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Ristorante Su Passu – Cagliari

 Scritto da Jesus il 3 ottobre 2011 alle 20:28 15 commenti | Commenta

Su Passu - Interno

Su Passu – Interno

 

Veloce incede sulla strada; si ferma e accelera, osserva e ricupera. Curioso e indifferente, stralunato e attento. Il Passo… di Jesus.
Con sicurezza affonda. Irridente e impavido, l’avanti con bramosia attende, e mai si traversa a rimirar se stesso. Il Passo… del Raschione Ettore.
Incosciente ardisce. Solenne e altero, teatrale e indefesso. Il suo ego atteggia, di sè gioisce, del vicin s’indigna. Il Passo… dell’Ing.Marrocu.
Su Passu, il passo, il valico… Convergenza dello spazio infinito nella stretta puntualità del tempo, simbolo e democratica espressione del comune ineluttabile destino.

Su Passu - Ricotta uova di salmone fragole

Su Passu – Ricotta uova di salmone fragole

 

Interminata, interminabile Estate («ma candu accabbada!?»). Sabato notte; Jesus e il raschione Ettore soggiungono puntuali nella centralissima Via Pessina, in Cagliari, e stoicamente incontrano il di loro ineluttabile destino, che li attendeva celato all’ombra della notte. Destino alimentare, è ovvio..
Considerato il tepore di un clima caparbiamente aggrappato alle ultime tremanti illusioni della morta stagione, i due burricchi storici possono sfoggiare il meglio del loro guardaroba estivo. Completo ultra-firmato e costosissimo luxury Philip Watch al polso di Ettore, consueta tenuta simil-pedduzzone, con bermuda, maglietta, cappellino e ultimo schizofrenico tatuaggio, ostentatamente in bella mostra, per Jesus.

Su Passu - Carpaccio di pesce spada ananas

Su Passu – Carpaccio di pesce spada ananas

 

L’Ing.Marrocu, terzo triumviro ufficiale affianca in ultimo l’autovettura del Raschione, che nella circostanza, molto spontaneamente, s’era proposto come vettore di Jesus:

«ma dove m… si trova il locale???»
«giusto di fronte a lei, ingegnere!»

Ore ventuno circa. Sotto un’appariscente insegna in stile motor-cowntry – per certi versi incomprensibilmente disallineata rispetto al tema generale –   i tre affamati Triumviri, per l’occasione in formazione tipo, varcano finalmente la soglia del ristorante ”Su Passu“.

 

Su Passu - Involtini d'alga gamberi allo zenzero

Su Passu – Involtini d'alga gamberi allo zenzero

 

Gli spazi del locale sono topologicamente distribuiti su di un’unica e non molto estesa sala, che dal suggestivo ingresso sulla Via Pessina si estende linearmente ed elegantemente fino ad un aggraziato bancone alloggiato sul lato opposto.
Semplici e familiari, appaiono la decina di tavoli all’interno, mentre in stile pregevolmente moderno è il soffitto del ristorante, adornato con tre appariscenti rosoni stilizzati e in tinta laccato-bianca, sorretto da archi a volta e valorizzato da numerosi punti luce.
Tutt’attorno le pareti sono tinteggiate con tonalità dell’arancio e del giallo paglierino, sapientemente decorate con mensole, suppellettili ed inserti in pietra. Arricchiscono l’ambiente alcuni raffinati specchi in ferro battuto e graziose lavagne rettangolari, sulle quali vengono riportati i vari menu del giorno. Complessivamente lo stile è piuttosto ordinario nell’idea generale, ma molto curato nei dettagli, tanto da presentarsi con “passo” gradevolmente signorile.

Su Passu - Fregola alle aragostelle

Su Passu – Fregola alle aragostelle

 

Il servizio in sala è garantito da un gentilissimo ed attento gestore/cameriere – che visibilmente trasmette la passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro – ed una più discreta e riservata cameriera – probabilmente oriunda -, dal conturbante fascino esotico («what an apricot!»).
Il menu del ristorante Su Passu, con particolare riferimento ai piatti di mare, è giornalmente variabile, in funzione dei prodotti freschi disponibili, approvvigionati la mattina stessa.
Dopo una breve simpatica schermaglia con il cameriere, ci lasciamo convincere nel farci trasportare dalla corrente emozionale e creativa dello/a chef.

 

Su Passu - Gamberi al cioccolato bianco

Su Passu – Gamberi al cioccolato bianco

 

Il vino scelto per la serata è un Vermentino di Gallura DOCG Canayli della “Cantina Gallura” di Tempio Pausania (ringraziamo Igor Usai per la segnalazione, ndr.). «Straordinario», come giudicato al culmine del consueto rituale dell’assaggio, prodotto dalla enfatica gestualità dell’Ing.Marrocu.
Anticipiamo da subito che, riguardo il compendio statistico dei piatti proposti dalla cucina del ristorante, non possiamo non rilevare un livello medio di poco inferiore al “superbo”, in termini di qualità delle materie prime, presentazione delle pietanze, originalità e tecnica di preparazione. Tale livello si è invero mantenuto, con varianza pressoché nulla, durante tutto l’incedere della cena.

Su Passu - Bis di semifreddi

Su Passu – Bis di semifreddi

 

Gli antipasti si articolavano quindi in un – non meglio definibile – baroccheggiante tris di mare, composto da:
ricotta densa con uova di salmone, bottarga, fragole e condimento d’alga marina, carpaccio di pesce spada su letto di lattuga, ananas, fiori di zucca e spruzzata di uova di sgombro, gamberi allo zenzero con base di foglie di banano, filetto e uova di sgombro, involtino di alga di Ross(?) con formaggio dolce, salmone e avocado. Gloriosi!
Il primo piatto, comune per tutti e tre gli equidi commensali, non era da meno: Sontuosa fregola artigianale con aragostelle, spruzzata di bottarga e tri-puntuale decoro al nero di seppia.

Su Passu - Fantasia di cioccolato

Su Passu – Fantasia di cioccolato

 


A dir poco “spirituale”, infine, il secondo piatto, che riusciva a far sollevare verso il cielo, in segno di pio ringraziamento, gli occhi – e le orecchie – dei pur navigati burricchi. Gamberi al cioccolato bianco su letto di arancia, guarnito con avocado, piccolo cachi e uova di sgombro: «Babbo ti ringrazio»!
Di ottima fattura, anche se forse un gradino al di sotto rispetto il livello delle pietanze fino allora servite, i dessert conclusivi:  bis di semifreddi al bacio perugina e alla frutta per il Raschione Ettore, fantasie – rispettivamente – di cioccolato e alla crema per Jesus e l’Ing. Marrocu.

Su Passu - Canayli

Su Passu – Canayli

 

Il pasto poteva dunque concludersi con l’assaggio di due eccellenti e corposi liquori siciliani alla liquirizia, per il Raschione e l’Ing. Marrocu, e di un moscato – forse a dire il vero servito un po’ troppo freddo, unica piccola ombra della serata – più caffè per Jesus.
Costo complessivo della cena 33€ cadauno, assolutamente ridicoli se paragonati alla qualità di cucina, servizio e gradevolezza ambientale – alla quale dobbiamo finanche ascrivere la piacevolezza dei frequentatori di sesso femminile del locale – subito arrotondati con venti euro di mancia.

Consideriamo quindi l’esperienza de “Su Passu”, a parte taluni trascurabilissimi dettagli, assolutamente  di altissimo livello, tanto da poter ascendere ai primi posti della mistica classifica asinina. Un ristorante dove l’attenzione per il cliente e l’amore per la cucina sono scontate prerogative di base.
Unico suggerimento che possiamo dare, dotare la sala di un opportuno strumento di riproduzione acustica, come amabile supporto alla pur molto curata ambientazione.
 
Nota: dobbiamo nostro malgrado registrare, la chiusura di questo locale.


VALUTAZIONE “Su Passu”: Quattro Burricchi.
Ristorante Su Passu Indirizzo: Via Pessina 8, Cagliari
Telefono: 070301289    [mostra in google maps]
 

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4 / 5 stars     

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15 Commenti su “Ristorante Su Passu – Cagliari”

  • Ettore Dice:

    Il passo deciso nella scelta del locale, rigorosamente senza consultazioni e senza possibilità di cambiamento, l’accoglienza gentile e professionale del personale, hanno evidentemente rassicurato gli spesso polemici co-Triumviri che non hanno trovato pretesto per lamentarsi col sottoscritto per quella che si è rivelata una scelta d’eccellenza nel panorama della ristorazione cagliaritana.
    Una cucina ambiziosa quanto superba nei sapori, frutto dello straordinario lavoro di una giovane cuoca siciliana, che della terra con cui condividiamo l’insularità ci porta gli ingredienti e i sapori, lasciando agli esigenti burricchi solo il rammarico per non aver avuto la possibilità di assaggiare tutti i piatti usciti dalla cucina.
    Confesso di avere difficoltà a valutare il piatto preferito della serata, ma sicuramente merita menzione speciale la fregola artigianale con le aragostelle e il nero di seppia: fantastica.
    Nota stonata della serata la poca partecipazione al tavolo del Triumvirato del sempre stimato Ing. Marrocu, in questa serata in versione social, intento a conversare con gruppi di perfetti sconosciuti dei tempi di un Liceo, seppur mai frequentato dal sopra citato, pur di intrattenere conversazione con giovani esemplari del gentil sesso decisamente al di sopra delle aspirazioni del burricco in questione.
    Quattro burricchi più che meritati e una esperienza da ripetere, magari seguendo il percorso alimentare dei sapori di terra.

  • Teresa Dice:

    Vorrei precisare che sono Siciliana,vi ringrazio moltissimo per i complimenti,vi aspetto per gustare altri piatti.A presto.

  • Teresa Dice:

    Vorrei precisare che non sono Siciliana,ma del nord sardegna,vi ringrazio moltissimo per i complimenti,vi aspetto per gustare altri piatti.A presto.
    Replica

  • Ettore Dice:

    @Teresa: mi scuso ancora per le imprecisioni e prometto che non mi lancerò in nuove deduzioni: i gamberi della Sicilia e altri ingredienti, il cognome non tipicamente sardo mi ha spinto a pensare ciò. W la Sardegna del Nord e i cuochi che ci ha regalato :-)

  • Paolo Dice:

    Bellissima recensione che personalmente leggo come un invito ad andare (o meglio a ritornare) al più presto in questo ristorante… Ci sono stato due volte a pranzo, ma con menù rapidi, senza deliziarmi con piatti ricercati. Ho come l’impressione che la signora Teresa Galanti farà presto parlare di sé ritagliandosi un posto di primo piano nel panorama della ristorazione cagliaritana… “I gamberi allo zenzero con base di foglie di banano, filetto e uova di sgombro, involtino di alga di Ross con formaggio dolce, salmone e avocado” ed i “Gamberi al cioccolato bianco su letto di arancia, guarnito con avocado, piccolo cachi e uova di sgombro” prima ancora di averli assaggiati (ma mi fido dei Burricchi) rivelano dedizione, competenza, personalità, passione…
    Presto farò il giusto passu per assaporare tutto ciò, a cena però…

  • Jesus Dice:

    A puntualizzazione degli ingredienti descritti, riporto per dovere di cronaca, le specifiche riportate da Teresa su FB:

    Allora gli antipasti erano questi:carpaccio d’anans con spada affumicato ,misticanza & dressing all’arancia. Quenelle di ricotta fresca,perlata alla bottarga con uova di salmone,alga essiccata. Il terzo tutta improvvisazione ,gamberi allo zenzero,sgombro affumicato,roll di sushi fusion,con formaggio fresco,salmone,avocado,alga nori,semi di papavero.Per il resto tutto esatto,ringrazio ancora :) ci tengo a precisare che i piatti vengono tutti dalla mia testolina :)

  • Roberto (Su Fotografu) Dice:

    Ottima recensione, ma c’è sempre una pecca: la qualità delle foto, specie per quanto riguarda la dominante gialla.
    Purtroppo, in questo modo, vengono perse le sfumature delle varie pietanze che le renderebbero ancora più appetitose alla vista.
    Sarebbe sufficiente una qualsiasi compatta dotata di flash e macro, suvvìa :-)

    • Jesus Dice:

      Caro su fotografu. Rispetto per l’iPhone presidenziale e per gli astanti la sala da pranzo, che non devono essere impropriamente importunati da flash molesti durante il loro liturgico rituale serale!
      Sostanzialmente, non faccia il figo! :P

  • Ing. Marrocu Dice:

    Vorrei semplicemente rivolgere un simpatico saluto al mio collega triunviro Raschione, precisandogli che:

    Non solo ho frequentato ben due differenti sezioni del Liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari, e più precisamente la “B” e la “M”;

    Che la conversazione era incentrata sui più lontani tempi delle scuole medie inferiori!!;

    Che pensasse alle sue aspirazioni in materia di giovani esemplari del gentil sesso supposte al di sopra delle aspirazioni del burricco e a tal proposito si rilegesse la recensione relativa ad “ADA-San Sperate”

    E termino, per non calcare troppo la mano, ricordando anche la gaffe relativa alla terra di provenienza della cuoca,
    che implementasse qualche algoritmo per avvicinare un poco il suo proverbiale Random alla realtà.

    Con ciò saluto eh…randomizzi bene la scelta per il prossimo ristorante!!

    • Ettore Dice:

      noto con piacere che il mio collega Triumviro Ing. Marrocu, dall’alto della sua articolata formazione, che è passata attraverso diversi tentativi in più sezioni del liceo scientifico, casualmente la B e la M che poi il destino riproporrà (tanti)anni dopo, per poi approdare nel molto meno femminile istituto tecnico industriale che costituirà la rampa di lancio per la brillante carriera presso l’Ateneo Cagliaritano che, dopo un numero di anni decisamente superiore alla durata nominale del corso di studi, deciderà di titolarlo come Ingegnere Edile,
      si dimostra non eccessivamente padrone degli strumenti che il donkeychallenge mette a disposizione come la replica al commento, che implicherebbe manovre complicate come cliccare su un collegamento ipertestuale per rispondere, senza creare confusione e disordine in mezzo ai commenti dei nostri utenti.
      Vorrei far notare come una sbavatura nel citare la regione di provenienza della chef, tralaltro subito rettificata con le dovute scuse, si configura come una goccia nera in un mare di informazioni fornite a chi ci segue con stima.
      Lungi da me intervenire sulle preferenze del Burricco in questione in termini di rapporti sociali con il gentil sesso, così come sarebbe opportuno un tono più rispettoso per colui a cui è affidata la difficile scelta del luogo in cui si consuma il rito della ciccionata, scelta dietro alla quale c’è una complessa ratio che non intendo rendere pubblica nei particolari.

      • Ing. Marrocu Dice:

        Alla mia prima esperienza nel commentare spiritosamente una recensione, nonostante il mio legame di lungo corso al team, ammetto di avere utilizzato in maniera imprecisa gli strumenti messi a disposizione per la replica, ma colgo l’occasione per far notare all’ingegnere che si è laureato 2 anni prima di me (ma ha cominciato a produrre 10 anni dopo!)che se avesse fatto pure lui un solo giro al liceo avrebbe imparato ad usare la lettera maiuscola all’inizio di una discussione.
        Tra le altre cose trovo che sia random anche la scelta del termine “chef” per indicare la peraltro straordinaria cuoca di cui sopra.

        • Ettore Dice:

          apprezzo la non usuale partecipazione dell’Ing. Marrocu alle discussioni post ciccionata, sebbene i contenuti esposti siano pregni di affermazioni inesatte e superficiali, parte delle quali dovute a banali difficoltà con le quattro operazioni che non consentono di valutare le distanze, scientifiche e tecniche, nei tempi e nello spessore, tra l’Ingegnere in questione e il sottoscritto.
          Faccio presente che iniziare una replica omettendo la lettera maiuscola è una firma artistica ormai metabolizzata da chi Ci conosce e Ci segue.

  • Ing. Marrocu Dice:

    Io proporrò in sede di consiglio di amministrazione di nominarla Super(b) Burrik

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