☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 26 2014

New Barcavela – Santa Margherita di Pula

 Scritto da Jesus | | Commenta

New Barcavela - Interno

New Barcavela – Interno

 

Notte di Primavera. Silenzio sulla baia, calmo il vento, spenta la luna. Nulla si sente altrimenti il tenue sciabordare delle onde a riva e un lontano latrare di cani; così dal tramonto, fin presso l’alba. Ratto le urla, il fuoco, lo strepitio del ferro, il terrore, l’odore del sangue e della terra umida, i pianti soffocati, le spade che trafiggono la carne e le ossa in frantumi. Di nuovo silenzio sulla baia. Nora ha dei nuovi padroni.
Giochiamo oggi tra le ultime sue rovine: discrete e bellissime, macchiate dal silenzio e dall’accidia dei secoli. Calpestiamo le strade, accarezziamo le colonne, sfioriamo la pietra nuda. Ci pentiamo di non essere stati lì, un giorno prima o il giorno dopo la battaglia.
 

New Barcavela - Antipasti

New Barcavela – Antipasti

 

Pasquetta fuori porta. Dieci anni sulla s.s.195, a bordo della nuova quasi-cento cavalli del Raschione Ettore, che sciola meticolosamente tutte le sue dotazioni tecnologiche all’Ing.Marrocu, seduto al suo fianco; fintantoché non si tratti di vettura italiana, la sua approvazione è incondizionata, altrimenti avremmo dovuto sopportare circa un’ora di insulti e di pistolotti sulla bontà dell’industria teutonica e sulla inefficacia paesaggistica della assetata vegetazione sarda. Sul sedile posteriore Jesus, Donna del Presidente (DDP) e Cognata del Presidente (CDP), seguono la scena cantando a squarcia gola le canzoni dei Queen. Dopo 45′ dalla partenza, in coda, la domanda nasce da sé: «ma canduc… arribbausu??».
 

New Barcavela - Verdure grigliate

Verdure grigliate

New Barcavela - Frittura gamberi calamari

Frittura gamberi calamari

 

Sbarcata quindi alla conquista di Nora l’allegra comitiva, avendo a disposizione circa un’ora di tempo prima di sedersi a tavola, ben felicemente si apprendeva che i tempi delle visite guidate si incastravano perfettamente con l’asinino programma. Meno positivamente veniva accolto il rapporto costo (7,5€)/durata (45′) dell’escursione, in particolar modo da parte di taluni ingegneri del gruppo, che minacciavano di rivendersi il biglietto di ingresso, per poi restare comodamente in attesa al Bar. La questione veniva ad ogni modo rapidamente superata, al presentarsi della avvenente fanciulla che ci avrebbe accompagnati e fatto da guida: «veramente, una delle escursioni più interessanti della mia vita!»
 

New Barcavela - Risotto maloreddus

New Barcavela – Risotto maloreddus

 

Terminato il dovere storico-culturale, Burricchi e Signore si spostavano qualche chilometro più a Ovest, a Santa Margherita di Pula, presso l’Hotel “New Barcavela”. Lì ad attenderli, l’organizzatore dell’evento, una new entry per il Donkey Challenge: Burriccu per un giorno Agus, già in tenuta e carnagione estiva, tanto da non essere più etnicamente distinguibile rispetto alle popolazioni del corno d’Africa. Vorrei a questo proposito subito evidenziale la straordinaria simbiosi estetica tra il Burriccu Agus e l’Ing.Marrocu: una sorta di mescolanza tra Stasky & Hutch e i Blues Brothers, che dovrebbe essere seriamente presa in considerazione da qualche talent scout nostrano o, meglio ancora, teutonico.
 

New Barcavela - Brasato di manzo

New Barcavela – Brasato di manzo

 

Non è invero felicissimo l’impatto estetico con l’Hotel. Immerso in una splendida pineta a pochi metri dal mare, appariva, almeno all’esterno, non perfettamente riassestato (ad esempio la piscina non era ancora stata pulita) e pronto per la prossima stagione estiva, dopo la pausa invernale. La sala da pranzo, invece, era accogliente e ben allestita: strutturalmente, la sua copertura dava l’impressione di trovarci sotto l’enorme scafo di una nave, e di vedere lunghi pennoni d’ottone cadere dall’alto. I tavoli erano imbanditi con sobria eleganza, mentre una lunga vetrata con drappi cremisi – ripresi in altri episodici particolari – separava gli astanti dalla natura circostante, così come alcuni commensali dalle loro numerose pause “sigaretta”. Il giudizio estetico complessivo sull’ambientazione, rimane quindi mediamente neutro, al netto della qualità del nome stesso dell’Hotel, che pare abbia ragioni prettamente storiche.
 

New Barcavela - Grigliata mista

New Barcavela – Grigliata mista

 

La ciccionata si è quindi consumata entro il solco di un tipico menù prestabilito di Pasquetta, articolato in antipasti, primi, secondi e dolci con bis e richiami vari alla “all you can eat”. I piatti erano particolarmente semplici, ma preparati con ingredienti evidentemente freschi (essendo l’esordio della stagione sarebbe stato strano il contrario) e di buona soddisfazione generale. Più che positivi il servizio e i tempi della cucina, che ci hanno concesso di terminare le ostilità entro limiti ragionevoli. Non avendo potuto apprezzare il promesso aperitivo di benvenuto con stuzzichini (probabilmente per il nostro arrivo in ritardo), il nostro pranzo è esordito con una serie di piccoli antipasti leggeri e ed appaganti: fette di bresaola con rucola e grana, verdure alla griglia, crostini al pomodoro e deliziose “barchette” (panadine) al pecorino. Seguivano quindi delle ottime cozze gratinate e un buon fritto di calamari e gamberetti. Non pervenuta la promessa insalata di mare, non ci è ben chiara la ragione.
 

New Barcavela - Macedonia

Macedonia

New Barcavela - Colomba

Colomba

 

Molto gustoso il bis di primi piatti, di terra e di mare: maloreddus (gnocchetti) alla campidanese (con salsiccia) e risotto alla pescatora, con cozze, arselle, gamberi e scampi. Molto meno brillante (anche per effetto della mediocre presentazione) il brasato di manzo al cannonau che è seguito, mentre resta contraddittoria la valutazione sulla grigliata mista: seppie, gamberi, tonno e pesce spada. Personalmente ritengo siano stati positivi tonno e seppie, mentre meno efficaci gamberi e pesce spada.
 

New Barcavela - Dolcetti sardi

New Barcavela – Dolcetti sardi

 

Infine i dessert. Si partiva con una semplice macedonia di frutta (che Jesus non ha assaggiato) seguita da una “estrema” colomba pasquale inondata da un mare di crema al “gran marnier” e impreziosita da scorze d’arancia grattugiata.  Anche qui la presentazione poteva essere decisamente migliore. Seguiva un classico assortimento di dolci sardi quali pardulas e amaretti, quindi caffè e amari d’ordinanza (mirto e limoncello). Jesus, comunque, in onore del Burriccu Sollai, concludeva il suo pasto di resurrezione con una “Sprite”!
Tutto il pranzo è stato accompagnato da due buoni vinelli della casa (bianco e rosso) e da bevande analcoliche a profusione.
Costo del menù, 45€ cadauno, che in condizioni extra-pasquali avremmo giudicato un 5/10 euro al di sopra del valore del pranzo, ma che in quel contesto possiamo ritenere congrui.

 

Circondato da una splendida ambientazione naturale a contorno, forse non pienamente valorizzata dalla struttura, il ristorante del “New Barcavela” è sicuramente accattivante e bene organizzato dal punto di vista del servizio. Il proposto menù di Pasquetta è stato mediamente discreto, con una cucina semplice e genuina, ma con pochi spunti veramente di rilievo. Una presentazione meglio curata dei piatti avrebbe potuto fare la differenza. Per adesso, due burricchi con menzione speciale per la location.

 

VALUTAZIONE “New Barcavela”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante New Barcavela Indirizzo: S.S.195 Km 39.800, S.Margherita di Pula
Telefono: 0709290476    [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


nov 30 2013

Trattoria Da Fortunato – Cagliari

 Scritto da Miss Parker | 7 commenti | Commenta

Da Fortunato - Interno

Da Fortunato – Interno

 

Dopo attente riflessioni, presa da una insana follia, ho pensato bene di aggregarmi ai burricchi confidando in una ciccionata sontuosa (viste le mie precedenti esperienze con la formazione forse dovrei desistere, ma sono un inguaribile ottimista). Alla mia richiesta di unirmi all’ultimo momento vengo ricattata: mi si richiede la recensione e la puntualità. Pur potendo soddisfare senza batter ciglio entrambe le richieste viene fuori il mio animo da sindacalista e ricambio facendo tre ulteriori proposte. Alla fine della contrattazione stabiliamo ora e luogo del rendez vous: appuntamento alle ore 20:30 a Cagliari, nei dintorni di viale Elmas (e lì inizio un po’ a preoccuparmi…); puntuale come un orologio svizzero mi presento all’indirizzo stabilito dove i tre asinelli mi attendono al freddo ed al gelo, presso la trattoria “Da Fortunato”, nella via Garigliano.

 

Da Fortunato - Antipasti freddi

Da Fortunato – Antipasti freddi

 

Al nostro ingresso la prima cosa che mi colpisce è l’odore da ristorante cinese (che, tra l’altro, è ancora addosso alla mia maglia); al secondo impatto mi colpiscono i colori eleganti (il ristorante è bianconero, e già questo in me suscita avversione!) ma, dopo una più attenta analisi, mi accorgo che si tratta di una finta eleganza che personalmente non apprezzo. In una trattoria preferirei avesse uno stile casereccio, piuttosto che colori freddi e tinte chiaro scure per poi scoprire, avvicinandomi al tavolo, tovaglie e tovaglioli di carta. Altro punto a sfavore il televisore acceso per tutta la serata. In sala a servire un solo cameriere, probabilmente il gestore, che si garantirà comunque un servizio efficiente, a tratti stile formula 1, vista la velocità nel presentare gli antipasti.

 

Da Fortunato - Antipasti caldi

Da Fortunato – Antipasti caldi

 


Passiamo alle cose per le quali vale la pena vivere (mi riferisco al cibo!); ci lasciamo a guidare nella degustazione attraverso una serie di antipasti caldi e freddi, ma prima arriva la scelta del vino: un buon DOC “Is Argiolas”, delle omonime cantine, che ci accompagnerà per tutta la serata, in due bottiglie, servito in maniera impeccabile, con assaggio performato dall’Ing. Marrocu. Il cameriere si presenta immediatamente dopo la comanda, portando una serie di antipasti freddi seguiti a breve distanza (troppo breve!) da quelli caldi. A mio parere in generale quelli caldi erano in linea con quello che deve essere il cibo da trattoria, classico e casereccio.

 

Da Fortunato - Zizzigorrus al sugo

Da Fortunato – Zizzigorrus al sugo

 


La menzione speciale a mio avviso va ai piedini di agnello al sugo, veramente ottimi, ed alla trippa (anche se avrei fatto un sugo più ristretto e avrei aggiunto la mentuccia); discrete, anche se non esaltanti, le lumache al sugo, mentre a mio avviso i bocconi di mare(murici) non risultavano apprezzabili, probabilmente anche per il fatto che sono stati mangiati praticamente gelidi. Discorso a parte meritano le fave, piaciute molto ai miei commensali ma non a me, a causa dell’aggiunta di finocchietto, ma si tratta di gusti e nel giudizio mi lascio guidare dai ben più esperti burricchi.

 

Da Fortunato - Funghi e ravioli

Da Fortunato – Funghi e ravioli

 


Valutazione diversa per gli antipasti freddi. Nel complesso li ho trovati mediamente mediocri, per quanto concerne l’insalata di sedano, cetrioli, gamberetti (precotti) e ceci, e le verdure grigliate (buonissimi i peperoni, ma non le melanzane); cozze con pomodoro e sedano gradevoli, buona l’insalata di polpo e patate e ottimi i culurgiones grigliati con l’accompagamento di funghi cardoncelli; punta negativa nello scabecciu in bianco di gattuccio, a mio avviso eccessivamente acetato (lo so che non si dice ma mi piaceva il suono!).
 

 

Da Fortunato - Orata alla vernaccia

Orata alla vernaccia

Da Fortunato - Spigola alla vernaccia

Spigola alla vernaccia

 

Saltati i primi – più per necessità che per scelta vera e propria (il cameriere prima ci consiglia di passare al pesce e, successivamente su pressante richiesta del buon Jesus, che sembra non poter resistere al richiamo del carboidrato, si lancia suggerendoci degli spaghetti alla bottarga!) -, decidiamo, per obbligata proposta in menù, di prendere orate e spigole alla vernaccia con patate, che si rivelano motivo sufficente per promuovere la ciccionata. Entrambi i tipi di pesce si presentavano ottimi al gusto, cotti perfettamente e conditi in maniera magistrale (una menzione speciale va al buon Jesus, che mi ha porzionato il pesce, consentedomi di gustare entrambe le tipologie).

 

Da Fortunato - Dolce

Da Fortunato – Dolce

 

Per terminare abbiamo preso (anche in questo caso non per scelta) il dolce della casa, una sorta di pasticcio con crema di mascarpone, biscotti pan di stelle, nocciole, cocco, cioccolato bianco e fondente, presentato in elegantissimo contenitore in alluminio monouso. Ricordando la mia intolleranza al lattosio ed essendo a corto di enzimi, mi sono limitata ad un assaggio; lascio ai commensali il giudizio. La cena si è conclusa con caffè per me e Jesus ed amari presentatici come produzione propria: limonello per me e l’Ing. Marrocu, mirto per Ettore e fil’è ferru(acquavite) per l’ipertricotico burriccu. A mio modesto parere, visto il colore e la mancaza di residui (tipici dei liquori artigianali di cui modestamente mi intendo, dato che in casa abbiamo una distilleria clandestina), dubito che fossero caserecci.

 
Il conto si è rivelato 30 euro cadauno, a mio avviso leggermente al di sopra della qualità degustata, se non fosse stato per l’ottimo secondo piatto. Giudizio finale tre somarelli superstiracchiati (fosse possibile, ne assegnerei due e mezzo).

 


VALUTAZIONE Da Fortunato: Tre Burricchi.
Trattoria Da Fortunato Indirizzo: Via Garigliano 16, Cagliari
Telefono: 3204449188    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


dic 15 2012

Ristorante DiSapore – Cagliari

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

DiSapore - Ingresso

DiSapore – Ingresso

 

Come promesso in quel di Cagliari, nella centrale Via Donizetti, con quello che già nella mente ritrovo annebbiato a seguito dell’Iselis che giusto poche ore orsono tracannai, ritengo sia opportuno esordire, in quest’ultima disamina, secondo le costumanze della vecchia abitudine, con una introduzione sobria e consunta, il linea con quanto capricciosamente e permalosamente dichiarato ieri a fine serata:
«se tu non vuoi scrivere la recensione, neppure io ne avrò voglia».
E quindi, adesso che veramente iscrivo, me ne frego e me ne fregherò!
Tale ruvida quanto teatralizzata presa di posizione, quasi si trattasse di un costruito e forzato dissapore, è stata espressa dal vostro amato Jesus, sulla soglia del ristorante “DiSapore”, nei confronti dell’ospite della serata, la neo-burricca Arianna, al suo diniego nel prendersi l’onere di scrivere questa recensione, che il burriccu mandrone, capziosamente e surrettiziamente cercava di scaricarle!
 

DiSapore - Interno

DiSapore – Interno

 

La bella fanciulla, che già aveva incautamente convenuto di presenziare (onerosamente!) alla ciccionata, come seconda classificata del concorso “vinci una giornata da burriccu“, ha giustamente schivato questa ulteriore trappola, lasciando tale faticosa incombenza a chi, con pagu gana, ora vi scrive.
Cagliari, ore 20.45. Dopo un breve e poco impegnativo percorso, e dopo aver identificato un anfratto per accomodare l’utilitaria del Raschione, Jesus e il suo collega burriccu raggiungevano la propria ospite, che già da tempo li attendeva, visibilmente infreddolita ed impaziente, all’esterno del locale. Dopo gli affettuosi convenevoli, e i doverosi improperi rivolti all’indirizzo dell’Ing.Marrocu, che come d’abitudine si faceva attendere, i tre decidevano di non sostare ulteriormente al freddo, e varcare la soglia del ristorante.
 

DiSapore - Antipasti

DiSapore – Antipasti

 

Ad accoglierli subitamente, la gentilezza del maître e il sorriso della cameriera al bancone d’ingresso, che offriva loro una graditissima sangria di benvenuto, dal gusto acidulo ed amarognolo, piuttosto distante dalla dolcezza della ricetta valenciana o catalana, ma di sicura, piena gradevolezza.
Il locale appare moderno e abbastanza ben curato. Superato il vestibolo d’ingresso, si percorre una sala che alterna pareti color crema a elementi dalle tonalità pistacchio; colore questo, che viene riproposto in alcune stampe ornamentali e in piccoli accessori da tavola, come saliere e salviette di carta. L’ambiente si allarga lateralmente verso il fondo della sala stessa, dove si trova l’ingresso delle cucine. Il soffitto, si caratterizza come una sinuosa e tagliente fenditura scavata verticalmente, dove trovano alloggio numerosi e suggestivi punti luce. Qualche elemento di disordine estetico dobbiamo invero rilevarlo, come la qualità discutibile dei quadri alle pareti (de gustibus…), la scelta della musica di sottofondo e la disposizione eccessivamente regolare e schematica dei tavoli; condizione quest’ultima, che capiamo comunque essere vincolata alla struttura allungata del locale.
 

DiSapore - Uova di quaglia bottarga

Uova di quaglia bottarga

DiSapore - Zuppa di cozze

Zuppa di cozze

 

Nonostante qualche circoscritto scivolone formale (per esempio, il vino dovrebbe essere servito prima alle signore o, equivalentemente, ai burricchi il cui nome inizia con la P e finisce con la G) e qualche asincronia nella tempistica di presentazione dei piatti, il servizio si è dimostrato sufficientemente adeguato e, soprattutto, velocissimo, tanto da indurre seri problemi nel processo di copertura LIVE dell’evento su Twitter.
Il effetti il maître, dopo averci inizialmente interrogato sull’orientamento preferenziale della nostra cena (terra o mare) ci propone e indirizza rapidamente nella scelta degli antipasti della casa che, a quanto pare, cambiano nello specifico di giorno in giorno. La comanda delle successive portate, viene così rimandata al seguito. Intanto però, abbiamo da subito modo di apprezzare delle ottime bruschette all’olio d’oliva, accomodate al nostro tavolo come incipit e intrattenimento pre-antipasto, nonché accompagnamento a tutto il resto della cena.
 

DiSapore - Linguine ai ricci

DiSapore – Linguine ai ricci

 

Il vino deputato a sostenere le piacevoli dissertazioni della festosa conventicola, è stato un “Iselis” delle cantine Argiolas (l’Ing.Marrocu non apprezza particolarmente questa etichetta, ma il Raschione senza curarsene la sceglie di sovente) che viene presentato come “ultima bottiglia” nella cantina, senza etichetta per un raro difetto di imbottigliamento, quasi ad affermarsi come un “Gronchi rosa” della enologia nostrana. A tal proposito, è stato divertente in seguito assistere, alla riproposizione di una seconda “ultima bottiglia” di Iselis, da parte del cameriere al tavolo affianco.
Dopo pochi minuti, prima addirittura che ci venissero consegnate le bottiglie d’acqua, le prime pietanze erano già state servite in tavola, così come gli insulti rivolti al Raschione Ettore, che si voleva nuovamente imporre – cagionando inutili fastidi e perdite di tempo – come fotografo ufficiale, ben consapevole che tutti i suoi scatti vengono sistematicamente censurati alla Vostra decenza.
 

DiSapore - Fregola con le arselle

DiSapore – Fregola con le arselle

 

Gli antipasti si componevano di sei portate piuttosto semplici – cinque fredde, una calda – preparate però con prodotti gustosi e genuini. La nostra ospite, invero, non ha gradito particolarmente una eccessiva abbondanza d’olio d’oliva che ha caratterizzato talune tra le composizioni proposte: insalata di mare con polpo, surimi, seppie, gamberi e peperoni; carpaccio di pesce spada; polpo con patate; scaglie di bottarga di muggine e sedano, eccellenti uova di quaglia con bottarga (unica particolarità della serie), per finire con una gustosissima zuppetta di cozze, che i burricchi sono riusciti a consumare fino all’ultima goccia, sottraendola alle grinfie del cameriere che, troppo frettolosamente, cercava di ritirare per fare ordine in tavola.
 

DiSapore - Grigliata mista

DiSapore – Grigliata mista

 

I primi si sono mantenuti sullo stesso livello, abbastanza gustosi e ben preparati ma senza particolare trascendenze. Linguine ai ricci di mare, più una ottima (almeno per il gusto di Jesus e Marrocu) fregola artigianale con arselle, decisamente “callada”.
Sulla attribuzione della qualità di artigianale, per quest’ultimo piatto, i commensali hanno parecchio disquisito, in virtù di una conformazione sì piuttosto irregolare – tipica delle preparazioni caserecce – della pasta, ma di una granulosità atipicamente e sospettosamente fine. Questo aspetto, dovrebbe essere quindi approfondito.
Dobbiamo in qualche modo lodare la scelta equilibrata delle porzioni da parte della cucina, più che sufficienti per soddisfare le fauci di quattro burricchi, ma che non hanno cagionato problemi di appesantimento, nonostante il veloce procedere della cena.
 

DiSapore - Sebada al miele

DiSapore-Sebada al miele

 

Cena che quindi è potuta proseguire, con la contrattazione di una grigliata mista, composta da due orate, una spigola e sei gamberi arrosto. Genuinità e freschezza del pesce indiscutibile – preparato a sa casteddaia con sa mazza (interiora) inside, mentre si potrebbe sindacare su una forse troppo marcata disidratazione del pescato in fase di cottura.
I gamberi, invero (le uniche leccornie assaggiate da Arianna in questo caso), sono risultati eccellenti.
Spazio c’era a quel punto, ancora per i dolci che, come qualità complessiva, si sono dimostrati un gradino al di sotto delle portate precedenti: tiramisù della casa per Arianna (che ha rilevato una bizzarra liquidità sul fondo del dessert), sebada con dozzinale millefiori per il Raschione e pesantissima torta al cioccolato per Jesus, terminata con molte difficoltà, esclusivamente per sfidare apertamente il cameriere. L’Ing.Marrocu, pur vantandosi di tenersi leggero con un semplice sorbetto al limone, ha poi preteso che gli venisse consegnato un cucchiaino, con il quale ha impropriamente attinto dai dolci di tutti gli altri commensali. Tutta questa fase, è stata accompagnata da un ottimo vino passito Angialis (cantine Argiolas) IGT “Isola dei nuraghi”.
 

DiSapore - Tiramisù

Tiramisù

DiSapore - Torta al cioccolato

Torta al cioccolato

 

La cena si concludeva quindi, con due caffé (per Jesus e Arianna), due liquori alla liquirizia “Maruzzo” per il Raschione e il Marrocu, un Cynar per Jesus, e con un limoncello della casa (non particolarmente brillante) per la nostra ospite.
Costo complessivo della serata 35,50€ cadauno, da giudicarsi adeguati e forse finanche inferiori al giusto dovuto. Da notare come, immancabilmente, una lauta mancia sia stata finanziata dai commensali, ad esclusione di uno il cui nome inizia con la M, che anzi ha trattenuto per sé l’arrotondamento, pagando meno della quota richiesta.

 

Di recente apertura, il ristorante DiSapore può vantare una ambientazione gradevole, e una cucina che, pur non arrivando ad alte vette di eccellenza, può rendere alimentarmente piacevole la vostra serata. Velocissimo il servizio facilitato, nel nostro caso, dal numero non eccessivo di clienti in sala. Tre burricchi meno meno.

Un doveroso ringraziamento, va alla nostra piacevolissima ospite Arianna, che ha accettato il nostro invito e subito le nostre bizzarrie, senza malfidarsi di tre burricchi commensali a sorpresa. Grazie a nome del Donkey Challenge.

 

VALUTAZIONE “DiSapore”: Tre Burricchi.
Ristorante DiSapore Indirizzo: Via Donizetti 51/A, Cagliari
Telefono: 07041869 [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


nov 13 2011

Ristorante Greta’s Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Greta's - Torre di San Pancrazio

Greta's – Torre di San Pancrazio

 

Greta’s Castello. Il Castello di Greta.

C’era una volta, perduta nel tempo di letizia e di pace degli uomini, un’antica città, innalzata, nel volgersi di una sola luna, da quattro neri giganti, su di una imponente rocca bagnata dal mare. Mare che, celato agli anfratti calcarei e alle strette stradine in pietra
– calpestate dal suo laborioso popolo -, veniva offerto, splendido e maestoso, alla vista delle alte torri e dei monumentali bastioni che difendevano la città.
Sospesa tra l’oblio della vita e la realtà del sogno, regnava sovrana la principessa Greta, che un vile incantesimo della bellissima ma areste fattucchiera Barbara, costringeva rinchiusa nell’imponente torre del proprio Castello.
Si risvegliava Greta, tutte le notti, accomodata sul suo nobile trono, nella chiassosa frenesia di una imponente e scostumata libagione. Maledizione voleva, che la sfortunata principessa bramasse immobile di unirsi a tale alimentare lussuria, senza però poter dischiudere in alcun modo le regali, carnose labbra.

Greta's - Interno

Greta's – Interno

 

Chiunque divisava di spezzare il sortilegio
– valorosi cavalieri, saggi sacerdoti, giovani vergini o gaudenti fanciulli – veniva d’incanto trasformato, appena varcata la soglia della torre,  in umile bestia da soma. Ecco perché la città si popolò ben presto di asinino bestiame, tanto da essere conosciuta, nelle valli e tra i popoli vicini, come la città dei Burricchi!
Una notte di luna piena arrivarono, proprio da quelle valli, tre nobili e valorosi principi
– i principi Din, Don, Dan – dalla folta chioma e dalla sgargiante livrea vermiglia. Difettavano, codesti nobili, per un risibile particolare antropomorfo: le vistose orecchie d’asino, che provocavano ilarità e scherno in chiunque incrociasse il loro cammino, ma che li mettevano al riparo da qualunque malevola stregoneria che mirasse a trasformarli in orecchiuti somari, quali – di fatto – già erano.

Greta's - Tempura di verdure e pescato del golfo

Greta's – Tempura di verdure e pescato del golfo

 

Alle ore 21 di Sabato, il principesco Jesus, il valoroso Ettore e il regale Ing.Marrocu, attraversate le suggestive vestigia del quartiere di Castello, varcavano senza indugio alcuno la soglia della torre stregata, per unirsi al solenne fatato convivio, e coraggiosamente infrangere l’antico incantesimo.
La torre in questione è il Ristorante Greta’s Castello, splendido e signorile anfratto cagliaritano, edificato sulle rocce calcaree della Via dei Genovesi. Il locale non è di per sé esclusivamente un ristorante, ma altresì un art concept bar, una sala per esibizioni live e una ricercata prosciutteria. Tre e più anime che si manifestano, distintamente ed armoniosamente, distribuendosi su altrettanti diversi ambienti, che è possibile inquadrare con maggior dettagli nel loro accattivante ed esteticamente ben curato sito Internet.

Greta's - Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's – Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's - Carpaccio di spada e gamberi

Greta's – Carpaccio di spada e gamberi

 

L’anima che più interessa al rumoreggiare di queste pagine, è di certo quella del ristorante. La sala, elegantissima e signorile, è un corto corridoio color latte, sormontato da una magnifica volta in pietra ed arredato con gusto e sobria compostezza. Contiamo una decina di comodi tavoli, apparecchiati e drappeggiati con grazia, circondati da splendidi piccoli elementi d’arredo e da luminose nicchie squadrate, che fanno capolino in fondo alla sala. Due lampadari a goccia e una imponente credenza bruna – deputata a celare con discrezione la cucina – completano lo stile raffinato e moderno.

Greta's - Maharones all'astice e funghi porcini

Greta's – Maharones all'astice e funghi porcini

 

Il servizio del personale è a dir poco impeccabile. Un esperto e sempre sorridente caposala e una spigliata signorina in elegante tenuta nero/vinaccia, si alternano ai tavoli dei non numerosi avventori presenti. Altre giovani bellissime principesse – molto probabilmente dedicate alle altre anime del Greta’s Castello – baluginavano di tanto in tanto  d’innanzi al “composto” osservare dei tre affascinati burricchi.
Se un appunto può essere mosso al ristorante, è la non perfetta distribuzione dell’impianto di riproduzione acustica, che in alcuni frangenti è risultato particolarmente fastidioso in termini di decibel profusi.

 

Greta's - Medaglioni di astice

Greta's – Medaglioni di astice

 

I burricchi venivano quindi accolti e accomodati al loro tavolo, con letizia e gentilezza. Arrivate dapprima le bottiglie di acqua naturale e frizzante richieste, l’esordio è stato quello di un brindisi di benvenuto, condotto con ottimo spumante brut e accompagnato da squisiti tortini al patè di oliva, con fantasia di sedano e cipolle. Ottimi!
Buonissimo anche il pane offerto, che ha scandito l’evolversi della cena, costituito da pane carasau e panini di diversa farinacea natura.
Nonostante l’intenzione fosse quella di degustare piatti di filosofia marinara, i tre si lasciavano sedurre dalla convincente cameriera, che proponeva un rosso leggero, di produzione autoctona, risultato invero adatto e squisito: “Il rosso della locanda”, che portava nell’etichetta il calice femminino, prima ancestrale raffigurazione del Regno della Dea Madre.

Greta's - Filetti di orata

Greta's – Filetti di orata

Greta's - Cartoccio d'anatra all'arancia

Greta's – Anatra all'arancia

 

Il menù del Greta’s risulta, come per tutti i ristoranti di spessore, non spropositatamente ricco di numerose differenti pietanze, ma un concentrato di poche impagabili prelibatezze. Sceglievano quindi, gli oculati Triumviri, di aprire le ostilità con un meraviglioso trittico di antipasti, costituito da: carpaccio di spada e gamberi “in salsa agli agrumi e petali di carciofi spinosi del Campidano”, millefoglie di carasau e bottarga con pomodorini di pula, per concludere con una maestosa tempura di verdure e pescato del golfo “su cestino di carasau”. Cottura e sapore della tempura – molto probabilmente realizzata con frittura in olio d’oliva -, eccezionali!

Greta's - Mousse ai tre cioccolati

Greta's – Mousse ai tre cioccolati

 

Impagabile anche il primo piatto, comune a tutti i commensali e scelto tra le due “paste fresche di Oliena”, presenti ed evidenziate nella carta: maharones de busa, all’astice e funghi porcini. Spettacolari, con un unico piccolo appunto: i pomodorini di contorno sarebbero dovuti essere preventivamente riscaldati. Differenziata, invero, la scelta dei secondi, favolosi piatti: medaglioni di astice con avocados su alzata di pan di brioche per Marrocu, filetti di orata con indivia belga carammellata e torretta di patate e zucchine per Ettore, cartoccio di filetti di anatra all’arancia con patate novelle per Jesus. Composizione e presentazione dei piatti, superbe… màestri!

 

Greta's - Tortino caldo alle castagne

Greta's – Tortino caldo alle castagne

Greta's - Millefoglie di carasau dolce

Greta's – Millefoglie di carasau dolce

 

I dessert che sono seguiti non potevano che essere sontuosi: Mousse ai tre cioccolati e composta di agrumi, con decoro di alloro e ristretto alla liquirizia per Jesus, tortino caldo di castagne con gelato alla vaniglia e caramello all’arancia per il Raschione, millefoglie di carasau dolce con crema al pistacchio e salsa di moscato per l’estasiato ingegner Marrocu, il tutto accompagnato da un eccellente moscato della casa.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una grappa barricata per Jesus e un limoncello artigianale per Marrocu, servito su un particolarissimo ed instabile bicchiere dal basamento a trottola.
Costo complessivo della felice esperienza, 65€ cadauno, arrotondati con una cospicua mancia
– elargita, invero, esclusivamente dai due più capelluti Triumviri -, da ritenersi adeguato alla qualità.
Accomodamento elegante, servizio impeccabile, cucina raffinata e sontuosa. Sono queste le caratteristiche del Greta’s Castello, che di certo non si propone come location susunku-friendly, ma che attende ed accoglie i più esigenti clienti, disposti a sacrificare qualche soldo in più, nel proponimento di vivere sognanti serate da fiaba.


VALUTAZIONE “Greta’s Castello”: Quattro Burricchi.
Ristorante Greta’s Castello Indirizzo: Via dei Genovesi 111/117, Cagliari
Telefono: 0706670119    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


ott 3 2010

La Stella Marina di Montecristo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta

Stella Marina di Montecristo - Interni

Stella Marina di Montecristo – Interni

 

Il nome ricorda senza dubbio l’isola di Montecristo, perla dell’arcipelago toscano, non distante dalle isole d’Elba e di Pianosa, e di riflesso il celeberrimo “Conte” del romanzo di Dumas; isola che nascondeva un tesoro immenso, pronto a rendere felice e ricchissimo chiunque si fosse avventurato tra le penombre e gli anfratti delle sue grotte, per riportarlo alla luce.
E allo stesso modo, il vostro amato Jesus e il Raschione Ettore – orfani ahimè anche ‘sta volta dello stimato Dott.Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale -, si avventurano per note stradine cagliaritane, alla ricerca del loro inestimabile tesoro di gusto e sapori, in uno degli ormai ultimi Sabato dal clima quasi estivo.

E in effetti la ragione della toponomastica del locale, impegnati com’eravamo nelle nostre frenetiche attività deglutive, ci è sfuggito di interrogare al gentilissimo e disponibile personale. In particolare pensiamo che l’ottimo Sig.Giacomo avrebbe senza dubbio avuto cura di sanare la nostra curiosità, che dobbiamo nostro malgrado trattenere fino alla prossima (certa) visita al ristorante/trattoria.

Stella Montecristo - Decori

Stella Montecristo – Decori


“Trattoria” è sicuramente la dimensione concettuale che possiamo ascrivere a “La stella marina di Montecristo”. Gli ambienti sono realmente caratteristici. Una piccola (ma non troppo) sala con soffitto a volta, decorata da acquerelli in tema marinaresco; variopinti suppellettili arricchiscono, fin quasi a soffocarli, i quattro lati delle pareti: una grande tempera di un veliero tri-albero e un’infinità di cornici che immortalano il Sig.Giacomo con numerosi personalità del mondo dello sport e dello spettacolo.
Finanche una serie di libri sulla Sardegna fanno capolino su alcune cengie dei muri, improvvisate a pratiche mensole.

Stella Marina di Montecristo - Arredi

Stella Marina di Montecristo – Arredi



Esteticamente, tutto l’insieme disegna un’atmosfera che ricorda una pescheria degli anni 50/60, mentre la cordialità familiare del Sig.Giacomo rende l’ambiente conviviale e piacevole. Non abbiamo avuto modo di visitare una seconda sala (probabilmente sala vip) a noi celata da voluminosi tendaggi sottostanti un’insegna dai contorni criptici e danteschi: “OVINCI VIEN ALLEGREZZA ONDIO M’ABBUFFO”.
Confidiamo nei nostri più eruditi – o meglio istruiti nell’uso di google – lettori per sanare questa nuova carenza documentale.
Arriviamo quindi a descrivere la nostra esperienza alla “Stella Marina”. Il Sig. Giacomo ci accoglie e ci fa accomodare con gentilezza, ma subito ci svela il suo piglio pratico e sbrigativo: prima che ci fossimo seduti al tavolo (e non è una forzatura romanzata!) ci aveva già interrogato sul desiderio di iniziare il pranzo con antipasti di mare. Appena accomodati, ci aveva già consigliato e stappato una bottiglia di fresco vino bianco della casa (direi casareccio, per il gusto molto deciso) senza proporci alcuna alternativa di maggior prestigio, forse perché evidentemente, nonostante gli iPhone e il BlackBerry di Jesus, non davamo l’impressione di essere al pari di stimati funzionari regionali.

Stella Marina di Montecristo - Antipasti

Stella Marina di Montecristo – Antipasti di mare

Prima che arrivassero gli antipasti, serviti come tutte le pietanze su degli splendidi e caratteristici vassoi di sughero, avevamo già ordinato i primi piatti e prima che questi ci venissero presentati al tavolo, avevamo comandato già i secondi!
Molto probabilmente tale eccesso di efficienza, è dipeso dal (per le nostre consuetudini) anomalo numero di avventori che hanno presto invaso il locale, occupandone tutti i posti disponibili, tanto da rendere l’ambiente caldo e chiassoso, degno delle più frequentate osterie. 
Gli antipasti, lungi dall’essere abbondantissimi, sono risultati però particolarmente gustosi: seppiette e gamberoni panati, cozze e capasante gratinate e, degno di nota, un favoloso gambero (ahimè uno!) in sugo di pomodorini olio e sale, adagiato su un bianchissimo (forse perchè riutilizzato numerose volte) guscio di capasanta. Jesus, al quale il personale serbatoio mnestico ha riproposto il gusto di infantili merende, consumate con pane olio sale e pomodori, non ha potuto fare a meno di esibirsi in una lussuriosa quanto efficace scarpetta. Buonissima!

Stella Montecristo - Spaghetti alla Cernia

Stella Montecristo – Spaghetti alla Cernia


Il primo piatto suggerito e proposto  ad entrambi i Burricchi Triumviri – spaghetti al sugo di cernia – aveva per Jesus un sapore altrettanto evocativo; al primo assaggio il pensiero è volto subito ad una semplice pasta al sugo, che può cucinare una comune massaia cagliaritana, impreziosito da numerosi tocchetti di cernia e decorato in maniera semplice e rassicurante con un occhiello di verdure crude.
A dire il vero il giudizio  complessivo della portata non è stato entusiastico da parte del Raschione, la cui filosofia mangereccia può essere contraddittoriamente sintetizzata nella ricerca dei gusti particolari, lontani dalla cucina di stampo familiare. Nondimeno un più “tradizionalista” avventore avrebbe di certo potuto esprimere tutt’altra opinione.

Stella Montecristo - Grigliata

Stella Montecristo – Grigliata


Totalmente differente la valutazione per la grigliata mista seguita all’anonimo primo piatto: sicuramente uno dei più buoni secondi che i Donkey abbiano mai avuto modo di mettere sotto i denti!
In modo particolare, da innalzare agli onori le favolose orate arrosto – che l’esperto ittiologo Ettore asseriva esser certamente non d’allevamento, presentando una spina dorsale non ricurva – dal delizioso sapore di mare, insaporite da Jesus con un pittoresco sale rosa dell’Himalaya.
Accompagnavano le orate gamberoni (due) e seppiette arrosto, nonchè un assortimento di frutta di stagione: ananas e anguria fresca. Eccellenti!
A questo punto avremmo volentieri gradito una conclusione di pasto con un dessert o, in subordine, un digestivo sorbetto al limone , ma ci sono stati proposti esclusivamente dei dolcetti sardi assortiti, tanto che si è preferito passare direttamente ai (non eccellenti come nel 90% dei ristoranti) caffè.
Dopo aver atteso non poco il conto, i due Donkey hanno preso l’iniziativa di recarsi spontaneamente alla cassa, dove hanno dovuto provvigionare 30€ cadauno, prezzo da giudicarsi abbastanza equilibrato rispetto al pranzo e al servizio ricevuto. Da segnalare infine, l’ottimo anzi eccellente mirto fatto in casa, offertoci dal Sig. Giacomo prima del rituale congedo.

Il giudizio finale complessivo, seppure il ristorante è da considerarsi come una meta pittoresca e irrinunciabile per gli amanti della buona cucina, risente della mancanza di varietà nel menu e nella carta di vini, dell’ambientazione piuttosto spartana (anche se qualcuno potrebbe interpretare questo dettaglio come una sua qualità) e dall’assenza di dolci non assortiti. Per tutto il resto non possiamo che suggerirlo e consigliarlo caldamente a chi volesse degustare degli ottimi piatti, trascorrendo piacevoli, economiche, ed allegre serate in compagnia dei propri amici.


VALUTAZIONE “Stella Marina di Montecristo”: Due Burricchi con menzione speciale.
Trattoria
 Stella Marina di Montecristo
Indirizzo: Via Sardegna 140, Cagliari
Telefono: 3475788964    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook