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apr 27 2013

Ristorante Fork – Cagliari

 Scritto da Avvocato Pisano | 2 commenti | Commenta

Fork - Interno Marrocu

Fork – Interno Marrocu

 

Ecc.mo Jesus, Presidente della Corte ainina, Sigg.ri Giudici Raschione, Marrocu e Dessì, ritengo che il mio ruolo di PM incaricato di sviluppare l’accusa in questa ciccionata sarà benché minimo. Potrei tranquillamente rimettermi alle foto pubblicate ma per evitare l’infamante accusa di pigrizia qualcosa va pur detta. Per questo motivo mi limiterò, sebbene non sarà una cosa molto breve, a sottoporre alla vostra attenzione gli aspetti salienti di questa cena affinché, anche a prescindere dalle mie personali richieste di assegnazione dei famigerati/amati burricchi valutativi, ognuno possa formarsi il proprio giudizio lodando o condannando. Ma rilevato che anche il più affezionato dei nostri lettori, considerata l’inutile premessa, è già tentato di spegnere il proprio multimediale apparecchio di lettura, veniamo ai fatti.
 

Fork - Tartara di salmone

Fork – Tartara di salmone

 

Fork = forchetta. “La forchetta è una posata da tavola con due o più punte (generalmente quattro) denominate rebbi e disposte a pettine, usata per infilzare cibi solidi e portarli alla bocca o per tenerli fermi e tagliarli per mezzo di un coltello” (cit. Wikipedia). Dubito che qualcuno abbia mai consultato la conosciutissima enciclopedia on line per sapere il significato di questa parola. Uno degli utensili più usati nel mondo occidentale non ha bisogno di presentazioni, il suo quotidiano uso è ormai dato per scontato. Sebbene un “Fork” nell’ambito dell’ingegneria del software e dell’informatica, indichi lo “sviluppo di un nuovo progetto software che parte dal codice sorgente di un altro già esistente”, per noi poveri burricchi, la cui unica ambizione è la soddisfazione del rito gastronomico settimanale, la parola evoca una sola immagine: ciccionata.
 

Fork - Antipasti

Fork – Antipasti

 

E così che venerdi sera, 26 aprile, alle ore 21 in punto, sotto la nuova insegna raffigurante una forchetta a quattro rebbi, il Triumvirato titolare si unisce ai BdC (burricchi di complemento) Dessì e Pisano per saggiare le potenzialità di questo nuovo locale. Siamo a Cagliari al n. 28 del V.le Regina Margherita, conosciuta sede del più famoso Dal Corsaro. Lo chef  Stefano Deidda ha sdoppiato il locale originario per offrire al suo pubblico due formule diverse: la proposta gourmet del ristorante originario nella sala a destra dell’ingresso; il nuovo bistrot, alla portata di un pubblico più vasto ed eterogeneo, nella sala a sinistra. In quest’ultima, tavoli quadrati si alternano ad altri rotondi di dimensioni maggiori: ad uno di questi viene fatta accomodare la comitiva ainina. Lo stile dei locali é moderno, elegante e semplice al tempo stesso. Le sedute confortevoli. Alle pareti inserti luminosi rendono bella l’atmosfera, in minima parte rovinata da tracce di umidità localizzate sul fondo, in prossimità della cucina e degli eleganti bagni. Una solerte cameriera porta in tavola la carta dei piatti, la carta dei vini e … udite, udite… la carta delle birre! A sottolineare l’informalità del bistrot il fatto che parrebbero menù realizzati con una semplice stampante…
 

Fork - Gazpacho andaluso

Fork – Gazpacho andaluso

 

Non c’è il vino scelto dal Marrocu: l’alternativa proposta dalla cameriera, un Pedraia della Cantina di Santadi, viene accolta come una liberazione dall’imbarazzo della scelta. Allo stesso Marrocu il teatrale assaggio del Nuragus proposto: se i commensali trattengono l’ilarità, abituati alla sceneggiata, la cameriera capisce la situazione e sembra ridersela tra sè e sé. In tavola arriva anche il primo cestino di pane di produzione propria: panini al sesamo ed ai semi di papavero… una bontà! L’entusiasmo è tale che il cestino del pane verrà ripristinato tre volte nel corso della serata. Al momento dell’ordinazione degli antipasti il caos. Al “ci porti tutto, ci dividiamo tutto” iniziale, che mette in crisi da impiattamento il paziente maître (non avezzo allo sbranatorio stile burricco), dopo pugnace confronto segue un più equilibrato … “tenga fuori solo il tagliere di salumi… ma prendiamo doppia porzione di gazpacho…”.
 

Fork - Primi

Fork – Primi

 

Esauriti i tempi tecnici di preparazione arrivano contemporaneamente in tavola: cartoccio di calamari fritti e intigolo agrodolce, tartara di salmone alla mela verde profumata al limone, zuppetta di cozze in rosso, doppia porzione di gazpacho andaluso, Falafel (polpette di ceci) aromatizzate alle erbe accompagnate da due salse (allo zafferano ed agrodolce), involtini di pasta di riso e julienne di verdure. Di fronte allo scarseggiare degli antipasti Jesus denuncia l’accaparramento della coppia Marrocu – Raschione. Nota stampa di quest’ultimo che non tiene ad essere incluso in una coppia che contenga il Marrocu. Materie prime semplici, esecuzione impeccabile. Segnalazione dovuta per i gustosissimi Falafel ed entusiasmo conclamato per il gazpacho andaluso. Di fronte alla consueta gara del “cosa ci ha messo dentro?”, Jesus taglia la testa al toro e interpella in merito la titolare. Segue un pronto “Chiedo a mio figlio gli ingredienti esatti” e la subitanea risposta: pomodoro, origano fresco, peperone giallo, cetriolo, cipolla rossa, olio extravergine e crostini di pane. Jesus estasiato teorizza allora l’esecuzione di “polaretti” al gazpacho… E’ il vino…
 

Fork - Merluzzo con panatura alle erbe

Fork – Merluzzo con panatura alle erbe

 

Ottimi anche i primi ordinati: Paella Valenciana (mare e terra) per il Raschione e Pisano, calamarata Verrigni al coccio con melanzane, cozze e pomodoro per Jesus, ravioli al ripieno di branzino con sugo allo zafferano per il Marrocu, crema di pesci misti appena piccante con crostini ed erba cipollina per il Dessì. I piatti preriscaldati mantengono il tutto alla temperatura ottimale e permettono gli assaggi reciproci tra i commensali. Se la crema di pesci misti del burriccu Dessì viene cannibalizzata da tutti gli astanti, Jesus, nonostante i buoni giudizi altrui sul piatto da lui ordinato, non ne apprezza il livello di acidità e manifesta alla titolare le sue perplessità sulla combinazione di sapori. Il burriccu Pisano, arrivato alla metà della sua ottima paella, intravede la possibilità di assaggiare in maniera approfondita anche la calamarata (dai sapori a lui graditissimi) ed offre a Jesus l’opportunità di fare scambio di portata. Lo stesso si perfeziona con reciproca soddisfazione di entrambi. Ed intanto anche la seconda bottiglia di Pedraia è andata …
 

Fork - Muggine al vino bianco

Muggine al vino bianco

Fork - Fritto di piccola pesca

Fritto di piccola pesca

 

La cameriera, nel ritirare i piatti dei primi, con aria complice dice “prendiamo un dolcetto?”… Alla subitanea risposta dei tre quinti dei commensali “veramente volevamo un secondo…”, sgrana gli occhi e dice “Davvero ??”. Giusto per non patire crisi d’astinenza nella degustazione dei secondi viene anche ordinata la terza bottiglia di Pedraia. Alla domanda della cameriera se fosse possibile portare altra etichetta qualora non vi fossero in fresco bottiglie del vino richiesto segue un “non fasciamoci la testa prima, verifichi per cortesia…”. Torna al tavolo la titolare con l’offerta di due vini in alternativa, tra cui l’eccellente Karmis dell’azienda vinicola Contini. Impossibile resistere: il Karmis fluisce nei bicchieri che, con professionalità, vengono correttamente sostituiti per assaporare il nuovo nettare.
 

Fork - Dessert

Fork – Dessert

 


E’ l’ora dei secondi: filetto di merluzzo con panatura alle erbe, pomodorini, olive e capperi per il Raschione, fritto di piccola pesca del Golfo per il burriccu Pisano, muggine al vino bianco con olive, alloro e patate per Jesus. Mentre i primi due trovano più che soddisfacenti ed equilibrati i piatti da loro ordinati, anche se sicuramente inferiori ai primi, Jesus insiste e persiste nell’ordinare cibi a lui non particolarmente graditi nella speranza di potersi stupire del risultato finale: nonostante il di lui nome, anche questa volta niente miracoli… Anche la terza bottiglia di vino finisce…
 

Fork - Semifreddo

Fork – Semifreddo

 

Arriva purtroppo, in ogni ciccionata che si rispetti, il momento conclusivo dell’ordinazione del dolce ma, in questo caso, la bontà delle degustazioni precedentemente iniziate non accenna a concludersi. E allora: gelato alla vaniglia affogato al cioccolato per il Marrocu (L’ingegnere smentisce: affogato al caffè, indicazione errata del Raschione! Ndr), Tiramisu per il Dessì, crema bruciata alla vaniglia con gelato e sciroppo ai frutti di bosco per il Pisano, tortino al cuore morbido di cioccolato con gelato alla vaniglia per il Raschione, semifreddo alle pere e grappa per Jesus. In accompagnamento viene proposta una Malvasia di Bosa data dalla titolare come “non ancora in commercio”: “Salto di Coloras”, di Angelo Angioi. Poi, per non farsi mancare niente, rum venezuelano Santa Teresa Gran Reserva, servito con dei tartufini della casa. Tutto ottimo. Unica nota negativa? Un caffè finale non all’altezza di tutto il resto.

Poteva mancare, come in ogni processo (alimentare) che si rispetti, il colpo di scena finale? Assolutamente no!! Mentre il Marrocu faceva notare alla titolare che l’eccellenza della cena stonava con l’uso di un piatto da dolce leggermente sbeccato, la stessa, rilevando che ciò non sarebbe dovuto capitare, riferiva che confidava comunque in una recensione migliore di quella attribuita tanti anni fa dal Donkey Challenge, presente lo stesso Marrocu riconosciuto in foto (vedere foto incriminata, ndr)… Il Triumvirato più famoso di Cagliari e dintorni vedeva miseramente cadere la copertura per la foto del suo titolare più assenteista… Vale comunque il solito discorso: anche se potenzialmente riconoscibili, difficile approntare all’improvviso una cena di questa qualità se alle spalle non hai professionalità ed ottima materia prima a disposizione.
Conto finale: € 54 a testa, assolutamente adeguato alla qualità di quanto assaggiato, del servizio in sala ed anche in considerazione delle ottime e numerose bevande di accompagnamento.

Il nuovo bistrot “Fork” è un’intelligente iniziativa che dà la possibilità a più ampie fasce di avventori di degustare impeccabili e classici piatti della cucina italiana ed internazionale ad un prezzo sicuramente più accessibile della tradizionale proposta gourmet del ristorante “Dal Corsaro”, senza abbassare la qualità. La sala piena e l’informalità dell’ambiente sembrerebbero darne puntuale conferma. A questa Ecc.ma Corte confermare o meno questo giudizio. Per le ragioni copiosamente esposte, questa accusa chiede l’attribuzione di quattro burricchi pieni.

 


VALUTAZIONE “Fork”: Quattro Burricchi.
Ristorante Fork Indirizzo: Viale Regina Margherita 28, Cagliari
Telefono: 070664318    [mostra in google maps]
 

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ago 4 2012

Ristorante Spinnaker, dal Corsaro al mare

 Scritto da Dott.Melis | 4 commenti | Commenta

Spinnaker - Esterno

Corsaro al mare – Esterno

 

Sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata! Maledico ancora la sorte che mi ha fatto scivolare nella gola della scimmia di pietra. Che fine avevano fatto i miei sogni di saccheggiare galeoni e ubriacarmi di grog? Mi dissero: “Tre piccole prove e sarai un pirata come noi!” Tutto normale!? Se solo avessi potuto reggere il ripugnante intruglio che quei poveracci di lupi di mare tracannavano, il resto sarebbe stato uno scherzo.Come potevo immaginare che avrei incontrato una donna bella e potente con un corteggiatore molto geloso e troppo stupido per capire che era morto da parecchi anni? E come potevo attraversare la scimmia di pietra per cercare un uomo che camminasse tre pollici da terra e desse fuoco alla sua barba ogni giorno?
 

Corsaro al mare – Terrazza

 

Chi non conosce le avventure del mitico protagonista di Donkey….ehm…Monkey Island, l’avventura grafica più popolare di tutti i tempi. Scomodiamo questo mostro sacro dei mari per introdurre il luogo della perversione adiposa dei perennemente affamati Donkeys; l’eterna ricerca della terraferma porta loro al piano alto del ristorante Dal Corsaro al Mare, nella sempre piacevole quanto celeberrima e superaffollata “Marina piccola”.
In una delle sere più bascose dell’estate casteddaia, l’ora dell’adunata è fissata per le 21:00 sincronizzati come un clock digitale ecco Jesus in una sorprendente versione hatless, il raschione Ettore con l’immancabile occhialino di lince, e il Dott. Melis che dopo una lunga assenza decide che è ora di tornare a mettere trippa in cascina. In leggero ritardo ecco anche il lungo-latitante burriccu Pg.
 

Corsaro al mare – Carpaccio di salmone

 

Il locale fornisce un servizio di ristorante, pizzeria e gelateria. L’ambientazione all’ingresso del porticciolo turistico offre uno spettacolo di luci e umanità unico, esaltato dal panorama della terrazza presso cui è offerto il servizio di ristorazione. Gli arredi sono minimali ma eleganti, i tavoli rotondi apparecchiati con eleganti tovaglie verdi. Al centro della terrazza domina la struttura di sostegno del gazebo di copertura, elegantemente impreziosita con piante rampicanti. Il servizio è garantito da un caposala e da un secondo cameriere.
Il menu che ci viene presentato fa subito capire che, comunque vada, il salasso sarà inevitabile. Tuttavia, chiedere ai Donkeys di non farsi scollettare è come chiedere a Dracula di donare il sangue, quindi sa pappada può avere inizio.
 

Corsaro al mare – Flan di pecorino

 

La scelta dei piatti non è ampissima ma comunque molto interessante e ricade sulla usuale carrellata di antipasti di mare: carpaccio di salmone con pepe rosa impreziosito con foglie di finocchio, flan di pecorino con bottarga su crema di formaggio, polpette di cernia con crema di patate, couscous con cozze e pomodorini, cruditè di mare a base di ostriche e cozze, tartara di salmone e pesce spada, tutto di ottima qualità e in quantità più che sufficiente per ciò che un antipasto dev’essere.
La scelta del vino ricade quindi sullo splendido Iselis delle cantine Argiolas, già più volte sperimentato e giustamente lodato su queste pagine.
 

Corsaro al mare – Polpette

Couscous

Corsaro al mare – Cruditè

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corsaro al mare – Fregula sarda

 


La cena prosegue con un primo per tutti i commensali: spaghetti di Gragnano all’astice fresco per Pg e Jesus, giudicati di buona qualità e abbondanti anche se un po’ troppo salati; fregula sarda al ragù di calamaro e gamberi per gli altri due Donkeys, molto buona anche se non eccelsa o comunque non tale da essere ricordata. L’abbondanza delle porzioni nei primi piatti, e la consapevolezza che il conto finale era ormai sufficientemente alimentato dalla perfida scelta delle portate per mente di Jesus ed Ettore, ci ha fatto desistere dalla richiesta del secondo piatto, orientandoci direttamente sul dessert.
 

Spinnaker - Spaghetti all'astice

Corsaro al mare – Spaghetti all'astice

 

I tempi sono tutto sommato accettabili per una sala che presenta poco meno di quaranta persone ma è sul dessert che torna in mente la recente esperienza dell’Ippodromo evocata da Jesus: passano infatti più di trenta minuti prima che quest’ultimo possa gustarsi un soufflé freddo alle arance di Muravera (ottimo) e che gli altri tre ciccioners facciano altrettanto con un perfetto al croccante di mandorle e salsa di fragole, sicuramente non male ma senza infamia e senza lode.
La serata si chiude con caffè per Jesus e Pg, grappa barricata per Ettore e l’ipertricotico burriccu, limoncello per Pg e mirto per me medesimo. Ccorrispettivo pagato di 76,50 euro cada burriccu, giudicati senz’altro superiori di un 25-30 % per una cena senza secondo e con una qualità media complessiva che non giustifica un prezzo finale così elevato.
 

Perfetto al croccante

Soufflè freddo alle arance

Soufflè freddo alle arance

 

La collocazione in una zona fortemente frequentata da turisti con una certa disponibilità economica e la qualità degli ingredienti e della preparazione dei piatti, caratteristica della storica organizzazione del Corsaro, fanno dello Spinnaker un ristorante altamente esclusivo, indicato per chi gradisce essere associato alla Cagliari che spende o che semplicemente vuole fare un figurone con i propri ospiti. La qualità indiscutibile dei piatti, sebbene con qualche ombra di semplice “normalità” lo collocano tra quelli consigliati dalla nostra esigente selezione, con la valutazione di tre meritati somarelli.

 

VALUTAZIONE “Spinnaker – Dal Corsaro al mare”: Tre Burricchi.
Ristorante Dal Corsaro al mare Indirizzo: Via Marina Piccola, Cagliari
Telefono: 070370295 [mostra in google maps]

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ott 10 2010

Ristorante Dal Corsaro – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Dal Corsaro - Interni

Dal Corsaro – Interni

 

Cagliari, ore 13.10. I Triumviri storici Jesus e Raschione Ettore si dirigono celermente al luogo fissato per il rendez-vous. Ad attenderli il terzo neo Triumviro ufficiale, Dott.Ing.Marrocu.
Jesus cerca di contattare il quarto ospite, aggiunto per questa giornata, il burriccu Pg, un tempo Triumviro, ormai degradato al ruolo di occasionale comparsa.
Il burriccu, dopo aver dato la sua disponibilità, sembra essersi oscurato: non risponde ai messaggi, il telefono è spento. Data la lunga frequentazione ed esperienza con i susunki, Jesus ne conosce bene la psicologia di base; inizialmente accettano con entusiasmo una proposta o un invito poi, con l’approssimarsi della spesa, inizia a prevalere in loro l’istinto di conservazione economica…

Dal Corsaro - Ing. Marrocu

Dal Corsaro – Ing. Marrocu


… Se non sono abbastanza scaltri da escogitare una scusa per liberarsi dall’impegno, a quel punto evitano di farsi rintracciare, salvo dopo redarguire la controparte di non essersi fatta sentire in precedenza. Motivo per il quale, i due malpensanti burricchi escogitano un piano d’azione per intercettare il soggetto all’uscita dal corso CISCO, ed inchiodarlo al legno delle proprie responsabilità. 
Con loro profonda sorpresa, in realtà il burriccone li attendeva nel luogo dell’incontro, con l’obsoleto telefono miseramente scarico; l’Ing. Marrocu li avrebbe invece raggiunti di lì a poco.
Ancora Pg non conosceva la destinazione, scelta giustappunto dai Triumviri per onorare la sua presenza: ristorante “Dal Corsaro”, uno dei più rinomati  – e cari, questo è il motivo della scelta! – della Cagliari bene. Appena realizza di tale perfido disegno, Il burriccu sbianca in volto ma non fa una piega, trattiene in gola le sue emozioni ed evita di lamentarsi, sapendo quale ondata di schernimento l’avrebbe altrimenti raggiunto. Vedremo che non sarà il solo episodio di arginamento delle proprie emozioni, in questo pomeriggio.

Dal Corsaro - Stuzzichini di Pane

Dal Corsaro – Stuzzichini di Pane


Ed eccoci quindi varcare la soglia del “Corsaro”, e venire gentilmente accomodati ad un confortevole e spazioso tavolo rettangolare.
Gli arredi del locale, particolarmente sobri e al contempo eleganti, ci ricordano una sala da tè dell’aristocrazia di inizio ‘900. In quest’ottica stilistica, non stupisce il fatto che la sala principale sia piuttosto ampia, ma il numero di coperti non eccessivo, tanto che l’ambiente risulta ben lontano dall’essere opprimente e caotico. Un raffinato lampadario in ferro pende dal soffitto mentre, posti a decoro alla luce di una finestra aperta, notiamo le cornici di numerose onorificenze e premi guadagnati di recente dallo chef. Il servizio, garantito dall’unica carinissima cameriera (più che sufficiente per il numero esiguo di avventori), ci é apparso subito eccellente in termini di disponibilità, efficacia ed empatia, profusa nei confronti dei burricchi che cercavano, con ogni sorta di goliardica interazione, di scardinarne la adorabile compostezza professionale, tracimante di più informali e deliziosi sorrisi. Impagabile!

Dal Corsaro - Polpo arrosto

Dal Corsaro – Polpo arrosto


Come stuzzichino iniziale, ai Donkeys viene offerto un vassoio di raffinate prelibatezze di pane: focacce, grissini aromatizzati, panini con cipolle, tutti veramente gustosi ed adeguate per aggredire la fame, nell’attesa dei concordati assaggi di antipasti, scelti da un menu abbastanza ricco, finanche di eleganti contorsioni linguistiche quali:
Per garantirvi la massima freschezza e sicurezza dei prodotti molto delicati ad alta deperibilità utilizziamo tecniche di conservazione a temperatura negativa“.
Veniamo dunque a descrivere gli antipasti, serviti in raffinate porcellane o cristalli, che venivano sostituiti singolarmente ad ogni portata.
Iniziamo con un ottimo polpo arrosto, accompagnato da “salsa al lemon grass e pomodorini appassiti”, decorati con finocchietto e crauti.

Dal Corsaro - Involtino di triglia

Dal Corsaro – Involtino di triglia e arancia

Dal Corsaro - Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro – Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro - Gran piatto del Crudo

Dal Corsaro – Gran piatto del Crudo


Seguiva un saporitissimo involtino di triglia, con salsina e scorze di arancia, finocchietto, broccoli e carciofini saltati in padella, il tutto decorato con scenografiche gocce d’aceto balsamico.
Ancora ci veniva servito una tradizionale fantasia del celeberrimo prosciutto di Villagrande, impreziosito da spezie aromatizzanti e accompagnato da due appariscenti (ma, a dire il vero, dal sapore piuttosto anonimo) gnocchi fritti.
Infine, per concludere gli antipasti,  ecco uno splendido piatto con specialità crude:  tonno, pesce spada, gamberi, gianchetti, sardine, il tutto sapientemente acceso dal sapore dell’aceto balsamico, da pomodorini tritati, varie spezie e salsine, tra le quali il famigerato “Guacamole” (in realtà wasabi, vedi nota di Gianni ndr.), a base di avocado, di origine Atzeca e dalle proprietà termodinamiche prossime a quelle di una fiamma ossidrica.

Dal Corsaro - Risotto gamberi e limone

Dal Corsaro – Risotto gamberi e limone


Il goliardico Ing. Marrocu,  invitava con una certa insistenza il buon Jesus ad assaggiarne una abbondante porzione, ma rimaneva stupefatto dal notevole autocontrollo del vostro amato che, una volta messa la salsa in bocca, non batteva ciglio e anzi commentava con un laconico: «buona».

Terminati gli antipasti, che nonostante l’aspetto da “nouvelle-cuisine” delle porzioni, avevano già piuttosto riempito i Triumviri ufficiali e l’ospite annesso,  si poteva passare al primo piatto, scelto medesimo da tutti i commensali: risotto ai gamberi e limone.
Sulla qualità di questo piatto ci sarebbe un attimo da discutere. La scorza di limone triturato che condiva il riso andava a ripescare, nella sorgente mnestica delle idee di Jesus, alcuni ricordi d’infanzia relativi alla preparazione delle torte cucinate in occasione delle ricorrenze familiari; le teglie e gli strumenti di cucina che il micro Jesus andava ad assaporare in queste occasioni, avevano lo stesso sapore. D’altro canto dobbiamo sottolineare che, nonostante il gusto complessivo apprezzabile, tale condimento contribuiva a rendere il riso piuttosto farinoso e pesante, tanto da rendere impossibile ai commensali proseguire con un secondo piatto. I burricchi passavano quindi direttamente al dolce.

Dal Corsaro - Cannolo crema di ricotta

Dal Corsaro – Cannolo crema di ricotta


Il buon Jesus preferiva andare sul leggero, ma non in termini alcolici, dato che comandava un sorbetto al limone preparato con vodka, accompagnando la comanda alla capricciosa richiesta di poter (forse perché trascinato dalla regressione infantile precedente) usufruire di una comoda cannuccia, che permettesse di compiere il minor sforzo possibile nel consumare il dessert, in virtù di un occasionale ma antipatico problema muscolare.
La solerte cameriera, intuendo il valore psichiatrico dell’istanza, si premurava di servire il buonissimo sorbetto, accompagnato a due splendide cannucce rosa/celeste – maschietto/femminuccia, tanto da strappare a Jesus un commosso e sentito ringraziamento.

Gli altri tre commensali volgevano invece il loro interesse su di un Cannolo con crema di ricotta, zafferano e mandorle caramellate, ben apprezzato da tutti ad eccezione del Raschione Ettore, che lamentava la non eccellente qualità del ripieno. Da segnalare inoltre che, prima del dessert, ai burricchi è stata gentilmente offerta una ottima granita speziata, dal potere fortemente digestivo.


Infine i quattro decidevano di concludere il pasto, senza ordinare il caffè finale, perché l’Ing.Marrocu proponeva di degustarlo in un locale poco distante, di cui ben conosceva e apprezzava il barista.
Il costo complessivo, comprensivo di due bottiglie di ottimo vermentino  “Costamolino” DOC delle cantine Argiolas, è stato di 57€ cadauno.
La qualità del servizio è stata eccellente, la ricercatezza e presentazione dei piatti è sicuramente d’alta scuola, anche se occasionalmente i gusti personali hanno condotto a una inevitabile divergenza di giudizio. Il prezzo pagato, comunque, ci è sembrato una quindicina di euro superiore all’equo ideale, a prescindere dalle numerose decorazioni vantate dallo chef.
Ciò nonostante, questo non ha impedito ai burricchi di elargire un cospicuo riconoscimento economico alla meritevole cameriera, di cui ahimè abbiamo mancato di carpire il nome.



VALUTAZIONE “Dal Corsaro”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Dal Corsaro Indirizzo: Viale Regina Margherita 28, Cagliari
Telefono: 070664318    [mostra in google maps]
 

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