☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
gen 30 2014

Ristorante Il Viale – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Il Viale - Interno

Il Viale – Interno

 

Quanto sa di sale, la carne di burriccu mangiata al Viale. E ‘sì proverai quanto costa inerpicarti sull’irta mulattiera del foglio bianco, e sulla Via vergare la tua orma, confuso nelle polveri dell’altrui memoria.
Gli alberi che ci fanno incontro sono file di soldati in marcia, ognuno camminando all’ordinato e ritmico passo della paura, ciascheduno a noi bisbigliando, nella fregola delle fronde mosse dal vento, parole di zuccherino sostegno: «burriccus», «molentis», «balossus». E così via…
Beh no, in effetti non era proprio così la storia, né questo però basta per riscriverla da capo. Per ora abbiamo una nuova liturgia da raccontarvi, e la strada che ci ha condotto al Tempio, non è che un trascurabile dettaglio.
 

Il Viale - Antipasti di mare

Il Viale – Antipasti di mare

 

Sono improprie e mendaci, le pletoriche indicazioni che il Raschione Ettore – geloso custode dei segreti della macchina delle ciccionate, organo decisionale sulle nostre ebdomadarie destinazioni -, fornisce ai suoi sparigliati compagni d’avventura, onde raggiungere rapidamente il ristorante “Il Viale”, tra l’altro di non difficile individuazione in quel di Viale Trieste, Cagliari. Jesus, che di sua norma ignora le premure e i consigli di chicchessia, raggiunge facilmente il luogo dell’incontro, mentre l’Ing.Marrocu, di carattere più accondiscendente, dapprima converge in fronte alla vetrina del ristorante (con i colleghi già all’interno) per poi – non identificando né l’insegna né il punto di riferimento consigliato (Le Poste!??) – ripartire velocemente con l’auto, salvo successivamente fare ritorno, carico di insulti nei confronti del Raschione medesimo.
 

Il Viale - Zuppa di cozze

Il Viale – Zuppa di cozze

 

E’ sobria, composta e, in un certo senso, lindamente asettica, l’unica luminosa sala del ristorante, a cui si accede lateralmente dopo un breve disimpegno che segue i confini di toilette e cucine. Quest’ultime, collocate nel quadrante Sud, risultano in parte visibili all’alloggio dei tavoli, tramite un accesso delimitato da un tendaggio bianco. Le pareti chiare e l’utilizzo delle eleganti tonalità grigio scuro per infissi e sostegni strutturali, stonano marcatamente con la pavimentazione rustica. Un basamento in simil-ardesia, e magari sedie imbottite color crema, farebbero di certo risaltare in misura sensibile il locale per raffinatezza e compostezza estetica.
 

Il Viale - Trofie alla carlofortina

Il Viale – Trofie alla carlofortina

 


Nel mentre che dalla cucina – oltre a baluginare indaffarati cuochi al lavoro -, arrivavano di tanto in tanto strani e non identificati frastuoni, l’atmosfera risultava allietata (ovviamente entro lo spazio dei gusti personali) da un sottofondo musicale, riferibile ai successi degli anni ’80/’90.
Il servizio in sala – che nell’occasione era gestito da un unico giovane e informale cameriere – , è stato a tratti efficace ed attento, a momenti meno preciso, con qualche imperfezione nella gestione e nella sistematica sostituzione di stoviglie e posate, durante l’incedere delle pietanze.
 

Il Viale - Fregola in brodo

Il Viale – Fregola in brodo

 

Ordiniamo subitamente, per un brindisi d’esordio, un Torbato brut di “Sella & Mosca”; poco dopo, invero, nonostante i primi consigli del pur gentile cameriere, evitiamo le restrizioni del menù fisso, indirizzandoci verso un percorso più articolato e, come nostra abitudine, basato su delizie di mare.
E’ difficile la scelta del vino, per la quale l’Ing.Marrocu si propone di visitare direttamente il frigo in sala. Più tardi, un fastidioso allarme da drammatico incidente criogenico, avviserà tutti gli astanti che la porta del medesimo era rimasta aperta, innescando un pericoloso innalzamento della temperatura interna! Ad ogni modo, la scelta ricadrà su un particolare bianco (vitigno Semidano) “Anastasia”, della cantina “Il Nuraghe” di Mogoro. Come d’abitudine, al termine del pranzo, la bottiglia vuota sarà sottratta all’ecologico riciclo, per terminare i suoi giorni nella buia ed effimera cantina dell’ing.Marrocu.
 

Il Viale - Orata alla vernaccia

Il Viale – Orata alla vernaccia

 

La cucina de “Il Viale”, ci ha comunque positivamente sorpreso, in ordine alla genuinità delle materie prime e alla composizione delle pietanze, semplici e tradizionali nella generalità dell’offerta, ma con ripetute e piacevoli sfumature di originalità. Meno curata, c’è da dire, la presentazione dei piatti, a partire dall’impatto estetico delle ceramiche presentate a servizio.
Piuttosto gustosi sono risultati gli antipasti: polpette di pesce spada e patate; classica burrida di gattuccio di mare (molto delicata); carpaccio di polpo con sedano, prezzemolo e pomodori;  frittelle di bianchetti e cozze; filetti di triglie panati; per terminare con una sontuosa zuppetta di cozze in rosso con pomodorini freschi a dadini.
 

Il Viale - Tiramisù

Il Viale – Tiramisù

 

Ottimi i primi: trofie liguri alla carlofortina con pesto, tonno (comunque in tutta apparenza in scatola?!?) e pomodoro per l’Ing.Marrocu; fregula in brodo di pesce e arselle per Jesus e il Raschione.
Dopo una contrattazione sulla tipologia del pescato disponibile, i burricchi partoriscono un’idea di secondo: orata e spigola alla vernaccia, accompagnate da verdure fresche. Molto gradevoli.
Infine i dolci: tiramisù per Il Raschione e Marrocu, semplice sorbetto al limone per Jesus, senza alcun accompagno alcolico proposto. La cena si concludeva quindi con dei caffè e nessun amaro, data la non appetibilità delle bevande presenti in cantina. Costo complessivo, 35€ cadauno, da giudicarsi finanche inferiore per un buon 10% al giusto dovuto.

 

“Il Viale”, a nostro giudizio è un buon ristorante, caratterizzato da una cucina semplice ma accattivante e gustosa, e da un ottimo potenziale, non pienamente valorizzato. Una cantina più fornita e una maggiore cura per i dettagli, in ordine al servizio e all’estetica generale, farebbero di certo fare un notevole salto di qualità al locale. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Il Viale: Tre Burricchi.
Ristorante Il Viale Indirizzo: Viale Trieste 120, Cagliari
Telefono: 3493375337    [mostra in google maps]
 

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gen 15 2014

Ristorante Accademia dei Gusti – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Accademia - Interno

Accademia – Interno

 

Scrivo la recensione. Non ho, e mai troverò il tempo di fare altro. Insomma, questo non è un esercizio speculativo né un omaggio alla filosofia, ma un’imprescindibile spettanza, un dovere e un possedere – in ordine alla geometrica composizione degli eventi – il senno di una necessità. Da qui partiamo e siamo sempre partiti. Qui ci troviamo e baluginiamo, come inetti e formidabili, come estraniati ed intromessi, come discenti e precettori, come semplici ed onorabili curatori del giardino di Academo, senza altra volontà  nostra o altrui, con la consapevolezza di nulla aver da insegnare se non a noi stessi. Giusto ora ho il tempo di fare. Di scrivere la recensione, e così sia.
 

Accademia - Antipasto

Accademia – Antipasto

 

La sera del Saggio. Giusto la brina e i vetri appannati della 150cv, sotto il pesante alitare di due famelici quadrupedi, sembrerebbe dare all’atmosfera la parvenza di un Inverno che, di fatto, non è mai arrivato. L’emozione della consumanda attesa, per la prossima divisata avventura alimentare, non tradisce la celere attenzione che Jesus e il Raschione Ettore ripongono nel dosare la velocità dei passi, con il malcelato intento di escludere all’Ing.Marrocu ogni privilegio di ammonimento, per i pochi minuti di ritardo accumulati. All’Incirca verso le 21.03, il ritrovato Triumvirato della ristorazione sarda, varca la soglia del ristorante.
 

Accademia - Ali di razza in brodetto

Accademia – Ali di razza in brodetto

 

Peraltro, già nel recente passato i burricchi avevano avuto modo di visitare questi spazi, ma il locale aveva un altro nome e un’altra gestione. Nulla, in prima apparenza, ci risulta mutato nell’originale ordine estetico: una prima sala al piano terra, viene delimitata lateralmente dal lungo bancone del Bar, che si allunga fino alla cucina a vista. Un secondo ambiente, al piano superiore, appare più elegante e formale e si contraddistingue per tonalità cromatiche sul grigio e sul nero, nonché per qualche arzigogolato motivo sulle pareti. Il gentilissimo e numeroso  personale – in prevalenza, del gentil sesso – accoglie l’avventore al suo arrivo, già disponendo i suoi soprabiti nel guardaroba, accompagnandolo su per le scale al tavolo a lui riservato ma (almeno nel nostro caso, per un apparente deficit di coordinamento) lasciandolo lungamente in attesa, prima di poter informarsi sul menù e comandare le bevande d’esordio. Veniamo investiti, al nostro ingresso, da un pungente e quasi fastidioso effluvio indefinito, all’inizio ricondotto, dalla illetterata quiescenza mnestica di Jesus, all’odore della vulgare polpa di granchio. Ovviamente, apprenderemo più tardi trattarsi, al contrario, di costosissimi Tartufi bianchi, che sarebbe comunque opportuno sigillare con cautela, data la smisurata propulsione aromatica.
 

Accademia - Gnocchi di patate

Accademia – Gnocchi di patate

 

La complessità della proposta della “Accademia” ci lascia comunque spiazzati. Non vi è un menù “a la carte”, ma ci vengono presentati due percorsi degustazione di terra e di mare. Ovviamente scegliamo la seconda strada. E’ ben fornita la cartina, nella quale identifichiamo il vino preferito dall’ing.Marrocu: bianco Tharros I.G.T.”Karmis” delle cantine “Contini”, democraticamente anteposto, dopo accese discussioni, alla alternativa indicata dal Raschione. L’aspetto caratteristico e sostanziale del locale, però, è quello di dedicare particolari attenzioni alle famiglie con prole, avendo allestito per la figliolanza due sale con attività ludico-intrattenitive, gestite da personale qualificato e costantemente monitorate da telecamere collegate agli schermi visibili sulla parete Sud. Ovvero, potete leggerla in questi termini: se avete un giorno deciso – per una qualunque ragione che non staremo qui comunque a censurare – di mettere al mondo dei piccoli lanzichenecchi, avete la possibilità di farli confinare nelle anguste segrete del ristorante, per evitare che vi rompano le sfere di Dyson per tutta la cena. Purtroppo, in sede di prenotazione, avevamo già constatato come la detenzione coatta non fosse prevista per la categoria “Ingegneri”.
 

Accademia - Trancio di orata

Accademia – Trancio di orata

 

Ad ogni modo, il proponimento iniziale viene rispettato in toto, salvo però uniformemente ridistribuire le pressioni gravitazionali tra tutti gli astanti in sala, la quale, per effetto dell’andirivieni dei terroristi in erba, diviene presto facilmente chiassosa: «pitticcu su dolor’e conca!»
Altra inusitata costumanza dell’”Accademia”, è quella di trattenere e intrattenere i propri ospiti mediante il periodico manifestarsi di esibizioni in stile flash mob, condotte non da attori o saltimbanchi, ma dagli stessi camerieri, che si improvvisano ballerini, cantanti e rumoristi. Il risultato finale di questa filosofia è gradevole dal punto di vista dell’intrattenimento ma esclude, ad esempio, la possibilità di scegliere il ristorante come primo tenero indirizzo per le novelle relazioni; questo, nonostante i pur romantici candelabri rialzati ai tavoli, con tanto di lumino d’ordinanza. Altro aspetto da considerare è l’efficacia del servizio; certamente più che sufficiente in termini generali, ma quasi interamente riposto nelle mani dell’unica esperta maître (tra l’altro già presente nella passata gestione) relativamente al contributo assoluto di qualità.
 

Accademia - Cruditè di ravanelli

Accademia – Cruditè di ravanelli

 

Qualche piccola imperfezione, durante l’incedere della serata, dobbiamo in effetti registrarla, partendo da un certo difetto di coordinamento («scusate, i ragazzi hanno fatto confusione, i primi vi sono già arrivati?»), passando per la lentezza generale della cena (terminata oltre mezzanotte, ma questo possiamo attribuirlo alla sincronizzazione dei tavoli sul menù fisso) fino alla flemmatica modalità con cui ci è stato servito il vino: innanzitutto è arrivato il piede della seau a glace, poi è arrivata la seau a glace ed infine – quando gli antipasti erano stati per metà divorati -, è giunta la bottiglia. Con quest’ultimo dettaglio, terminano gli appunti che possiamo muovere al locale. Questo perché, sin da subito, abbiamo intuito come la cucina della “Accademia dei Gusti” avrebbe dimostrato una qualità dei piatti inusuale e preziosa, con pietanze non banali, composizioni ed esecuzione impeccabili, presentazioni molto ben curate.
 

Accademia - Dessert

Accademia – Dessert

 

L’Antipasto era composto da una sontuosa cruditè di gambero con delicatissima spuma di rafano, abbinata ad uno spiedino di cozze pastellate agli agrumi, maionese biologica, brunoise di verdurine e decoro di germogli di spezie. Seguiva quindi un ante-primo costituito da un “brodetto” di ali di razza leggermente piccante (al peperoncino fresco). Subito dopo, ci veniva offerto un “primo” più corposo: gnocchetti artigianali (esteticamente, più simili ai dadini) di patate novelle, con vongole, zafferano e pomodorini fragolini. Una delle creazioni più gustose mai provate, a memoria di burriccu.
Come secondo, la proposta era un trancio di orata in salsetta di bietole selvatiche e patate cotte al vapore, che l’Ing.Marrocu avrebbe preferito dal gusto più deciso, seguito da una semplice ma gustosa cruditè di ravanelli rossi “sfogliati”. Il dolce infine – accompagnato da un discreto moscato -, era un tris di delicatezze: torta di mele alla cannella, raviolino fritto, pere al cioccolato. Queste ultime invero, se il piatto fosse stato riscaldato prima del servizio, sarebbero divenute ben più accattivanti, avendo il cioccolato assunto una misura più morbida ed avvolgente.
La cena si concludeva quindi con tre caffè, un Rum “El dorado” per il Raschione e una grappa barricata per Marrocu. Prezzo complessivo (su una base di 25 euro fissi, non comprensiva di bottiglia e amaro extra) 31 euro cada-adulto, da giudicarsi inferiori per un buon 25% al giusto dovuto. Da menzionare, inoltre, la bontà dei panini offerti ed approvvigionati per tutta la serata.

 

Il Ristorante “Accademia dei Gusti” è veramente un’anomalia nel panorama della ristorazione cagliaritana. Una eccentrica mescolanza tra un ristorante di classe e lo spettacolo di cabaret di una nave da crociera. La cucina è deliziosa, mentre il servizio risente della impostazione strutturale, orientata alla teatralizzazione. Tre burricchi, con menzione speciale per il servizio di baby-sitting.

 

VALUTAZIONE “Accademia dei Gusti”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Accademia dei Gusti Indirizzo: Via Roma 68, Cagliari
Telefono: 3346874985 [mostra in google maps]
 

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dic 29 2013

Ristorante Mondo e Luca – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Mondo e Luca - Interno

Mondo e Luca – Interno

 

Giusto un po’ di freddo non basta a trattenerci l’appetito. Giusto qualche difficoltà a trovar parcheggio, nel primo giorno dei saldi invernali, non ci scoraggia dall’affrontar la strada. Giusto qualche piccolo disequilibrio in seno al Donkey Challenge non ci impedisce di programmare, come ogni settimana, la predestinata e indiscussa incursione a sorpresa in qualchedun ristorante della Sardegna, per regalare a voi e noi il godimento o il fastidio di una inderogabile critique de le restaurant.
Se questo appuntamento ha per voi stessi qualche valore, più che gli elementi della natura e gli eventi del post-creato, abbiate timore della involontà, de sa pagu gana, della monotonia, della noia, in poche parole… di noi stessi. Con questa simpatica prolusione, parte la recensione di quest’oggi.
 

Mondo e Luca - Tris di mare

Mondo e Luca – Polpo, tonno, burrida

 

Venerdì sera. Gelida serata di fine anno, parcheggio “a casino”. Non sono gli zoccoli di qualche tradizionale bipede amico del Triumvirato, ma il rumore dei tacchi della Donna del Presidente (DDP) – e della Cognata del Presidente (CDP) -, a confondere il consueto e banale tramestio della Cagliari by Night. Su verso il colle di Stampace il fiato si fa corto, la fame diviene pungente, il desiderio di conquistare il sonno del giusto, dopo una giornata di assoluto non nulla, inizia a far capolino. Ma chi ha inventato le vacanze?
Alle 21.05, speditamente arrivando in fronte al “Mondo e Luca”, Jesus e il Raschione Ettore, come galateo impone, precedono le due donzelle nel sbirciar oltre la soglia del ristorante.
 

Mondo e Luca - Sedano e bottarga

Sedano e bottarga

Mondo e Luca - Carciofi e bottarga

Carciofi e bottarga

 

Esteticamente, il locale ci stupisce sin dall’entrata. La porta di ingresso, e tutto quello che vi sta attorno, non sono molto dissimili da ciò che si può osservare di fronte ad un comune ufficio postale o una stazione dei vigili urbani, se non fosse per una scostumata escrescenza superiore: una petulante luce stroboscopica che irrompe con psichedelica coercizione sull’avventore in arrivo, importunandolo fin dal marciapiede. Superato un disimpegno ascendente ci si immette in una prima sala (una seconda laterale non l’abbiamo visitata) caratterizzata da sedie di colore verde, mobilia povera e dai tratti tipici di una trattoria, eccezion fatta per una bella successione di tele artistiche sulla parete Nord-Est. Note di demerito da assegnare per lo specchio a forma di cuore nella toilette, e per un disarmonico proteggi muro in vetro/plexiglass, che corre lungo tutto il perimetro della sala. Sostituito da una striscia di tonalità verde acido, o da pietre decorative, darebbe un’impronta totalmente differente all’ambiente.
 

Mondo e Luca - Antipasti

Mondo e Luca – Antipasti

 

Il servizio in sala è verosimilmente tenuto dal titolare (Mondo?) e, a latere, da un secondo ragazzo (Gianluca???), con modalità informali ma piuttosto precise e attente. I quattro asinini commensali vengono assistiti dal più anziano dei due, che si dimostrerà affabile e disponibile. Il menù viene presentato “a la carte”, ma può essere considerato un canovaccio di prima misura, poiché parecchie risulteranno essere le pietanze extra, accessibili visivamente dal bancone in sala o dall’itinerante cesto del pescato del giorno. Dopo qualche minuto di esitazione e un giro turistico al succitato bancone, concordiamo una serie di otto antipasti (sette di mare, uno di terra) che, vedremo, diventeranno nove per un improvviso e insalubre sfizio di Jesus.
 

Mondo e Luca - Spaghetti alle orziadas

Mondo e Luca – Spaghetti alle orziadas

 

Inaspettatamente ben fornita la cantina del ristorante, dal quale il Raschione, per prolungamento ideale rispetto alla settimana precedente, attingeva un Vermentino di Gallura DOCG “Karagnanj” della cantina Tondini, poi seguito da un più classico (sempre Vermentino) “I Graniti” di Pedra Majore.
Gli antipasti erano quindi così organizzati e composti: buone insalata di polpo e buona burrida, anonimo tonno con pomodoro secc0 (che stranamente aveva sapore di sedano!) apprezzabili insalate di sedano e bottarga a scaglie e carciofi con spolverata di bottarga, favette verdi saltate, deliziose maruzzelle (lumachine) di mare piccanti mangiate interamente da Jesus, per finire con una buon guazzetto di cozze in rosso, al peperoncino.
 

Mondo e Luca - Spaghetti ai ricci

Spaghetti ai ricci

Mondo e Luca - Fregola

Fregola con arselle

 

Terminati gli antipasti, arrivava al nostro tavolo il titolare, brandendo il cesto del pescato, e proponendoci un sesquipedale pesce San Pietro da cuocere al forno. Desiderosi di provare i primi piatti i burricchi declinavano la proposta e rilanciavano con la loro comanda. Stimabile l’iniziativa di Jesus che, avendo intravisto nella vetrina degli antipasti la presenza di arengu (aringhe) affumicate, le domandava come intrattenimento in attesa dei primi e, per la gioia delle sue transaminasi GTP, le ingurgitava per i tre quarti del totale!
I primi piatti risulteranno poi davvero ottimi: inusuali e apprezzati spaghetti alle orziadas (anemoni di mare) per il Raschione, spaghetti con “colata” di ricci di mare per Jesus e CDP,  fregola con arselle per la DDP la quale, con sacrilego sortilegio e come sua abitudine, ha eliminato i molluschi di condimento. Non chiedeteci il perché!
 

Mondo e Luca - Parago carciofi patate

Mondo e Luca – Parago carciofi patate

 


Conclusa quest’ultima sessione di lavoro, ecco ripresentarci il cesto dei pesci entro il quale, in luogo dell’esagerato San Pietro, individuiamo un più contenuto Parago, da cucinare con patate e carciofi (al forno). In realtà Jesus avrebbe preferito una meno originale spigola di media pezzatura, e in effetti qui esiste una certa distanza tra il giudizio dei vari commensali, sul risultato finale del piatto. D’ogni buon conto, dobbiamo comunque segnalare che l’attesa del pesce è stata intrattenuta da graditissimo pinzimonio con verdure di stagione: sedano, radicchio, pomidoro e arravonella rossa.
 

Mondo e Luca - Crema catalana

Crema catalana

Mondo e Luca - Sebada

Sebada al miele

 

La cena – costantemente accompagnata da pane abbrustolito e bruschette di pane carasau all’olio d’oliva- si concludeva con i dessert: sorbetto al limone analcolico per Jesus e DDP, sebada artigianale con dozzinale miele millefiori (perché non usarne uno più prestigioso per dare con semplicità un tono superiore al dolce?) per il Raschione, crema catalana alla fiamma (!) per la CDP. Due caffè pessimi (bruciati) e due insperati rum Ron Zacapa 23YO per Raschione e CDP, decretavano quindi la fine delle ostilità. Costo finale 45€ cadauno, da ritenersi un 10% superiori al giusto dovuto.

 

Il Ristorante Mondo e Luca presenta i caratteri di una buona trattoria, dove si possono trovare pesce fresco e taluni piatti (i primi) cucinati con maestria e generosità. Altre pietanze proposte si mantengono invece, come l’ordine estetico generale del locale e il servizio, in quel limbo della cucina, dove si individuano discontinui elementi di lode, senza però particolari originalità o eccellenze. Per noi, due burricchi.

 


VALUTAZIONE “Mondo e Luca”: Due Burricchi.
Ristorante Mondo e Luca Indirizzo: Via Goffredo Mameli 101, Cagliari
Telefono: 070670480    [mostra in google maps]
 

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dic 10 2013

Ristorante winebar Grekà – Terralba

 Scritto da Ing. Marrocu | 1 commento | Commenta

Grekà - Interno

Grekà – Interno

 

“Sembrate mangiando caviale… invece è fico d’india”
 
Ma io mi domando se si può permettere ad elementi privi di qualunque nozione gastronomica di esprimere settimanalmente il loro volgare giudizio sfruttando piattaforme tecnologicamente avanzate ed il web intero, per giunta con un dominio .COM!! Personaggi incapaci di distinguere il pregiato caviale dalla ruvida polpa del fico d’india, al punto di attribuire ben tre burricchi a rinomate bettole del capoluogo, sedicenti  “ingegneri elettronici” privi delle nozioni basilari di Calcolo Numerico.

 

Grekà - Antipasti

Grekà – Antipasti

 

Se solo il Ministero della Verità indagasse su questi loschi elementi, scoperchierebbe un giro nebuloso di frodi fiscali, mazzette e quant’altro che muove  questi tre fantocci prezzolati, veri burattini di prestigiosi e facoltosi Signori, che li manovrano qua e là, facendo loro credere di essere dei rispettabili recensori. In realtà tutto è finalizzato ad influenzare le scelte del pubblico, pilotando dei veri e propri tsunami di presenze o, al contrario, delle carestie terribili, per scongiurare le quali, i poveri gestori sono disposti ad offrire gratuitamente i pasti a questi signorotti arroganti, che per mascherare il loro basso lignaggio si spacciano per dottori.

 

Grekà - Straccetti ai ricci di mare

Grekà – Straccetti ai ricci di mare

 

Il resto del “pizzo” viene elargito sotto forma di derrate alimentari, festini gratuiti oppure…in contanti. Il malcapitato di questa settimana è il ristorante Grekà di Terralba, apprezzatissimo sul web dai frequentatori di siti e newsgroup trasparenti, liberi da qualunque forma di manipolazione, stortura, remunerazioni, vantaggi. Cosa potranno dire i sedicenti recensori che, all’arrivo in loco, stavano perfino sbagliando ristorante, ed erano già in prossimità dell’uscio di un esercizio adiacente al targhet quando solo la caparbietà e l’ostinazione di Ettore hanno evitato la rovina per un povero ristoratore che non era (ancora) nel mirino del clan…

 

Grekà - Linguine al nero di seppia

Grekà – Linguine al nero di seppia

 

Il Grekà si presenta dall’esterno con una elegante vetrata ma con l’ingresso defilato e, invero, non immediatamente identificabile; lo spazio da essa racchiuso comprende il guardaroba ed una dozzina di coperti. Varcato l’uscio vero e proprio del locale, si osserva subito un ambiente elegante ma non sfarzoso, con alternanza di diversi materiali e colori rilassanti. Le sedute sono tutte in pelle nera, le pareti bianche e tutta una serie di arredi, quali un bancone che separa la sala dalla cucina, porte di servizio ed espositori per bottiglie, è realizzata evidentemente su misura, in legno, immaginiamo in rovere tinto color miele.

 

Grekà - Picana di angus argentino

Grekà – Picana di angus argentino

 

Il menù offre, oltre al menù tradizionale dello chef, una selezione a forte carattere stagionale, basata sui ricci di mare, che catturerà l’attenzione dei recensori. Si comincia con crostini di pane di semola grigliati con polpa di ricci a crudo, servita, questa, in una ciotola di vetro trasparente che ne evidenzia la freschezza e con tre cucchiaini a disposizione: chi più ne vuole, più ne prenda! Crostone con lardo rosa di Pozzomaggiore e ricci: un eccellente connubio tra ingredienti di mare e di terra; casizolu del Montiferru arrosto su letto di carasau con miele di Sulla: una delizia per il palato carpaccio di bue rosso di Seneghe su letto di carasau con rucola e grana: delicatissimo. Inutile sottolineare che la scelta degli ingredienti sposa la ferrea filosofia del Km zero. Tutto davvero freschissimo e molto buono con una punta di eccellenza, a mio avviso, per su casizolu arrosto.

 

Grekà - Fichi d'India alla griglia

Grekà – Fichi d’India alla griglia

 

La scelta del vino, anch’essa foraggiata dal clan, è ricaduta su un superbo DOC Parallelo 41 2012 di Sella e Mosca – Alghero che ha accompagnato anche i primi piatti così composti e suddivisi: linguine caserecce al nero di seppia per Dott. Frau (Jesus) e straccetti di pasta fresca ai ricci di mare per Ettore e chi vi scrive. Sicuramente piatti di ottimo livello. Chiesto il menù per ordinare il secondo piatto, all’unanimità Frau e Marrocu deliberano, ignorando il parere del Raschione: picanha di angus argentino (il che vanifica tutto il Km zero, arrivando a quota 10000 Km), cotto allo spiedo con sale grosso e patata cotta sotto la cenere, accompagnato da un DOC Carignano del Sulcis Vecchie Vigne 2009 di 6Mura – Giba.

 

Grekà - Mousse al torrone

Grekà – Mousse al torrone

 

E si arriva così ai dolci, con mousse al torrone e pistacchi per Marrocu e fico d’india grigliato con miele e gelato al fico per gli altri commensali, ormai frastornati dall’ulteriore ingestione di alcool, sotto forma di Nasco Latinia di Santadi. L’esperienza volge così al termine non senza avere scroccato pure un caffè a testa, offerto cordialmente dalla casa, e ordinato ulteriori ottimi digestivi quali Grappa barricata per Jesus e Rum Cubaney Tesoro Gran Riserva 25 anni XO, servito con bicchiere riscaldato e relativa acqua con ghiaccio  per Ettore, che lo ha bevuto come fosse un Gatorade alla fine della maratona di New York, e per Marrocu che lo ha gustato con più classe.

 

Grekà - Formaggi assortiti del territorio

Grekà – Formaggi assortiti del territorio

 

Conto totale (ovviamente non corrisposto ma regolarmente fatturato per non insospettire il Ministero della Verità) è di € 67 cadauno, forse un pizzico sovrastimato per ingraziarsi gli uomini del clan e ridurre il debito, ma il clan conosce bene il reale valore della merce e non si lascia sedurre da scontrini con cifre altisonanti: ciò ha portato nel finale ad un inasprimento dei toni, con esplicite minacce verbali e qualche assaggio di contatto fisico (schiaffoni) che hanno indotto il gestore a valutare un prossimo trasloco del ristorante in luoghi più sicuri (verosimilmente il capoluogo sardo) in modo tale da poter interloquire direttamente coi Signori piuttosto che col tramite dei rozzi emissari che hanno peraltro lamentato il disagio della trasferta a bordo della vetusta Yaris TDI 110 di Ettore. Quattro somari.
 


VALUTAZIONE “Grekà”: Quattro Burricchi.
Ristorante Grekà Indirizzo: Via Marceddì 195 , Terralba
Telefono: 078381761    [mostra in google maps]
 

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nov 30 2013

Trattoria Da Fortunato – Cagliari

 Scritto da Miss Parker | 7 commenti | Commenta

Da Fortunato - Interno

Da Fortunato – Interno

 

Dopo attente riflessioni, presa da una insana follia, ho pensato bene di aggregarmi ai burricchi confidando in una ciccionata sontuosa (viste le mie precedenti esperienze con la formazione forse dovrei desistere, ma sono un inguaribile ottimista). Alla mia richiesta di unirmi all’ultimo momento vengo ricattata: mi si richiede la recensione e la puntualità. Pur potendo soddisfare senza batter ciglio entrambe le richieste viene fuori il mio animo da sindacalista e ricambio facendo tre ulteriori proposte. Alla fine della contrattazione stabiliamo ora e luogo del rendez vous: appuntamento alle ore 20:30 a Cagliari, nei dintorni di viale Elmas (e lì inizio un po’ a preoccuparmi…); puntuale come un orologio svizzero mi presento all’indirizzo stabilito dove i tre asinelli mi attendono al freddo ed al gelo, presso la trattoria “Da Fortunato”, nella via Garigliano.

 

Da Fortunato - Antipasti freddi

Da Fortunato – Antipasti freddi

 

Al nostro ingresso la prima cosa che mi colpisce è l’odore da ristorante cinese (che, tra l’altro, è ancora addosso alla mia maglia); al secondo impatto mi colpiscono i colori eleganti (il ristorante è bianconero, e già questo in me suscita avversione!) ma, dopo una più attenta analisi, mi accorgo che si tratta di una finta eleganza che personalmente non apprezzo. In una trattoria preferirei avesse uno stile casereccio, piuttosto che colori freddi e tinte chiaro scure per poi scoprire, avvicinandomi al tavolo, tovaglie e tovaglioli di carta. Altro punto a sfavore il televisore acceso per tutta la serata. In sala a servire un solo cameriere, probabilmente il gestore, che si garantirà comunque un servizio efficiente, a tratti stile formula 1, vista la velocità nel presentare gli antipasti.

 

Da Fortunato - Antipasti caldi

Da Fortunato – Antipasti caldi

 


Passiamo alle cose per le quali vale la pena vivere (mi riferisco al cibo!); ci lasciamo a guidare nella degustazione attraverso una serie di antipasti caldi e freddi, ma prima arriva la scelta del vino: un buon DOC “Is Argiolas”, delle omonime cantine, che ci accompagnerà per tutta la serata, in due bottiglie, servito in maniera impeccabile, con assaggio performato dall’Ing. Marrocu. Il cameriere si presenta immediatamente dopo la comanda, portando una serie di antipasti freddi seguiti a breve distanza (troppo breve!) da quelli caldi. A mio parere in generale quelli caldi erano in linea con quello che deve essere il cibo da trattoria, classico e casereccio.

 

Da Fortunato - Zizzigorrus al sugo

Da Fortunato – Zizzigorrus al sugo

 


La menzione speciale a mio avviso va ai piedini di agnello al sugo, veramente ottimi, ed alla trippa (anche se avrei fatto un sugo più ristretto e avrei aggiunto la mentuccia); discrete, anche se non esaltanti, le lumache al sugo, mentre a mio avviso i bocconi di mare(murici) non risultavano apprezzabili, probabilmente anche per il fatto che sono stati mangiati praticamente gelidi. Discorso a parte meritano le fave, piaciute molto ai miei commensali ma non a me, a causa dell’aggiunta di finocchietto, ma si tratta di gusti e nel giudizio mi lascio guidare dai ben più esperti burricchi.

 

Da Fortunato - Funghi e ravioli

Da Fortunato – Funghi e ravioli

 


Valutazione diversa per gli antipasti freddi. Nel complesso li ho trovati mediamente mediocri, per quanto concerne l’insalata di sedano, cetrioli, gamberetti (precotti) e ceci, e le verdure grigliate (buonissimi i peperoni, ma non le melanzane); cozze con pomodoro e sedano gradevoli, buona l’insalata di polpo e patate e ottimi i culurgiones grigliati con l’accompagamento di funghi cardoncelli; punta negativa nello scabecciu in bianco di gattuccio, a mio avviso eccessivamente acetato (lo so che non si dice ma mi piaceva il suono!).
 

 

Da Fortunato - Orata alla vernaccia

Orata alla vernaccia

Da Fortunato - Spigola alla vernaccia

Spigola alla vernaccia

 

Saltati i primi – più per necessità che per scelta vera e propria (il cameriere prima ci consiglia di passare al pesce e, successivamente su pressante richiesta del buon Jesus, che sembra non poter resistere al richiamo del carboidrato, si lancia suggerendoci degli spaghetti alla bottarga!) -, decidiamo, per obbligata proposta in menù, di prendere orate e spigole alla vernaccia con patate, che si rivelano motivo sufficente per promuovere la ciccionata. Entrambi i tipi di pesce si presentavano ottimi al gusto, cotti perfettamente e conditi in maniera magistrale (una menzione speciale va al buon Jesus, che mi ha porzionato il pesce, consentedomi di gustare entrambe le tipologie).

 

Da Fortunato - Dolce

Da Fortunato – Dolce

 

Per terminare abbiamo preso (anche in questo caso non per scelta) il dolce della casa, una sorta di pasticcio con crema di mascarpone, biscotti pan di stelle, nocciole, cocco, cioccolato bianco e fondente, presentato in elegantissimo contenitore in alluminio monouso. Ricordando la mia intolleranza al lattosio ed essendo a corto di enzimi, mi sono limitata ad un assaggio; lascio ai commensali il giudizio. La cena si è conclusa con caffè per me e Jesus ed amari presentatici come produzione propria: limonello per me e l’Ing. Marrocu, mirto per Ettore e fil’è ferru(acquavite) per l’ipertricotico burriccu. A mio modesto parere, visto il colore e la mancaza di residui (tipici dei liquori artigianali di cui modestamente mi intendo, dato che in casa abbiamo una distilleria clandestina), dubito che fossero caserecci.

 
Il conto si è rivelato 30 euro cadauno, a mio avviso leggermente al di sopra della qualità degustata, se non fosse stato per l’ottimo secondo piatto. Giudizio finale tre somarelli superstiracchiati (fosse possibile, ne assegnerei due e mezzo).

 


VALUTAZIONE Da Fortunato: Tre Burricchi.
Trattoria Da Fortunato Indirizzo: Via Garigliano 16, Cagliari
Telefono: 3204449188    [mostra in google maps]
 

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