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apr 28 2012

Ristorante La Finestra sul cielo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
Finestra sul cielo - Interno

Finestra sul cielo – Interno

 

Sì, ma ditemi, di quale cielo voi parlate, ora? E cosa c’è di veramente inarrivabile al di qua dei vostri umani pensieri?
Forse è il cielo citato pochi giorni or sono, quello della precessione degli equinozi, delle levate eliache e delle percettibili e luminescenti costellazioni?
Magari vi riferite all’oblio senza colori, per voi dipinto dal filosofeggiare di astuti pittori, destinati a spogliarsi delle sbiadite vesti porpora, non appena si troveranno oltre la tela… Oppure, ancora, ricordate il cielo dell’Alta fantasia, che mancò e nessuno mai raggiunse, o da cui nessuno mai riuscì di tornare indietro, per descriverla.
 

Finestra sul cielo - Antipasti

Finestra sul cielo – Antipasti

 

Ci dedicheremo invero quest’oggi, senza eccessi o utopiche disserzioni, a un ben più terreno ed effimero orizzonte, scrutabile dalle finestre al quarto piano del ristorante “La Finestra sul cielo”, in Cagliari.
Senza eccessi perché, nonostante il vostro amato abbia sollecitato i suoi burricchi colleghi, sul proporsi per lo scrivere l’ultima recensione, questi hanno infingardamente declinato ogni invito, caricando l’onere del lavoro sulle spalle dell’oberato molenti Jesus, che quindi quest’oggi terrà  – per protesta – una condotta letteraria e sintattica di basso profilo. Ulteriori forme di dissenso e nuove rivendicazioni sindacali, verranno presentate in seguito. Stay tuned!
 

Finesrra sul cielo - Scampi, Insalata mare, Tonno, Cozze

Finesrra sul cielo – Scampi, Insalata mare, Tonno con cipolle, Cozze marinate

 

Ore 20.55 di Venerdì sera. Nonostante le direttive del buon senso, dovrebbero scoraggiare lo svolgersi di ciccionate nelle ore immediatamente successive a lunghissime sessioni di lavoro, per venire incontro alle immeritevoli esigenze dell’altrimenti effimero Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione Ettore decidevano di accogliere le sue capricciose richieste.
Rendez vous di fronte all’Hotel residence “Ulivi e Palme”, struttura di non particolare fascino architettonico, sita nella Via Bembo, in prossimità del cavalcavia dell’asse mediano di scorrimento.
La recensendo destinazione, è infatti integrata al quarto piano dell’Hotel e, per raggiungerla, è necessario oltrepassare vari ambienti – non propriamente eleganti -, come un’improvvisata saletta per fumatori, che fa da anticamera alla sala da pranzo, poco oltre i vani ascensore e un corridoio con gli alloggi degli ospiti dell’albergo.
 

Finestra sul cielo - Lumache al sugo

Finestra sul cielo – Lumache al sugo

 

L’interno del ristorante, nonostante il suggestivo panorama dello stagno di Molentargius e del golfo di Cagliari – che si possono apprezzare grazie alle numerose finestre lungo il perimetro -, non è comunque di straordinario e raffinato impatto scenico. Le pareti sono tinteggiate di un colore giallo acceso ed impreziosite, almeno nell’intenzione, da dozzinali drappeggi chiari.
Ciò che però rileviamo essere più sgraziato ed inelegante, dal punto di vista estetico, è il controsoffitto in pannelli di plastica bianca, visibilmente opacizzati dalla fuliggine. Seppure, ben capiamo, la nostra valutazione potrà sembrare oltremodo ingenerosa, precisiamo da subito che un tale allestimento, avrebbe potuto eleggersi gradevole e caratteristico in un altro contesto ambientale, ma che, data la location dalle potenzialità straordinarie, qui ci sovviene come una sorta di incredibile, disattesa occasione.
 

Finestra sul cielo - Linguine all'astice

Finestra sul cielo – Linguine all'astice

 

Il servizio in sala è comunque molto cordiale, empatico ed efficiente.
Un cameriere più anziano (forse il gestore?) e un giovane più in erba si alternano ai tavoli, simpaticamente e lungamente simulando un contenzioso a distanza, interrotto da generosi consigli sull’articolarsi della cena e sulle pietanze da scegliere.
In realtà sarebbe suggeribile, per il personale, un più attento coordinamento, considerando che, in più di un occasione, ci sarebbe stato chiesto se avessimo già ordinato la pietanza successiva. Ad ogni modo, nessuno spiacevole inconveniente, ha per ciò avuto luogo.
Non fornitissima la cantina, dalla quale scegliamo un vermentino di gallura DOCG “Funtanaliras”, l’etichetta più prestigiosa disponibile tra i vini bianchi.
 

Finestra sul cielo - Spaghetti alla mediterranea

Spaghetti alla mediterranea

Finestra sul cielo - Fregola con arselle

Finestra sul cielo – Fregola con arselle

 

Giustamente (con giustizia) negato al Marrocu il beneficio dell’assaggio ritualistico del vino, accogliamo la proposta di procedere con gli antipasti di mare, che si sarebbero dimostrati quantitativamente piuttosto consistenti, e complessivamente di distinta fattura, fatto salvo per alcune sgradevoli stonature: buonissimo carpaccio di salmone affumicato con mozzarelline e pomodorini, scabbecciu di dentice con peperoni, pinoli, melanzane e olive, grigliata di verdure con peperoni, melanzane, funghi champignon gratinati (con pomodorini e pan grattato), ottime cozze gratinate, scampi arrosto su letto di rucola e ceci, insalata di mare con cozze, seppie, polpo, gamberi, filetto di tonno con cipolla dolce, cozze marinate calde, per finire con degli strepitosi zizzigorrus (lumache) al sugo.
 

Finestra sul cielo - Seppie e gamberi arrosto

Finestra sul cielo – Seppie e gamberi arrosto

 

Le sgradevoli stonature a cui facciamo riferimento, riguardano la piacevolezza di taluni ingredienti, quali le cozze e i gamberi rossi, riproposti in più di una portata, e che a nostro personale giudizio apparivano di
– perlomeno – discutibile qualità:

«Ingegnere, questo gambero non meriterebbe più dignità che l’essere appeso, a mo’ di arbre magique, nella sua pur modesta autovettura!» (cit.Raschione).

Ad ogni modo, intenderei promuovere globalmente gli antipasti, in particolar modo per le più buone lumache al sugo finora assaggiate lungo il nostro escursus, giudicando i difetti segnalati, accidentali.
 

Finestra sul cielo - Spigona arrosto

Spigona arrosto

Finestra sul cielo - Orata arrosto

Orata arrosto

 

Senza appello e giustificazione, invero, è la bocciatura che dobbiamo, nostro malgrado, decretare per i primi piatti. Abbastanza positivi gli spaghetti alla mediterranea scelti dal Marrocu, conditi con zafferano, vongole, cozze e bottarga, che risentivano inevitabilmente, della qualità dei succitati mitili;
sciagurata, invero, la preparazione delle linguine all’astice (tra l’altro, il crostaceo in sé era eccellente!) scelte da Jesus e la fregola con le arselle del Raschione, entrambe insensatamente demolite dalla pochezza e dall’eccessiva acidità del sugo al pomodoro, utilizzato come base.
 

Finestra sul cielo - Semifreddo alla nocciola

Finestra sul cielo – Semifreddo alla nocciola

 

Tra il primo e il secondo, segnaliamo un intermezzo digestivo, con la proposta di verdura rossa, sedano e finocchi, preso a pretesto dall’ingegner Marrocu per esibirsi nella personale composizione (con i prodotti presenti in tavola) del più improbabile dei condimenti: una poltiglia alchemica, elaborata con olio d’oliva, olio piccante, pepe nero sale e limone, assolutamente immangiabile!
Nella media, l’appetibilità di una concordata grigliata mista: seppie, gamberi, orata e spigola arrosto, di cui citerei esclusivamente la bontà delle seppie, e che avrei suggerito di meglio ricomporre, per motivi scenografici, in un unico piatto organico, anziché su tre differenti ceramiche.
 
Il finale della cena è anch’esso contraddittorio: eccellenti sorbetti alcolici al limone per Jesus e l’Ing.Marrocu, mediocre semifreddo della casa alla nocciola, impreziosita con crema ai frutti di bosco, per il Raschione. Conclusione con due buoni liquori alla liquirizia “Pacini” e un mirto per Jesus. Conto finale decurtato dai 40€ cadauno formali, ai 30€ sostanziali, da giudicarsi promozionali e leggermente al di sotto del giusto dovuto.
Il Ristorante “La finestra sul cielo” vanta una location invidiabile, non però adeguatamente valorizzata. La cucina è di buon livello ma risente di talune gravi distrazioni, che andrebbero sanate con una maggiore ricercatezza e attenzione da parte dello chef. Ad ogni modo, un posto sereno e gradevole, consigliato per serate non particolarmente impegnative e formali. Due burricchi.
 


VALUTAZIONE “Sa Domu Sarda”: Due Burricchi.
Ristorante La Finestra sul cielo Indirizzo: Hotel Ulivi e Palme, Via Bembo 25, Cagliari
Telefono: 0704512770    [mostra in google maps]
 

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mag 2 2011

Ristorante La Barrique – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

La Barrique – Ing. Marrocu


Con la disforica e plumbea immagine dello stimabile Ing.Marrocu, interprete di recenti impagabili gag auto-umoristiche che narreremo piu’ innanzi, iniziamo la recensione dell’ultima ciccionata by-night, organizzata in occasione della festa del primo Maggio. Protagonisti della ebbra serata di non lavoro, in onore dei festeggiati lavoratori – ivi noi compresi, almeno come presunti tali – i Triumviri ufficiali et in arme: Jesus, il Raschione Ettore ed, appunto, il lodevole Ingegnere. Lodevole perché, a differenza di altri due personaggi storici che orbitano – o, se si vuole, che gravitano – attorno al luminescente misticismo del rituale àinino, formalmente invitati per il nobile evento, non ha accampato ridicole scuse di sorta per evitarsi l’ultima spesa del fine settimana. Censura quindi, per essere chiari, nei confronti del Burriccu Pg («Grazie per l’invito ma per oggi cibo non ne voglio più vedere», ah ah ah!) e per il Dottor Melis («No, quattro (???) ciccionate in un Week-End sono troppe!»). Insanabili susunki!

La Barrique - Bruschette

La Barrique – Bruschette


Altrettante sentite lodi, inoltre, nei confronti del ristorante che, per questa insperata serata di giubilo, offre rifugio ai navigati senatori: “La Barrique” (in francese “la botte”), sita sulla pittoresca salita della Via San Lucifero, nel cuore della Cagliari vecchia. Cagliari che, purtroppo, una volta di più ci delude; in una giornata che si respira con un allegro sottofondo di festa, riesce ad offrire ai numerosi turisti, che essa stessa vorrebbe attrarre per sedicente vocazione, solamente pochi monumenti e, ahimè, ristoranti aperti. Fa notizia e rende onore dunque, a “La Barrique” l’aver accolto, con ospitalità e gentilezza, i tre affamati avventori, i quali han faticato non poco prima di scovare un locale aperto di domenica sera. Inspiegabile e riprovevole!

La Barrique – Involtini Panada Quiche


Il ristorante si affaccia, nel lento scorrere urbano della Via San Lucifero, con un ingresso del tutto anonimo: un’unica lanterna poco illuminata e un portone ad arco indicano ai passanti la presenza del locale. Occorre citofonare, quasi si trattasse di un club privato. Questo può essere indice di due diversi fattori. Il primo è che possa trattarsi effettivamente di un club privato; il secondo è che la qualità della cucina rende superflua ogni appariscente manifestazione pubblicitaria.
Varchiamo l’uscio, accolti dall’unica cameriera presente nel ristorante, una ragazza molto gentile e premurosa, ma dal piglio professionale decisamente poco sicuro.

La Barrique – Polpette di pasta e uvetta


Particolare strutturale del ristorante, è l’essere caratterizzato da un unica grande sala, dalle pareti con archi in pietra e dall’altissima volta, successivamente articolata in una serie di soppalchi progressivi in legno – sala Barrique, sala Pupitre e cucina – verticalmente innalzati per mezzo di travi e putrelle, notate e rendicontate in maniera approssimativa dallo “strutturista” Ing.Marrocu, tanto da subire osservazioni poco lusinghiere e lusinghevoli dal dilettante “manorba” Raschione Ettore.
L’effetto complessivo, completato con mobilie povere, drappeggi vermigli, quadri in stile non pienamente univoco e coerente, cenge murarie e bottiglie in bella vista, è quello di dare all’ambiente un’impronta tra il familiare e il raffinato.

La Barrique – Ravioli al pecorino


Prima di accomodarci al tavolo, registriamo il primo exploit empatico dell’ottimo Marrocu che, dopo aver incidentalmente imboccato la strada che portava al soppalco-cucine, si proponeva come aspirante aiuto cuoco, forse attirato dalla remota possibilità di venir affiancato ad affabili lap-dancer russe, citate nei divertenti racconti della simpatica proprietaria.
Ordiniamo subito il vino che ci accompagnerà per tutta la cena: un ottimo vino bianco Nuragus del 2009, che verrà per un quarto assimilato dalla Lacoste nera e dai pantaloni dello stesso Ingegner Marrocu, per mezzo di un razionalmente inconsulto atto di onanismo freudiano; pirandelliano e non comico intermezzo per commensali e per i  pochi avventori che, cristianamente e compostamente, gli evitano la pubblica derisione.

La Barrique - Filetto di tonno

La Barrique – Filetto di tonno burriccu-morfo


La cena inizia con un assaggio di ottimi e non convenzionali antipasti: terrina di pecorino fuso e bruschette al pomodoro, panada di melanzane, involtino di melanzane con crema di formaggio e riso, quiche con pomodorini freschi. Entrée giustamente proporzionate e, soprattutto, squisite!
Per quanto riguarda i primi, i tre donkeys si facevano sedurre dagli altisonanti piatti del giorno: spettacolari polpette (non sappiamo perché nominate “gnocchi”) di pasta, ricotta noci e uvetta, condite con crema di burro e salvia (per Jesus ed il Raschione), inarrivabili ravioli al pecorino e ragu bianco per l’Ing. Marrocu. A dir poco eccellenti, oltre che ottimamente e scenograficamente ben presentati, nella loro semplicità.

La Barrique – Cappello del prete


Secondo piatto comune per tutti e tre i burricchi, a parte un richiesto difetto di condimento per Jesus: filetto di tonno fresco condito con pomodorini freschi e (questo non per Jesus) pesto alla genovese, ornato da due ben evidenti foglie di radicchio che conferivano alla portata un aspetto spiccatamente e sorprendentemente burriccu-morfo. Profetico!
La cena terminava con il dolce d’eccellenza della casa: il “cappello del prete”, un tortino ripieno al cioccolato fuso e ornato con panna e polvere di cacao.
Degnissimi di nota anche gli amari: grappa per Jesus e, soprattutto, un encomiabile liquore alla liquirizia per Marrocu e Raschione, fatto in casa e dalla consistenza prossima a quella del petrolio non raffinato. Sublime! Costo finale della cena 35 € cadauno, da giudicarsi adeguato rispetto alla qualità di quanto propostoci.

Il Ristorante “La Barrique” merita, per quanto scritto, più di un elogio: cucina di alta scuola, ambientazione d’atmosfera, gentilezza ed empatia del personale, disponibilità. Meno bene la qualità del servizio, a tratti approssimativa (es. nel servirci il vino). Non per questo possiamo negare l’onore del terzo ricercato burriccu.

VALUTAZIONE “La Barrique”: Tre Burricchi.
Ristorante La Barrique Indirizzo: Via San Lucifero 17, Cagliari
Telefono: 070658969  [mostra in google maps]

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