☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 3 2014

Ristorante Vecchia Cagliari – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Vecchia Cagliari - Interno

Vecchia Cagliari – Interno

 

Vecchia Cagliari canuta e bianca, di bianco nulla hai da mostrare, giammai i tuoi lunghi capelli, tinti con la pioggia dei più caldi Inverni. Scura città della notte, i colori nascosti dietro silenziosi anfratti, le voci dell’Estate celate al di là di indecifrati ricordi, il calore dei passanti trattenuto nell’attesa della gioia che verrà.
Uno dopo l’altro i passi sulla Via sono rubati alla vita, sospesi alla incertezza, consapevoli che non è ora il loro tempo. Ogni tua strada conduce all’attesa: vecchia nascerai nuova, bella diverrai splendente, pudica ti ritroverai puttana, per offrirti a noi tutti con il calore che conosciamo, che da te non ci lascia scappar via.
Questa tediosa circonlocuzione, giusto per sottolineare il fatto che la pioggia ha un po’ rotto i coglioni.
 

Vecchia Cagliari - Pescato del giorno

Vecchia Cagliari – Pescato del giorno

 

Il puntore è, che lo si voglia o meno, il leitmotiv di queste settimane. Jesus starnutisce, tossisce, impreca, gira la faccia, impreca nuovamente, maledice i meccanismi alla base della retro-trascrizione dei retrovirus, pensa al suo genoma, alla sua salute di ferro, agli inverni passati per metà in maglietta a maniche corte, e per un’altra metà a letto, imbottito di paracetamolo. Assunto per via orale, si intende (vedi wazobia food)! Ma chi me lo fa fare, ma chi mi costringe e cosa mi costringe a ciccionare sempre è comunque? Sarà abitudine, sarà desiderio di gloria, sarà incoscienza, sarà callonaggine? Ai posteri l’ardua sentenza.
 

Vecchia Cagliari - Antipasti

Vecchia Cagliari – Antipasti

 

E’ il Raschione a condurre Jesus verso l’ultima meta. Di Sabato, a bordo della – una volta multicolore – utilitaria che il burriccu già pensa di aggiornare entro fine l’anno, per competere con la tracotanza della 150cv. Puntualissimi all’appuntamento, i due donkeys attendono l’arrivo del terzo Triumviro ufficiale, l’Ing.Marrocu, rimpatriato il giorno prima dall’altro capo del mondo (la Malesia, e altri paradisi che non ci è dato modo di sapere per la proverbiale riservatezza dell’ingegnere), e totalmente, incommensurabilmente stordito per effetto del Jet lag: «pronto scusate, mi sono svegliato dieci minuti or sono, arrivo con un po’ in ritardo».
 

Vecchia Cagliari - Zuppetta cozze e arselle

Vecchia Cagliari – Zuppetta cozze e arselle

 

Nella mezz’ora di ritardo che il vagabondo ingegnere ha accumulato, prima di presentarsi in quel di Viale Sant’Aventrace, in Cagliari, i suoi colleghi commensali hanno avuto modo di valutare alcuni tratti caratteristici del “Vecchia Cagliari”. Architettonicamente, il ristorante si presenta composto e austero. Gli ambienti sono distribuiti su due piani, il secondo dei quali non abbiamo avuto modo di visionare, se non dal punto di vista acustico, a causa di occasionali frastuoni che arrivavano dalla sala superiore. La sala al piano terra, invero, è sobriamente arredata in stile rustico, con pavimentazione simil-cotto, sovra-tovagliame scuro in contrasto con le pareti bianco latte; queste ultime sono impreziosite da nicchie ad arco, stampe in tema cittadino, e da alcuni comuni suppellettili, tipici della vita contadina. Accattivante e scenografica la vetrina del pesce fresco, che con opulenza accoglie il visitatore all’ingresso.
 

Vecchia Cagliari - Spaghetti ai ricci

Vecchia Cagliari – Spaghetti ai ricci

 

Meno positiva, dal nostro punto di vista, l’efficacia di esordio del servizio, colpevole di disattenzione – nonostante ripetute sollecitazioni – nei confronti dei due burricchi, per tutto il tempo di assenza dell’Ing.Marrocu. La giustificazione sul fatto che attendessimo un terzo commensale non regge al rimprovero di Jesus: «siamo qui mezz’ora, almeno una bottiglia d’acqua avremmo voluta averla» e alla celerità e reverenza con cui le richieste al tavolo vicino sono state soddisfatte: per quanto abbiamo potuto intuire, con tutta probabilità amici del cameriere. Le scuse del maître sono state comunque accettate, in virtù della gentilezza con cui il medesimo ha fatto ammenda. Da questo punto in poi, solo due appunti possiamo muovere al servizio medesimo: l’approssimazione con cui è stato mesciuto il vino (DOCG Vermentino superiore di Gallura “Canayli” della Cantina Gallura, Tempio Pausania) e la diacronia di presentazione del dolci, in riferimento al loro arrivo al tavolo.
 

Vecchia Cagliari - Risotto alla pescatora

Vecchia Cagliari – Risotto alla pescatora

 

Permalosamente stizziti per l’esordio non felice, dopo l’ordine di antipasti e primi, attendevamo con pregiudizio l’arrivo delle pietanze. In realtà ci siamo dovuti ricredere; a parte la presentazione, la qualità delle materie prime e la preparazione in sé risultavano mediamente più che soddisfacenti. Gli antipasti erano composti da otto portate, nel solco della più genuina tradizione cagliaritana: polpi alla diavola, insalata di polpo con patate, bocconi di mare (murici), burrida di gattuccio, scabecciu di cernia in bianco, cozze primavera con sedano e pomodori, frittelle di bianchetti, zuppa di cozze e arselle.
 

Vecchia Cagliari - Sebada al miele

Vecchia Cagliari – Sebada al miele

 

Notevoli i primi: abbondantemente condita pasta ai ricci di mare per Jesus e per il Raschione Ettore, risotto alla pescatora, con cozze arselle e gamberi, per l’Ing.Marrocu. Quest’ultimo, c’è da dire, ha manifestato meno entusiasmo rispetto ai commensali, ma il suo giudizio potrebbe essere stato turbato dalla condizione psicofisica alterata.
Scendiamo di livello con i dolci, come detto arrivati al tavolo in istanti differenti: sorbetto al limone per Jesus e Marrocu, seada al miele (dozzinale millefiori) per il Raschione. La cena si concludeva quindi con due caffè e, in considerazione della non appetibilità della cantina, senza amari. Costo complessivo, 28 euro cadauno, da ritenersi limabile di qualche euro al ribasso, rispetto al giusto dovuto.

Con una cucina di discreto livello, il ristorante “Vecchia Cagliari” difetta però di attenzione e cura dei particolari, in ordine alla presentazione delle pietanze, alla originalità dei piatti, e alla assistenza nei confronti del cliente. Nonostante si sia rischiato il burriccu senza un orecchio, assegnamo il giudizio di due burricchi, meno meno meno.

 


VALUTAZIONE “Vecchia Cagliari”: Due Burricchi.
Ristorante Vecchia Cagliari Indirizzo: Viale Sant’Avendrace 216, Cagliari
Telefono: 0702087140    [mostra in google maps]
 

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ott 20 2012

Ristorante La Cantina del Ritual – Cagliari

 Scritto da Jesus | 8 commenti | Commenta

Ritual - Ingresso

Ritual – Ingresso

 

Da quel della notte dei tempi, quando un cielo plumbeo soffocante di morte, venne trafitto da mille e uno tormenti di luce, e un divino germoglio di vita – che poi si rivelò ahimè OGM –  piovve incerto sull’arida Terra scura, sferzato dal carezzevole soffio del fato, tre e più burricchi celebrano il loro non imponderabile mito;

celebrano l’opulenza,
celebrano le passioni,
celebrano l’umana gaiezza che vince sulla mestizia,
celebrano la vita.
E nel celebrarla, il loro Mito si ripete nei secoli, e nei secoli.
 

Ritual – Interno

 

Allorquando il Donkey Challenge era soltanto un germoglio d’idea, celato alla luce dal malsano fango della mente dei Burricchi, una prima sferzante passione diede impulso all’istituirsi del sacro rito della Ciccionata. L’occasione fu un pranzo, celebrato con tripudio di gusto e travolgente piacevolezza alimentare, al ristorante Sa Piola.
Per ritrovare e riaccendere tale licenziosa passione, i Triumviri, poi Biumviri, poi ancora Triumviri, hanno puntualmente ed assiduamente riproposto il laico rituale, documentato su queste pagine. Quest’oggi, in occasione della ciccionata CXXXIII, cento oltre gli anni di Jesus – Presente il Burriccu Pg, fondatore, poi esautorato con Capitis deminutio Maxima -, sentiamo ancora quella stessa carezza vitale e qui ritroviamo il medesimo chef – Claudio Ara – che a quel tempo esprimeva la sua Arte in quel de “Sa Piola”.
 

Ritual - Pre antipasti

Pre antipasto

Cruditè di gamberi

Insalata di granchi

 

 

 

 

 

 

 

Lo chef Ara, ha quindi preso in gestione (non ci è dato di sapere per quanto) il ristorante, integrato all’interno del pittoresco “Ritual caffé”, lounge bar/disco pub il cui spirito, celato agli avventori durante la cena, improvvisamente prende vita («Esti cumminzau su Burdellu!» cit. C. Ara) sul finire della serata.
 

Ritual – Arselle a sa schiscionera

 

Il piccolo ingresso del locale, collocato nella via Università (al ri-evocativo 33), lungo la passeggiata che porta verso il Bastione di St.Remy, è di per sé un piccolo altare, edificato in onore dei prodotti della nostra Terra, approntato con piante ornamentali, tuberi, miceti e frutti di stagione; il cliente che varca la soglia, si inchina di fronte al tabernacolo, e prosegue per un ambiente affascinante e caratteristico.
Il ristorante, si trova infatti alloggiato in un’antica cantina scavata nel tufo, e porta con sé tutte le suggestioni e i difetti (l’umido, anche se ben tollerabile) di una grotta. Le sale da pranzo si articolano su due livelli. Al piano superiore il bancone del bar/zona cucina, lascia spazio a pochi tavoli immersi in un genuino ma sobrio tripudio di prodotti, decori e suppellettili di origine contadina, armonizzati da un sapiente utilizzo di candele, punti luce e un ben utilizzato impianto di riproduzione acustica. Scendendo lungo una impegnativa scala con ringhiera in ferro battuto, si arriva poi alla seconda sala, più estesa ed ordinata negli spazi, in cui compaiono congiuntamente botti da vino e i faretti del discopub. Qualche difetto, invero, possiamo trovarlo nella non impeccabilità dei servizi igienici e per qualche molesto cavo “a vista” individuato sulle pareti.
 

Ritual - Guazzetto di cozze

Guazzetto di cozze

Ritual - Coccio di polpo con patate

Coccio di polpo con patate

 

La sera di Venerdì, alle 21.05 Jesus, il Raschione Ettore, il Burriccu Pg e il dott.Melis, dopo le varie riprovevoli attese, cagionate insindacabilmente dai due ospiti, venivano fatti accomodare in un bel tavolo squadrato in legno, giusto a ridosso del parapetto verso il livello inferiore.
Il servizio in sala, assolutamente puntuale (molto gradito il sistematico cambio di stoviglie e posate, quasi dopo ogni pietanza), preciso e avveduto, veniva garantito da un giovane ragazzo, gentile, diligente e metodico, oltre ché dallo stesso chef, in termini più informali, ma con inappuntabile livello e professionalità.
 

Ritual - Boccaccetto di Claudio Ara

Ritual – Boccaccetto di Claudio Ara

 

Coscientemente e concordemente, convenivamo con lo chef, di «andare per mare» (ovviamente sono presenti in menù anche i piatti di terra), in quella che si dimostrerà essere non una semplice degustazione di antipasti, ma una vera liturgia del buon gusto! La cucina del Ritual, sposa in maniera intelligente ed assoluta le tradizioni enogastronomiche della Sardegna, senza concedere troppo spazio ai giochi di fantasia e ordine estetico, prendendo sempre spunto da materie prime di assoluto valore e qualità, preparate e cucinate con un’attenzione finanche maniacale.
Congiuntamente agli antipasti e ai primi piatti, abbiamo avuto modo di ordinare il vino per la serata. Dapprima si sceglieva un vermentino DOCG superiore “Canayli” della “Cantina Gallura”, per poi concludere con un altrettanto ottimo Bianco IGT di Tharros “Karmis” delle cantine “Contini”, ben evidenziato all’attenzione dei nostri lettori, in numerose occasioni.
 

Ritual - Paella di fregola sarda

Ritual – Paella di fregola sarda

 

Durante l’attesa per gli antipasti – non brevissima nonostante l’esiguo numero di avventori –  abbiamo avuto modo di verificare come questi venissero preparati sul momento (spesso non è scontato), con tanto di rumori di coltelli, affettatrici e mixer, provenienti dal bancone del bar: «beh, possiamo essere sicuri che non li stanno togliendo dal frigo!».
Come pre-antipasto, oltre che gli appetitosi cestini di pane bianco, integrale e carasau – accompagnati da un prestigioso extravergine d’oliva Villa d’Orri – siamo stati “intrattenuti” da una singolare insalatina di cardi selvatici, pomodori secchi e olio d’oliva: buonissima!
 

Ritual - Linguine alle arselle

Ritual – Linguine alle arselle

 

Al cospetto dei quattro burricchi commensali (che subitamente avvinazzati iniziavano a degenerare con filosofiche citazioni e video-proiezioni dotte) arrivavano quindi: cruditè di gamberi di Villasimius, con insalatina di rucola e salsa vinaigrette; insalata di granchietti, con gustosissimi pomodori tritati; arselle a “sa schiscionera” (preparate con la loro stessa acqua di decantazione); strepitoso guazzetto di cozze, con pomodori tritati su letto di carasau; “coccio” di polpo (incredibilmente morbido), con patate lesse, per concludere con una caratteristica invenzione dello chef: il “boccaccetto” di Claudio Ara, ossia un particolare barattolo in vetro per il sottovuoto, dove vengono fatti cuocere (a mo’ di conserva, a vapore) verdure, gamberi, calamari, cozze e arselle, serviti in tavola sigillati nel medesimo contenitore di cottura. Chapeau!
Spazio rimaneva ahimè (avremmo voluto assaggiare tutto il menù à la carte!), per due soli assaggi di primi: Paella di fregola sarda tostata, condita con calamari, gamberi, cozze e arselle; linguine alle arselle di Santa Gilla. Per queste ultime (buonissime), lamentandosi Jesus su un presunto eccesso di sapidità, il cameriere ci informava che erano state giustamente cotte con la propria acqua, senza aggiunta alcuna di sale, e scappava via inorridito al suggerimento di infilare una patata nella pentola. «lo perdoni, Jesus vede la patata dappertutto!»
 

Ritual-Dessert

Ritual-Dessert

 

L’ultimo disperato cantuccio disponibile, l’abbiamo fortunatamente ritrovato, per assaggiare i dolci del ristorante, delle vere e assolute prelibatezze:  cheesecake alla salsa di fichi d’india (delicatissima, nonostante la nomea del frutto) per il Raschione, Tiramisù della casa per il Dottor Melis, panna cotta alla salsa di fichi d’india per Jesus, cheesecake ai frutti di bosco (fragole, vedere commento di Pg, ndr.) per Pg. Tutti preparati con eccellente latte caprino (il sapore era ben evidente).
La cena si è conclusa con due (ottimi) caffè per Jesus e Pg, una grappa barricata per Jesus e tre liquori di liquirizia “Eclisse”  (Eccellente) per gli altri commensali.
Costo finale complessivo, 55€ cadauno, da giudicarsi assolutamente adeguati alla qualità di piatti e del servizio, auto elevati a 60€, come giusta e doverosa mancia «per i ragazzi…»

Cosa dire, dello chef Ara abbiamo avuto già modo, indirettamente in passate occasioni, di cantare le gesta e tessere le lodi che, transitivamente, dobbiamo riferire quest’oggi a “La Cantina del Ritual”. In un ambiente suggestivo e romantico, potete ritrovare i vecchi sapori della Sardegna più autentica e genuina. Quattro burricchi con menzione speciale.

 


VALUTAZIONE “La Cantina del Ritual”: Quattro Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Cantina del Ritual Indirizzo: Via Università 33, Cagliari
Telefono: 070652071    [mostra in google maps]
 

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ott 3 2011

Ristorante Su Passu – Cagliari

 Scritto da Jesus | 15 commenti | Commenta

Su Passu - Interno

Su Passu – Interno

 

Veloce incede sulla strada; si ferma e accelera, osserva e ricupera. Curioso e indifferente, stralunato e attento. Il Passo… di Jesus.
Con sicurezza affonda. Irridente e impavido, l’avanti con bramosia attende, e mai si traversa a rimirar se stesso. Il Passo… del Raschione Ettore.
Incosciente ardisce. Solenne e altero, teatrale e indefesso. Il suo ego atteggia, di sè gioisce, del vicin s’indigna. Il Passo… dell’Ing.Marrocu.
Su Passu, il passo, il valico… Convergenza dello spazio infinito nella stretta puntualità del tempo, simbolo e democratica espressione del comune ineluttabile destino.

Su Passu - Ricotta uova di salmone fragole

Su Passu – Ricotta uova di salmone fragole

 

Interminata, interminabile Estate («ma candu accabbada!?»). Sabato notte; Jesus e il raschione Ettore soggiungono puntuali nella centralissima Via Pessina, in Cagliari, e stoicamente incontrano il di loro ineluttabile destino, che li attendeva celato all’ombra della notte. Destino alimentare, è ovvio..
Considerato il tepore di un clima caparbiamente aggrappato alle ultime tremanti illusioni della morta stagione, i due burricchi storici possono sfoggiare il meglio del loro guardaroba estivo. Completo ultra-firmato e costosissimo luxury Philip Watch al polso di Ettore, consueta tenuta simil-pedduzzone, con bermuda, maglietta, cappellino e ultimo schizofrenico tatuaggio, ostentatamente in bella mostra, per Jesus.

Su Passu - Carpaccio di pesce spada ananas

Su Passu – Carpaccio di pesce spada ananas

 

L’Ing.Marrocu, terzo triumviro ufficiale affianca in ultimo l’autovettura del Raschione, che nella circostanza, molto spontaneamente, s’era proposto come vettore di Jesus:

«ma dove m… si trova il locale???»
«giusto di fronte a lei, ingegnere!»

Ore ventuno circa. Sotto un’appariscente insegna in stile motor-cowntry – per certi versi incomprensibilmente disallineata rispetto al tema generale –   i tre affamati Triumviri, per l’occasione in formazione tipo, varcano finalmente la soglia del ristorante “Su Passu“.

 

Su Passu - Involtini d'alga gamberi allo zenzero

Su Passu – Involtini d'alga gamberi allo zenzero

 

Gli spazi del locale sono topologicamente distribuiti su di un’unica e non molto estesa sala, che dal suggestivo ingresso sulla Via Pessina si estende linearmente ed elegantemente fino ad un aggraziato bancone alloggiato sul lato opposto.
Semplici e familiari, appaiono la decina di tavoli all’interno, mentre in stile pregevolmente moderno è il soffitto del ristorante, adornato con tre appariscenti rosoni stilizzati e in tinta laccato-bianca, sorretto da archi a volta e valorizzato da numerosi punti luce.
Tutt’attorno le pareti sono tinteggiate con tonalità dell’arancio e del giallo paglierino, sapientemente decorate con mensole, suppellettili ed inserti in pietra. Arricchiscono l’ambiente alcuni raffinati specchi in ferro battuto e graziose lavagne rettangolari, sulle quali vengono riportati i vari menu del giorno. Complessivamente lo stile è piuttosto ordinario nell’idea generale, ma molto curato nei dettagli, tanto da presentarsi con “passo” gradevolmente signorile.

Su Passu - Fregola alle aragostelle

Su Passu – Fregola alle aragostelle

 

Il servizio in sala è garantito da un gentilissimo ed attento gestore/cameriere – che visibilmente trasmette la passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro – ed una più discreta e riservata cameriera – probabilmente oriunda -, dal conturbante fascino esotico («what an apricot!»).
Il menu del ristorante Su Passu, con particolare riferimento ai piatti di mare, è giornalmente variabile, in funzione dei prodotti freschi disponibili, approvvigionati la mattina stessa.
Dopo una breve simpatica schermaglia con il cameriere, ci lasciamo convincere nel farci trasportare dalla corrente emozionale e creativa dello/a chef.

 

Su Passu - Gamberi al cioccolato bianco

Su Passu – Gamberi al cioccolato bianco

 

Il vino scelto per la serata è un Vermentino di Gallura DOCG Canayli della “Cantina Gallura” di Tempio Pausania (ringraziamo Igor Usai per la segnalazione, ndr.). «Straordinario», come giudicato al culmine del consueto rituale dell’assaggio, prodotto dalla enfatica gestualità dell’Ing.Marrocu.
Anticipiamo da subito che, riguardo il compendio statistico dei piatti proposti dalla cucina del ristorante, non possiamo non rilevare un livello medio di poco inferiore al “superbo”, in termini di qualità delle materie prime, presentazione delle pietanze, originalità e tecnica di preparazione. Tale livello si è invero mantenuto, con varianza pressoché nulla, durante tutto l’incedere della cena.

Su Passu - Bis di semifreddi

Su Passu – Bis di semifreddi

 

Gli antipasti si articolavano quindi in un – non meglio definibile – baroccheggiante tris di mare, composto da:
ricotta densa con uova di salmone, bottarga, fragole e condimento d’alga marina, carpaccio di pesce spada su letto di lattuga, ananas, fiori di zucca e spruzzata di uova di sgombro, gamberi allo zenzero con base di foglie di banano, filetto e uova di sgombro, involtino di alga di Ross(?) con formaggio dolce, salmone e avocado. Gloriosi!
Il primo piatto, comune per tutti e tre gli equidi commensali, non era da meno: Sontuosa fregola artigianale con aragostelle, spruzzata di bottarga e tri-puntuale decoro al nero di seppia.

Su Passu - Fantasia di cioccolato

Su Passu – Fantasia di cioccolato

 


A dir poco “spirituale”, infine, il secondo piatto, che riusciva a far sollevare verso il cielo, in segno di pio ringraziamento, gli occhi – e le orecchie – dei pur navigati burricchi. Gamberi al cioccolato bianco su letto di arancia, guarnito con avocado, piccolo cachi e uova di sgombro: «Babbo ti ringrazio»!
Di ottima fattura, anche se forse un gradino al di sotto rispetto il livello delle pietanze fino allora servite, i dessert conclusivi:  bis di semifreddi al bacio perugina e alla frutta per il Raschione Ettore, fantasie – rispettivamente – di cioccolato e alla crema per Jesus e l’Ing. Marrocu.

Su Passu - Canayli

Su Passu – Canayli

 

Il pasto poteva dunque concludersi con l’assaggio di due eccellenti e corposi liquori siciliani alla liquirizia, per il Raschione e l’Ing. Marrocu, e di un moscato – forse a dire il vero servito un po’ troppo freddo, unica piccola ombra della serata – più caffè per Jesus.
Costo complessivo della cena 33€ cadauno, assolutamente ridicoli se paragonati alla qualità di cucina, servizio e gradevolezza ambientale – alla quale dobbiamo finanche ascrivere la piacevolezza dei frequentatori di sesso femminile del locale – subito arrotondati con venti euro di mancia.

Consideriamo quindi l’esperienza de “Su Passu”, a parte taluni trascurabilissimi dettagli, assolutamente  di altissimo livello, tanto da poter ascendere ai primi posti della mistica classifica asinina. Un ristorante dove l’attenzione per il cliente e l’amore per la cucina sono scontate prerogative di base.
Unico suggerimento che possiamo dare, dotare la sala di un opportuno strumento di riproduzione acustica, come amabile supporto alla pur molto curata ambientazione.
 
Nota: dobbiamo nostro malgrado registrare, la chiusura di questo locale.


VALUTAZIONE “Su Passu”: Quattro Burricchi.
Ristorante Su Passu Indirizzo: Via Pessina 8, Cagliari
Telefono: 070301289    [mostra in google maps]
 

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