☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 9 2013

Ristorante Galaia city – Cagliari

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

Galaia City - Interno

Galaia City – Interno

 

G: «Oh Ingegnere, Ingegnere, perché sei tu Ingegnere? Rinnega i Burricchi e rifiuta la tua stessa laurea. E se proprio non lo vuoi fare, giurami soltanto che mi pagherai la cena, e io sarò sarò per sempre una fan del Donkey Challenge

I: «Signorina, francamente mi paiono eccessive entrambe le soluzioni proposte; la invito quindi, in subordine, a lanciarmi la sua lunga treccia, onde discutere, privatamente ed economicamente, delle nostre questioni sentimentali.»

G: «Son solamente le tue orecchie a essermi ostili, rinnega dunque i tuoi soldi, e resterai sempre il mio Ingegnere!»

I: «Signorina, ho capito che per me forse risulta più conveniente cambiare di balcone, quasi quasi ritiro la mia affrettata proposta, e speditamente mi reco a mangiare alla Galaia!»
 

Galaia City - Tutto tonno

Galaia City – Tutto tonno

 

Con la scelta conservativa e distaccata di un ipotetico (!) parsimonioso Ingegnere, teatralizzata all’ombra del balcone di questa breve ed estemporanea parodia shakespeariana, iniziamo il rendiconto per questa settimana – come per altre centocinquanta settimane addietro abbiamo fatto -, sul nostro ebdomadario appuntamento con la liturgia della tavola. Teatro del solenne rito, intrapreso in coincidenza della festività dell’otto Marzo, è il ristorante “Galaia City”, custode più delle tradizioni e della cucina tabarchina (Galaia, balcone ndr.) piuttosto che di quelle veronesi, e probabile espressione cittadina traslata di un quasi omonimo esercizio, collocato nel suggestivo enclave carlofortino, nell’Isola di San Pietro.
 

Galaia City - Capponata di tonno

Galaia City – Cappunada di tonno

 

Venerdì sera, ore 20.58. Jesus e il Raschione Ettore, dopo un fulmineo e fortunoso accomodamento della 150cv, già sostano di fronte all’ingresso del locale in quel di Viale Diaz, in Cagliari. I due Burricchi con curiosità attendono l’Ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale che, come da lui stesso annunciato, dovrebbe presentarsi con una gentile ospite, in grado di onorare adeguatamente la femminina ricorrenza.
In realtà, come ampiamente pronosticato, passati pochi minuti, la disforica figura dell’auto dell’ingegnere, si manifesta con il solo conducente a bordo. Ricevute indicazioni su dove collocare il teutonico mezzo, dopo qualche ulteriore attesa, l’Ingegnere raggiunge i suoi asinini colleghi. La ciccionata, a questo punto, in quasi perfetto orario rispetto al calendario stabilito, può avere inizio.
 

Galaia City - Panissa

Panissa

Galaia City - Zuppa cozze e arselle

Guazzetto cozze

 

Il “Galaia city” si alloggia negli spazi che un tempo furono del non proprio rimpianto “Jubilaeum“, e risulta integrato in una graziosa palazzina (che, a dire il vero, avrebbe bisogno di una rinfrescata esterna per ravvivarne i colori) dal sobrio stile liberty, centralmente dominata da balconcino in ferro che, decorato con un appariscente allestimento floreale, timidamente si affaccia sulla Via. L’interno del ristorante è dicotomicamente suddiviso in sale laterali; la prima – la zona servizi – ,  è costituita dal vestibolo di ingresso, che si estende longitudinalmente fino alla cucina. Sulla sinistra, si apre poi la spaziosa sala da pranzo, alla prima parallela. L’ambientazione appare al contempo calda ed elegante, con abbondanti decori in pietra, pavimentazione rustica, uno splendido controsoffitto in legno e un ben contestualizzato caminetto scuro, arricchito da strani elementi d’arredo in simil-porcellana bianca. Disegnano inoltre l’atmosfera, punti luce e drappeggi color latte, raffinate sedie imbottite, tovaglie beige e numerose stampe di bucolica vita tabarchina.
 

Galaia City - Carbonara di mare

Galaia City – Carbonara di mare

 

Accomodati al loro spazioso tavolo, i Burricchi vengono subito serviti di bevande di primo soccorso e pane da pasteggio (piuttosto buono), ma devono attendere non pochissimo prima che il maître, impegnato in amabili discussioni con ciascheduna tavolata, potesse raggiungerli per l’ordinazione di cibarie e vino. Il servizio in sala, di discreto livello, veniva inoltre garantito da due giovani camerieri (di ambo i sessi), e da un empatico cameriere più anziano, che poi scopriremo (fuori dal locale, a fine serata) aver girato mezza Europa, prima di poter raggiungere l’ultima culinaria destinazione. I discorsi, in questo caso, inevitabilmente si sono spostati sulle comuni conoscenze in quel di Carloforte, tanto da verificare il collegiale entusiasmo, di fronte alla figura del nostro leggendario Padre ispiratore: il burriccu “Anziano”, al cui fantasioso insulto e turpiloquio dobbiamo gran parte dell’ispirazione di questo sito!
 

Galaia City - Pansotti

Galaia City – Pansotti

 

La cucina del “Galaia City”, come abbondantemente preannunciato, è quella tipica dell’isola di San Pietro, con un buon numero di ricette tradizionali integrate da qualche piatto di carattere più universale. Nonostante le intenzioni di un confuso e disorientato Ing.Marrocu – che all’arrivo del maître subitamente esordiva con: «per me degli spaghetti allo scoglio!» – , i Donkeys si proponevano di iniziare la cena con antipasti di mare, e lo facevano intraprendendo la suggerita (dal menù) strada di esplorazione del tonno, vera specialità carlofortina, cucinato e proposto in differenti prelibate visitazioni. Qualche difficoltà vi è stata per il vino, quando la pretesa cernita da parte dell’Ing.Marrocu, veniva ahimè vanificata in seguito ad un default della cantina, e quindi prontamente avvicendata dalla più esosa richiesta del Raschione: un Vermentino IGT dei “Colli del Limbara” Ruinas, cantina Depperu.
«Lei sa vincere solo per infortunio dell’avversario!».
Dopo una breve attesa, e dopo la richiesta sostituzione del piatto (causa, poca brillantezza) da parte dell’esigentissimo Ingegnere, le pietanze arrivavano al nostro tavolo.
 

Galaia City - Panzerotto di ricotta con miele

Galaia City – Panzerotto di ricotta con miele

 

Gli antipasti, di ottimo livello, si manifestavano quindi con una composizione “Tutto tonno”, con una colorata Cappunada, con un piatto di strepitosa Panissa di farina ceci, e con una più familiare zuppetta di cozze marinate, comunque deliziosa.
Più specificatamente, la composizione di tonno si articolava in: cuore di tonno (il muscolo) su julienne di carote; musciame; fagiolata di tonno con cipolle; bottarga di tonno su letto di verdure.
La cappunada di tonno era composta da tonnina, cipolla, pomodori, capperi sotto sale, contorno di uova sode con riduzione di aceto balsamico; il tutto ben presentato e accompagnato da gallette di pane. Piccolo appunto sugli antipasti che spesso facciamo: sarebbe più conveniente servire le pietanze calde separatamente ed in un secondo momento, per evitarne possibili fastidiosi raffreddamenti.
 

Galaia City - Canestrelli

Galaia City – Canestrelli

 

Complessivamente meno convincenti, a dire il vero, i primi piatti. L’Ing. Marrocu comandava una “carbonara di mare” con tonno, cozze, cannolicchi, prezzemolo e spolverata di bottarga. Nonostante l’ottima qualità del condimento (in particolar modo le cozze erano molto gustose), gli spaghetti risultavano troppo al dente (non per il Raschione, Taras docet!), eccessivamente salati e senza una particolare armonia di sapori. Più positivo invero, il piatto di Jesus e del Raschione Ettore, scelto in subordine al non disponibile Cous cous ( «Vagni a pijò u cascà!»): pansotti (ravioli) al ripieno di ricotta e spinaci, con crema alle noci e condimento di prezzemolo, piuttosto buoni.
Neppure i dolci, invero, ci hanno lasciato particolarmente entusiasti ma, data la nostra ignoranza in merito alla cucina tabarchina, non ci è dato modo di sapere se per incidentale problemi di preparazione, o per un strutturale deficit della ricetta tradizionale: canestrelli  con zucchero a velo, bagnati in un moscato della casa (non brillante) per Jesus e l’Ing.Marrocu, mono-panzerotto di ricotta con miele per il Raschione.
La cena si è quindi conclusa con due caffè, due “run zacapa” (servito in bicchieri riscaldati, ma umidi) per il Raschione e Marrocu, e un classico cynar per Jesus. Un secondo giro di amari è stato offerto successivamente dalla casa. Costo complessivo della serata 42€ cadauno, da considerarsi relativamente adeguato, anche in funzione del costo del vino scelto.

Trovare un nuovo enclave culinario carlofortino in quel di Cagliari fa certamente piacere. Apprezzabile l’ambientazione e l’espressione della cucina tabarchina del ristorante, in un contesto piacevole e caldamente empatico. Una più rigorosa attenzione per i dettagli da parte di chef e servizio, e una maggiore cura per la carta dei dolci, potrebbe elevare il locale a un rango ben più prestigioso. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Galaia City”: Tre Burricchi.
Ristorante Galaia City Indirizzo: Viale Armando Diaz 37, Cagliari
Telefono: 0707566090 [mostra in google maps]

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apr 25 2012

Ristorante dal Pescatore – Sarroch

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta

Dal Pescatore - Interno

Dal Pescatore – Interno

 

Il cielo è pregno di vino, Nut ha messo al mondo sua figlia luce dell’alba, io mi levo altissimo … la mia terza è Sothis“.

L’ombra di un non ultimo sole; i celati raggi del Ra, così come in questo deserto appaiano, sono in realtà gli amorevoli sguardi del nostro padre Osiris, dal Nilo Celeste in cielo, che veglia sulla prosperità delle nostre terre.
E’ il mistero di Orione*, l’Horus della rinascita, il frutto dell’incestuosa unione con Isis-Sothis che, dopo ogni termine, dona nuova vita, nuovo vento alle ali della fenice, mirabilmente tracciato e dipinto dall’eretico saggio dell’Ingegner Bauval.
 

Dal Pescatore - Antipasti

Dal Pescatore – Antipasti

 

Come in cielo, così in Terra“.

E’ il biblico insegnamento che a voi Jesus ha lasciato, ma che un’antica e inarrivabile civiltà, tremila anni prima, aveva di già assunto e vissuto.
E’ Osiride defunto, ucciso dal vile Seth qui sulla Terra, è lo splendente Orione in cielo. E’ Iside incarnata nel nostro Mondo, è Sirio nel Duat celeste, che si ricongiunge al suo sangue per generare l’Horus il quale, a sua volta, un giorno si leverà luce di stella, nell’infinito circolo della fertilità umana.
Vivrete con noi quest’oggi, un parimenti mistico sincretismo, generato e sospinto dalla tormenta di sabbia, che da sempre infuria nella mente del vostro amato Jesus.
 

Dal Pescatore - Tranci di muggine

Dal Pescatore – Tranci di muggine

 

Martedì notte, 24 Aprile, giorno pre-festivo.
Seguendo il buio e malcerto tracciato della pedemontana in località Balloi, una pittoresca quanto insolita coventicola, ascendeva verso il cielo stellato di Sarroch.
Destinazione, il loro – per quest’oggi – Duat sulla Terra, eletto nel Ristorante “Dal Pescatore” o “Il Pescatore”, a seconda di differenti possibili interpretazioni.
Jesus e il Raschione Ettore sono, come loro abitudine e orgoglio, i grandi cerimonieri del rituale; defunto e mummificato è invero l’ormai ex Ra (Ra, per questioni di albedo congenito) Ing.Marrocu, nuovamente assente, e da decretarsi prossimo al mitologico annegamento.
 

Dal Pescatore - Lattuminada

Dal Pescatore – Lattuminada

 

E’ il Marrocu sulla sponde del Nilo (o se volete, del viale verso Elmas), è l’Orione (Antonio) nel Donkey Celeste, che dell’inconsapevole ingegnere trasfigura taluni tratti somatici, alcune insalubri abitudini e, di certo, l’attenzione alle faccende economiche, come avremo modo di apprezzare in seguito.
E’ Il mordace Raschione sulla piana di Giza, è il pungente Burriccu Sollai (che a breve potrebbe ricoprire il ruolo di Seth, anche se non siamo certi che apprezzerebbe la conclusione della leggendaria vicenda) nell’Oltremondo. E’ Jesus che si improvvisa saggio Imhotep sui tetti di Saqqara, è il misurato e formale giurista Pisano (Piero), che cerca di delineare il confine tra il dileggio e l’amore per la verità, nell’indecifrabile Universo del Maat.
 

Dal Pescatore - Cuscus

Dal Pescatore – Cuscus alle verdure, Cozze e pesto

 

Il nostro Duat è un ristorante atipico, nelle abitudini e nella collocazione. Nelle abitudini perché, fatto salvo qualche occasionale collaboratore, è custodito e gestito interamente da un ex pescatore  (l’Anubi, signor Antonio Palmas) che, su precorsa prenotazione, accoglie un numero (non) limitato di avventori, per offrire loro i piatti della sua cucina, composti con ingredienti probabilmente acquistati ad-hoc, in giornata.
Sebbene questo possa dar luogo di pensare ad una proposta improvvisata e approssimativa, anticipiamo i tempi, affermando che, in realtà, stiamo parlando di prelibatezze di assoluta qualità ed eccellenza; il servizio, inoltre, sebbene il signor Palmas sia conosciuto nell’ambiente come uomo verace e di non ricercata arte diplomatica, nulla ha da invidiare, per gentilezza e attenzioni, a quelli convenzionalmente apprezzabili, in locali di maggior nome e prestigio.
 

Dal Pescatore - Nero di seppia

Nero di seppia

Dal Pescatore - Spaghetti alle uova di spigola

Spaghetti uova di spigola

 

Il Ristorante è alloggiato in una bella villa degli anni sessanta, edificata al culmine di una collina, circondata da pinacee, dalla quale è possibile ammirare il mare. All’ampia sala principale, si accede da una splendida terrazza coperta esposta a Sud, panoramico riparo estivo, per le tavolate di accaldati clienti.
L’allestimento interno è un meraviglioso esempio di filosofia Kitsh, con decine di suppellettili, ornamenti, elementi d’arredo della più varia e stravagante natura; si passa dai quadri e le stampe di differenti ed improbabili tematiche (e.g.: il medesimo proprietario) a rari manufatti di tassidermia marina, da un elegante grammofono in ottone accomodato su una credenza in legno povero, al poster di una squadra di calcio degli anni ’70. L’effetto finale è comunque tutt’altro che inelegante o grottesco; inoltre, il prezioso contributo dell’alto tetto spiovente in muratura, rende l’acustica della sala per certi versi miracolosa, tanto da far percepire come rilassante e avvolgente, il lontano strepitio di una dozzinale radiolina accesa.
 

Dal Pescatore - Spigola al forno

Dal Pescatore – Spigola al forno

 

Non esistendo ovviamente un menù alla carta, le pietanze disponibili sono tutte e sole quelle preparate in giornata dal Sig.Palmas, frequentemente variabili a seconda della circostanza e occasione. Accomodati in un’ampio tavolo rettangolare, i cinque Burricchi potevano iniziare ad apprezzare le ottime olive marinate e lo strepitoso pane carasau, serviti come stuzzichini iniziale e accompagnamento della cena, parimenti a due caraffe di vino (bianco e rosso) della casa, apprezzabili dal secondo bicchiere in su. Segnaliamo ad ogni buon conto che, data la presenza di una piccolo mobile portabottiglie ai margini dell’arredo, con tutta probabilità, sarebbe stato possibile ordinare un nettare maggiormente qualificato, ma di questo non possiamo averne assoluta certezza.
 

Dal Pescatore - Frutta affogata

Dal Pescatore – Frutta affogata nel mirto

 

Già dai primi antipasti proposti, la cucina del “Pescatore” si delineava come frutto di una solida e vicendevole contaminazione tra le tradizioni cagliaritana e tabarchina, magistralmente espressa con arte ed esperienza: carpaccio di palmita su letto di arance, sardine marinate, sarago “incavolato”, con cavolo nero, uova di spigola con casu axedu e pomodori, tranci di muggine al vapore su letto di foglie di mirto, meraviglioso (è da solo un valido motivo per visitare il ristorante) pasticcio di lattuminada di pesce san pietro, impreziosito da petali di carote e bacche di lentisco, couscous di verdure con piselli e pomodori, accompagnato da cozze al pesto.
A parte qualche personale e sindacabile distinguo (leggi Orione) per un paio di portate, dobbiamo giudicare questa carrellata di antipasti assolutamente strepitosa in termini di preparazione, gusto, presentazione, e dosaggio delle quantità, tra l’altro ben predisposte per essere agevolmente distribuite fra i cinque competitivi commensali.
 

Dal Pescatore - Dolcetti sardi

Dal Pescatore – Dolcetti sardi

 

Altrettanto strepitosi i primi piatti, piuttosto semplici ma tra i più succulenti mai recensiti: eccellenti spaghetti alle uova di spigola, favolosi tagliolini al nero di seppia con crema di bottarga e piccoli scampi. Gesù!
Dopo un intermezzo di ottima cruditè di ravanelli e finocchi, come secondo piatto il sig.Palmas procedeva a cucinare una notevole (per dimensioni, anche se la riproduzione visiva non le rende onore) spigola al forno di ben oltre un chilogrammo, il cui sughetto salato poteva apparire invero leggermente aggressivo, ma dalla freschezza e dalla bontà impagabili!
La cena si avviava quindi alla conclusione, dapprima con un buonissimo carpaccio di frutta (arance, fragole e acini d’uva) affogata nel mirto, seguita poi da dolcetti tipici sardi (da una bottiglia di mirto accompagnati), dei quali registriamo l’eccellenza dei celeberrimi gattò (croccanti) alle mandorle. Finale con tre caffè. Costo complessivo dell’operazione 36€ cadauno subito arrotondati a 40, in onoranza del sublime cibo consumato. A tal proposito, registriamo un impagabile sussulto di parsimonia da parte del dottor Orione che, indotto dalle pressioni dei burricchi commensali, al non spontaneo atto dell’elargizione, si incollava successivamente alla bottiglia di mirto, per riuscire a consumare in qualche modo i 4€ di differenza, così degnamente trasfigurandosi nel ruolo di incorreggibile susunku, finora onorato in Terra dall’evanescente Ing.Marrocu.
Messo da parte il possibile iniziale scetticismo, il ristorante “dal Pescatore”, è l’esempio più fulgido e mirabile di come, una cucina di stampo familiare e casalingo possa, con l’intelligenza e la passione, elevarsi al cielo, fino a brillare nel firmamento della ristorazione nostrana. Quattro Burricchi.
 


VALUTAZIONE “dal Pescatore”: Quattro Burricchi.
Ristorante dal Pescatore Indirizzo: Strada Pedemontana località Balloi, Sarroch
Telefono: 3470565187    [mostra in google maps]
 

 
(*) Il mistero di Orione, R.Bauval, A.Gilbert, Edizioni TEA pp.290.


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