☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
apr 28 2012

Ristorante La Finestra sul cielo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Finestra sul cielo - Interno

Finestra sul cielo – Interno

 


Sì, ma ditemi, di quale cielo voi parlate, ora? E cosa c’è di veramente inarrivabile al di qua dei vostri umani pensieri?
Forse è il cielo citato pochi giorni or sono, quello della precessione degli equinozi, delle levate eliache e delle percettibili e luminescenti costellazioni?
Magari vi riferite all’oblio senza colori, per voi dipinto dal filosofeggiare di astuti pittori, destinati a spogliarsi delle sbiadite vesti porpora, non appena si troveranno oltre la tela… Oppure, ancora, ricordate il cielo dell’Alta fantasia, che mancò e nessuno mai raggiunse, o da cui nessuno mai riuscì di tornare indietro, per descriverla.
 

Finestra sul cielo - Antipasti

Finestra sul cielo – Antipasti

 

Ci dedicheremo invero quest’oggi, senza eccessi o utopiche disserzioni, a un ben più terreno ed effimero orizzonte, scrutabile dalle finestre al quarto piano del ristorante “La Finestra sul cielo”, in Cagliari.
Senza eccessi perché, nonostante il vostro amato abbia sollecitato i suoi burricchi colleghi, sul proporsi per lo scrivere l’ultima recensione, questi hanno infingardamente declinato ogni invito, caricando l’onere del lavoro sulle spalle dell’oberato molenti Jesus, che quindi quest’oggi terrà  – per protesta – una condotta letteraria e sintattica di basso profilo. Ulteriori forme di dissenso e nuove rivendicazioni sindacali, verranno presentate in seguito. Stay tuned!
 

Finesrra sul cielo - Scampi, Insalata mare, Tonno, Cozze

Finesrra sul cielo – Scampi, Insalata mare, Tonno con cipolle, Cozze marinate

 

Ore 20.55 di Venerdì sera. Nonostante le direttive del buon senso, dovrebbero scoraggiare lo svolgersi di ciccionate nelle ore immediatamente successive a lunghissime sessioni di lavoro, per venire incontro alle immeritevoli esigenze dell’altrimenti effimero Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione Ettore decidevano di accogliere le sue capricciose richieste.
Rendez vous di fronte all’Hotel residence “Ulivi e Palme”, struttura di non particolare fascino architettonico, sita nella Via Bembo, in prossimità del cavalcavia dell’asse mediano di scorrimento.
La recensendo destinazione, è infatti integrata al quarto piano dell’Hotel e, per raggiungerla, è necessario oltrepassare vari ambienti – non propriamente eleganti -, come un’improvvisata saletta per fumatori, che fa da anticamera alla sala da pranzo, poco oltre i vani ascensore e un corridoio con gli alloggi degli ospiti dell’albergo.
 

Finestra sul cielo - Lumache al sugo

Finestra sul cielo – Lumache al sugo

 

L’interno del ristorante, nonostante il suggestivo panorama dello stagno di Molentargius e del golfo di Cagliari – che si possono apprezzare grazie alle numerose finestre lungo il perimetro -, non è comunque di straordinario e raffinato impatto scenico. Le pareti sono tinteggiate di un colore giallo acceso ed impreziosite, almeno nell’intenzione, da dozzinali drappeggi chiari.
Ciò che però rileviamo essere più sgraziato ed inelegante, dal punto di vista estetico, è il controsoffitto in pannelli di plastica bianca, visibilmente opacizzati dalla fuliggine. Seppure, ben capiamo, la nostra valutazione potrà sembrare oltremodo ingenerosa, precisiamo da subito che un tale allestimento, avrebbe potuto eleggersi gradevole e caratteristico in un altro contesto ambientale, ma che, data la location dalle potenzialità straordinarie, qui ci sovviene come una sorta di incredibile, disattesa occasione.
 

Finestra sul cielo - Linguine all'astice

Finestra sul cielo – Linguine all'astice

 

Il servizio in sala è comunque molto cordiale, empatico ed efficiente.
Un cameriere più anziano (forse il gestore?) e un giovane più in erba si alternano ai tavoli, simpaticamente e lungamente simulando un contenzioso a distanza, interrotto da generosi consigli sull’articolarsi della cena e sulle pietanze da scegliere.
In realtà sarebbe suggeribile, per il personale, un più attento coordinamento, considerando che, in più di un occasione, ci sarebbe stato chiesto se avessimo già ordinato la pietanza successiva. Ad ogni modo, nessuno spiacevole inconveniente, ha per ciò avuto luogo.
Non fornitissima la cantina, dalla quale scegliamo un vermentino di gallura DOCG “Funtanaliras”, l’etichetta più prestigiosa disponibile tra i vini bianchi.
 

Finestra sul cielo - Spaghetti alla mediterranea

Spaghetti alla mediterranea

Finestra sul cielo - Fregola con arselle

Finestra sul cielo – Fregola con arselle

 

Giustamente (con giustizia) negato al Marrocu il beneficio dell’assaggio ritualistico del vino, accogliamo la proposta di procedere con gli antipasti di mare, che si sarebbero dimostrati quantitativamente piuttosto consistenti, e complessivamente di distinta fattura, fatto salvo per alcune sgradevoli stonature: buonissimo carpaccio di salmone affumicato con mozzarelline e pomodorini, scabbecciu di dentice con peperoni, pinoli, melanzane e olive, grigliata di verdure con peperoni, melanzane, funghi champignon gratinati (con pomodorini e pan grattato), ottime cozze gratinate, scampi arrosto su letto di rucola e ceci, insalata di mare con cozze, seppie, polpo, gamberi, filetto di tonno con cipolla dolce, cozze marinate calde, per finire con degli strepitosi zizzigorrus (lumache) al sugo.
 

Finestra sul cielo - Seppie e gamberi arrosto

Finestra sul cielo – Seppie e gamberi arrosto

 

Le sgradevoli stonature a cui facciamo riferimento, riguardano la piacevolezza di taluni ingredienti, quali le cozze e i gamberi rossi, riproposti in più di una portata, e che a nostro personale giudizio apparivano di
– perlomeno – discutibile qualità:

«Ingegnere, questo gambero non meriterebbe più dignità che l’essere appeso, a mo’ di arbre magique, nella sua pur modesta autovettura!» (cit.Raschione).

Ad ogni modo, intenderei promuovere globalmente gli antipasti, in particolar modo per le più buone lumache al sugo finora assaggiate lungo il nostro escursus, giudicando i difetti segnalati, accidentali.
 

Finestra sul cielo - Spigona arrosto

Spigona arrosto

Finestra sul cielo - Orata arrosto

Orata arrosto

 

Senza appello e giustificazione, invero, è la bocciatura che dobbiamo, nostro malgrado, decretare per i primi piatti. Abbastanza positivi gli spaghetti alla mediterranea scelti dal Marrocu, conditi con zafferano, vongole, cozze e bottarga, che risentivano inevitabilmente, della qualità dei succitati mitili;
sciagurata, invero, la preparazione delle linguine all’astice (tra l’altro, il crostaceo in sé era eccellente!) scelte da Jesus e la fregola con le arselle del Raschione, entrambe insensatamente demolite dalla pochezza e dall’eccessiva acidità del sugo al pomodoro, utilizzato come base.
 

Finestra sul cielo - Semifreddo alla nocciola

Finestra sul cielo – Semifreddo alla nocciola

 

Tra il primo e il secondo, segnaliamo un intermezzo digestivo, con la proposta di verdura rossa, sedano e finocchi, preso a pretesto dall’ingegner Marrocu per esibirsi nella personale composizione (con i prodotti presenti in tavola) del più improbabile dei condimenti: una poltiglia alchemica, elaborata con olio d’oliva, olio piccante, pepe nero sale e limone, assolutamente immangiabile!
Nella media, l’appetibilità di una concordata grigliata mista: seppie, gamberi, orata e spigola arrosto, di cui citerei esclusivamente la bontà delle seppie, e che avrei suggerito di meglio ricomporre, per motivi scenografici, in un unico piatto organico, anziché su tre differenti ceramiche.
 
Il finale della cena è anch’esso contraddittorio: eccellenti sorbetti alcolici al limone per Jesus e l’Ing.Marrocu, mediocre semifreddo della casa alla nocciola, impreziosita con crema ai frutti di bosco, per il Raschione. Conclusione con due buoni liquori alla liquirizia “Pacini” e un mirto per Jesus. Conto finale decurtato dai 40€ cadauno formali, ai 30€ sostanziali, da giudicarsi promozionali e leggermente al di sotto del giusto dovuto.
Il Ristorante “La finestra sul cielo” vanta una location invidiabile, non però adeguatamente valorizzata. La cucina è di buon livello ma risente di talune gravi distrazioni, che andrebbero sanate con una maggiore ricercatezza e attenzione da parte dello chef. Ad ogni modo, un posto sereno e gradevole, consigliato per serate non particolarmente impegnative e formali. Due burricchi.
 


VALUTAZIONE “La finestra sul cielo”: Due Burricchi.
Ristorante La Finestra sul cielo Indirizzo: Hotel Ulivi e Palme, Via Bembo 25, Cagliari
Telefono: 0704512770    [mostra in google maps]
 

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mar 26 2012

100. Ristorante Andreini – Alghero

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Andreini - Alghero Chiesa S.Francesco

Andreini – Alghero Chiesa S.Francesco

 

Prologo. Infine è arrivata. Cento, come le resurrezioni d’un secolo. Cento, come i canti della Comedia, cento come le grazie e gli onori di questa infinita avventura, consumata in Terra di Sardegna, per lunghi, cortissimi, interminati e interminabili spazi al di là della siepe dell’umana comprensione.
Dove la ragion dell’uomo si ferma, sovrastata dalla genuina essenza del Divino –  le cui manifestazioni terrene interessano il culto del piacere -, là il burriccu oltrepassa, col pensiero e con la carne scavalca, per condurvi in un nuovo Universo di trascendenti ed opulente emozioni. Non è una fine, non è un inizio, ma il segno di un passaggio, un’orma sull’argilla fangosa, che un sole accecante imprimerà nell’eterno.
 

Andreini - Marrocu Alfa

Andreini – Marrocu, Alfa verso il Sole

Andreini - Jesus

Andreini – Jesus al cospetto di Jesus

 

In principio fu il burriccu.
«Se io mi nasce un figlio come te, mi trancio i cog… , perché oltre ad essere un brutto burriccu, fai pure la linguetta»!
Al poco citato “Anziano“, l’onore e il genio di aver stimolato, con l’insulto e i «colpi di remo sulla schiena», le perverse fantasie del neo-nichilista Jesus.
Al troppo citato “Burriccu Pg“, l’onore di aver avviato, con malsano e innaturale istinto masochistico, il periodo dei challenge dietetici, documentati su queste pagine e consumati, per il sadico esercizio del vostro amato, nei migliori ristoranti della Sardegna. Così ha avuto origine il Donkey Challenge: la sfida del burriccu!
 

Andreini - Ingresso

Andreini – Ingresso

 

Burricchi verso il sole. Sabato pomeriggio. Un lamentoso ed insofferente Ingegner Marrocu, stringe poco saldamente il volante ultra-sensibile della 150 cavalli di Jesus, speditamente avviata verso il sole del piacere e della lussuria alimentare; a tratti pontifica, a tratti (ricordandosi di essere un radicale estimatore della industria teutonica) dileggia. Pochi minuti prima, non avendo appieno apprezzato la comodità del sedile posteriore in pelle, al cospetto della rigidità di un assetto sportivo sulle buche della S.S.131, il buon ingegnere aveva convinto l’auriga Ettore nel tralignare il percorso stabilito, per fare tappa nel bar di una tranquilla e accogliente località del nuorese: Borore!
Dopo essersi assicurato al posto di guida, esercitava quindi l’arte dell’imprudenza e dell’incoscienza, platealmente inveendo contro un austero automobilista locale. Il successivo disimpegno nell’apprendere la modalità di utilizzo del cruise-control, ne avrebbe poi cagionato un grave difetto di attenzione, tanto da produrre un sensibile allungamento dei tempi di percorrenza della strada. Risultato: giunti finalmente in albergo, il povero Raschione Ettore, stimolato nel profondo delle viscere, arrivava ad implorare la prima stanza disponibile (ovvero quella più vicina alla reception) al fine di raggiungere, il più speditamente possibile, l’agognata toilette.
 

Andreini - Interno, Marrocu Churchill

Andreini – Interno, Marrocu Churchill

 

Alghero. L’Alguer, Barceloneta, splendida enclave catalana integrata nel Nord-Ovest della Sardegna. Spiagge bianchissime, un suggestivo porto turistico, incantevoli stradine e stretti angiporto, alternati a maestose torri e bastioni, che trafiggono il cuore pulsante della città.
Inebrianti profumi e composti rumori di festa, accolgono l’incedere dei Donkey, accompagnato dal fastidioso avanzare del costosissimo trolley del Raschione: «Dobbiamo restare una notte, cosa tutto ti sei portato, burriccu?!?».
Nei pressi del centralissimo tempio dedicato a San Francesco, inserito nell’omonimo virtuoso convento, si trova l’alloggio scelto da Jesus, per penitentemente ospitare le mortali fattezze dei tre Triumviri: Hotel San Francesco, le cui camere (o, per meglio dire, “cellette”) si confondono con quelle dei frati, affacciate sul chiostro inferiore. Tanti nostalgici ricordi nella memoria di Jesus…
 

Andreini - PreAntipasti, Pane

Andreini – PreAntipasti, Pane

 

I nostri più affezionati fan, che hanno seguito in tempo reale le vicende di questa centesima ciccionata sulla pagina facebook, avranno già avuto modo di conoscere il primo evolversi della serata, che ha avuto un alcolico preludio in Piazza Civica – quasi interamente finanziato dal buon Ettore -, con la degustazione di due “biciclette” più “Martini bianco” con ghiaccio (per Jesus) accompagnate da buonissime (e salatissime) patatine fritte di stampo indigeno.
Poco prima, Jesus e il Raschione avevano avuto modo di ritrovare il disperso Ing.Marrocu, allontanatosi preventivamente dal gruppo principale, ovviamente con difetto di comunicabilità a distanza! Terminato questo “pre-aperitivo”, i tre si dirigevano verso la via Ardoino. Destinazione Andreini.
 

Andreini - Antipasti

Andreini – Antipasti

 

Ristorante Andreini. Il Ristorante si raggiunge percorrendo brevemente la via Ardoino (attenzione a non confondersi con l’errata toponomastica di Google) appena dopo aver superato la trattoria “Appena Prima” (bistrot all’aperto della medesima proprietà), la cui denominazione non sappiamo se definire geniale o oltremodo maliziosa.
L’uscio di ingresso è un portone in legno e ferro abbastanza anonimo, da cui fa capolino una splendida pianta grassa, per la quale la nostra ignoranza in botanica non ci consente di fornire ulteriori dettagli, ma che possiamo affermare essere ricorrente negli arredi interni, finanche arrivando a decorare gli esteticamente curati servizi igienici.
 

Andreini - Pecorino flambée

Andreini – Pecorino, crema flambée

Andreini - Tagliolini in crosta di pecorino

Andreini – Tagliolini in crosta di pecorino

 

Il tema strutturale ed architetturale del ristorante, è piuttosto comune per la città di Alghero. Il complesso è allestito su due lunghe gallerie parallele scavate nel tufo, caratterizzate da accattivanti volte a botte
– comunicanti per mezzo di ingressi ad arco -, decorate ed arredate con gusto e raffinatezza. Quadri e stampe in bianco e nero alle pareti, impalpabili lampadari spioventi, piccole serie di candele, misurati punti luce e un generoso acquario di vegete aragoste, dipingono un ambiente elegante ma informale, moderno ma dal fascino retrò. Una terza galleria dà alloggio alle cucine – affacciate e visibili direttamente dalla strada -, governate dai fratelli Andreini, stellati Michelin 2010 e 2011.
 

Andreini - Risotto di fregula

Andreini – Risotto di fregula

 

L’accoglienza del personale in sala è a dir poco incantevole. Una graziosa, elegante e gentilissima signorina ci fa accomodare, trattenendo i nostri soprabiti nel guardaroba, mentre i suoi numerosi colleghi predispongono minuziosamente l’accoglienza, con attenzione e gestualità fuori dal comune, senza mai comunque peccare di eccessivi o imbarazzanti formalismi.
Il servizio, assolutamente impeccabile, è quindi garantito da non pochi preparatissimi camerieri, mentre non di rado lo chef balugina nella sala, per servire personalmente le pietanze ed assicurarsi del pieno benessere degli avventori.
Tutto è ben misurato e naturale, tanto da rendere l’atmosfera empaticamente calorosa e rilassante.
 

Andreini - Gnocco arrosto dentice

Andreini – Gnocco arrosto dentice

 

Ci accomodiamo su una spaziosa tavola rotonda, approntata con una raffinata e lunghissima tovaglia bianca, ornata da alcuni suppellettili in ceramica e da un sofisticato porta-candela sferico. Il cameriere ci propone di esordire con un veloce aperitivo, trovando la nostra incondizionata approvazione, nonostante la recentissima e preventiva assunzione di alcolici. Malvasia di Bosa “Zarelli” per Jesus e il Raschione, Cedrata Tassoni (Sciroppo di Cedro e acqua Perrier) scelta dall’Ing. Marrocu. L’aperitivo veniva accompagnato, dapprima con i particolarissimi e strepitosi panini serviti in tavola (focaccia bianca con lievito madre, panino con scarola e alici, focaccia con capperi, olive e pomodori secchi) e successivamente con un inarrivabile pre-antipasto concepito dallo chef: un trittico costituito da panetto soffice, olio di oliva di Alghero, royal di carciofi sormontata da spuma di merluzzo e goccia di polpa di ricci. Sublime!
 

Andreini - Zuppetta di pesce

Andreini – Zuppetta di pesce

 

Il vino scelto per la serata è determinato dalla volontà di Jesus di provare una prestigiosa etichetta locale. Scelta invero quasi obbligata, data la mancanza, per contingenza vinicola del periodo, di più valide alternative nella pur fornitissima carta dei vini: sauvignon “Le Arenarie” del 2010, di Sella&Mosca.
Da qui è forse è utile sottolineare un aspetto di carattere semiologico. Raramente abbiamo avuto modo di riscontrare una attenzione e un rigore talmente maniacali nei processi di creazione dei piatti, come da “Andreini”. Ciascuna singola pietanza, oltre che essere caratterizzata da una filogenesi di sperimentazione, viene accompagnata da non sbrigativi processi di preparazione, basati su genuini ingredienti di stampo “casereccio”, elevati verso le vette più alte della cucina. Particolarità ed attenzioni che, ammettiamo, l’avventore medio (noi compresi) non è in grado di apprezzare nella sua interezza, e che vanno ben oltre il soggettivo compendio del sapore finale.
 

Andreini - PreDolce

Andreini – PreDolce mascarpone pistacchio

 

Antipasti. I quattro eccellenti antipasti proposti, sono stati serviti su un accattivante vassoio di vetro squadrato, adagiato su un sottopiatto d’alluminio color madreperla, con centro di sughero: tartara di pesce agli agrumi e sardine marinate, cozze e gamberetti in tempura, polpette di baccalà e anemoni con maionese di ricci, insalatina di polpo (quasi impalpabile al tatto, per la morbidezza) carciofi e bottarga.
La presentazione delle pietanze veniva giustamente accompagnata dalle esaustive spiegazioni dei camerieri, sollecitati e interpellati più volte dagli esigenti e curiosi burricchi, fino a stimolare oltre misura il non contenuto eloquio del titolare, trattenutosi più volte al nostro tavolo per imbastire discorsi di viscerale passione e amore per il proprio lavoro. Bravo!
 

Andreini - Tortino al pistacchio

Andreini – Tortino al pistacchio

 

Primi piatti. Suggestiva ed impagabile l’estetica del rituale di allestimento del primo piatto scelto da Jesus. Trattasi di tagliolini in crosta di pecorino, bottarga di muggine e salvia. Una forma scavata di pecorino viene al suo interno innaffiata con del brandy e accesa a mo’ di flambée. Una volta ottenuto un deposito di crema sul fondo, si inseriscono i tagliolini, poi conditi con la salvia, pepe nero e scaglie di bottarga: goduriosi!
L’ingegner Marrocu si deliziava invece con un abbondante risotto di fregula, con ventresca di tonno alla brace, asparagi e cipollotto, mentre il Raschione accondiscendeva volentieri alla fantasia del giorno dello chef, suggerita da Andreini in persona: gnocco arrosto con pomodorini e dentice. A detta del Raschione: «Uno dei migliori primi mai assaggiati».
 

Andreini - Dolcetti

Andreini – Dolcetti assortiti

 

Secondo piatto. Comune questo a tutti i commensali, da definire semplicemente sublime: delicata zuppetta di pesce con molluschi e crostacei, declinata in gamberetti, polpi, dentice e pesce scorfano.
Dolci, pre-dolci e post-dolci. La cena si avviava quindi verso la sua naturale conclusione. Il pre-dolce servito in tavola era una crema di mascarpone e pistacchio con fragole e sorbetto di gelsomino, mentre il dolce vero e proprio, un tortino caldo al pistacchio su zuppetta di fico d’india e sorbetto alle mandorle, decorato da un fiore di mandorlo, colto nel giardino degli Andreini. Senza parole! Ad accompagnare i dessert,  monica passita con doppia fermentazione per Jesus, nasco “Monteloce” di Sella&Mosca per il Marrocu, Nasco “Angialis” di Argiolas del 2006 per il Raschione Ettore.
 

Andreini - Tavola a fine pasto

Andreini – Tavola a fine pasto

 

Infine i dolcetti finali:  meringhe alla crema di nocciola e peperoncino, dolci di mandorle e crema di mascarpone e uguale condimento di peperoncino. Un caffè per Jesus
– opulentemente corredato da quattro differenti sfumature di zucchero diversamente raffinato -, due grappe barricate più un Whisky per il Marrocu in versione Winston Churchill (con tanto di sigaro toscano in bocca) concludevano una cena eccezionale. Costo complessivo, 83€ cadauno, da considerarsi adeguati per l’impagabile qualità della cucina e un servizio più che straordinario. Da Segnalare, infine, la non comune abitudine del ristorante, di congedare i propri ospiti con un piccolo presente, fatto di dolcetti di produzione propria, adatti alla colazione del giorno seguente.

Il Ristorante Andreini, già positivamente valutato dai nostri meno rinomati (!) colleghi della guida Michelin, rappresenta uno dei rari e preziosi punti di riferimento in Sardegna, per chi non si accontenta di una cucina convenzionale e scontata. Lo straordinario è invece qui istintuale e di casa; un sublime accogliente nido, per chi ama farsi vezzeggiare fino ed oltre i confini dei più nobili vizi umani.
Grazie a tutti voi, cari fan. Alle prossime cento ciccionate.
 


VALUTAZIONE “Andreini”: Cinque Burricchi.
Ristorante Andreini Indirizzo: Via Ardoino 45, Alghero
Telefono: 079982098    [mostra in google maps]
 


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nov 13 2011

Ristorante Greta’s Castello – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Greta's - Torre di San Pancrazio

Greta's – Torre di San Pancrazio

 

Greta’s Castello. Il Castello di Greta.

C’era una volta, perduta nel tempo di letizia e di pace degli uomini, un’antica città, innalzata, nel volgersi di una sola luna, da quattro neri giganti, su di una imponente rocca bagnata dal mare. Mare che, celato agli anfratti calcarei e alle strette stradine in pietra
– calpestate dal suo laborioso popolo -, veniva offerto, splendido e maestoso, alla vista delle alte torri e dei monumentali bastioni che difendevano la città.
Sospesa tra l’oblio della vita e la realtà del sogno, regnava sovrana la principessa Greta, che un vile incantesimo della bellissima ma areste fattucchiera Barbara, costringeva rinchiusa nell’imponente torre del proprio Castello.
Si risvegliava Greta, tutte le notti, accomodata sul suo nobile trono, nella chiassosa frenesia di una imponente e scostumata libagione. Maledizione voleva, che la sfortunata principessa bramasse immobile di unirsi a tale alimentare lussuria, senza però poter dischiudere in alcun modo le regali, carnose labbra.

Greta's - Interno

Greta's – Interno

 

Chiunque divisava di spezzare il sortilegio
– valorosi cavalieri, saggi sacerdoti, giovani vergini o gaudenti fanciulli – veniva d’incanto trasformato, appena varcata la soglia della torre,  in umile bestia da soma. Ecco perché la città si popolò ben presto di asinino bestiame, tanto da essere conosciuta, nelle valli e tra i popoli vicini, come la città dei Burricchi!
Una notte di luna piena arrivarono, proprio da quelle valli, tre nobili e valorosi principi
– i principi Din, Don, Dan – dalla folta chioma e dalla sgargiante livrea vermiglia. Difettavano, codesti nobili, per un risibile particolare antropomorfo: le vistose orecchie d’asino, che provocavano ilarità e scherno in chiunque incrociasse il loro cammino, ma che li mettevano al riparo da qualunque malevola stregoneria che mirasse a trasformarli in orecchiuti somari, quali – di fatto – già erano.

Greta's - Tempura di verdure e pescato del golfo

Greta's – Tempura di verdure e pescato del golfo

 

Alle ore 21 di Sabato, il principesco Jesus, il valoroso Ettore e il regale Ing.Marrocu, attraversate le suggestive vestigia del quartiere di Castello, varcavano senza indugio alcuno la soglia della torre stregata, per unirsi al solenne fatato convivio, e coraggiosamente infrangere l’antico incantesimo.
La torre in questione è il Ristorante Greta’s Castello, splendido e signorile anfratto cagliaritano, edificato sulle rocce calcaree della Via dei Genovesi. Il locale non è di per sé esclusivamente un ristorante, ma altresì un art concept bar, una sala per esibizioni live e una ricercata prosciutteria. Tre e più anime che si manifestano, distintamente ed armoniosamente, distribuendosi su altrettanti diversi ambienti, che è possibile inquadrare con maggior dettagli nel loro accattivante ed esteticamente ben curato sito Internet.

Greta's - Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's – Millefoglie di carasau e bottarga

Greta's - Carpaccio di spada e gamberi

Greta's – Carpaccio di spada e gamberi

 

L’anima che più interessa al rumoreggiare di queste pagine, è di certo quella del ristorante. La sala, elegantissima e signorile, è un corto corridoio color latte, sormontato da una magnifica volta in pietra ed arredato con gusto e sobria compostezza. Contiamo una decina di comodi tavoli, apparecchiati e drappeggiati con grazia, circondati da splendidi piccoli elementi d’arredo e da luminose nicchie squadrate, che fanno capolino in fondo alla sala. Due lampadari a goccia e una imponente credenza bruna – deputata a celare con discrezione la cucina – completano lo stile raffinato e moderno.

Greta's - Maharones all'astice e funghi porcini

Greta's – Maharones all'astice e funghi porcini

 

Il servizio del personale è a dir poco impeccabile. Un esperto e sempre sorridente caposala e una spigliata signorina in elegante tenuta nero/vinaccia, si alternano ai tavoli dei non numerosi avventori presenti. Altre giovani bellissime principesse – molto probabilmente dedicate alle altre anime del Greta’s Castello – baluginavano di tanto in tanto  d’innanzi al “composto” osservare dei tre affascinati burricchi.
Se un appunto può essere mosso al ristorante, è la non perfetta distribuzione dell’impianto di riproduzione acustica, che in alcuni frangenti è risultato particolarmente fastidioso in termini di decibel profusi.

 

Greta's - Medaglioni di astice

Greta's – Medaglioni di astice

 

I burricchi venivano quindi accolti e accomodati al loro tavolo, con letizia e gentilezza. Arrivate dapprima le bottiglie di acqua naturale e frizzante richieste, l’esordio è stato quello di un brindisi di benvenuto, condotto con ottimo spumante brut e accompagnato da squisiti tortini al patè di oliva, con fantasia di sedano e cipolle. Ottimi!
Buonissimo anche il pane offerto, che ha scandito l’evolversi della cena, costituito da pane carasau e panini di diversa farinacea natura.
Nonostante l’intenzione fosse quella di degustare piatti di filosofia marinara, i tre si lasciavano sedurre dalla convincente cameriera, che proponeva un rosso leggero, di produzione autoctona, risultato invero adatto e squisito: “Il rosso della locanda”, che portava nell’etichetta il calice femminino, prima ancestrale raffigurazione del Regno della Dea Madre.

Greta's - Filetti di orata

Greta's – Filetti di orata

Greta's - Cartoccio d'anatra all'arancia

Greta's – Anatra all'arancia

 

Il menù del Greta’s risulta, come per tutti i ristoranti di spessore, non spropositatamente ricco di numerose differenti pietanze, ma un concentrato di poche impagabili prelibatezze. Sceglievano quindi, gli oculati Triumviri, di aprire le ostilità con un meraviglioso trittico di antipasti, costituito da: carpaccio di spada e gamberi “in salsa agli agrumi e petali di carciofi spinosi del Campidano”, millefoglie di carasau e bottarga con pomodorini di pula, per concludere con una maestosa tempura di verdure e pescato del golfo “su cestino di carasau”. Cottura e sapore della tempura – molto probabilmente realizzata con frittura in olio d’oliva -, eccezionali!

Greta's - Mousse ai tre cioccolati

Greta's – Mousse ai tre cioccolati

 

Impagabile anche il primo piatto, comune a tutti i commensali e scelto tra le due “paste fresche di Oliena”, presenti ed evidenziate nella carta: maharones de busa, all’astice e funghi porcini. Spettacolari, con un unico piccolo appunto: i pomodorini di contorno sarebbero dovuti essere preventivamente riscaldati. Differenziata, invero, la scelta dei secondi, favolosi piatti: medaglioni di astice con avocados su alzata di pan di brioche per Marrocu, filetti di orata con indivia belga carammellata e torretta di patate e zucchine per Ettore, cartoccio di filetti di anatra all’arancia con patate novelle per Jesus. Composizione e presentazione dei piatti, superbe… màestri!

 

Greta's - Tortino caldo alle castagne

Greta's – Tortino caldo alle castagne

Greta's - Millefoglie di carasau dolce

Greta's – Millefoglie di carasau dolce

 

I dessert che sono seguiti non potevano che essere sontuosi: Mousse ai tre cioccolati e composta di agrumi, con decoro di alloro e ristretto alla liquirizia per Jesus, tortino caldo di castagne con gelato alla vaniglia e caramello all’arancia per il Raschione, millefoglie di carasau dolce con crema al pistacchio e salsa di moscato per l’estasiato ingegner Marrocu, il tutto accompagnato da un eccellente moscato della casa.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una grappa barricata per Jesus e un limoncello artigianale per Marrocu, servito su un particolarissimo ed instabile bicchiere dal basamento a trottola.
Costo complessivo della felice esperienza, 65€ cadauno, arrotondati con una cospicua mancia
– elargita, invero, esclusivamente dai due più capelluti Triumviri -, da ritenersi adeguato alla qualità.
Accomodamento elegante, servizio impeccabile, cucina raffinata e sontuosa. Sono queste le caratteristiche del Greta’s Castello, che di certo non si propone come location susunku-friendly, ma che attende ed accoglie i più esigenti clienti, disposti a sacrificare qualche soldo in più, nel proponimento di vivere sognanti serate da fiaba.


VALUTAZIONE “Greta’s Castello”: Quattro Burricchi.
Ristorante Greta’s Castello Indirizzo: Via dei Genovesi 111/117, Cagliari
Telefono: 0706670119    [mostra in google maps]
 

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ott 29 2011

Principi di Dan – Cagliari

 Scritto da Ettore | 15 commenti | Commenta

Principi di Dan - Via Napoli

Principi di Dan – Via Napoli

 

I Principi di Dan, nome che trae ispirazione dal romanzo di Leonardo Melis, sempre abile nel proporre affascinanti reinterpretazioni della storia, erano gli
Shar-dana, i gloriosi antichi Sardi, che hanno spesso determinato le glorie degli eserciti degli antichi Egizi e condiviso i segreti dei figli d’Israele, stabilendo così un asse virtuale tra la nostra isola e la terra Santa.
Sabato 29 ottobre, ore 13:00: non è un caso che tre esemplari di raziocinio ainìno si ritrovino per il consueto rito settimanale nel quartiere storico Marina di Cagliari, nei pressi della Piazza San Sepolcro, e precisamente nella via Napoli, luogo di passaggio di turisti e di piriccocco esotico(cit.), in un’atmosfera che echeggia di gloriose avventure (dell’ Ing. Marrocu), allo stesso modo in cui gloriosa sarà l’ennesimo sacrificio culinario alla ricerca di sapori nuovi e antichi tra le mura cagliaritane.

Principi di Dan - Interno

Principi di Dan – Interno

 

Per dovere di cronaca dobbiamo segnalare l’inspiegabile ritardo del noto Triumviro Marrocu convinto, a suo dire di dover raggiungere il resto della carovana asinìna in un presunto poco rotondo orario delle 13:30: che Dio lo perdoni… Alle 13:15 il Triumvirato al completo varca i cancelli dell’altisonante locale.
Veniamo accolti da un corpulento cameriere, la cui fisicità ricorda proprio quella di un antico guerriero e veniamo fatti accomodare in una sala che ha le sembianze più un corridoio, spezzato nella lunghezza da volte a crociera, con le pareti rivestite di mattoncini, che ricordano la Metro londinese, illuminato con moderne luci d’ambiente e fari appesi al soffitto sopra eleganti tavoli in ferro battuto, approssimativamente apparecchiati con poco eleganti micro tovaglie di carta.

Principi di Dan - Fantasie di terra

Principi di Dan – Fantasie di terra

 

Così come l’omonimo romanzo riesce a suggestionare l’immaginazione del lettore e a insinuare il dubbio di biblici collegamenti tra la storia degli antichi guerrieri sardi e il regno d’Israele, allo stesso modo l’ambientazione e il personale riescono a creare un’atmosfera enigmatica per la quale i burricchi perdono il senso dell’ordine delle cose, soprattutto la differenza tra i vari tipi di portate che scandiscono i tempi di un pasto.
La soluzione proposta dal cameriere per il pranzo consta di un piatto composto di fantasie di terra, accompagnato da vino della casa ad un prezzo fisso. La proposta appare troppo poco copmplessa per i voraci Burricchi che chiedono ed ottengono un’integrazione di un tagliere di affumicati di mare.

Principi di Dan - Salse varie

Principi di Dan – Salse varie

 

Non ci viene proposta una vera e propria carta dei vini, ma solo del vino di proprietà di una cantina privata della vicina Quartu Sant’Elena, ottenuto da uva Cannonau, e nonostante ci sia stato assicurato di non provenire da alcuna cantina sociale, il sapore degli additivi sicuramente ha tradito ogni aspettativa di genuinità e gusto.
La fantasia di terra consiste in un assaggio di tre diversi tipi di pecorino di diversa stagionatura (ottimi), della ricotta affumicata (eccellente), della lonza di maiale(mustela) della pancetta e del prosciutto crudo, una piccola frittata di verdure (dal sapore non indimenticabile) e una piccola panada con patate, carciofi e carne di agnello (buonissima), il tutto disposto intorno a una ciotola di semplice ma molto saporita lattuga. Segnaliamo l’ottimo olio d’oliva Ghermanu dell’azienda agricola di tale Giuliana Puligheddu, più volte decorata con diversi premi internazionali per i propri prodotti.

Principi di Dan - Tagliere di mare

Principi di Dan – Tagliere di mare

 

Terminate le fantasie di terra i Donkeys passano ad assaporare i sapori di mare. Il passaggio non è garantito da un probabilmente più consono sorbetto al limone, ma da una meno comune varietà di salse da consumarsi con l’ottimo pane cifraxiu che chi vi scrive ha gradito assai: marmellata di peperoni, crema di carciofi, funghi sott’olio, pomodori secchi. Degna di nota solamente la crema di carciofi. I sapori di mare vengono presentati su un ampio tagliere diviso in tre zone: carpaccio di tonno, carpaccio di pesce spada e carpaccio di marlin, accompagnati da tre ciotole con fette di bottarga, alici sott’olio e una salsa non ben identificata dai vari sapori tra cui spicca quello delle cipolle in agrodolce.

Principi di Dan - Dolci e moscato

Principi di Dan – Dolci e moscato

 

Consumato a fatica il tagliere di affumicati, il cameriere ci propone come dessert un assaggio di dolci tipici sardi rivisitati con l’aggiunta di cioccolato bianco. Tra questi menzioniamo aranzadas, pabassinas, gueffus con glassa di mirto, bianchini e due dolci a base di noci.
Ha accompagnato quest’ultimo round un moscato dal colore e dal sapore non eccessivamente accesi, così come non abbiamo rilevato particolari note di merito nei dolci assaporati.
Il pranzo si è concluso con un costo pro-somaro di circa 24€ a testa, da ritenersi in generale adeguato per la quantità di cibo ingerito.
Possiamo definire i Principi di Dan una esperienza culinaria diversa dal comune pasto, particolarmente indicato per chi vuole assaporare i sapori dell’antica tradizione agro pastorale, in particolare de su smurzu, lo spuntino dei pastori di mezza mattina.
Troviamo invece difficoltà a inserirlo nella nostra classifica, in quanto lo riteniamo non classificabile nell’ambito della ristorazione classica, per l’oggettiva mancanza di una cucina capace di produrre pietanze calde, primi piatti soprattutto, nonostante l’offerta del maialetto arrosto che sempre è gradito ai turisti non isolani, ma allo stesso tempo riteniamo l’offerta del locale molto interessante, soprattutto occasionalmente, sia per la genuinità dei sapori, sia per la spesa contenuta, particolare questo che stimolerà senza dubbio l’interesse della parte più parsimoniosa dei nostri lettori.

 


VALUTAZIONE “Principi di Dan”: Burriccu ponpon.
 Principi di Dan Indirizzo: Via Napoli 77, Cagliari
Telefono: 0702047031    [mostra in google maps]
 

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