.


Lido – Pg gelato



Avendo di comune accordo convenuto di evitare i secondi (vedere nota a margine di Ettoriano, ndr.), terminiamo con i dessert per i quali, ahimè, non possiamo abbondare di documentazione visiva – a parte questa “splendida” immagine del burricu Pg -, né la memoria, di nuovo, ci giunge in aiuto.
Jesus ricorda però ben chiaramente di aver optato, ormai al limite massimo del suo serbatoio metabolico, per un sobrio e digestivo sorbetto al limone, così come ha fatto il Raschione Ettore.
Se il Burriccu Pg ha indirizzato la sua scelta, come di consueto, sul dessert immediatamente più calorico disponibile, dello scienziato Ueppe e del dottor Melis non ci è dato ricordare. Vorranno forse loro, commentando questa recensione, aggiungere all’articolo questo dettaglio di fondamentale importanza per i nostri lettori. In altri termini: sticazzi!

A conclusione dell’articolo, due piccole considerazioni; a partire dal dessert. Non avendo nessuno dei Triumviri a Jesus complementari, scelto la loro amata sebada, questa verosimilmente non era disponibile, cosa che restringe le opportunità di sollazzo proposte ai più esigenti avventori. Inoltre, come traccia del paranoico equilibrio del vostro amato, devo confessare che, nonostante l’ambientazione del ristorante risultasse suggestiva e apprezzabile, Jesus non predilige particolarmente le sale da pranzo dall’aspetto sesquipedale, ma ama piuttosto le atmosfere più intime e familiari. Questa però, ovviamente, è una preferenza del tutto soggettiva.
In ultimo, costo finale, secondo i ricordi del Raschione Ettore, 25/30€ cadauno, ben commisurato al pasto consumato.



VALUTAZIONE “Lido Mediterraneo”: Due Burricchi.
Ristorante Lido Mediterraneo Indirizzo: Viale Poetto, Quartu S.Elena – CA
Telefono: 070810038    [mostra in google maps]
 

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