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gen 22 2014

Ristorante Cibò Qibò – Terralba

 Scritto da Jesus | | Commenta

Cibò Qibò - Interno

Cibò Qibò – Interno

 

Intrappolata negli incubi della mente, confinata entro una impenetrabile trama multicolore, fatta di sensazioni, bisogni, desideri, la vera realtà è un unico fermo immagine colto nel centro di una sala da ballo, al culmine di una passionale ed isterica danza, in cui i ballerini si scambiano ripetutamente, senza una logica né predeterminazione, di partner.
Piccole mutazioni, possibili entro questi metafisici confini di apparenza, ci consentono di approssimare un modello o una sua istanza, per assecondare al nostro interesse e alla nostra intelligibilità, ciò che è al di fuori della nostra portata razionale, e che mai riusciremmo altrimenti a cogliere nella sua essenza. Ecco così che non vi sembrerà anomalo, mutare il vostro più istintuale ordine biologico, reindirizzando lo stesso concetto di “cibo”, verso una semiotica più eccentrica e concettuale. Ma la vera questione è: cosa significa “Qibò”???
 

Cibò Qibò - Antipasti di mare

Cibò Qibò – Antipasti di mare

 

Iniziamo volenterosi questa nuova avventura, che ci porterà una volta di più lontano, oltre l’orizzonte del cielo cagliaritano, per volontà della indecifrabile macchina delle ciccionate, decretante, per intermediazione del Raschione Ettore, una ulteriore avventura in quel di Terralba.
Arriva, come suo solito mesu drommiu, Jesus la Domenica mattina, all’appuntamento con gli altri due burricchi, programmato al consueto transitorio punto di incontro, sulla via della S.S.131: parcheggio “Mediaworld” di Sestu. Dopo brevi immutabili convenevoli, si decideva quale sarebbero stati vettore e auriga che avrebbero condotto il Donkey Challenge verso la gloria. Il fato volle che l’ancient wolkswagen dell’Ing.Marrocu, in accoppiata con lo stralunato Jesus venissero irrazionalmente, scelti. Il Raschione Ettore decretava quindi essere l’ora successiva, una delle più a rischio della sua vita, dal punto di vista della sicurezza e della incolumità fisica, predisponendo allora, sul sedile di dietro, le prime accortezze per la necessaria tutela personale.
 

Cibò Qibò - Cruditè di mare

Cruditè di mare

Cibò Qibò - Zuppetta di cozze e arselle

Zuppetta cozze e arselle

 

Dopo circa cinquanta minuti di viaggio, passati per lo più ad evitare le buche della statale, i gaggi lanciati a 180km/h, e le pontificazioni dell’Ing.Marrocu, sotto il costante diluvio domenicale, i Triumviri parcheggiavano in Via Marceddì, giusto in fronte al ristorante “Cibò Qibò”, immediatamente adiacente ad un altro locale, recentemente visitato e pluriburriccato dai tre corsari della ristorazione sarda.
 

Cibò Qibò - Tagliatelle rucola bottarga

Cibò Qibò – Tagliatelle rucola bottarga

 

Il “Cibò Qibò”, al suo interno, è piacevolmente intimo ed accogliente. L’atmosfera è quella di un locale tipico degli anni ’80, articolato in un’unica grande sala, caratterizzata da colonne e decori rosa salmone, una zona bar angolare all’ingresso, ben dosati punti luce, ampi tavoli con tovagliame bianco e crema. Una minore entropia nei temi delle stampe alla pareti, si renderebbe necessaria per dare un tono più armonico ai suppellettili, escludendone una pur leggera componente kitsch. Al nostro arrivo veniamo accolti dalla padrona di casa, che ci fa accomodare al tavolo e che successivamente registrerà le nostre comande. Durante il pranzo, verremo per lo più assistiti da un secondo giovane cameriere e, occasionalmente, dallo stesso cuoco, che ogni tanto baluginerà in sala, con tanto di grembiule e pietanze in mano.
 

Cibò Qibò - Risotto ai frutti di mare

Risotto ai frutti di mare

 

Quest’ultimo dato, più che una curiosa e gradita singolarità, è apparsa invero una necessità, cagionata dal numero considerevole di avventori presenti, fatto anomalo per le nostre avventure pomeridiane e/o domenicali; questo, anche per effetto dell’arrivo di due chiassose tavolate, che hanno ben presto saturato le capacità di accoglienza acustica della sala, sovrastando l’iniziale piacevolezza della musica Jazz in sottofondo. Dobbiamo registrare, in effetti, come questa situazione abbia in qualche modo inciso sulla qualità generale del servizio, impedendo, ad esempio, che ci venissero sostituite stoviglie e posate – relativamente agli antipasti – con la giusta tempestività, cagionando qualche piccolo problema di comunicazione (l’amaro di Jesus è arrivato con ghiaccio anziché liscio, come richiesto) e determinando un sensibile rallentamento dell’incedere del pranzo (durato circa tre ore).
 

Cibò Qibò - Linguine al sugo di capone

Linguine al capone

 

Ineccepibile, invero, la qualità della cucina e delle materie prime, risultate mediamente «sopra le righe».
Iniziamo le ostilità con un brindisi di benvenuto: prosecco di Valdobbiadene, che accompagniamo all’ottimo cestino di pane guttiau servito in tavola. Uno stuzzichino più elaborato avrebbe fatto certamente più effetto. Il vino scelto dall’Ing.Marrocu è un buon DOCG “Greco di tufo”, del 2012,  cantine Torricino, dal colore paglierino ambrato, che supponiamo naturale, anziché risultato dei primi effetti ossidativi del tempo.
Impossibile rinunciare alle cruditè di giornata (porzionate per due persone) costituite da ostriche (presumibilmente) di Arborea, e cocciule (arselle) di Marceddì. Jesus sfidava la sorte divorando (ovviamente dopo opportuna apertura) le arselle rimaste chiuse.
 

Cibò Qibò - Rana pescatrice

Cibò Qibò – Rana pescatrice

 

Ottimi gli stuzzichini di mare, di difficile suddivisione data la monoliticità della porzione: maruzzelle (lumachine di mare) in salsa piccante, involtino di salmone con zucchine, bocconi (murici) di mare, polpo alla diavola su crostino di pane, tortino di polpo su patata lessa e pomodoro, filetto di muggine su base di pomodoro e basilico con cipolla di Tropea, insalata di finocchi e bottarga, rosellina di ravanello.
Ottima la zuppetta di cozze e arselle, caratterizzata da un certo grado di piccantezza, piacevole live motive (e non leitmotiv!) in tutta la cucina del “Cibò”, finanche portato all’estremo ideale, con la presenza tra i dessert di una mousse al cioccolato e peperoncino.
 

Cibò Qibò - Sorbetto al limone

Sorbetto al limone

Cibò Qibò - Tiramisù

Tiramisù

 

Molto gustosi i primi piatti: tagliatelle con rucola, bottarga e pomodoro per il Raschione, risotto ai frutti di mare (ottenuto dopo lunga contrattazione in porzione singola, nonostante il menù prevedesse un minimo di due persone) per l’Ing. Marrocu, corpose linguine al sugo di capone (chelidonichthys lucernus) per Jesus. Eccellente, invero, il secondo (in attesa del quale si era provveduto a ordinare un buon pinzimonio di verdure): coda di rospo con carciofi e crema allo zafferano, con spolverata di peperoncino. Superiore!
Infine i dessert: scenografico e spumoso sorbetto al limone con decoro di mandarino per Jesus e l’Ing.Marrocu, tiramisù (meno brillante nella presentazione) per il Raschione. Il pranzo si concludeva quindi con tre caffè e – non essendo disponibile alcuna tipologia di amaro confacente ai desideri degli esigenti burricchi – , un solo “Ramazzotti” per Jesus.
Costo della giornata, 49 euro cadauno, da giudicarsi un 15% al di là del giusto dovuto. Da segnalare, al ritorno, la conduzione affidata alla coppia Raschione (pilota) Marrocu (navigatore), che pur di rinnegare le indicazioni fornite dal Nokia 41Mp di Jesus, preferivano finire in un pantano fangoso. Burriccusu!

Ottima la proposta culinaria, atmosfera rilassante finché la sala non si riempie troppo, a nostro parere il “Cibò Qibò” registra qualche problema nei tempi e nell’efficienza del servizio, probabilmente legati – nella circostanza – a un difetto numerico del personale. Per ora, la media della nostra valutazione è di Tre Burricchi.

 


VALUTAZIONE “Cibò Qibò”: Tre Burricchi.
Ristorante Cibò Qibò Indirizzo: Via Marceddì 193 , Terralba – OR
Telefono: 078383730    [mostra in google maps]
 

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dic 29 2013

Ristorante Mondo e Luca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Mondo e Luca - Interno

Mondo e Luca – Interno

 

Giusto un po’ di freddo non basta a trattenerci l’appetito. Giusto qualche difficoltà a trovar parcheggio, nel primo giorno dei saldi invernali, non ci scoraggia dall’affrontar la strada. Giusto qualche piccolo disequilibrio in seno al Donkey Challenge non ci impedisce di programmare, come ogni settimana, la predestinata e indiscussa incursione a sorpresa in qualchedun ristorante della Sardegna, per regalare a voi e noi il godimento o il fastidio di una inderogabile critique de le restaurant.
Se questo appuntamento ha per voi stessi qualche valore, più che gli elementi della natura e gli eventi del post-creato, abbiate timore della involontà, de sa pagu gana, della monotonia, della noia, in poche parole… di noi stessi. Con questa simpatica prolusione, parte la recensione di quest’oggi.
 

Mondo e Luca - Tris di mare

Mondo e Luca – Polpo, tonno, burrida

 

Venerdì sera. Gelida serata di fine anno, parcheggio “a casino”. Non sono gli zoccoli di qualche tradizionale bipede amico del Triumvirato, ma il rumore dei tacchi della Donna del Presidente (DDP) – e della Cognata del Presidente (CDP) -, a confondere il consueto e banale tramestio della Cagliari by Night. Su verso il colle di Stampace il fiato si fa corto, la fame diviene pungente, il desiderio di conquistare il sonno del giusto, dopo una giornata di assoluto non nulla, inizia a far capolino. Ma chi ha inventato le vacanze?
Alle 21.05, speditamente arrivando in fronte al “Mondo e Luca”, Jesus e il Raschione Ettore, come galateo impone, precedono le due donzelle nel sbirciar oltre la soglia del ristorante.
 

Mondo e Luca - Sedano e bottarga

Sedano e bottarga

Mondo e Luca - Carciofi e bottarga

Carciofi e bottarga

 

Esteticamente, il locale ci stupisce sin dall’entrata. La porta di ingresso, e tutto quello che vi sta attorno, non sono molto dissimili da ciò che si può osservare di fronte ad un comune ufficio postale o una stazione dei vigili urbani, se non fosse per una scostumata escrescenza superiore: una petulante luce stroboscopica che irrompe con psichedelica coercizione sull’avventore in arrivo, importunandolo fin dal marciapiede. Superato un disimpegno ascendente ci si immette in una prima sala (una seconda laterale non l’abbiamo visitata) caratterizzata da sedie di colore verde, mobilia povera e dai tratti tipici di una trattoria, eccezion fatta per una bella successione di tele artistiche sulla parete Nord-Est. Note di demerito da assegnare per lo specchio a forma di cuore nella toilette, e per un disarmonico proteggi muro in vetro/plexiglass, che corre lungo tutto il perimetro della sala. Sostituito da una striscia di tonalità verde acido, o da pietre decorative, darebbe un’impronta totalmente differente all’ambiente.
 

Mondo e Luca - Antipasti

Mondo e Luca – Antipasti

 

Il servizio in sala è verosimilmente tenuto dal titolare (Mondo?) e, a latere, da un secondo ragazzo (Gianluca???), con modalità informali ma piuttosto precise e attente. I quattro asinini commensali vengono assistiti dal più anziano dei due, che si dimostrerà affabile e disponibile. Il menù viene presentato “a la carte”, ma può essere considerato un canovaccio di prima misura, poiché parecchie risulteranno essere le pietanze extra, accessibili visivamente dal bancone in sala o dall’itinerante cesto del pescato del giorno. Dopo qualche minuto di esitazione e un giro turistico al succitato bancone, concordiamo una serie di otto antipasti (sette di mare, uno di terra) che, vedremo, diventeranno nove per un improvviso e insalubre sfizio di Jesus.
 

Mondo e Luca - Spaghetti alle orziadas

Mondo e Luca – Spaghetti alle orziadas

 

Inaspettatamente ben fornita la cantina del ristorante, dal quale il Raschione, per prolungamento ideale rispetto alla settimana precedente, attingeva un Vermentino di Gallura DOCG “Karagnanj” della cantina Tondini, poi seguito da un più classico (sempre Vermentino) “I Graniti” di Pedra Majore.
Gli antipasti erano quindi così organizzati e composti: buone insalata di polpo e buona burrida, anonimo tonno con pomodoro secc0 (che stranamente aveva sapore di sedano!) apprezzabili insalate di sedano e bottarga a scaglie e carciofi con spolverata di bottarga, favette verdi saltate, deliziose maruzzelle (lumachine) di mare piccanti mangiate interamente da Jesus, per finire con una buon guazzetto di cozze in rosso, al peperoncino.
 

Mondo e Luca - Spaghetti ai ricci

Spaghetti ai ricci

Mondo e Luca - Fregola

Fregola con arselle

 

Terminati gli antipasti, arrivava al nostro tavolo il titolare, brandendo il cesto del pescato, e proponendoci un sesquipedale pesce San Pietro da cuocere al forno. Desiderosi di provare i primi piatti i burricchi declinavano la proposta e rilanciavano con la loro comanda. Stimabile l’iniziativa di Jesus che, avendo intravisto nella vetrina degli antipasti la presenza di arengu (aringhe) affumicate, le domandava come intrattenimento in attesa dei primi e, per la gioia delle sue transaminasi GTP, le ingurgitava per i tre quarti del totale!
I primi piatti risulteranno poi davvero ottimi: inusuali e apprezzati spaghetti alle orziadas (anemoni di mare) per il Raschione, spaghetti con “colata” di ricci di mare per Jesus e CDP,  fregola con arselle per la DDP la quale, con sacrilego sortilegio e come sua abitudine, ha eliminato i molluschi di condimento. Non chiedeteci il perché!
 

Mondo e Luca - Parago carciofi patate

Mondo e Luca – Parago carciofi patate

 


Conclusa quest’ultima sessione di lavoro, ecco ripresentarci il cesto dei pesci entro il quale, in luogo dell’esagerato San Pietro, individuiamo un più contenuto Parago, da cucinare con patate e carciofi (al forno). In realtà Jesus avrebbe preferito una meno originale spigola di media pezzatura, e in effetti qui esiste una certa distanza tra il giudizio dei vari commensali, sul risultato finale del piatto. D’ogni buon conto, dobbiamo comunque segnalare che l’attesa del pesce è stata intrattenuta da graditissimo pinzimonio con verdure di stagione: sedano, radicchio, pomidoro e arravonella rossa.
 

Mondo e Luca - Crema catalana

Crema catalana

Mondo e Luca - Sebada

Sebada al miele

 

La cena – costantemente accompagnata da pane abbrustolito e bruschette di pane carasau all’olio d’oliva- si concludeva con i dessert: sorbetto al limone analcolico per Jesus e DDP, sebada artigianale con dozzinale miele millefiori (perché non usarne uno più prestigioso per dare con semplicità un tono superiore al dolce?) per il Raschione, crema catalana alla fiamma (!) per la CDP. Due caffè pessimi (bruciati) e due insperati rum Ron Zacapa 23YO per Raschione e CDP, decretavano quindi la fine delle ostilità. Costo finale 45€ cadauno, da ritenersi un 10% superiori al giusto dovuto.

 

Il Ristorante Mondo e Luca presenta i caratteri di una buona trattoria, dove si possono trovare pesce fresco e taluni piatti (i primi) cucinati con maestria e generosità. Altre pietanze proposte si mantengono invece, come l’ordine estetico generale del locale e il servizio, in quel limbo della cucina, dove si individuano discontinui elementi di lode, senza però particolari originalità o eccellenze. Per noi, due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Mondo e Luca”: Due Burricchi.
Ristorante Mondo e Luca Indirizzo: Via Goffredo Mameli 101, Cagliari
Telefono: 070670480    [mostra in google maps]
 

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