☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
dic 29 2013

Ristorante Mondo e Luca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Mondo e Luca - Interno

Mondo e Luca – Interno

 

Giusto un po’ di freddo non basta a trattenerci l’appetito. Giusto qualche difficoltà a trovar parcheggio, nel primo giorno dei saldi invernali, non ci scoraggia dall’affrontar la strada. Giusto qualche piccolo disequilibrio in seno al Donkey Challenge non ci impedisce di programmare, come ogni settimana, la predestinata e indiscussa incursione a sorpresa in qualchedun ristorante della Sardegna, per regalare a voi e noi il godimento o il fastidio di una inderogabile critique de le restaurant.
Se questo appuntamento ha per voi stessi qualche valore, più che gli elementi della natura e gli eventi del post-creato, abbiate timore della involontà, de sa pagu gana, della monotonia, della noia, in poche parole… di noi stessi. Con questa simpatica prolusione, parte la recensione di quest’oggi.
 

Mondo e Luca - Tris di mare

Mondo e Luca – Polpo, tonno, burrida

 

Venerdì sera. Gelida serata di fine anno, parcheggio “a casino”. Non sono gli zoccoli di qualche tradizionale bipede amico del Triumvirato, ma il rumore dei tacchi della Donna del Presidente (DDP) – e della Cognata del Presidente (CDP) -, a confondere il consueto e banale tramestio della Cagliari by Night. Su verso il colle di Stampace il fiato si fa corto, la fame diviene pungente, il desiderio di conquistare il sonno del giusto, dopo una giornata di assoluto non nulla, inizia a far capolino. Ma chi ha inventato le vacanze?
Alle 21.05, speditamente arrivando in fronte al “Mondo e Luca”, Jesus e il Raschione Ettore, come galateo impone, precedono le due donzelle nel sbirciar oltre la soglia del ristorante.
 

Mondo e Luca - Sedano e bottarga

Sedano e bottarga

Mondo e Luca - Carciofi e bottarga

Carciofi e bottarga

 

Esteticamente, il locale ci stupisce sin dall’entrata. La porta di ingresso, e tutto quello che vi sta attorno, non sono molto dissimili da ciò che si può osservare di fronte ad un comune ufficio postale o una stazione dei vigili urbani, se non fosse per una scostumata escrescenza superiore: una petulante luce stroboscopica che irrompe con psichedelica coercizione sull’avventore in arrivo, importunandolo fin dal marciapiede. Superato un disimpegno ascendente ci si immette in una prima sala (una seconda laterale non l’abbiamo visitata) caratterizzata da sedie di colore verde, mobilia povera e dai tratti tipici di una trattoria, eccezion fatta per una bella successione di tele artistiche sulla parete Nord-Est. Note di demerito da assegnare per lo specchio a forma di cuore nella toilette, e per un disarmonico proteggi muro in vetro/plexiglass, che corre lungo tutto il perimetro della sala. Sostituito da una striscia di tonalità verde acido, o da pietre decorative, darebbe un’impronta totalmente differente all’ambiente.
 

Mondo e Luca - Antipasti

Mondo e Luca – Antipasti

 

Il servizio in sala è verosimilmente tenuto dal titolare (Mondo?) e, a latere, da un secondo ragazzo (Gianluca???), con modalità informali ma piuttosto precise e attente. I quattro asinini commensali vengono assistiti dal più anziano dei due, che si dimostrerà affabile e disponibile. Il menù viene presentato “a la carte”, ma può essere considerato un canovaccio di prima misura, poiché parecchie risulteranno essere le pietanze extra, accessibili visivamente dal bancone in sala o dall’itinerante cesto del pescato del giorno. Dopo qualche minuto di esitazione e un giro turistico al succitato bancone, concordiamo una serie di otto antipasti (sette di mare, uno di terra) che, vedremo, diventeranno nove per un improvviso e insalubre sfizio di Jesus.
 

Mondo e Luca - Spaghetti alle orziadas

Mondo e Luca – Spaghetti alle orziadas

 

Inaspettatamente ben fornita la cantina del ristorante, dal quale il Raschione, per prolungamento ideale rispetto alla settimana precedente, attingeva un Vermentino di Gallura DOCG “Karagnanj” della cantina Tondini, poi seguito da un più classico (sempre Vermentino) “I Graniti” di Pedra Majore.
Gli antipasti erano quindi così organizzati e composti: buone insalata di polpo e buona burrida, anonimo tonno con pomodoro secc0 (che stranamente aveva sapore di sedano!) apprezzabili insalate di sedano e bottarga a scaglie e carciofi con spolverata di bottarga, favette verdi saltate, deliziose maruzzelle (lumachine) di mare piccanti mangiate interamente da Jesus, per finire con una buon guazzetto di cozze in rosso, al peperoncino.
 

Mondo e Luca - Spaghetti ai ricci

Spaghetti ai ricci

Mondo e Luca - Fregola

Fregola con arselle

 

Terminati gli antipasti, arrivava al nostro tavolo il titolare, brandendo il cesto del pescato, e proponendoci un sesquipedale pesce San Pietro da cuocere al forno. Desiderosi di provare i primi piatti i burricchi declinavano la proposta e rilanciavano con la loro comanda. Stimabile l’iniziativa di Jesus che, avendo intravisto nella vetrina degli antipasti la presenza di arengu (aringhe) affumicate, le domandava come intrattenimento in attesa dei primi e, per la gioia delle sue transaminasi GTP, le ingurgitava per i tre quarti del totale!
I primi piatti risulteranno poi davvero ottimi: inusuali e apprezzati spaghetti alle orziadas (anemoni di mare) per il Raschione, spaghetti con “colata” di ricci di mare per Jesus e CDP,  fregola con arselle per la DDP la quale, con sacrilego sortilegio e come sua abitudine, ha eliminato i molluschi di condimento. Non chiedeteci il perché!
 

Mondo e Luca - Parago carciofi patate

Mondo e Luca – Parago carciofi patate

 


Conclusa quest’ultima sessione di lavoro, ecco ripresentarci il cesto dei pesci entro il quale, in luogo dell’esagerato San Pietro, individuiamo un più contenuto Parago, da cucinare con patate e carciofi (al forno). In realtà Jesus avrebbe preferito una meno originale spigola di media pezzatura, e in effetti qui esiste una certa distanza tra il giudizio dei vari commensali, sul risultato finale del piatto. D’ogni buon conto, dobbiamo comunque segnalare che l’attesa del pesce è stata intrattenuta da graditissimo pinzimonio con verdure di stagione: sedano, radicchio, pomidoro e arravonella rossa.
 

Mondo e Luca - Crema catalana

Crema catalana

Mondo e Luca - Sebada

Sebada al miele

 

La cena – costantemente accompagnata da pane abbrustolito e bruschette di pane carasau all’olio d’oliva- si concludeva con i dessert: sorbetto al limone analcolico per Jesus e DDP, sebada artigianale con dozzinale miele millefiori (perché non usarne uno più prestigioso per dare con semplicità un tono superiore al dolce?) per il Raschione, crema catalana alla fiamma (!) per la CDP. Due caffè pessimi (bruciati) e due insperati rum Ron Zacapa 23YO per Raschione e CDP, decretavano quindi la fine delle ostilità. Costo finale 45€ cadauno, da ritenersi un 10% superiori al giusto dovuto.

 

Il Ristorante Mondo e Luca presenta i caratteri di una buona trattoria, dove si possono trovare pesce fresco e taluni piatti (i primi) cucinati con maestria e generosità. Altre pietanze proposte si mantengono invece, come l’ordine estetico generale del locale e il servizio, in quel limbo della cucina, dove si individuano discontinui elementi di lode, senza però particolari originalità o eccellenze. Per noi, due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Mondo e Luca”: Due Burricchi.
Ristorante Mondo e Luca Indirizzo: Via Goffredo Mameli 101, Cagliari
Telefono: 070670480    [mostra in google maps]
 

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ago 17 2013

Ristorante L’Oasi – Carloforte

 Scritto da Jesus | | Commenta

L'Oasi - Interno

L’Oasi – Interno

 

Cosa ci sia al di là del mare è un dato di fatto, perché così è, anche se mutevole nel tempo. Quello che noi sappiamo o crediamo esservi, è ben altro problema; ma è sempre ciò che la nostra immaginazione o i nostri sogni insistentemente stuzzicano, a spingerci oltre il nostro ignoto, a condurci una calda mattinata d’Agosto verso un’isola lontana, per consapevolmente offrire in sacrificio la cara 150cv ad un mastodontico ciclope marino, e vederla poi spingere via, dal metallico ventre dello stesso, lontano dalle sicure e amate sponde. Questa terra vicina e distante, questa lingua sconosciuta e nota, queste vie grigie e ricche di colori accesi, ancora ci confondono.
Ma bastano pochi istanti di sguardi, di aria e di mare, per ritrovarsi consapevoli d’essere qui, e non al Mondo dolorosamente altrove.
 

L'Oasi - Fritto misto

L’Oasi – Fritto misto

 

Quattordici Agosto: uno, uno, uno, zero. In un giorno simbolicamente carico di valori e significati per il Donkey Challenge, il Raschione e l’Ing.Marrocu sono chissà dove, mentre Jesus e la Donna del Presidente, in tenuta da turisti ferragostani, da pochi minuti son sbarcati sull’isola di San Pietro, nella parte Sud-occidentale della Sardegna e del Sulcis-iglesiente.
Splendido enclave genovese, Patria del venerabile Anziano, l’isola vede risalire la sua storia al 1700, quando un gruppo di coloni, originari del quartiere di “Pegli”, si spostarono dall’oasi tunisina di Tabarka, verso disabitate sponde sarde, per fondarare “Carloforte”; quella stessa cittadina che ora, gioiosa e splendida, si mostra e ci appare con il suo lungomare, le sue strette stradine colorate, il suo arrampicarsi sul promontorio fin verso le mura, replicando ed esaltando nello stile e nelle voci che si odono per i suoi anfratti, la Genova più pittoresca ed antica.
 

L'Oasi - Tonno pomodori e cipolle

L’Oasi – Tonno pomodori e cipolle

 

Dopo un breve ed intenso girovagare esplorativo per il centro storico, Jesus si fa irrimediabilmente trasportare dai profumi del mare e della cucina, che subdolamente si insinuano e risalgono dalle strette stradine fino ad afferrarlo alle narici, quasi fossero un invisibile lazo che lo trascineranno seguendo un chissà quale intelligente progetto. Ed ecco, quasi all’improvviso, con la prorompenza della certezza assoluta, presentarlo di fronte l’uscio del locale che avrebbe accolto lui e la sua Signora.
Il Ristorante “L’Oasi” si colloca nella centralissima Via Gramsci, e fa angolo con la strettissima via Spano, da dove, come gamberetti dalle rocce, all’improvviso siamo sbucati.
 

L'Oasi - Tutto tonno

L’Oasi – Tutto tonno

 

Al suo interno il locale è molto carino e caratteristico. Superato un breve vestibolo di ingresso, delimitato da una breve muratura, sormontata da una elegante barriera in ferro battuto, ci si immette in una piccola sala, caratterizzata da tavoli squadrati, pareti color paglierino chiaro, inserti in pietra, foto e decori in stile cittadino e marinaro. Deliziosi sono i punti luce, mentre non può non stonare il televisore LCD (comunque spento) collocato in fondo alla sala, vicino l’ingresso della cucina. A una seconda e più ampia sala, si può accedere lateralmente rispetto alla prima, mentre altri pittoreschi tavolini sono collocati all’esterno, insinuandosi fin verso via Spano. Se vogliamo trovare un rilevante difetto estetico, questo va individuato nell’insegna esterna, più adatta a una gelateria in contro-tono rispetto al ricercato stile dell’interno.
 

L'Oasi - Seppiette arrosto

L’Oasi – Seppiette arrosto

 

Il Personale è parecchio gentile ed empatico. Il Titolare, un ragazzo e una risoluta cameriera, tengono il servizio con velocità e precisione. Inevitabilmente basiamo il nostro menù sull’ingrediente principe di Carloforte: il tonno rosso! E’ nella tonnara a Nord dell’isola che lo scombridae della qualità più pregiata e apprezzata viene pescato, e indirizzato per rotte che arrivano fino all’altra parte del Mondo!
Il nostro percorso nei sapori di questa terra inizia però scegliendo il vino, cernita determinata dalla disponibilità di mezze bottiglie, essendo la Donna del Presidente non avvezza alle grandi bevute: Vermentino di Sardegna DOC “Cala Reale” delle cantine Sella & Mosca di Alghero.
 

L'Oasi - Profiterol

L’Oasi – Profiterol

 

Subitamente affermiamo che i piatti del ristorante sono quelli tipici carlofortini. La cucina è poco elaborata, ma senz’altro basata su qualità delle materie prime che –  con tutta probabilità per strutturali questioni di logistica – non può neanche lontanamente essere paragonata a quella che abbiamo abitudine di provare a Cagliari: eccezionale!
Scegliamo un antipasto di filetto di tonno fresco condito con olio, pomodori e cipolle, impreziosito da un rametto di mirto, e un fritto misto con polpette di tonno e frittelle, dal quale emergeva meravigliosamente il gusto di eccezionali orziadas (anemoni di mare). Chapeau!
 

L'Oasi - Sebada al miele

L’Oasi – Sebada al miele

 

La coppia presidenziale, in morigerato stile dietetico, sceglieva di procedere direttamente con il secondo, ma la comanda di Jesus (inizialmente tonno e pomodori) rapidamente mutava quando per errore veniva portato al nostro tavolo un appariscente antipasto “tutto tonno”: «ho cambiato idea, voglio questo!». Il piatto era composto da filetto di tonno, carpaccio, polpettine, bottarga di tonno, affumicato e musciame, dal gusto e dalla sapidità a dir poco intensi. Un ulteriore secondo piatto, consisteva in buonissime seppiette arrosto condite con brunoise di pomodorini, prezzemolo limone, decorate con il consueto rametto di mirto. I dolci che seguivano, invero, apparivano un gradino al di sotto delle altre portate, ma risultavano comunque gustosi: profiterol per la Donna del Presidente, sebada al miele per Jesus (che lo ha scelto ovviamente perché non amante delle sebada!) condito con “millefiori” anziché con il terminato miele di castagno. Il pranzo si concludeva quindi con due caffè. Costo complessivo: 36 euro cadauno, da ritenersi adeguato per ambientazione, servizio e qualità delle materie prime.

 

Ristorante pittoresco e caratteristico, personale gentile, ambiente confortevole, L’”Oasi” è veramente un rifugio dove trovare alimentare riparo dal mare in tempesta o dal sole accecante dell’isola di San Pietro. Tre burricchi con menzione speciale, per la qualità delle materie prime.

 

VALUTAZIONE “L’Oasi”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante L’Oasi Indirizzo: Via Gramsci 59, Carloforte
Telefono: 0781856701    [mostra in google maps]

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feb 17 2013

Ristorante La nuova Trattoria – Sarroch

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Nuova Trattoria - Interno

Nuova Trattoria – Interno

 

Ma ditemi voi, se ci si può d’impeto lanciare contro il vento, far stridere le gomme, far rombare il motore a tal punto d’aspettarsi d’improvviso una sua tonante sublimazione, per rincorrere insensatamente una nuvola di fumo, una lontana macchia scura all’orizzonte, che solo una cugurra risvegliata dal periodo dell’accoppiamento, bramirebbe di raggiungere così pericolosamente.
Eppure, sapete bene quanto sia facile ricondurre la ragione ad un confine ininterrotto di cieli limpidi, di assolato tepore, di brezze leggere e profumate, che purificano anima e corpo, nel sublime esercizio della ricerca del piacere.
 

Nuova Trattoria - Cruditè di ostriche

Nuova Trattoria – Cruditè di ostriche

 

Allora dimmi tu, caro Raschione, perché spingi ancora il piede sull’acceleratore della scattante utilitaria? Che bisogno c’è di sfidare i limiti della fisica conosciuta, affrontando queste curve quasi avessi tra le mani e sotto il culo il peso di 150cv; perché rincorrere le pulsioni di Thanatos, giacché mai troveremo il lascivo Eros, ad aspettarci oltre quelle alte ciminiere fumanti?
Sabato mattina, ore 12.45. Jesus non ha più insulti da lanciare verso il Raschione Ettore, per indurlo a rallentare la corsa verso quel di Sarroch. In loco non troveremo l’Ing.Marrocu, questa volta giustificato assente per un gravoso impegno extra-cagliaritano, ma un distinto e gradito ospite che orbita nella galassia del Donkey Challenge. Trattasi dello stimato Burriccu Tony che sì, ha onerosamente lasciato il suo alto scranno per seguirci in questa 150a avventura ma, Dio mio, aspetterà pur cinque minuti perché possa questa non diventare l’ultima!?!
 

Nuova Trattoria - Antipasti

Nuova Trattoria – Antipasti

 

E invece no, lo sconsiderato burriccu non vuol sentire ragioni, ed ecco i due asinini condottieri arrivare per tempo sulla “Via al Mare”, nel Paese meglio conosciuto per l’industria petrolchimica, piuttosto che come sede di eccellenza della gastronomia sarda.
Il Burriccu Tony è lì che ci aspetta, giusto in fronte al ristorante pizzeria “La nuova Trattoria”, sede e destinazione di quest’ultima ciccionata.
Diciamo subito che la Trattoria tanto nuova non appare, almeno esternamente. Integrato in una struttura edificata probabilmente negli anni ’70, la facciata del locale ne raccoglie inevitabilmente lo stile essenziale ed asciutto. Una breve rampa bilaterale conduce all’ingresso principale, protetto da una tenda parasole rotondeggiante. Gli infissi sono in dozzinale allumino chiaro, mentre la sbiadita insegna esterna tradisce i segni del tempo che scorre inesorabile. Dopo un breve cincischiare in pressoché inutili convenevoli, i tre burricchi decidono di varcare la soglia del ristorante.
 

Nuova Trattoria - Carpacci fritture

Nuova Trattoria – Carpacci fritture

 

L’interno del locale non risulta complessivamente più accogliente dell’area esterna. La sala principale si estende dal bruno bancone del bar fino alla regione opposta, accrescendo poi lateralmente verso (presumiamo) la zona pizze. Componenti d’arredo moderno, si alternano disorganicamente ad elementi più rustici, mentre alcuni discutibili dettagli – come i frigoriferi a vista e una pila di cartoni da pizza a fianco del nostro tavolo -, lasciano intendere che la ricerca dell’armonia estetica non sia una stringente priorità del ristorante.
Invero, celata al di là del corridoio che porta alle toilette, abbiamo notato una più grande sala, dall’aspetto maggiormente gradevole ed accomodante.
 

Nuova Trattoria - Cozze e arselle marinate

Nuova Trattoria – Cozze e arselle marinate

 

Il servizio è garantito da un unico corpulento cameriere, supportato occasionalmente da un responsabile di sala (il gestore?) più anziano.
Verificata oralmente la nostra prenotazione, il cameriere ci fa accomodare ad un tavolo ben più spazioso per accogliere rispetto alle necessità di tre burricchi. Il Raschione accenna qualcosa su un sesto ospite non pervenuto; a Jesus non tornano i conti, ma considerata l’entropia che agita la sua mente e l’alta filosofia degli Sticazzi a cui affida il suo errare sulla Terra, decisamente non ci fa caso. Dopo qualche minuto, ecco manifestarsi l’origine di queste incongruenze. Con disorientata sorpresa da parte dell’ingenuo quadrupede, in sala facevano ingresso due inaspettate quanto gradite fanciulle che, essendo state invitate per tempo dal Raschione e dal burriccu Tony, si accomodavano felicemente al nostro tavolo. A salvaguardia della loro riservatezza – Sapete quanto io sia irreprensibile su questo tema! -,  ne citerò solo le iniziali: A. e S. Saranno loro, eventualmente, a farsi avanti per svelare la propria identità, così assecondando la curiosità morbosa dei nostri lettori.
 

Nuova Trattora - Spaghetti ai ricci

Nuova Trattora – Spaghetti ai ricci

 

Nonostante l’aspetto rustico e spartano del locale, il cameriere si presenta piuttosto preparato e formale, in particolar modo nella conduzione di cernita e presentazione del vino, salvo poi però perdersi in non veniali distrazioni, come presentarsi con dei calici inadeguati, dopo la sollecitata richiesta si sostituzione, a seguito di un aggiornamento del nettare in uso.
Nella fattispecie, ad accompagnare i comandati antipasti di mare, A. e il Raschione – anche in funzione di qualche difetto di presenze in cantina -, convenivano di optare per un ottimo bianco “Iselis” delle cantine Argiolas, poi seguito da un Vermentino di Sardegna DOC “Giunco” di Mesa.
 

Nuova Trattoria - Grigliata mista

Nuova Trattoria – Grigliata mista

 

Gli antipasti si articolavano in numerose portate (dieci), piuttosto semplici nella preparazione e singolarmente (vedi ad es. lo scabecciu) centellinate per un gruppo così numeroso.
Ad ogni modo, possiamo di certo attribuire alla serie di pietanze un giudizio superiore alla sufficienza, sintesi di piatti molto gustosi, affiancati ad altri meno piacevoli: ottime e traboccanti ostriche crude di Arborea; buonissima insalata di mare (prematuramente e visivamente mal giudicata dai diffidenti commensali) con polpo, seppie e gamberi; pessimo (troppo acido) salmone marinato con cipolle, olio e limone; anonimo scabecciu di cernia; discreti bocconi (murici) di mare, non perfettamente spurgati dalla sabbia. A seguire: buon salmone affumicato, mediocre fritturina di cozze e gamberi; buon pesce spada con purea di pomodoro (invero, il sapore del pesce veniva totalmente coperto, e risultava utile solo per garantire la consistenza dell’insieme); ottime orziadas fritte. Concludeva la serie di antipasti, una zuppa di cozze e arselle marinate di media qualità.
 

Nuova Trattoria - Gamberoni arrosto

Nuova Trattoria – Gamberoni arrosto

 

Dopo una licenziosa esibizione di tatuaggi in corso d’opera, da parte di una delle due ospiti, avendo il burriccu Tony una freudiana avversione per i primi piatti, gli asinini commensali procedevano per richiedere un comune approvvigionamento di spaghetti ai ricci di mare, misurati per le fauci di quattro persone. In realtà questa volta, la quantità presentata risultava praticamente doppia rispetto a quella richiesta, per cui gli spaghetti sono ahimè rimasti per metà nella pirofila, anche in virtù di un sapore che si manteneva entro i limiti della sufficienza. Segnaliamo, inoltre, una spolverata di bottarga da parte di S., con tanto di inorridimento di Jesus e di Tony per il possibile scempio del riccio di mare!
 

Nuova Trattoria - Crema catalana

Crema catalana

Nuova Trattoria - Tiramisù

Tiramisù

 

Spazio c’era ancora per un secondo piatto, concordato in una grigliata mista, con declinazione in seppie calamari e gamberoni arrosto. Qui dobbiamo segnalare un nuovo default da parte del servizio, che proponeva di accompagnare il pesce ad un contorno, solo dopo che questo era già arrivato a tavola. Ad ogni modo, seppur in ritardo, Jesus richiedeva del pinzimonio, accompagnato da salsa vinaigrette (pomodorini, finocchi, carote e sedano) per il quale registriamo un lontano retrogusto di terra da parte di qualche componente. La grigliata risultava gustosa e ben cotta se facciamo riferimento ai calamari e alle seppie, mentre del tutto inadeguata relativamente ai gamberoni (forse extra-territoriali, ma la cosa sarebbe da accertare) degradati da un lontano gusto di amoniaca.
Ottimi invero i dolci: crema catalana per A., Tiramisù per il Raschione e S., buonissimo sorbetto al limone amaro per Jesus. Il pranzo si concludeva con dei buoni caffè, una grappa barricata “903″ per il Raschione, una “Animanera” per Tony, e due Cynar per S. e Jesus. Conto finale, 52€ cadauno, poco giustificato rispetto alla qualità complessiva delle pietanze e del servizio, giudicabile un 20-25% in eccesso rispetto al giusto dovuto.

Il Ristorante “La nuova Trattoria” non si distingue forse per raffinatezza e ricercatezza estetica, né riesce ad esprimersi con una cucina particolarmente fantasiosa e brillante. Qualche occasione di piacevolezza alimentare riesce però a regolarla, con piatti di genuina preparazione e con i dolci ottimamente confezionati. Due burricchi.

 


VALUTAZIONE “La nuova Trattoria”: Due Burricchi.
Ristorante La nuova Trattoria Indirizzo: Via al Mare 3, Sarroch
Telefono: 070900420    [mostra in google maps]
 

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lug 1 2012

Ristorante Capitolo due – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Capitolo due - Interno

Capitolo due – Interno

 

La settimana per Don Abbondio (leggi burriccu Ing. Melis) trascorre agitata, non solo per la calura portata dalla staffetta Scipione/Caronte, quanto per elaborare una scusa credibile al fine di sottrarsi all’oneroso patto stretto con Renzo (leggi Ettore) in modo da prendere tempo e assecondare il volere di Don Rodrigo (leggi susunkaggine): quella ciccionata doveva essere rinviata a tempo indeterminato.
Intanto bisognava respingere il primo attacco, quello di Renzo che, di buon mattino si presentava per accordarsi sull’orario dell’evento. Una banale scusa di carattere amministrativo sabatu no ci seu lascia il promesso sposo con la consapevolezza che non sarà necessario scomodare i poteri della Perpetua (l’Oracolo Jesus), tanto meno mettere alla strette il vile prelato, per attestare la vera natura del motivo di tale rifiuto: la mera susunkaggine.
Diversi lettori avranno vissuto da protagonisti, nel bene o nel male, un capitolo simile della propria esistenza; ad ogni modo ci piace pensare ad un capitolo che non è l’inizio e non sarà la fine di un romanzo che i tre Burricchi ormai stanno diffondendo in quel di Cagliari, un secondo capitolo insomma.
 

Capitolo due - Cruditè di ostriche

Capitolo due – Cruditè di ostriche

 

Visto che chi Vi scrive non crede alle coincidenze, e verificato che il volume della nostra inutile prefazione ha raggiunto un livello sufficiente, dobbiamo a questo punto ammettere che l’ingenuo destino riserva una singolare destinazione per la comitiva ainìna più famosa del Cagliaritano: Capitolo Due, nel centrale Corso Vittorio Emanuele II a Cagliari.
Sono le 21:00 di una serata dominata dalla calura e dall’umidità importata dall’anticiclone africano quando i titolarissimi somari Ettore e Jesus raggiungono l’ingresso del ristorante, dopo diversi maldestri tentativi del più tricotico dei due di trovare un accomodamento per la propria 150CV, non tanto per carenza di posteggi in zona, piuttosto per la mancanza di posteggi con più di sei metri di margine di manovra, condizione minima per garantire un parcheggio in sicurezza a detta del burriccu in questione.
Ritardatario come da copione il panchinaro Ing. Marrocu, che si raggiunge il resto del Triumvirato quando ormai gli altri due elementi sono stati fatti accomodare presso il tavolo assegnato.
 

Capitolo due - Gamberi crudi vinaigrette

Gamberi crudi vinaigrette

Capitolo due - Cruditè di scampi

Cruditè di scampi

 

Capitolo Due è un ristorante multietnico la cui offerta comprende, specialità tailandesi, indiane, messicane, giapponesi, in particolare sushi e sashimi, oltre alla tipica cucina di mare nostrana. Il locale è realizzato in un’unica grande sala principale sviluppata in lunghezza, lunghezza spezzata da ampie volte longitudinali decorate con frammenti di pietre a vista. Nei muri bianchi trovano posto simboli etnici e ritratti inquietanti per alcuni. Una rampa di scale consente l’accesso ad una zona soppalcata nella quale trovano posto quattro tavoli, per un totale di meno di venti coperti, che si aggiungono ai circa trenta della sala al pian terreno, oltre che separare la sala principale dalle cucine e dall’accesso ai servizi. Nel pavimento in parquet si apre in fondo alla sala l’apertura di un vecchio pozzo al quale si accede tramite una sala a chiocciola, pozzo visitato solamente dal burriccu Jesus, mentre il resto dei partecipanti preferiva ammirare le bellezze di una variegata ed economicamente selezionata clientela.
I tavoli sono realizzati in elegante legno massello scuro, imbanditi con tovaglie in lino bianco, le sedie sono comode poltrone in vimini intrecciati. All’ingresso campeggia un bancone bar in legno con la cassa per le operazioni di pagamento.
 

Capitolo due - Carpaccio di polpo

Capitolo due – Carpaccio di polpo

 

Veniamo accolti da una simpatica cameriera bruna che, insieme ad una più giovane, garantiscono il servizio nella sala principale e nella zona soppalcata nella quale veniamo fatti accomodare. Il servizio si è rivelato professionale e molto puntuale, al punto da mettere più volte in imbarazzo i burricchi Jesus ed Ettore che tentavano di collaborare nel modo più discreto possibile al fine di migliorare l’esposizione dei piatti da fotografare.
Impressionati dalla varietà dell’offerta della cucina etnica, inizialmente propensi a provare l’offerta di sushi e sashimi, che risulta essere quella maggiormente votata dalla clientela in sala, i Burricchi vengono irrimediabilmente catturati dalle ben più altisonanti voci di alcune specialità della cucina isolana che imporranno le linee guida per una cena casteddaia, tanto per cambiare.
 

Capitolo due - Orziadas fritte

Orziadas fritte

Capitolo due - Guazzetto di cozze e arselle

Guazzetto cozze arselle

 

Ottima e molto variegata l’offerta di vini: si decide per uno splendido e spesso decantato Vermentino DOCG Tuvaoes delle cantine Cherchi di Usini, servito in apposito secchiello con ghiaccio per conservarne la temperatura, dopo aver superato il non banale esame delle caratteristiche organolettiche del sempre scenografico Ing. Marrocu esame che, dopo qualche minuto di irritante rito simil-eucaristico, si conclude con il solito, secco giudizio: straordinario!… dieci anni!!
Meno felice la proposta del pane: piccole pagnotte insemolate di discutibile freschezza e fragranza.
 

Capitolo due - Pappardelle gamberi e noci

Capitolo due – Pappardelle gamberi e noci

 

Dopo un breve ma acceso confronto sulla scelta di antipasti il trio ainìno opta per un esordio con cruditè di vario tipo: eccezionali ostriche francesi, splendidi gamberi rossi con salsa vinaigrette, ottimi scampi. A consacrazione degli antipasti freddi seguiva un sontuoso carpaccio di polpo con insalatina e noci: sicuramente una delle migliori interpretazioni della morte del mollusco in questione.
La carrellata di antipasti si conclude con due piatti caldi: ottimo guazzetto di cozze e arselle servito su letto di pane carasau e spettacolari frittelle di anemoni di mare (orziadas): chapeau!
Un appunto al servizio in questa occasione è il fatto di non aver sostituito i piatti, durante i vari antipasti, problema tamponato dall’esperienza e dall’organizzazione dei tre titolati burricchi che hanno usato i vassoi per depositare i gusci vuoti.
 

Capitolo due - Linguine agli scampi

Capitolo due – Linguine agli scampi

 


Dopo una breve attesa vengono serviti i primi piatti: squisite pappardelle con gamberi e noci per Jesus ed Ettore, troppo pesanti secondo il primo, ottime linguine agli scampi per l’Ing. Marrocu.
Preso coscienza che la qualità dei piatti non ha mostrato alcun tipo di flessione durante la cena, i voraci avventori cedono alla tentazione di provare i secondi piatti. La scelta ricade su una fantastica tempura di gamberi e verdure (carote, zucchine, melanzane) per Jesus ed Ettore e un altisonante filetto di salmone con crema allo champagne per l’Ing. Marrocu: esagerato!
 

Capitolo due - Filetto di salmone allo champagne

Filetto di salmone allo champagne

Capitolo due - Tempura di verdure e gamberi

Tempura di verdure e gamberi

 

Complice il locale pieno, oltre ad una mancanza nella programmazione per i secondi piatti, l’attesa per questi ultimi risulta più lunga che per gli altri cambi di portata, e in ogni caso fruttivamente impiegata dai burricchi Jesus ed Ettore per erudire (invano?) il sempre (sovra)stimato Ing. Marrocu su complesse terminologie tecniche con più di tre sillabe.
 

Capitolo due - Semifreddo al pistacchio

Semifreddo al pistacchio

 

A giusto completamento della cena il Triumvirato decide di onorare la carta dei dessert; in particolare sorbetto alla mela per Jesus, semifreddo al pistacchio su granella di cioccolato per Ettore e Marrocu, che si concede il bis con un sorbetto al limone.
Due liquori di liquirizia Eclisse per Ettore e Marrocu e un caffè per Jesus decretano la fine delle ostilità. Il costo dell’ottima esperienza è stato di 66,67€ cad. Burriccu, in linea con la straordinaria qualità dei piatti assaporati e del servizio offerto.

Nonostante due piccoli appunti sul pane e sulla sostituzione dei piatti durante gli antipasti, sebbene conspevoli che la nostra seppur importante, in termini di piatti assaporati, esperienza abbraccia solo una parte esigua dell’offerta del ristorante, possiamo ritenere la cucina di Capitolo Due decisamente oltre la media, per interpretazione delle ricette, cottura e presentazione. Abbiamo trovato diverse punte di eccellenza negli antipasti e nei secondi piatti e non vediamo motivi per cui la qualità nell’offerta della cucina etnica debba essere inferiore.
Il servizio puntuale e l’ambientazione intima e gradevole concorrono a conferire al locale senza ombre la valutazione di quattro somarelli e la collocazione nella zona più ambita della nostra classifica.

 


VALUTAZIONE “Capitolo due”: Quattro Burricchi.
Ristorante Capitolo due Indirizzo: Corso V.Emanuele 199, Cagliari
Telefono: 0704510719    [mostra in google maps]
 

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giu 28 2010

Ristorante Al Porto – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Al Porto - Locale

Al Porto – Locale

 

Ottimo pranzo questo fine settimana per i Triumviri, una volta di più contratti nel binomio Jesus – Raschione, per effetto del ruolo di chaperon assunto dal burricone Pg, accompagnatore e scroccone ufficiale ad un rinfresco di nozze, svoltosi in Villa Vivaldi, Cagliari.
Giusto nello stesso istante in cui il ciccione si accingeva a imbellettarsi per lo sfarzoso evento di gala, i due vivaldi giovini varcavano invece la soglia del ristorante “Al porto“, sito in Cagliari nella caratteristica via Sardegna. Poche decine di minuti prima il raschione Ettore aveva composto il numero di telefono per la prenotazione ricevendo, al contrario della settimana scorsa, pronta e positiva risposta.

Al Porto – Antipasti

I due vengono accolti, all’ingresso di uno splendido locale in stile liberty/retrò, scenograficamente adornato da decorazioni – con tanto di oblò alle pareti – in tema navale, da un delizioso profumo di mare proveniente dalla vetrina degli antipasti.
Dopo le schermaglie di rito, con le quali i burricchi potevano apprezzare la consistenza e la varietà originale delle pietanze in menù, il pasto poteva iniziare, partendo dagli immancabili antipasti di mare, a dire la verità non abbondantissimi ma di sicuro spessore: polpo marinato buonissimo, gianchetti con rucola, sardine con una deliziosa salsetta al rosmarino, ottimi assaggi di cernia e tonno a tranci, tutto sistemato in un elegante quanto simmetrico piatto da portata, personalizzato “Al porto”.

Al Porto – Polpetti alla diavola



Ottimo anche il secondo giro di antipasti: polpetti alla diavola, moscardini, seppiette, frittelle di granchio, disposti su una meno appariscente porcellana, faticosamente adagiata su una – a dire la verità – tavola dimensionalmente non adeguata alla irruenza alimentare dei due impacciati Triumviri, che hanno avuto non poche difficoltà a destreggiarsi tra vassoi, piatti, bicchieri ricolmi di eccellente “costamolino bianco doc”, iPhone ben in vista, ecc.
C’è da dire, a questo punto, che il punto di forza della cucina de “Al porto” – cucina tra l’altro pittorescamente in vista e integrata ai margini della sala da pranzo, con tanto di comande palesemente e rumorosamente presentate al cuoco di turno – é senza dubbio la varietà e originalità dei primi piatti.

Al Porto – Spaghetti agli anemoni di mare



Ne diamo riprova visiva, accompagnando la documentazione fotografica del piatto scelto da Jesus: strabilianti spaghetti con pomodorini e orziadas (anemoni di mare), veramente rari e quasi mai presenti nella disponibilità dei ristoranti fin qui visitati.

Il raschione Ettore ha invece optato su degli, altrettanto originali, ravioli di cernia con sughetto ai ricci di mare… Eccellenti anch’essi, oltre che irresistibili dal punto di vista estetico, tanto che il buon Jesus non ha potuto fare a meno di esigere una adeguata porzione per l’assaggio documentale, comunque ricambiato con un’adeguata controparte in spaghetti agli anemoni.

Al Porto – Spigola alla vernaccia



Secondi piatti invece più convenzionali, ma non per questo meno notevoli; spigola alla vernaccia per Jesus, sapientemente pulita e servita con perizia dalla esperta cameriera. Il raschione protendeva invece verso il suo consueto e ormai familiare piatto di calamari fritti.

Con questo si completava positivamente il discorso trittico antipasti/primo/secondo, nonostante le diffidenti perplessità iniziali del cameriere, che dubitava si potesse arrivare così in scioltezza al dolce, passando in consegna tanto ben di Dio, spazzolato senza alcuna difficoltà.

Al Porto – Sebada



Ed ecco come dolce, immancabile nella dieta del raschione, l’agognata Sebada, colpevolmente assente la settimana precedente, e per questo divorata con gusto. Il più raffinato Jesus si è invece “accontentato” di un buon sorbetto al limone. Conclusione con caffé, una liquirizia e un ottimo fileferru, servito però a temperatura ambiente.

Valutiamo brevemente, al termine di un pasto – che definirei piuttosto buono come qualità, ma forse eccessivamente parsimonioso a livello quantitativo – il costo di 50 euro cadauno. Questo, anche comparandolo proporzionalmente alle precedenti ciccionate, ci é sembrato fuori scala di un buon 20-25%, rispetto ad una quantificazione ideale.

Questo aspetto é stato messo in risalto dalla solerzia con cui il raschione ha voluto analizzare la documentazione fiscale (susunku!), tanto da far temere al più permissivo Jesus una nuova indesiderata figura da indigente; per fortuna un barlume di buon senso si é impossessato di lui prima che il fattaccio accadesse!


VALUTAZIONE “Al Porto”: Due Burricchi.
Ristorante Al Porto Indirizzo: Via Sardegna 44, Cagliari
Telefono: 070650269    [mostra in google maps]
 

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