☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
giu 26 2011

Ristorante San Domenico – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

San Domenico – Interno Raschione Ettore


A dispetto dell’asfissiante calura estiva, che soffoca ferocemente qualsiasi stimolo all’agire e induce ogni persona di buon senso a tenersi distante ciascheduno strumento di degradazione in calore dell’energia, ivi compreso il seppur termicamente efficiente e discreto macbook pro di Jesus, stoicamente il vostro amato decide di immolarsi nuovamente sull’altare della cronaca e concedere a voi fan una nuova doverosa recensione sull’ultimo episodio culinario che ha contraddistinto il Sabato sera dei Triumviri ufficiali: Jesus, per l’appunto, il Raschione Ettore e l’onnipresente stimato e vezzeggiato Ing.Marrocu, reduce dall’ennesima sorprendente prestazione atletica con la squadra del Donkey Team, che si è garantito con una giornata d’anticipo il passaggio ai quarti di finali nel prestigioso torneo a cui partecipa. Per chi fosse interessato alle gesta eroiche dei donkeys’eleven può visitare questo link.

San Domenico – Vermentino Canayli

San Domenico – Carpaccio rucola grana


Assenti quindi due dei non ufficiali Triumviri che spesso comunque accompagnano le uscite del gruppo storico dei Donkeys. Ci riferiamo in particolare al dottor Melis, distante per un ben più manifestatamente parsimonioso week end,  e al burriccone Pg, impegnato in un fine settimana all’insegna della opulenza altrui: iphone 4 preso in comodato d’uso a 20 euro/mese + soggiorno in resort di lusso, ovviamente ospite di amici. Sostanzialmente: «Burriccu, ti ho detto che non devi fare il figo con i soldi degli altri! »

San Domenico – Tonno Gamberi Insalata mare


Come forse, i più attenti fan hanno già intuito dalle tinte calde e accese delle prime foto, la ciccionata è stata anche questa settimana by night.
Appuntamento nel centralissimo e storico quartiere Villanova in Cagliari. Ristorante San Domenico. Alle ore 20.55, il Raschione e Jesus, a bordo della 150cv di quest’ultimo incrociano, percorrendo la Via Eleonora d’Arborea, lo sguardo dello spaurito Ing.Marrocu, che già li attendeva in fronte al locale. Il puntualissimo Jesus, per recuperare secondi preziosi, tentava di sovrastare lo sconsiderato parcheggio in sosta vietata dell’ingegnere, proponendosi di infilare la sua voluminosa autovettura, giusto là dove poco prima, a malapena, sostava una smart.

San Domenico – Polpo Melanzane


Ovviamente, operazione fallita e incontro con il Marrocu rimandato alle 20.59, sempre comunque in perfetto orario per il previsto rendez-vous.
Varchiamo quindi la soglia del ristorante, che ci appare subitaneamente caratterizzato da un’ambientazione distinta ma familiare. Un’unica elegante sala, discreta, spazialmente distribuita a mo’ di largo corridoio, con una decina di tavoli drappeggiati con tovaglie e tovaglioli di ricercata raffinatezza.
La gentile proprietaria sembra riconoscere personalmente tutti gli avventori che entrano in sala e a tutti chiede se hanno prenotato, segno evidente di una frequentazione non sporadica di numerosi affezionati clienti.  In effetti la nostra prenotazione delle 17 era per l’ultimo coperto disponibile!

San Domenico – Involtini melanzane speck

San Domenico – Involtini speck e Fichi


Ci accomodiamo al nostro tavolo e la cameriera ci suggerisce subito di partire con le degustazioni di terra e di mare, senza proporci un menu alla carta.
Per una pseudo-mistica intuizione dell’Ing.Marrocu, o forse più semplicemente perché ha avuto modo di scorgerne la bottiglia durante il suo tragitto verso le toilette, i tre scelgono come vino per la serata una eccellente bottiglia di Canayli, vermentino di gallura D.O.C.G. superiore, auto-razionato dallo stesso stoico Ingegnere che l’indomani si sarebbe dovuto levare alle 4.30 del mattino!

San Domenico – Trofiette fiori zucca arselle


Il complesso degli antipasti si è rivelato mediamente di ottima fattura. Preparati in maniera originale, con prodotti genuini e caratterizzati da una discreta abbondanza, ci sono stati presentati: ottimo carpaccio di manzo con rucola e grana, squisiti gamberi con pomodorini – anche se alla fine dei conti i gamberi cadaburriccu sono stati due -, tonno alla catalana, insalata di mare, polpo con patate (questi non troppo gustosi), squisito purea di melanzane, ottimi involtini con melanzane e speck, frittelle di fiori di zucca e, infine, originalissimi involtini speck e fichi: buonissimi!
Quello che invece ci ha lasciato perplessi è la veramente eccessiva attesa tra gli antipasti e il – seppur molto gustoso – primo piatto: trofiette con fiori di zucca, arselle e pomodorini.

San Domenico – Zuppa inglese


In effetti, fatte salve le varie esigenze della cucina per la razionalizzazione dei fornelli nel contesto di una sala colma di clienti, il dover attendere tanto tempo l’arrivo di una pietanza comporta, in una calda serata d’estate, l’ingerimento di notevoli quantità di liquidi, che inevitabilmente riducono l’appetito. Ecco perché i tre, inizialmente ben disposti nel voler affrontare la sfida dei secondi piatti, successivamente derubricavano – anche per via della molesta insofferenza dell’Ing. Marrocu che auspicava una veloce soluzione della serata –  verso un meno impegnativo dolce, comune a tutti i commensali: zuppa inglese fatta in casa. Abbastanza buona ma (anche perché appena preparata) forse servita un po’ troppo calda.

Conclusione con  “anima nera” per Ettore e l’Ing. Marrocu  – che suggeriva al personale l’acquisto di un liquore alla liquirizia più adeguato -,  caffè più grappa barricata per Jesus.

Costo complessivo della cena: 30€ cadauno, da ritenersi correttamente in linea con la soglia giudicata ideale. Il ristorante presenta certo delle ottime potenzialità dal punto di vista della cucina, e l’ambientazione è senza dubbio piacevolmente familiare. Da limare però alcuni aspetti organizzativi che, se non fossero per la misericordia di Jesus, avrebbero relegato il ristorante in posizioni di classifica non degne di un locale di classe.
Alle scuole superiori si darebbe un 7 meno meno, qui tre stiracchiati burricchi.


VALUTAZIONE “San Domenico”: Tre Burricchi.
Ristorante San Domenico Indirizzo: Via Eleonora d’Arborea 53, Cagliari
Telefono: 070655 406 [mostra in google maps]

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mar 6 2011

Ittiturismo La laguna a tavola – Sant’Antioco

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

La laguna a tavola – Scorcio stagnu Cirdu


Iniziamo la disamina di quest’oggi con uno splendido scorcio (arditamente taroccato per eliminare una sconsiderata “ditata” di Jesus) dello “stagnu Cirdu” di Sant’Antioco; città e isola – non più isola – dell’arcipelago del Sulcis, settima per estensione nel mar Mediterraneo, intimamente congiunta alla terra madre per mezzo di un istmo artificiale, attraversato, in questa giornata di lunga trasferta istituzionale, dal gruppo storico dei Donkey: Jesus, Raschione Ettore, Burriccu Pg, Dott. Melis (noto “bianco”). Assente ahimè, il solo Ing.Marrocu, terzo e attuale Triumviro ufficiale, che in quel medesimo istante del sabato mattina, veniva assorbito da ben più gravosi impegni di natura squisitamente professionale, dai quali dipende in buona parte la sicurezza aeronautica e aeroportuale della comunità locale, e per i quali noi tutti riponiamo estrema fiducia, profonda gratitudine e sconfinata stima.

La laguna a tavola – Interno


Come spesso accade invero, la rotta indicata dal navigatore integrato nel BlackBerry di Jesus conduceva i burricchi in ben altra direzione, il lungomare del paese di Calasetta, di qualche chilometro più prossimo alla loro destinazione finale: l’isola – questa sì isola – di San Pietro, regno della lingua tabarchina e impero incontrastato del venerabile Anziano, quinta essenza dell’esser carlofortino, che attendeva impaziente i colleghi Donkey per il succitato impegno (religioso e alimentare) del pomeriggio. Imperocchè, percorrendo tortuose stradine sterrate della zona, il Raschione veniva rapito da una sfuggente ‘nsegna con su vergata la parola “ittiturismo”, la rotta subiva immediato e autoritario deflesso, con buona pace della gentile ma oltremodo petulante signorina, integrata anch’ella nel BlackBerry medesimo: «fuori percorso … ricalcolo … fuori percorso … quando possibile effettuare una inversione a U… ricalcolo».

La Laguna a tavola – Antipasti


Dopo un lungo impegnativo itinerario, questa volta guidato da numerose e frequenti indicazioni stradali ad-hoc, raggiungiamo la nostra meta. Superate alcune serre – di per noi incerto impiego, forse itticoltura -, ci infiliamo in un lembo di terra che divide lo stagno dal mare aperto ed è sede di tutte le attività dell’ittiturismo, compresa quella a noi più cara: la ristorazione.
Entriamo in una sorta di spazioso e solido gazebo in legno, sostenuto da un unico pilone centrale in muratura e circondato da ininterrotte luminosissime vetrate, che ripropongono in suggestiva e prorompente guisa, le bellezze naturalistiche tutt’intorno.

 

Trofiette tonno olive bottarga

 

All’arrivo  ci accoglie l’unica gentile (e parecchio esteticamente apprezzabile, come di frequente per le donne di queste parti, ndr.) cameriera, che ci fa accomodare su un tavolo già imbandito dei primi antipasti. In effetti il vostro amato, visto la irreversibilità dell’indirizzamento logistico, si era premurato di annunciare, pochi minuti prima, il loro arrivo, grazie al riferimento telefonico individuato in uno dei tanti cartelli di indirizzo incontrati durante il percorso verso la destinazione.
Il menù è quello fisso e non ci vengono proposte delle alternative. Ci adeguiamo volentieri. La scelta del vino ricade invece su due possibili varianti: biano o nero (della casa). Ovviamente scegliamo il bianco, che risulterà essere però oltremodo anonimo.  Gli antipasti sono buoni e genuini; piuttosto originali per quanto abituati nel cagliaritano, ma senza particolari eccellenze. Ottime comunque le zucchine con ragu di pesce, e l’insalata di cozze e pomodori propostici. Molto buona anche la burrida di gattuccio di mare.

 

La laguna a tavola – Grigliata mista

 

Contraddittorio invece il polpo con le patate. Ottimo il polpo, ma le patate sembravano male accostarsi come condimento. Concludeva gli antipasti di pesce, uno dei piatti principe della zona: il cous cous al tonno, che nell’isola di Carloforte pronunciano “cascas” «Vagni a pijò u cascà! (grazie alla Dr.ssa Cadello per la correzione sintattica, ndr.)»
Seguiva di lì a poco il primo piatto: trofiette al sugo di tonno, bottarga e olive. Molto gustoso tutto l’accompagnamento, ma piuttosto inefficace la cottura delle trofiette che, in conclusione, non sono riuscite ad assorbire correttamente il condimento medesimo applicato.
Secondo piatto, una abbondante grigliata mista di prodotti, probabilmente indigeni: orate, a dire la verità un po’ troppo magre e poco saporite – come prevedibile per i pesci d’allevamento – seppiette molto buone e gamberi senza sapore. Il tutto impreziosito da alcune fette di limone decorative.

La laguna a tavola – Pg Titanic


Nessun dolce era previsto nel menu, a parte un buon sorbetto al limone. Il pasto si è quindi concluso con quattro caffè e altrettanti amari (mirto per tutti ad esclusione della grappa per Jesus). Costo complessivo del pranzo 25€ cadauno, da ritenersi adeguato. Il ristorante non presenta particolari eccellenze dal punto di vista della cucina, ma vale sicuramente la pena visitarlo, data la genuinità dei prodotti serviti a tavola e in virtù della suggestiva ambientazione.
La serata dei Donkey, come anticipato, si è quindi conclusa in quel di Carloforte.
Potete, a questo proposito, ammirare l’innata propensione al romanticismo del Burriccone Pg – per la mondana occasione abbigliato da D&G – che sul traghetto verso l’isola sulcitana mimava l’attrice Kate Winslet nella celeberrima scena del beneaugurante lungometraggio Titanic, aspettando forse che un qualche “Di Caprio” si accostasse teneramente alle sue spalle.


 


VALUTAZIONE “La laguna a tavola”: Due Burricchi.
Itticoltura La laguna a tavola Indirizzo: Loc. Stagnu Cirdu, Sant’Antioco
Telefono: 347 0323404    [mostra in google maps]
 

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