☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ott 4 2013

Ristorante Sardegna 85 – Cagliari

 Scritto da Ettore | | Commenta

Sardegna 85 - Interno

Sardegna 85 – Interno

 

L’anno dell’uscita della Groenlandia dalla Comunità Europea, l’anno del sequestro della nave da crociera Achille Lauro, l’anno della prima versione della suite Windows 1.0, l’anno del ritrovamento del relitto del Titanic, ma anche l’anno del mega concerto di beneficienza Live Aid, organizzato tra Londra e Filadelfia con i migliori gruppi del momento, tra cui ricordiamo Phil Collins che si presentò in entrambe le sedi, a distanza di tre ore, grazie ad un volo del Concorde (what a class!!), ma sorattutto l’anno della grande nevicata, che regalò a Cagliari un insolito, freddo candore, in tempi in cui i casteddai non potevano disporre di strumenti social per esternare adeguatamente l’anomalo evento: con queste pillole l’ottantacinque rimpinguava le pagine dei libri di storia per le generazioni che ci hanno seguito, fissando in maniera indelebile certi ricordi, influenzando in maniera pesante le scelte dei nuovi imprenditori che si sono affacciati nel capoluogo isolano, alcuni dei quali non hanno mancato di dedicare le proprie attività proprio a quell’anno.

 

Sardegna 85 - Guazzetto

Sardegna 85 – Guazzetto

 

Niente di tutto ciò è minimamente passato nella mente della spensierata comitiva asinina che, occasionalmente di giovedi, 3 ottobre, si ricongiungeva, in formazione titolare secondo una perfetta Trinità, nelle strade del quartiere Marina del capoluogo isolano, al termine di una giornata di lavoro, cazzeggio e calcio a sette che molto ricorda, per intensità, quella del sopra citato cantante inglese. Si tratta invece di perfetta sinfonia tra fantasia e toponomastica stradale cagliaritana il motore creativo che ha prodotto il nome della destinazione prescelta per l’ennesima celebrazione settimanale dei sapori: il ristorante Sardegna 85, neanche a dirlo, nella omonima via e nell’omonimo civico.

 

Sardegna 85 - Antipasti I

Sardegna 85 – Antipasti I

 

Il locale, passato recentemente ad una gestione oriunda, nasce sulle ceneri del già recensito ristorante Jannas. L’ambientazione ha mantenuto l’estrema semplicità negli arredi della precedente visita, in una struttura gradevolmente rifinita, centrata su una unica sala principale, che si affaccia sul lato dell’ingresso direttamente sulla strada per mezzo di ampie vetrate che riempiono l’intera parete nord, caratterizzata da un elegante soffitto in legno con travi a vista dal quale pendono diversi punti luce che, assicurano una illuminazione uniforme, sebbene poco suggestiva; in fondo alla sala domina un banco con la cassa e la zona bar, di fianco al disimpegno che porta ai servizi, mentre l’accesso alle cucine è ricavato nella parete ovest; i tavoli sono composti da unità quadrate in legno massello, apparecchiate con tovaglie pastello e tovaglioli monouso.

 

Sardegna 85 - Antipasti II

Sardegna 85 – Antipasti II

 

Le pareti cremisi, decorate con inserti in pietra, sono arredate con qualche monogafia e supellettili varie. Nella zona est una pratica parete attezzata funge da esposizione per le bottiglie della cantina. A differenza della precedente gestione è presente una terrazza con tavoli all’aperto, riparati da opportuni ombrelloni, nella via Sardegna. Vista la tipica serata d’ottobre calda e umida, preferiamo riservare un tavolo all’interno. Il servizio è garantito da un giovane maitre e una giovane ed empatica cameriera, ripresa nel corso della serata dal nostro ipertricotico condottiero per la scelta, a quanto pare poco convenzionale, sul posizionamento di alcuni segni di riconoscimento, e si rivelerà piuttosto efficiente, cordiale e disponibile, sebbene non caratterizzato da eccessi di formalismo.

 

Sardegna 85 - Ostriche

Sardegna 85 – Ostriche

 

Apprendiamo durante le discussioni che il personale in sala non è cambiato nelle persone dalla vecchia gestione e, probabilmente per via della celebrità mediatica del nostro ipotricotico somaro, la cameriera riconosce i nostri visi come familiari; per garantire il consueto anonimato la compagnia sta al gioco e opta per il depistaggio.
Cameriera: Vi ho gia visti qui! Siete già venuti, vero?
Jesus: Ehm… sì forse per qualche festa di laurea!.. (depistaggio)
Ettore: Sì, per la laurea di XXX, ricordi? (affermazioni mendaci)
L’offerta della cantina del locale, non eccessivamente articolata, garantisce comunque qualche etichetta apprezzabile, tra le quali il nosto buriccu sommelier individua in ineccepibile DOC Torbato “Terre Bianche” delle cantine Sella e Mosca di Alghero, servito con l’immancabile, quanto pedante, rito dell’assaggio, che da anni ormai si conclude sempre con: Straodinario!

 

Sardegna 85 - Trofie arselle bottarga

Sardegna 85 – Trofie arselle bottarga

 

La cucina propone percorsi di terra e di mare, con la possibilità di fruizione tramite menù fisso o a la carte, modalità questa peferita dalla comitiva che, anche in questa occasione, non tradisce i prodotti del (nostro?) mare. Con decisione ci accordiamo pe una degustazione di antipasti di mare con qualche aggiunta fuori menu. Dopo una breve e fisiologica attesa, consumata in un clima da bar dello sport in cui l’Ing. Marrocu, da buon difensore sbarazzino, si lamentava per talune conclusioni in rete difettose di precisione nella partita disputata in serata, arrivano al tavolo un piatto di burrida di gattuccio senza infamia e senza lode, una insalata di mare qualità metro, un discutibile cocktail di gamberi in salsa rosa su letto di lattuga, un discreto piatto di tonno con cipolle, una mediocre insalata di tonno affumicato, non eccezionali murici (bocconi di mare), gradevoli moscardini alla diavola, apprezzabili frittelle di gianchetti con asparagi di mare, un guazzetto di cozze e arselle dalla doppia faccia: impalpabili le prime, buone le seconde.

 

Sardegna 85 - Astice alla catalana

Sardegna 85 – Astice alla catalana

 

Terminava la degustazione un discreto plateau di ostriche della zona. Antipasti solo parzialmente soddisfacenti in qualità e serviti senza discriminazione tra piatti freddi e caldi. Visto l’esordio non brillante, ma comunque fiduciosi nel proseguo, i triumviri decidono per un assaggio di primo piatto: trofie con arselle e bottarga. L’attesa contenuta viene consumata con lezioni di tattica e tecnica calcistica dell’Ing. Marrocu che, opportunamente stimolato dal perfido Jesus, trova l’occasione per lanciare la solita invettiva contro le usanze e le contraddizioni del cagliaritano medio, stereotipo perfettamente impersonato da sè medesimo. Il primo regala un po’ di soddisfazione ai commensali: buona cottura e rotondità di gusto, nonostante qualcuno abbia registrato un eccesso di salinità.

 

Sardegna 85 - Rum

Sardegna 85 – Rum

 

Il crescendo di qualità e i tempi celeri di servizio fanno propendere per un assaggio di secondo piatto: la scelta ricade su quello più altisonante, astice alla catalana. In poco tempo il nobile crostaceo è pronto per il giudizio: discutibile presentazione, taglio e suddivisione maldestra, consistenza e gusto da rivedere. Sarebbe dovuto essere accompagnato da verdure fresche in pinzimonio, ma queste sono arrivate in tavola nei titoli di coda. Delusione e senso di costipazione impongono una scelta soft per l’immancabile parentesi glucidica: apprezzabile, sebbene non eccessivamente consistente, sorbetto al limone. La cena si è conclusa con caffè per Jesus e l’Ing. Marrocu e rum Pampero anejo especial per chi Vi scrive e l’ipotricotico burriccu. Costo dell’esperienza: 43,33€ cad. burriccu, probabilmente un 5% superiore alla qualità dell’offerta.

 
Nonostante la nuova denominazione, non cambia l’essenza di una struttura ristorativa che ha diverse lacune da colmare nella qualità della cucina, dalla scelta di alcuni ingredienti alle tecniche di preparazione. Per i difetti riscontrati, al netto della gentilezza e della disponibilità del personale in sala, al momento non possiamo formulare una valutazione superiore a quella della gestione precedente: due burricchi meno meno per Sardegna 85.

 

VALUTAZIONE “Sardegna 85″: Due Burricchi.
Ristorante Sardegna 85 Indirizzo: Via Sardegna 85, Cagliari.
Telefono: 070657902 [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


set 30 2012

Ristorante Al Cavour – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Al Cavour - Ingresso Via Cavour

Al Cavour – Ingresso Via Cavour

 

Che cosa dire del Camillo di Cavour? Raffinato politico dell’Ottocento, appassionato patriota, fervente anticlericale, monarchico illuminato, primo ministro del Regno di Sardegna ma, soprattutto, quello della targa di Via Cavour, che non so bene chi sia, ma che fa tanto chic e mi piace sentirlo nominare, mentre cammino per le strette vie della Marina in una calda domenica di Settembre, o quando passo davanti a quel Garibaldi della Via Garibaldi, che senza accorgermene mi prosciuga in una serata tutta la paghetta; e allora volto i tacchi, sì che l’erta si volge in declivio, e dopo poco ritrovo la mia “Smart” bianca, che ho lasciato in zona pedonale – che tanto i vigili a quest’ora sono già a cena -, scendo veloce in Via Cavour (quello della targa) e la parcheggio lì, quasi di fronte al “Cavour”, che tanto i vigili adesso stanno tutti a guardare la partita, e poi loro multano quelli coi topini, mica quelli che portano i soldi! E se poi mi mettono la multa, c’è sempre papà che me la fa togliere…
 

Al Cavour - Interno

Al Cavour – Interno

 

Che bella sa essere la Cagliari di fine Settembre: calde serate senza afa, profumi di festa, disinvolti turisti che si insinuano, ordinati e attenti, negli angiporto più accoglienti e suggestivi della città, senza l’oppressione della fastidiosa ed invivibile calca estiva. I tavolini nei vicoli della “Marina”, stanno ancora lì, dove stavano all’inizio della bella stagione, così come si avvertono ancora la frenesia e il desiderio dell’Estate; e se non fosse che è la fine e non l’inizio, sarebbe ancora Estate: “com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire.”
Sabato sera, due losche figure asinine, rinchiuse in una rombante, ma – a dire la verità, date le piogge dei giorni scorsi – poco luccicante 150cv, scorrazzano veloci per le arterie cittadine, discutendo sulla zona più opportuna dove parcheggiare, arrivando dallo scorrevolissimo Viale Colombo.
 

Al Cavour - Bruschette all'olio

Bruschette all’olio

Al Cavour - Cruditè di cozze

Cruditè di cozze

 

Jesus: «Secondo me è meglio fermarci al molo “Ichnusa” e fare una breve passeggiata.
Raschione: «Cosa dici, entriamo nel porto che facciamo molto prima!»
Jesus: «Sarà… so già che, come tutte le cose che non decido io di persona, si rivelerà certamente una cazzata!»
Dopo aver percorso tutta via Roma lato mare, viale La Plaia, aver aggirato (magistralmente) un ingorgo ed essersi imbucati diligentemente nel porto, i due riescono a trovare per colpo di c… fortuna, una zona di sosta, decisamente più distante rispetto a quella indicata da Jesus dieci minuti prima. Come volevasi dimostrare, su giru de su molenti: burriccu!!!
 

Al Cavour - Gamberetti, diavola, scabecciu

Al Cavour – Gamberetti, diavola, scabecciu

 

Se non altro, il breve periodo di indugio accumulato, non è stato consumato nell’attesa dell’Ing.Marrocu, lui sì in forte ritardo, per effetto del traffico caotico del weekend, e della difficoltà nel trovare un parcheggio… in moto!
Grazie al consueto disallineamento temporale dell’ingegnere, abbiamo comunque avuto modo di assistere ad un signorile diverbio, poco fuori dal locale, tra il gestore/cameriere del “Cavour”, e un pittoresco personaggio con zainetto e bicicletta sgangherata, frequentatore storico del quartiere.
Alle ore 21.12, dopo i convenevoli di rito, i tre burricchi varcavano la soglia del Ristorante.
 

Al Cavour - Salmone, tonno, polpo

Al Cavour – Salmone, tonno, polpo

 

Il locale, al suo interno, si presenta elegante, accogliente e ben curato nei dettagli. Dall’ingresso di Via Cavour, si accede ad una prima piccola sala, in cui dominano una suggestiva volta ad arco e un bel bancone da bar color arancio striato, impreziosito da alcune piante ornamentali. La struttura si compone poi di altre due piccole sale, con pareti color ocra – sapientemente decorate con pietre di tufo chiaro -, in cui fanno bella mostra gli infissi e la mobilia dalle tonalità bruno antiche, uno splendido tetto con assi di legno, e il pavimento color ardesia; su quest’ultimo, sono disposti efficaci punti luce d’atmosfera, ed alcuni piccoli tavoli quadrati, dalla fisionomia e dall’impronta più moderne, ma bene innestati nell’architettura generale. Il ristorante inoltre, fa angolo con una viuzza laterale, nella quale vengono occasionalmente alloggiati i tavolini esterni, ad usufrutto di avventori forestieri ed indigeni. Unico appunto da muovere all’allestimento estetico del “Cavour”, è l’abuso dei diffusori acustici, veicolati da un moderno personal computer, che gracchiano molestamente sulle note di “Radio Sintony”. Giustamente l’Ing.Marrocu, ha prontamente richiesto la cessazione delle trasmissioni.
 

Al Cavour - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

Al Cavour - Ricotta miele bottarga

Ricotta miele bottarga

 

Il servizio in sala veniva garantito, in prevalenza, da una giovane e gentile cameriera. Servizio che, invero, si è dimostrato abbastanza disattento e approssimativo in taluni frangenti. Dal menu à la carte (presenti anche quelli “turistici”), scegliamo un assaggio di antipasti, con integrazione di cruditè di cozze (spavaldamente consumate, quasi per intero, da Jesus: «spereusu beni»!).
 

Al Cavour - Fregola con arselle

Al Cavour – Fregola con arselle

 

Soverchiando le velleità autolesionistiche del Raschione – forse intuendo dalle parole della cameriera la possibile entità delle porzioni -, Jesus e il Marrocu chiedevano di limitare a due soli coperti la misura degli antipasti. Nonostante questo, abbiamo avuto qualche difficoltà a terminare senza sforzi la serie di antipasti, proposti in forma numerosa ed abbondante. Più difficoltoso è stato l’ordinare il vino, poiché il personale sembrava non avere ben chiaro, oltre al nettare della casa, cosa vi fosse effettivamente in cantina. Ad ogni modo, la scelta è ricaduta su un evergreen: vermentino DOC “Costamolino”, delle cantine Argiolas che, nonostante fosse da noi ricordato per alcune annate non particolarmente brillanti, questa volta si è dimostrato, insperabilmente, eccellente!
 

Al Cavour - Spaghetti ai crostacei

Al Cavour – Spaghetti ai crostacei

 

Oltre alle cozze crude, e a delle deliziose bruschette salate all’olio (espressamente richieste), al tavolo dei donkeys sono stati presentati: insalata di gamberi, surimi, sedano e carote; gamberi in salsa rosa e sedano su letto di radicchio; gattuccio di mare a “scabecciu”; polpo alla diavola; carpaccio di salmone su letto di radicchio; salmone affumicato, noci e aceto balsamico su letto di verdure; insalata di polpo; tonno alla catalana con cipolle e pomodori; ricotta affumicata con miele e bottarga; guazzetto di cozze marinate con pepe nero (Raschione rivolto ai due voraci commensali: «mi avete lasciato quelle peggiori, disonesti!!!»).
Possiamo considerare gli antipasti di buon livello, con riferimento specifico alla qualità delle materie prime, con qualche punta di lodevole originalità (come la ricotta con miele e bottarga o il salmone con le noci e l’aceto balsamico, delizioso) ma di meno brillante implementazione tecnica e presentazione pratica (ad esempio lo “scabecciu” è stato servito eccessivamente freddo).
 

Al Cavour - Seada al miele

Sebada al miele

Al Cavour - Pannacotta al caramello

Pannacotta al caramello

 

Nell’attesa dei primi piatti, Jesus e il Marrocu,  decidevano di prendersi una “Passad’i acqua” per andare a comprare le sigarette. Al loro ritorno, una quasi amara sorpresa: oltre alla buona fregola con arselle aromatizzata con alloro e pomodori secchi – ordinata dal Raschione -, compariva sul tavolo un unico piatto di Spaghetti ai crostacei (in realtà spaghetti ai gamberi!). Poco male: considerata l’abbondanza del piatto, i due burricchi decidevano di condividerlo, piuttosto che ordinarne uno nuovo; spaghetti apprezzati da Jesus, meno dal Marrocu, ortodosso estremista de “sa gambera”.
Si decideva dunque, di passare direttamente ai dolci, che però si sono rivelati non all’altezza: sebada al miele per il Raschione («da discount!»), pannacotta al caramello, eccessivamente solida e stopposa, per Jesus e il Marrocu. La cena si concludeva qui, senza ulteriori orpelli. Il costo finale, di 23€ cadauno, è risultato piuttosto inferiore alla media delle nostre ciccionate, ma per il quale va contestualizzata l’assenza di secondi e amari e l’ordine – escludendo i dolci – di porzioni riferibili a due commensali anziché tre.
Il Ristorante “Cavour”, si presenta un ambiente accogliente e caratteristico. La sua cucina è semplice, ma basata su materie prime di buon livello; numerosissimi (menzione speciale) ed abbondanti gli antipasti. Più discutibili risultano essere il servizio, la dotazione della cantina, e la qualità dei dessert. Due Burricchi con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Al Cavour”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Al Cavour Indirizzo: Via Cavour 48, Cagliari
Telefono: 070680313    [mostra in google maps]

 
 

Appendice. La serata si è conclusa con una degustazione di ottime e ricercate grappe, gentilmente offerte da un altro ristoratore della zona: Tony Frau, titolare de “La Tavernetta“, pochi metri più avanti, nella stessa via Cavour. Nel medesimo locale erano presenti il burriccu Orione – con un gruppo di amici -, e altri amici dell’Ing.Marrocu (come è piccolo il mondo!), con il quale l’ingegnere non si è sottratto (facendoci attendere 10 anni!) dal fare il figo! Grazie per la bella serata :D.


 Condividi su Facebook 


mag 26 2012

Ristorante Lo Scoglio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 12 commenti | Commenta

Lo Scoglio - Panorama

Lo Scoglio – Panorama

 


C’hai du’ occhi che paion du’ cozze de scojo,
e più ne magno e più ne vojo;
ma han perso er mare che je sbatteva addosso,
e amarte più nun posso…

S’infrange l’onda sullo scoglio;
lo schiaffeggia e si ritrae, l’accarezza e poi si nega, lo sommerge e lo libera, lo soffoca e gli ridà vita.
Infinitamente, senza posa, nel delirio erotico della spuma, nell’immenso talamo del mare, sotto il perverso sguardo delle stelle, di qua, nel buio che ha il sapore del proibito, negato al piacere di noi stessi.

 

Lo Scoglio - Interno, terrazza sul mare

Lo Scoglio – Interno, terrazza sul mare

 

E quale piacere, il vostro amato, ha mai nel tempo insegnato di negarvi, adorati discenti miei?
E quale eccesso alla vita – che è un breve, accidentale difetto dell’irrealtà -, vi ho mai suggerito di respingere, in luogo di altrettanto effimere, temporanee sciocchezze?
Non cadete nell’inganno del mio nome, offritevi alle carezze di Dioniso: semel in anno licet insanire.
Preso a costume quest’ultimo sciagurato suggerimento, e moltiplicato per trecentosessantacinque volte, tale risulta la condotta intrapresa anni or sono dall’ormai numeroso gruppo del Donkey Challenge, che quest’oggi segna una ulteriore tappa nel loro dissoluto cammino.

Lo Scoglio - Antipasti

Lo Scoglio – Antipasti

 

Venerdì sera, ore 20.55. L’incontro tra i triumviri ufficiali Jesus e il Raschione, il burriccu Sollai, il burriccu Avv.Pisano, è previsto in fronte al ritorante “Lo Scoglio”, suggestivamente e splendidamente ubicato, in elevato dominio sul mare, verso “Calamosca”, lungo le calette del borgo Sant’Elia, in Cagliari.
Assenti ingiustificati, il burriccu Orione e il triumviro Marrocu (sempre più interscambiabili in merito ai malcustumi), è quest’oggi ospite gradito, il fotografo professionista Varioli il quale, per ospitale gentilezza di Jesus, non è stato comunque gravato dell’onere di immortalare i momenti della cena: «Se si azzarda a tirare fuori l’obiettivo, parto di sciabola!»
 

Lo Scoglio - Polpo con patate

Polpo con patate

Lo Scoglio - Insalata di mare

Insalata di mare

Lo Scoglio - Frittura mista, Polpette manzo

Frittura mista, Polpette

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo Scoglio - Cozze e arselle marinate

Lo Scoglio – Cozze e arselle marinate

 

In ragione di non irreprensibili sobborghi da valicare, nel raggiungere la destinazione, come astutamente suggerito dal triumviro Ettore, Jesus si presentava con un abbigliamento a cavallo tra un elegante tutore dei viali del piacere e un disinvolto pusher in abiti casual, oltreché con una 150 cavalli insolitamente corrotta da fanghiglia di origine meteorologica. Ovviamente, la raccomandazione del Raschione era riferita alla opportunità di non lavare l’autovettura, mentre il tradizionale abbigliamento dell’asino fondatore, risultava circostanziatamente più che adatto!
Alle ore 21.00 in punto, dopo i convenevoli di rito, e dopo aver goduto degli scorci offerti dalla felice collocazione del ristorante, i cinque Burricchi varcavano finalmente la soglia del locale.
 

Lo Scoglio - Murici

Lo Scoglio – Murici

 

Come anticipato, l’ambientazione de
“Lo Scoglio”, è semplicemente splendida. La sala principale è dominata dal tema del mare che, al tramonto, domina prepotentemente la scena, prorompendo con i colori del crepuscolo e con l’incanto del profilo del golfo, dalle numerose finestre, dagli oblò, e dall’ampia terrazza estiva, seducentemente distesa sulla scogliera.
L’arredamento è compostamente elegante, e caratterizzato dal generoso utilizzo di infissi e travi di legno, di drappeggi chiari, abbondanti punti luce e oggetti della tradizione marinara. Strani pannelli visibili nel sottotetto e qualche altra dozzinale stonatura, non riescono comunque a compromettere il fascino dell’insieme.
 

Lo Scoglio - Spaghetti cozze arselle

Lo Scoglio – Spaghetti cozze arselle

 

Nonostante non sia elevato il numero degli avventori in sala, consistente sembra essere la presenza di personale, all’interno della grande cucina a vista. Due sono i camerieri deputati al servizio, un accorto ed esperto signore, e un più disattento ma spigliato giovanotto, oltremodo abbronzato fuori stagione:

«custu prima fiada ghettendi soletta!»

Accomodati ad un ampio tavolo rotondo, gli affamati Donkey vengono subitamente assistiti dal cameriere più anziano, che con mestiere li indirizza verso un assaggio di antipasti di mare. Il vino scelto per la serata, è un eccellente vermentino superiore DOCG “Canayli”, della cantina Gallura, sbrigativamente testato (ora non per difetto del cameriere, ma per inconsistenza scenica del personaggio) dal Raschione Ettore: dobbiamo perfino rimpiangere il Marrocu!

Lo Scoglio - Spaghetti all'aragosta

Lo Scoglio – Spaghetti all'aragosta

 

Entusiasmo manifestato dal Sollai, per le bottiglie di acqua minerale servite in tavola – San Pellegrino -, a suo dire le migliori al mondo; ad ogni modo, ad un Burriccu che chiede una Sprite come ammazzacaffè, non tenderei a dare credito.
Numerosi e abbondanti gli antipasti proposti dalla cucina, a tratti gradevoli e gustosi, ma in sicuro difetto di fantasia e, in taluni casi, poco incisivi.
Di lì a poco avremo assaggiato, quindi: anonime olive sott’olio, buoni filetti di alici, tonno alla catalana con cipolle pomodoro e seppiette, carpaccio di pesce spada su letto di rucola, discreto polpo con patate lesse, mediocre insalata di mare con gamberi, seppie, sedano e pomodori, polpette di carne di manzo, gustosa fritturina mista con frittelle di gianchetti, calamari e tranci di salmone, eccellente marinara di cozze e arselle (per le quali registriamo, invero, un eccesso di sabbiolina non spurgata), non particolarmente gustosi bocconi (murici) di mare, comunque consumati per due terzi dalle voraci fauci di Jesus, per diffusa inappetenza dei suoi commensali.
 

Lo Scoglio - Grigliata Mista

Lo Scoglio – Grigliata Mista

 

Il giudizio in merito ai due primi piatti consumati, si fa qui controverso. Se il Raschione riferisce di aver trovato entrambi di ottima fattura, Jesus deve puntualizzare che, a parte l’eccellente qualità del condimento, gli spaghetti alle cozze e arselle avrebbero richiesto maggior cottura, mentre il sugo impiegato per i (comunque buoni) spaghetti all’aragosta, risultava oltremisura acidulo.
Altrettanto contraddittoria la valutazione che dobbiamo dare, relativamente alla piccola grigliata mista ordinata: ottimi i gamberi e gli scampi, buoni i tranci di tonno, assolutamente insapori le seppie e l’orata arrosto.
Totalmente insoddisfacente la proposta dei dolci (speriamo solo episodica), ridotta ad una crostata ai frutti di bosco, richiesta dal raschione e dal Varioli, e ad una torta al cioccolato simil-sacher (per Sollai e l’Avv.Pisano), entrambe bocciate alla prova del gusto.
 

Lo Scoglio - Torta al cioccolato

Torta al cioccolato

Lo Scoglio - Crostata ai frutti di bosco

Crostata frutti di bosco

 

Impagabili le ultime fasi della cena, caratterizzata da un crollo d’attenzione del bronzeo cameriere che, durante il proferire della comanda, da parte di un evidentemente poco ipnotico Varioli, si congedava ex abrupto dal nostro tavolo, per andare a svolgere qualche più impellente mansione.
Recuperata più tardi la considerazione del caposala, gli asinini clienti riuscivano finalmente a richiedere tre caffè e tre mirti (più una sprite!), unici liquori appetibilmente disponibili.
Costo finale del pasto, 50€ cadauno, che valgono esclusivamente il prezzo dell’ambientazione, e che altrimenti giudicheremmo un buon 30% in eccesso, rispetto alla qualità dei piatti e del servizio complessivo.
Ci saremmo infatti aspettati, in relazione alla fama e alla collocazione del ristorante, una proposta culinaria ben più efficace e ricercata.
Scenograficamente, “Lo Scoglio” resta comunque l’ideale destinazione per chi sia intenzionato, senza badare troppo al portafogli, a conquistare qualche bella pivella, con il proponimento di apparire facoltosi e sensibili romantici quali – di fatto, se consultate questo blog -, non siete. Due burricchi con menzione speciale.

 

VALUTAZIONE “Lo Scoglio”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Lo Scoglio Indirizzo: Località Sant’Elia, Cagliari
Telefono: 070371927    [mostra in google maps]

 Condividi su Facebook 


dic 4 2011

Ristorante Balena – Cagliari

 Scritto da Ettore | 2 commenti | Commenta

Balena - Ingresso

Balena – Ingresso

 

Sabato 3 dicembre 2011, ore 21:00 via Santa Gilla, periferia del capoluogo, in cui la movida degli affollati locali di tendenza cede il passo all’economia che ruota intorno alla lussuria dietro compenso, il tonno-filosofo Jesus e mastro GeppEttore, ormai abbandonati dalla Fata PGina, attendono l’intervento del pluri-titolato Ing. Marrocchio per sottrarsi al triste destino di essere assimilati dall’asmatico cetaceo, ma il nostro burattino-eroe, che proprio grazie all’intervento della citata Wink di Capoterra era appena stato liberato dall’incantesimo che lo aveva trasformato in un somaro, tarda senza un’apparente spiegazione, insinuando il dubbio di diversi scenari possibili, tra i quali riportiamo l’arruolamento del medesimo nel Pequod, la romanzesca baleniera di Nantucket, al pari di un maggiormente probabile rapimento da quella che un noto scrittore definisce vascello de lo dimonio.
Questo lo scenario, o meglio le storie evocate da un locale che ha scritto la Storia della ristorazione cagliaritana: Balena.
 

Balena - Interno

Balena – Interno

 

La sbiadita insegna luminosa all’ingresso, e l’arredamento non influenzato dalle rivoluzioni tecnologiche e di stile dei nostri giorni, riportano i Donkeys indietro nel tempo ai mitici anni ’80, all’epoca in cui si andava nelle trattorie per gustare i sapori genuini del proprio mare e per ascoltare la cronaca della squadra del cuore. Il locale prevede un disimpegno all’ingresso che separa le cucine dall’unica sala. Gli arredi sono semplici: tavoli in legno massello rivestiti di semplici tovaglie gialle, protette a loro volta da colorate tovaglie di carta, e sedie con ripiani in plastica intrecciata, in linea con il resto. Di fronte alla disposizione dei tavoli dominano due variopinti banchi-frigo. I muri bianchi sono abbelliti con una serie di quadri di diversa natura e dal filo conduttore ancora da interpretare e con oggetti
tipici della pesca d’alto mare e, al centro delle pareti domina un cartello con il motto del locale: NON CUCINAIMO PASTA, NON PULIAMO PESCI, NON ABBRUSTOLIAMO PANE, NON SI FANNO CAFFE’. Un’intera parete è occupata da una vetrata che offre il panorama della via Santa Gilla, mentre dal soffitto una batteria di ventilatori, uniti ai primi modelli di climatizzatore degli anni ’80, assicurano il tepore alla clientela nei mesi più caldi. Il servizio in sala è assicurato da due giovani camerieri di diversa corporatura e capigliatura, simpatici e schietti, capaci di accontentare le più svariate richieste della clientela, a patto che non siano infrante le regole sopra citate.
 

Balena - Antipasti

Balena – Antipasti

 


La scelta del vino, anzichè premiare il classico bianco della casa, come da copione nelle migliori trattorie di mare, ricade su un semplice Segolaj (uva vermentino + nuragus) della cantina Trexenta, servito senza il rito dell’assaggio.
Ci viene subito proposta la scelta di antipasti, condivisa in toto dal Triumvirato: insalata di polpo marinato, dadi di tonno alla catalana con cipolle, bocconi alla cagliaritana, piatto di cozze e arselle bollite e un’ottima burrida, molto delicata, anche per il sottoscritto che non ama tanto questo classico cagliaritano.
 

Balena - Bocconi di mare

Balena – Bocconi di mare

 


La prima impressione è una straordinaria genuinità degli ingredienti, nonostante ricette molto semplici, ma che esaltano i veri sapori del mare spesso tanto ricercati.

Per un locale che non contempla i primi nell’offerta ci si aspetterebbe una sorta di compensazione in un assortimento molto più variegato della scelta degli antipasti.
Una nota particolare meritano i bocconi, ottimi, come l’Ing. Marrocchio potrà confermare, forte del copioso campione consumato a scapito degli altri onesti commensali che si son dovuti accontentare di quel che la voracità del nostro meno attivo burriccu ha risparmiato.
 

Balena - Grigliata di pesce

Balena – Grigliata di pesce

 

Terminati gli antipasti, essendo impossibilitati, ma anche rassegnati, a non assaporare un buon primo, la scelta per il proseguo della maratona alimentare cade su una splendida grigliata mista, comprendente sparlotte, sarago, orate, muggine e spigola.
L’assenza di aromi ha esaltato la tracotanza dei sapori dei migliori pesci del golfo e la mano del perfetto arrostitore, il re del pesce arrosto così come recitano i sottotitoli all’insegna del locale, che ha saputo regalare il perfetto compromesso tra sale, cottura e sapore ai propri clienti.
La pulizia del pesce, altro tabù della trattoria è stata affidata all’esperta mano del buon GeppEttore, che non ha però potuto evitare l’intervento maldestro del tonno-filosofo Jesus, troppo impaziente per aspettare che i commensali consumassero un pesce alla volta, nonostante fosse reduce un pranzo più che abbondante, che ha trasformato il vassoio in una fossa comune.
 

Balena - Pecorino

Balena – Pecorino

Balena - Mandaranci

Balena – Mandaranci

 

Arriva poi il momento del dessert. Le avide menti dei burricchi pregustano squisitezze tipiche nostrae come seadas, dolci sardi di varia natura, ma nel tavolo limitrofo si assiste ad un evidentemente usuale teatrino nel quale diverse signore di mezza età richiedono a turno diverse varietà di dolci sardi, ricevendo in cambio la mesesima risposta dal sorridente, ma convincente, cameriere: mandaranci ne vuole?!
I tre burricchi decidono quindi all’unanimità di optare per delle clementine… tottu pisu!!..
 

Balena - Avviso ai naviganti

Balena – Avviso ai naviganti

 

La cena si conclude con un assaggio di formaggio pecorino semi-stagionato, decisamente buono, e con del mirto di produzione casereccia di conoscenti della gestione.
Il corrispettivo pagato per la ciccionata è stato di 26,33€ cad. burriccu, da ritenersi adeguato a quanto consumato.
L’assenza dell’offerta dei primi piatti, dei dessert e del caffè, se da un lato potrebbe lasciare un senso di incompletezza al nuovo cliente dopo il pasto, d’altra parte si configura in una tipicità del locale estremamente rara, al punto di non cedere alle facili imitazioni della concorrenza che più si è adeguata alle evoluzioni dell’ultimo trentennio, costituendo così un format talmente talmente originale da rendere Balena una meta irrinunciabile soprattutto per il turista alla ricerca dei sapori tipici. La cucina semplice esalta inoltre la genuinità dei sapori del nostro straordinario patrimonio ittico e vale una menzione speciale per il locale che ha decisamente superato la prova Burricchi con una sufficienza piena.
 


VALUTAZIONE “Balena”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Balena Indirizzo: Via Santa Gilla 125, Cagliari
Telefono: 070288415    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook 


nov 6 2011

Ristorante La Tavernetta – Cagliari

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

La Tavernetta - Interno

La Tavernetta – Interno

 

Lascivamente scrutato dall’alto, lo splendore architettonico del quartiere “La Marina”, è una solida scultura in pietra – plasmata dalla mano eccentrica e intransigente dell’artista Pinuccio Sciola – che, nell’austero silenzio dell’Autunno, privata del calore e dei colori della spenta stagione, ancora brama un ultimo passionale affanno di vita, accarezzata dal musicale alitar del vento, per gli anfratti e il regolare fendersi delle sue strette vie.
Ma quello stesso gelido, malsano respiro, che chiuso l’uscio di casa toglie la voce e avvolge di vuoto e lontana inquietudine, trascina colui che con ardore l’affronti, verso un nuovo germogliar di esistenza e una rinnovata, totalizzante euforia.

La Tavernetta – Cocktail di ricci

 

L’antelucano alitar del vento, che picchiava la mattina di Sabato alla malferma finestra di un assonnato Jesus, era quindi la voce di un ancestrale richiamo alla vita, un feroce digrignar di denti, un fragoroso ammonire, disperso nel turbinoso vortice del silenzioso nulla. Il vostro amato, audacemente raccoglieva l’invito:

«Ma chi ca… NE ha voglia di alzarsi oggi!?!»

Pochi minuti più tardi,  la benigna e compassionevole voce del Raschione Ettore, spazzava via qualunque turbamento dell’empio Triumviro, portandosi via ciascheduna minchiata emotiva, finora citata:

«Jesus, oggi andiamo alla Tavernetta. Passa qui alle 12.30. Scatta, burriccu!»
 

La Tavernetta – Cozze granchi insalata mare

La Tavernetta - Antipasti di mare

La Tavernetta – Antipasti misti di mare

 

Ecco quindi, una volta ancora
– accomodata poco prima delle 13 la 150cv di Jesus – , l’insistere e il lacerare, da parte dei due Triumviri storici, per quelle strette vie che più di una volta, a loro ed altri fortunati viandanti, hanno dato conforto.
Sferzati e trascinati dal rigore del vento, trovavano i burricchi, la forza lo spirito di una nuova coscienza, che impetuosamente li guidava verso il ristorante:

«Raschione, corri! Questa volta se non facciamo in fretta ci pigausu in prenu una passad’i acqua!»

La Tavernetta – Polpo fritto

 

Alle ore 13 in punto, il terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, già attendeva in fronte al locale, scrutando incuriosito i vari menu vergati sull’uscio di ingresso. La nuova ciccionata, poteva quindi avere inizio.
L’interno del ristorante “La Tavernetta” è, a dir poco, seducente. Partendo da un piccolo bancone in legno, sovrastato da un delizioso accenno di tetto spiovente in tegole, la sala si estende su vari ambienti, maniacalmente e amabilmente curati fin nei minimi dettagli. Al di per sè affascinante impatto delle pareti color ocra, del soffitto e degli inserti in legno, degli arredi eleganti, si aggiunge l’incanto di piccole ricercate nicchie, impreziosite da decori in pietra e suggestive recinzioni in ferro battuto, per concludere con più intime e signorili salette da pranzo, arricchite da sfarzosi drappeggi scuri. Che classe!

La Tavernetta – Linguine ai ricci

 

Rifiniscono l’estetica generale, una eccellente illuminazione, garantita da accattivanti lanterne in metallo, e un perfettamente integrato impianto di riproduzione acustica.
Il servizio in sala è garantito da due efficienti camerieri, nonché dallo stesso cuoco/proprietario del ristorante
– il Sig.Tony -, che con discreta empatia interagisce con i vari avventori e si accerta costantemente del loro benessere. L’interazione con i tre Burricchi, inoltre, non poteva non essere gravida di dilettevoli battute di spirito, e di più serie considerazioni sulle difficoltà di gestione di un ristorante, in particolare nel severo capoluogo isolano.
 

La Tavernetta – Fregola polpo carciofi bottarga

 

All’esordio del pranzo, le richieste dei Burricchi si facevano subito particolareggiate e pressanti. Nel primo giorno utile dopo il famigerato fermo biologico, Jesus pretende assaggiare i ricci di mare, motivo per il quale gli ordinari antipasti venivano integrati da una sontuosa “coppa da cocktail”, strabordante lo squisito frutto di mare e servita su di un letto di pane carasau.
In tal modo aveva inizio il lungo e sontuoso appuntamento settimanale sostenuto, nell’armonia dei sapori, da due bottiglie di ottimo vermentino superiore I.G.T.
Ruinas, Depperu.
L’incedere degli antipasti è stato quindi scandito da ulteriori sette – più una – portate, semplici nella preparazione ma piuttosto gustose e quantitativamente adeguate alla pratica complessiva della solenne libagione.

La Tavernetta - Astice

La Tavernetta – Astice

 

Ricordiamo, quindi: insalata di gamberi e ceci, gattuccio di mare con olive e pomodoro fresco, tonno alla catalana con cipolle, pomodoro e fagiolini, eccellenti sardine scaloppate, ottimi granchietti marinati, insalata di mare, e buonissime cozze marinate.
L’ottavo antipasto, introdotto dal Sig.Tony con teatrale presenza scenica,  è stato uno spettacolare polpo fritto su letto di rucola, decorato con aceto balsamico: eccellente!
Quello che invero ha caratterizzato in positivo l’evolversi della ciccionata, è stato l’assaggio di due primi piatti a dir poco entusiasmanti, da ascrivere ai vertici del gusto della nostra pur navigata esperienza.
 

La Tavernetta – Gamberi e calamari fritti

 

Trattasi di meravigliose linguine ai ricci, sapientemente preparate con misurato dosaggio d’aglio e di peperoncino piccante, e di una favolosa fregola con polpo, carciofi e infarinatura di bottarga. Sublime!
Raggiunto il culmine della opulenza odierna, nonostante il comune buon senso suggerirebbe di non andare oltre, nell’approvvigionamento di ulteriori alimentari piaceri, l’impertinente e mai domo Jesus intendeva contrattare con il cameriere ulteriori prelibatezze:

«Siamo all’incirca al 70% di spazio disponibile utilizzato. Cosa ci propone per il restante  30%?»
 

La Tavernetta – Panna cotta al creme caramel

 

Il 30% di spazio libero, s’aveva da riempire con due secondi piatti, che pur non raggiungendo la maestosità di preparazione delle due pietanze antecedenti, di certo costituivano nuovo momento di amabile piacevolezza, a conclusione di un pasto già di per sé appagante.
Richiesti e profusi in quantità coscientemente limitate, i burricchi potevano quindi assaporare: un ottimo astice preparato alla cagliaritana – l’alternativa proposta era “alla catalana” – nonché una portata di gamberi imperiali e calamari fritti, cucinati con panatura di semola, dal sapore e leggerezza decisamente fuori dal comune. Bravi!
 

La Tavernetta – Tiramisù

 

Scivolava via pertanto, questa nuova esperienza ainìna, con la presentazione di tre sontuosi sorbetti al limone, digestivo d’interludio a cavallo tra i secondi e il dessert: tiramisù della casa per il Raschione Ettore, sontuosa panna cotta al caramello per Jesus e l’Ingegner Marrocu, finanche preceduti, invero, da un assaggio di sfiziosi dolcetti sardi, accompagnati da un gradevole moscato di ricercata produzione asseminese.
L’ultimo “sforzo” richiesto ai tre commensali, è stato quello di assaggiare una delle numerose (e costosissime) grappe presenti nella preziosa collezione del ristorante. Il pranzo era così completato.
Costo del pasto, 50€ cadauno, da giudicarsi perfettamente in linea con la qualità dei numerosi piatti consumati e finanche sotto la soglia del giusto dovuto, se si considerano le due bottiglie di Ruinas, che incidono per circa un terzo sul conto totale.
Il Ristorante “La Tavernetta” è di certo un caloroso e accogliente rifugio, integrato nella pittoresca via Cavour, in Cagliari. La curatissima ambientazione e la conviviale empatia del personale, ne fanno destinazione ideale per piacevoli ritrovi, cene romantiche, o eventi che richiedano un alto contorno di eleganza e signorilità. La cucina, semplice ed in linea con la tradizione cagliaritana, si mantiene comunque di apprezzabile livello, elevandosi a tratti verso punte di assoluta eccellenza.

 
Aggiornamento. A seguito di una nuova entusiasmante esperienza, interpretata dalla cucina e dal servizio de “La Tavernetta” con un livello qualitativo di elevatissima caratura, il giudizio viene aggiornato da tre (con menzione speciale) a quattro Burricchi. Trasferito da Via Cavour a Corso Vittorio.


VALUTAZIONE “La Tavernetta”: Quattro Burricchi.
Ristorante La Tavernetta Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele II 263, Cagliari
Telefono: 070668312    [mostra in google maps]
 

 Condividi su Facebook