☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
lug 6 2013

Pani e Casu Castello – Cagliari

 Scritto da Ettore | 7 commenti | Commenta

PanieCasu - Crepuscolo

PanieCasu – Crepuscolo

 

Dopo una settimana di pausa, causa lavori per la ludica(ma non per tutti) parentesi del #sharefooday di sabato 29 giugno, concedendo una tregua ai ristoratori isolani ancora non sottoposti al giudizio del terribile Triumvirato e che ormai respirano aria di esami nel weekend, il richiamo del campo riporta la comitiva asinina più famosa del cagliaritano sulle strade della lussuria alimentare, in un ormai raro weekend estivo, ripercorrendo i passi di quel lato della vecchia Karalis abitato un tempo dell’antica comunità ebraica, ma che col tempo ha ceduto il posto alla grande borghesia cagliaritana che, degli antichi Giudei, conserva le origini e l’attenzione alla spesa. Cagliari, quartiere Castello, venerdi 5 luglio ore 21:00; dopo una settimana di passione, che ha visto l’esordio ma anche l’indecorosa uscita del glorioso Donkey Team nel Terzo Memorial Zucca 2013, si ritroveranno a tavola, nella splendida cornice che il bastione di Santa Croce regala alla città, proprio gli attori di tale disfatta: Ettore, Jesus, un sempre imprevedibile ed indisciplinato Ing. Marrocu, la cui presenza non era stata prevista per propria iniziale esclusione, presa di posizione smentita pochi minuti prima dell’appuntamento, e la punta di diamante, l’Oliver Hutton della squadra sponsorizzata dal Donkey Challenge, l’Ingegnere burriccu Matteo Loi.

PanieCasu - Terrazza

PanieCasu – Terrazza

 

Teatro della serata sarà la terrazza sul bastione di Santa Croce del ristorante “Pani e Casu Castello”, nella omonima via, presso la struttura che un tempo ospitava il “Ristorante 51″, visitato nel marzo 2011. Auriga designata per la serata la fedele utilitaria di chi Vi scrive, che non poco ha dovuto lottare contro l’inettitudine dell’automobilista cagliaritano medio, per poter garantire la proverbiale puntualità dell’evento, nonostante il cambiamento di rotta imposto all’ultimo momento dall’Ing. Marrocu, in virtù di una rinnovata attenzione all’ecosostenibilità degli spostamenti del Triumvirato e all’impatto ambientale nel quartiere Castello. Prendiamo la sua, visto che è più piccola ed è più facile trovare parcheggio! Leggi: susunku!

 

 

PanieCasu - Antipasti

PanieCasu – Antipasti

 

Dopo aver trovato un adegato accomodamento per la vettura in the ass of the moon la compagnia è pronta al sacrificio alimentare. Serata gradevole e non particolarmente ventosa, l’ideale per rompere certi taboo del passato e ciccionare all’aperto. Rimandando alla recensione del precedente esercizio la descrizione degli ambienti interni, che non hanno subito apprezzabili modifiche nella disposizione e negli arredi. Veniamo fatti accomodare in un comodo tavolo da quattro, per il quale si è reso necessario apparecchiare il coperto non preventivato, operazione in realtà non celerissima, ma seguita comodamente ai propri posti da Ettore e Jesus, nonostante un improvvisato pistolotto sul Galateo dell’Ing. Marrocu che invitava tutti ad attendere in piedi. Il servizio, cortese e disponibile, è garantito da un giovane maitre, un cameriere e una giovane cameriera dell’est europeo e, a parte qualche piccola imprecisione di lieve entità è stato più che soddisfacente, grazie anche all’empatia degli interpreti, sebbene qualche volta poco coordinati fra loro.

PanieCasu - Salumi formaggi porcini

PanieCasu – Salumi formaggi porcini

 

Un aperitivo di benvenuto composto da gradevole flute di prosecco, apprezzabili olive sott’olio e ottime tartine a base di olive, pomodoro a cubetti, olio e origano hanno ingannato l’attesa per la presentazione del menu, avvenuta interamente per via orale da parte del maitre. Il locale condivide la stessa gestione dell’omonimo ristorante di Quartu Sant’Elena, anch’esso recensito in passato e offre dei percorsi interamente di terra, basati sui piatti semplici e genuini della tradizione contadina campidanese. Un ottimo IGT Cagnulari Isola dei Nuraghi Rosso 2011 delle cantine di Cherchi di Usini, scelto da Ettore in un momento di evidente difficoltà dell’Ing. Marrocu nel proporre un vino rosso adeguato, accompagnerà, in grande quantità, la serata.

 

PanieCasu - Primi piatti pinzimonio

PanieCasu – Primi piatti pinzimonio

 

Senza alcun preavviso arrivano al tavolo una gradevole insalata di ceci, pomodori e rucola, inasaporita con una spolverata di pepe nero, ottime favette fresce saltate con pancetta, gradevoli melanzane a sa schiscionera (saltate in padella con pomodoro), una composizione di salsiccia secca, prosciutto crudo, lonza di maiale, su letto di pane carasau, un vassoio di ricotta secca e pecorino fresco su letto di carasau, impreziosito da ramoscelli di mirto bianco, ottima crema di pecorino piccante presentato con la stessa decorazione, eccellente carpaccio di funghi porcini con rucola e scaglie di grana. Antipasti più che soddisfacenti per presentazione e continuità di sapori, senza note di demerito, salvo il pecorino fresco di qualità non eccelsa. La prima bottiglia intanto cede il passo alla seconda.

PanieCasu - Fettine di burriccu ai ferri

PanieCasu – Fettine di burriccu ai ferri

 

Dopo qualche problema di comunicazione tra l’ipertricotico burriccu e il proprio sosia cameriere riusciamo ad ordinare i primi piatti, nella cui attesa i somari di mondo Marrocu e Loi discutono della vita nelle diverse capitali europee e del mondo. Dopo una fisiologica attesa giungono ottimi maccarrones de busa al sugo di cinghiale, insaporito con foglie d’alloro per l’Ing. Marrocu, straordinarie tagliatelle ai funghi porcini per chi Vi scrive, e ravioli al ripieno di carciofi per i rimanenti commensali; questi ultimi sono risultati inferiori rispetto alla qualità media, molto alta, degli altri. La conversazione intanto si sposta sulle tipologie di strutture in legno, alimentate dal tasso alcolemico in salita, considerato l’ulteriore ricambio della bottiglia di vino. Registriamo in queste occasioni la mancata sostituzione dei calici e il rito dell’assaggio, concesso solo la prima volta, ad ogni cambio.

PanieCasu - Bistecca di cavallo

PanieCasu – Bistecca di cavallo

 

Nonostante le perplessità sulla grande mole di calorie fino a quel momento assimilate, ma comunque stimolati positivamente dall’andamento della serata, i somari decidono di proseguire con i secondi piatti: bistecca di cavallo per l’Ing. Marrocu e atto di cannibalismo per i rimanti commensali che scelgono le fettine di burriccu ai ferri. Dopo un’attesa contenuta, accompagnata da un cesto di verdure fresche (ravanelli, finocchi, sedano), la compagnia può dedicarsi ai piaceri della carne, risultata ottima per selezione, taglio e cottura.
Immancabili i dolci, richiesti in porzioni ridotte: eccellenti raviolini di ricotta fritti con miele per Jesus ed Ettore e seada al miele, impreziosita da fette di limone, per i rimanenti ingegneri, accompagnati da discutibile Nasco della zona, maldestramente presentato in una bottiglia di grappa Giare affumicata Chardonnay di Dolianova: sa pagu classi!

PanieCasu - Raviolini

PanieCasu – Raviolini

PanieCasu - Seada

PanieCasu – Seada

 

La cena si è conclusa con caffè per tutti tranne il sottoscritto, mirto e liquore di liquirizia “Myrsine” di Dolianova, for free per tutti, dopo il pagamento del conto. Costo dell’esperienza: 41,375€ cad. burriccu, da giudicarsi in linea con la qualità del servizio offerto.
Pani e Casu Castello, grazie alla pluriennale esperienza della gestione riesce ad offrire la possibilità di apprezzare la cucina tipica della tradizione contadina campidanese, in una invidiabile ambientazione a prezzi accessibili sia per il turista, sia per il cliente abituale, garantendo in ogni caso un livello di qualità decisamente soddisfacente, nonostante i difetti di lieve entità riscontrati: tre somarelli stiracchiati e adesivo-rating in arrivo.

Colgo l’occasione per ringraziare l’Ing. Loi per questa prima discesa da burriccu sul campo di calcio a burriccu in missione: piacevolissima e divertentissima compagnia; speriamo possa essere l’inizio di una nuova avventura, visto che sembra trovarsi molto più a proprio agio che in area di rigore, e che la prossima volta possa caricarsi dell’onere della prosa.

 

VALUTAZIONE “Pani e Casu Castello”: Tre Burricchi.
Ristorante Pani e Casu Castello Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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giu 23 2013

Ristorante Galilei – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Galilei - Interno

Galilei – Interno

 

Jesus non ne ha più voglia, neanche di scrutare il cielo, neanche di ingegnarsi per riuscire a farlo, e men che meno di difendere coraggiosamente le proprie idee per poi, poco dopo, rinnegarle a cuor leggero, sotto la minaccia che quel cannocchiale, la temuta giustizia terrena, riesca ad infilarglielo su, verso e oltre il proprio interesse.
Tutta la colpa va fatta ricadere nel firmamento del Donkey Challenge, a quella macro-costellazione in cui convivono l’Asellus Borealis e il Grande Carrettoni a burriccu, con a bordo le opache nebulose del Raschione e dell’Ing.Marrocu. Questi ultimi, nonostante Jesus – già stanco per il divino vagare della giornata – avesse repentinamente accennato ad un suo impegno della mattina seguente, con conseguente ed improrogabile levata eliaca, hanno deciso – ignorando le ripetute e insistite sollecitazioni – di trascinarlo nel buco nero di Piazza Yenne ben oltre l’orario stabilito, tanto da costringerlo a finanziare un Pegasus alato, per ricondurlo alla propria dimora celeste. Mai prusu!
 

Galilei - Cruditè di cozze e ostriche

Galilei – Cruditè di cozze e ostriche

 

Quindi, tra lo scegliere di impostare questa recensione in maniera asettica e schematica, o semplicemente lasciare immacolata la pagina del blog, a mo’ di sciopero bianco del sottoscritto, la prima strada è quella che ho deciso di intraprendere, anche perché “Il Bianco” è meglio non scomodarlo, essendo lui già pienamente impegnato nel sottrarsi dal pagare una cena promessa oltre un anno fa. Anche per questo ci vuole perseveranza!
Nessuno si lamenti quindi della composta stringatezza della cronaca che andrà a seguire. Al limite suggeriamo di sostituire il nostro bookmark con la pagina dei fan della “prova del cuoco”.
 

Galilei - Antipasti freddi

Galilei – Antipasti freddi

 

Venerdì Sera. Nonostante Jesus sia oltremodo infiacchito da nove ore di lavoro, più due di spostamenti da/verso l’ufficio (a casinu) non rinuncia, per voi tutti, a condurre una nuova e ostentata esibizione di opulenza alimentare, concedendo all’utilitaria del Raschione Ettore – reduce da una mattinata di relax coi c.. in mano al mare -, di trasportarlo in piazza Galilei, dove nell’omonimo ristorante, di lì a poco, si sarebbe consumato l’ebdomadario rituale che tutti oramai siete avvezzi a conoscere.
L’Ing.Marrocu, altrettanto fresco e riposato, si manifestava all’improvviso, sostenendo di essere arrivato circa dieci minuti prima. Superato un irritato assembramento di cittadini locali, che imprecava contro un latitante automobilista fuggito dopo aver urtato un’auto in sosta (Jesus avrebbe poi cercato di far ricadere la colpa sullo stesso Marrocu), i tre Donkeys, in formazione tipo varcavano la soglia del locale.
 

Galilei - Antipasti caldi

Galilei – Antipasti caldi

 

E’ sufficientemente apprezzabile l’estetica generale del “Galilei”. L’impronta scenica della piccola sala è mediamente gradevole, con murature color giallo chiaro, un’arcata centrale bianca e varie stampe ed elementi d’arredo alle pareti che, invero, degenerano verso il fondo, disperdendosi in discutibili carabattole quali: maglia numero 51 del calciatore Pinilla, pallone regolamentare giallo da serie A, rumoroso TV LCD, per lo meno sintonizzato su un canale di musica 24h non stop. Sempre sul fondo, dalla porta della cucina ogni tanto balugina la cuoca del ristorante, per consegnare i piatti appena cucinati all’unico cameriere presente in sala il quale, sbrigativo, accomodante ed empatico, accoglie gli ospiti e li assiste, accompagnandoli nel percorso culinario per tutta la cena.
 

Galilei - Fregola con arselle

Galilei – Fregola con arselle

 

E’ quindi rapida ed efficace la cernita di vino e pietanze per i tre burricchi. Il menù ci viene oralmente espresso, e poco dopo gli antipasti erano già in divenire. Non male la carta dei vini dalla quale, dopo una irriverente richiesta di bianco “Rubiu” da parte di Jesus, veniva data preferenza ad un buon Vermentino DOC “Merì” di Argiolas; bottiglia che sarebbe durata poi per tutta la cena, senza ulteriori approvvigionamenti. Agli antipasti di base, di per sé piuttosto numerosi e abbondanti, viene richiesto di poter integrare un vassoio di cruditè (poi rivelatosi appuntabile) di cozze e ostriche e, dopo averle notate al tavolo vicino, un piatto di goduriose lumache al sugo.
 

Galilei - Spaghetti al cartoccio

Galilei – Spaghetti al cartoccio

 

Gi altri antipasti possono essere certamente giudicati di buona qualità, in merito alla genuinità e bontà degli ingredienti di base ma, a parte qualche picco degno di nota, meno superlativi in termini di preparazione, presentazione e originalità della composizione: ottima insalata di cozze, pomodori e sedano; caponata con peperoni, melanzane, zucchine; dozzinale insalata di surimi e pomodori; insalata di polpo con un piccolo eccesso di limone; muggine a scabecciu, insaporito con alloro e olive; buonissime frittelle di gianchetti impreziosite con asparagi di mare; gustosi bocconi di mare (murici).
 

Galilei - Orziadas fritte

Orziadas fritte

Galilei - Gamberoni arrosto

Gamberoni arrosto

 

I primi piatti, ordinati nel mentre gli antipasti ancora arrivavano al nostro tavolo, seppure in quantità sesquipedale, non risultavano invece distintamente appetibili. Da giudicarsi appena sufficiente la fregola con le arselle del Raschione mentre, l’Ing.Marrocu e un ormai stanchissimo Jesus, affrontavano un pur appariscente spaghetto al cartoccio, con gamberi, cozze, arselle e (parrebbe) bottarga, ben presentato ma pastoso e mal calibrato dal punto di vista della acidità del sugo.
 

Galilei - Pirichittus

Galilei – Pirichittus

 

Non avendo più le forze per reagire, Jesus non riusciva ad opporsi alla scelta bilaterale presa dal Raschione e dal Marrocu di concludere la serata con un assaggio di orziadas fritte (attinie, anemoni di mare) e di gamberoni arrosto, comunque dimostratisi entrambi più che pregevoli. Conseguentemente al fatto che i burricchi, nonostante la disapprovazione di Jesus, divisavano di andar a gustarsi un gelato per le vie di Cagliari, la cena si concludeva con tre sorbetti al limone, due caffè – accompagnati da dolcetti “Pirichittus” – , due liquirizie “Notte nera” e un “Cynar” per Jesus. Costo complessivo 37 euro cadauno, da ritenersi un 10% superiore al giusto dovuto, in considerazione della qualità della cucina e del servizio.

Il “Galilei” è un ristorante discreto e confortevole, dove è possibile sperimentare la tipica cucina cagliaritana, basata su ingredienti di qualità, senza le pretese e voli pindarici dell’alta cucina. Due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Galilei”: Due Burricchi.
Ristorante Galilei Indirizzo: Piazza Galilei 28, Cagliari
Telefono: 070491715    [mostra in google maps]
 

 
P.S.: La serata proseguiva poi con Jesus in lamentosa critica per due ore e i restanti commensali che seguono le sirene del Burriccu Pg e il Prof.Pontello in quel di Piazza Yenne. Il Risultato è Jesus che ha avuto le occhiaie tutta la giornata dopo. Scall.


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apr 6 2013

Ristorante Da Lucio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Da Lucio - Interno

Da Lucio – Interno

 

Lucio, lux, lucis, sei nato nella luce, sotto la luce hai vissuto il tuo tempo, con la luce hai nutrito i tuoi giorni, verso la luce scorre il tuo fato.
Io non so quanta luce occorra per trovare il proprio piacere, né immagino quanto buio si debba incontrare prima di scorgere il lume del proprio destino.
Forse il Diogene cinico e pazzo, ancora percorre le sue strade per trovare gli altri e se stesso, ma il suo passo è lento e pretenzioso, visionario e inappagato.
Vedete, questa è la nostra lanterna, questo è il nostro vagare: un viaggio lungo e incessante per le irte mulattiere della ristorazione sarda, per offrire a noi e a tutti, ogni riverbero di piacere alimentare.
 

Da Lucio - Focacce Antipasti

Da Lucio – Focacce Antipasti

 

Del nostro lungo vagare alla ricerca di ogni luce e bagliore di gusto e sapori, qualcosa sanno i nostri più assidui lettori, e qualcosa sanno in quel del Corso Vittorio Emanuale II. In particolare, per più d’una volta i Donkeys si sono fermati all’altezza del civico 190, per introdursi negli spazi ancora oggi dedicati a San Crispino. All’interno del ristorante “Da Lucio”, perenne si conserva l’antica teca innalzata in onore del Santo, benché più volte, negli anni e nei mesi passati, il locale abbia voluto cambiare gestori, proprietari e insegna. La  tempestiva visita dei Burricchi, dopo tali numerose transizioni, mai è stata fausta e propizia (cuccurre!) alla proprietà di turno: questa volta andrà meglio?
 

Da Lucio - Antipasti di mare

Da Lucio – Antipasti di mare

 

Il Raschione ci ricasca: lancia i burricchi all’avventura,  invia le truppe al fronte con l’arma di una lontana e vaghissima idea e senza alcuna programmazione, ovvero prenotazione. Dato per malato – con tanto di certificato medico – l’Ing.Marrocu, dopo un non breve navigare alla ricerca di parcheggio nei pressi del Corso Vittorio in Cagliari, alle 21 di Venerdì il gruppo residuo di Triumviri, riesce comunque a raggiungere il Ristorante “Da Lucio”, di recentissima apertura. Il nome, direttamente chiama in causa il titolare di origini calabresi; ed è lui stesso che, parimenti a un giovane e spigliato cameriere, accoglie Jesus e il Raschione al loro arrivo: «Buonasera, siamo in due c’è posto???». Risp: «Eh, a voglia!».
 

Da Lucio - Trenette dello chef

Da Lucio – Trenette dello chef

 

Da principio, diciamo che la struttura del locale, dalla nostra ultima “ispezione”, ha subito importanti rivisitazioni . L’ampia sala principale appare sempre suddivisa in due aree contigue e distinte, separate da una coppia di grossi piloni centrali, ma dalle pareti è scomparsa la vecchia colorazione arancio, avvicendatasi con eleganti tonalità bianche e lilla, arricchite da belle stampe in stile moderno. Il mutamento più palese, invero, riguarda la cucina: ora direttamente esposta alla vista dei clienti, grazie all’abbattimento di un muro divisorio trasversale. Il piccolo seminterrato adibito a cantina, è stato inoltre reso fruibile dagli avventori, mentre sono state conservate le vecchie (e un po’ scomode) sedie sagomate, color crema.
 

Da Lucio - Fregola

Da Lucio – Fregola

 

Scambiamo subito due battute con il maître/titolare, il Sig.Lucio, che subitamente si presenta al nostro tavolo e ci erudisce sulle pietanze presenti in menù. Inoltre apprendiamo come, in questa fase di avviamento, non sia ancora attiva per il ristorante, una stabile e studiata rete di approvvigionamento delle materie prime; cosa che ha consentito a Jesus di criticare la premura con cui il Raschione decide sistematicamente di catapultarsi in un locale di nuova apertura, senza concedere alcun fisiologico assestamento, per esigenze esclusivamente mediatiche. Ad ogni modo, chiediamo di iniziare il nostro escursus con un assortimento di antipasti di mare, seguiti dai primi piatti; inoltre, scegliamo di stappare – proveniente da una già ben fornita cantina -, un’ottima bottiglia di vino “Iselis” bianco, delle cantine Argiolas. Da questo momento, il servizio sarà quasi interamente garantito dal cameriere più giovane, mediamente abbastanza efficiente, ma non privo di distrazioni, come quella di servire il vino pochi secondi dopo lo spumante di benvenuto (tra l’altro non accompagnato da alcuno stuzzichino, delle olive sarebbero bastate!) o di congedarsi dal tavolo, prima che i commensali avessero potuto assaggiare il loro nettare, per convalidarne il valore.
 

Da Lucio - Granchione alla catalana

Da Lucio – Granchione alla catalana

 

All’arrivo degli antipasti, le prime impressioni sono buone: ottima la qualità delle cozze in zuppa, quella dei bocconi di mare (lasciati in bagno tiepido salato), e delle ostriche di Arborea, a dispetto della confessata e discutibile provenienza (Metro). Particolarmente appetitose, inoltre, risultavano essere le focacce aromatizzate, sfornate dal pizzaiolo ufficiale (altra novità del ristorante) e accompagnate ai piatti, parimenti al pane in tavola. Purtroppo, ben più critici dobbiamo essere nei confronti delle successive pietanze: anonimi gamberi all’arancia (più verosimilmente, al contorno di arancia); mediocre torta salata con piselli e radicchio (servita troppo fredda); insapore insalata di seppie con olio, limone, cipolle, sedano e peperoni; imbarazzante insalata di mare con gamberi, seppie, polpo (congelato) e condimento di prezzemolo.
 

Da Lucio - Tiramisù

Tiramisù

 

Malauguratamente, la qualità non migliorava con i primi piatti. Il Raschione Ettore ordinava le “Trenette” dello chef, servite al cartoccio e condite con panna, gamberi e pomodorini. Sebbene la pasta venisse presentata come “di Gragnano”, gli ingredienti fossero altisonanti e l’impiattamento risultasse accattivante, di certo il valore complessivo risultava fortemente condizionato dalla qualità dei gamberi (i medesimi degli antipasti) e da un uso improprio della panna. Molto migliore il sapore della fregola alle arselle scelta da Jesus, che difettava però per un eccessivo grado di cottura e per una pur minima presenza di sabbiolina, non perfettamente filtrata dalle buone conchilifere.
 

Da Lucio - Crema catalana

Crema catalana

 

Sicuramente positiva, ci pare la scelta di presentare ai clienti il pesce disponibile alla cottura su un apposito e ben fornito carrello. Tra il pescato di giornata, scorgiamo il più caratteristico dei crostacei sardi, un granchione da 1 Kg, e chiediamo che ci venga preparato alla “catalana”, con pomodoro olio cipolle e limone. Il risultato ci è sembrato abbastanza positivo nella preparazione del condimento ma, paradossalmente, il gusto del granchione in sé appariva più sanza lodo che sanza ‘nfamia, probabilmente per un disidratante eccesso di cottura. Tra l’altro, farà piacere sapere ai nostri lettori, che il Raschione non ama le chele dei crostacei, a causa della eccessiva fatica necessaria per consumarli: «pitticcu su mandroni!».
Per concludere, impietoso deve essere, il nostro giudizio sui dolci. Il tiramisù del Raschione, ma soprattutto la crema catalana di Jesus erano imbarazzanti: una poltiglia immangiabile di crema fredda, arricchita con uno strato di caramello oltremodo compatto. I velocissimi tempi di presentazione, ci fanno ipotizzare che fossero stati preparati la mattina e maldestramente rivisitati sul momento. Un caffè, una liquirizia “Eclisse” per il Raschione (arbitrariamente arricchita con un cubetto di ghiaccio) e un Cynar per Jesus, hanno chiuso le ostilità. Costo finale: 50€ cadauno, che commisurati a come e a quanto abbiamo mangiato, possiamo ritenere un 20% superiori al giusto ideale.

Allestito in un ambiente finalmente gradevole ed elegante, dotato di un’ottima carta dei vini, e nonostante una buona impostazione generale, il ristorante “Da Lucio” presenta ancora numerosi difetti in ordine alla cucina e al servizio; difetti che, con il tempo e con le nostre osservazioni, speriamo possano essere in qualche modo sanati. Due burricchi, meno meno.

 


VALUTAZIONE “Da Lucio”: Due Burricchi.
Ristorante Da Lucio Indirizzo: Corso V.Emanuele II 190, Cagliari
Telefono: 070671013    [mostra in google maps]
 

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feb 10 2013

Ristorante Ammentos – Cagliari

 Scritto da Ettore | 1 commento | Commenta

Ammentos - Interno

Ammentos – Interno

 

I ricordi di una volta, le esperienze vissute da fanciulli nel paese d’origine, i costumi, i colori, i profumi, i sapori; piccole fotografie sbiadite di un mondo passato, ma mai dimenticato. Così tre somarelli, cuccioli in un passato decisamente distante, si ritrovano, nel percorso che li ha portati alla vigilia della centocinquantesima tappa del proprio percorso senza un traguardo, all’ingresso della dimora di certe rievocazioni.
Cagliari, sabato 9 febbraio, ore 13:30. Dopo aver trovato un adeguato accomodamento per la tracotante 150CV, designata per la giornata come vettore per la parte più produttiva della compagnia dell’asinello, Ettore e Jesus attendono l’arrivo di un ritardatario Ing. Marrocu, probabilmente appagato dai riconoscimenti per l’ultima fatica letteraria, oltre che dal bilancio economico poco negativo per la stessa esperienza, alla soglia del locale eletto come teatro per l’ennesima ciccionata del weekend: il ristorante Ammentos, nella centralissima via Sassari.
 

Ammentos - Bruschette

Ammentos – Bruschette olio pomodoro

 

La porta d’ingresso immette in un corridoio piuttosto buio in cui trovano alloggio i servizi e che conduce alla sala principale del locale, di forma quadrata, le pareti verde chiaro e il soffitto impreziosito dalla presenza di travi a vista. Sul lato opposto al corridoio d’ingresso domina un vistoso bancone nel quale trovano alloggio diversi vassoi in sughero che verranno utilizzati per servire le pietanze durante il pranzo, oltre ad una apprezzabile vetrina per alcuni vini. Adiacente l’ingresso alle cucine. La sala ospita circa quaranta coperti, disposti in tavoli composti da unità squadrate in legno massello; dello stesso materiale le sedie, mentre del pratico ma poco elegante tovagliame monouso protegge le superfici dal contatto con i piatti.
 

Ammentos - Verdure grigliate

Ammentos – Verdure grigliate

 

Le pareti sono arredate con mensole e suppelletili di vario tipo riconducibili alla raccolta e alla preparazione del frutto del lavoro nei campi, a parte una vistosa e discutibile stampante multifunzione. Nella parete sud trova alloggio un particolare murale che raffigura gli elementi mancanti in una sala illuminata artificialmente: una porta e una finestra.
Privi di una prenotazione, per scelta di chi Vi scrive, veniamo fatti accomodare in un ampio tavolo rettangolare e veniamo immediatamente istruiti da un gentile cameriere di mezza età che ci illustra l’offerta del locale.
 

Ammentos - Salumi

Ammentos – Salumi

Ammentos - Formaggi

Ammentos – Formaggi

 

L’ambientazione semplice e gradevole, quasi familiare sarà, nel corso della esperienza parzialmente intaccata dalla diffusione di musica di sottofondo di discutibile adeguatezza, soprattutto per la selezione di taluni autori, poco graditi alle esigenti quanto vistose orecchie della compagnia. La cucina si basa esclusivamente su percorsi di terra, articolati secondo ricette molto semplici e classiche.
 

Ammentos - Trippa

Ammentos – Trippa

 

Ci viene consigliato come nettare dell’ottimo rosso della casa, servito in una particolare caraffa in ceramica personalizzata, e arrivato in compagnia di un primo stuzzichino compoosto da ottimo pane carasau con olio, origano e pomodoro a cubetti. Conveniamo di iniziare l’esperienza con una degustazione di antipasti misti, che in breve tempo verranno portati al tavolo.
Notevole il vassoio di verdure grigliate, composto da melanzane, zucchine, peperoni, carote, cavolfiore, cipolle, ottime negli ingredienti e nella preparazione; indimenticable il tagliere di salumi composto da prosciutto crudo, guanciale, lonza di maiale, salsiccia secca; ottima selezione di formaggi costituita da ricotta affumicata e pecorino fresco fuso sopra fette di pane carasau.
 

Ammentos - Zizzigorrus

Ammentos – Zizzigorrus

 

Concludevano la carrellata un assaggio di eccellente trippa e ottime lumache al sugo piccante.
Il vasto assortimento dell’offerta della cucina ha creato non poco imbarazzo agli esigenti burricchi costretti a scegliere solamente tre piatti fra una serie decisamente invitante. Si decide per un tris composto da sempre graditi e classici culurgiones di patate al sugo, ottima fregola con lumache al sugo e spettacolare fregola con funghi cardoncelli. Primi piatti notevoli anche grazie alla fregola di produzione palesemente artigianale, che tante volte è rimasta una chimera per i nostri eroi.
 

Ammentos - Fregole, Culurgiones

Ammentos – Fregole, Culurgiones

 


Nonostante il non trascurabile apporto calorico garantito fino a quel momento, i tre voraci avventori non resistono al richiamo del secondo piatto, secondo dal fascino particolare, per la nobiltà dell’animale sacrificato per la causa, ma anche corpo di un perverso reato che stava per consumarsi, il cannibalismo: stufato di burriccu ai funghi, accompagnato da capra in umido con salsa piccante, oltre che da verdure fresche e delle ottime patate arrosto. Al di là di una consistenza non eccessivamente tenera i piatti son risultati comunque gradevoli e ben equilibrati.
 

Ammentos - Asino e Capra

Ammentos – Asino e Capra

 


Non essendo contemplata una vera e propria scelta di dessert, ci viene proposto un interessante assortimento di dolci della casa: aranzadas, guelfusu, gatteau, pabassini e ottime formaggelle calde appena sfornate; il momento è stato accompagnato da dell’ottimo moscato artigianale.
Il pranzo si è concluso con caffè per tutta la carovana ainìna e liquore di liquirizia Notte Nera(Pacini, Cagliari) per Ettore e Ing. Marrocu. Costo dell’esperienza 30€ cad. burriccu, decisamente inferiore rispetto alla qualità delle materie prime impiegate e alla maestria con cui son stati preparati i piatti.
 

Ammentos - Dolcetti sardi

Ammentos – Dolcetti sardi

 

Per chi ama la cucina tradizionale, Ammentos rappresenta un tuffo nei sapori della Sardegna di un tempo, capace di suscitare sensazioni come solo la cucina di nonna può fare, grazie ad una accurata selezione delle materie prime e ad una certosina preparazione secondo le ricette semplici di una volta. L’empatia, la cortesia e la disponibilità del personale completano gli elementi per il turista, ma anche per il cliente abituale che vuole regalarsi un bel momento in compagnia e, per chi tiene al bilancio, anche con il giusto impegno economico.
Alla luce delle sbavature di lieve entità rilevate non possiamo non concedere il terzo meritato burriccu, che significa adesivo rating, con menzione speciale per la selezione degli ingredienti (e senza dubbio per la riuscita ambientazione di stampo tradizionale, ndr.).

 

VALUTAZIONE “Ammentos”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Ammentos Indirizzo: Via Sassari 120, Cagliari
Telefono: 070651075 [mostra in google maps]

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gen 20 2013

Ristorante Le plus Bon – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Le plus Bon - Interno

Le plus Bon – Interno

 

Mettiamo subito le cose in chiaro: quest’oggi sono drammaticamente appuntorato e quindi, dopo aver doverosamente ringraziato la Donna del presidente <3 per le amorevoli e materne cure prestate al mistico capezzale, non cercherò di nascondere il fastidio e il disappunto per la mia personalissima nuvoletta influenzale, che si manifesta periodicamente tra le 18 di Venerdì sera e le 7 di Lunedì.
Motivo per il quale, ragionando sulla responsabilità e sull’obbligo morale che grava su Jesus e sui Burricchi, in favore della fame di conoscenza dei propri fan, anche questo fine settimana potrete godere della nostra ebdomadaria recensione, ma non lamentatevi della resa letteraria!
 

Le plus Bon - Antipasti

Le plus Bon – Antipasti

 

Venerdì sera. A bordo della 150cv, Jesus e il Raschione Ettore si dirigono verso il ristorante “Le Plus Bon”, di non lontanissima apertura in quel di “Piazzetta Unione Sarda”, nuovo punto di ritrovo delle attività ludico-alimentari di Cagliari. I fumi del male già pervadono la mente dell’auriga Jesus (come se ve ne fosse stato bisogno), che sbaglia lo svincolo e si dirige verso Sassari tra le urla e gli insulti del Raschione. Poco male, la correzione della rotta non è difficile ma, di lì a breve – a dieci minuti dal rendez vous – uno sprezzante e improponibile messaggio dell’Ing. Marrocu metteva in allarme la macchina organizzativa del Donkey Challenge: “Sono stanco, non vengo”!
«Questa è la volta buona che scatta la squalifica… anche stasera in formazione PACS!»
 

Le plus Bon - Risotto

Le plus Bon – Risotto

 

Alloggiata la 150cv nel comodo parcheggio custodito sotterraneo, gratis per le prime tre ore (cosa che stimolerebbe la celerità metabolica di qualsivoglia susunku in procinto di desinare), i due Burricchi, già rassegnati ad una romantica cena a due, fanno il loro ingresso nel locale. “Le plus bon” (letteralmente il più buono) era già conosciuto in città come ottimo caffè/pasticceria/panetteria/servizio catering, abbondantemente utilizzato in passato dallo stesso Jesus, finanche per celebrare il proprio genetliaco con tanto di tartine al caviale, pasticceria mignon, torte alla nutella e spumanti DOC. I colleghi tutti ancora ringraziano!
In Piazzetta Unione Sarda, ritroviamo la stessa insegna e lo stesso logo, declinati però in chiave estesa ristorante/pizzeria.
 

Le plus Bon - Frittura di mare

Le plus Bon – Frittura di mare

 

La sala principale del ristorante appare, nel proprio contesto, enorme: dalla vetrina di ingresso (si prega vivamente di aprire o mascherare la porta di sinistra! ndr.) si sviluppa longitudinalmente seguendo il lungo bancone del bar, fino a raggiungere l’estesa parete opposta, dove quasi si mimetizzano gli ingressi di toilettes e cucina. I piccoli ed eleganti tavoli squadrati di colore chiaro, sono raggruppati in linea retta, tra loro piuttosto ravvicinati, pur occupano, nel complesso architettonico, solo una parte dello spazio disponibile. Lo stile è accentuatamente spigoloso e moderno, disegnato essenzialmente dai numerosi segmenti di luce colorata, integrati nelle pareti e nel contro-soffitto bianco. Le stesse pareti vengono decorate con stampe minimaliste e con una sorta di traslitterazione dispersiva, in caratteri rosso lucido, del nome del locale. L’effetto complessivo riconduce il tutto ad una ambientazione spaziosa, ma rumorosa e caotica allo stesso tempo. Lateralmente localizzata in fondo al locale, compare invero una ulteriore e più piccola sala – dove i Burricchi vengono alloggiati – che maggiormente apprezziamo per intimità e utilizzo degli spazi (confinati con una bella vetrata dalla quale si può scorgere via Santa Gilla) ma che si pavoneggiava di una vibrata e continua stimolazione luminosa al neon (potete verificarlo dalla qualità psichedelica delle foto) che, così come i giochi per la PS3, dovrebbe venire corredata da avvertenze sui rischi di permanenza prolungata. Durante la cena, per rilassarsi un po’ la vista, Jesus ha avuto modo di andare alla toilette dove, casualmente, una lampadina difettosa procurava peggiori effetti di pulsazione nevrotica: «a boccidura!»
 

Le plus bon - millesfoglie al cioccolato

Le plus Bon – millesfoglie al cioccolato

 

Dopo esserci scusati con il gentile cameriere per l’assenza del terzo burriccu, ed essere stati fatti accomodare ad un tavolo per due, ecco la inaspettata sorpresa: l’Ing. Marrocu si manifestava ex-abrupto in sala. «Che bei piccioncini romantici!» … «Ma allora Lei è veramente un burriccu!», la nostra risposta. Proseguiti per un po’ gli insulti reciproci, e cambiato obbligatoriamente tavolo, finalmente i burricchi potevano prendere visione del menù del ristorante che, escludendo la sezione pizze, pare intelligentemente articolato in quattro/cinque non banali pietanze per ciaschedun raggruppamento di entrée, primi piatti e secondi/insalate. Dopo una breve consultazione Jesus si rivolgeva al maître (che guardacaso scopriamo essere un conoscente dell’Ingegnere): «prendiamo tutti gli antipasti, escluso il primo in elenco.», ottenendo, in risposta, una valida alternativa: «se permettete posso consigliavi…». Seguito dall’elenco degli antipasti dal secondo all’ultimo in menù!
Invero, nonostante la ottima dotazione tecnologica del personale (con palmari direttamente collegato alle cucine) e la conseguente celerità nella gestione delle comande, il servizio pare peccare con difetti nei più piccoli ed umani dettagli, come il non presentare spontaneamente il pane al tavolo prima dell’inizio della cena, o come il “dimenticarsi” di corredare il cestello del ghiaccio con una opportuna stoffa per asciugare la bottiglia di vino, che nella fattispecie era un ottimo Vermentino di Sardegna DOC “Opale”, delle cantine “Mesa” di Sant’Anna Arresi, scelto e valutato con dovizia dall’Ing.Marrocu.
 

Le plus Bon - Panna cotta al cioccolato

Le plus Bon – Panna cotta al cioccolato

 

Come anticipato, gli antipasti scelti e proposti erano di non banale fattura e, complessivamente, di buona sintesi. Riportiamo (dalla stessa carta): Tataki (senza crosta di sesamo, come questa denominazione suggerirebbe) di tonno fresco con insalatina di riso nero integrale, maionese di ricci di scoglio e bottarga, ben presentato e gustoso (a mio gusto il migliore piatto del trittico); Insalatina tiepida di polpo arrostito alla griglia, con radicchio rosso, ceci, ciliegini e riduzione di aceto balsamico, dal particolare impiattamento che la faceva apparire più una zuppa, anche data la quantità di sugo (piuttosto insapore), presente sul fondo; piccola quiche con gruyère (gruviera svizzero, quello vero non l’Emmental con i buchi, con il quale viene spesso confuso!) porri e pancetta su fonduta di mozzarella di bufala: buona.
Pur indirizzati verso altre scelte dal risoluto maître, e nonostante le possibili alternative, i testardi Burricchi si concentravano su un unico primo piatto: risottino Carnaroli mantecato al nero di seppia, con julienne di capesante, seppie, brunoise (dadini) di verdurine di stagione e spolverata di bottarga di muggine. Nonostante l’intrinseca rusticità della presentazione, possiamo giudicare questo piatto appetitoso e abbondante.
 

Le plus bon - Sacher Torte

Le plus Bon – Sacher Torte

 

Molto meno positivamente, si manifestava l’assaggio di secondo richiesto: di fatto, una delle peggiori fritture di mare – con calamari, patatine e gamberi -, mai sperimentata! La panatura, eccessivamente unta d’olio, lasciava facilmente nudi i gamberi, venendo via con un soffio, tanto da far venire il sospetto che fosse stata preparata da ore e tolta dal frigorifero un minuto prima di venire tradotta nell’olio bollente; questa supposizione è in accordo con i brevissimi tempi di produzione, non «eticamente» compatibili con la ricetta di una buona frittura.
Anche i dolci – preconfezionati, pur se ben presentati -, non ci lasciano un buon ricordo: Sacher torte eccessivamente asciutta per Jesus, anonima panna cotta al cioccolato per l’Ing.Marrocu, fortunatamente buona millesfoglie al cioccolato per il Raschione.
La cena si concludeva quindi con 2 caffé, un mirto per Jesus, una grappa barricata per il Raschione (ripudiata l’”Animanera” offerta come surrogato del richiesto liquore alla liquirizia). Costo complessivo, 38€ cadauno, da giudicarsi un 15-20% eccessivo rispetto alla qualità complessiva registrata.

Le plus Bon si caratterizza con una ambientazione accattivante e alla moda, con un servizio rapido ma non sempre impeccabile e con un menù di buon livello, messo in pratica però in maniera talvolta approssimativa. Grossa la delusione per i dolci: con una tradizione ed un nome così altisonante, ci saremmo aspettati qualcosa di più. Due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Le plus Bon”: Due Burricchi.
Ristorante Le plus Bon Indirizzo: Piazzetta Unione Sarda, Cagliari
Telefono: 0702099121    [mostra in google maps]
 

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