☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
set 3 2013

Ristorante Plammas – Santa Maria Navarrese

 Scritto da Ettore | | Commenta

Plammas - Sala interna giardino

Plammas – Sala interna, giardino

 

Baunei, dal greco bainos, fornaci per la preparazione della calce ottenuta dalla fusione di rocce calcaree, rocce su cui si estende il territorio, spaziando attraverso zone montuose e ben quaranta chilometri di coste, caratterizzate da falesie a picco sul mare, splendide calette, doline, rupi, a partire dalla frazione di Santa Maria Navarrese, sorta intorno alla chiesa edificata in onore della Santa Madre che Jesus ha messo alla luce, per volontà della Principessa di Navarra, sopravvissuta al naufragio della propria imbarcazione nel mar Tirreno, intorno all’anno 1000 d.J., fino al confine Nord segnato a ridosso di Codula Elune, un’area intatta che sfocia nell’omonima cala, più nota ai turisti come Cala Luna. Terra di allevatori e di marinai, ma anche di somari allo stato brado, che vivono in pace tra olivastri secolari e altri cugini animali, in un equilibrio ritrovato e solo parzialmente perturbato dalla presenza di curiosi ed invadenti visitatori, che di asinìno qualcosa celano nella propria essenza.

 

Plammas - Antipasti

Plammas – Antipasti

 

Un inusuale momento di erudizione, contario alla natura stessa dei donkeys on holiday, accompagna il pre-serata di Ettore e Jesus a bordo di un trenino su gomma che da Baunei porta al Supramonte, visitando il parco dell’altopiano del Golgo, alla scoperta delle bellezze dell’Ogliastra d’alta quota. Presenti per questo prologo due giovani turiste del sud Sardegna che subito hanno avvicinato i popolari recensori, una volta riconosciuti, ma che poi avrebbero preso altre strade in serata, e la Donna del Presidente (DDP), in attesa di ricongiungersi alla Cognata del Presidente (CDP), e la sua amica Monica per formare nuovamente il Triumvirato femminile eletto a sostituire il terzo elemento mancante, secondo un inedito schema che ci piace chiamare esplosione frattale asinìna, in occasione dell’imminente secondo rituale di celebrazione dei sapori di questa trasferta, che avremo il piacere di condividere ancora una volta con i nostri lettori.

 

Plammas - Raviolini ripieni di seppia fritti e polpette di tonno

Raviolini fritti polpette

Plammas - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

 

Prosegue il percorso dei burricchi in vacanza attraverso gli splendidi paesaggi dell’Ogliastra in una insolita serata dominata da nubi minacciose e dal cielo plumbeo, nel percorso che dalla montagna del centro di Baunei porta alla via del mare, al centro della frazione di Santa Maria Navarrese. Mercoledi 21 agosto, ore 21:20; in un centralissimo ristorante della frequentata località turistica, un tavolo per cinque coperti è stato da poco gentilmente riservato, su richiesta di chi Vi scrive, per gentile intercessione del caro amico del posto che, in accordo con la nostra attenzione alla privacy di chiunque non faccia Marrocu di cognome, chiameremo D.P., e della compagna M.S., ai quali veniva delegato l’onere della scelta di un locale adeguato per ospitare la prima ciccionata ufficiale del Donkey Challenge nel suolo baunese: il ristorante Plammas, nella omonima via.

 

Plammas - Filetto di cernia con riso allo zafferano

Plammas – Cernia con riso

 

Il ristorante è inserito nella omonima struttura alberghiera e si sviluppa su due grandi sale chiuse da ampie vetrate che si affacciano su un giardino, separate da un disimpegno nel quale è ricavato l’accesso alle cucine e ai servizi. La sala Est è dedicata al bar. Nel giardino trovano posto una quarantina di coperti, all’ombra di diversi alberi, tra i quali spicca l’opera d’arte di un ignoto scultore che ha modellato il tronco a forma di viso di un uomo che fuma la pipa. Proprio negli spazi esterni veniamo fatti accomodare, in un ampio tavolo da cinque. Il servizio, sebbene cortese e disponibile negli interpreti, rivelerà, nel corso della serata, diversi episodi di poca coordinazione fra un efficiente e preparato maitre e le giovani cameriere, probabilmente stagionali.

 

Plammas - Culurgiones di cernia con panna e bottarga

Culurgiones di cernia

 

Non particolarmente assortita l’offerta della cantina, soprattutto per i vini bianchi, ma comunque dotata di etichette dignitose, tra le quali individiamo un ottimo IGT “Iselis” delle cantine Argiolas di Serdiana, servito con l’immancabile rito dell’assaggio effettuato, in mancanza dell’Ing. Marrocu, dal sottoscritto. L’offerta della cucina, oltre ad una buona pizzeria, si articola in percorsi di terra e di mare, secondo ricette classiche della tradizione ogliastrina. Concordiamo, come nostra usanza, un menu di mare, richiedendo al personale ed ottenendo di isolare i piatti contenenti allergeni per una delle nostre ospiti dai rimanenti, non essendo possibile intervenire sulle singole pietanze, alcune delle quali con basi di ingredienti preparate in precedenza. Un gradevole prosecco di benvenuto per i biumviri e la DDP inganna l’attesa per il ricongiungimento della compagnia, attesa gonfiata dal fisiologico ritardo accumulato dalla CDP e da Monica, impegnate nell’organizzare la gita in balia delle onde per il giorno seguente.

 

Plammas - Spaghetti ai ricci e bottarga

Spaghetti ricci bottarga

Plammas - Culurgiones ogliastrini

Culurgiones ogliastrini

 

Alle 22:00 circa la ciccionata può avere inizio con i primi antipasti che giungono al tavolo. La degustazione inizia con un notevole filetto di cernia servito con riso allo zafferano e impreziosito con foglie di crescione, particolare ma dal sapore perfettamente equilibrato, seguito dal piatto meno apprezzato della serata, una insalata di polpo decisamente poco consistente in sapore e troppo consistente al morso: tostadeddu!! Si prosegue poi con un impeccabile piatto a base di carpaccio di tonno e borraga a scaglie, un cocktail di gamberi rossi e verdure servito con salsa rosa e riduzione di aceto balsamico, impreziosito con fette d’arancia, e uno squisito carpaccio di alici servito con cipolle in agrodolce e foglie di crescione.

 

Plammas - Fregola ai frutti di mare

Fregola ai frutti di mare

 

Terminati i piatti freddi ci viene presentato un piatto a base di raviolini fritti al ripieno di seppia con polpette di tonno, ottimo come tutte le pietanze fritte (cit.), e un sontuoso guazzetto di cozze, sopravvissuto pochi minuti alla voracità della compagnia. Terminati con successo gli antipasti ordiniamo i primi piatti, classici culurgiones ogliastrini al sugo per la Dama del Presidente, gradevoli spaghetti ai ricci di mare con una spolverata di bottarga per Monica, particolari ed ineccepibili culurgiones al ripieno di patate e cernia, serviti con panna e bottarga per Ettore e Jesus, ottima fregola ai frutti di mare (cozze, arselle, seppie, scampi), servita su una caratteristica ciotola in terracotta. Nonostante il notevole livello di qualità della cucina, iniziavano a farsi sentire i rimorsi e le fatiche alimentari dei giorni passati in vacanza, al punto da decidere all’unanimità di rinunciare al secondo piatto per passare direttamente al dessert.

 

Plammas - Sorbetto

Plammas – Sorbetto

 

Dobbiamo registrare a questo punto il momento più imbarazzante per il personale, che ci informava preventivamente dell’indisponibilità della friggitrice e della cucina a causa dell’inizio delle pulizie di fine serata (ore 23:30 circa), mentre in sala erano ancora seduti diversi clienti; la scelta dei dolci viene perciò ridimensionata a dolci sardi secchi, scartati, e sorbetto al limone, promosso. La cena si concludeva con caffè per tutti, rimandando il momento della immancabile botta etilica nella più suggestiva ambientazione de “L’Olivastro”, poco distante, sul lungomare. Costo dell’esperienza: 28,50€ cad. burriccu, forse un pochino al di sotto rispetto qualità del cibo assaporato.

Il ristorante Plammas, sebbene poco rinomato fra i locali della località marittima rivela una notevole cucina, grazie all’uso di prodotti di assoluta qualità e di uno chef capace di rendere apprezzabili sia i piatti classici della tradizione ogliastrina, sia particolari ed accattivanti accostamenti di sapori. Al netto delle poche sbavature riscontrate nel servizio, che auspichiamo possano essere migliorate nel corso del tempo, come quanto riguarda la discutibile scelta di limitare l’offerta della cucina dopo certi orari, possiamo sicuramente consigliarlo fra le mete da provare per chi si trova in zona: tre somarelli stiracchiati, che comunque garantiscono l’attribuzione del primo adesivo rating a Santa Maria Navarrese.

 

VALUTAZIONE “Plammas”: Tre Burricchi.
Ristorante Plammas Indirizzo: Viale Plammas 49, S.M. Navarrese – Baunei
Telefono: 0782615130 [mostra in google maps]

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apr 6 2013

Ristorante Da Lucio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Da Lucio - Interno

Da Lucio – Interno

 

Lucio, lux, lucis, sei nato nella luce, sotto la luce hai vissuto il tuo tempo, con la luce hai nutrito i tuoi giorni, verso la luce scorre il tuo fato.
Io non so quanta luce occorra per trovare il proprio piacere, né immagino quanto buio si debba incontrare prima di scorgere il lume del proprio destino.
Forse il Diogene cinico e pazzo, ancora percorre le sue strade per trovare gli altri e se stesso, ma il suo passo è lento e pretenzioso, visionario e inappagato.
Vedete, questa è la nostra lanterna, questo è il nostro vagare: un viaggio lungo e incessante per le irte mulattiere della ristorazione sarda, per offrire a noi e a tutti, ogni riverbero di piacere alimentare.
 

Da Lucio - Focacce Antipasti

Da Lucio – Focacce Antipasti

 

Del nostro lungo vagare alla ricerca di ogni luce e bagliore di gusto e sapori, qualcosa sanno i nostri più assidui lettori, e qualcosa sanno in quel del Corso Vittorio Emanuale II. In particolare, per più d’una volta i Donkeys si sono fermati all’altezza del civico 190, per introdursi negli spazi ancora oggi dedicati a San Crispino. All’interno del ristorante “Da Lucio”, perenne si conserva l’antica teca innalzata in onore del Santo, benché più volte, negli anni e nei mesi passati, il locale abbia voluto cambiare gestori, proprietari e insegna. La  tempestiva visita dei Burricchi, dopo tali numerose transizioni, mai è stata fausta e propizia (cuccurre!) alla proprietà di turno: questa volta andrà meglio?
 

Da Lucio - Antipasti di mare

Da Lucio – Antipasti di mare

 

Il Raschione ci ricasca: lancia i burricchi all’avventura,  invia le truppe al fronte con l’arma di una lontana e vaghissima idea e senza alcuna programmazione, ovvero prenotazione. Dato per malato – con tanto di certificato medico – l’Ing.Marrocu, dopo un non breve navigare alla ricerca di parcheggio nei pressi del Corso Vittorio in Cagliari, alle 21 di Venerdì il gruppo residuo di Triumviri, riesce comunque a raggiungere il Ristorante “Da Lucio”, di recentissima apertura. Il nome, direttamente chiama in causa il titolare di origini calabresi; ed è lui stesso che, parimenti a un giovane e spigliato cameriere, accoglie Jesus e il Raschione al loro arrivo: «Buonasera, siamo in due c’è posto???». Risp: «Eh, a voglia!».
 

Da Lucio - Trenette dello chef

Da Lucio – Trenette dello chef

 

Da principio, diciamo che la struttura del locale, dalla nostra ultima “ispezione”, ha subito importanti rivisitazioni . L’ampia sala principale appare sempre suddivisa in due aree contigue e distinte, separate da una coppia di grossi piloni centrali, ma dalle pareti è scomparsa la vecchia colorazione arancio, avvicendatasi con eleganti tonalità bianche e lilla, arricchite da belle stampe in stile moderno. Il mutamento più palese, invero, riguarda la cucina: ora direttamente esposta alla vista dei clienti, grazie all’abbattimento di un muro divisorio trasversale. Il piccolo seminterrato adibito a cantina, è stato inoltre reso fruibile dagli avventori, mentre sono state conservate le vecchie (e un po’ scomode) sedie sagomate, color crema.
 

Da Lucio - Fregola

Da Lucio – Fregola

 

Scambiamo subito due battute con il maître/titolare, il Sig.Lucio, che subitamente si presenta al nostro tavolo e ci erudisce sulle pietanze presenti in menù. Inoltre apprendiamo come, in questa fase di avviamento, non sia ancora attiva per il ristorante, una stabile e studiata rete di approvvigionamento delle materie prime; cosa che ha consentito a Jesus di criticare la premura con cui il Raschione decide sistematicamente di catapultarsi in un locale di nuova apertura, senza concedere alcun fisiologico assestamento, per esigenze esclusivamente mediatiche. Ad ogni modo, chiediamo di iniziare il nostro escursus con un assortimento di antipasti di mare, seguiti dai primi piatti; inoltre, scegliamo di stappare – proveniente da una già ben fornita cantina -, un’ottima bottiglia di vino “Iselis” bianco, delle cantine Argiolas. Da questo momento, il servizio sarà quasi interamente garantito dal cameriere più giovane, mediamente abbastanza efficiente, ma non privo di distrazioni, come quella di servire il vino pochi secondi dopo lo spumante di benvenuto (tra l’altro non accompagnato da alcuno stuzzichino, delle olive sarebbero bastate!) o di congedarsi dal tavolo, prima che i commensali avessero potuto assaggiare il loro nettare, per convalidarne il valore.
 

Da Lucio - Granchione alla catalana

Da Lucio – Granchione alla catalana

 

All’arrivo degli antipasti, le prime impressioni sono buone: ottima la qualità delle cozze in zuppa, quella dei bocconi di mare (lasciati in bagno tiepido salato), e delle ostriche di Arborea, a dispetto della confessata e discutibile provenienza (Metro). Particolarmente appetitose, inoltre, risultavano essere le focacce aromatizzate, sfornate dal pizzaiolo ufficiale (altra novità del ristorante) e accompagnate ai piatti, parimenti al pane in tavola. Purtroppo, ben più critici dobbiamo essere nei confronti delle successive pietanze: anonimi gamberi all’arancia (più verosimilmente, al contorno di arancia); mediocre torta salata con piselli e radicchio (servita troppo fredda); insapore insalata di seppie con olio, limone, cipolle, sedano e peperoni; imbarazzante insalata di mare con gamberi, seppie, polpo (congelato) e condimento di prezzemolo.
 

Da Lucio - Tiramisù

Tiramisù

 

Malauguratamente, la qualità non migliorava con i primi piatti. Il Raschione Ettore ordinava le “Trenette” dello chef, servite al cartoccio e condite con panna, gamberi e pomodorini. Sebbene la pasta venisse presentata come “di Gragnano”, gli ingredienti fossero altisonanti e l’impiattamento risultasse accattivante, di certo il valore complessivo risultava fortemente condizionato dalla qualità dei gamberi (i medesimi degli antipasti) e da un uso improprio della panna. Molto migliore il sapore della fregola alle arselle scelta da Jesus, che difettava però per un eccessivo grado di cottura e per una pur minima presenza di sabbiolina, non perfettamente filtrata dalle buone conchilifere.
 

Da Lucio - Crema catalana

Crema catalana

 

Sicuramente positiva, ci pare la scelta di presentare ai clienti il pesce disponibile alla cottura su un apposito e ben fornito carrello. Tra il pescato di giornata, scorgiamo il più caratteristico dei crostacei sardi, un granchione da 1 Kg, e chiediamo che ci venga preparato alla “catalana”, con pomodoro olio cipolle e limone. Il risultato ci è sembrato abbastanza positivo nella preparazione del condimento ma, paradossalmente, il gusto del granchione in sé appariva più sanza lodo che sanza ‘nfamia, probabilmente per un disidratante eccesso di cottura. Tra l’altro, farà piacere sapere ai nostri lettori, che il Raschione non ama le chele dei crostacei, a causa della eccessiva fatica necessaria per consumarli: «pitticcu su mandroni!».
Per concludere, impietoso deve essere, il nostro giudizio sui dolci. Il tiramisù del Raschione, ma soprattutto la crema catalana di Jesus erano imbarazzanti: una poltiglia immangiabile di crema fredda, arricchita con uno strato di caramello oltremodo compatto. I velocissimi tempi di presentazione, ci fanno ipotizzare che fossero stati preparati la mattina e maldestramente rivisitati sul momento. Un caffè, una liquirizia “Eclisse” per il Raschione (arbitrariamente arricchita con un cubetto di ghiaccio) e un Cynar per Jesus, hanno chiuso le ostilità. Costo finale: 50€ cadauno, che commisurati a come e a quanto abbiamo mangiato, possiamo ritenere un 20% superiori al giusto ideale.

Allestito in un ambiente finalmente gradevole ed elegante, dotato di un’ottima carta dei vini, e nonostante una buona impostazione generale, il ristorante “Da Lucio” presenta ancora numerosi difetti in ordine alla cucina e al servizio; difetti che, con il tempo e con le nostre osservazioni, speriamo possano essere in qualche modo sanati. Due burricchi, meno meno.

 


VALUTAZIONE “Da Lucio”: Due Burricchi.
Ristorante Da Lucio Indirizzo: Corso V.Emanuele II 190, Cagliari
Telefono: 070671013    [mostra in google maps]
 

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dic 22 2012

The Show Kitchen – Cagliari

 Scritto da Ettore | 8 commenti | Commenta

Show Kitchen - Interno

Show Kitchen – Interno

 

Venerdi, 21 dicembre 2012. Profezie legate a maldestre interpretazioni new age del calendario di talune civiltà precolombiane vorrebbero un nuovo capitolo dell’umanità, secondo scenari di radicali trasformazioni, sia spirituali, tramite rivelazione divina a mezzo del profeta Jesus, sia strutturali, a causa di combinazioni eventi più roboanti della prosa del Triumvirato più famoso del Cagliaritano, più catastrofici di una recensione da un burriccu senza orecchio, più imprevedibili delle cugurre di certi ipertrcotici somari. Il problema della conservazione della specie imponeva un’accurata scelta di quadrupedi campione da proteggere e far salire nell’Arca di Noè che, in quella serata, li avrebbbe salvati. Il destino volle che il traghettatore della situazione, da buon democristiano, chiedesse una quota per il viaggio, richiesta non accordata per una parsimoniosa parte della carovana iniziale che preferì soccombere piuttosto che fuggire al proprio inesorabile destino. Ma the show must go on e il viaggio prosegue. A bordo i tre somari titolari e due graditissime ospiti, entrambi concorrenti del concorso Vinci una giornata da burriccu, Marianna e Melissa.

Show Kitchen - Ajoshi

Show Kitchen – Ajoshi

 

In questa ambientazione da Armageddon cagliaritano, manca poco alle 21:00 quando i due burricchi titolari Jesus ed Ettore convergono, secondo una inedita variazione al protocollo logistico che vede l’utilizzo di due vettori distinti, al fine di tutelare la sicurezza di parte delle nostre ospiti dalla maldestra guida di condottieri poco pratici, oltre che l’equilibrio globale della serata da fastidiose pressioni (ahiò movidindi!.. tengu pressi ca…!!), a pochi metri dalla destinazione designata per il consueto show alimentare del fine settimana: The Show Kitchen appunto, nella centralissima via Roma. Ineccepibile la puntualità dell’ottanta percento dei partecipanti, con un Ettore che inganna i pochi minuti di attesa in versione ombrellina da MotoGP per riparare dalla pioggia una delle preziose ospiti, Marianna che cerca di evitare interazioni con un losco individuo dal palese aspetto di pusher navigato che, in realtà, altro non era che Jesus. Il consueto ritardo dell’Ing. Marrocu, a seguito contattato e insultatato per questo a dovere da chi Vi scrive, non ha impedito alla compagnia di entrare e dare inizio alla ciccionata.

Show Kitchen - Tagliere salumi formaggi

Show Kitchen – Tagliere salumi formaggi

 

Straordinario l’impatto ambientale: l’ampia porta a vetri all’ingresso scopre un esclusivo lounge cafè con un lungo bancone nero che percorre in lunghezza l’intera sala, di fronte al quale, lungo la parete, sono alloggiati eleganti tavoli con sgabelli. In fondo alla sala, proprio di fronte all’ingresso delle cucine, una elegante scala conduce alla sala principale del piano superiore, ove veniamo condotti da una gentilissima e sempre sorridente cameriera. Una sensazione di opulenza e cura dei dettagli isinuava subito il dubbio di un consistente impatto economico della serata, con un po’ di rammarico per l’assenza di taluni parsimoniosi e previsti ospiti.

Show Kitchen - Risotto basmati

Risotto basmati

Show Kitchen - Ravioli di cernia

Ravioli di cernia

 

La sala superiore è piuttosto ampia, e qui si concentrano una serie di ampli tavoli di diverse geometrie, elegantemente approntati con tovaglie e sedie color crema, cristalli da vino, ampie lampade sferiformi d’atmosfera. La cornice è si complessivamente raffinata, disegnata con ampie vetrate e pannelli color cremisi ma, secondo il nostro personalissimo gusto, l’accostamento tra il grigio topo e il bianco delle pareti squadrate (senza particolari arricchimenti decorativi di supporto), riconduce l’impressione estetica ad una dimensione non pienamente definita ed espressa, così come, vi anticipiamo, avremo modo di riscontrare nella composizione di talune pietanze che abbiamo assaporato. Degna di nota è la saletta privata, confinata esternamente da un muro di vetro, ed arredata con un sesquipedale televisore al plasma. Lo stesso spazio, è dedicato ad alloggiare il guardaroba del ristorante, particolare che ci pare alquanto curioso e incompatibile con la proposta riservatezza del confino.

Show Kitchen - Salmone in crosta di pistacchi

Show Kitchen – Salmone in crosta di pistacchi

 

Il servizio in sala, che si rivelerà assolutamente impeccabile, è garantito da una maître/sommelier e da altre due giovani cameriere. Veniamo fatti accomodare in un elegante tavolo rotondo, impreziosito dall’illuminazione soffusa di una candela protetta da apposito globo. Sempre nell’attesa del recidivo ritardatorio Ing. Marrocu, ci viene offerto un calice di ottimo prosecco come aperitivo. Dopo quindici minuti (leggi: diecianni!!), con l’arrivo dell’ipotricotico burriccu, possiamo cominciare. L’offerta della cucina è perfettamente in linea con l’impegnativo nome del locale e propone sia interessanti interpretazioni della cucina etnica in chiave nostrana, sia una rivisitazione dei prodotti tipici isolani secondo inusuali e persino bizzarre ricette. Su consiglio dell’esperta Melissa, decidiamo di accompagnare inizialmente il pasto con uno straordinario DOCG Hysony della cantina Pedra Majore di Calangianus, servito con l’immancabile rito dell’assaggio performato dall’ Ing. Marrocu, sotto lo sguardo divertito della sommelier che ne ammirava le maldestre movenze e le frasi insensate.

Show Kitchen - Filetto di tonno

Show Kitchen – Filetto di tonno

 

La scelta degli antipasti è uno strano accostamento tra un tagliere di salumi nostrani, composto da guanciale (impreziosito da una marmellata di frutti di bosco), prosciutto, salsiccia di cinghiale, pecorino con diversi gradi di stagionatura, servito su un letto di pane carasau, decorato con gocce di aceto balsamico, e una interpretazione cagliaritana del soushi chiamato Ajoshi, composto da cubetti di riso con philadelphia, cernia e semi di sesamo, involtino di alga con riso, tonno e zucchine, filetto di tonno crudo, cubetto di tonno con riso e vinaigrette di peperoni, accompagnato da salsa di soia e wasabi. A parte l’inopportuno accostamento, imputabile al nostro bizzarro ipertricotico burriccu, la resa dei piatti ci è sembrata non esaltante, sebbene l’ajoshi risultasse al sottoscritto più gradevole del classico soushi.

Show Kitchen - Gelato al pistacchio cioccolato amarene

Show Kitchen – Gelato al pistacchio, liquore

 

A seguire arrivano i primi piatti: ottimo riso basmati con calamari e gamberi per Marianna e Jesus, ravioli di cernia alla crema di ricci e verdure per i rimanenti commensali, risultati molto meno gradevoli, soprattutto per un palese difetto di temperatura, difetto che ha costretto lo sfacciato Ing. Marrocu a richiedere un ulteriore riscaldamento del piatto; richiesta accolta con sollecitudine dal personale che, in realtà, ha provveduto a far preparare per il nostro indisciplinato burriccu una nuova porzione, con la soddisfazione di tutti i commensali per l’encomiabile gesto, soddisfazione subito rientrata per il ripresentarsi dello stesso difetto segnalato: e torrada!!..

Show Kitchen - Foresta nera con panna e amarene

Foresta nera

Show Kitchen - Panna cotta

Panna cotta

 

Nel frattempo, all’esaurimento della prima bottiglia, si decide di continuare con un vino della stessa cantina, un ottimo DOCG I Graniti, con opportuno cambio dei calici, previa esplicita richiesta dell’attenta sommelier. Nell’attesa per la preparazione dei secondi piatti, Melissa stupisce i compagni con un graditissimo omaggio di dolci preparati da sè artigianalmente: non ci sono parole per descrivere la gioia di tutti, soprattutto per qulalche susunku che ha pensato di sfruttare l’occasione per evitare di aggiungere un dessert al conto finale.

Show Kitchen - Dolcetti preparati da Melissa

Show Kitchen – Dolci preparati da Melissa

 

In poco tempo giungono al tavolo due porzioni di salmone in crosta di pistacchi, accompagnato da una composta di cipolle di Tropea e da melanzane arrosto con aceto balsamico, e tonno al lime e cocco, accompagnato da una insalata di finocchi e arance. In linea con il resto dei piatti, i secondi non soddisfano pienamente le aspettative richiamate dai bizzarri accostamenti. In particolare sembra mancare la giusta continuità tra i diversi sapori, probabilmente ottenibile con trattamenti più elaborati degli ingredienti di base prima della cottura. Non completamente gratificati dal percorso culinario, i commensali provano comunque a scommettere sui dessert. Interessante, come del resto lo è stata per gli altri piatti, la proposta: gelato al pistacchio, cioccolato, amarena per Jesus e Marrocu, selva nera con biscotto, cioccolato, panna, amarene e sciroppo di amarene pe Ettore e Melissa, mentre Marianna, affidandosi a San beta galattosidasi decide per la panna cotta al cioccolato e sciroppo di frutti di bosco. Hanno accompagnato il momento uno straordinario Tokaterra di Cherchi per Ing. Marrocu e Melissa, un ottimo Muscadeddu delle cantine Dettori per chi Vi scrive. La cena si è conclusa con caffè per Jesus, Melissa, Marrocu, un Montenegro per Marianna e un liquore di liquirizia Myrsine per Ettore.
Costo della esperienza: 49,50€ cad. burriccu, da ritenersi complessivamente adeguato alla qualità del servizio offerto, soprattutto per quanto riguarda i vini e i liquori con cui è stata accompagnata la serata.

Una eccellente ambientazione, l’attenzione a molti dettagli come la sala privata insonorizzata, l’eleganza dei servizi igienici (veramente encomiabile in questo caso), arredati, tra l’altro, in sintonia cromatica col maglione del sottoscritto, unite ad un servizio, professionale e puntuale, sebbene ci saremmo aspettati maggiore attenzione nella comunicazione su piatti che avrebbero potuto provocare problemi per particolare intolleranze di qualcuno dei nostri commensali, rappresentano il punto di forza di un locale il cui nome propone di sorprendere, soprattutto con la cucina. Ma è proprio la cucina il punto dolente riscontarto in questa esperienza: ricette bizzarre e interessanti, interpretate però in modo non pienamente soddisfacente. Ciascun piatto è risultato sempre a metà per sapore. Molto Show e poca umiltà: ci chiediamo se la eventuale proposta di ricette più semplici abbia lo stesso impatto. In ogni caso, in virtù delle enormi potenzialità dimostrate, dalla attenzione per i dettagli e la presumibile volontà di correzione dei difetti, mi sento comunque di proferire un giudizio più che sufficiente: tre burricchi – – – (2,60).

VALUTAZIONE “The show kitchen”: Tre Burricchi.
Ristorante The show kitchen Indirizzo: Via Roma 68/D, Cagliari
Telefono: 0706848567 [mostra in google maps]
 

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nov 10 2012

Ristorante La Bohème – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Boheme - Interno

Boheme – Interno

 

«Ma che gelida manina» Jesus, fredda di un “puntore” che te lo ricorderai finché campi.
Paonazzo di tosse, corrugato in fronte, ti riesce appena un accenno di parola, che già ti manca il fiato per completarla.
Schivi i dottori e le supposte, ti lasci dominare dalla sorte, ma ancora per questa settimana, sotto il chiarore della luna, al tuo ebdomadario appuntamento con lo scialo, non manchi di recitare.
«Mi mì, è arrivato Jesus!», senti gridare da sopra il palco del tuo magnificente delirio, ma il tuo pubblico e i tuoi attori, oggi subiranno una lirica fatta di germi e  di batteri. Come tuo dire… ‘azzi loro: si declina ogni responsabilità morale e materiale sull’argomento!
 

Boeheme - Zuppetta di cozze

Boeheme – Zuppetta di cozze

 

Giovedì sera. Venti minuti alle venti. Quattro navigati attori della tavola, indossando il loro costume e le orecchie di scena, già fremendo di salir sul palco; sono Jesus, il Raschione Ettore, l’Ingegner Marrocu, e un quarto (poco) misterioso ospite: il burriccu Tony Frau, che – per chi non avvertisse familiare questo nome – probabilmente avrete già notato, immortalato tra le gigantografie all’esterno del mercato di S.Benedetto.
Quando c’è la fama! Il palcoscenico per questa ennesima opulenta rappresentazione del gusto, è il Ristorante “La Bohème”, locale di relativamente recente apertura, ispirato – almeno nel nome – alla celeberrima opera lirica di Puccini e non casualmente ubicato nella via Lai, poco distante dal Teatro Lirico di Cagliari.
 

Boheme - Cavolo e alici

Cavolo e alici

Boheme - Insalata di polpo

Insalata di polpo

 

Il ristorante, al suo interno, è composto da un’unica sala ordinata e geometricamente piuttosto regolare. L’allestimento architettonico, solo brevemente e localmente accenna alle allegorie d’arredo bohémienne, concentrate per lo più su una sorta di comò d’epoca, situato nei pressi dell’ingresso della cucina, impreziosito da una piccola ed elegante specchiera, da alcuni vasi di fiori cremisi, e da uno splendido grammofono color argento. Sul resto della sala – piuttosto spoglia d’arredi, a parte alcune stampe d’epoca alle pareti – domina un più moderno bancone da bar, tinteggiato con tonalità bianche e rosa. Un tempo, era presente in sala un pianoforte, che il titolare-lavapiatti-musicista, si dilettava a suonare per i propri clienti, ma che le signore anziane del quartiere, hanno poi spiacevolmente preteso che tacesse.
 

Boheme - Crostini ai ricci

Boheme – Crostini ai ricci

 

L’inquietante acustica della struttura, viene pesantemente messa alla prova da un fastidiosissimo cicalino elettronico, che accoglie i clienti ad ogni dischiudersi della porta d’ingresso, con un molesto messaggio di benvenuto multilingue. Non dubitiamo che il cicalino non fosse stato previsto da chi ha ideato e predisposto l’arredo (l’illuminata ex del titolare). Suggeriamo al responsabile di valorizzare meglio l’impronta e l’anima del ristorante, per esempio diffondendo in sala la musica di Puccini, piuttosto che arie pop di radio 105: «quella ci serve per coprire le urla che vengono dalla cucina!»
Il servizio in sala viene garantito dal titolare, che con piglio amichevole e con una flemma composta e rilassante, suggerisce e serve i piatti, con fare tempestivo, attento e professionale.
 

Boheme - Calamari fritti

Boheme – Calamari fritti

 

Per una scelta di attenzione e qualità sulle materie prime, l’offerta gastronomica del ristorante viene limitata e condizionata alla spesa di prodotti freschi, acquistati in giornata, tanto che il proprietario suggerisce di indicare eventuali pietanze che si vorrebbero assaporare, già in fase di anticipata prenotazione.
Concordiamo volentieri un assaggio di quattro antipasti di giornata, e sottoponiamo all’istinto casuale del Raschione la cernita del vino, selezionato dalle poche bottiglie disponibili, fisicamente e congiuntamente presentate alla nostra tavola: un apprezzabile Vermentino “Blu” della cantina “Santa Maria la Palma” di Alghero.
 

Boheme - Tagliolini ai ricci e alla boheme

Boheme – Tagliolini ai ricci e alla boheme

 

Sin dalla presentazione degli antipasti – che possiamo giudicare complessivamente di buona fattura – , evinciamo facilmente la buona tecnica della cucina, che riesce a presentare piatti di tutto rispetto, basati sui non tantissimi ingredienti a disposizione. Al nostro cospetto, sono stati presentati: deliziosa zuppetta di cozze e pomodorini, che ha preteso un successivo bis con integrazione di arselle; insalata di cavolo e alici; insalata di polpo (questo invero, abbastanza insapore e forse un po’ troppo duro: «avremmo bisogno di un abbattitore, ma costa troppo»). Gli antipasti terminavano con uno squisito assaggio di crostini ai ricci di mare freschi, buonissimi! Degno di nota anche il pane, servito e costantemente approvvigionato alla nostra tavola.
 

Boheme - Millefoglie al carasau

Boheme – Millefoglie al carasau

 

Durante l’incedere degli antipasti, i burricchi prendevano atto della sciagurata abitudine di Tony Frau, di evitare per principio qualsiasi primo piatto, tanto da vedersi costretti a differenziare la portata successiva, con un binomio primi/secondi serviti all’unisono. Dopo tutto il tempo necessario a produrre una frittura, la divina justitia ha così provveduto ad elargire dei «dozzinali» calamari fritti per il burriccu Tony, mentre i restanti commensali hanno avuto modo di apprezzare due eccellenti porzioni di tagliolini: ai ricci di mare, e alla “bohème”; questi ultimi si componevano di una pasta al nero di seppia, con pomodorini arselle e asparagi. Da registrare che Jesus, al limite fisico della propria già malsana sopravvivenza, ha lasciato praticamente metà dei tagliolini sul piatto, chiedendo in ultimo che gli venisse servita una bombola d’ossigeno!
 

Boheme - Mousse al cioccolato

Boheme – Mousse al cioccolato

 

Data l’abbondanza dei primi piatti, e in virtù dell’istintuale inappetenza di Tony Frau, i burricchi decidevano di passare direttamente al dolce: ottimi sorbetti al limone per Jesus e Marrocu, buonissima mousse al cioccolato e panna per Tony, originalissima Millefoglie con pane carasau, crema chantilly e frutti di bosco per il Raschione. La cena si è conclusa con un liquore alla liquirizia “Maruzzo” per tre, e con una “ispezione” alle cucine, condotta da Marrocu e Jesus, a seguito di un ripetuto “fare il figo” del proprietario, che ne rivendicava l’impeccabile pulizia e lucentezza. In effetti, le cucine hanno superato la prova dei fatti, anche grazie al minuzioso barcamenarsi dello chef tuttofare. Quest’ultimo si presentava esteticamente e comportamentalmente del tutto simile al Marrocu, con cui ha condiviso gli ultimi trenta minuti della serata, a discutere di chissà cosa: «beato a lui!» 
Costo complessivo della cena, 35€ cadauno, da giudicarsi equilibrati in relazione alla qualità del servizio e del mangiato.
Segnaliamo, per terminare, l’insistenza con cui il titolare sosteneva di averci già visto da qualche parte, senza riuscire mai a risolvere il suo facile enigma. Anche lui (come “Zaira” ndr.) non ha creduto a Jesus, quando affermava che lavorava in TV; chissà perché…

Il Ristorante “La Bohème”, si presenta come un gradevole locale a conduzione simil-familiare, in cui qualche stonatura estetica non riesce a compromettere l’intima piacevolezza dell’ambientazione, e dove l’abilità e la fantasia dello chef, riescono abilmente a sopperire alle ristrettezze dell’offerta. Di certo, comunque,  una serata positiva. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “La Bohème”: Tre Burricchi.
Ristorante La Bohème Indirizzo: Via Enrico Lai 48, Cagliari
Telefono: 070482444    [mostra in google maps]
 

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mag 13 2012

Ristorante Is Paulis – Serdiana

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Is Paulis - Interno

Is Paulis – Interno

 

In quel di Pauli, al calar della sera, nell’avvolgente profumo del primo crepuscolo dal sapore estivo, si predisponevano, questo secondo Venerdì di Maggio, i paramenti dell’ultima consumanda celebrazione aìnina.
Vestibolo del pre-rituale, organizzato per convergenza di intenti e debolezze, di abitudini ed ambizioni, di cinico disincanto e stralunata consapevolezza, è lo spazio dedicato alla custodia dei Sepolcri paulesi
(i parcheggi del cimitero di Monserrato).
In tale mistico domicilio, esordivano sei consumati e delegati sacerdoti della liturgia, nell’indossare le proprie vesti cerimoniali.
 

Is Paulis - Christina Jones Corrias

Christina Jones Corrias, coach Donkey Team

 

Le indossa il Raschione Ettore, ostentando la sua polo Lacoste e i suoi costosissimi accessori alla moda. Le indossa il vostro amato Jesus, con la sua consueta tenuta simil-pedduzzone, valorizzata dall’inseparabile cappellino vintage. Le indossava il Burriccu Orione – alla sua seconda esperienza da Donkey – , esibendo un rigore stilistico da consumato venditore d’auto. Le indossava il burriccu Sollai, in tenuta da “lasciate che le zanzare vengano a me”, impreziosita da ricercati elementi di tendenza, quali dozzinali ciabattine infradito. Elegantemente le indossava, infine, il nostro nuovo graditissimo ospite X, la adorata fondatrice del gruppo facebook “Frastimiamo e lodiamo i vari locali e ristoranti di Cagliari“, la presidentessa Christina Jones Corrias che – vi anticipiamo sin d’ora – al terzo bicchiere di vino nasco si lasciava coinvolgere e convincere nell’intraprendere una nuova e sconsiderata carriera sportiva:
prossimamente allenare la squadra del Donkey Team. Benvenuta Mister CJC!!!
 

Is Paulis - Tagliere di terra

Is Paulis – Tagliere di terra

 

Per i più avvezzi all’arte del contare, siamo in obbligo di segnalare il sesto sacerdote della serata. Sorprendentemente in ritardo, il non onnipresente Ingegner Marrocu, veniva subitamente cazziato dal suo nuovo allenatore, ma risultava concomitantemente meritevole, per averci concesso l’occasione di apprezzare, negli impertinenti minuti dell’attesa, un meraviglioso ossimoro: il luogo deputato al mesto culto formale del trapasso, diviene sostanziale territorio per lascive e scostumate attività amorose, esibite ed ostentate alla luce del sole.
Come si suol dire, l’amore trionfa sempre, in ogni sua forma :-P!
Infine riunitasi la bizzarra coventicola, guidati dalla carrozza imperiale del Sollai, e supportati dalla 150cv di Jesus, il gruppo si dirigeva speditamente verso la destinazione prescelta: ristorante Is Paulis, Serdiana.
 

Is Paulis - Bresaola rucola e grana

Is Paulis – Bresaola rucola e grana padano

Is Paulis - Insalata di mare

Is Paulis – Insalata di mare

Is Paulis - Frittelle di cavolfiore, Tortini salati

Is Paulis – Frittelle di cavolfiore, Tortini salati


 
Il Ristorante si raggiunge percorrendo la SS387, immettendosi in una stradina sterrata, che incrocia la carreggiata giusto prima di una curva (!), poco oltre i comuni di Serdiana e Dolianova. Speriamo le indicazioni predisposte dal Raschione, che trovate nella scheda in fondo alla pagina, possano essere utili per individuare agevolmente la location.

 

Is Paulis - Polpetti alla diavola

Polpetti alla diavola

Is Paulis - Zuppa di cozze

Is Paulis – Zuppa di cozze

Is Paulis - Focaccia

Is Paulis – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Is Paulis - Spaghetti alle arselle

Is Paulis – Spaghetti alle arselle

 

“Is Paulis”, non è semplicemente un ristorante/pizzeria, ubicato nella splendida ambientazione delle campagne di Serdiana, ma un imponente complesso architettonico, che offre una serie di opportunità e servizi, quali l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti di nozze, finanche attività sportive quali il calcetto, l’equitazione e il paracadutismo.
Per la parte che a noi interessa – quella ristorativa – individuiamo uno splendido gazebo all’aperto più due ampie sale interne, dominate da composizioni di colori caldi, dalla prorompenza lignea del soffitto a volta, e da un allestimento essenziale ma ben curato. Sebbene Jesus non sia particolarmente amante degli spazi volumetricamente estesi, ma preferisca altresì una ambientazione più intima e misurata, il contesto in cui siamo accolti non difetta per suggestione o per giusto grado di eleganza.
 

Is Paulis - Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis – Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis - Tagliolini gamberi e broccoli

Is Paulis – Tagliolini gamberi e broccoli

 

I commensali si dispongono quindi nella tavola rotonda loro assegnata e attendono, per un non breve periodo, l’intervento del personale. Il servizio è garantito da due giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza, piuttosto gentili e volenterosi, ma non particolarmente incisivi, in riferimento alla tempistica e a talune ricercate attenzioni, quali il proporre l’assaggio della bottiglia di vino, prima che questa venga servita. Negata quindi all’Ing.Marrocu, la possibilità di esibirsi nello scenografico rituale dell’assaggio, in favore degli asinini commensali, e della sua neo coach/allenatrice Dottoressa Jones Corrias.
 

Is Paulis - Fritto misto

Is Paulis – Fritto misto

Is Paulis - Brasato di vitello

Is Paulis – Brasato di vitello

 

Ad ogni modo, la cernita del nettare poteva ricadere – tra la non amplissima scelta di bianchi proposti -, su di un eccezionale vino bianco autoctono “Iselis”, delle cantine Argiolas, prodotto prevalentemente con uvaggi di Nasco e, in minima parte, da Vermentino: buonissimo (e probabilmente la nota più gradita della serata)!
Si procedeva quindi, concordando con il cameriere un menù che prevedesse l’esordio con i tradizionali antipasti di mare e di terra, preceduti e seguiti da pane e bruschette non particolarmente condite, e da un’ottima focaccia calda.
 

Is Paulis - Tiramisù

Is Paulis – Tiramisù

 

Arrivavano quindi nell’ordine: bresaola con rucola e grana, buona (anche se forse servita eccessivamente fredda) insalata di mare, composita di polpo, gamberi, seppie, sedano, carote e olio d’oliva, tagliere di terra con pecorino stagionato, salsiccia sarda e prosciutto crudo, ottime frittelle di cavolfiore e tortino salato di carciofi e piselli.
Gli astanti, potevano successivamente assaggiare un discutibile piatto di polpetti alla diavola, dosatamente piccanti ma scriteriatamente affogati – nella loro dissimulata ristrettezza – in un oceano di sugo, che li faceva apparire come sfortunati naufraghi in un mare di solitaria disperazione. Anche la zuppa di cozze, a seguire, non appariva di particolare gusto e qualità, tanto da meritare menzioni particolari.
 

Is Paulis - Sorbetti

Is Paulis – Sorbetti

 

Ugualmente contraddittori apparivano i primi piatti: ottimi ravioli artigianali con ripieno di formaggio e funghi porcini, conditi con burro e salvia per Il Burriccu Orione, il Burriccu Sollai e la presidentessa/team leader Corrias, meno convincenti tagliolini con broccoli e gamberi richiesti dal Raschione Ettore e dall’Ingegner Marrocu. Riguardo gli spaghetti con arselle scelti da Jesus questi, seppur di discreta fattura, risultavano in buona misura corrotti da un eccesso di sabbia avvertita nelle arselle.
Secondo piatto costituito per 5/6 da un fritto misto con calamari e ghiozzi; dignitosi i calamari, totalmente insapore i ghiozzi. Il sesto/sesto citato, è il brasato di vitello richiesto – fuori dal contesto – dal Burriccu Sollai, che si distingueva anche nella scelta del dolce: tiramisù della casa con panna e spruzzata di cacao per lui, semplice sorbetto al limone per gli altri commensali; sanza ‘nfamia e sanza lodo!
Da segnalare l’impossibilità di gustare dessert più elaborati per l’improvvisa diserzione del cuoco, all’approssimarsi della mezzanotte. Per questo, tenderei a non colpevolizzare lo chef, ma bensì a mettere l’accento sulla dismisura nella lentezza complessiva del servizio, che ha prodotto (tenuta conto la riconosciuta propensione di Orione, a consumare fin l’ultima briciola di pietanze pagate, prima di alzarsi da tavola) una cena di oltre tre ore: 10 anni!

Is Paulis - Amari e sprite

Is Paulis – Amari e sprite

 

La cena – salvo la sopracitata nevrosi compulsiva del Burriccu Orione – poteva quindi concludersi, con i caffè e gli amari. I caffè, ad onor del vero, sono risultati sostanzialmente imbevibili, collocandosi al top dei peggiori mai assaggiati nella lunga carriera di Jesus. Buoni i liquori alla liqurizia “Silvio Carta”, ordinati dal Raschione, da Marrocu e dalla Jones, il montenegro di Orione e la grappa barricata di Jesus. Il Buon Sollai, ancora sugli scudi in merito all’originalità, concludeva – non sappiamo se per esigenze di digestione – con una modesta lattina di “Sprite”!
Costo della cena, 34€ cadauno che, considerate le due prestigiose bottiglie di bianco (di cui una scontata, come i secondi), può considerarsi adeguato e finanche particolarmente economico.
Il ristorante “Is Paulis”, è sicuramente una fantastica location per prevedere eventi e banchetti cerimoniali, ma non risulta particolarmente brillante – a parte qualche piacevole spunto positivo – nella declinazione di ristorante alla carta, per il servizio e per la qualità della cucina, che a tratti non sono risultati all’altezza della situazione. Ad ogni modo, se giusto foste di strada, vi suggeriamo di farci un salto, almeno una volta. Due burricchi meno meno.
 


VALUTAZIONE “Is Paulis”: Due Burricchi.
Ristorante Is Paulis Indirizzo: SS.397 Km 22.900, Serdiana
Telefono: 070741494    [mostra in google maps]
 

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