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ott 31 2010

Ristorante Pani e Casu – Quartu S.Elena

 Scritto da Jesus | 27 commenti | Commenta

Pani e Casu – Interni

 

Cambio di stagione. L’Autunno arriva puntuale e inesorabile, così come la penombra che trionfa sulla luce e rapidamente trasforma le giornate in chiassose agorà crepuscolari.
Rapidamente ecco che i due Biumviri, in accordo con il nuovo costume del tempo,  si accordano per cambiar registro, mutare il loro punto di vista emozionale, rivolgere il loro sguardo alimentare verso nuovi orizzonti di sapori.
La scelta è quella di abbandonare, almeno per una giornata, la consueta cucina di mare, adatta al clima estivo, e assecondare una più coerente ed inseguita suggestione ctonia.
Spiacevolmente assente, per questo epocale giro di boa, il sempre stimato Ing. Marrocu; non tanto per una severissima e radicale capitis deminutio (Jesus è misericordioso!), ma piuttosto per improrogabili impegni di lavoro.

Pani e Casu – Carrube


Tempio che accoglie il tardivo rito dell’equinozio, è il ristorante “Pani e Casu”; nome dal sapore antico, che evoca povere e genuine consuetudini contadine, parimenti alla più ricercata tradizione della cucina casalinga campidanese.
Sito nel cuore di Quartu Sant’Elena, nella centralissima Via E.Porcu, il ristorante si presenta come un’antica masseria, ottimamente arredata al suo interno, con uno stile povero e al contempo elegante. Un ampio porticato, che sorregge una splendida copertura spiovente in legno, suddivide gli ambienti in una zona piuttosto intima e soffusamente illuminata (dove i due Burricchi sono stati alloggiati), ed un’altra più luminosa ed estesa, in fronte ad un’ampia vetrata.
Murature in mattoni chiari,  attrezzi da lavoro, strumenti della cucina popolare, grappoli di cipolle e mazzi di carrube (appesi sui pilastri o pendenti dai soffitti), completano le decorazioni.
Jesus e il Raschione Ettore vengono fatti accomodare su un piccolo tavolo vicino alla parete. Il servizio é garantito dal proprietario (crediamo), e da una giovanissima e graziosa ragazza dal nome vagamente esotico (tanto esotico che non mi soggiunge), abbigliati con un elegante costume pseudo-tradizionale, costituito da pantaloni, gilet nero, camicia di seta bianca e scarpe da tennis Nike rosa (!) .

Pani e Casu - Favette e Salumi

Pani e Casu – Favette e Salumi


La cucina è, come accennato, prettamente di terra; ce ne rendiamo immediatamente conto dal fatto che non sono presenti vini bianchi tra i pochi previsti in menu. Scegliamo allora il rosso della casa, un ottimo vino novello dal sapore intenso e familiare. La gentile cameriera non ci presenta il menu cartaceo, ma ci propone di iniziare con gli antipasti.
Ci facciamo facilmente convincere; dopo pochi minuti la solerte signorina ritorna con il pane (bruschette all’olio d’oliva, buonissime), un tagliere di salumi (salsiccia sarda e prosciutto crudo, buoni ma piuttosto anonimi) e un piatto di eccellenti favette condite con olio e sale.
Sebbene il Raschione non fosse dichiaratamente avvezzo a tale prelibatezza, e sebbene il vostro amato non possa ufficialmente abusarne, per ragioni legate alla documentazione prodotta durante la visita di leva, i due non hanno potuto fare a meno di divorarle con gusto.

Melanzane, Ceci Rucola Pomodori Pane

Ricotta affumicata, Crema di Formaggio


Pani e Casu – Ravioli alla cipolla


Seguivano melanzane condite con pomodori, che il Raschione sosteneva essere equivalenti a quelle cucinate in casa dalla madre, un gustosissimo piatto costituito da ceci, rucola, pomodori e pane (probabilmente bruschette tagliate a dadini), della eccellente crema di formaggio piccante e, dulcis in fundo, alcune fette di superlativa ricotta affumicata accompagnata da pane carasau.

Le porzioni non sono state abbondantissime, ma sicuramente adeguate a soddisfare la “fame” di sapori dei due esigenti Burricchi, anche considerando la piena corposità delle pietanze di terra, in luogo della cucina di mare.

Pani e Casu – Ravioli di ricotta


Tra i primi piatti suggeriti dal proprietario, Jesus decide di scegliere quelli che apparivano più conformi alla tradizione: ravioli (culigionis) di ricotta, conditi con salsa di pomodoro e parmigiano. Il sapore è risultato gradevole, ma senza particolare enfasi, forse a causa di un eccesso di acidità della salsa. Sicuramente non davano l’impressione di una preparazione squisitamente artigianale e casalinga.
Diverso il risultato della scelta di Ettore: degli eccellenti ravioli alla cipolla, dal sapore dolciastro e delicato, che Jesus non ha potuto fare a meno di “pizzicare”, sottraendoli alle frenetiche fauci del Raschione.


Terminati i primi piatti i due Biumviri, già quantitativamente soddisfatti degli alimenti assimilati, decidevano di passare direttamente al dolce.

Pani e Casu – Sebada


Gli unici dolci disponibili per sanare gli ultimi appetiti, erano purtroppo i dolcetti sardi assortiti. 
Di fronte alla pressante richiesta del Raschione, la cameriera concedeva invero l’alternativa di una sebada al miele a cui, suo malgrado, anche Jesus finiva per adeguarsi, per non correre il rischio di lasciar il suo commensale ad affrontare solitario il difficile compito.
Le sebadas, accompagnate da un buon liquore moscato della casa, a detta del Raschione Ettore (Jesus non le ama a prescindere) non apparivano di qualità eccezionale, a causa di un ripieno di formaggio dall’acidità (e quindi dalla consistenza) del tutto inadeguata.

Il pasto quindi terminava con due (come consuetudine non eccezionali) caffè, una grappa (pericata?) e un buon liquore alla liquirizia per Ettore. Il conto finale, con una piacevole alchimia – probabilmente di carattere promozionale – del proprietario, è passato dai 27€ iniziali, a 20€ cadauno (vedere commento di Ettore x precisazioni, ndr.), sicuramente al di sotto dell’equo dovuto prevedibile.
Il giudizio finale tiene conto della splendida ambientazione ed atmosfera in linea con la tradizione sarda e di una cucina che, nonostante alcune situazioni gustose ed appaganti, non sempre è sembrata all’altezza della situazione. Certamente, comunque, una esperienza da provare!



VALUTAZIONE “Pani e Casu”: Due Burricchi.
Ristorante Pani e Casu Indirizzo: Via Eligio Porcu 53, Quartu S.Elena
Telefono: 070 8675032    [mostra in google maps]
 

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ott 3 2010

La Stella Marina di Montecristo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 9 commenti | Commenta

Stella Marina di Montecristo - Interni

Stella Marina di Montecristo – Interni

 

Il nome ricorda senza dubbio l’isola di Montecristo, perla dell’arcipelago toscano, non distante dalle isole d’Elba e di Pianosa, e di riflesso il celeberrimo “Conte” del romanzo di Dumas; isola che nascondeva un tesoro immenso, pronto a rendere felice e ricchissimo chiunque si fosse avventurato tra le penombre e gli anfratti delle sue grotte, per riportarlo alla luce.
E allo stesso modo, il vostro amato Jesus e il Raschione Ettore – orfani ahimè anche ‘sta volta dello stimato Dott.Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale -, si avventurano per note stradine cagliaritane, alla ricerca del loro inestimabile tesoro di gusto e sapori, in uno degli ormai ultimi Sabato dal clima quasi estivo.

E in effetti la ragione della toponomastica del locale, impegnati com’eravamo nelle nostre frenetiche attività deglutive, ci è sfuggito di interrogare al gentilissimo e disponibile personale. In particolare pensiamo che l’ottimo Sig.Giacomo avrebbe senza dubbio avuto cura di sanare la nostra curiosità, che dobbiamo nostro malgrado trattenere fino alla prossima (certa) visita al ristorante/trattoria.

Stella Montecristo - Decori

Stella Montecristo – Decori


“Trattoria” è sicuramente la dimensione concettuale che possiamo ascrivere a “La stella marina di Montecristo”. Gli ambienti sono realmente caratteristici. Una piccola (ma non troppo) sala con soffitto a volta, decorata da acquerelli in tema marinaresco; variopinti suppellettili arricchiscono, fin quasi a soffocarli, i quattro lati delle pareti: una grande tempera di un veliero tri-albero e un’infinità di cornici che immortalano il Sig.Giacomo con numerosi personalità del mondo dello sport e dello spettacolo.
Finanche una serie di libri sulla Sardegna fanno capolino su alcune cengie dei muri, improvvisate a pratiche mensole.

Stella Marina di Montecristo - Arredi

Stella Marina di Montecristo – Arredi



Esteticamente, tutto l’insieme disegna un’atmosfera che ricorda una pescheria degli anni 50/60, mentre la cordialità familiare del Sig.Giacomo rende l’ambiente conviviale e piacevole. Non abbiamo avuto modo di visitare una seconda sala (probabilmente sala vip) a noi celata da voluminosi tendaggi sottostanti un’insegna dai contorni criptici e danteschi: “OVINCI VIEN ALLEGREZZA ONDIO M’ABBUFFO”.
Confidiamo nei nostri più eruditi – o meglio istruiti nell’uso di google – lettori per sanare questa nuova carenza documentale.
Arriviamo quindi a descrivere la nostra esperienza alla “Stella Marina”. Il Sig. Giacomo ci accoglie e ci fa accomodare con gentilezza, ma subito ci svela il suo piglio pratico e sbrigativo: prima che ci fossimo seduti al tavolo (e non è una forzatura romanzata!) ci aveva già interrogato sul desiderio di iniziare il pranzo con antipasti di mare. Appena accomodati, ci aveva già consigliato e stappato una bottiglia di fresco vino bianco della casa (direi casareccio, per il gusto molto deciso) senza proporci alcuna alternativa di maggior prestigio, forse perché evidentemente, nonostante gli iPhone e il BlackBerry di Jesus, non davamo l’impressione di essere al pari di stimati funzionari regionali.

Stella Marina di Montecristo - Antipasti

Stella Marina di Montecristo – Antipasti di mare

Prima che arrivassero gli antipasti, serviti come tutte le pietanze su degli splendidi e caratteristici vassoi di sughero, avevamo già ordinato i primi piatti e prima che questi ci venissero presentati al tavolo, avevamo comandato già i secondi!
Molto probabilmente tale eccesso di efficienza, è dipeso dal (per le nostre consuetudini) anomalo numero di avventori che hanno presto invaso il locale, occupandone tutti i posti disponibili, tanto da rendere l’ambiente caldo e chiassoso, degno delle più frequentate osterie. 
Gli antipasti, lungi dall’essere abbondantissimi, sono risultati però particolarmente gustosi: seppiette e gamberoni panati, cozze e capasante gratinate e, degno di nota, un favoloso gambero (ahimè uno!) in sugo di pomodorini olio e sale, adagiato su un bianchissimo (forse perchè riutilizzato numerose volte) guscio di capasanta. Jesus, al quale il personale serbatoio mnestico ha riproposto il gusto di infantili merende, consumate con pane olio sale e pomodori, non ha potuto fare a meno di esibirsi in una lussuriosa quanto efficace scarpetta. Buonissima!

Stella Montecristo - Spaghetti alla Cernia

Stella Montecristo – Spaghetti alla Cernia


Il primo piatto suggerito e proposto  ad entrambi i Burricchi Triumviri – spaghetti al sugo di cernia – aveva per Jesus un sapore altrettanto evocativo; al primo assaggio il pensiero è volto subito ad una semplice pasta al sugo, che può cucinare una comune massaia cagliaritana, impreziosito da numerosi tocchetti di cernia e decorato in maniera semplice e rassicurante con un occhiello di verdure crude.
A dire il vero il giudizio  complessivo della portata non è stato entusiastico da parte del Raschione, la cui filosofia mangereccia può essere contraddittoriamente sintetizzata nella ricerca dei gusti particolari, lontani dalla cucina di stampo familiare. Nondimeno un più “tradizionalista” avventore avrebbe di certo potuto esprimere tutt’altra opinione.

Stella Montecristo - Grigliata

Stella Montecristo – Grigliata


Totalmente differente la valutazione per la grigliata mista seguita all’anonimo primo piatto: sicuramente uno dei più buoni secondi che i Donkey abbiano mai avuto modo di mettere sotto i denti!
In modo particolare, da innalzare agli onori le favolose orate arrosto – che l’esperto ittiologo Ettore asseriva esser certamente non d’allevamento, presentando una spina dorsale non ricurva – dal delizioso sapore di mare, insaporite da Jesus con un pittoresco sale rosa dell’Himalaya.
Accompagnavano le orate gamberoni (due) e seppiette arrosto, nonchè un assortimento di frutta di stagione: ananas e anguria fresca. Eccellenti!
A questo punto avremmo volentieri gradito una conclusione di pasto con un dessert o, in subordine, un digestivo sorbetto al limone , ma ci sono stati proposti esclusivamente dei dolcetti sardi assortiti, tanto che si è preferito passare direttamente ai (non eccellenti come nel 90% dei ristoranti) caffè.
Dopo aver atteso non poco il conto, i due Donkey hanno preso l’iniziativa di recarsi spontaneamente alla cassa, dove hanno dovuto provvigionare 30€ cadauno, prezzo da giudicarsi abbastanza equilibrato rispetto al pranzo e al servizio ricevuto. Da segnalare infine, l’ottimo anzi eccellente mirto fatto in casa, offertoci dal Sig. Giacomo prima del rituale congedo.

Il giudizio finale complessivo, seppure il ristorante è da considerarsi come una meta pittoresca e irrinunciabile per gli amanti della buona cucina, risente della mancanza di varietà nel menu e nella carta di vini, dell’ambientazione piuttosto spartana (anche se qualcuno potrebbe interpretare questo dettaglio come una sua qualità) e dall’assenza di dolci non assortiti. Per tutto il resto non possiamo che suggerirlo e consigliarlo caldamente a chi volesse degustare degli ottimi piatti, trascorrendo piacevoli, economiche, ed allegre serate in compagnia dei propri amici.


VALUTAZIONE “Stella Marina di Montecristo”: Due Burricchi con menzione speciale.
Trattoria
 Stella Marina di Montecristo
Indirizzo: Via Sardegna 140, Cagliari
Telefono: 3475788964    [mostra in google maps]
 

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