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set 22 2014

Ristorante Is Fradis beach – Castiadas

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Is Fradis beach - Esterno

Is Fradis beach – Esterno

 


Il vento che soffia alle tue spalle, non sempre è il maestrale dispettoso e ferino, che sa governare i tuoi passi e rallentare il cammino.
Non sempre è lo scirocco rovente e polveroso, che stordisce i sensi e ti accompagna verso il deliquio della coscienza. Quando Lui veramente arriva, è una brezza che ti avvolge, una tormenta che martella e rapisce, una burrasca che ti sfiora e ti stravolge, un primigenio e sofferto soffio di vita che trascina il tuo desiderio oltre i confini dell’ignoto, che ti porta alla deriva per mari lontani e cristallini, tanto rapidamente quanto più sono spiegate le vele del tuo desiderio e delle tue passioni.
 

Is Fradis beach - Battuto di gamberi

Is Fradis beach – Battuto di gamberi

 

I desideri e le passioni dei Burricchi, a questo punto, dovreste aver imparato a ri-conoscerli. Non vi stupirà quindi qui leggere come, in un afoso Venerdì di Agosto, i venti dell’ingordigia e della passione alimentare, abbiano sospinto le vele della quasi-100cv del Raschione Ettore – con a bordo la ciurma del Triumvirato in equipaggio tipo – verso un porto ardimentoso e lontano, alla ricerca di nuovi libidinosi mari da navigare. Questa volta rischiando di naufragare contro gli scogli della segnaletica stradale e dell’illuminazione pubblica, che in quel di Castiadas, in località Cala Sinzias beach, divengono evidentemente insidiosi e taglienti. Consigliato vivamente approdarvi prima del crepuscolo.
 

Is Fradis beach - Ceviche di cefalo

Ceviche di cefalo

Is Fradis beach - Tartare di tonno

Tartare di tonno

 

L’impatto visivo con il “Is Fradis beach Club” a dire la verità non è del tutto positivo. Calato il sipario della notte sul meraviglioso palcoscenico della spiaggia di Cala Sinzias, da lontano il locale ci appariva come qualcosa a cavallo tra un lounge-bar e un chiosco da spiaggia. In realtà, appropinquatici giusto di qualche metro, potevamo già notare una serie di ben curati dettagli estetici, che riuscivano a trovare un giusto equilibrio tra estive esigenze di informalità e un più mondano desiderio di raffinatezza.
 

Is Fradis beach - Gnocchi al nero di seppia

Is Fradis beach – Gnocchi di patate al nero di seppia

 

Sotto la veranda pseudo-ottagonale della struttura in legno, dominata al centro dal bar e dagli spazi delle cucine, alloggiano – oltre che i divanetti atti allo spazio aperitivo – una decina di tavoli bianchi e relative sedie in ferro e legno, dal peso approssimativo di una tonnellata cadauna, disposte su un bel parquet color mogano. Alcune fioriere bianche perimetrali celano un cuore luminoso colorato, che donano all’ambiente una atmosfera glamour, mentre notiamo un po’ ovunque, decori che, stilizzati in bianco e nero, ricordano i disegni degli arazzi dell’entroterra sardo, elemento caratterizzante e ricorrente per le gestioni del ristorante “Is Fradis”, già da noi valutato in versione cittadina.
Quello che forse manca al locale dal punto di vista estetico è un qualche tipo di elemento avvolgente – come possono essere, ad esempio, dei vaporosi tendaggi esterni -, che renda l’ambiente più chiuso e intimo, allontanando ogni possibile distorta interpretazione, come quella del nostro primo contatto visivo.
 

Is Fradis beach - Calamarata

Is Fradis beach – Calamarata

 

Il personale (fratelli, per la totalità o quasi: is fradis, appunto) è numeroso e incredibilmente rigoroso ed attento ai dettagli, a dispetto della giovane età media. Per ciò che riguarda il nostro tavolo, siamo stati assistiti per la maggior parte del tempo da una ragazza, impeccabile nei modi per premura e grazia, che non ha comunque mancato, in più di un’occasione, di ridimensionare garbatamente l’ego dell’Ingegner Marrocu: «mi scusi, mi posso portare a casa la bottiglia con il tappo, per la mia collezione personale?». Risp.: «Certo, vuole portare via pure il mio cavatappi?». Il Raschione ha ammesso che l’avrebbe sposata solo per quella risposta. La raffinata cafonaggine dell’Ingegnere, comunque, pareva far breccia sulle attenzioni della giovane, perché da quel momento in poi questa usava interagire quasi esclusivamente nei suoi confronti, forse identificandolo come principale rompipalle della tavolata, da ben tenere sotto controllo.
 

Is Fradis beach - Filetto di tonno

Is Fradis beach – Filetto di tonno

 

Riguardo l’incedere della cena, non tutto è andato alla perfezione, come la prima serie di panini arrivati al tavolo: piuttosto freddi e tendenti al raffermo. A parte questa superficiale sbavatura, possiamo senza ombra di dubbio investire tutta la nostra credibilità e autorevolezza per affermare che le pietanze che abbiamo sperimentato a “Is Fradis beach”, sono alcune delle più meravigliose prelibatezze che abbiamo mai potuto gustare durante la nostra pur navigata carriera mangereccia. L’anche lui giovane cuoco ha dimostrato una magnifica e non comune padronanza dell’uso e della composizione dei sapori, oltre che tecnica di preparazione, distanti anni luce dalla media a cui siamo abituati in quel di Cagliari. Se siete del partito dei susunki, che giudica la qualità di un ristorante in funzione di quanto scabecciu vi hanno servito a tavola, o per quanto erano conditi gli spaghetti alle arselle, vi esortiamo a chiudere immediatamente questa pagina, prima che possiate arrivare al conto.
 

Is Fradis beach - Zuppa di piccola pesca

Is Fradis beach – Zuppa di piccola pesca

 

Dopo un Prosecco “Borgomolino” di Valdobbiadene, come intermezzo prima che venisse allestito il nostro tavolo, innaffiati da un eccellente (anche perché scelto da Jesus in onore del compianto Beppe Fenoglio, da una superba carta de vini) un Arneis DOC “Lange” Blangé, delle cantine Cerotto di Alba, arrivavano al nostro tavolo…
Antipasti: meraviglioso battuto di code di gamberi con pesche nettarine, finocchio selvatico e miele di sulla; strepitose ceviche di muggine (cefalo) con insalata di zucchine a julienne e olio al limone; divina tartare di tonno rosso battuto al coltello, con mandorle tostate, erba cipollina, crema di mozzarella di bufala e polvere di olive nere. Chapeau, accompagnato da ineccepibile verità aristotelica esternata dal Raschione: «sarà un vero peccato evacuare questo ben di Dio domani mattina»!
 

Is Fradis beach - Semifreddo

Is Fradis beach – Semifreddo

 

La cena proseguiva con due diversi primi: buonissima calamarata al tonno fresco, con crema di melanzane arrosto e timo limonato per il Raschione e l’Ing. Marrocu; incommensurabili gnocchi di patate piccanti al nero di seppia, con emulsione di basilico e scorza di limone scelti da Jesus: «che Iddio li benedica!».
Mentre l’Ingegner Marrocu proseguiva la sua personale trasfigurazione empatica nei confronti della cameriera («scusi ha da accendere?»), ovviamente ostacolato dagli interventi a gamba tesa del Raschione («ce l’ho io l’accendino!»), potevamo nuovamente gioire con i secondi piatti: zuppa di piccola pesca ai molluschi e crostacei (gamberi, vongole e cefalo) con finocchietto, basilico e pane pistoccu, per il Raschione; sublime filetto di tonno rosso in crosta di papavero e composta di pesche al rosmarino per Jesus e Marrocu.
 

Cheesecake al cocco

Cheesecake al cocco

Is Fradis beach - Mousse di cioccolato

Mousse di cioccolato

 

I dolci non erano da meno. Spettacolare semifreddo al torroncino con composta di fichi e decoro di zucchero soffice caramellato per Jesus; cheesecake al cocco con crema leggera di fico d’india per Marrocu; accattivante mousse di cioccolato al peperoncino con granella di nocciola e riduzione ai frutti di bosco per il Raschione. Il tutto accompagnato da un vino moscato liquoroso “Tanit” di Pantelleria, della catina Miceli. La cena si concludeva quindi con tre caffè, un liquore alla liquirizia “Tanca dei Pavoni” per Marrocu e un aristocratico “Cynar” («Vediamo se indovina chi è il aggio che l’ha ordinato?»… e senza esitazioni indica Marrocu) per Jesus.
Costo complessivo della esperienza 65€ cadauno, da giudicarsi un 15-20% inferiori al giusto dovuto, in funzione di una qualità della cucina oltre le righe e di un servizio impeccabile.

 
Il Ristorante “Is Fradis Beach” garantisce una cucina di qualità eccelsa e un servizio di altissimo livello, contornati da una ambientazione naturale splendida. Qualche ulteriore aggiustamento dal punto di vista dell’estetica del locale lo renderebbe un paradiso in terra. Quattro burricchi con menzione speciale per il servizio (e la cameriera).

 


VALUTAZIONE “Is Fradis beach”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Is Fradis beach Indirizzo: Spiaggia Cala Sinzias, Castiadas
Telefono: 3319139029    [mostra in google maps]
 

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dic 1 2012

Ristorante Antica Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Antica Cagliari - Ingresso

Antica Cagliari – Ingresso

 

Cessu Cagliari Antica, non so se venirti a trovare, e discendere per il Castello fin giù alla Marina, da Stampace risalire verso il Colle, accarezzando le tue ruvide vie, incontrando mille ruvide voci di mille ruvidi volti, che qui le strade hanno tinto, di sudore e futura nostalgia, di lavoro ed incondizionato amore.
Cessu Antica Cagliari, non so se venirti a trovare, alzarmi dal mio letto di noia, calpestare le tue altezzose vie, incontrare mille rigidi volti, dipinti con mille sorrisi già spenti, per cercare, tra i tuoi infiniti e colorati anfratti, l’ultimo vero caldo piacere, che questo Autunno ancora può  regalarmi. Per favore, non deludermi.
 

Antica Cagliari – Interno

 

I propositi di Jesus, il pomeriggio dell’ultimo Venerdì del mese, nelle ultime ore di votazione del grande concorso “Vinci una giornata da Burriccu“, erano bellicosi. L’auriga della serata sarebbe stato questa volta il Raschione Ettore, e il burriccu già divisava di consumare una razione extra di cibarie e vino, a discapito dei prossimi futuri commensali. L’Ingegner Marrocu aveva già manifestato certezza, nel conferire sulla sua presenza, ma il malfidato Raschione, memore della defezione della settimana prima, ancora attendeva riscontri.
Alle ore 21 in punto, con due terzi dei burricchi già di fronte al locale, partiva la telefonata minatoria: «Ingegnere dove c… si trova???».  «Esattamente dietro di lei!». Espletati i rapidi convenevoli di rito, la ciccionata poteva avere inizio.
 

Antica Cagliari – Antipasti

 

L’”Antica Cagliari” è un ristorante intelligentemente affacciato sulla popolata “Via Sardegna” nel quartiere “La Marina”, punto focale e strategico del turismo cagliaritano. L’accattivante insegna, l’elegante menu a colonna e la pioggia di luci che illumina l’ingresso, invogliano il cliente ad entrare.
L’interno, si presenta come un lindo corridoio rettangole che, dal vestibolo di ingresso, dapprima si allunga con una zona bar laterale, per poi proseguire articolato in due file di piccoli tavoli quadrati, fino a raggiungere una seconda e meno longilinea sala; in questo piacevole anfratto – sapientemente decorato con pareti in pietra -, trovano alloggio una bella credenza rustica, una bandierina tricolore, suppellettili di vario tipo, e la foto celebrativa in bianco e nero, del Cagliari 1969/70. Evidentemente anche questa, è un’antichità da ricordare e preservare! Tutta la copertura superiore del locale, è poi dominata da travi in grezzo legno scuro, disposte alternativamente e trasversalmente lungo il corridoio. Nondimeno possiamo apprezzare, un cromaticamente equilibrato pavimento in finto parquet.
 

Antica Cagliari - Zuppa di cozze

Zuppa di cozze

Tonno alla catalana

 

La seconda sala appare ben più intima ed accogliente, rispetto alla regolare asetticità della prima, mentre, voltando lo sguardo verso l’ingresso,  si può scorgere una lunga scala che porta al piano superiore. Nonostante si possa immaginare che questa conduca ad un ulteriore livello di tavoli, il simpatico signore continentale, che ci ha interpellato dal balconcino che dà sulla strada poco prima del nostro congedo, ha fugato ogni dubbio: «wè, scusate, sapete per caso quanto ha fatto il Milan?»
 

Antica Cagliari - Linguine scampi porcini

Linguine scampi porcini

Antica Cagliari - Fregola ai crostacei

Fregola ai crostacei

Linguine all’astice

 

Al nostro ingresso veniamo accolti da un personale nutrito e gentile, già indaffarato a dimenarsi tra i numerosi avventori presenti e gli aspiranti tali: «mi spiace signori, è tutto esaurito già da ieri!»
La preventiva prenotazione, a nome di un fantomatico sig. X che sempre tutela, inconsapevolmente, il nostro prezioso anonimato, ci garantiva l’accesso alla sala scortati, fino al nostro tavolo, da una giovane e parecchio graziosa cameriera, efficiente perno portante del servizio, che possiamo certamente elogiare come impeccabile e attento. Oltre che dalla gentile signorina – in elegante livrea nera -, siamo stati assistiti da un più sbrigativo giovanotto addetto alle comande, e da quello che presumiamo essere il maître/gestore del locale.
 

Antica Cagliari – Grigliata mista

 

Dopo esserci gozzovigliati con i gustosi panini e “carasau” portati al tavolo, prendiamo visione del menù che, in accordo con il nome e la filosofia del ristorante, presenta un assortimento di pietanze tipiche della cucina cagliaritana, senza lasciare spazio a tralignanti interpretazioni o a fantasie particolari. Velocemente ordiniamo la carrellata di antipasti di mare, arricchiti da una zuppa di cozze in luogo dalla fritturina mista proposta dal cameriere; a seguire, tripartiamo la comanda su tre differenti primi, affidando all’evolversi degli eventi, la possibilità eventuale di consumare poi un secondo piatto. Vino scelto dal Raschione, un superbo IGT “Iselis” delle cantine Argiolas degustato, con il consueto impatto scenico, dall’Ing.Marrocu:
«Chi è l’esperto?» «L’ingegnere. Entrambi le classificazioni sono comunque discutibili!» A seguire, un prolungato quanto insensato “fare il figo” del Raschione, con improbabili domande in stile Trivial Pursuit, buttate sul tavolo ex-abrupto, senza una motivazione apparente: «Lei sa dove si trova la città di Sanah?». Marrocu: «è facile saperlo, dopo che si è guardato “alle falde del kilimangiaro” ieri sera!»
 

Antica Cagliari - Sebada miele arance

Antica Cagliari – Sebada miele arance

 

Gli antipasti arrivano velocemente, forse troppo, tanto da far avanzare l’ipotesi che non siano preparati sul momento. La verifica termica e la qualità non particolarmente brillante delle pietanze, danno credito a questa ipotesi:  insalata di gamberi con carote e cipolle, un po’ troppo fredda; insalata di polpo, buono ma non morbidissimo; dozzinale insalata di mare, con cozze, seppie, polpo e condimento simil-giardiniera particolarmente acido; buone cozze primavera con prezzemolo e pomodorini, anche se troppo ricche di condimento anziché di mitili; tonno alla catalana con cipolle e pomodori, per terminare con una zuppa di cozze nella quale il sapore del frutto di mare veniva irrimediabilmente alterato da un fastidioso eccesso di (ri)cottura, mentre il sugo si manteneva comunque piuttosto gustoso.
 

Panna cotta

Semifreddo al torroncino

 

Ottimi e abbondanti dobbiamo giudicare, invero, i primi piatti, arrivati in tempi più ragionevoli: linguine agli scampi e porcini per il Raschione; fregola (non artigianale) ai crostacei con gamberi e scampi per Jesus; linguine all’astice per l’Ing.Marrocu.
Ancora non paghi e incerti sul giudizio, i burricchi richiedevano una grigliata mista, quantificata in due porzioni da dividere in tre, e articolata in: due gamberi (buoni), due orate (piuttosto anonime) e due seppiette (eccessivamente cotte).
Piuttosto controverso anche il giudizio sul dessert: buona sebada al miele (millefiori) e arance per il Raschione, semifreddo al torroncino e caramello per l’Ing.Marrocu, mediocre panna cotta con caramello per Jesus.
Due caffè, una grappa barricata per Jesus e due liquori alla liquirizia (Eclisse) per gli altri burricchi concludevano la cena. Costo complessivo: 53€ cadauno, assolutamente ingiustificati e in disaccordo con la qualità delle pietanze assaporate, più tollerabili in funzione della professionalità del servizio. Registriamo inoltre, che tale costo non si è ugualmente distribuito sui commensali perché l’ing.Marrocu, volendo pagare con la sua appariscente “American Express”, dopo aver  acquisito le quote dei suoi colleghi, maggiorate della giusta mancia,  ha poi “inspiegabilmente” disatteso di elargire la medesima al pur meritevole personale.

Ambientazione elegante e gradevole, servizio puntuale ed attento; i punti deboli dell’”Antica Cagliari”, sono però la superficialità del menù e la qualità della cucina – solo a tratti interessante -, che mediamente risulta ben lontana dalla eccellenza. Due burricchi con menzione speciale per il servizio.

 


VALUTAZIONE “Antica Cagliari”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Antica Cagliari Indirizzo: Via Sardegna 49, Cagliari
Telefono: 0707340198 [mostra in google maps]
 

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feb 4 2012

Birreria Brasserie Palinka – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Palinka - Ingresso

Palinka – Ingresso

 
«Unius linguae, uniusque moris regnum, imbecille et fragile est».

Con il celebre insegnamento di integrazione e tolleranza attribuito a Stefano I d’Ungheria, poi venerato e reso Santo dai popoli cristiani che egli stesso ebbe, mille anni or sono, a convertire – così contravvenendo alla sua medesima prescrizione politico/morale -, esordiamo il resoconto dell’ultima attesa ciccionata che coincide, nell’infinito turbinio della Storia, nel frenetico incastrarsi di nuove e lontane vicissitudini, con un evento che lascerà indelebile traccia nella pur mutevole memoria della terrena Umanità: il compleanno del Raschione Ettore!
 

Palinka - Interno Ing.censured

Palinka – Interno Ing.censured

 

Una Terra, un fiero popolo senza mare che, imprigionato tra l’austero rigore delle sue montagne e l’implacabile disciplina del Generale Inverno, trovava secoli più tardi la sua nobile e imperiale rivincita, nell’esercizio di una nuova pragmatica contraddizione: l’Ausgleich, il compromesso.
Per  d’obbligo onorare l’asinina festività, nella fredda serata di Venerdì, i Triumviri ufficiali Jesus, Raschione Ettore, Ingegner Marrocu, sceglievano di avvicinare i loro inflessibili vezzi culinari, ad un meno vissuto costume alimentare di stampo filo-magiaro. Censura grave per chi (leggesi Burriccu Pg, Dottor Melis & Co.), inquinato e dissuaso dalle tenebre della susunkaggine, declinava con sufficienza l’invito, rendendo imperdonabile offesa alla nobile figura del Raschione Ettore, all’alto valore del sentimento di amicizia, e disonorando il senso di appartenenza di presunti e sedicenti dotti: burriccusu!
 

Palinka - Is Arenas Salsine

Palinka – Is Arenas Salsine

 

Luogo prescelto per il rito, la birreria, brasserie “Palinka”, raffinato e ricercato locale che, nel cuore della Cagliari vecchia
– poco distante dal Bastione di San Remy – , propone ai suoi avventori uno straordinario menu di piatti di estrazione austro-ungarica, integrati da più cosmopolite pietanze di origine centro e nord europea, una ristretta e selezionata carta dei vini, e una ragguardevole cantina con birre e grappe di diversa, ben ponderata estrazione.
L’uscio di ingresso della brasserie si affaccia discretamente sulla centrale Via Costituzione, e si presenta con un’ampia porta/vetrina in legno chiaro, misuratamente addobbata per la triste ricorrenza di S.Valentino, sormontata da una piccola lanterna in ferro, e infine affiancata da uno scenografico cavalletto porta menù, che di per sé costituisce un ottimo elemento d’arredo esterno, oltre che pratico strumento di informazione.
 

Palinka - Crostini rustici

Palinka – Crostini rustici

Palinka - Tagliere salumi e formaggi

Tagliere salumi formaggi

 

L’interno del “Palinka” è costituito da un’unica ampia sala che, forse a simbolo e ricordo dell’influenza sovietica nel secolo scorso, si sviluppa percorrendo, in senso antiorario, lo stretto bancone del bar, articolandosi poi in diversi e non disuniti ambienti, esteticamente apprezzabili per una mobilia minimalista in legno chiaro, pareti color crema pallido, e per uno splendido controsoffitto in travi brune, entro il quale vengono sapientemente mimetizzati l’impianto di condizionamento e riproduzione acustica.
 

Palinka - Zuppa di farro

Palinka – Zuppa Tirolese

 

Il personale è puntigliosamente attento, professionale, gentile e ben organizzato.
Al nostro tavolo hanno avuto modo di alternarsi, con efficiente discrezione, una austera e materna sommelier, una garbatissima e amorevole cameriera, una dinamica e premurosa signorina e, infine, un empatico caposala, che ci ha brevemente illuminati sulla natura e il valore delle grappe in menù.
Dalla cucina della brasserie si possono quindi apprezzare vari piatti della tradizione popolare e contadina austro-ungarica, non certo particolarmente elaborati, ma di ineccepibile qualità e ricercatezza, in termini di ingredienti e preparazione finale.
 

Palinka - Zuppa di castagne

Palinka – Zuppa di castagne

 

A partire dall’ottimo pane integrale fatto in casa – che i burricchi hanno potuto di buon grado condire con le salse, il burro e le variopinte mostarde presenti in tavola -, la cena è stata scandita da una serie di ben misurati ed appaganti accostamenti di sapori, a tratti inusuali a tratti più familiari, che determinavano, nella loro sintesi, un pieno godimento e soddisfazione del palato.
Vino scelto per la serata, un carignano superiore del Sulcis, “Is Arenas” Sardus Pater, tre bicchieri Gambero rosso 2007.
Rituale dell’assaggio colpevolmente disatteso dall’Ing.Marrocu, impegnato in poco limpide conversazioni telefoniche, oltreché dedito a ingenerose critiche sullo spessore etico delle recensioni di Jesus, e sull’impiego interessato della propria immagine che, come potete notare, in questa occasione è stata opportunamente censurata con parziale vessillo prussiano, a mo’ di impudico scatto amatoriale.
 

Palinka - Carpaccio di manzo

Palinka – Carpaccio di manzo

 

Come introduzione alla cena, gli impazienti burricchi sceglievano due tra gli accattivanti antipasti presenti in menù. Il primo era un assortimento di crostini rustici, caratterizzati da: speck e fontina valdostana, prosciutto arrosto e taleggio, toscano con fegatini, guanciale, pâté di fegato, gorgonzola e noci.
Il secondo antipasto, uno splendido tagliere di salumi e formaggi, pur essendo concettualmente semplice, veniva accompagnato da alcune deliziose mostarde di pere e di fichi che producevano, con la ricercata simbiosi dolce/salato, una impagabile apoteosi di sapori: speck tirolese IGP, guanciale, salame di Norcia, taleggio DOP, salame Lyoner alle olive, brie, formaggio edelpilz bavarese, fontina.
 

Palinka - Angus irlandese

Palinka – Angus irlandese

Palinka - Goulash ungherese

Goulash ungherese

 

I primi piatti scelti, richiamano alla memoria le pietanze povere e nutrienti della tradizione contadina europea: zuppa tirolese con orzo, farro, speck, patate e carote per Marrocu, zuppa di castagne e fagiolini bianchi per Jesus e il Raschione Ettore, condite su richiesta con abbondante olio d’oliva e una spruzzata di eccellente pepe nero.
Secondi piatti differenziati per i tre commensali: ottimo carpaccio di manzo (pezza crua!)  con verdure fresche, noci e salsa vinaigrette per il transilvanico Jesus, corposissimo goulash ungherese con spätzli, patate, polenta e canederli (knödel) scelto dal festeggiato, controfiletto di angus irlandese con verdure grigliate per l’appagato Ingegnere.
 

Palinka - Torta di compleanno

Palinka – Torta di compleanno

 

Il dominio del dolce veniva invece contraddistinto dal chiaroscuro della sorpresa. Jesus e l’Ing.Marrocu, all’insaputa del Raschione, avevano preventivamente organizzato, con la complicità del personale, l’ingresso della torta di compleanno, vanificando in questo modo le ripetute richieste del Raschione di poter assaggiare, in luogo della pur apprezzata delizia di panna, crema pasticciera e torroncino, una rinomata prelibatezza della casa.
L’assaggio della torta è stato accompagnato da un moscato di pantelleria, consumato dall’Ing.Marrocu e dal celeberrimo distillato ungherese (nella accezione anglosassone brandy) di albicocche: il “Palinka”.
In pratica, essenza di piricocco, in linea con la filosofia aìnina e con la gradevolezza estetica di talune non distanti avventrici.
Costo della cena, 36€ cadauno, da ritenersi più che adeguato.
Piatti non particolarmente elaborati ma di elevata qualità e impatto emotivo, caratterizzano la cucina della brasserie “Palinka”. La felice ambientazione e un servizio inappuntabile, rendono il locale una irrinunciabile destinazione per chi voglia provare nuove piacevoli sensazioni, lontane dagli abituali canoni mediterranei. Tre burricchi con menzione speciale per ambientazione e servizio.

 

VALUTAZIONE “Palinka”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Birreria Brasserie Palinka Indirizzo: Via Costituzione 20, Cagliari
Telefono: 070680460    [mostra in google maps]

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ago 6 2011

Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi – Capoterra

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne

Sa Cardiga e Su Schironi – Brindisi Champagne

 

Eccoci, qui e ora ritrovati, come ormai ogni settimana a narrarvi e narrarci il nuovo atteso episodio dell’infinita saga dei tre Triumviri burricchi, dei burricchi già stati Triumviri e dei burricchi che giammai lo saranno; un interminato vagare, descritto in codesto Flateyjarbok del caldo Mediterraneo, alla frenetica e irrequieta ricerca delle nuove terre del gusto, di sempre nuovi orizzonti dei sapori, di assolati fiordi accarezzati dal nettare dei nostri vigneti; destinazione ultima questa, che la favola norrena e quella sarda, idealmente raccoglie.
Venerdì sera. Tre dei cinque burricchi, iniziano la nuova avventura, oggi occasionalmente condotti dal vettore Raschione Ettore.
Sul sedile posteriore della sobria NON 150CV, siede l’albedico Dottor Melis; al suo fianco l’onnipresente Jesus, medita sulla saggezza dei tempi passati e riflette su ciò che di lì a poco li aspetta.

Sa Cardiga e Su Schironi - Astice a sa casteddaia

Sa Cardiga e Su Schironi – Astice a sa casteddaia


In quel preciso istante il Dott.Melis, statisticamente avvezzo – per una mistica convergenza tra la fatale regola del contrappasso e le cugurre di Jesus – all’obbligo di spesa, più di quanto la congenita parsimonia auspicherebbe, viene messo a conoscenza della destinazione: Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi, località Maddalena Spiaggia in Capoterra, Cagliari. “Sa Cardiga“, rinomato, amato, pluri-decorato, celeberrimo locale del cagliaritano e, soprattutto, spauracchio e terrore di ogni susunku della zona.
Le intenzioni di Jesus sono bellicose:  «Mettiamo subito in chiaro le cose, stasera voglio mangiare ostriche e ordinare champagne».
Il Dottor melis, chiuso come un topo in trappola, subitamente sbianca e accenna ad una timida difesa, ma Jesus, con un virulento impeto di mnestica scuola materna, esprime in sintesi la sua filosofia di vita e il propedeutico messaggio, che cerca in ogni occasione di trasfondere agli affezionati e ricettivi fan: «A mei non ci du poninti su dinai a intru de su baullu! (trad.: allorquando sarò morto, non avrò di certo accumulato ricchezze per accompagnar il mio viaggio verso la Duat)».

Sa Cardiga e Su Schironi - Cruditè di mare

Sa Cardiga e Su Schironi – Cruditè di mare


Alle ore 21.30 i tre succitati burricchi venivano raggiunti, nell’opulento parcheggio interno del ristorante, dagli altri due commensali: l’irreversibilmente ovoidale (notate foto in alto) ciccione Pg e il più dignitosamente longilineo Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, da lodare per essersi prodotto in un percorso non rettilineo di 62.8 Km, onde giungere per tempo a destinazione. Stimabile in circa 47.000 euro, il valore medio degli autoveicoli in sosta di fronte al locale.
L’ambientazione interna de “Sa Cardiga e Su Schironi” (trad.: la graticola e lo spiedo) è di per sé non eccessivamente elegante e raffinata. L’ampia sala principale è comunque interamente rivestita da elementi lignei più o meno pregiati, tanto da dare l’impressione di trovarsi nel sottocoperta di un antico veliero.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti freddi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti freddi


Pratici separè, punti luce ben calibrati, piccoli quadri, sobri supellettili tradizionali e di origine marinara, rifiniscono quindi gli arredi. Da notare, nel vestibolo d’ingresso che accoglie la reception, numerosi attestati e premi assegnati al ristorante: segnalazione guida Michelin, forchetta d’oro ecc.
Per puro dovere di cronaca ci è obbligo di segnalare inoltre, la naturalmente indotta presenza di un cospicuo numero di – non meglio adeguatamente definibili –
strafighe della madonna, ciascheduna amabilmente affiancata ad un non indigente accompagnatore.
Discretamente numerosi gli avventori in sala, serviti da tre/quattro camerieri dal piglio informale e deciso, che si dimenano velocemente tra comande e servizi ai tavoli.
Numero però forse non del tutto appropriato per garantire un servizio simultaneamente impeccabile per la totalità degli astanti.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti vari

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti vari


Il corpulento cameriere a noi assegnato, di chiare origini non indigene, ci fa accomodare in un ampio tavolo vicino ad una vetrata. Già disposti e predisposti in tavola, un tagliere di buon salame tradizionale sardo (sattizzu), olive marinate, crema di formaggio piccante, pane abbrustolito e pane carasau.
Il cameriere ci suggerisce di inziare la cena con gli antipasti di mare e noi volentieri raccogliamo la proposta, dopo che Jesus si assicura che vi siano comprese ostriche e altre cruditè di mare.
Ma il vero esordio non poteva essere che un brindisi beneaugurale in onore della salute dei cinque commensali, celebrato con una bottiglia di champagne brut-rosè Billecart Salmon, delle cantine di Mareuil-sur-Ay nel Marne. Il più nostrano vermentino DOC Is Argiolas delle cantine Argiolas, viene invece scelto come vino per accompagnare le pietanze della serata.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti caldi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti caldi


Da qui in poi inizia una serie di veramente interminabili antipasti, a tratti di squisita fattura – per i quali ci scusiamo già d’ora di non poter riportare alcuni dettagli -, che hanno messo seriamente a dura prova la dignità e la professionalità alimentare degli esperti Triumviri, i quali si son visti, loro malgrado, costretti a rinunciare finanche all’assaggio di un primo o secondo piatto, per effetto di un default del mortificato Ing.Marrocu e dell’indispettito Raschione Ettore, che sono tenuti a presentare adeguata giustificazione su queste pagine.
Prima portata degli antipasti, un maestoso astice fresco, preparato con la ricetta tradizionale cagliaritana (a sa casteddaia): a dir poco squisito, soprattutto quando accompagnato allo champagne.

Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne Bottiglia

Sa Cardiga e Su Schironi – Champagne


Poco dopo arrivava il turno delle cruditè di mare: ostriche, arselle e patelle di scoglio in ghiaccio e limone, dal sapore di mare semplicemente fenomenale, indescrivibile.
Buonissimi anche gamberi e scampi crudi, serviti su letto di verdurine miste.
Citiamo inoltre il buonissimo carpaccio di tonno rosso al profumo di tropea, condito con cipolle dolci, una composizione di bottarga di muggine e sedano, buonissimi tortini con piccoli pomodori ripieni di crema di tonno, decorati con alici.
Meno buona la cernia a dadini, condita con olive e sottaceti, mentre sono apparsi davvero eccellenti il polpo marinato con patate e uno splendido piatto di mozzarelline di bufala con pescespada affumicato e pomodori, acciuge marinate su letto di insalata belga.

Sa Cardiga e Su Schironi - Dessert

Sa Cardiga e Su Schironi – Dessert


Degno di menzione speciale il tonno fresco alla carlofortina con “cipolle d’agro”: probabilmente il più buono mai assaggiato da Jesus. Gli antipasti finalmente terminavano con i piatti caldi: buoni moscardini alla diavola con olive, magnifiche cozze e arselle marinate. Spettacolo! Non all’altezza si è dimostrata, invero, la frittura mista di pesce, mentre assolutamente squisite sono risultate le ostriche gratinate.
A questo punto, come già anticipato, i cinque ainini commensali, ammainavano bandiera bianca, e venivano finanche scherniti dal divertito cameriere: «prossima volta, tre giorni di Ramadan, prima di venire a mangiare qui!». Shame on us!
Gli inevitabili dessert, venivano preceduti da un digestivo sorbetto al limone: pannacotta al caramello (in realtà ordinato ai frutti di bosco!) per il burriccu Pg, macedonia di frutta per Jesus, semifreddo al torroncino per i restanti commensali. Buonissimi.
Qui terminava la cena quantitativamente più straziante da noi mai affrontata, senza caffè e ammazzacaffè di sorta, per manifesta inferiorità.
Costo cadauno della serata, circa 68€, da considerarsi adeguato per abbondanza (in realtà, solo gli antipasti sono quantificabili in due cene complete), bontà e genuinità di quanto mangiato.
Viceversa dobbiamo ritenere eccessivo il pagato, in funzione di un servizio non sempre all’altezza, dell’impronta ambientale piuttosto anonima, e di una cucina non particolarmente ricercata, anche se necessariamente premiamo auto-denunciare il difetto di valutazione, con riferimento ai primi e secondi piatti non consumati.
Di sicuro, comunque, un’esperienza più che positiva. Inevitabile la menzione speciale, per K.O. Tecnico contro i burricchi Triumviri, alla terza ripresa. ../


VALUTAZIONE “Sa cardiga e Su Schironi”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante
 Sa Cardiga e su Schironi
Indirizzo: Loc. Maddalena Spiaggia, Capoterra – CA
Telefono: 07071652 [mostra in google maps]

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