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mag 2 2011

Ristorante La Barrique – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

La Barrique – Ing. Marrocu

 

Con la disforica e plumbea immagine dello stimabile Ing.Marrocu, interprete di recenti impagabili gag auto-umoristiche che narreremo piu’ innanzi, iniziamo la recensione dell’ultima ciccionata by-night, organizzata in occasione della festa del primo Maggio. Protagonisti della ebbra serata di non lavoro, in onore dei festeggiati lavoratori – ivi noi compresi, almeno come presunti tali – i Triumviri ufficiali et in arme: Jesus, il Raschione Ettore ed, appunto, il lodevole Ingegnere. Lodevole perché, a differenza di altri due personaggi storici che orbitano – o, se si vuole, che gravitano – attorno al luminescente misticismo del rituale àinino, formalmente invitati per il nobile evento, non ha accampato ridicole scuse di sorta per evitarsi l’ultima spesa del fine settimana. Censura quindi, per essere chiari, nei confronti del Burriccu Pg («Grazie per l’invito ma per oggi cibo non ne voglio più vedere», ah ah ah!) e per il Dottor Melis («No, quattro (???) ciccionate in un Week-End sono troppe!»). Insanabili susunki!

La Barrique - Bruschette

La Barrique – Bruschette


Altrettante sentite lodi, inoltre, nei confronti del ristorante che, per questa insperata serata di giubilo, offre rifugio ai navigati senatori: “La Barrique” (in francese “la botte”), sita sulla pittoresca salita della Via San Lucifero, nel cuore della Cagliari vecchia. Cagliari che, purtroppo, una volta di più ci delude; in una giornata che si respira con un allegro sottofondo di festa, riesce ad offrire ai numerosi turisti, che essa stessa vorrebbe attrarre per sedicente vocazione, solamente pochi monumenti e, ahimè, ristoranti aperti. Fa notizia e rende onore dunque, a “La Barrique” l’aver accolto, con ospitalità e gentilezza, i tre affamati avventori, i quali han faticato non poco prima di scovare un locale aperto di domenica sera. Inspiegabile e riprovevole!

La Barrique – Involtini Panada Quiche


Il ristorante si affaccia, nel lento scorrere urbano della Via San Lucifero, con un ingresso del tutto anonimo: un’unica lanterna poco illuminata e un portone ad arco indicano ai passanti la presenza del locale. Occorre citofonare, quasi si trattasse di un club privato. Questo può essere indice di due diversi fattori. Il primo è che possa trattarsi effettivamente di un club privato; il secondo è che la qualità della cucina rende superflua ogni appariscente manifestazione pubblicitaria.
Varchiamo l’uscio, accolti dall’unica cameriera presente nel ristorante, una ragazza molto gentile e premurosa, ma dal piglio professionale decisamente poco sicuro.

La Barrique – Polpette di pasta e uvetta


Particolare strutturale del ristorante, è l’essere caratterizzato da un unica grande sala, dalle pareti con archi in pietra e dall’altissima volta, successivamente articolata in una serie di soppalchi progressivi in legno – sala Barrique, sala Pupitre e cucina – verticalmente innalzati per mezzo di travi e putrelle, notate e rendicontate in maniera approssimativa dallo “strutturista” Ing.Marrocu, tanto da subire osservazioni poco lusinghiere e lusinghevoli dal dilettante “manorba” Raschione Ettore.
L’effetto complessivo, completato con mobilie povere, drappeggi vermigli, quadri in stile non pienamente univoco e coerente, cenge murarie e bottiglie in bella vista, è quello di dare all’ambiente un’impronta tra il familiare e il raffinato.

La Barrique – Ravioli al pecorino


Prima di accomodarci al tavolo, registriamo il primo exploit empatico dell’ottimo Marrocu che, dopo aver incidentalmente imboccato la strada che portava al soppalco-cucine, si proponeva come aspirante aiuto cuoco, forse attirato dalla remota possibilità di venir affiancato ad affabili lap-dancer russe, citate nei divertenti racconti della simpatica proprietaria.
Ordiniamo subito il vino che ci accompagnerà per tutta la cena: un ottimo vino bianco Nuragus del 2009, che verrà per un quarto assimilato dalla Lacoste nera e dai pantaloni dello stesso Ingegner Marrocu, per mezzo di un razionalmente inconsulto atto di onanismo freudiano; pirandelliano e non comico intermezzo per commensali e per i  pochi avventori che, cristianamente e compostamente, gli evitano la pubblica derisione.

La Barrique - Filetto di tonno

La Barrique – Filetto di tonno burriccu-morfo


La cena inizia con un assaggio di ottimi e non convenzionali antipasti: terrina di pecorino fuso e bruschette al pomodoro, panada di melanzane, involtino di melanzane con crema di formaggio e riso, quiche con pomodorini freschi. Entrée giustamente proporzionate e, soprattutto, squisite!
Per quanto riguarda i primi, i tre donkeys si facevano sedurre dagli altisonanti piatti del giorno: spettacolari polpette (non sappiamo perché nominate “gnocchi”) di pasta, ricotta noci e uvetta, condite con crema di burro e salvia (per Jesus ed il Raschione), inarrivabili ravioli al pecorino e ragu bianco per l’Ing. Marrocu. A dir poco eccellenti, oltre che ottimamente e scenograficamente ben presentati, nella loro semplicità.

La Barrique – Cappello del prete


Secondo piatto comune per tutti e tre i burricchi, a parte un richiesto difetto di condimento per Jesus: filetto di tonno fresco condito con pomodorini freschi e (questo non per Jesus) pesto alla genovese, ornato da due ben evidenti foglie di radicchio che conferivano alla portata un aspetto spiccatamente e sorprendentemente burriccu-morfo. Profetico!
La cena terminava con il dolce d’eccellenza della casa: il “cappello del prete”, un tortino ripieno al cioccolato fuso e ornato con panna e polvere di cacao.
Degnissimi di nota anche gli amari: grappa per Jesus e, soprattutto, un encomiabile liquore alla liquirizia per Marrocu e Raschione, fatto in casa e dalla consistenza prossima a quella del petrolio non raffinato. Sublime! Costo finale della cena 35 € cadauno, da giudicarsi adeguato rispetto alla qualità di quanto propostoci.

Il Ristorante “La Barrique” merita, per quanto scritto, più di un elogio: cucina di alta scuola, ambientazione d’atmosfera, gentilezza ed empatia del personale, disponibilità. Meno bene la qualità del servizio, a tratti approssimativa (es. nel servirci il vino). Non per questo possiamo negare l’onore del terzo ricercato burriccu.

VALUTAZIONE “La Barrique”: Tre Burricchi.
Ristorante La Barrique Indirizzo: Via San Lucifero 17, Cagliari
Telefono: 070658969  [mostra in google maps]

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gen 8 2011

Ristorante Jannas – Cagliari

 Scritto da Jesus | 10 commenti | Commenta
Jannas - Interni

Jannas – Interni, Ing. Marrocu

 

Un inatteso bagno di luce. Venti gradi all’ombra, poche nuvole nel cielo. Un lontano accenno di primavera fa da contorno ideale alla prima ciccionata del novello anno.
Lietamente riuniti, per l’occasione, i tre Triumviri ufficiali: Jesus, il Raschione Ettore, e lo stimatissimo Ing.Marrocu che, confermando un innato spirito goliardico, regala ai divertiti colleghi, nel tragitto verso il ristorante scelto per l’occasione, un anticipo di antipasti aneddotici: singolari ed improbabili esperienze di gioventù, consumate tra le discrete e cupe mura condominiali.
Invero, una volta ancora, la traiettoria che ha accompagnato i Triumviri ufficiali verso la loro destinazione, non è stata ahimè la più efficiente e lineare. I burricchi hanno infatto dovuto subire un primo passaggio a vuoto, nei confronti di un altro noto ristorante cagliaritano, dalla denominazione spiccatamente melvilliana. Chiuso (di Sabato, chissà perché…): «Ettore, adesso puoi intuire perché nessuno rispondeva al telefono!».

Jannas - Polpi olio rucola limone

Jannas – Polpi olio rucola limone

Piano B, direzione Via Sardegna. Il ricettacolo della buona e cattiva cucina della Cagliari gastronomica; quartiere marina.
Dopo un breve vagare, i tre varcano la soglia di un ristorante dal nome ancestrale ed evocativo: Jannas (vedere commento lissa, ndr.).
L’esordio olfattivo non è dei migliori; la natura tufetica della ventilazione trasfigura l’antica origine della struttura, ma stranamente non riusciamo a tradurne gli aspetti estetici più positivi: l’ambientazione e l’arredamento sono piuttosto banali, seppur ben curati. Un eccesso disarmonico di variegate lampadine stona visibilmente con la sobria eleganza del soffitto in legno. Nell’unica sala squadrata, piuttosto ampia e con pareti in semplice muratura, sono presenti una dozzina di tavoli, un terzo dei quali accomodano gli occasionali avventori di oggi.

Jannas - Polpetti alla diavola

Jannas – Polpetti alla diavola


L’accoglienza riservata ai burricchi è più che positiva: estrema gentilezza e cordialità da parte del personale, finanche un qualche palpabile timore, pienamente giustificato dall’aspetto poco rassicurante dei triumviri in tenuta da combattimento alimentare (o se volete, in tenuta da pusher di quartiere, per quest’oggi, vedere foto in fondo ndr…).
I tre, come loro abitudine, si concedevano i rituali antipasti di mare, accompagnati da un eccellente vermentino “La cala” del 2009, delle cantine Sella&Mosca, che veniva testato con una certa efficacia scenografica dal raffinato palato (a dire la verità esclusivamente dall’olfatto) dell’Ing.Marrocu il quale ne sanciva, accompagnato da un accorato plauso di approvazione, la predominanza qualitativa in rapporto al parigrado Costamolino DOC, della medesima annata.

Gli antipasti, non certo particolarmente originali ed abbondanti, hanno avuto un incedere abbastanza contraddittorio. La prima portata era di qualità decisamente scadente: polpi conditi con olio rucola e limone, serviti eccessivamente freddi, duri, e dal sapore tutt’altro che significativo; seguivano invece degli ottimi polpetti alla diavola, divorati ed esaltati da Jesus e dall’Ing.Marroccu, fino all’onore di una ostentata ed eloquente scarpetta, sopraggiunta con l’esercizio pratico di buone bruschette, richieste e servite in merito di una perentoria istanza dell’esigente ingegnere.

Jannas - Capesante gratinate

Capesante gratinate

Jannas - Pesce a scabecciu

Jannas – Pesce a scabecciu

Jannas - Cozze gratinate

Jannas – Cozze gratinate

Arrivavano infine, al tavolo degli ancora affamati Triumviri, un ottimo piatto di pesce a scabecciu, distintamente gustoso e delicato, cozze e capesante gratinate (non dissimili, per aspetto e per sapore, da semplicissime polpette di carne).

Jannas - Spaghetti ai ricci

Jannas – Spaghetti ai ricci


Su questi due ultimi antipasti Jesus, che non ha mai considerato il gratinare come positiva pratica gastronomica, non si pronuncia; registra invece l’approvazione condizionata dei due stimabili commensali, mentre censura gravemente l’operato del cuoco del ristorante, profusosi nell’imperdonabile difetto di presentare un piatto con otto cozze gratinate, da distribuirsi su tre esigenti palati, con pesante massimizzazione del modulo del risultato divisorio, che avrebbe potuto ingenerare gravissimi risvolti di carattere sociale e di ordine pubblico, se non vi fosse stato il cristiano sacrificio di Jesus, pronto a rinunciare al suo diritto acquisito. Altrettanto censurabile la decisione di interrompere qui l’articolarsi dei modesti antipasti, disattendendo l’attesa della (per noi consueta) zuppa di cozze e dei bocconi di mare: mediocri!

Jannas - Tagliatelle all'astice

Jannas – Tagliatelle all'astice

Senza indizio di maggior piacere, dobbiamo rendicondare sui primi piatti, scelti opportunamente dal menu del giorno: tagliatelle all’astice per Jesus e l’Ing.Marrocu, spaghetti ai ricci di mare per Ettore.
Sebbene gli spaghetti ai ricci del Raschione siano risultati gastronomicamente interessanti, dobbiamo valutare al di sotto della sufficienza le appariscenti tagliatelle, per effetto di uno sconsiderato eccesso d’aglio, che ha inesorabilmente sopraffatto qualsiasi richiamo al gusto di mare. 
Dobbiamo dire che se la ciccionata fosse finita qui, il ristorante avrebbe raggiunto una valutazione appena superiore il minimo sindacale.

Possiamo quindi contestualizzare come complessivamente positiva la non abbondanza delle prime portate, perché ha concesso ai Triumviri, paradossalmente, di degustare secondi piatti di ben altro spessore.

Jannas - Seppiette arrosto

Jannas – Seppiette arrosto

Jannas - Orata arrosto

Jannas – Orata arrosto

Jannas - Gamberoni arrosto

Gamberoni arrosto

Trattasi di ottime (almeno dal punto di vista della genuinità e del gusto) portate arrosto: seppiette per Ettore, orata per Jesus, gamberoni per l’Ing.Marroccu. Dobbiamo invero nuovamente registrare un difetto di preparazione per quanto riguarda l’orata di Jesus e i Gamberoni arrosto dell’Ingegnere: un eccesso di cottura ha tradito una poco professionale e approssimativa premura da parte del cuoco. Inoltre, segnaliamo un sesquipedale vizio di natura estetica, evidenziato dall’utilizzo di scaglie di carote crude per i decori, che apparivano inevitabilmente cacocromatici.


Jannas - Semifreddo menta - fileferru

Semifreddo menta – fileferru

Jannas - Semifreddo al limone

Jannas – Semifreddo al limone

Jannas - Tiramisu

Jannas – Tiramisu

Decisamente più interessante la presentazione dei dessert: originale semifreddo menta-fileferru (Jesus), semifreddo al limone (Ing.Marrocu), tiramisu (Raschione Ettore).
I rispettivi gusti sono apparsi gradevoli ma, come tutte le pietanze fin lì assaggiate, non eccezionali. Per onore di cronaca evidenziamo, ad accompagnare i dessert, un ottimo bicchierino di moscato della casa, gentilmente offerto dal cameriere.

Jesus - Marrocu

Jesus – Ing. Marrocu


In funzione della colpevole assenza di liquore alla liquirizia nella carta dei vini, e per effetto della presenza del Triumviro Marrocu, che come suo solito premeva per consumare esternamente il caffè di fine pasto,  i tre commensali sceglievano a quel punto di terminare l’esperienza al ristorante Jannas, e cercare maggior fortuna sulla passeggiata coperta della via Roma.

Il costo complessivo del pasto è stato di euro 35 cadauno, eccessivo di almeno un 20% rispetto alla quantità e qualità di quanto offerto.
Nonostante alcuni accenti positivi e l’empatica gentilezza del personale, dobbiamo fare un forte sforzo di generosità per attribuire alla qualità complessiva del ristorante un secondo onorevole burriccu, che concediamo come esclusivo e invitante auspicio nel curare con maggiore attenzione i numerosi dettagli gastronomici per cui è stato rilevato difetto.



VALUTAZIONE “Da Jannas”: Due Burricchi.
Ristorante Jannas Indirizzo: Via Sardegna 85, Cagliari
Telefono: 070 657902    [mostra in google maps]
 

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dic 12 2010

Ristorante Basilio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 14 commenti | Commenta

Basilio - Ingresso

Basilio – Ingresso

 

B come Basilio. Via Satta Cagliari.

Soffermiamoci un minuto a discutere di memetica.  Una intensa unità culturale, un pensiero monolitico; infinite declinazioni si concentrano in un’unica espressione simbolica, che alimenta, riassume e rievoca in sé le suggestioni dell’espressione del mito e nuove ancestrali esperienze mnestiche.
B come Burricchi, B come Biunviri – Jesus e il raschione Ettore per l’occasione – , B come Bi-Laureato, B come Basilio.

Di fronte a una tale evoluzione del pensiero, dinnanzi a un siffatto logico articolarsi di associazioni libere, l’impatto simbolico di tale nome domina su qualunque tentativo di resistenza conscia, ed ecco quindi il Raschione Ettore, di lì a breve seguito dal vostro amato Jesus – a tal proposito ricordo a tutti il mio compleanno tra poche settimane -, varcare l’uscio del Ristorante, attratto da una primitiva pulsione primaria.

Basilio - Burrida, Seppie allo Zafferano

Burrida, Seppie allo Zafferano (?)


Il ristorante al suo interno è sobriamente elegante.
I dettagli estetici sono abbastanza curati, la sala è architettonicamente ben organizzata e i decori in muratura possono gradevolmente far bella mostra di loro. Suppellettili e ornamenti non sono eccessivi: qualche fila di bottiglie di vino nero disposte su mensole sopraelevate e poco altro. Lo spazio non è ampio e il numero di coperti esiguo ma, dopo essersi tempestivamente recato alla toilette (sollecitato da Jesus per evitare che i suoi consueti 10 anni non coincidessero con l’arrivo delle pietanze) , il Raschione poteva rendicontare sulla presenza di altre sale per le quali non ho avuto premura di verificare maggiori dettagli.
Da notare un efficace artificio estetico messo in atto per estendere virtualmente la volumetria degli ambienti, sfuggito al distratto Jesus fino alla fine del pasto: un ampio specchio posto all’estremità della sala, giusto di fianco all’ingresso della cucina.
Il più grande pregio del Ristorante Basilio è certamente la cortesia e la professionalità del personale, espresse nel curato esercizio della gestualità. All’ingresso siamo stati accolti con gentilezza estrema dal responsabile di sala, che ha provveduto a farci accomodare e contestualmente ad accomodare i nostri costosi soprabiti nel guardaroba.

Basilio - Nasello a scabecciu, insalata di mare

Basilio – Nasello a scabecciu, insalata di mare


Nel seguito del pranzo, saremmo stati serviti serviti, alternativamente, da uno slanciato cameriere e da una giovane ragazza dai capelli corti, particolarmente graziosa e puntigliosamente attenta.
Ordiniamo i nostri consueti antipasti di mare, accompagnati da un “Costamolino DOC” del 2009.
C’è da sottolineare, a questo proposito, che con il presentarsi della nuova annata vinicola, Jesus non ha potuto fare a meno di registrare una netta involuzione della qualità delle bottiglie presenti sul mercato. Dipenderà dalle sue mutevoli preferenze personali, ma per tale annata, il gusto del “Costamolino” da lui recepito sembrerebbe decisamente peggiorato.
Di questo, ovviamente, né l’ottimo personale, né la cucina del Ristorante Basilio possono avere colpa.
Si potrebbe discutere sul fatto che il pane e i grissini di rito, necessari per spezzare la fame in attesa delle pietanze, non siano arrivati per tempo, ma questo potrebbe essere ascritto ai futili maniacali dettagli, ricercati e declinati dalla deformazione àinina.
Quello su cui non possiamo però soprassedere è invece la qualità e il gusto medio degli antipasti, dei primi piatti e dei dessert, che ci sarebbero stati successivamente presentati.

Basilio - Cozze e Fagioli

Basilio – Cozze e Fagioli


L’esordio è stato invero dignitoso, con il proporci di un discreto e originale piatto: seppiette allo zafferano (vedere commento di Paolo, ndr.). Seguivano però tutta una serie di pietanze servite infelicemente fredde e scandite da sapori che andavano dall’assolutamente anonimo al fastidiosamente indelicato, tanto da dare l’impressione di aver sofferto una infelice prolungata giacenza in frigorifero: burrida, nasello a scabecciu, cozze con fagioli, insalata di mare che dava l’impressione di provenire dalle confezioni surgelate di un qualunque supermercato rionale.
Unica nota relativamente positiva, nell’incedere degli antipasti, i due piatti caldi conclusivi: una buona anche se poco abbondante zuppa di cozze, e dei decorosi bocconi di mare, ovviamente caldi e facilmente estraibili.

Basilio - Zuppa di Cozze

Basilio – Zuppa di Cozze

Basilio - Bocconi di Mare

Basilio – Bocconi di Mare

Basilio - Pennette al Salmone

Basilio – Pennette al Salmone


Nota di contorno, con annessa critica e relativo suggerimento. E’ senz’altro apprezzabile il gesto di accompagnare i piatti che portano con sé un intrinseco rischio di insudiciamento, a delle pratiche salviette umidificate monouso, ma sarebbe opportuno scegliere dei prodotti dal profumo meno intenso, visto che non è propriamente piacevole terminare il proprio pasto, perseguitati da un’intenso aroma di detergente al limone.
Primi piatti. Purtroppo, anche per i primi piatti scelti – Pennette al salmone per Jesus, Fregola con arselle per il Raschione – ,la qualità complessiva non si è discostata da quella degli antipasti. Il condimento delle penne al salmone era decisamente inadeguato. Il salmone utilizzato pareva oltremodo affumicato, tanto da attribuire alla pietanza un sapore a dir poco sgradevole, mentre l’acidità complessiva della salsa era eccessiva e fastidiosa.

Basilio - Dessert

Basilio – Dessert


Discorso analogo, se non peggiore, per la fregola con le arselle del Raschione Ettore della quale, per buon cuore e buon busto, evitiamo di inserire una rappresentazione visiva. Riporto per correttezza il suo puntuale e sempre equilibrato giudizio:

«Arselle minuscole, cinque  o sei in tutto. Tutto brodo, fregola del c…. Voto 5/30.»

Devo ammettere di non aver mai sentito il Raschione appellarsi alla compressione relativistica dello spazio tempo, in modo da terminare velocemente un suo supplizio, come in questa occasione.

Infine, esclusa ogni masochistica possibilità di testare i secondi piatti, i Biumviri decidevano di passare direttamente al dessert: crem caramel freddo, acquoso e immangiabile per Jesus, tiramisù anonimo assortito per Ettore.

Il caffè finale era invece buono, come l’acquavite di Jesus e la liquirizia del Raschione.


Il conto finale è stato di 35€ cadauno, sicuramente spropositato (10/15€ in eccesso) rispetto alla qualità e quantità media delle pietanze presentate.
A questo proposito, è singolare il fatto che il locale fosse praticamente pieno al momento del nostro arrivo, cosa che capita di rado in occasione delle nostre ciccionate del Sabato, e quando ciò accade è sistematicamente sintomo di due possibili alternative: qualità del cibo ottima, prezzo estremamente contenuto.
Dato che non riteniamo plausibile nessuna delle possibili alternative, dobbiamo supporre che la nomea del ristorante sia derivata dall’attività notturna dello stesso, risultato di cene di ben altra categoria e spessore, rispetto al pranzo appena consumato.
E in effetti la qualità del mangiato risulta in sesquipedale contrapposizione con la diligenza verso i dettagli da parte del personale (ne fa esempio il gesto finale di aiutarci ad indossare i soprabiti all’uscita mentre la cameriera ci accompagnava all’uscita aprendoci la porta… che classe!), fatto sta che il nostro giudizio complessivo, basato sulla singola esperienza di questo Sabato, non può ahimé discostarsi da…



VALUTAZIONE “Basilio”: Un Burriccu.
Ristorante Basilio Indirizzo: Via Satta 112, Cagliari
Telefono: 070 480330    [mostra in google maps]
 

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