☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mag 20 2012

Ristorantino Sa Tuedda – Settimo S.Pietro

 Scritto da Jesus | 13 commenti | Commenta

Sa Tuedda – Interno


 
All’approssimarsi della bella stagione, in una giornata che offre ai figli della Terra il piacere di un luminoso e confortevole sole, può risultare gradevole e non scontato abbandonare i grigi confini della città, per inoltrarsi verso la luce, alla ricerca di più ampi e incontaminati spazi.
Seppure risulti discutibile cosa s’intenda oggi per “incontaminato”, non è difficile regalare al nostro sguardo, il piacere di risolte ma ininterrotte figure di colori, che non concedano – giusto per il breve tempo di un faticoso sogno ad occhi aperti -, nel loro veloce avanzare, alcun onore al cemento, o alle violente stonature della asfissiante modernità.

 

Sa Tuedda - Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda – Bruschette olio Dolianova

Sa Tuedda - Razza bollita con patate e bottarga

Sa Tuedda – Razza bollita con patate e bottarga

 

Risulta facile quindi, percorrendo i pochi chilometri che ci separano dalle campagne, oltre le disordinate cittadine del cagliaritano, trovarsi tra verdi disabitate colline, interminati campi di grano, o irregolari variopinte coltivazioni, che disegnano un paesaggio ed un passaggio, in grado di offrirci l’antico sapore di un lontano, sconfinato orizzonte.
Terminato questo onirico stordimento, nei più miti confini dell’animo umano, si fa però strada un nuovo desiderio di intimità, per retrocedere, dalla vastità del latifondo, alla compostezza dell’aiuola e dell’orto di casa.

Sa Tuedda - Anguilla in sugo con uva sultanina

Sa Tuedda – Anguilla in sugo con uva sultanina

 

Il veloce tratto di strada, che separa la dimora di Jesus dalla cittadina di Settimo S.Pietro, è un breve, disagevole assaggio, dei sentimenti e delle emozioni sopra tracciate, che il vostro amato, nel fine mattinata di Sabato, affrontava in compagnia del Raschione Ettore e dell’ospite, ormai ricorrente, Ing. V-Hot, che i più cari e affezionati fan ben ricorderanno. Assente (questa volta giustificato) il terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, oggi impegnato in gioviali attività e avvenimenti di Casata.
Destinazione dei tre Burricchi, il ristorantino
“Sa Tuedda” (tr.: l’aiuola, il piccolo orto), in quel di Settimo San Pietro, a pochi chilometri dal centro di Cagliari.

 

Sa Tuedda - Zuppetta di cozze

Sa Tuedda – Zuppetta di cozze

 

Il ristorantino (così recita l’insegna), è un piccolo gioiello a conduzione familiare, affacciato, in Settimo, nella esteticamente disimpegnata Via San Salvatore, arteria principale che attraversa longitudinalmente il Paese.
In effetti, l’impatto scenico esterno del locale non è particolarmente efficace, anche per via del temporaneo cantiere, predisposto al piano superiore del piccolo edificio.
L’allestimento interno, è invece gradevole e ben curato. Un’unica piccola sala con pareti dalle tonalità verdognole, è dominata dal suggestivo banconcino in pietra, dotato di una vetrinetta porta bottiglie, e sormontato da una struttura pensile, decorata con piccoli archi in legno e tegole in cotto, che fanno da riparo all’ingresso della cucina.

 

Sa Tuedda - Spaghetti al cartoccio di mare

Sa Tuedda – Spaghetti al cartoccio di mare

 

L’ambientazione, semplice ma di buon gusto, si compone di grandi e piccoli elementi d’arredo, quali quadri, mensole, libri, una bella credenza, e altri misurati decori.
Varcata la soglia del locale, veniamo accorti da un gentile e distinto signore – che poi si rivelerà essere un imprenditore edile occasionalmente prestato alla ristorazione -, che ci fa accomodare su un ampio e comodo tavolo, nei pressi della vetrina che dà sulla strada.
Nel concordare la scelta del menù, veniamo quindi eruditi sulla filosofia e sulle abitudini de “Sa Tuedda”: a parte qualche riconosciuta divagazione tracciata dal menù cartaceo, le pietanze del giorno che si possono gustare, sono quelle preparate dalla cuoca (la signora di casa) per soddisfare, equivalentemente e quotidianamente, le esigenze alimentari degli avventori o dei suoi fortunatissimi familiari.

 

Sa Tuedda - Fritturina di pescato

Sa Tuedda – Fritturina di pescato

 

Questo non significa, invero, che la cucina del ristorante e il servizio siano banali o poco qualificati: tutt’altro!
La richiesta fatta dai tre affamati Burricchi è quella di esordire con degli antipasti di mare, proseguire con un primo piatto, ed eventualmente terminare con un secondo. Il titolare, svelatosi successivamente fine conoscitore di vini – nonché pratico alchimista di sofisticate grappe casalinghe -, ci consiglia, tra le numerose e ricercate etichette della cantina, un vino bianco, vermentino DOCGS Aghiloia di Monti, composito dell’uvaggio fruttato del Funtanaliras, e quello più asciutto del S’Eleme; in quest’ultima annata, eccezionale!

 

Sa Tuedda - Seadinas alla ricotta

Sa Tuedda – Seadinas alla ricotta

 

Dopo aver gustato delle ottime ed invitanti bruschette condite da olio extra-vergine d’oliva dell’oleificio Perra di Dolianova, ci veniva quindi proposto un trittico di semplici, genuini, ma fenomenali antipasti: ali di razza bollita con patate e spolverata di bottarga, tranci di anguilla in sugo, con uva sultanina e prezzemolo, su letto di pane carasau (gustosissima), per finire con una inarrivabile zuppetta di cozze in salsina piccante. Il gusto delle cozze era talmente entusiasmante che Jesus, appena reduce da una personale intossicazione da mitili, capricciosamente pregava di poterne assaggiare una cruda. Quando si dice, su molenti chi non scrammenta mai!

 

Sa Tuedda - Crème brûlée

Sa Tuedda – Crème brûlée

Sa Tuedda - Sebada al miele di cardo

Sebada al miele di cardo

 

Il primo piatto può considerarsi all’altezza, se non superiore, alla squisitezza degli antipasti: spaghetti al cartoccio di mare con gamberi, cozze, calamari e granchione. Semplicemente, come direbbe il Raschione, sontuosi!
A quel punto, riconosciuta la propensione e l’amore per la cucina di mare, da parte degli asinini commensali, l’abile maître proponeva loro una fritturina di pescato di giornata, in luogo di già accennati piatti di terra quali agnello alla vernaccia o carne di pecora, che probabilmente già divisava di consumare lui stesso per intero, anziché condividerli con tre difficili competitor alimentari.

Sa Tuedda - Liquirizia, grappa Poli

Sa Tuedda – Liquirizia, grappa Poli

 

La piccola fritturina, di ottima fattura generale, era composta da calamari, muggine, gallinelle di mare e murena. Prendendo spunto dalle fette di limone poste a decoro, impagabili la discussione e gli aneddoti, relativi all’utilizzo del medesimo.
Concluse le portate principali, si passava quindi all’offerta dei dolci, che venivano accompagnati da uno strepitoso moscato della cantina di Ambrogio Locci, di Monserrato. Si iniziava con un assaggio condiviso di deliziose seadinas di ricotta, impreziosita da abb’e mele (saba di miele), per proseguire con una prima dicotomia di indirizzo: sebada al miele di cardo selvatico per il Raschione e il V.O., ottima Crème brûlée, servita in terrina di cotto per Jesus. Negata la possibilità di un caffè, per via dell’improvviso difetto del sistema di preparazione a cialde, si passava subitamente agli amari: liquore alla liquirizia “Tanca dei pavoni” per Ettore (a suo dire, la migliore mai consumata), grappa barricata “Poli” (tasso alcolico 55°) di Bassano del Grappa per Jesus e il V.O.
Da lì in poi, inizia una disquisizione rispetto ai termini di preparazione delle grappe, che porterà il vostro amato a prendere personalmente “visione”, di alcuni dei preparati alchemici sopra citati, tra cui una strepitosa grappa al miele. Gesù!
Costo finale del pranzo, 30€ cadauno, assolutamente ridicoli, in considerazione della qualità/quantità di quanto mangiato e del servizio che, a parte qualche piccola trascurabile sbavatura, si è rivelato sempre puntuale e attento.
Lontana dall’idea del latifondo della ristorazione, dalla sistematica e industriale organizzazione della cucina, “Sa Tuedda” rappresenta il piccolo orticello familiare, una piccola preziosa aiuola, dalla quale attingere i frutti più prelibati della nostra Terra, quando si abbia voglia di assaporare i veri e genuini sapori dell’intima tradizione culinaria, campidanese e non.
Tre meritati Burricchi, con menzione speciale.
 

VALUTAZIONE “Sa Tuedda”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Sa Tuedda Indirizzo: Via San Salvatore 14, Settimo S.Pietro
Telefono: 3280510511    [mostra in google maps]

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apr 17 2012

Ristorante Antica casa Marini – Assemini

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Antica casa Marini – Esterno

 

«Beati a voi che avete la testa fresca!».

Per istintuale e romantica nostalgia, scelgo di esordire in quest’ultima sciagurata recensione, con la illuminante prorompenza delle parole del verenando Anziainu, nostro inesplorato Padre spirituale; parole che egli non ha giammai mancato, in passato ora et semper, di elargire, come sintesi ed esegesi per qualsivoglia avvenimento e situazione che abbia i vostri “amati” Burricchi, coinvolto e riguardato.
Benché non tutti, ben capisco, riusciranno a cogliere la formidabile portata di una tale didascalica analisi, al cospetto del fermo immagine della nostra esistenza, è mia intenzione riproporre siffatto ammonimento, per chiunque riesca, in un senso o nell’altro, a prendersi cura di noi e delle nostre vicissitudini, oltre la misura di una sana ragionevolezza, senza altresì curarsi, nell’ammirare o disprezzare le fronde di questa quercia divenuta ormai secolare, da dove, in fondo, essa tragga nutrimento, ed in dove le sue radici affonda: una gigantesta, colossale, smisurata montagna di pura ed inarrivabile follia!

Antica casa Marini – Interno

 

Con equipollente, disincantata ammirazione, voglio invero elogiare la leggerezza d’animo e di pensiero, di uno stralunato e inconsapevole Ing.Marrocu – quest’oggi figliuol prodigo nell’ovile dell’asinino pastore – , ben lontano dal brusio e dalla molesta frenesia che questi giorni ci accompagna, e il cui sprovveduto estraniamento,  i paterni Triumviri protettivamente – a loro modo – preservano. Talmente candido appariva il suo pensare, la sera dell’ultima recensendo ciccionata, che in luogo di insinuati malaffari, riusciva unicamente a teorizzare la fondazione di una società di capitali, con la precipua ed insensata finalità del risparmiare l’IVA sulle nostre ricevute. Beata parsimonia!
Chiunque avesse interesse nella quotazione in borsa del Donkey Challenge, è pregato di contattare il nostro venerabile tesoriere B/Del sito.

Antica casa Marini – Zuppetta cozze arselle

 

Domenica sera, località Cuccuru Mereu. Confusi nella penombra della notte e accompagnati dallo scivolare delle stelle lungo la strada per Macchiareddu, Jesus e il Raschione Ettore si dirigono verso il luogo di incontro stabilito con il redivivo Ingegner Marrocu: “Antica casa Marini”, splendido complesso architettonico inserito in un’area verde del comune di Assemini, prossima alle zone umide dello stagno di Cagliari.
La non comune struttura del complesso, integra un ristorante/pizzeria, una sala ricevimenti da circa seicento coperti e gli alloggi di un pratico Bed&Breakfast.
I locali del ristorante si articolano in vari ambienti, alcuni dei quali caratterizzati da una raffinata e suggestiva eleganza, per certi aspetti ahimè sfigurata da taluni inspiegabili difetti, ai quali tra breve presteremo attenzione.

Antica casa Marini - Antipasti di mare

Antipasti di mare

Burrida Insalata mare

 

La sala che ci ospita è di per sé splendida: pareti chiare, decori in pietra, arredi eleganti ed aristocratici, tetto spiovente in legno, infissi che seguono i contorni irregolari dei rami d’un albero, finanche la bocca di un piccolo camino, che sbadiglia spezzando la discreta monotonia di un’ampia parete. A tutto questo si aggiunge, invero, la presenza incomprensibile e scellerata di un esteso ed antiestetico impianto di riproduzione acustica; nondimeno, un altrettanto sgradevole maxi-schermo al plasma, che il facilmente irritabile Jesus intimava, subitamente e cortesemente, di tenere spento.

Antica casa Marini – Fritturina mista

 

Il servizio è garantito da un unico cameriere – probabilmente reduce da un pranzo di matrimonio svoltosi nel pomeriggio -, che conduce il pasto in maniera empatica ed informale, ma con attenzione e professionalità assolutamente ineccepibili.
Sul momento ignoriamo il menù (per inciso, una simile ambientazione meriterebbe un supporto cartaceo di maggior prestigio!) e ci affidiamo alle proposte della casa. La scelta iniziale ricade sulla familiare carrellata di antipasti di mare, seguita da due differenti primi, mentre il vino viene commissionato dal Raschione Ettore e testato, con la consueta plateale gestualità, dall’Ingegner Marrocu, che riceveva le – non sappiamo quanto sincere o condizionate – lusinghe dello stesso cameriere, in merito alla sua presunta abilità di sommelier: vermentino “Is Argiolas” DOC dei vitigni Argiolas di Selegas.

Antica casa Marini – Tagliatelle ricci asparagi

 

Già presenti in tavola delle buonissime olive sarde e strepitose bruschette con olio e aglio, gli antipasti iniziavano con una imperiale zuppetta di cozze e arselle su letto di pane carasau, forse troppo frettolosamente distratta dal solerte cameriere, che non consentiva così di procedere ad una licenziosa quanto godibilissima “scarpetta”. Seguivano poi: burrida di gattuccio, delicatissima insalata di mare con polpo, seppiette, cozze, arselle, olive e peperoni, scabbecciu di seppiette con cipolle, insalata di polpo marinato, moscardini alla diavola, carpaccio di salmone marinato (con un segnalato eccesso di limone), cozze primavera (queste invero abbastanza anonime) con pomodori freschi e basilico, per finire con una abbondante (servita poco salata, ma gustosissima una volta condita) fritturina mista con spiedini di salmone, ghiozzetti di scoglio e calamari. La qualità e genuinità degli antipasti risultavano piuttosto elevate, sebbene dobbiamo altresì segnalare, un congenito difetto nella ricercatezza estetica e nell’originalità della portate.
 

Antica casa Marini – Tagliolini al ragù di dentice

 

Complessivamente più incerti i primi piatti (serviti in quantità che definirei industriali), almeno per quanto concerne la pietanza scelta da Jesus: tagliatelle con asparagi e ricci di mare, il cui sapore veniva ahimè distorto da un amarognolo eccesso di vegetale.
Ben più gustosi risultavano, per buona sorte, i tagliolini al ragù di dentice e scampi, con condimento di pomodorini, arselle, cozze e basilico, ordinati dal Raschione e dall’Ingegner Marrocu.
A quel punto, in considerazione delle segnalate sesquipedali porzioni, spazio rimaneva esclusivamente per i dessert: delizioso e scenografico creme caramel con condimento di panna montata per Jesus, goduriosa macedonia di frutta con decoro di panna e amarene per il Raschione (a dir la verità, da lui non troppo apprezzata), macedonia semplice per il sobrio Ingegner Marrocu.

 

Creme caramel

Macedonia alla Panna

 

La cena si concludeva quindi con due liquori alla liquirizia, più una grappa barricata per Jesus e con il sincero, ospitale disappunto del cameriere, che vedeva respinta la sua proposta di offrire, ai tre ormai saturi Burricchi, un ulteriore giro di amari.
Non ci das femmu prusu! Costo finale, 40€ cadauno, da ritenersi adeguato, ed integrato da una cospicua mancia.

La splendida ambientazione della “Antica Casa Marini”,  fa da contorno ad una cucina semplice ma di certo valore. Dando più spazio alla creatività dello chef, e con una migliore attenzione per alcuni dettagli estetici, riteniamo che il ristorante possa ambire a raggiungere ben più alti traguardi nella nostra personale classifica. Per ora, tre burricchi quasi pieni.

 

VALUTAZIONE “Antica casa Marini”: Tre Burricchi.
Ristorante Antica casa Marini Indirizzo: Via Piemonte 11, Assemini
Telefono: 070247038 [mostra in google maps]

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mar 27 2011

Ristorante 51 – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

51 - Panorama - Cagliari

51 – Panorama Cagliari

 

Percorrendo gli stretti vicoli del “castello di sopra”, che culminano nell’incantevole panorama offerto dal bastione di Santa Croce, si possono dominare, con lo sguardo e con il pensiero, l’antico storico quartiere degli ebrei, la splendida sinagoga sottratta al loro culto in età spagnola – oggi Basilica cristiana – e un buon scorcio della intera città di Cagliari, infino al suggestivo spettacolo dei suoi marittimi approdi.
Imperocché non sia affatto difficile incontrare, discendendo cautamente tra due fila di storiche mura, altère vestigia della opulenta modernità (porsche, bmw e altre simili amabilissime sfacciataggini) non troppo a suo agio trovavasi l’opulento Jesus, suo malgrado approssimativamente accomodato nella seppur comoda utilitaria del Dottor Melis, accidentale quarto ospite quest’oggi, nel tradizionale sinedrio dei burricchi ufficiali Triumviri.

51 - Interno

51 – Interno, Ing.Marrocu Dr.Melis


Cosa abbia spinto lo stimato Dottore ad unirsi, di sua sponte e senza incentivo alcuno, alla ciccionata odierna non ci è ben dato saperlo; fatto sta che il buon Raschione Ettore, appresa la gradita novella, decideva – non poco frettolosamente – di indirizzare la scelta del convitto, verso un locale di facile fruizione per il medesimo, ma che presentava, per svariate ragioni, altissimo rischio di insuccesso logistico.
Sono bastate quindi poche oggettive riflessioni, e parecchi non meditati insulti, per far rinsavire il Triumviro burriccu e ricondurlo alla retta conduzione logica del suo pensiero.
Nella Via Santa Croce, arrivavano quindi, poco prima delle tredici e trenta, il vostro amato Jesus, il Raschione Ettore e, per l’appunto, il Dottor Melis. Destinazione, il Ristorante 51.
L’ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, si trovava già sul luogo ad attendere i suoi di lì a poco commensali, affascinato ed incantato dalla bellezza dell’orizzonte, goduto dalla terrazza del ristorante – il quale parzialmente si allunga sul panoramico bastione – e ben integrato tra gli abbienti “fighetti” della Cagliari bene, per i quali risulta formalmente conveniente lustreggiare per questi calli.

51 - Cannolini tonno formaggio

51 – Cannolini tonno formaggio


Esclusa l’appetibile circostanza di desinare all’aperto – non affatto per il tempo inclemente o per difetto di splendida ambientazione, ma perché la distillata mentalità del Raschione non prevede possibilità alcuna di consumare un pasto per strada – i quattro burricchi si accomodavano nella sala interna del ristorante.
Invero, la prima impressione che Jesus ha avuto all’ingresso è stata affatto positiva. Il vestibolo che fa da anticamera alla sala era accidentalmente in disordine: scatoloni di vivande malriposte sul pavimento e faccende di cucina ben in vista per una porta incautamente aperta. Situazione non comprensibile e tollerabile a quell’ora, in un ristorante di classe.

51 - Antipasti di mare crudi

51 – Antipasti di mare crudi


Purtuttavia, l’impressione architettonica che si avverte, appena varcata la soglia dell’ambiente principale – un’unica sala di abbastanza modeste dimensioni – è quella di un misurato incontro tra l’impronta medievale delle pareti in pietra ed un sobriamente sfarzoso arredo classico, rivisitato in chiave modern-luxury;
finanche le stoviglie e posate sui tavoli, elegantemente seguono questo stile.
Tutto l’ambiente risuterebbe quindi dosatamente raffinato, se non fosse per due elementi di impropria distorsione. In primo luogo le malcelate casse di riproduzione acustica, che esercitavano una non graditissima (almeno in tal contesto) e indebita pressione, sulle sensibilissime orecchie di Jesus.

51 - Frittura mista

51 – Frittura mista


Secondo fattore negativo, forse inevitabile per l’esiguità degli spazi, i servizi igienici – peraltro di gran classe, come segnalato dal Raschione Ettore – ricavati in fondo alla sala e strutturalmente fuori dal contesto.
Il personale del ristorante è eccellentemente preparato, attento e premuroso. Ci serve una gentile giovane cameriera, occasionalmente assistita da un secondo assistente, forse lo stesso direttore.
Nulla viene lasciato al caso, come ad esempio il periodico rifornimento degli ottimi e variegati panini assortiti, letteralmente divorati dagli affamati Donkeys. Per stuzzicare la fame ci vengono serviti dei suggestivi cannolini ripieni al tonno e al (?) casu-axedu. Ottimi!

51 - Quadrati ai ricci gamberi e verdure

51 – Quadrati ai ricci con ripieno di gamberi e verdure


Concordiamo con la cameriera una scelta di antipasti misti che, come lei stesso ha sottolineato, non sono quelli che spesso incontriamo con le incursioni culinarie nei ristoranti cagliaritani. Ci viene servito infatti un gran misto crudo di mare, accompagnato da salsine di soia e citronette, e articolato con il seguente dettaglio:  tartara di dentice e orata, carpaccio di dentice, orata e salmone, carciofi alla bottarga, verdure miste, riso rosa, uno scampo assegnato al dottor Melis e un’ostrica contesa tra Jesus e l’Ing.Marrocu. Il tutto condibile, parimenti dalle salsine, con olio d’oliva, sale rosa dell’Himalaya o sale grigio di Bretagna. Antipasto buonissimo e ben presentato, ma sarebbe stato più appropriato moltiplicare per quattro alcuni elementi, anziché lasciar con l’acquolina in bocca ad alcuno.

51 - Linguine ai crostacei

51 – Linguine ai crostacei


Al gran piatto di crudo, è seguita una altrettanto interessante frittura mista di calamari, gamberi, zucchine e carote. La cottura di tale prelibatezza, pressoché perfetta, ci ha ricordato quella della celeberrima “tempura” giapponese – già citata in una passata occasione su questi spazi – ma dal sapore decisamente più convincente, per lo meno per i nostri gusti, tendenzialmente e tendenziosamente occidentali.
Il vino scelto ad accompagnare gli antipasti, così come il resto delle portate, è stato un ottimo vermentino DOCG “Piras” della Cantina di Gallura, Agro di Luras (Calangianus).

51 - Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori

51 – Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori


Primi piatti. La scelta per il Raschione Ettore è ricaduta su dei Quadrati (ravioli) ai ricci di mare con ripieno di gamberi e verdure, mentre Jesus, il dottor Marrocu e il Dottor Melis hanno ceduto alle lusinghe di Linguine ai crostacei (astice, scampi, aragostine) condite con salsa di pomodoro, basilico e timo citriodoro.

Ora, se possiamo oggettivamente definire buone ma non esaltanti le linguine ai crostacei, c’è da dire che i “Quadrati” ai ricci di mare, scelti con oculatezza dal Raschione, erano a dir poco eccezionali: una squisitezza per la quale varrebbe la pena, già di per sé, visitare il Ristorante 51!

51 - Millesfoglie crema chantilly

51 – Millesfoglie crema chantilly


Il secondo piatto è risultato invece comune a tutti i commensali: Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodorini freschi (dolci), ottimamente pulita, cucinata e scenograficamente ben presentata. Buona!
Inevitabilmente, nonostante le resistenze di alcuni astanti ma di comune accordo, si sceglieva di terminare le fatiche alimentari con il tripudio del dolce.
Questa volta era l’Ing.Marrocu che intendeva particolareggiare la sua scelta, indirizzandosi sun un semifreddo al creme caramel, cioccolato e decoro di fragole, mentre Jesus, il Raschione e il Dottor Melis si sono indirizzati su un sontuoso Tortino Millesfoglie con cioccolato e crema chantilly: glorioso!

Il pasto si è quindi concluso con quattro ottimi caffè palombini – accompagnati da deliziosi dolcetti al cioccolato -, un liquore alla liquirizia per il Raschione e una Grappa Bianca per Jesus.

51 - Semifreddo creme caramel

51 – Semifreddo creme caramel


Costo complessivo totale del pranzo: 50€ cadauno, che non è pienamente giustificato dalla pur ottima espressione del servizio e dalla – per lunghi tratti – eccellente qualità della cucina. Possiamo quindi considerare quanto pagato, un 20% al di sopra della soglia ideale.
Diciamo comunque, a questo proposito, che Jesus ed Ettore hanno ben raggiunto il dilettevole precipuo proponimento  di tenere, per tutta la durata del pranzo, sulle spine il Dottor Melis, di certo poco avvezzo alle ciccionate di un certo spessore – anche economico -, che ha vissuto l’incedere delle prelibatezze, con l’opprimente nebbiosa ricorrenza, di un unico periglioso pensiero: «quanto costerà tutto questo!?».

51 - Melis conto

51 – Melis conto


Tale tipo di sentimento – peraltro parecchio comune – è di certo alimento e motore, quando portato alle estreme conseguenze, di taluni insensati giudizi che si sentono e leggono in rete su vari ristoranti cagliaritani. E’ giusto fare attenzione a quanto pagato, ed è giusto non accettare prepotenti alimentari prevaricazioni, ma se ogni conviviale ristoro deve venire inquinato dalla perpetua angoscia per il conto finale, tanto vale non varcare la soglia di alcun ristorante.
Ovviamente non trattasi del caso del Dottor Melis, che si è simpaticamente prestato a questo tipo di sceneggiata per esigenze di spettacolo, ma vi assicuriamo che simili atteggiamenti sono patologicamente riscontrabili in un gran numero di quasi-insospettabili conoscenti; patologicamente e assiduamente torturati dal buon Jesus, perché patologicamente SUSUNKI!
Vorrei però concludere con una censura grave, nei confronti del buon Raschione Ettore, che nel viaggio del ritorno suggeriva all’autista Melis la strada per lui più breve, non ricordando che per quell’ora e in quel luogo era previsto un corteo anti-nuclearista. Risultato: 10 anni!


VALUTAZIONE “Cinquantuno”: Tre Burricchi.
Ristorante 51 Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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set 12 2010

Ristorante Luigi Pomata – Cagliari

 Scritto da Jesus | 12 commenti | Commenta

Luigi Pomata - Ing.Marrocu Pg

Luigi Pomata – Ing.Marrocu Pg

 

Luigi Pomata. Conosciuto, stimato e decorato chef carlofortino di fama internazionale. Il ristorante che porta il suo nome; viale Regina Margherita, in Cagliari.
Fatto. I due Biumviri, Ettoriano e Jesus, si trovano  seduti allo stesso tavolo del redivivo Pg e di un sempre gradito e onorato ospite: lo stimatissimo ingegner Marrocu.
Antefatto. Venerdì pomeriggio, quasi per scherzo, quasi per rompere la monotonia della propria confinata esistenza, il burriccone Pg, degradato e relegato da tempo al ruolo di ex-triumviro, propone al vostro amato Jesus di manifestarsi fisicamente, e non solo in spirito, alla classe F del corso CCNA Cisco, per soddisfare le pressanti richieste di misticismo e accondiscendente ricerca di verità superiori, provenire da più parti del doloroso ospizio.

Luigi Pomata - Menu

Luigi Pomata – Menu


Moneta di scambio, la sua presenza alla liturgia del Sabato, da cui difetta oramai da tempo immemore.
Jesus ovviamente accetta, ma mentre lo fa già una luce nei suoi mefistofelici occhi si accende: il contrappasso, la legge universale, la giustizia effimera che punisce i susunki; il rito si svolgerà in un luogo per loro maledetto. Il regno del “la qualità ha un costo”. Ed eccoci quindi tutti al Ristorante (di) Luigi Pomata – Jesus, Raschione, Pg, Ing.Marrocu -,  ad alzare i calici per far vibrare nel vento i cristalli bagnati da un ottimo e fresco “Costamolino DOC”, delle benemerite cantine Argiolas. Altro contrappasso, altro colpo di fioretto e stoccata al cuore per il susunku (per schiarirvi la mente potete rimembrare qui).

Luigi Pomata - Gamberi Panati e aceto balsamico

Luigi Pomata – Gamberi aceto balsamico



Il locale, sito nel centralissimo Viale Regina Margherita, poco distante dal porto, ci accoglie e si presenta con un raffinato stile moderno e minimalista, almeno nelle intenzioni; invero però, qualche difetto in termini di distribuzione degli spazi, eleganza e decori lo rileviamo. Non c’è molta gente nella sala interna, eppure i tavoli sembrano troppo prossimi l’un l’altro limitandoci i movimenti, ma forse questo per creare una sorta di continuità culturale con il bancone del Sushi Bar (o come amano definire, susci) sul cui scranno regnano indaffarati chef orientali.
Il personale è numeroso ma a tratti non proprio efficiente. Imbranato, a essere onesti, è il nostro cameriere, che ha qualche problema con il servire il vino. L’ing. Marrocu finemente ironizza, ma per la giovane età non ne faremo certo un motivo di spregio per il ristorante.
Antipasti. Attendiamo non molto l’arrivo dei nostri antipasti di mare, precedentemente contrattati e infine consigliati dal cameriere.
L’esordio è da dieci e lode: gamberi panati con decoro di aceto balsamico e gusto  molto corposo con accenni di pecorino o grana, probabilmente utilizzato per la panatura stessa. Veramente e sinceramente buonissimi!

Luigi Pomata - Frittura mista

Luigi Pomata – Tempura


Luigi Pomata - Tonno fresco e pomodorini

Tonno fresco – pomodorini

Di tutt’altro tenore e spessore è il giudizio che possiamo dare delle due altre pietanze, componenti il richiesto trittico di antipasti.

La frittura mista (Tempura, dal suo nome d’origine giapponese, come suggerito da Pg, ndr.), che potete apprezzare in tutto il suo splendore visivo qui a destra, è risultata in realtà piuttosto anonima e priva di gusto, tanto da richiedere una abbondante successiva salatura, per poterle conferire un minimo di apprezzabilità alla prova del palato; questo nonostante la cottura assolutamente perfetta.

Altrettanto anonimo – con giudizi però qui contrastanti tra i commensali –  il tonno fresco accompagnato a pomodorini di stagione. Ci sembra superfluo sottolineare comunque, come, nonostante tutto, gli antipasti siano stati pressoché divorati in pochissimi istanti, con sorte analoga per l’ottimo pane (piccoli panini di varie qualità) servitoci in abbondanza.

Primi piatti. Se dovessimo esprime una personale valutazione del ristorante in funzione esclusiva del gusto dei primi piatti propostici, il giudizio che ne deriverebbe sarebbe sicuramente entusiasta e superiore a qualsiasi altro finora da noi formulato.

Luigi Pomata - Cavatelli Ricci cavoli limone

Luigi Pomata – Cavatelli Ricci cavoli limone

Luigi Pomata - Tagliatelle zucchine gamberi

Luigi Pomata – Linguine al pesto di zucchine

Luigi Pomata - Linguine al tartufo gamberi e cozze

Luigi Pomata – Linguine al tartufo gamberi e cozze









Le pietanze, presentate anch’esse secondo la filosofia minimalista, ci sono state direttamente servite dallo chef Pomata. Cavatelli con crema ai ricci di mare cavoli e limone, per Jesus e il Raschione; linguine fatte in casa al pesto di zucchine, bottarga e gamberi per il burriccu Pg; eccezionali linguine al tartufo, gamberi e cozze per l’Ing. Marrocu. A onor del vero c’è da dire che il buon Ingegnere, per un disguido delle cucine, si è visto servire preliminarmente delle linguine con tonno e grana, ma non ha disdegnato di fagocitare entrambi i piatti a lui destinati.

Luigi Pomata - Carpaccio d'Ananas

Luigi Pomata – Carpaccio d'Ananas



Senza indugi, a questo punto, i variegati burricchi, scelgono di riversarsi sul dolce, non essendo più in grado di abbondare oltre, forse per le due bottiglie di Costamolino fin lì tracannate, anziché per la profusione delle porzioni consumate.
Ora, mentre per l’Ingegner Marrocu la scelta di un carpaccio d’ananas, a lui adeguatamente presentato, si è rivelata positiva, la “Scomposizione di tiramisù” offerta a tutti i restanti commensali, si è manifestata come una calda e insignificante poltiglia di gelato, molto simile alle misture panna/cioccolato che i bambini si adoperano di comporre nella loro coppa colorata, a partire dalle vaschette bigusto sammontana.


I commensali a questo punto, per cercare di “sbentiare” l’eccesso di alcol assunto fino ad allora, decidevano di interrompere il pasto, per concedersi il doveroso rituale del caffè in altro loco, discendendo pedibus calcantibus verso il porto e lungo la via Roma. Costo dell’esperienza al Ristorante Luigi Pomata: 45€ cadauno, sicuramente non economico, ma senz’altro meno invasivo di quanto prospettato, per effetto di alcune leggende metropolitane che vogliono assegnare al locale l’etichetta di più caro di Cagliari. Così non è (se vi pare).

Difficile sovviene al vostro amato Jesus, a questo punto, esprimere un giudizio complessivo, perché l’esperienza è stata certamente contraddittoria: eccellenza dei primi piatti e di una parte di antipasti, mediocre il complesso residuo.
Anche in questa occasione vorrei assegnare un mezzo burriccu (2.5) ma, in virtù delle potenzialità ben evidenziate dalla cucina dello chef e di altre caratteristiche volontariamente non apprezzate (sushi) possiamo formulare questo sintetico giudizio (per approfondire vi suggerisco di leggere questa discussione):


VALUTAZIONE “Luigi Pomata”: Tre Burricchi.
Ristorante Luigi Pomata Indirizzo: Viale Regina Margherita 14, Cagliari
Telefono: 070672058  [mostra in google maps]

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giu 3 2010

Ristorante Sa Piola: superbe!

 Scritto da Jesus | 35 commenti | Commenta

Sa Piola - Uscio

Sa Piola – Uscio

 

Partiamo da un aggettivo: eccellente. Partiamo da alcune precondizioni, necessarie ad esprimere un simile giudizio: classe, ospitalità, cura dei dettagli, abbondanza, qualità.
I tre Triumviri, per l’occasione declinati e contratti nell’originale binomio “due burricchi”, hanno ormai raffinato un loro personale e rigoroso cicciometro di giudizio,  che li spinge a pretendere, per le ciccionate del sabato, locali sempre più ricercati, di nicchia, in grado di soddisfare le perversioni alimentari più spinte.
Assente il Raschione Ettore, per impegni di diverso spessore alimentare – nella fattispecie matrimonio in località non meglio precisata per le solite esigenze di riservatezza – cosa ha dunque portato i due affamati burricchi ad inerpicarsi sulla Via Santa Margherita, salire le ripide scale di un angusto vicoletto, fino a varcar la soglia del pittoresco ristorante cagliaritano?
I due convergevano dal medesimo punto focale: il periodico esame del corso CCNA CISCO, ma con due stati d’animo ben differenti; Jesus era pacato e soddisfatto, per aver superato una volta di più l’ostacolo senza particolari sforzi applicando la filosofia “massimo risultato con il minimo (ancor più minimo sarebbe stato difficile) sforzo”; l’apprensivo burriccone era invece reduce da una notte insonne, fatta di privazioni e sacrifici, di cui abbiamo ampiamente discusso nel post precedente. C’è veramente da dire: meskino.

Sa Piola - Karmis

Sa Piola – Karmis



L’ambientazione del ristorante, come tutto il resto tra l’altro, é veramente ben curata anche dal punto di vista estetico. Il tema é chiaramente la cucina e le tradizioni sarde; il locale si presenta come una vecchia osteria o un’antica cantina, calda, accogliente e sobriamente decorata con arredi e suppellettili della vita contadina. Gli spazi sono abbastanza limitati, ma scientemente distribuiti, tanto da dare all’ambiente il giusto contesto familiare, unitamente alla praticità funzionale. Un contorno di musica tradizionale avvolge soffusamente il locale, e fa da sfondo alle composte ed educate parole del sig. Giuseppe, che si prodiga in mille attenzioni e  suggerimenti verso gli avventori, accompagnando il servizio di ogni portata ad una puntigliosa opera di divulgazione etno-gastronomica.
Particolare non da poco sono le buone proprietà linguistiche del personale, che consentono una interazione attiva nei confronti dei clienti non indigeni.

Sa Piola - Melanzane e pomodorini

Sa Piola – Melanzane e pomodorini



Accolti con gentilezza estrema e accomodati in un tavolo comodo e spazioso, i due affamati burricchi mettono subito in mostra la loro esuberanza alimentare, programmando un pranzo fatto di antipasti, primo, secondo dolce. Il comprensivo e oculato Giuseppe, consapevole dell’estrema abbondanza delle porzioni nel proprio menu, mette subito in guardia gli spavaldi burricchi da una possibile scelta autolesionistica, riportandogli a più miti consigli. Tale ammonimento, almeno per quanto riguarda il burriccone Pg, si rivelerà lungimirante.
Nondimeno i due negoziano l’importante definizione del vino che accompagnerà tutto il pasto. La scelta ricade su una bottiglia ottimamente accomodata di squisito bianco Tharros Karmis ; IGT della valle del Tirso, pluridecorato medaglia d’oro al “Vinitaly” 2009, nonché menzione speciale nell’edizione 2010. Che classe!
L’assaggio della bottiglia appena stappata, é solo il primo dei tanti piaceri che, di lì a poco, avremmo concesso al nostro palato.

Sa Piola - Fregola con cozze

Sa Piola – Fregola con cozze


Da questo momento in poi inizia una serie impressionante di antipasti, assolutamente eccezionali in termini di quantità, qualità, originalità e ricercatezza. Iniziamo con una particolarissima e gustosissima zuppa di melanzane, con pomodorini e basilico, servita in una caratteristica ciotola di terracotta. Menzioniamo in maniera particolare i pomodorini rossi, caratterizzanti quasi tutte le pietanze, che si facevano apprezzare per il prezioso sapore intenso e un inebriante profumo di stagione.
E’ seguita una altrettanto inconsueta quanto deliziosa fregola fredda, con cozze, vongole, pomodorini e basilico.

Sa Piola - salumi e formaggi

Sa Piola – salumi e formaggi




Ci scuseranno i nostri lettori se ci sfuggirà qualche leccornia che ci é stata presentata, ma la frequenza di arrivo e l’impegno di consumazione sono stati così elevati, da anestetizzare in alcuni momenti il nostro probo senso del dovere.
Oltre ai numerosi antipasti di mare, abbiamo avuto occasione di assaggiare prelibatezze di terra provenienti da ogni angolo della Sardegna: un assortimento completo di ricercati salumi e formaggi – tra i quali  il celeberrimo “Casizolu” di Santu Lussurgiu – scenograficamente presentati sopra un letto di pane carasau, adagiato su un tradizionale tagliere di legno: spettacolo!
Al pari dei pomodorini, il pane carasau é stata una costante decorativa riproposta nell’incedere degli antipasti – usato come contorno, a volte impiegato per ragioni decorative, a volte pienamente integrato con lo specifico alimento.

Sa Piola - Frittura mista

Sa Piola – Frittura mista



Sebbene la foto di destra mostri uno splendido e abbondante vassoio di frittura mista, diciamo subito che non si tratta di un “secondo piatto”, postseguente i deliziosi antipasti sopra citati, bensì una nuova leccornia, formalmente inquadrata nella infinita serie degli antipasti medesimi.
Frittura, ammettiamolo, cucinata in maniera divina: varia, saporita, croccante, con un gusto che si accompagnava in maniera brillante ad un buon calice di Karmis.
A questo punto del pranzo. Jesus, ha scorto i primi cenni di cedimento negli occhi vitrei del burriccone, chiaramente sottotono per effetto della nottata persa a studiare con le orecchie basse.
Cominciava purtroppo a intravedersi lo spettro di una inconsueta quanto indecorosa ritirata strategica. Jesus cercava di sostenere emotivamente il burriccu, ricordandogli il tono di sfida con cui avevano accolto la cautela suggerita dal Sig.Giuseppe.

Sa Piola - Treccia Polpo, polpette

Sa Piola – Treccia Polpo, polpette



Ma quest’ultimo, professionalmente stimolato dai due saccenti burricchi, sadicamente rilanciava mettendo in tavola una nuova serie di piatti fenomenali. A parte la treccia con piselli e le polpettine di carne, piatto preferito del burriccone, Jesus non poteva che chinare il capo di fronte al capolavoro del cuoco: carpaccio di polpo con sottili scaglie di patate, decorato con delizioso aceto balsamico. Màestro!
A parte questo, senza poter purtroppo pubblicare altrettante foto per esigenze di spazio (chiunque può cmq richiederci la documentazione completa), citiamo l’assaggio di una delicatissima burrida…

Sa Piola - Cozze e pomodorini

Sa Piola – Cozze e pomodorini


…preparata con un superbo dosaggio della componente acetilica, un buonissimo quanto non meglio identificato pesce di lago, semplicemente accompagnato dai consueti pomodorini e tante altre piccole specialità che, nell’estasi alimentare alla quale eravamo ormai elevati, sono state metabolizzate come effimere componenti oniriche.
Realissima e concreta é stata invece l’ ennesima squisitezza; cozze in salsina di pomodoro e basilico: superbe!
Le cozze solitamente concludono i nostri antipasti“, ha proferito l’ormai pontificando sig.Giuseppe, presentandosi soddisfatto di fronte ai burricchi, progressivamente annientati da tale magnificenza.
Jesus avrebbe ben volentieri disquisito sull’avverbio “solitamente”,  teorizzando un livello di elevazione spirituale superiore, ma gli occhi e le parole del ciccione Pg erano più che eloquenti: “Pietà, non ce la faccio più!
Il vostro amato accoglie quindi la supplica. Il primo, già in precedenza ordinato, arriva prima che i due riescano a terminare tutto quello che c’era in tavola. Che umiliazione!

Sa Piola - Lorighittas scampi e gamberi

Sa Piola – Lorighittas scampi/gamberi


Trattasi di un delizioso piatto di lorighittas di Morgongiori, con scampi, gamberetti e i consueti deliziosi pomodorini rossi. Non vi inganni però l’ampiezza dell’intrare; quello che sembra una semplice ceramica bianca, accomodante  un sottile strato di pasta, ha in realtà un basamento cilindroidale fondo che nasconde, forse per una sottile quanto originale funzionalità psicoattiva, una quantità rilevante di pasta.
Con grandissima fatica, purtroppo, il burriccone Pg é riuscito a terminare il suo piatto, tanto da far desistere lo stesso Jesus da una ulteriore richiesta di supporto alimentare. Gia’ lui mentalmente pregustava la possibilità di addentare la declamata spigola alla vernaccia che, interpolando la qualità delle pietanze fin lì assaporate,  sarebbe stata certamente squisita.
Ci ripromettiamo di tornare nuovamente a “Sa Piola” (osteria, taverna, trattoria. cfr ichnusa.net) per completare l’opera che, per motivi di burriccaggine del soggetto ainino, é stata lasciata a metà.

Pannacotta al caramello

Sa Piola – Pannacotta al caramello


Siamo quindi passati direttamente al dessert, scelti tra tante validissime alternative di cucina tradizionale, istanziate in maniera rigorosamente artigianale e riproposte con l’ormai accertata cura maniacale e attenzione per i dettagli.
L’immagine che vi regaliamo penso lasci trasparire in tutta la sua efficacia quanto finora affermato, senza  necessitare ulteriori dettagli esplicativi. La pannacotta al caramello di Jesus é uno dei dessert più squisiti che egli abbia mai avuto modo di assaggiare.
Descriviamola con un’esclamazione che, in virtù della presenza di co-avventori stranieri nei tavoli vicini, abbiamo più volte avuto modo di sentire durante il pranzo: “that’s absolutely, delicious“!

Sa Piola - Sebada

Sa Piola – Sebada e miele


Per quanto riguarda la sebada, come d’abitudine richiesta dal ciccione Pg, é stato sufficiente domandare con quale miele l’avrebbero preparata, per trovarsi sul tavolo un cestino contenente una serie di vasetti e – particolare non da poco – altrettanti cucchiaini puliti, necessari a un condimento personalizzato.
Congiuntamente ai dessert ai due burricchi é stata offerta una ben decorata ampolla di squisito moscato, probabilmente casalingo.
Il pranzo come di consueto si chiudeva con il caffé di rito, e anche qui abbiamo avuto una gradita sorpresa; dopo essere andati incontro ad una attesa insolitamente anomala, viste la solerzia e la frequenza con cui le portate si erano fino ad allora manifestate, Jesus esplicita una sua intuizione con annesso proponimento celebrativo: “Se arriva al tavolo con la caffettiera in mano, mi alzo in piedi e lo chiamo màestro!”.
Così é stato: caffè preparato alla moka, servito su tazzine dal sapore tradizionalmente familiare.

Sa Piola - Moscato di Sardegna

Sa Piola – Moscato di Sardegna


A quel punto, considerando una simile progressione di prelibatezze, gentilezze e attenzioni, qualsiasi cifra pagata sarebbe stata adeguata. I novanta euro complessivi sono quindi volontariamente diventati cento, in segno di gratitudine e ammirazione per tale amorevole impegno nel proprio lavoro e premure per i propri clienti, ormai ahimè merci rare in una città nella quale dovrebbero essere la norma, in virtù di una pretesa vocazione turistica.
Ci sentiamo quindi di consigliare “Sa Piola”, per qualsiasi occasione e anche per qualsiasi tasca; mangiare i soli antipasti dovrebbe essere un piatto più che abbondante per qualunque soggetto metabolicamente normodotato.
Prima di concludere questo lunghissimo ma doveroso elogio del ristorante, il vostro amato Jesus vi ricorda in maniera esplicita, come richiesto da alcuni fan, il servizio (gratuito) di avviso sugli aggiornamenti del sito via SMS.

Seu Deu (§) SMS Servicewww.seudeu.com/sms
Non perdetevi neanche una recensione: paga Jesus!



VALUTAZIONE “Sa Piola”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Sa Piola Indirizzo: Vico Santa Margherita 3, Cagliari
Telefono: 070666714    [mostra in google maps]
 

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