☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
set 17 2011

Ristorante Ada – San Sperate

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Ada - Interno

Ada – Interno Ing. Marrocu, Raschione Ettore

 

«E LA ADA SI VIDE DIVISA DA ALE».
«E MAI, ADA, LA DAI A ME»!  (*)

Scusandoci innanzitutto per le due palindrome didascalie, che propongono, con irriverente audacia, i verosimili pensieri che potrebbero folgorare tra le asinine orecchie di due evergreen Triumviri ufficiali – Ing. Marrocu (men noto Ale) e Raschione Ettore – con lo scorgere una qualsiasi figura femminile, ivi trasfigurata e sinteticamente con-figurata dal palindromo ADA, nonché rendendo venia alle vicine e lontane amiche e fan, che tal bel nome per la loro vita portano, iniziamo la disanima del ristorante di quest’oggi.

Ada - Insalata di Mare Burrida Cernia

Ada – Insalata di Mare, Burrida, Carpaccio di cernia

 

E la iniziamo, codesta lunga disamina, in terra lontana; navigando nella notte sul bastimento – la pacchiana 150 cv di Jesus – carica di burricchi, che risale il rio ss 130 e i suoi affluenti, fino ad attraccare su una banchina della centrale Via Cagliari, suggestivo porto e approdo storico del Paese di San Sperate.
Santu Sparau, terra ricca di storia d’antichissima memoria, di arte, di cultura, di splendidi murales, di attenzione per l’ambiente, per l’agricoltura biologica e sinergica, per la buona tavola, e non povera di persone che riescono a indirizzare e concentrare tutto questo, in un’unica ristretta e splendida agorà alimentare,
che di tutta una città riesce a diventare simbolo e prezioso monile.
E’ un monile indistinto, poco sgargiante, forse nascosto o perduto tra i solchi, nella terra di un orto cresciuto e curato con le idee e i precetti delle coltivazioni rispettose dei delicati e fragili equilibri della natura.

Ada - Mustela Cardi selvatici Melanzane

Ada – Mustela rucola e grana, Cardi selvatici, Melanzane

 

Il monile di cui si parla, è il Ristorante, Bar, Pizzeria – Art-Caffè Ada, per l’appunto, sito in Via Cagliari, nella cittadina di San Sperate, a una ventina di km da Cagliari stessa.
L’impressione d’impatto, all’ingresso del locale verso le 21.05 di Venerdì sera, non è a dire il vero entusiasmante.
Varcata la soglia del ristorante ci si imbatte subito nel piccolo bancone del Bar, dove alcuni ebbri avventori indigeni, interagiscono empaticamente
(ed ovviamente empiricamente) con le graziose ed indaffaratissime cameriere, che a dire il vero non sembrano curarsene più di tanto.

Ada - fichi d'india Peperoncini Provola e Pere

Ada – Fichi d'india, Peperoncini, Provola e Pere

 



All’interno del locale possiamo individuare due piccole sale laterali. La prima, abbastanza convenzionale, con ampi tavoli squadrati in legno e tinteggiatura uniforme, è quella in cui inizialmente ci fanno accomodare, giusto di fronte all’ingresso della cucina.
Su questo ultimo dettaglio Jesus, non gradendo il frenetico viavai del personale, si impunta e pretende una collocazione più adeguata.  Il giovane gestore/proprietario, anziché provvedere ad assestare un colpo di remo risolutivo, sulla schiena al capriccioso presidente burriccu, volentieri asseconda la sua richiesta.

Ada - Antipasti Fritti

Ada – Verdure Fritte

 

La sala seconda è di per sé una piccola perla incastonata nel monile ma, ahimè, longitudinalmente sfigurata da alcuni elementi di dubbio gusto.
Strutturalmente appare, parimenti alla prima, come un largo corridoio, arredata e decorata con splendide sedie e tavoli in vetro e ferro battuto, bei lampadari a goccia, sgargianti pareti bicromatiche – color verde e arancio accesi, assegnati in maniera esclusiva a ciaschedun lato – che fanno da sfondo a numerose ed accattivanti opere pittoriche neo-futuriste, dell’artista locale Raffaele Muscas.  Da Segnalare due splendide tele con trasfigurazioni antropomorfe, dai tratti sinuosi e delicati, accostate alla spigolosità di irregolari strutture in pietra, forse a rappresentare due diversi modi di percepire la spiritualità umana, al cospetto della cruda realtà della Madre Terra.

Ada - Ravioli all'arancia

Ada – Ravioli all'arancia

 

Tale mostra d’arte permanente – le opere sono in vendita, come sottolineato dall’originale sottopiatto di carta – è solo una delle numerose iniziative culturali, didattiche, alimentari, di cui il ristorante Ada è catalizzatore. Per maggiori informazioni, vi rimandiamo al loro non aggiornatissimo sito internet.
Questa sensibilità per l’arte e la cultura non ha però impedito, allo sconsiderato designer, di deturpare una così piacevole ambientazione, disponendo su una parete terminale della sala degli orribili frigoriferi per le bevante e, sul lato opposto, una vistosa TV LCD. Censura grave!

Ada - Ravioli carciofi e ricci

Ada – Ravioli carciofi e ricci di mare

 


Il servizio, soprattutto all’inizio della serata, è particolarmente lento e approssimativo. Il gestore è l’unico autorizzato a prendere le ordinazioni per cui, data la sua naturale gentilezza e predisposizione all’interazione con il cliente, impiega circa 10 anni prima di avvicinarsi al tavolo dei burricchi dove, un irrequieto e intollerante Jesus, aveva già riempito di insulti il Raschione Ettore per la scelta della location: «spero che siamo venuti a casino per qualcosa!»
Inevitabile scegliere gli antipasti, che nel menu sono di terra e di mare. Almeno riguardo quelli di terra, diciamo subito che, per la quasi totalità, gli ingredienti sono di produzione diretta del ristorante, o dei patner collegati. Produzione, come su accennato, di origine sinergica (“biologica estrema” come definita dal proprietario).

Ada - Ravioli branzino e asparagi

Ada – Ravioli branzino e asparagi

 

Ordiniamo il vino dalla immensa cantina di vini e birre artigianali superiori (il numero  indicato di cinquecento è da verificare!): un bianco vermentino Tuvaoes DOC delle cantine Cherchi di Usini, che arriva giusto contemporaneamente ai primi antipasti, tanto da creare un qualche scompiglio organizzativo sul nostro tavolo.
Purtuttavia, è bastato un primo assaggio per far scomparire ogni sorta di intolleranza ambientale.
Gli antipasti sono, seppure non elaborati, genuili, particolari e assolutamente sopra la media in termini di bontà assoluta finale.

Ada - Parfait

Ada – Parfait

 



Su gradevoli porcellane, ben geometricamente distribuiti, venivano serviti: insalata di polpi, cozze e gamberi, delicatissima burrida, carpaccio di cernia alla catalana con sedano e pomodorini tritati, cardi selvatici,  melanzane arrosto con cipolline in agrodolce, mustela (lonza di maiale) con rucola e grana, peperoncini ripieni alla crema di tonno, deliziosi involtini di fico d’india con prosciutto crudo, eccezionali pere con provola affumicata. Gli antipasti si concludevano con una serie di particolarissime verdure fritte, dai sapori spiccatamente selvatici ed autunnali: frittelle di foglie di salvia e formaggio; frittelle di spinaci, fiori di zucca e, per concludere, polpettine di carne. Deliziose.

Ada - Tiramisù alla pesca

Ada – Tiramisù alla pesca

 

Diciamo, a questo punto, che la cena è stata scandita dalle periodiche “uscite”, verbali e logistiche, da parte dell’Ing.Marrocu:

«Ma secondo voi è normale dimenticarsi il portafogli a casa quando si esce?».
«Beh, per un susunku sì, è normale!»

Dopo gli antipasti, ai burricchi veniva proposto un concordato trittico di ravioli, prodotti artigianalmente: ravioli all’arancia (deliziosi), ravioli ai carciofi e ricci di mare (ottimi nonostante non fosse stagione di ricci), ravioli al branzino e asparagi. Assolutamente ineccepibili!

Ada - Tuvaoes

Ada – Tuvaoes

 


In virtù dell’abbondanza dei primi, oltre ché della decina di antipasti assaggiati, e visto che i tempi della cena stavano ormai protraendosi verso le tre ore, i Donkey sceglievano di passare direttamente al dessert.
Anche questi, artigianalmente preparati, non tradivano le attese: semifreddo “Parfait” alle pesche per l’Ing.Marrocu, tiramisù alla pesca – che di tiramisù aveva poco o niente, ma comunque buonissimo! – per Jesus e il Raschione Ettore.
Con un semplice caffè per Jesus e due eccellenti liquori alla liquirizia per i rimanenti commensali, terminava quindi la cena.
Costo complessivo, 38€ cadauno, da giudicarsi ben adeguato, se non in difetto di alcuni euro per la qualità di quanto assaggiato.

La qualità della cucina – ed in particolare degli ingredienti – del ristorante Ada, è assolutamente da segnalare per rare genuinità ed eccellenza, con riferimento specifico alle modalità di approvvigionamento delle materie prime.

Assolutamente da vivere, inoltre, le iniziative artistico/culturali di contorno all’attività metabolica.
Meno positivi, invero, l’organizzazione del servizio e i plateali difetti di ambientazione, che trattengono il ristorante dal diventare un punto di riferimento assoluto e inestimabile diamante della ristorazione isolana.
Comunque, una meta imprescindibile per chi è amante della cucina più genuina e ricercata.

(*) palindromi liberamente tratti da questa pagina


VALUTAZIONE “Ada”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Ada Indirizzo: Via Cagliari 21, San Sperate – CA
Telefono: 0709600972    [mostra in google maps]
 

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giu 26 2011

Ristorante San Domenico – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

San Domenico – Interno Raschione Ettore

 

A dispetto dell’asfissiante calura estiva, che soffoca ferocemente qualsiasi stimolo all’agire e induce ogni persona di buon senso a tenersi distante ciascheduno strumento di degradazione in calore dell’energia, ivi compreso il seppur termicamente efficiente e discreto macbook pro di Jesus, stoicamente il vostro amato decide di immolarsi nuovamente sull’altare della cronaca e concedere a voi fan una nuova doverosa recensione sull’ultimo episodio culinario che ha contraddistinto il Sabato sera dei Triumviri ufficiali: Jesus, per l’appunto, il Raschione Ettore e l’onnipresente stimato e vezzeggiato Ing.Marrocu, reduce dall’ennesima sorprendente prestazione atletica con la squadra del Donkey Team, che si è garantito con una giornata d’anticipo il passaggio ai quarti di finali nel prestigioso torneo a cui partecipa. Per chi fosse interessato alle gesta eroiche dei donkeys’eleven può visitare questo link.

San Domenico – Vermentino Canayli

San Domenico – Carpaccio rucola grana


Assenti quindi due dei non ufficiali Triumviri che spesso comunque accompagnano le uscite del gruppo storico dei Donkeys. Ci riferiamo in particolare al dottor Melis, distante per un ben più manifestatamente parsimonioso week end,  e al burriccone Pg, impegnato in un fine settimana all’insegna della opulenza altrui: iphone 4 preso in comodato d’uso a 20 euro/mese + soggiorno in resort di lusso, ovviamente ospite di amici. Sostanzialmente: «Burriccu, ti ho detto che non devi fare il figo con i soldi degli altri! »

San Domenico – Tonno Gamberi Insalata mare


Come forse, i più attenti fan hanno già intuito dalle tinte calde e accese delle prime foto, la ciccionata è stata anche questa settimana by night.
Appuntamento nel centralissimo e storico quartiere Villanova in Cagliari. Ristorante San Domenico. Alle ore 20.55, il Raschione e Jesus, a bordo della 150cv di quest’ultimo incrociano, percorrendo la Via Eleonora d’Arborea, lo sguardo dello spaurito Ing.Marrocu, che già li attendeva in fronte al locale. Il puntualissimo Jesus, per recuperare secondi preziosi, tentava di sovrastare lo sconsiderato parcheggio in sosta vietata dell’ingegnere, proponendosi di infilare la sua voluminosa autovettura, giusto là dove poco prima, a malapena, sostava una smart.

San Domenico – Polpo Melanzane


Ovviamente, operazione fallita e incontro con il Marrocu rimandato alle 20.59, sempre comunque in perfetto orario per il previsto rendez-vous.
Varchiamo quindi la soglia del ristorante, che ci appare subitaneamente caratterizzato da un’ambientazione distinta ma familiare. Un’unica elegante sala, discreta, spazialmente distribuita a mo’ di largo corridoio, con una decina di tavoli drappeggiati con tovaglie e tovaglioli di ricercata raffinatezza.
La gentile proprietaria sembra riconoscere personalmente tutti gli avventori che entrano in sala e a tutti chiede se hanno prenotato, segno evidente di una frequentazione non sporadica di numerosi affezionati clienti.  In effetti la nostra prenotazione delle 17 era per l’ultimo coperto disponibile!

San Domenico – Involtini melanzane speck

San Domenico – Involtini speck e Fichi


Ci accomodiamo al nostro tavolo e la cameriera ci suggerisce subito di partire con le degustazioni di terra e di mare, senza proporci un menu alla carta.
Per una pseudo-mistica intuizione dell’Ing.Marrocu, o forse più semplicemente perché ha avuto modo di scorgerne la bottiglia durante il suo tragitto verso le toilette, i tre scelgono come vino per la serata una eccellente bottiglia di Canayli, vermentino di gallura D.O.C.G. superiore, auto-razionato dallo stesso stoico Ingegnere che l’indomani si sarebbe dovuto levare alle 4.30 del mattino!

San Domenico – Trofiette fiori zucca arselle


Il complesso degli antipasti si è rivelato mediamente di ottima fattura. Preparati in maniera originale, con prodotti genuini e caratterizzati da una discreta abbondanza, ci sono stati presentati: ottimo carpaccio di manzo con rucola e grana, squisiti gamberi con pomodorini – anche se alla fine dei conti i gamberi cadaburriccu sono stati due -, tonno alla catalana, insalata di mare, polpo con patate (questi non troppo gustosi), squisito purea di melanzane, ottimi involtini con melanzane e speck, frittelle di fiori di zucca e, infine, originalissimi involtini speck e fichi: buonissimi!
Quello che invece ci ha lasciato perplessi è la veramente eccessiva attesa tra gli antipasti e il – seppur molto gustoso – primo piatto: trofiette con fiori di zucca, arselle e pomodorini.

San Domenico – Zuppa inglese


In effetti, fatte salve le varie esigenze della cucina per la razionalizzazione dei fornelli nel contesto di una sala colma di clienti, il dover attendere tanto tempo l’arrivo di una pietanza comporta, in una calda serata d’estate, l’ingerimento di notevoli quantità di liquidi, che inevitabilmente riducono l’appetito. Ecco perché i tre, inizialmente ben disposti nel voler affrontare la sfida dei secondi piatti, successivamente derubricavano – anche per via della molesta insofferenza dell’Ing. Marrocu che auspicava una veloce soluzione della serata –  verso un meno impegnativo dolce, comune a tutti i commensali: zuppa inglese fatta in casa. Abbastanza buona ma (anche perché appena preparata) forse servita un po’ troppo calda.

Conclusione con  “anima nera” per Ettore e l’Ing. Marrocu  – che suggeriva al personale l’acquisto di un liquore alla liquirizia più adeguato -,  caffè più grappa barricata per Jesus.

Costo complessivo della cena: 30€ cadauno, da ritenersi correttamente in linea con la soglia giudicata ideale. Il ristorante presenta certo delle ottime potenzialità dal punto di vista della cucina, e l’ambientazione è senza dubbio piacevolmente familiare. Da limare però alcuni aspetti organizzativi che, se non fossero per la misericordia di Jesus, avrebbero relegato il ristorante in posizioni di classifica non degne di un locale di classe.
Alle scuole superiori si darebbe un 7 meno meno, qui tre stiracchiati burricchi.


VALUTAZIONE “San Domenico”: Tre Burricchi.
Ristorante San Domenico Indirizzo: Via Eleonora d’Arborea 53, Cagliari
Telefono: 070655 406 [mostra in google maps]

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