☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 28 2012

Ristorante La Finestra sul cielo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
Finestra sul cielo - Interno

Finestra sul cielo – Interno

 

Sì, ma ditemi, di quale cielo voi parlate, ora? E cosa c’è di veramente inarrivabile al di qua dei vostri umani pensieri?
Forse è il cielo citato pochi giorni or sono, quello della precessione degli equinozi, delle levate eliache e delle percettibili e luminescenti costellazioni?
Magari vi riferite all’oblio senza colori, per voi dipinto dal filosofeggiare di astuti pittori, destinati a spogliarsi delle sbiadite vesti porpora, non appena si troveranno oltre la tela… Oppure, ancora, ricordate il cielo dell’Alta fantasia, che mancò e nessuno mai raggiunse, o da cui nessuno mai riuscì di tornare indietro, per descriverla.
 

Finestra sul cielo - Antipasti

Finestra sul cielo – Antipasti

 

Ci dedicheremo invero quest’oggi, senza eccessi o utopiche disserzioni, a un ben più terreno ed effimero orizzonte, scrutabile dalle finestre al quarto piano del ristorante “La Finestra sul cielo”, in Cagliari.
Senza eccessi perché, nonostante il vostro amato abbia sollecitato i suoi burricchi colleghi, sul proporsi per lo scrivere l’ultima recensione, questi hanno infingardamente declinato ogni invito, caricando l’onere del lavoro sulle spalle dell’oberato molenti Jesus, che quindi quest’oggi terrà  – per protesta – una condotta letteraria e sintattica di basso profilo. Ulteriori forme di dissenso e nuove rivendicazioni sindacali, verranno presentate in seguito. Stay tuned!
 

Finesrra sul cielo - Scampi, Insalata mare, Tonno, Cozze

Finesrra sul cielo – Scampi, Insalata mare, Tonno con cipolle, Cozze marinate

 

Ore 20.55 di Venerdì sera. Nonostante le direttive del buon senso, dovrebbero scoraggiare lo svolgersi di ciccionate nelle ore immediatamente successive a lunghissime sessioni di lavoro, per venire incontro alle immeritevoli esigenze dell’altrimenti effimero Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione Ettore decidevano di accogliere le sue capricciose richieste.
Rendez vous di fronte all’Hotel residence “Ulivi e Palme”, struttura di non particolare fascino architettonico, sita nella Via Bembo, in prossimità del cavalcavia dell’asse mediano di scorrimento.
La recensendo destinazione, è infatti integrata al quarto piano dell’Hotel e, per raggiungerla, è necessario oltrepassare vari ambienti – non propriamente eleganti -, come un’improvvisata saletta per fumatori, che fa da anticamera alla sala da pranzo, poco oltre i vani ascensore e un corridoio con gli alloggi degli ospiti dell’albergo.
 

Finestra sul cielo - Lumache al sugo

Finestra sul cielo – Lumache al sugo

 

L’interno del ristorante, nonostante il suggestivo panorama dello stagno di Molentargius e del golfo di Cagliari – che si possono apprezzare grazie alle numerose finestre lungo il perimetro -, non è comunque di straordinario e raffinato impatto scenico. Le pareti sono tinteggiate di un colore giallo acceso ed impreziosite, almeno nell’intenzione, da dozzinali drappeggi chiari.
Ciò che però rileviamo essere più sgraziato ed inelegante, dal punto di vista estetico, è il controsoffitto in pannelli di plastica bianca, visibilmente opacizzati dalla fuliggine. Seppure, ben capiamo, la nostra valutazione potrà sembrare oltremodo ingenerosa, precisiamo da subito che un tale allestimento, avrebbe potuto eleggersi gradevole e caratteristico in un altro contesto ambientale, ma che, data la location dalle potenzialità straordinarie, qui ci sovviene come una sorta di incredibile, disattesa occasione.
 

Finestra sul cielo - Linguine all'astice

Finestra sul cielo – Linguine all'astice

 

Il servizio in sala è comunque molto cordiale, empatico ed efficiente.
Un cameriere più anziano (forse il gestore?) e un giovane più in erba si alternano ai tavoli, simpaticamente e lungamente simulando un contenzioso a distanza, interrotto da generosi consigli sull’articolarsi della cena e sulle pietanze da scegliere.
In realtà sarebbe suggeribile, per il personale, un più attento coordinamento, considerando che, in più di un occasione, ci sarebbe stato chiesto se avessimo già ordinato la pietanza successiva. Ad ogni modo, nessuno spiacevole inconveniente, ha per ciò avuto luogo.
Non fornitissima la cantina, dalla quale scegliamo un vermentino di gallura DOCG “Funtanaliras”, l’etichetta più prestigiosa disponibile tra i vini bianchi.
 

Finestra sul cielo - Spaghetti alla mediterranea

Spaghetti alla mediterranea

Finestra sul cielo - Fregola con arselle

Finestra sul cielo – Fregola con arselle

 

Giustamente (con giustizia) negato al Marrocu il beneficio dell’assaggio ritualistico del vino, accogliamo la proposta di procedere con gli antipasti di mare, che si sarebbero dimostrati quantitativamente piuttosto consistenti, e complessivamente di distinta fattura, fatto salvo per alcune sgradevoli stonature: buonissimo carpaccio di salmone affumicato con mozzarelline e pomodorini, scabbecciu di dentice con peperoni, pinoli, melanzane e olive, grigliata di verdure con peperoni, melanzane, funghi champignon gratinati (con pomodorini e pan grattato), ottime cozze gratinate, scampi arrosto su letto di rucola e ceci, insalata di mare con cozze, seppie, polpo, gamberi, filetto di tonno con cipolla dolce, cozze marinate calde, per finire con degli strepitosi zizzigorrus (lumache) al sugo.
 

Finestra sul cielo - Seppie e gamberi arrosto

Finestra sul cielo – Seppie e gamberi arrosto

 

Le sgradevoli stonature a cui facciamo riferimento, riguardano la piacevolezza di taluni ingredienti, quali le cozze e i gamberi rossi, riproposti in più di una portata, e che a nostro personale giudizio apparivano di
– perlomeno – discutibile qualità:

«Ingegnere, questo gambero non meriterebbe più dignità che l’essere appeso, a mo’ di arbre magique, nella sua pur modesta autovettura!» (cit.Raschione).

Ad ogni modo, intenderei promuovere globalmente gli antipasti, in particolar modo per le più buone lumache al sugo finora assaggiate lungo il nostro escursus, giudicando i difetti segnalati, accidentali.
 

Finestra sul cielo - Spigona arrosto

Spigona arrosto

Finestra sul cielo - Orata arrosto

Orata arrosto

 

Senza appello e giustificazione, invero, è la bocciatura che dobbiamo, nostro malgrado, decretare per i primi piatti. Abbastanza positivi gli spaghetti alla mediterranea scelti dal Marrocu, conditi con zafferano, vongole, cozze e bottarga, che risentivano inevitabilmente, della qualità dei succitati mitili;
sciagurata, invero, la preparazione delle linguine all’astice (tra l’altro, il crostaceo in sé era eccellente!) scelte da Jesus e la fregola con le arselle del Raschione, entrambe insensatamente demolite dalla pochezza e dall’eccessiva acidità del sugo al pomodoro, utilizzato come base.
 

Finestra sul cielo - Semifreddo alla nocciola

Finestra sul cielo – Semifreddo alla nocciola

 

Tra il primo e il secondo, segnaliamo un intermezzo digestivo, con la proposta di verdura rossa, sedano e finocchi, preso a pretesto dall’ingegner Marrocu per esibirsi nella personale composizione (con i prodotti presenti in tavola) del più improbabile dei condimenti: una poltiglia alchemica, elaborata con olio d’oliva, olio piccante, pepe nero sale e limone, assolutamente immangiabile!
Nella media, l’appetibilità di una concordata grigliata mista: seppie, gamberi, orata e spigola arrosto, di cui citerei esclusivamente la bontà delle seppie, e che avrei suggerito di meglio ricomporre, per motivi scenografici, in un unico piatto organico, anziché su tre differenti ceramiche.
 
Il finale della cena è anch’esso contraddittorio: eccellenti sorbetti alcolici al limone per Jesus e l’Ing.Marrocu, mediocre semifreddo della casa alla nocciola, impreziosita con crema ai frutti di bosco, per il Raschione. Conclusione con due buoni liquori alla liquirizia “Pacini” e un mirto per Jesus. Conto finale decurtato dai 40€ cadauno formali, ai 30€ sostanziali, da giudicarsi promozionali e leggermente al di sotto del giusto dovuto.
Il Ristorante “La finestra sul cielo” vanta una location invidiabile, non però adeguatamente valorizzata. La cucina è di buon livello ma risente di talune gravi distrazioni, che andrebbero sanate con una maggiore ricercatezza e attenzione da parte dello chef. Ad ogni modo, un posto sereno e gradevole, consigliato per serate non particolarmente impegnative e formali. Due burricchi.
 


VALUTAZIONE “Sa Domu Sarda”: Due Burricchi.
Ristorante La Finestra sul cielo Indirizzo: Hotel Ulivi e Palme, Via Bembo 25, Cagliari
Telefono: 0704512770    [mostra in google maps]
 

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dic 11 2011

Ristorante La Bottega del Mare – Capoterra

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta
La Bottega del Mare - Interno

La Bottega del Mare – Interno

 

La Bottega del Mare. Quei che vende, quei che conquista, quei che il mare nelle sue notti attende.
E qual è quei che volentieri acquista, e il suo avere antepone a ciò che piace – che di perse occasioni piange e s’attrista -, tal non fece ai Burricchi sanza pace, che bramando il loro fuoco a poco a poco, raggiungono infine la sospirata brace.
E’ brace di voluttà alimentare, di ricerca di gusto infinito, di multiformi seduzioni da seguire e assecondare, senza inquietudine e senza posa, per ardere ogni impeto di desiderio, fino e oltre la cenere.
 

La Bottega del Mare - Cozze, Ostriche, Polpo

La Bottega del Mare – Cozze, Ostriche, Polpo

 

Sabato sera, ore 21.15. La policroma utilitaria del Raschione Ettore sfreccia veloce sulla Statale 195, direzione Maramura, Capoterra. La strada è un sottile lembo di terra rapito alle sevizie del mare. Lontani e luminosi orizzonti, svelano per gradi la loro melliflua natura: sono le suggestive quanto insane ciminiere che svettano sui cieli di Sarroch, mentre le imponenti montagne che si scorgono più in là, sono ruvide spugne nere che graffiano un cielo gonfio d’acqua e salsedine, pronto a rovinare sul più che appuntarato ed impasticcato Jesus:
«Questa è l’ultima volta che per fare il figo esco fuori in magliettina … etciù! »
 

La Bottega del Mare - Lumache, Frittelle di gianchetti, Cozze

Lumache, Frittelle di gianchetti, Cozze

 

Trapassata la prima ipotesi di destinazione, in virtù di una non pronta risposta in fase di prenotazione telefonica, nei confronti dell’irrequieto e intollerante Raschione, i Burricchi cedevano, in subordine, alla tentazione di verificare personalmente le fattezze e le qualità del ristorante
“La Bottega del Mare”, di cui recentemente avevano avuto occasione di veder discutere – nel bene e nel male – nell’agorà telematica del frastimo e delle lodi sarde:
il gruppo F&L di Facebook, presieduto e capitanato dalla lungimirante, benemerita, e facilmente irritabile, Christina Jones Corrias.

Sempre sia lodata.
 

La Bottega del Mare - Carpaccio di tonno, Cordolinus

La Bottega del Mare – Carpaccio di tonno, Cordolinus

 

Il Ristorante si presenta come una disordinata struttura in muratura, legno e teloni da gazebo, collocata nella suggestiva ambientazione della spiaggia di Maramura, a pochi metri dal mare.
Il solido e discreto corpo centrale viene ampliato da due più estesi saloni; il primo, laterale, collocato a ridosso della spiaggia
– inaccessibile per l’occasione – il secondo disposto a prolungamento strutturale del corpo medesimo, di cui condivide l’imponente tetto spiovente in legno e i piloni portanti decorati in pietra, ma che difetta per l’assenza di muri perimetrali, sostituiti da meno solide pareti in tela e da singolari finestre in polimetilmetacrilato.
Il tutto, possiamo supporre, sia necessario per rispettare le rigide norme edilizie che vincolano gli edifici posti in prossimità della battigia.

La Bottega del Mare - Risotto alla pescatora

Risotto alla pescatora

La Bottega del Mare - Bavette arselle e porcini

Bavette arselle e porcini

 

All’interno della sala che ci accoglie, sono costipate numerose decine di tavoli, tanto da rendere l’ambiente piuttosto frenetico e rumoroso, nonché limitati gli spazi di movimento per clienti e camerieri. Gli arredi eleganti e gli splendidi lampadari sferoidali, costituiti da giunchi intrecciati, non riescono a ripristinare un giusto livello di garbo e raffinatezza scenografica, perciò risolvendosi in un ritrovo ideale per chiassose tavolate, piuttosto che per occasionali incontri romantici.
 

La Bottega del Mare - Grigliata mista

La Bottega del Mare – Grigliata mista


 
Eccellente e inappuntabile il servizio, che per riuscire a gestire con efficienza e velocità un numero così cospicuo di coperti, deve lavorare con metodo e organizzazione teutoniche. Per quanto ci riguarda, non possiamo muovere al personale alcuna critica, a parte la giustificata fretta nello stappare il vino scelto con entusiasmo dall’Ingegner Marrocu, sulla base delle proposte del cameriere, salvo poi verificare telefonicamente che non si trattava della etichetta che aveva in mente: burriccu! Stiamo parlando, ad ogni modo, di un ottimo Vermentino di Sardegna DOC
“Villa Solais” della Cantina di Santadi. Divertente nota di contorno della serata, le disquisizioni dei Triumviri sul nuovo appariscente (pacchiano) dispositivo mobile acquistato dall’oculato Ingegnere, del quale finirà di pagare le relative rate, presumibilmente e all’incirca nel Maggio 2014.

La Bottega del Mare - Mandaranci, Raviolini cioccolato

La Bottega del Mare – Mandaranci, Raviolini cioccolato

 

Gli antipasti di mare, proposti senza la presentazione di un menù alla mano, si articolavano in otto abbondanti portate, non particolarmente elaborate, ma di qualità e gusto encomiabili: assaggio di ostriche crude, buonissime cozze fredde alla catalana con pomodorini e cipolle, superba insalata di polpo, frittelle di gianchetti, deliziosi zizzigorrus (lumache) alla cagliaritana, cozze marinate, eccellente carpaccio di tonno con olio d’oliva e rucola, per finire con un vassoio di inarrivabili cordolinus de pezza (funghi di carne) misuratamente conditi con foglie di prezzemolo. Applausi! Dopo una breve interruzione arrivavano quindi due assaggi di primi piatti.

La Bottega del Mare - Villa Solais

La Bottega del Mare – Villa Solais

 

Trattasi di risotto alla pescatora, con cozze arselle e seppie, e di bavette alle arselle e funghi porcini. Non possiamo invero, manifestare per i primi lo stesso entusiasmo che per gli antipasti: il risotto evidenziava una cottura eccessivamente al dente, mentre le arselle delle bavette – che risultavano comunque ottime di gusto -, non erano state probabilmente spurgate a dovere, producendo la fastidiosa sensazione di presenza di sabbia durante la masticazione.
Dopo un giusto intermezzo di pinzimonio, veniva servito il secondo, condiviso dai tutti i commensali: una maestosa grigliata di pesce arrosto, che però denunciava lo stesso chiaroscuro dei primi: eccellente l’orata, ottime le anguille arrosto, mediocri i gamberi e assolutamente insapore la spigola. La cena si avviava così alla conclusione. Prima dei dessert ci viene offerto un particolare e digestivo sorbetto alla vaniglia, che poteva vagamente ricordare il sapore delle galatine. Quindi arrivava un assaggio di mandaranci (ultimamente ricorrente nelle avventure del Donkey Challenge) e di favolosi raviolini con ripieno di ricotta e cioccolato e decoro di miele. Un’acquavite per Jesus e un mirto per l’Ing.Marrocu (assente l’amatissima liquirizia) concludevano così l’abbondante pasto.
Costo complessivo, 40€ cadauno, da ritenersi più che adeguato, e integrato da una cospicua mancia per il lodevole operato del personale.
L’eccellenza del servizio (menzione speciale) e la genuinità degli ingredienti, sono le qualità che può vantare “La Bottega del Mare”, oltreché la suggestiva ambientazione, apprezzabile alla luce del giorno. L’atmosfera caotica e qualche (speriamo occasionale) difetto nella preparazione dei piatti, sono invece i dati negativi che dobbiamo nostro mal grado segnalare. Di certo, un ristorante che può fare da cornice per piacevoli serate all’insegna dell’opulenza, che possiamo quindi favorevolmente consigliare.

VALUTAZIONE “La Bottega del Mare”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Bottega del Mare Indirizzo: Località Maramura – Capoterra
Telefono: 070710794    [mostra in google maps]

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nov 14 2010

Ristorante Su Cumbidu – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Su Cumbidu – Interno


Prosegue frenetico, senza soste o impedimento alcuno, per i Biumviri ufficiali Jesus ed Ettore, il lungo itinerario sui deliziosi e tormentati sentieri della cucina (sarda e non solo), alla scoperta e all’assalto di ciò che ristoranti e trattorie del cagliaritano propongono e offrono ai loro affamati o curiosi avventori.
Veniamo di sovente interrogati su quale sia la traccia, la bussola ideale che ci spinge a scegliere un locale piuttosto che un altro, se possa esistere un disegno superiore che tutto ha previsto e tutto ha disposto, disegno che i Burricchi, con estrema devozione o trasporto, pedissequamente assecondano.
Non volendo profondamente addentrarci negli ambiti e tra le maglie della ragione teologica, benché Jesus qui possa facilmente dare una sua impronta autorevole, la risposta meditata e razionale che possiamo concedere, non può essere che: *zzi nostri!

Su Cumbidu - Salumi e Formaggi

Su Cumbidu – Salumi e Formaggi


La scelta questa settimana ricade su un altro ristorante dal nome evocativo, situato nella Via Napoli, traversa della storica Via Sardegna, serbatoio principe di alcuni tra i migliori ristoranti cagliaritani.
Ristorante Su Cumbidu. Dal sardo, il termine potrebbe essere tradotto come “l’invito”, come invitante e accogliente appare il locale al suo interno.
L’ambientazione è, senza ombra di dubbio, caratteristica è ben curata; richiama l’aspetto e i costumi estetici di un’antica osteria: pareti in muratura e pietra, arcate ben decorate, soffitto con travi in legno scuro,  luci d’atmosfera, mobilia in arte povera. Contiamo per lo meno due sale, una più interna e una includente l’ampio bancone di ingresso, dove con frenesia si preparano e curano le pietanze, servite sui caratteristici “talleris”, giusto vicino alla cucina.
Se si può fare un appunto allo stile dell’ambientazione, riteniamo una stonatura ricoprire i tramezzi del locale con numerose foto degli avventori (fossero state in bianco e nero avrebbero avuto ben più senso) piuttosto che utilizzare vari suppellettili della tradizione sarda come giusto ornamento.
La musica diffusa in sottofondo, dopo un breve passaggio dei sempre graditi ma inadatti Dire Straits, si è in seguito più correttamente allineata ai canoni tradizionali.

Su Cumbidu – Antipasti e Bruschette


I due Biumviri vengono accolti e fatti accomodare in un ampio tavolo. La sala interna è già praticamente piena, cosa che vediamo di rado nei nostri pranzi istituzionali del Sabato. Di solito è il chiaro indice di un peso economico non eccessivo.
Ci serve un gentile ed amichevole giovanotto – con la t-shirt ufficiale del locale, di colore azzurro, decisamente fuori contesto – che frettolosamente ci introduce al costume alimentare de “Su Cumbidu”: non si propone alcun menu cartaceo, né si concedono troppe possibilità di scelta all’avventore. Si mangia e si beve quel che c’è!
Ci lasciamo quindi trasportare dal vento degli eventi; accogliamo ben volentieri il vino rosso novello che ci viene servito su una brocca in terracotta da mezzo litro: sapore e qualità da antica cantina (quelle con la palma all’ingresso, frequentata dai bevitori abituali di Paese, per intenderci). Ancora prima di ambientarci il cameriere si presenta con uno splendido (esteticamente) talleri (tagliere) contenente vari salumi e formaggi della tradizione nostrana, ma sulla cui qualità si potrebbe decisamente discutere.

Su Cumbidu - Casu Marzu

Su Cumbidu – Casu Marzu


Degna di nota solo la buona ricotta affumicata, accompagnata da un discreto pecorino semi-stagionato, da alcune fette di salsiccia sarda, prosciutto e, per finire, lonza di maiale che, nell’idioma indigeno, il linguista Ettore indica chiamarsi “sa mustela”. Il tutto – servito su un letto di pane carasau e ornato da un mazzolino di prezzemolo – è risultato tristemente anonimo.
Su un altro tagliere oblungo ci venivano servite tre piccole terrine con, rispettivamente: zizzigorrus (lumache) al sugo piuttosto buone, insignificanti favette saltate con la pancetta e altrettanto mediocri polpette di carne (due).
Ma il peggio di sé credo che la cucina de “Su Cumbidu” l’abbia data con gli assaggi di verdure e ortaggi cotti: cipolle in agrodolce, peperoni, cordolinus (funghi), frittata di cavolo (crediamo), patate (semi-crude), zucchine.
Tutto di qualità discutibile e, soprattutto, servito indecorosamente freddo. Citiamo, per completezza, le bruschette di pane con olio d’oliva che facevano da contorno agli antipasti. Non degne di menzioni particolari.


Su Cumbidu - Gnocchi, Maloreddus

Su Cumbidu – Gnocchi, Maloreddus alla campidanese


Non possiamo fare a meno di menzionare invece  un assaggio di “casu marzu”, il celeberrimo formaggio marcio con i vermi, espressamente richiesto da Jesus che era riuscito a scorgerlo sulla tavola di altri intraprendenti avventori.
Il formaggio sardo, buonissimo ma diciamo subito senza l’ombra apparente di un verme per questioni di igiene alimentare, veniva servito su un unico e pittoresco contenitore monolitico, costituito dalla stessa forma di formaggio privata del tappo superiore, migrata dal cameriere di tavolo in tavolo ogni qual volta venisse richiesto.
Dopo una breve attesa, sarebbero arrivati i primi piatti. Ovviamente, non negoziabili.

Su Cumbidu - Pecora e Proceddu

Su Cumbidu – Pecora in umido e Proceddu


Trattasi di gnocchi e maloreddus alla campidanese, cucinati con la salsiccia, dignitosi ma sempre con il problema di essere stati messi in tavola non particolarmente caldi. Questo limite pensiamo sia un effetto collaterale diretto dei menù che propongono le pietanze “del giorno”, che non vengono evidentemente preparate in conseguenza delle comande, ma piuttosto cucinate preventivamente, in quantità sufficienti a soddisfare un certo numero di avventori che le richiedessero in seguito.
Per spezzare la pur breve attesa tra i primi e secondi, veniva proposto ai burricchi un intermezzo di verdure quali sedano, finocchi, e gustosissimi pomodorini sardi.
I secondi piatti sarebbero arrivati di lì a poco; in primo luogo il caratteristico proceddu arrosto (maialetto), che Jesus ha trovato non male, ma che l’intenditore Ettore ha giudicato decisamente non all’altezza.
La carne di pecora in umido, viceversa, nonostante non servita bollente come il buon costume imporrebbe,  è risultata ottima.

Su Cumbidu – Dolcetti sardi, Sorbetto



I dessert previsti per la giornata, potevano articolarsi in frutta di stagione, assortimento di dolcetti sardi, o sorbetto a limone/caffè.
I due Donkey sceglievano quest’ultima soluzione. Il sorbetto (al limone) è risultato buonissimo, nonostante venisse servito su un insolito bicchiere da liquore, e un cucchiaino come strumento di degustazione.
Ci veniva inoltre offerto un piccolo assaggio di dolcetti sardi, accompagnato da un bicchierino di non ottima vernaccia.
Due caffè, nella norma, hanno concluso il pasto.
Il costo finale complessivo, come ampiamente previsto, non è stato significativo: 25 € cadauno. Nonostante sia stato un pasto completo (antipasti primo secondo dessert), considerata la qualità complessiva, pretendere un euro di più sarebbe stato un delitto.
Quanto pagato può quindi ritenersi commisurato.
In conclusione, l’ambientazione e l’atmosfera casereccia de “Su Cumbidu” risultano apprezzabili, come del resto la cordialità del personale (o almeno del ragazzo che ci ha servito). La qualità della cucina, nonostante gli sforzi per tenerla in linea con i principi e la tradizione gastronomica sarda, è però da dimenticare.



VALUTAZIONE “Su Cumbidu”: Un Burriccu.
Ristorante Su Cumbidu Indirizzo: Via Napoli 11/13, Cagliari
Telefono: 070 660017    [mostra in google maps]
 

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